Buonasera. Perdonatemi per il disturbo. Sono un ragazzo di quasi 28 anni. Sono estremamente timido e

19 risposte
Buonasera. Perdonatemi per il disturbo. Sono un ragazzo di quasi 28 anni. Sono estremamente timido ed introverso caratterialmente. Come potrete immaginare, sono single da sempre (ma non è questo il problema, sto benissimo così). A parte l''essere o meno aperti con la gente, purtroppo mi sento sempre in colpa quando devo dire di no ad una persona, a maggior ragione se devo farlo per cause di forza maggiore e a mio malincuore. È come se dentro la mia testa scattasse un qualcosa che mi faccia pensare "Adesso dico loro di no e penseranno che lo stia facendo apposta",anche quando " fatto apposta" non è assolutamente e gli altri, conoscendomi, lo sanno benissimo. Razionalmente capisco che sia esagerato, ma è più forte di me. Cosa mi consigliate?
Capisco che provi una forte sensazione di colpa nel dire di no alle persone e vorresti imparare a gestire questa emozione. È importante ricordare che puoi sviluppare strategie per diventare più sicuro di te stesso quando devi dire di no.

Per iniziare, è fondamentale riconoscere i tuoi bisogni e i tuoi limiti personali. Rifletti su ciò che è davvero importante per te e su quali sono i tuoi confini. Comprendere i tuoi bisogni ti aiuterà a prendere decisioni consapevoli e a mettere te stesso al primo posto quando necessario.

Un altro aspetto chiave è l'assertività. Impara a comunicare in modo chiaro, diretto e rispettoso. L'assertività ti permetterà di esprimere il tuo punto di vista senza sentirsi in colpa. Puoi esercitarti a dire di no in situazioni meno complesse e gradualmente aumentare la complessità delle situazioni man mano che acquisisci fiducia.

Accetta che non puoi accontentare tutti e che dire di no è una parte normale della vita. Non sei responsabile dei sentimenti altrui e non puoi sempre soddisfare le aspettative di tutti. È importante ricordarsi che dire di no è un modo per prendersi cura di sé stessi e stabilire confini sani.

Quando dici di no, sii onesto e chiaro riguardo alle tue ragioni. Cerca di evitare spiegazioni elaborate o scuse, ma spiega in modo semplice e chiaro perché non puoi accettare una richiesta o un impegno.

Affrontare la sensazione di colpa richiederà un po' di tempo e pratica. Puoi lavorare su una maggiore consapevolezza di sé e sull'auto-compassione per gestire questa emozione. Ricorda che dire di no non ti rende una persona cattiva o egoista, ma è un modo per prenderti cura di te stesso.

Se necessario, cerca supporto da amici di fiducia o da un professionista della salute mentale. Parlare delle tue emozioni e ottenere ulteriori strategie per gestire la sensazione di colpa può essere molto utile.

Ricorda che il processo di acquisizione di fiducia nel dire di no richiederà tempo e pazienza. Sii gentile con te stesso e celebra i progressi che fai lungo il percorso.
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Gentile utente, l'essere introverso non è un limite caratteriale, è un tratto di personalità che si contraddistingue in una gestione emotiva molto presente e dinamiche relazionali conservative. La sua paura specifica nell'essere giudicato quando deve dire di no è sicuramente legata al fatto di razionalizzare eccessivamente tutte le emozioni che emergono prima, durante e dopo la conversazione. Invece di affrontare la situazione interpersonale con consapevolezza e spontaneità, tende a pensare troppo a cosa l'altro potrebbe pensare, se le sue parole sono giuste e appropriate, se ci saranno conseguenze. Questi pensieri e le emozioni legate ad essi, la distraggono fortemente dal momento reale della conversazione e magari la inibiscono nel comprendere cosa veramente l'altra persona stia dicendo o pensando. Ognuno di noi ha il diritto di dire di no ad una certa richiesta o situazione, non c'è nulla di strano. Ma la decisione di dire di noi deve essere presa consapevolmente, in libertà e senza pregiudizi. Se accade così non ci sono sensi di colpa, non c'è il timore di essere giudicati in nessun modo. Il mio consiglio di fare un percorso di crescita personale che amplifichi le sue potenzialità e l'aiuti a gestire meglio le emozioni, accettandole per quello che sono, senza troppe rimuginazioni. Io mi occupo di psicologia positiva, un approccio che meglio di altri valorizza proprio le potenzialità umane aiutando le persone a gestire meglio le emozioni e a innalzare la qualità della vita. Se vuole avere altre informazioni a riguardo, mi contatti pure, anche online. Un caro saluto, Dott. Antonio Cortese
Buongiorno, grazie della condivisione. Penso possa essere utile per lei approfondire questa difficoltà a dire di no, cosa significa per lei non confermare le aspettative dell'altro/a. E' importante affrontare questo pezzo perchè immagino sia faticoso non sentirsi di poter rifiutare. Immagino che questa cosa dica molto di lei e della sua storia, che ne pensa? Rimango a disposizione per ulteriori dubbi o domande o se vuole intraprendere un percorso insieme. Dott.ssa Rota
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Gentilissimo, il fatto di essere single, di stare bene da solo, di non riuscire a dire no, sono tutti sintomi di un problema che immagino le renda difficile "vivere". E' bello e giusto che abbia deciso di affrontare tutto ciò ma per farlo dovrà dare un nome al suo malessere, capire da dove nasce per decidere dove vuole andare. Chiede un consiglio? Si faccia aiutare. Quando stiamo male cerchiamo soluzioni che spesso aggiungono malessere anzichè risolverlo. Allora diventa importante un occhio preparato che ci aiuti a vedere il vero problema, le dinamiche che abbiamo utizizzato per risolverlo e quelle migliori per iniziare a stare bene davvero. Resto a disposizione se desidera approfondire il discorso e la saluto cordialmente, dott.ssa Manuela Leonessa
Buon pomeriggio,

Grazie per il suo racconto di sé. Sento che non è semplice far comprendere agli altri ciò che lei prova ed è difficile anteporre alle altrui esigenze le proprie. Penso che per trovare la capacità di essere assertivi senza ferire nè se stessi nè gli altri sia da costruire in un percorso psicoterapico per esprimere sè pienamente.
Rimango a disposizione per eventuali altre domande.
Gentile Utente, comprendo il disagio che descrive nel suo messaggio e credo che la difficoltà di cui parla sia un aspetto della timidezza e introversione di cui parla. Lavorare sulla sua autostima l'aiuterebbe a esprimersi più liberamente imparando anche a dire di no senza sentirsi in colpa. Uno spazio di riflessione con un professionista accogliente e non giudicante dove elaborare le difficoltà, riconoscere i suoi bisogni e fare affidamento sulle risorse che ha a disposizione, la renderebbe libero di essere se stesso nelle relazioni che oggi la fanno sentire in difficoltà. Resto a disposizione, Dott.ssa Marina Colangelo
Gentile ragazzo, dalle sue parole sembra che le relazioni siano per lei problematiche, fonte di molto stress. Da qui introversione e solitudine, a cui pare lei si sia adattato, per soffrire molto però quando deve necessariamente entrare in rapporto dicendo no e quindi esponendosi ad eventuale conflitto. E' forse il conflitto che teme? Come sono state le sue prime esperienze di relazione, quelle con le sue figure di riferimento? Valuti la possibilità di un consulto psicologico per poter esprimere il suo malessere in un ambiente accogliente e non giudicante. A sua disposizione. Dott.ssa Franca Vocaturi
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentile utente,
oggi giorno sembra quasi facile e inevitabile sentirsi inadeguati. Secondo gli psicologi Jeffrey E. Young e Janet S. Klosko, l’inadeguatezza è proprio questo: una trappola, una modalità fissa di pensare, di sentire e di relazionarsi con se stessi e con gli altri e può esprimersi in diversi modi.
Chi si sente inadeguato può come nel suo caso,
cercare di piacere a tutti, adattandosi ai loro desideri e bisogni e al tempo stesso sentirsi giudicato. Una paura che non ci permette di esporci per il timore del giudizio. Pensa di essere giudicato, ma in realtà probabilmente è lei il primo a farlo.
Il timore del giudizio degli altri molto spesso ci porta a rimandare le scelte che potrebbero dare una svolta importante alla nostra vita. Una vita che dunque rimane ferma li, davanti un cassetto che per paura non apriamo.
Per superare il senso di inadeguatezza è necessario innanzitutto cercare di capire cosa ci fa sentire inadeguati e fragili.
Abbiamo solo paura del giudizio degli altri o è la nostra bassa stima ad essere il vero problema?
Vivere una vita che non è la nostra, dove non siamo totalmente liberi di esprimerci come vogliamo, non significa vivere!
La terapia breve strategica, risulta efficacie in questo poiché interviene anche sulla difficoltà che ha nel riconoscere e descrivere le proprie emozioni, sull’auto-immagine di sè e sullo sperimentare in modo differente il proprio essere nel mondo e nella relazione con gli altri.
Buon proseguimento,
saluti
Buongiorno, capisco le sue difficoltà e generate da questo vortice di pensieri che ha in testa. Sembra che lei sia consapevole dei costi del continuare a non dire di no, e per attuare un cambiamento è necessario osservare insieme anche i vantaggi e le implicazioni del dire di no, conoscere le strategie per farlo, e metterle in pratica, insieme ad un esperto. Nel suo caso potrebbe essere indicato un percorso cognitivo-comportamentale in cui si lavora insieme sui suoi pensieri non utili e quindi sui comportamenti da modificare, portando alla luce le sue emozioni affinché siano meno negative e lei possa stare meglio. Se lo desidera, io mi rendo disponibile ad affiancarla in questo percorso. Trova i miei contatti nel profilo. Scrivere in questo portale riconoscendo e portando alla luce il suo problema è stato un atto di coraggio, ha già fatto il passo in direzione del cambiamento. Le auguro una buona giornata, dott.ssa Eleonora Galletti
Salve, sicuramente dire dire di NO è difficile, e riguarda diversi aspetti della nostra vita. le consiglio una terapia dove c'è un aspetto di espressività. nel quale puo iniziare a dire assieme al suo terapeuta No. dirlo in terapia, in un luogo al sicuro, ci fortifica e ci prepara per dirlo anche fuori nella vita di tutti i giorni.
Se non siamo capaci di dire NO non possiamo nemmeno dire Si.
cordialmente Laghi S.
Ciao! Capisco che la sensazione di colpa quando devi dire di no può essere molto frustrante. È importante ricordare che dire di no è un diritto che hai e che è essenziale per il tuo benessere emotivo e mentale. Ecco alcuni consigli che potrebbero aiutarti a gestire questa situazione:

Accetta le tue emozioni: è normale provare un senso di colpa quando dici di no, ma è importante accettare che hai il diritto di farlo. Ricorda che il tuo benessere personale è fondamentale e che non puoi sempre soddisfare le richieste degli altri.

Comunica chiaramente: quando devi dire di no, cerca di essere chiaro e diretto. Spiega il motivo per cui non puoi accettare la richiesta e sii onesto riguardo ai tuoi limiti. Le persone ti apprezzeranno di più se sei aperto e sincero.

Mettiti al primo posto: prenditi cura di te stesso e del tuo benessere. Capisci che dire di no non ti rende egoista o cattivo. È importante stabilire dei confini sani e rispettarli per poter mantenere un equilibrio nella tua vita.

Pratica l'autocompassione: sii gentile con te stesso e cerca di non giudicarti troppo duramente. Accetta che non puoi sempre accontentare gli altri e che è normale dire di no. L'autocompassione ti aiuterà ad affrontare il senso di colpa in modo più costruttivo.

Ricorda i tuoi successi passati: ripensa a situazioni in cui hai dovuto dire di no per motivi validi e come sia andata bene. Prendi spunto da queste esperienze positive per rafforzare la tua fiducia nel dire di no quando necessario.

Cerca supporto: se senti di avere difficoltà nel gestire il senso di colpa, potresti considerare di parlare con un amico di fiducia, un familiare o persino un professionista. Un supporto esterno può fornirti nuove prospettive e strategie per affrontare questa sfida. Se vuole può contatarmi al: trequatrroduezerodueduenovetresettequattro

Ricorda che affrontare la sensazione di colpa richiederà tempo e pratica. Con il tempo, puoi imparare ad affermare i tuoi confini senza lasciarti sopraffare dalla colpa. Sii paziente con te stesso e sii aperto a sperimentare nuovi modi di gestire questa situazione.
Gentilissimo,
Comprendo quanto possa essere difficile convivere con il senso di colpa. Sarebbe utile capire come mai sperimenta questo vissuto negativo così frequentemente , e cosa significa per lei deludere gli altri.
Se è interessato ad approfondire l'argomento e acquisire maggiore consapevolezza di sé, può contattarmi. Resto a disposizione, anche con colloqui online.
Dott.ssa Miriana Giarratano
Buongiorno e grazie per la sua condivisione che può essere di aiuto a molti. Un percorso psicologico potrebbe certamente aiutarla a comprendere come mai si comporta così e a trovare le risorse necessarie per scegliere liberamente e senza sensi di colpa, come relazionarsi e cosa e giusto per se. Un caro saluto.
Gentile utente,
la ringrazio per la sua condivisione e per la sua apertura. Si percepisce molta sofferenza dalle sue parole, ma allo stesso tempo anche una grande volontà nel mettersi in discussione e nell'andare a capire meglio cosa succede. Al di là di una paura legata al giudizio dell'Altro, mi sembra che emerga anche un suo essere molto severo con sé stesso, sarebbe importante per lei interrogare questo aspetto e il suo senso di colpa nel momento in cui esprime ciò che sente.
Un percorso psicologico potrebbe aiutarla a raggiungere un maggior grado di libertà. Per qualsiasi dubbio o qualora volesse chiarimenti, sono a disposizione.
Un caro saluto,
dottoressa Simona Bruno
Salve gentile utente, comprendo benissimo la sua situazione e so cosa si prova quando ci si trova in un conflitto tra pensiero (vorrei dire di no) e il proprio sentire (non sento di poterlo fare). Le può essere utile riflettere che cosa vuol dire per lei dire di no e può ripensare a qual era la reazione dei suoi genitori o delle persone che si sono prese cura di lei, quando lei da bambino si opponeva o contrastava il loro volere o le loro richieste.
Spero che questa riflessione le possa essere utile in qualche modo.
Se avesse bisogno di approfondire questo suo processo non esiti a contattarmi.
Cordiali saluti
dott.ssa Bellavia
Capisco la tua situazione e la difficoltà di dire di no alle persone, soprattutto quando sei naturalmente timido ed introverso. La sensazione di colpa può derivare dal desiderio di piacere agli altri e dal timore di deluderli o causare loro disagio. Ecco alcune strategie che potrebbero aiutarti a gestire meglio queste situazioni:

Impara a dire di no in modo assertivo: L'assertività è un'abilità importante da sviluppare. Imparare a dire di no in modo gentile e rispettoso, ma chiaro e diretto, può aiutarti a comunicare le tue esigenze senza ferire gli altri. Ad esempio, invece di dire un semplice "no", puoi spiegare brevemente il motivo del tuo rifiuto.
Riconosci i tuoi limiti: È importante comprendere i tuoi limiti personali e non sentirsi obbligati ad accettare ogni richiesta o invito. Impara a dire di no quando senti che una richiesta non è adeguata per te o quando hai bisogno di tempo per te stesso.
Pratica la gentilezza verso te stesso: Ricorda che dire di no non ti rende una persona cattiva o egoista. È importante prenderti cura del tuo benessere emotivo e mentale. Coltiva la gentilezza verso te stesso e accetta che non puoi sempre soddisfare le aspettative degli altri.
Rifletti sulle tue priorità: Prima di accettare una richiesta, rifletti sulle tue priorità e su come l'attività o l'impegno influenzeranno la tua vita e il tuo benessere. Chiediti se è davvero ciò a cui vuoi dedicare il tuo tempo e la tua energia.
Comunica i tuoi limiti: Se ti senti a tuo agio, comunica alle persone intorno a te che sei una persona timida ed introversa e che a volte potresti dover dire di no per prenderti cura di te stesso. La comprensione degli altri può aiutarti a ridurre la sensazione di colpa.
Esplora la tua timidezza: Se la tua timidezza sta limitando notevolmente la tua vita sociale o professionale, potresti voler considerare l'aiuto di uno psicoterapeuta o consulente per esplorare le radici della timidezza e imparare strategie per gestirla in modo più efficace.
Esercitati: A volte, la pratica può aiutare a migliorare l'abilità di dire di no. Inizia con situazioni più semplici e gradualmente lavora su situazioni più complesse.
Accetta che non puoi piacere a tutti: Ricorda che è impossibile piacere a tutti, e cercare di farlo può essere estenuante ed emotivamente stressante. Concentrati su relazioni di qualità con le persone che ti accettano per chi sei.
Ricorda che cambiare abitudini comportamentali richiede tempo e sforzo, quindi sii paziente con te stesso mentre lavori su quest'area. La terapia individuale potrebbe anche essere un'opzione utile per esplorare ulteriormente queste questioni e sviluppare strategie personalizzate per affrontarle.
Gentile utente, posso immaginare la sua difficoltà e il suo senso di colpa.
Secondo lei, cosa la spinge a dover dire di si? Cosa le impedisce di dire di no? Cosa immagina che gli altri potrebbero pensare se dicesse loro "no"? Dove lo ha imparato? Per iniziare le consiglio di riflettere su questo e di prendersi uno spazio per approfondire la sua difficoltà in modo da poter sviluppare nel tempo la capacità di far valere il suo diritto di dire di "no" con assertività e soprattutto senza sentirsi più in colpa.
Gentile utente, è chiaro che stia affrontando delle sfide legate alla sua timidezza e alla difficoltà di dire di no. La sensazione di colpa che prova è più comune di quanto si possa pensare, e può derivare da una forte sensibilità verso le emozioni e le aspettative degli altri.
Spesso, queste emozioni possono derivare da esperienze passate o da un desiderio di compiacere gli altri. Riconoscere queste radici può essere il primo passo per affrontarle.
Potrebbe essere utile imparare a esprimere i suoi bisogni e desideri in modo assertivo perchè può aiutarla a sentirsi più sicuro. Inizi con piccole situazioni, dove si sente più a suo agio, e gradualmente affronti situazioni più impegnative.
È fondamentale proteggere il suo tempo e le sue energie.
Quando sente quel senso di colpa, provi a fermarsi un momento e a riconoscere l’emozione senza giudicarla. Ricordi che i suoi sentimenti sono validi, ma non devono controllarla.
Se sente che questo tema le crea troppo disagio, potrebbe considerare di parlarne con un professionista, che può aiutarla a lavorare su queste emozioni e darle ulteriori strumenti.
Si prenda il suo tempo per affrontare questa situazione e sia gentile con se stesso. È un processo e ogni piccolo passo conta. Se ha bisogno di approfondire o di ulteriori consigli, sono qui per lei. Dott.ssa Maria Grazia Salerno

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