Buonasera, scrivo perché mi trovo in una situazione complicate e attendo la visita che ho prenotato

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Buonasera, scrivo perché mi trovo in una situazione complicate e attendo la visita che ho prenotato presso il csm. In sintesi, assumo ssri dal 2016 (prima citalopram, poi fluvoxamina e adesso escitalopram). Ad aprile ho iniziato a scalare escitalopram nel giro di 1 mese e mezzo. Ho avuto dei sintomi da sospensione molto intensi e invalidanti, che però non sono stati riconosciuti dal mio psichiatra. In particolare, ho avuto scosse elettriche, nebbia mentale, fatica estrema e stanchezza. Questo per 1 mese inizialmente e non ho potuto assolutamente uscire di casa e studiare da quanto stavo male. Successivamente ho iniziato a percepire un'agitazione interiore intensa accompagnata da un ritorno eccessivo della libido e della spinta sessuale, con problemi di controllo degli impulsi e ipersessualità, molto sgradevoli e assolutamente non voluti. Volevo chiedere se il mio cervello dopo tutti questi anni si è abituato agli ssri e adesso scalando ottengo questi effetti di rimbalzo davvero sconfortanti. Sono tornato da settembre a gocce e in qualche giorno si è risolto tutto. Credo di essere purtroppo molto sensibile ai cambi di dose, perché ogni volta che introduco o tolgo antidepressivi subisco fasi in cui il mio umore è elevatissimo, così come la sessualità, la socialità, l'autostima, per poi stabilizzarsi. Ad esempio la fluvoxamina mi dette, appena la introdussi, 15 giorni di ipersessualità, agitazione, euforia. Poi la situazione si stabilizzò ma rimasi per tutti e 2 gli anni di assunzione molto irritabile, insoddisfatto e agitato.
La mia diagnosi per il momento è di disturbo ossessivo compulsivo ma tutto ciò che mi hanno provocato questi farmaci mi sconforta e mi fa credere di avere qualcosa che non va. Prima che li assumessi ero ansioso e giù di umore, ma non mi sentivo così "spinto" in vari ambiti (socialità e sessualità) dagli antidepressivi, anzi ero molto più tranquillo e pacato.
Buonasera, indubbiamente una rivalutazione con uno specialista risulterà dirimente nel suo caso, considerata la sua storia clinica ed in particolare il tipo di risposta che ha avuto a seguito dell'utilizzo di farmaci antidepressivi. Anche le modifiche nella loro assunzione vanno sempre supervisionate da uno specialista, al fine di riconoscere sia eventuali sintomi da sospensione ma al contempo possibili risposte troppo forti a questi farmaci. La esorto pertanto a riferire dettagliatamente quanto da lei qui riferito, al fine di un adeguato inquadramento diagnostico e, conseguentemente, un trattamento psicofarmacologico personalizzato.

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La sindrome da sospensione di SSRI è possibile, soprattutto se i farmaci vengono sospesi in maniera repentina. Generalmente non si hanno particolari problemi nella sospensione, e devo dire che il suo caso è piuttosto insolito per due motivi. Il primo è la gravità dei presunti sintomi da sospensione. Il secondo è la presenza di sintomi. durante l’assunzione di SSRI, piuttosto insoliti. L’ipersessualità non è in genere correlata all’assunzione di SSRI, che, al contrario, danno più spesso riduzione della libido. Quindi l’ipersessualità è comprensibile dopo sospensione, è meno comune durante l’assunzione di fluvoxamina. Esiste inoltre la possibilità che i suoi possano essere non sintomi da sospensione ma necessità di assunzione prolungata per la persistenza del disturbo, anche se la sua accurata descrizione mi suggerirebbe di escludere questa ipotesi. Ovviamente non è possibile comprendere pienamente il problema senza una adeguata conoscenza dei suoi sintomi e della sua personalità di base. Non ha descritto, inoltre, se è in trattamento psicoterapico. La psicoterapia, in particolare quella cognitivo-comportamentale, potrebbe essere di grande aiuto in questa condizione. Proprio per questa ragione è opportuno che ne parli accuratamente con il suo psichiatra, considerando altre modalità di sospensione e altre opzioni terapeutiche. Tanti auguri.

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