Buonasera, purtroppo da diverso tempo sto attraversando un periodo caratterizzato da una fortissima

17 risposte
Buonasera, purtroppo da diverso tempo sto attraversando un periodo caratterizzato da una fortissima ansia generalizzata. Durante questo periodo ho avuto dei veri e propri attacchi di panico che mi hanno lasciato successivamente una sensazione di confusione e perdimento. A seguito di questo ho deciso di andare in terapia, proprio ieri parlando con il mio psicoterapeuta abbiamo affrontato il discorso di questa sensazione di smarrimento e distacco dalla realtà e dalla mia vita. Una sensazione particolare e molto spaventosa che non riesco bene a descrivere a parole.
Ieri parlandone ho avanzato l’ipotesi che potesse trattarsi di episodi di “depersonalizzazione”. Il mio terapista mi ha rassicurato dicendomi che a suo avviso non soffro di nessun tipo di disturbo dissociativo. Mi ha spiegato che un paziente che soffre di depersonalizzazione durante quei momenti non è proprio in grado di capire quale sia la realtà, e che la differenza fra episodi psicotici e nevrotici (a suo avviso il mio caso) risiede proprio nella lucidità di base che non mi ha mai abbandonato. A suo avviso nel mio caso si tratta piuttosto di pensieri intrusivi di tipo ossessivo dettati dall’ansia.
Avrei piacere ad avere pareri da più medici a riguardo. Cosa ne pensate? Siete d’accordo con questo punto di vista?
Buongiorno,
Dagli elementi che ho ha disposizione mi sento di essere vicino all’interpretazione datale dal suo terapeuta. Un attacco di panico è un esperienza pesante, sconvolgente e particolarmente stressante, sia mentalmente che fisicamente. Può quindi portare con se sensazioni di confusione e smarrimento sia nel momento in cui si conclude sia durante l’attacco stesso.

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Cara utente, la relazione terapeutica si deve basare sull'alleanza, altrimenti non funziona. Se il suo terapeuta le dice questo e lei si fida del suo terapeuta, avrà dei benefici.
Se mette in discussione il suo parere professionale, forse non c'è abbastanza alleanza terapeutica tra di voi.
Lui ha sicuramente più elementi di noi per darle una risposta che non sia stereotipata o basata su definizioni impersonali.
Quindi ne parli con lui e si lasci andare nel suo percorso perchè l'Attacco di Panico si genera anche dal bisogno di controllo.
Un caro saluto.
Buonasera, onestamente su una questione così delicata non mi sento nè di dare ragione nè di dare torto al suo psicologo senza averla prima conosciuta. Un caro saluto
Buongiorno, dalla sua descrizione mi sento di concordare col sua terapeuta. Un caro saluto
Buongiorno, i suoi dubbi sono legittimi.
Una psicoterapia è consigliata perché, se da una parte "guarisce" gli stati d'animo che non la fanno stare bene, dall'altro "educa" alla consapevolezza e alla conoscenza di sé. La conseguenza di questa "educazione" è che poi lei è in grado di fronteggiare tutto ciò che la vita ci riserva quotidianamente, in modo adeguato. Se non trova riscontro con lo psicoterapeuta che sta frequentando o dovesse frequentare, conviene cambiare. Ognuno ha un suo metodo di lavoro e non è detto che quel metodo vada bene per lei. A disposizione per qualsiasi chiarimento, la saluto cordialmente.
dr.ssa Elena Santomartino, psicologa psicoterapeuta
Gentile utente, dalle poche informazioni fornite, mi sento di dirle che la lettura fatta del sua terapeuta mi sembra molto in linea che ciò che ha detto qui a noi. Si fidi del suo terapeuta, ed esponga a lui tutti i suoi dubbi. Se sente di aver bisogno di parlare di questa cosa, sfrutti lo spazio di terapia come luogo di riflessione ulteriore. In bocca a lupo Dott.ssa Alessia D'Angelo
Salve, il suo terapeuta conoscendo bene lei e ciò che vive le avrà dato certamente la giusta interpretazione. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Buongiorno, dalle parole che ci ha riportato sento di essere in sintonia con ciò che le ha riportato il suo psicoterapeuta. Cordialità. Dott.ssa Alessandra Domigno
Gentile utente, dalla breve descrizione della situazione, concordo con quanto detto dal suo terapeuta che, conoscendola, le avrà dato una giusta interpretazione della sua situazione. Inoltre poiché la psicoterapia è una relazione caratterizzata da fiducia ed empatia parlerei in terapia di questi dubbi che le sono sorti. Un caro saluto Dott.ssa Caterina Dimuccio.
Gentile utente, grazie per aver qui condiviso...
Mi fiderei di quanto detto dal suo psicoterapeuta che ha avuto modo di conoscere il suo assetto psicologico di base
Non dimentichiamo che, ogni sintomo, ha un suo valore: qualcosa che, così prepotentemente richiama la nostra attenzione, facendoci preoccupare, vuole comunicarci qualcosa che non abbiamo colto attraverso altri canali...
Una "sana fuga dalla realtà" può capitare, in alcuni momenti difficili della vita di ciascuno di noi: pensiamo ai bambini che, attraverso il gioco, si aprono al mondo dell'immaginario, dimensione che da adulti si tende a perdere perlopiù...
Osservi questi suoi stati, senza giudicarli: li accolga, li condivida con il suo terapeuta, e cerchi di comprenderne il senso per sé stesso, ma non cerchi di spiegarli razionalmente: ne toglierebbe il valore "curativo" e "terapeutico" (che sicuramente contengono).
Spero di averle offerto uno spunto di riflessione in più.
Cordialmente,
Dr. E. Nola
Buongiorno, ho letto alcune delle risposte dei miei colleghi, è concordo in linea di massima con loro, soprattutto nel fidarsi del suo psicoterapeuta, che possiede senz'altro maggiori informazioni di quelle che possediamo noi. vorrei condividere con lei ciò che mi ha colpito in ciò che ha scritto. L'utilizzo di un linguaggio tecnico ha provocato in me una sorta di sgradevolezza, è come se lei si relazionasse a se stessa come un oggetto clinico più che come una persona che soffre. L'attacco di panico è anche il segnale dell'organismo che non ci stiamo ascoltando, che stiamo tacendo una parte di noi, di solito la parte BAMBINA. Le auguro di poter recuperare la sua parte bambina per reintegrarla nella sua personalità. e nella sua vita, al fine di ritrovare l'equilibrio che cerca.
Gentile Utente,
la spiegazione fornitale dalla sua terapeuta, che la conosce in profondità, è più che plausibile, non v'è motivo di dubitarne.
E' complicato, però, potergliela confermare non conoscendo a fondo la sua storia.
Un caro saluto, Dott.ssa Ramona Borla
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Salve, sicuramente il suo terapeuta ha diverse informazioni per concettualizzare e dare un nome al sintomo nel modo in cui ha fatto. Non è possibile, e poco professionale, fare diagnosi o avere un parere chiaro sulla sua situazione specifica non conoscendo la sua storia, episodi specifici ecc. Come hanno già sottolineato i/le colleghi/e sopra, se ha dei dubbi o dei timori ne parli apertamente con lui. E' importante per la sua terapia e per la vostra relazione terapeutica.
Un saluto
Gentile utente, mi sento di concordare con il suo terapeuta dalle informazioni che ci ha riportato ma sento anche di rimandarle che è lei prima di tutti noi a doversi fidare ed affidare al suo terapeuta perché solo in questo modo può raggiungere il benessere che ricerca. Sfrutti quindi al massimo il suo spazio per approfondire i suoi dubbi.
Un saluto
Dott.ssa Veronica Guidi
Salve, credo che il suo terapeuta abbia ragione. I pensieri intrusivi possono accompagnare l'ansia e accentuarla. Se non si fida del suo terapeuta, però, è importante che ci lavori o con lui o con un altro esperto perché la costruzione di un'alleanza medico-paziente è essenziale per affrontare le difficoltà che una psicoterapia comporta.
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Gentile utente, non mi sento di esprimermi al riguardo in quanto non ho informazioni su di lei e sulla sua storia. Credo sia importante affidarsi a quanto riportato dal suo terapeuta che conosce nel dettaglio la sua situazione e ha gli elementi necessari per potersi esprimere al meglio. Un caro saluto Dott.ssa Valentina Biddau
Salve, non so se comprende il senso della presente.Appoggio la sua curiosità , ma al contempo ha posto un quesito dove mette in dubbio le spiegazioni del terapeuta che la segue.
Il dubbio è spesso costruttivo nella vita di una persona, ma in questo caso indica che ci sono degli elementi non soldificati in seno all’alleanza terapeutica.
La invito a parlarne durante una seduta, ne potrebbero scaturire evoluzioni interessanti.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli

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