Buonasera, quando può essere ritenuto esagerato, disfunzionale o patologico la pretesa di ricevere u

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Buonasera, quando può essere ritenuto esagerato, disfunzionale o patologico la pretesa di ricevere un chiarimento serio a un comportamento negativo altrui prima di riaprire loro le proprie porte? Mi spiego, a costo di restare da solo e di dover ricominciare tutto da capo a ricostruire la propria vita, dopo anni trascorsi a ingoiare qualche comportamento ambiguo, mancanza di rispetto o messa in dubbio della propria persona (per loro stessa amminissione mi sono sempre comportato bene nei loro confronti), all'ennesima mancanza di rispetto ho deciso di parlargli ma non hanno voluto saperne, si sono mostrati quasi infastiditi dall'ipotesi, dopodiché sono andato per la mia strada facendogli capire di essere rimasto deluso da quel comportamento chiedendogli di andare ogniuno per le proprie stease.. e una di loro ha iniziato a scrivermi invano per molti mesi con la scusa degli auguri.
Dopo un paio di anni sono andato a trovare una di loro che mi ha voluto bene e per suaissione guarda caso, quando lo hanno saputo, si sono presentati anche gli altri due che invece facevano orecchie da mercante alle mie richieste di essere ascoltato (per viltà e non mettersi contro chi stava provando a far esplodere la nostra amicizia), dicendomi che saremmo andati a farci una birra come ai vecchi tempi, sto ancora aspettando l'invito...
La persona che mi ha voluto bene mi ha riferito che, secondo lei, gli altri due non hanno il coraggio perché si sono ravveduti sul mio conto a discapito di chi cercava la nostra rottura.
Io cercavo che alzassero il telefono, ho sempre risposto a tutti, ci chiarissimo senza giudicarci per poi riprendere il rapporto che loro hanno interrotto per paura della persona maligna di cui si sono fidati. Che senso ha farsi rivedere a un aperitivo dove non sono stati invitati per farmi capire chissà cosa, nella speranza che riattivassi io nei loro confronti?
Chiedo troppo io nel chiedere un chiarimento frontale prima di riaprire le porte oppure sarebbe lecito e doveroso? A me non interessa che loro capiscano di aver sbagliato, perché so bene che mi hanno ferito e lo sanno anche loro, a me interessa che esternino il motivo del loro comportamento infame, magari ascoltando ciò che di brutale ho dovuto subire io dalla maligna pur di non perdere la loro amicizia... invece sembra che in questa società non importi a nessuno, importa solo ridere e scherzare fregandosene del malcapitato di turno che è costretto a subire vigliaccherie infami e ripetute.
Gentile utente, mi dispiace apprendere della sua situazione. Penso che la sua richiesta di chiarimento sia legittima, ma temo che i suoi "amici" purtroppo non siano intenzionati a concederle l'occasione di parlare sinceramente. Penso che quello che può fare lei sia prendersi cura di sè per riuscire ad andare avanti in una società, che come giustamente ha osservato, è superficiale e alienante. Potrebbe esserle utile un percorso psicologico per superare il dolore della situazione che sta affrontando per ritrovare il benessere personale e allontanarsi definitivamente da queste persone. Resto a disposizione Dott.ssa Roberta Maccarone

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Buongiorno, la ringrazio per aver descritto in modo così dettagliato una situazione che le ha procurato molta sofferenza e che ancora oggi la lascia con un senso di incompiutezza. È evidente quanto valore attribuisca alla chiarezza e al rispetto reciproco nelle relazioni, e come la mancanza di una risposta aperta e sincera da parte di queste persone le abbia lasciato una ferita profonda. Da un punto di vista cognitivo-comportamentale, il suo desiderio di un chiarimento è perfettamente legittimo. In una relazione sana, il rispetto per i sentimenti altrui dovrebbe portare le persone coinvolte a confrontarsi apertamente quando si verifica un malinteso o una ferita emotiva. Lei sta cercando non tanto un’ammissione di colpa, ma una spiegazione che le permetta di dare senso a quanto accaduto, per poter chiudere emotivamente e andare avanti in modo sereno. Tuttavia, quando il bisogno di un chiarimento diventa imprescindibile per riprendere un rapporto o sentirsi in pace, può talvolta trasformarsi in una trappola per il proprio benessere. Aspettarsi che l’altra persona risponda come vorremmo (o che sia pronta ad affrontare il confronto che noi riteniamo importante) può portarci a sentirci bloccati, poiché il nostro equilibrio interiore dipende da una risposta che non arriva o da comportamenti altrui su cui, purtroppo, non abbiamo controllo. Consideri, quindi, la possibilità di lavorare su un percorso di accettazione di ciò che è fuori dal suo controllo. Potrebbe chiedersi: è davvero necessario un chiarimento da parte loro per permettermi di andare avanti? Lavorare su questo punto significa riconoscere che il suo benessere emotivo e la sua serenità possono non dipendere esclusivamente da una risposta altrui. In pratica, si tratta di rivalutare quali sono i valori e le aspettative che vuole mantenere nelle sue relazioni, senza rimanere ancorato a un passato che non può cambiare. Una tecnica che potrebbe aiutarla è quella della ristrutturazione cognitiva, che permette di modificare i pensieri rigidi attorno alla situazione. Ad esempio, potrebbe sostituire l’idea “ho bisogno di un chiarimento per ritrovare pace” con “posso trovare pace anche riconoscendo che il loro comportamento dice più su di loro che su di me.” Allo stesso tempo, potrebbe considerare anche il rilassamento progressivo, che può aiutarla a ridurre la tensione emotiva associata ai ricordi di questa esperienza. Il fatto che lei scelga di dare valore al rispetto reciproco e alla lealtà nelle relazioni è una qualità preziosa, e merita di essere coltivata in contesti in cui queste qualità siano apprezzate. Anche se ha vissuto delusioni, queste esperienze non definiscono chi è lei o la possibilità di avere in futuro relazioni sane e soddisfacenti con persone che rispondano al suo stesso bisogno di autenticità e di rispetto. Se queste emozioni continuano a essere molto presenti, potrebbe esserle utile un percorso terapeutico, in cui esplorare in modo più approfondito e sereno sia il bisogno di chiarezza nelle relazioni, sia le modalità per rafforzare il suo senso di autonomia emotiva. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Buonasera, la ringrazio per la profondità e la chiarezza con cui ha esposto i suoi pensieri e sentimenti. Posso percepire la delusione e la frustrazione che ha provato di fronte alla mancanza di trasparenza e al rifiuto di confronto da parte di persone per lei importanti. Mi sembra di capire che per Lei la richiesta di un chiarimento non sia solo una questione di giustizia, ma anche di rispetto verso di sé e verso le sue relazioni. Ogni legame importante ha un equilibrio delicato, fatto di reciproche aspettative, fiducia e comunicazione, quando questi elementi vengono meno, come accaduto nella sua esperienza, è naturale che sorga la necessità di dare un senso agli eventi e ai comportamenti degli altri, soprattutto se questi hanno generato dolore e incomprensioni. La sua richiesta di un confronto aperto e sincero prima di riprendere i rapporti è, in effetti, una forma di tutela e rispetto verso se stesso: chiede che le relazioni ripartano da una base più chiara e rispettosa, in modo da non dover ‘ingoiare’ ulteriori ambiguità. È comprensibile chiedersi fino a che punto la pretesa di chiarimento possa diventare disfunzionale o patologica. In realtà, la richiesta di chiarezza e riconoscimento è sana e legittima, poiché risponde a un bisogno di coerenza e di autenticità nelle relazioni. Quando però il bisogno di spiegazioni diventa l’unico vincolo per andare avanti e ci porta a sentirci bloccati, rischiamo di perdere il nostro benessere e di essere intrappolati in un’attesa dolorosa. In questo senso, il confine tra legittima esigenza di rispetto e possibile sofferenza disfunzionale è sottile. Il fatto che queste persone abbiano evitato il confronto può generare un senso di svalutazione e abbandono, e far pensare che i suoi sentimenti siano stati ignorati o sottovalutati. Dal punto di vista sistemico, tuttavia, è anche possibile che l’evitare il confronto sia una risposta difensiva da parte loro, forse per paura di riconoscere la propria responsabilità o per evitare di mettersi in una posizione scomoda. Ciò non giustifica il loro comportamento, ma può aiutarci a comprendere che spesso le persone faticano a confrontarsi quando questo implica mettere in discussione aspetti di sé stessi e delle proprie scelte.
Il desiderio di avere un confronto è naturale e umano, soprattutto se l’obiettivo non è accusare, ma comprendere. Tuttavia, può essere utile chiedersi cosa rappresenti oggi per Lei questo chiarimento e quanto esso condizioni la possibilità di andare avanti o meno. Ad esempio, si potrebbe esplorare se questo chiarimento sia l’unico modo per Lei di ‘chiudere il cerchio’ e ritrovare una pace interiore, oppure se esistano altre strade che possano aiutarla a ricostruire un equilibrio. Potremmo insieme approfondire l’impatto di questa esperienza e come poter elaborare il dolore e la delusione in modo che non continuino a pesare sul suo presente. Il suo bisogno di autenticità e rispetto nelle relazioni è importante, e potremmo esplorare modalità che Le consentano di trovare relazioni più rispondenti a questi valori, sia con queste persone sia, eventualmente, con nuove amicizie. Un percorso di questo tipo potrà forse aiutarla a liberarsi dal peso di aspettative non soddisfatte, portandola a un nuovo equilibrio in cui il suo valore e la sua dignità non dipendano esclusivamente da ciò che gli altri scelgono di fare o non fare.
Rimango dunque a disposizione per eventuali chiarimenti a riguardo,
nel mentre Le porgo un caro saluto
Dott. Lorenzo Boccalair
Buonasera,

Comprendo quanto sia importante per lei ottenere un confronto sincero, dopo aver vissuto ripetute delusioni in amicizie in cui sentiva di aver investito fiducia e rispetto. La sua esigenza di ricevere un chiarimento può essere vissuta come legittima e perfettamente sana, poiché esprime il bisogno di ristabilire una comunicazione autentica e chiara, basata su rispetto reciproco. Tuttavia, quando diventa una condizione imprescindibile per continuare a mantenere un rapporto, può diventare disfunzionale se viene percepita dagli altri come una barriera insormontabile o un motivo di distacco, alimentando così dinamiche negative.

L’esperienza che racconta sembra coinvolgere diversi aspetti che possono complicare il percorso verso un chiarimento definitivo, come la presenza di terzi che, a suo avviso, avrebbero influenzato negativamente i rapporti. Questo potrebbe spiegare in parte la difficoltà degli altri a confrontarsi apertamente, probabilmente per paura o per una percezione personale che potrebbe differire dalla sua. Non è detto che questo dipenda da una carenza di rispetto, quanto piuttosto da una difficoltà a confrontarsi con le emozioni legate ai conflitti, che spesso vengono percepiti come situazioni scomode e dolorose.

Riuscire a guardare queste relazioni nel modo che le è più utile e sano per sé stesso può comportare il prendere le distanze anche da chi, a fronte di un chiaro bisogno di confronto, non mostra la stessa maturità e apertura. Provi a considerare se la sua felicità e serenità possano essere preservate anche mettendo dei confini, accettando che alcune persone possano non essere pronte o disposte a una comunicazione pienamente trasparente.

Resto disponibile se dovesse sentire il bisogno di un ulteriore confronto o supporto.

Per affrontare il tuo disagio riguardo alle relazioni e alla richiesta di chiarimenti, la Terapia Breve Strategica potrebbe essere molto utile. Questa terapia si concentra sul cambiamento delle dinamiche relazionali e sull’analisi dei comportamenti disfunzionali. Potresti iniziare identificando i tuoi bisogni e aspettative nelle relazioni, lavorando per comprendere perché la tua richiesta di chiarimenti è stata ignorata. Attraverso tecniche di ristrutturazione cognitiva, potresti esplorare alternative per gestire la tua delusione e il senso di tradimento senza rimanere bloccato nel passato. La terapia potrebbe anche incoraggiarti a rifocalizzare le tue energie su relazioni più sane e costruttive, riducendo l'attenzione su chi non rispetta i tuoi sentimenti. Attraverso un approccio strategico, potresti imparare a comunicare più efficacemente le tue esigenze, promuovendo interazioni più soddisfacenti e rispettose. Infine, la terapia potrebbe aiutarti a sviluppare la resilienza, permettendoti di affrontare situazioni future con maggiore sicurezza e chiarezza.
Carissimo, comprendo il suo stato d'animo e il bisogno di un chiarimento frontale.
C'è da tenere presente, tuttavia, che non tutti hanno la sua onestà e il senso di giustizia che dimostra nelle sue parole.
Ha fatto la scelta migliore allontanandosi da una situazione in cui veniva solo biasimato e ferito.
Ora è da valutare se i suoi amici abbiano il coraggio di ammettere il loro sbaglio e ascoltare i suoi sentimenti; provi ad aspettare un loro eventuale primo passo.
Nel caso in cui ciò non dovesse avvenire si chieda se abbiate lo stesso concetto di amicizia. E se lei desideri avere questo tipo di amici nella sua vita.
Se, nonostante tutto, tiene ancora a loro valuti una mediazione. Potreste tornare ad uscire in un clima leggero e spensierato ed arrivare a un confronto piano piano.
In ogni passaggio lei ascolti i suoi sentimenti: posso tornare a fidarmi di loro? Anche se non me lo hanno detto chiaramente sento che hanno capito? Il nostro legame si è rinforzato? O non potrà più essere come prima?
Solo valutando le sue emozioni e sentimenti potrà giungere a una decisione ferma e serena. In bocca al lupo, ci faccia sapere! dott.ssa Barbara Merciari
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno,
da ciò che scrive comprendo che ci sia un vissuto faticoso e doloroso per quanto riguarda queste relazioni amicali di cui ha spiegato. Mi sembra anche di capire che oltre alla fatica che deriva dal fatto di sentire allontanate alcune persone dalla propria vita ci sia anche una difficoltà legata all'incertezza della situazione. Penso che per poter ricevere aiuto da un professionista sia necessario approfondire vari aspetti di lei e delle relazioni che ha nella sua vita. Le consiglierei dunque di rivolgersi ad uno specialista per approfondire, per prima cosa e inoltre per essere compreso più a fondo in un momento in cui sembra essere molto per lei questo aspetto.
Cordialmente,
Dott.ssa ELisa Fiora
Buonasera gentile Utente, comprendo bene la sua frustrazione e il senso di delusione che emerge dalle sue parole. La sua richiesta di ricevere un chiarimento da queste persone, prima di riprendere un rapporto, appare legittima: ha sperimentato un comportamento che ha trovato doloroso e desidera capire le ragioni alla base di ciò che ha vissuto come una mancanza di rispetto. Questo bisogno di chiarezza è del tutto comprensibile, in quanto spesso diventa una necessità per dare un senso alla situazione e per potersi orientare nel decidere come proseguire.
Il fatto che per loro la comunicazione aperta sembri quasi “superflua” potrebbe indicare che forse, per motivi loro, evitano un confronto onesto e trasparente, probabilmente temendo di doversi assumere la responsabilità di alcune azioni passate. Questo comportamento potrebbe indicare una modalità di relazione che evita il conflitto o le emozioni scomode, in cui la leggerezza e la noncuranza prevalgono sul confronto autentico e sulle spiegazioni. Da quanto scrive, sembra che per loro la questione si sia risolta da sé o che preferiscano ignorare il passato, sperando che il tempo appiani il conflitto senza la necessità di un chiarimento reale.
A questo punto, lei si trova a fare i conti con la domanda se sia disposto ad accettare una relazione che non contempli questa chiarezza o se preferisca proseguire per la sua strada. Domandarsi se la pretesa di un chiarimento sia “esagerata” è lecito, ma lo è altrettanto riconoscere che il bisogno di sincerità e rispetto è fondamentale per costruire relazioni sane e soddisfacenti. Si può considerare disfunzionale una richiesta di chiarimento solo se diventa rigida al punto da ostacolare ogni possibile relazione o perdono, ma da ciò che descrive, la sua richiesta sembra nata dal desiderio di un rapporto autentico, non dalla rigidità.
In sintesi, la sua richiesta di confronto frontale è comprensibile e potrebbe essere vista come un’espressione di rispetto verso sé stesso, il suo benessere e i suoi valori. Scegliere di non riaprire una relazione fino a che non sia affrontato un confronto diretto non è patologico né eccessivo, al contrario, può essere un modo sano di affermare i propri bisogni e il proprio valore personale.
Se dovesse avere bisogno di ulteriori consigli o di una consulenza resto a disposizione. Augurandole di superare al più presto questo momento di difficoltà le porgo cordiali saluti.
Dott. Luca Vocino
Buongiorno, mi dispiace per la situazione che sta vivendo, dalle sue parole si evince il carico emotivo che si porta dietro rispetto a questi rapporti amicali che descrive. È sicuramente una storia che necessita di ulteriori approfondimenti, ma quello che al momento le posso dire è che se lei sente di dover rimanere fermo sulla sua posizione, è probabilmente perché sente un bisogno di risarcimento interno rispetto a ciò che ha vissuto. Tuttavia questo sentimento, seppur riferito a delle persone esterne, non le coinvolge appieno, poiché non è possibile controllare le loro risposte o la messa in atto di comportamenti che lei ritiene consoni. La invito ad un colloquio per ulteriori approfondimenti e intanto le auguro una serena giornata. A presto,
Dott.ssa Claudia Cristiano
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Buon pomeriggio, comprendo la sua situazione, le consiglio di affrontare l'argomento con uno psicologo durante un colloquio per poterlo approfondire. Il mio suggerimento per il momento è, se desidera un confronto (per stare meglio e superare ciò che ha passato) lo chieda espressamente alle persone in questione, non attenda che si facciano avanti loro. Resto a disposizione, buona giornata.
Buongiorno, quanto lei richiede, ovvero delle spiegazioni a dei comportamenti altrui che lei ha subito e percepito come mancanze di rispetto è fondamentale per poter riaprire le porte a un rapporto autentico e privo di incomprensioni che altrimenti andrebbero a intossicare nuovamente ciò che si sta tentando di ricucire. Se lei sente che c’è ancora molto di non detto è un suo diritto chiedere spiegazioni; il mio consiglio è quello di fare un passo verso l’altro con l’obiettivo di star bene lei perché si libera ed esplicita quanto ancora ha da dire all’altro senza avere l’aspettativa che l’altro si possa ravvedere del comportamento che ha messo in atto e possa cambiare facendo ammenda. Quest’ultimo caso ovvero che l’altro possa venire da lei a chiedere scusa capendo il male che ha fatto può avvenire solo se spontaneamente l’altro si mette in discussione e mette da parte il proprio orgoglio ed egocentrismo. Se questo non parte spontaneamente non ci sarà nessun fattore esterno che potrà far avviare il processo. Quello che penso è che nessuno può cambiare se non è fermamente convinto di voler lasciare indietro i propri meccanismi che lo fanno tornare sempre nelle stesse situazioni complicate e non funzionali al proprio benessere. Lei quello che può fare è focalizzarsi su tutto quello che la fa stare bene, comprese persone e situazioni, e vedrà che, la sua determinazione e voglia di stare in armonia sarà ripagata dall’incontro di persone che vorranno le sue stesse cose, così da poter stare bene insieme all’altro. La base di ogni rapporto deve essere l’autenticità, la fiducia e il rispetto, temi che sento nel suo discorso a lei molto cari, quindi, vedrà che, se metterà davanti il voler bene a sé stesso, troverà solo persone che le rimanderanno a specchio tale principio. Bene attira altro bene.
Saluti
Gentile utente, difficile rispondere su due piedi in modo esaustivo. Bisognerebbe andare a fondo e capire di quali dinamiche relazionali parliamo, chi sono i protagonisti, che effetti hanno sulla sua persona. Ciò che mi arriva da poche righe è un senso di frustrazione misto al desiderio di essere visti. Sarebbe senz'altro utile comprendere ciò che sta succedendo in un'ottica terapeutica. Resto a disposizione e la saluto cordialmente.
Gentile utente, comprendo come il bisogno di un chiarimento sentito e rispettoso possa apparire come una richiesta legittima e, anzi, fondamentale per dare significato e senso a relazioni su cui ha investito sinceramente. La sua domanda sul “limite” della pretesa di chiarezza è interessante. Si tratta di un confine sottile e delicato, poiché mentre è naturale desiderare trasparenza, insistendo su risposte che non arrivano, può trovarsi intrappolato in un ciclo doloroso. La sua decisione di andare avanti senza tale chiarimento, qualora non vi sia autentica disponibilità da parte loro, potrebbe rappresentare un passo importante verso una propria autonomia emotiva. Forse, potrebbe considerare se ciò che cerca in questa chiusura possa essere trovato in altre forme, senza necessariamente “riaprire le porte”. Resto a disposizione per esplorare insieme come questo conflitto possa trovare un equilibrio per il suo benessere personale. Un caro saluto, Dott. Fabio di Guglielmo
Gentilissimo, grazie della sua lettera. Per poter aiutarla con una risposta non superficiale, si dovrebbe approfondire il discorso e spiegare meglio i fatti, fino ad arrivare alle sue emozioni. Se volesse uno spazio di ascolto e di elaborazione di questa profonda ferita lasciata da questa situazione, può consultare uno psicologa/psicologa.Si percepisce che lei è una persona molto determinata, ma anche molto sofferente e potrebbe esserle utile uno spazio di condivisione. Cordiali saluti dott.ssa Silvia Ragni
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Buonasera, la tua richiesta di chiarimento e la decisione di proteggere il tuo benessere emotivo sono reazioni molto comprensibili. Quando una persona ci delude o ci ferisce, cercare spiegazioni e chiedere un confronto per fare chiarezza è naturale. Vuoi che il rapporto sia trasparente e che i comportamenti dannosi vengano riconosciuti e compresi, anche per decidere se è possibile ricostruire un legame di fiducia.

1. Chiarimenti: bisogno umano e confine della dignità
Pretendere un chiarimento non è affatto esagerato o patologico, soprattutto se senti che questo comportamento ha ferito profondamente la tua fiducia. Il bisogno di essere ascoltati e capiti quando ci sono state mancanze o ingiustizie è normale. Questo desiderio di chiarezza è sano e si fonda sul rispetto reciproco. Aspettarsi che l’altro sia disposto a riflettere sui propri comportamenti è ragionevole, e quando una persona si rifiuta di farlo può minare ulteriormente il legame, rendendolo poco equilibrato e poco rispettoso.

2. Le reazioni degli altri e il loro limite
Quando le persone scelgono di evitare il confronto, spesso lo fanno per non assumersi la responsabilità delle proprie azioni. In certi casi, l’indifferenza o il comportamento evasivo può essere una forma di difesa o, in alcuni casi, un segno di immaturità emotiva. Purtroppo, non tutti sono in grado di affrontare i propri errori o di sostenere il confronto con le emozioni altrui. Sembrerebbe che i tuoi amici, pur comprendendo il proprio errore, abbiano scelto un modo di rapportarsi che non rispetta il tuo bisogno di trasparenza. Sono venuti al ritrovo, magari con l’intento di ricucire senza affrontare il passato, ma questo modo di fare è superficiale, e per te non è sufficiente.

Il fatto che tu sia disposto a riprendere i rapporti a condizione che ci sia chiarezza dimostra quanto valore dai all’amicizia e alla sincerità. Quindi, non è troppo pretendere un chiarimento, soprattutto quando l’amicizia è stata incrinata da malintesi e comportamenti negativi. L’alternativa, ovvero “far finta di nulla” e ricominciare a frequentarvi, non sanerebbe davvero la ferita, ma la coprirebbe solo superficialmente.

3. Valutare se continuare a cercare il chiarimento
Spesso, una volta che abbiamo chiesto chiarimenti e l’altro continua a evitarci, è un segno di incapacità o mancanza di volontà di prendere responsabilità. Se loro sono a disagio o, come sembra, evitano il confronto per paura di scoprire e riconoscere il proprio errore, potrebbe non essere utile insistere nel chiedere spiegazioni. Se non sono pronti a riflettere, qualsiasi chiarimento che ti concedessero ora potrebbe non avere la profondità e sincerità che cerchi.

Potresti chiederti se vale la pena mantenere aperta la porta e aspettare che abbiano la maturità di parlare, oppure se preferisci lasciare andare queste amicizie. Continuare a sperare in un chiarimento potrebbe tenerti ancorato a questa delusione, rendendo difficile la tua guarigione.

4. Proteggere il tuo benessere e la tua dignità
Mantenere i propri confini e le proprie esigenze è fondamentale per preservare la dignità e il benessere personale. Rinunciare a un chiarimento e accettare rapporti dove i sentimenti e le aspettative vengono ignorati può portare a un circolo di frustrazione e risentimento. Avere il coraggio di restare fermo nella tua posizione e di dire “non riaprirò questo rapporto senza chiarezza” è un modo per proteggerti e rispettarti.

Non è necessariamente egoismo o chiusura, ma una scelta di amor proprio: scegliere di circondarsi di persone che comprendono e rispettano il valore della chiarezza e della comunicazione sincera. Forse puoi considerare se c’è spazio per una riflessione comune, ma se il tuo benessere è messo a rischio dal continuare ad attendere un cambiamento in loro, potresti decidere di voltare pagina.

5. Accettare il limite altrui e decidere per il proprio bene
Forse il modo migliore per affrontare questa situazione è considerare che, se loro non sono in grado di parlare apertamente ora, non puoi forzarli. Puoi decidere se desideri aprire un dialogo una volta ancora, con la chiarezza che senza quel dialogo non sei interessato a rapporti superficiali. Se, anche con questa premessa, non ottieni il rispetto e il confronto che cerchi, hai la libertà di proseguire per la tua strada.

Avere standard di trasparenza e rispetto nelle relazioni non è mai sbagliato o esagerato, è piuttosto una scelta di vita sana. Potresti preferire dedicare tempo e affetti a chi dimostra di volere rapporti genuini e maturi, magari accettando che, per ora, loro non abbiano la volontà o il coraggio di confrontarsi. Questa scelta ti permetterà di costruire rapporti più equilibrati e soddisfacenti nel tempo, senza compromettere i tuoi valori e la tua serenità.
Buonasera, comprendo che sta affrontando situazioni complesse, soprattutto dal punto di vista comunicativo. In molti percorsi di istruzione, sia liceali che universitari, raramente si insegna a comunicare in modo efficace, e questo può rendere più difficile affrontare situazioni di confronto come quelle che descrive. Anche noi psicologi, durante la formazione e nei corsi di psicoterapia, seguiamo moduli strutturati sulla comunicazione assertiva. Una consulenza psicologica potrebbe aiutarla ad approfondire le dinamiche relazionali vissute, a chiarire i suoi bisogni e le sue aspettative e a sviluppare strategie di comunicazione più efficaci. Questo percorso potrebbe supportarla nella costruzione di relazioni più soddisfacenti e autentiche, basate su un confronto aperto e rispettoso, in cui entrambe le parti possano esprimersi con chiarezza e comprensione reciproca.
Buongiorno, percepisco molta frustrazione e delusione nei confronti di queste persone. Se lei sente di essere stato trattato in malo modo, la volontà di fare chiarezza è del tutto lecita da parte sua, anzi fa bene a pretenderla prima di aprire nuovamente le porte rischiando di ricapitare nelle stesse dinamiche. Dr.ssa Laura Raco
Gentile utente, seppur lei abbia cercato di spiegarsi e di spiegare la situazione, mancano parecchi elementi per una risposta adeguata. Detto ciò...chiedere un chiarimento, una spiegazione non è mai una cosa sbagliata, ma dobbiamo essere maturi nell'accettare qualunque risposta arrivi (anche il silenzio o l'assenza di una risposta sono una risposta stessa). Non si possono costringere le persone a fare o a dire qualcosa solo perché "è giusto così". Ognuno ha le proprie difficoltà, i propri limiti o semplicemente non vuole. Questo noi lo dobbiamo accettare. Possiamo poi, di conseguenza, fare le nostre scelte ed andare avanti, uscendo da una situazione che non si può controllare e che soprattutto non ci fa stare bene. Il punto potrebbe essere questo: non dia tutto questo potere alle altre persone, prenda lei in mano la sua vita e vada avanti, scegliendo passo dopo passo la sua serenità. In bocca al lupo.
Cordialmente
dott.ssa Floriana Ricciardi
La tua esperienza mostra quanto sia difficile mantenere relazioni autentiche e rispettose quando il bisogno di chiarezza e rispetto non viene ricambiato con la stessa integrità. Da quello che descrivi, sembra che la tua richiesta di un confronto sia non solo legittima, ma anche fondamentale per ristabilire una relazione sana e basata sulla fiducia. Pretendere un chiarimento serio e sincero prima di riaprire le porte può sembrare, per alcune persone, una richiesta “eccessiva” o “scomoda,” ma, in realtà, è un’espressione di maturità e un sano rispetto per sé stessi.

Ecco alcuni punti chiave che possono aiutarti a riflettere su questa situazione complessa:

1. Il bisogno di chiarezza e rispetto
La tua richiesta di un confronto aperto e serio non è disfunzionale né patologica; anzi, rappresenta un confine sano e chiaro. Quando qualcuno ci ferisce o manca di rispetto, è naturale desiderare di comprendere i motivi del loro comportamento e di ricevere spiegazioni. Questo tipo di chiarimento è alla base di ogni relazione sana, che si tratti di amicizia, famiglia o amore. Una persona che si preoccupa davvero dei tuoi sentimenti dovrebbe essere disponibile a un confronto maturo, anche se scomodo, perché ciò dimostra la volontà di rispettarti e di preservare il legame.

2. La dissonanza emotiva e la tendenza a evitare conflitti
Molte persone evitano il confronto perché temono il disagio, il senso di colpa o l’ammissione delle proprie responsabilità. È possibile che, nel tuo caso, i tuoi amici siano consapevoli degli errori commessi e delle scelte sbagliate fatte, ma non abbiano il coraggio di affrontarti perché questo implicherebbe il riconoscere le proprie mancanze. Fingere che tutto vada bene (come l’invito a "farci una birra") potrebbe essere il loro tentativo di evitare la responsabilità emotiva, magari sperando di tornare alla "normalità" senza doversi confrontare.

3. L'importanza dei confini personali
Avere dei confini chiari, come quello di non riaprire le porte senza un chiarimento, è un segnale di rispetto verso te stesso. Ti permette di stabilire cosa accetti nella tua vita e cosa no, e tutela il tuo benessere emotivo. Questo non significa che stai chiedendo troppo, ma semplicemente che stai affermando le tue esigenze e non permetti a nessuno di mancarti di rispetto. I tuoi confini non sono "esagerati"; sono sani e servono a proteggerti da dinamiche che potrebbero ripetersi se non vengono affrontate.

4. Accettare ciò che non puoi cambiare
Può essere frustrante, ma non puoi obbligare gli altri a riconoscere i propri errori o a mostrarti rispetto se non sono disposti a farlo. Anche se meriti delle spiegazioni e un chiarimento, la decisione di affrontare questi temi dipende dalla volontà dell’altra persona. Non possiamo costringere nessuno a fare un passo di maturità, e può essere necessario accettare che alcune persone, per paura o per immaturità, scelgano la strada della fuga e dell'evitamento.

5. Concentrarsi sulle relazioni autentiche
Considera il valore di avere nella tua vita persone disposte a una comunicazione aperta e rispettosa. Non tutte le relazioni meritano di essere riprese, soprattutto se per anni hai dovuto "ingoiare" comportamenti ambigui o mancanza di rispetto. La tua delusione e il dolore sono reali, e meritano di essere ascoltati, ma forse non da coloro che non hanno mostrato rispetto o integrità. Coltivare rapporti con persone che valorizzano la comunicazione e che condividono i tuoi valori può aiutarti a costruire un circolo di amici più autentico e appagante.

6. La tua serenità al primo posto
Sei stato chiaro su cosa è importante per te e su cosa ti aspetti per riaprire le porte a queste persone. Alla fine, questo è l’unico potere che hai: la possibilità di stabilire quali condizioni devono essere rispettate per permettere a qualcuno di tornare nella tua vita. Se ciò non avviene, è importante poter accettare la realtà, anche se amara, e scegliere la serenità rispetto al compromesso con persone che non rispettano i tuoi confini.

7. Pensa a un possibile ultimo dialogo
Se senti di avere ancora delle parole da esprimere per trovare una tua chiusura, potresti decidere di scrivere una lettera, anche solo per te stesso. Potrebbe essere un modo per esprimere ciò che avresti voluto dire in quel chiarimento mai avvenuto. Questo ti aiuta a fare i conti con le emozioni e, nel caso tu lo desideri, puoi anche condividere il contenuto di questa lettera con loro come tuo ultimo tentativo di comunicazione, senza aspettarti necessariamente una risposta.

In sintesi, ciò che stai chiedendo è assolutamente legittimo, e non è disfunzionale volere relazioni chiare e rispettose. Se gli altri non riescono o non vogliono darti quello che chiedi, è saggio considerare la possibilità di lasciare andare queste relazioni senza rammarico, sapendo di aver fatto tutto ciò che era in tuo potere per trovare una soluzione.

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