Buonasera Quando ero in terapia e dovevamo capire le cause della mia ansia, ho fatto tutto da sola,

23 risposte
Buonasera
Quando ero in terapia e dovevamo capire le cause della mia ansia, ho fatto tutto da sola, nel senso che ho iniziato a pensare a tutta la mia vita dalla nascita fino a questo momento, e mi sono scritta su un foglio tutte le cose che mi sono successe. La domanda però è: Come faccio ad essere sicura che tutte queste determinate situazioni siano la vera causa del mio problema d'ansia?
Ne avevo parlato con la mia psicoterapeuta, ma io non mi sono sentita aiutata...
Adesso quindi chiedo a voi, esiste un modo per capire quale sia la vera causa di un problema d'ansia?
Salve, posso chiederle come mai in terapia "ha fatto tutto da sola"?
Comunque, credo che per lei sia importante intraprendere un percorso di psicoterapia per comprendere meglio come gestire l'ansia.
Buona giornata.
Dott. Fiori

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Buon pomeriggio, sono un medico specialista in psicologia clinica, psicoterapeuta omeopata ed esperto in terapie naturali. Per rispondere alla sua domanda vorrei descriverle come funziona una psicoterapia ben fatta. Esistono molte tipologie di psicoterapie; d'altra parte sono convinto che al di là degli indirizzi teorici dello psicoterapeuta, molto contano le di lui (lo psicoterapeuta) caratteristiche umane e relazionali: occorre non solo sapere e saper fare, ma anche saper essere. In primo luogo è necessario tener presente che i sintomi e i segni derivanti dalla sofferenza non sono entità da esorcizzare, non sono nemici da sopprimere, ma segnali da accogliere, decifrare e comprendere; solo così potranno svanire, più o meno gradualmente, avendo espletato il loro compito e non sussistendo, quindi, più la loro ragione di essere.
La psicoterapia che propongo ai miei pazienti si basa sui seguenti concetti fondamentali. Essa attraverso specifiche modalità, tecniche e contesti (setting), restituisce, in primo luogo, alla coscienza della persona in cura gli elementi complessi e inconsci che la penalizzano: le sue paure, le angosce, i traumi, i conflitti, le strategie di sopravvivenza, le tattiche difensive e i dogmi che il soggetto ha pian piano creato in sé senza rendersene conto.
Sono questi, in buona sostanza, i fattori che generano una interazione disfunzionale con la realtà (interiore ed esteriore). Maggiore è l’influsso di questi elementi inconsci sulla nostra vita e maggiore sarà l’alterazione esistenziale; essa darà segno di sé attraverso vissuti, condotte e stili connotati da rigidità, automatismo, disistima, ansia, conflittualità, schematismo, eccessiva tensione, auto ed etero castrazione, conformismo, smarrimento di valori e senso dell’esistenza, tristezza, dogmatismo, senso di colpa, stasi, rinuncia e chiusura autarchica.
Si attua, in sintesi, una coazione a ripetere, in tutte le occasioni significative, di una sorta di copione sempre insoddisfacente. Tutto ciò si concretizza in ultima analisi nello star male, poiché non solo questi complessi inconsci sono estremamente destabilizzanti, ma anche perché allontanano dal e celano all’essere umano il suo stesso nucleo più sano, genuino e fecondo di sé (quello che Edward Bach, medico gallese e fondatore della Floriterapia, denominava Vero Sé); essi, inoltre, bloccano e disattivano l’Inconscio Superiore (cioè quell’insieme di qualità positive e risorse ipotizzate dallo psichiatra Roberto Assagioli, fondatore della Psicosintesi). Questo percorso, pur partendo dalle fonti della sofferenza, punta, nondimeno, con il massimo della determinazione, alla salutogenesi; l’obiettivo è, difatti, illuminare e attivare i talenti, le vocazioni, le risorse, l’autenticità, la flessibilità, l’indipendenza e la creatività della persona.
È, inoltre, estremamente rilevante sottolineare che il prevalere di elementi destabilizzanti apporta un disordine generalizzato e progressivo nel sistema Psico-Neuro-Endocrino-Immunologico e nella struttura ossea, muscolare e articolare. Il sistema tende così ad auto intossicarsi, a essere particolarmente permeabile alle tossine provenienti dall’esterno, a indebolire le sue difese immunitarie, a impoverirsi di elementi nutrizionali, a ossidarsi, ad acidificarsi e a distorcersi da un punto di vista strutturale e posturale.
Occorre perciò tener presente che le direzioni che portano al malessere o viceversa alla salute sono, certamente e in primo luogo psico-somatiche, ma anche somato-psichiche. La Psicoterapia che attuo, sposando queste tesi, può essere definita globale poiché le persone sono da me considerate una irripetibile individualità e una inscindibile globalità emozionale, esistenziale, sociale, strutturale, bioenergetica e biochimica.
A partire dagli assunti metodologici illustrati e avendo, in quando medico, arricchisco e rendo veramente olistica la psicoterapia con la prescrizione, ove necessaria, di rimedi naturali. La Floriterapia di Bach, l’Omeopatia Omotossicologica, la Nutraceutica, la Fitoterapia e la Psicoprobiotica mi permettono di offrire al paziente l’attuazione di una forte sinergia che produce i seguenti reali benefici: il lenimento sintomatico, la rivitalizzazione metabolica, il recupero delle forze e del buon umore e una benefica disintossicazione. Tutto ciò velocizza e completa il percorso di consapevolezza che, come abbiamo già visto, è alla base del depotenziamento dei fattori destabilizzanti e dell’attivazione di dinamiche virtuose e benefiche. Spero di essere stato chiaro. Se le interessa approfondire sono a sua disposizione (telefonicamente o tramite messaggi) per ulteriori informazioni. Sono anche disponibile per psicoterapie on line. Cordiali saluti!
Gentile Utente, il fatto che abbia fatto tutto da sola è un po' anomalo, in quanto la psicoterapia prevede un lavoro congiunto in cui entrambe le parti si prefiggono di perseguire gli obiettivi che vengono concordati per il benessere del paziente. Per ricondurre i problemi d'ansia che espone a cause specifiche, bisogna fare un anamnesi accurata per poi decidere come lavorarci, ed ogni psicoterapeuta, a seconda del proprio orientamento/i e degli studi fatti, può prendere decisioni diverse. Rimango a disposizione. Cordiali Saluti
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Buonasera cara, ritengo che il punto non sia tanto, o non solo, capire quale sia la causa, ma anche comprenderne il significato specifico per lei.. E poi imparare a gestire l'ansia. Tutto questo si può certamente fare, ma forse non da sola... si affidi
Salve. La riuscita di una psicoterapia si basa sull'alleanza terapeutica tra paziente e terapeuta. Se non si verifica l'alleanza può succedere di sentire di fare tutto da soli.
Mi sembra che lei l'abbia vissuta un pó come compito a casa, scrivo tutto, prendo appunti, capisco cosa succede. Non funziona così. Capire non basta. È un percorso di comprensione delle cause che limitano la vitalità attraverso la manifestazione dei sintomi, leggere i sintomi per capire cosa stanno cercando di comunicare, vederli come alleati e non come nemici. Un percorso psicoterapeutico dove possa sentirsi sostenuta e alleata con lo psicoterapeuta, che possa aiutarla ad accogliere e comprendere le fragilità stimolando la fiducia in se stessa, possa aiutarla a recuperare la vitalità con una regressione dei sintomi, le può essere utile. Ma è importante incontrare una persona con la quale sente che può creare un'alleanza. Distinti saluti
Salve, può essere che si sia sentita sola nella relazione terapeutica perché non sia riuscita ad affidarsi, può anche essere che non sia avvenuto un incontro profondo con chi la seguiva oppure entrambe le cose. Quando si ha un problema di ansia c'è una forte attivazione nel cercare risposte e soluzioni immediate, anche perché con l'ansia si convive proprio male!
Il bisogno di controllo, che è spesso alla base dei vissuti di ansia, ne genera però di nuovi e si rischia di vivere in uno stato di urgenza costante. Quando si riesce a "mollare", a volte affidandosi all'altro nella relazione terapeutica, le manifestazioni di ansia svaniscono anche rapidamente e arrivano risposte. Ci si attiva, questa volta in modo costruttivo e creativo, nella ricerca di strategie che portano verso maggiore serenità e benessere. Se l'ansia è importante e interferente, il primo passo, a volte il più difficile, consiste nel farsi guidare in questo percorso facendo esperienza dell'alleanza e del sostegno dell'altro. In bocca al lupo, dottoressa Claudia Chiucini
Salve. In primo luogo credo sia fondamentale non sentirsi sola durante un percorso psicoterapeutico, mi chiedo quali siano state le difficoltà incontrate che non hanno permesso la costruzione di un'alleanza terapeutica. L'assenza di una relazione profonda probabilmente le ha impedito di affrontare tale vissuto nel corso della terapia stessa.
In secondo luogo, credo che comprendere le cause che sono alla base dell'ansia sia possibile ma allo stesso tempo ritengo più importante consapevolizzare quale valore e quale ruolo quegli elementi hanno avuto nella sua vita; una psicoterapia non è semplicemente uno strumento di comprensione ma di consapevolizzazione, di cambiamento, di aiuto. Riuscire a costruire con una terapeuta una relazione intima e profonda rappresenta l'essenza di ogni percorso e la via maestra per dare delle risposte a tutte le domande che si sta ponendo.
Buongiorno, mi spiace che la sensazione che abbia avuto nel suo percorso terapeutico sia stata quella di "aver fatto tutto da sola". Più che comprendere quali eventi di preciso abbiano scatenato la sua ansia, sarebbe buono per lei comprendere come affrontarla oggi. E' difficile dire con estrema precisione quale tra tanti eventi accaduti nella nostra vita, sia di sicuro la causa della la nostra ansia. E' possibile che siano stati un insieme di fattori tra quelli scritti da lei su quel foglio. E' sempre un misto di eventi accaduti e del modo in cui ognuno di noi risponde agli eventi della vita. Attraverso un percorso terapeutico nuovo potrà prendere in esame,gli eventi sì della sua vita, ma anche la sua personale modalità di risposta agli eventi stessi. L'ansia è sempre un segnale che ci dice qualcosa . E' importante ascoltarla per darle un significato nel presente .
Prenda in considerazione la possibilità di un nuovo percorso proprio partendo da questa sensazione di aver fatto tutto da sola nonostante l'aiuto. Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti, e le auguro una buona serata.
dott.ssa Francesca Caputo
Buonasera, l'ansia va ascoltata ed esplorata e ha da capire cosa le sta dicendo, da dove viene, quando è apparsa per la prima volta, quale è la sua funzione. C'è un' esperienza traumatica importante dietro l' ansia o si è sviluppata all'interno delle relazioni di attaccamento. Cordiali saluti dottoressa Adriana Casile
Buonasera, ripercorrere la propria storia indicando i punti cruciali per lei è sicuramente una cosa utile e con questo materiale, certo, si può arrivare a capire l’origine dell’ansia. Va, però, detto che l’allentamento di questo sintomo non necessariamente passa attraverso il processo di comprensione( capirne la causa). Talvolta i sintomi si attenuano attraverso un percorso che permetta di abbordare e tollerare la non padronanza. Individui un terapeuta di cui si fidi e al quale affidare la direzione della cura, questo direi che è il primo passo. Un caro saluto. Daniela Bianchi
Quando ero in terapia ho fatto tutto da sola. Questo è un vero e proprio ossimoro. La terapia psicologica si fonda su una relazione e su una alleanza stretta tra paziente e terapeuta. Dove era il / la sua terapeuta? E se non si sentiva aiutata ne ha parlato? Ovviamente non è questo il luogo per rispondere a domande sulle ragioni dell'ansia di cui si soffre, tuttavia spesso,le radici della vulnerabilità psicologica che si traduce in insicurezza e ansia nell'affrontare gli eventi della vita sono rintracciabili nelle relazioni di base. Spesso i genitori sono fisicamente presenti, ma i figli sono lasciati soli, soprattutto dal punto di vista emotivo. Possibile che il rimprovero al terapeuta sia il rimprovero a chi l'ha lasciata sola o alle relazioni in cui ha dovuto imparare a fare da sola. Dott. Bruno Ramondetti
L’ansia è sempre e solo un sintomo; un indicatore; ed esprime in maniera creativa un percorso del disagio che viene studiato ed elaborato in analisi.
Certo che c’è un modo per capire la genesi quotidiana di un problema di ansia.
Anzi, più di uno.
Si affidi e si faccia aiutare in questa direzione, un caro saluto
È chiaro che la narrazione della sua vita e degli eventi che sono accaduti possono essere raccontati solo da lei. Lo sforzo di recuperare i ricordi talvolta è notevole ma lo scopo di questa fatica è la condivisione per poter eventualmente mettere a fuoco episodi traumatici o significativi. Mi chiedo se non ha per caso interrotto troppo presto la sua terapia. Se invece la sensazione è di sentirsi soli nella relazione terapeutica certamente avrebbe dovuto parlarne e come avrà fatto, cercare una psicoterapia più adatta a lei.
Buongiorno, un disturbo d'ansia può essere scatenato da stress ambientali, come la rottura di un rapporto importante o l'esposizione a un disastro in cui la vita è messa a rischio... e la causa, consapevolmente o meno, la conoscere solo il paziente. Un percorso psicologico guida a comprendere la causa, ma sapere la causa a mio avviso non è fondamentale per guarire e ritrovare il benessere. E' come quando ci troviamo di fronte ad un orologio rotto sapere perchè si è rotto non ci aiuta ad aggiustarlo, sapere come funziona si. Per questo a livello terapeutico è preferibile chiederci come funziona il problema, quali strategie sono messe in atto, perchè sono proprio queste tentate soluzioni a mantenere il problema. A disposizione per una consulenza, saluti.
dr. Germi
Cara utente, mi colpisce il fatto che dice di aver fatto tutto da sola. Se così è stato significa che qualcosa non ha funzionato nella relazione terapeutica. Sarebbe interessante capire quanto è durato il suo percorso e come mai è ancora alla ricerca di una causa invece che di una soluzione.
Saluti,
Dott.ssa Federica Leonardi
Salve io non so se è necessario capire la 'vera' causa dell'ansia, si tratta in parte di un meccanismo fisiologico, ri-conosciuto per lo più nel momento in cui diviene disfunzionale. Di fatto se fa una terapia sarà il professionista ad aiutarla e guidarla a comprendere ciò che le serve per gestire meglio il suo stato, non deve farlo da sola, altrimenti perché pagare un professionista.
Porti i suoi dubbi nel suo percorso e veda cosa accade.
Saluti
Gentile utente,
“quello che desideriamo in realtà non è la conoscenza, ma la certezza”, diceva un filosofo.
La “vera causa” può essere molto difficile da stabilire, e la sua ricerca può diventare un’esperienza molto frustrante, però mi permetto di dire che se quelle situazioni le ha scritte perchè ha sentito il bisogno di scriverle, allora vale la pena approfondirle indipendentemente dal fatto che siano la vera causa.
Gentile utente di mio dottore,

Attraverso la psicoterapia è possibile approfondire quello che si cela dietro a vissuti ansiosi e le funzioni del sintomo. La psicoterapia consente nel tempo al paziente di acquisire gli strumenti necessari con i quali è possibile ridimensionare il valore dell'ansia. Nei casi in cui l ansia non consente il regolare svolgimento delle attività quotidiane è indicata in un primo periodo anche adeguata somministrazione farmacologica seguita da uno psichiatra.
Prosegua con il percorso iniziato, vedrà che con il tempo potrà star meglio.

Saluti
Dottor. Diego Ferrara
Caro utente, mi sento di accogliere il suo sentire rispetto alla percezione di essersi sentita lasciata sola , ma ne avrebbe dovuto parlare in terapia . Qualora non si fosse trovata con la dottoressa, e a volte può accadere , ma non per assenza di professionalità, ha pensato di rivolgersi a qualcun altro ? La invito a contattare un nostro collega perché il paziente da solo , anche se in possesso di materiale, ( come lei ci ha descritto ) non é in grado di ridefinire quando é accaduto é sta accadendo nella sua vita .
Spero di esserle stata di aiuto .
Saluti
Gent.mo utente, forse l'ansia che sperimenta non ha una sola "causa". L'ansia è un'emozione e quindi è utile poiché ci fornisce informazioni relative al nostro stato mentale in un preciso momento; nel caso sia troppo intensa potrebbe diventare invalidante e sarebbe quindi il caso di intervenire sui sintomi e nel riconoscimento delle situazioni che per vari motivi (schemi maladattivi, costruzione di significato personale etc.) la elicitano. Spesso è utile sia intervenire direttamente sul sintomo sia sulla sua costruzione; per far ciò, le terapie maggiormente supportate dalla ricerca scientifica, sono la psicoterapia cognitivo-comportamentale e quella farmacologica, che spesso possono essere utilizzate congiuntamente, nel caso ci sia la necessità (previa visita con uno specialista in psichiatra, per quanto riguarda il farmaco). Cordialmente.
Buongiorno! Sembra che lei ricerchi una causa specifica. Invece in una terapia dovrebbe essere indagato insieme al terapeuta, il modo specifico di funzionare e come si è costruita la sua persona. Quale origine abbiano i suoi sentimenti anche in relazione al contesto in cui è vissuta. Il terapeuta inoltre funge da presenza con significati emotivi specifici. Spero di averle dato uno spunto di riflessione...
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buonasera, è strano quello che lei scrive nella sua domanda. Quando noi decidiamo di iniziare una psicoterapia ci affidiamo con fiducia alla psicoterapeuta scelta ed iniziamo un percorso insieme. Mentre lei scrive " ho fatto tutto da sola " strano che la sua terapeuta non l'avesse proposto, nel momento in cui lei ne ha parlato, non si è sentita aiutata, ok molto probabilmente non si è istaurato il feeling fra voi. Cmq non si scoraggi se lei volesse continuare un percorso psicologico per elaborare le cause dell'ansia che l'affligge, cerchi una psicoterapeuta che può aiutarla ad analizzare tutti gli avvenimenti che le sono successi, la saluto cordialmente, dott. Eugenia Cardilli.
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Buonasera, interessante sarebbe sapere il motivo per il quale aveva iniziato un percorso di psicoterapia per cercare di capire meglio la sua richiesta, perchè parlare di ansia così in maniera generale si aprirebbe un tema veramente grande con le sue molte sfumature legate alla persona. se può tornarLe di aiuto l'ansia è la risposta naturale del corpo allo stress. È un sentimento di paura o apprensione per ciò che verrà. Si tratta di un’emozione normale messa a punto dall’organismo come meccanismo di allarme per evitare dei pericoli che direttamente o indirettamente minacciano la sopravvivenza. Nel tempo, il concetto di minaccia si è dilatato, tanto che attualmente a scatenare l’ansia non sono serpenti velenosi o lupi mannari. Le ansie ora ruotano intorno alla salute, al lavoro, al denaro, alla vita familiare e ad altre questioni cruciali. Qualunque evento o situazione, anche in prospettiva, che sia avvertita come minaccia, dalla perdita del lavoro, all’esito di un esame, può scatenare un malessere ansioso. Quando questa sensazione si presenta con una certa regolarità e con livelli sproporzionati rispetto allo stimolo, si può sviluppare un problema in grado di compromettere la qualità della vita a livello psichico e fisico. Ma come le ho detto prima sapere perchè ha iniziato il suo percorso ed un colloquio potrebbe aiutare a capire meglio. Spero di essere stata utile. AnnaRita Grimaldi

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