Buonasera.. Oggi ho avuto una pessima giornata con mia figlia di 4 anni… ero stanca e lei continuav

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Buonasera..
Oggi ho avuto una pessima giornata con mia figlia di 4 anni… ero stanca e lei continuava a parlare “male”, dicendo che non mi voleva, che non dovevo andare io a prenderla all’asilo e che voleva la nonna… quando arriviamo a casa ha continuato a parlare male, e dopo un po’ ho perso la pazienza e purtroppo ho parlato male anche io: le ho detto che è brutta quando fa così, che è inutile che piange perché è una stupida… lei dopo un po’ mi chiedeva scusa, diceva che mi voleva ecc.. ma io la ignoravo, le dicevo di non chiedermi niente e di giocare da sola…. Poi quando mi sono calmata ho capito la grande stupidaggine che ho fatto… mi sono sentita in colpa e una pessima mamma… al punto che mi sono chiusa in bagno 2 minuti per piangere (me lo meritavo d’altronde). Secondo lei queste parole che ho usato con mia figlia l’hanno “segnata”? O creato dei danni psicologici? Come posso fare per rimediare? Non voglio che lei pensi che sia brutta ne tanto meno stupida… mi sentirei male… grazie
Buonasera,

comprendo molto bene il dispiacere e il senso di colpa che sente. Essere genitori è un compito complesso e spesso mette alla prova la nostra pazienza, specialmente quando siamo stanchi o stressati. I bambini possono esprimere sentimenti forti in modi che ci sembrano ostili, come nel caso di sua figlia, che probabilmente si sentiva semplicemente in cerca di attenzioni e affetto in un momento difficile. La sua reazione è stata comprensibile, anche se ora la fa sentire a disagio. La cosa più importante è che lei è consapevole di quanto accaduto e si preoccupa di come rimediare.

Il fatto che sua figlia le abbia chiesto scusa e cercato il suo affetto è un segnale positivo: i bambini sono resilienti e, nonostante siano sensibili, sanno anche riconoscere quando i genitori mostrano affetto e si pentono di una reazione impulsiva. Per rassicurarla, le suggerirei di parlarle con calma e di spiegarle che le sue parole non rispecchiano ciò che pensa davvero, che tutti a volte si sentono stanchi e possono dire cose di cui poi si pentono. Essere onesta, chiedendo anche lei scusa in modo semplice e sincero, può non solo aiutarla a chiarire il malinteso ma anche insegnare a sua figlia che è normale per tutti fare errori e poi riparare.

Pensi anche a dedicare qualche momento speciale solo per voi due, in cui possa mostrarle tutto l’affetto che sente per lei, così da aiutare entrambe a voltare pagina. Se trova difficile gestire questi momenti, le potrebbe essere utile un supporto per affrontare lo stress quotidiano o per scoprire strategie di comunicazione con i bambini piccoli. Non si giudichi con severità: ciò che conta è l’impegno a migliorarsi e a ristabilire un legame affettuoso.

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Penso che potrebbe essere utile parlare in ogni caso con sua figlia, magari chiedendole scusa e spiegandole che lei era molto stanca e provata e che le parole che le ha rivolto non erano veritiere. Inoltre potrebbe essere utile riflettere sul perché sua figlia quel giorno “parlasse male”, magari è successo qualcosa all’asilo o è arrabbiata per qualche dinamica familiare? Forse era solo particolarmente stanca?
Cordiali saluti
Buongiorno, posso capire quanto possa sentirsi in colpa e in difficoltà dopo una giornata così difficile con sua figlia. Si tratta di situazioni che possono mettere a dura prova la pazienza, specialmente quando ci si sente stanchi e sotto pressione. Voglio rassicurarla subito: un momento di rabbia o un confronto acceso come questo non segneranno sua figlia in modo permanente. È del tutto normale che, in situazioni di stanchezza o frustrazione, anche i genitori possano perdere la pazienza; è umano e capita a tutti. La cosa più importante, adesso, è la possibilità rassicurare sua figlia e riparare. I bambini hanno un forte bisogno di sapere che, anche quando ci sono momenti di incomprensione o tensione, l’affetto rimane intatto. Potrebbe esserle utile spiegare alla bambina, con parole semplici, che anche lei a volte si sente stanca e può perdere la calma, ma che le cose dette in quei momenti non rispecchiano ciò che pensa davvero. Potrebbe dirle, per esempio, che si è dispiaciuta di aver usato certe parole e che sa che sono state spiacevoli anche per lei. In questo modo, non solo ricostruirà il legame di fiducia, ma le darà anche un prezioso esempio su come gestire momenti simili: è un’occasione per insegnarle che tutti possiamo sbagliare e che è possibile riconoscerlo e rimediare. Sua figlia ha chiesto scusa spontaneamente, quindi è probabile che abbia già compreso che si è trattato di un momento passeggero. I bambini sono molto resilienti e, soprattutto, danno grande valore alla coerenza delle azioni nel tempo: ciò che importa è la costanza del suo amore e della sua presenza. Non si colpevolizzi troppo. Gli episodi come questi, se gestiti con comprensione e onestà, possono persino rafforzare il legame genitore-figlio. Essere sinceri e mostrarsi anche vulnerabili, come sta facendo ora, dimostra a sua figlia un bellissimo modello di autenticità. Le auguro il meglio. Dott. Andrea Boggero
Gentile utente, grazie per aver condiviso l’accaduto. Quello che descrive è un evento che ha avuto un forte impatto emotivo sia per lei che per sua figlia. Essere genitori è un compito impegnativo, spesso ricco di amore ma anche di momenti di stress. Nell’episodio specifico, si nota la difficoltà, comune tra i bambini, di esprimere chiaramente emozioni, bisogni e attenzioni. Questo comportamento può essere visto come un bisogno di attenzione, tipico dopo una giornata passata tra coetanei e sotto la guida di educatrici che seguono una classe intera.
Ma se da un lato il modo di comunicare della bambina, che a lei provoca disagio, rientra nella tipica difficoltà espressiva dei bambini; la sua reazione ai suoi comportamenti è possibile associarla a diversi fattori.
Forse ha avuto una giornata lavorativa intensa? Magari notti insonni hanno aumentato la sua irritabilità? Nel momento del ricongiungimento, ha avuto occasione per un contatto fisico con lei, come un abbraccio o una carezza? Queste domande possono aiutare a dare contesto alla sua reazione, che pur avendo causato disagio e senso di colpa, può essere compresa senza essere ingigantita.
Per risolvere la situazione, può iniziare chiedendo scusa a sua figlia e chiedendole come si sente, per capire l’effetto emotivo dell’episodio. Potrebbe poi spiegare che anche gli adulti, proprio come i bambini, possono sbagliare, e che l’importante è riconoscere l’errore e scusarsi. Mostrarsi umani e vulnerabili può essere un ottimo modo per avvicinarsi ai propri figli.
Infine, voglio rassicurarla: un singolo episodio come questo, spiegato e risolto nel modo giusto, non arrecherà danni psicologici a sua figlia.
Spero di esserle stata d’aiuto.
Un caro saluto, Dott.ssa Federica Tilotta


Cara Mamma,
(Rispondo da mamma e da terapeuta)
Grazie per aver condiviso un momento così vulnerabile e doloroso.
È normale sentirsi sopraffatti e, purtroppo, a volte ci capita di rispondere in modi che non rispecchiano il nostro amore e desiderio di proteggere i nostri figli. ( capita a tutte le mamme) Ci sono momenti in cui siamo umani, stanchi, e questo non fa di te una cattiva mamma, anzi: sei qui a riflettere e a chiederti come rimediare. Questo è un segno di amore e di responsabilità.

Accoglila e valida i suoi sentimenti: Una buona strada per rimediare è spiegare a tua figlia, con parole semplici e in un momento tranquillo, che sei dispiaciuta per come sono andate le cose. Potresti dirle che anche a te capita di sentirti arrabbiata o stanca, e che non volevi ferirla. Aiutala a capire che i sentimenti sono normali, e che tutti a volte diciamo cose di cui poi ci pentiamo.

Ricrea il legame: Inizia a ricostruire quella connessione emotiva con piccoli gesti e parole che le facciano sentire il tuo amore e la tua presenza. Non è necessario “cancellare” ciò che è successo, ma trasformarlo in un momento in cui può sentirsi capita, anche quando è difficile.

Usa questo momento per insegnarle l'autenticità: Condividendo con lei che anche gli adulti fanno errori e che si può riparare e migliorare, le mostrerai l'importanza di accogliere i propri sentimenti e di comunicare in modo sincero. Questo è un dono prezioso.

Non hai danneggiato tua figlia con un episodio difficile come questo. Anzi, hai l’opportunità di mostrarle come anche gli errori possano portare a una maggiore vicinanza e comprensione.
Gentilissima,
immagino che non deve essere stato facile raccontare un episodio come questo, quindi innanzitutto mi viene da dirle che già cercare consiglio per quanto successo, nonostante dei sentimenti di senso di colpa o di vergogna che possono essere nati in lei nello scrivere questo messaggio, è una prova di quanto si preoccupi per il benessere di sua figlia e per il suo futuro. Sento anche tanta tenerezza nel leggere la sua domanda "come posso fare per rimediare" che racchiude già in sè parte della risposta che volevo darle: episodi di questo tipo, anche se molto intensi come emozioni sperimentate da parte sua e della sua bimba, se isolati, rimangono episodi a cui si può rimediare. Come adulti possiamo rimediare parlando, ascoltando e creando momenti di qualità in cui stare bene assieme, chiedendo scusa anche e spiegando che, anche se gli adulti a volte sbagliano, la mamma le vuole bene sempre. Sicuramente quello che è successo parla di alcune difficoltà che in questo momento, nel suo ruolo di mamma, può stare vivendo, per cui potrebbe anche essere utile magari un breve percorso di consulenza genitoriale, proprio per esplorare assieme cosa nasce in lei nel momento in cui sua figlia ha certi comportamenti e come può gestire le emozioni di quel momento perchè entrambe stiate bene.
Buongiorno, può capitare a tutti di avere una brutta giornata e rispondere senza pensare a quello che si dice.
Mi dispiace che poi si sia sentita in colpa, si può senz'altro rimediare a ciò che è successo dicendo alla sua bambina che quel giorno era stanca e ha sbagliato a dirle quelle cose, che lei non pensa che sia nè brutta nè stupida.
Se dovesse ricapitare può provare a chiedere a sua figlia come non la vuole e capire se semplicemente quel giorno vorrebbe passare del tempo con la nonna o se c'è dell'altro.
Inoltre può riflettere sul come mai le sia venuto da reagire così: Come l'hanno fatta sentire le parole di sua figlia? Quelle che ha usato sono frasi che a sua volta si è sentita dire quando era piccola?
Buonasera, e grazie per la sincerità con cui condividi questa esperienza, che riflette il grande impegno e amore che metti nel rapporto con tua figlia. A tutti i genitori capita di avere momenti di stanchezza e frustrazione, e perdere la pazienza è umano, soprattutto nelle giornate in cui si è particolarmente provati. Quello che conta è come si affrontano e si riparano queste situazioni.

L’impatto di queste parole
Un episodio come questo, vissuto una volta e in un momento di stanchezza, non causerà un danno psicologico duraturo a tua figlia. I bambini sono molto resilienti e, soprattutto, interpretano le situazioni nel contesto dell’amore e della cura che ricevono quotidianamente. Se generalmente la tua relazione con lei è fatta di affetto, sostegno e ascolto, tua figlia capirà che si è trattato di un momento passeggero, e ciò non influenzerà la sua autostima.

Rimediare con dolcezza e sincerità
Quando senti il momento giusto, parlate insieme, e puoi spiegarle che anche i grandi a volte si arrabbiano o sbagliano parole perché sono stanchi. Usando parole semplici e adatte alla sua età, puoi dirle che ti dispiace di averle detto cose che non pensavi davvero, e che ti sei arrabbiata, ma che l’ami tanto. Questo tipo di chiarimento non solo la rassicurerà, ma le insegnerà anche che le emozioni, come la rabbia e la frustrazione, sono normali e che è possibile riconoscerle, chiedere scusa e riparare.

Costruire un dialogo per il futuro
Episodi come questo possono diventare un’opportunità per insegnarle a gestire le emozioni. A quattro anni, i bambini sono nel pieno della scoperta delle proprie emozioni e delle relazioni. È utile mostrare che anche i grandi a volte faticano con la rabbia, ma si può parlare con calma e spiegare quando ci si è feriti a vicenda.

Lascia andare il senso di colpa
Sentirsi in colpa è naturale, ma è importante non lasciare che diventi un peso. La colpa, se gestita costruttivamente, ci aiuta a riflettere e crescere come genitori, ma non deve trasformarsi in un’auto-punizione. Ricorda che l’essere una “buona madre” non significa non sbagliare mai, ma saper riconoscere gli errori e affrontarli.

Dare un esempio di resilienza
I bambini imparano anche dall’osservazione del comportamento degli adulti. Mostrando che hai saputo affrontare una situazione difficile, che hai chiesto scusa e che siete tornate alla serenità, le insegni la resilienza. Ogni esperienza di riparazione e dialogo la aiuterà a costruire una buona immagine di sé e una capacità di gestire i momenti difficili.

In sintesi, parlare apertamente con tua figlia e mostrarle che sai riconoscere le difficoltà come mamma la rassicurerà e la farà sentire compresa e amata. Da quello che hai raccontato, sei una madre attenta e affettuosa: questo episodio sarà solo una piccola parte di un rapporto fatto di amore e comprensione.
Buonasera, è normale sentirsi turbati dopo una giornata difficile, e la sua preoccupazione per ciò che è successo dimostra quanta attenzione dedica a sua figlia. Siamo tutti umani e, in momenti di stress o difficoltà, può succedere di dire qualcosa che, a mente fredda, non avremmo voluto dire. È importante riconoscere questi momenti come occasione di crescita, come ha fatto lei riflettendo su quanto accaduto.
In genere, non è un singolo evento a lasciare segni profondi, quanto piuttosto la reiterazione di certi schemi che può influire sulle dinamiche relazionali. La sua disponibilità a mettersi in discussione è già un primo passo verso un dialogo più consapevole e sereno con sua figlia.
Le suggerirei di valutare anche un percorso di psicoterapia: potrebbe offrirle uno spazio sicuro per esplorare alcune dinamiche con sua figlia, come il motivo per cui cerca così spesso la nonna o manifesta atteggiamenti oppositivi. Questo percorso potrebbe aiutarla a trovare nuove strategie per affrontare situazioni simili e ad elaborare la frustrazione di questi momenti, così da sentirsi più sostenuta e meno sola nelle sfide quotidiane.
Resto a disposizione per qualsiasi altra domanda o riflessione, sia online che in presenza.
Un saluto, Dott. Gianluca Pignatelli.
Buongiorno, ha fatto bene a scrivere qui, se non altro perchè ha potuto esprimere le emozioni e i pensieri che sentiva, in modo da liberarsene. A chi non succede di avere una giornata no e non essere disponibile ad accogliere le emozioni negative di un figlio/a? Il fatto che se ne sia accorta subito è un ottimo segno della sua consapevolezza e amore di madre. Colpevolizzarsi non serve a niente, può spiegarsi con sua figlia, rispetto alla sua reazione e chiederle scusa. Questo peraltro costituirà un modello di comportamento per sua figlia. Un’altra volta che vede sua figlia comportarsi così può anche chiederle se è successo qualcosa che l’ha resa nervosa. Anche questo costituirà per sua figlia un modo per confrontarsi con quello che prova e saper dargli un nome. Se dovesse rendersi conto che il suo reagire male di madre le succede spesso o in concomitanza con qualche evento specifico, può pensare di ricavarsi uno spazio di ascolto per sé, al fine di riarmonizzare le sue emozioni, consultando uno/una psicoterapeuta. Rimango a disposizione, cordiali saluti dott.ssa Silvia Ragni
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Gentilissima, è vero che mantenere un linguaggio rispettoso in famiglia è importante, è anche vero che capita a tutti di perdere la pazienza e di sbagliare. Fare i genitori è il mestiere più difficile del mondo. Essere genitore non significa non commettere mai errori ma piuttosto cercare di fare del proprio meglio, come indubbiamente lei fa già, e rimediare laddove ci si rende conto di aver sbagliato. Le suggerisco di aprire un dialogo con sua figlia cercando di trasmetterle che che ogni tanto diciamo cose che non pensiamo e le emozioni ci portano ad amplificare delle reazioni e ad utilizzare un linguaggio che non va tanto bene. Mostrare ai propri figli che errare è umano è educativo così come è educativo mostrargli che chiedere scusa quando sbagliamo è sano a livello relazionale. Anche normalizzare le emozioni è altrettanto educativo, "la mamma era arrabbiata... poi si è sentita dispiaciuta... adesso che abbiamo parlato la mamma si sente più tranquilla". La famiglia è una palestra per la crescita e anche il saper stare nel conflitto è qualcosa di importante da apprendere e da sperimentare con i genitori. Il solo fatto che lei si preoccupi dell'impatto di questo episodio la rende una brava mamma! Le auguro il meglio e resto a disposizione. Dott.ssa Arianna Savastio
Gentile utente, la "grande stupidaggine che ha fatto" è solo un errore umano che tutti possiamo commettere soprattutto in momenti di particolare tensione. Importante è che lei abbia riconosciuto la sua modalità di comunicazione poco efficace. Quello che può fare ora è scusarsi con sua figlia e insegnarle una grande lezione: tutti sbagliamo, anche i grandi e anche i genitori che amano i figli e che tutti possiamo perdonare.
Buonasera. Potrebbe valutare di utilizzare proprio questo episodio per scusarsi con sua figlia per le parole che le ha detto e per come si è comportata nei suoi confronti (ignorarla e dirle di giocare da sola), ma soprattutto per ragionare insieme sulle emozioni che ha provato e per comunicargliele. Potrebbe poi chiedere a sua figlia come si è sentita, perché le rispondeva in malo modo, dandole modo di elaborare i suoi sentimenti e le sue emozioni. Infine, potrebbe proporle dei comportamenti alternativi differenti rispetto a quelli messi in atto come risponderle in malo modo. Rimango a disposizione per un ulteriore confronto, Dott.ssa Elisabetta Secci
Gentilissima, comprendo i suoi sensi di colpa. Per fortuna non basta un errore per rovinare tutto. Vedrà che dopo un giorno sarà tutto dimenticato. Però invece è importante che se si sente frustrata, depressa o priva di sostegno cerchi l'aiuto di una/un collega e non scarichi le sue frustrazioni sulla bambina. Sopratutto deve essere aiutata a sviluppare nuove modalità di comunicazione per essere più autorevole senza ricorrere al ricatto e alla svalutazione. Vedrà che con poco aiuto potrà avere grandi risultati! Bisogna prima capire perché la bambina si comporta così, e poi agire di conseguenza. Gli elementi che ci ha scritto non sono sufficienti. I miei migliori auguri!
Grazie per la tua condivisione. L’amore per i figli è talmente grande che ci sprona a essere persone migliori. Giorno dopo giorno. E lo dimostra anche la tua preoccupazione e la richiesta di aiuto che hai espresso in ciò che hai scritto.
Nel percorso di genitori arriva sempre un momento in cui ci si sente in colpa per aver sbagliato qualcosa. Le parole dette con rabbia sono sicuramente sono molto cariche e portare consapevolezza su questo è importante nel percorso di crescita come madre. Però ciò che segna i bambini, sono le parole ripetute nel tempo che come contagocce vanno a scolpire il loro senso di identità. Non è una unica sfuriata a creare danni. Piuttosto, prendi come spunto ciò che è accaduto per dare valore anche all’emozione della rabbia. E’ un’emozione che può essere accolta e che si può vivere. Più la si conosce, meglio la si può gestire così da cogliere il significato profondo che ha. Dopo c’è la riconciliazione. La volontà di riparare e di unire. L’amore da donare. Un caro saluto. Dott.ssa Simona Vanetti
Carissima mamma disperata, mi dispiace tantissimo per ciò che hai provato e posso capire benissimo come ti sei sentita. Mi sento di dirti senza remore che non devi accusarti di nulla. Purtroppo si dà troppo per scontato che le mamme non debbano mai essere stanche, debbano sempre avere il sorriso stampato sul viso ed essere sempre pronte a dire di sì. Ma non è così: le mamme sono esseri umani che si stancano, che hanno bisogno di ricaricare la loro energia, che possono sbagliare. Non preoccuparti per ciò che ti è accaduto, l'amore che una mamma prova per i suoi figli sa essere così forte da riparare qualsiasi cosa. Invece mi sento di consigliarti, da psicologa ma anche da mamma, di chiedere supporto ad uno psicologo al fine di poter gestire al meglio questi momenti, che per le mamme sono purtroppo frequenti. Si deve imparare ad ascoltarsi di più e con maggiore attenzione, ricordandosi che se si sta bene e si è sereni tutta la famiglia e non solo noi stessi godremo di questa serenità. I bambini mettono spesso a dura prova le mamme ma non per questo bisogna sentirsi sbagliate. L'aiuto di uno specialista ti darà senz'altro la possibilità di vivere la tua genitorialità con consapevolezza e serenità. Per qualsiasi altro bisogno resto a tua disposizione. Un caloroso abbraccio
Cara mamma, il comportamento provocatorio della bambina è una modalità disfunzionale di richiedere la sua attenzione o il suo aiuto. Di solito l'azione del provocare scaturisce da uno stato di tensione molto alto mitigato paradossalmente dalla risposta di rimprovero urlata. Quasi una catarsi per la sua bambina che ha ottenuto involontariamente un'attenzione altissima. Comprendere il messaggio comunicativo che è alla base di un comportamento provocatorio non è sempre facile. Cosa fare? Utile strumento è l'ascolto attivo, cioè l'ascolto autentico inteso non solo come processo uditivo ma come atteggiamento di apertura dell'adulto verso il bambino per riconoscere ed accogliere in sé le emozioni di rabbia, tristezza, solitudine che il piccolo non riesce a verbalizzare e che gli producono tanto dolore. Le suggerisco di attuare l'ascolto attivo in un tempo lontano dal conflitto, ad esempio la sera prima che sua figlia vada a dormire, oppure il giorno successivo; il fine è quello di evitare che la bimba apprenda che per ricevere più attenzioni bisogna comportarsi on modo provocatorio. La saluto con affetto e resto a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento.
Dott.ssa Chiara Lagi
Buonasera,
Capisco quanto ti possa pesare quello che è successo, è importante ricordare che tutti possiamo avere momenti di difficoltà, soprattutto quando siamo stanchi o sopraffatti. Quello che conta ora è il riconoscimento dell'errore e la tua intenzione di rimediare. Le parole che hai usato, sebbene dolorose, non definiscono chi è tua figlia, ma possono essere un'opportunità per insegnarle l'importanza del dialogo e della gestione delle emozioni. La cosa più importante ora è chiedere scusa sinceramente, spiegare che, anche se tu stessa eri arrabbiata e stanca, non intendevi dirle quelle cose, e che non è mai giusto fare commenti negativi generalizzanti sul suo valore. Mostrati disponibile ad ascoltarla e a rispondere ai suoi bisogni emotivi. Questo aiuterà a rafforzare il legame e a farle capire che, nonostante gli errori, l'amore e il rispetto reciproco sono sempre la base. Il fatto che tu stia riflettendo su quanto accaduto è già un passo positivo verso il rimediare e crescere insieme.
A presto
Buongiorno,
La ringrazio per aver condiviso questa sua difficoltà. Il lavoro da genitori è un lavoro molto gratificante ma anche molto faticoso e a volte capita di perdere la pazienza e di fare cose che mai avremmo voluto fare. Non si preoccupi per la sua bimba, un episodio non basta per condizionare il suo sviluppo, anzi, può essere una bella occasione per parlarle e farle notare che anche la mamma prova emozioni intense a volte difficili da gestire. Non abbia paura di parlare delle sue emozioni con sua figlia e le chieda anche scusa se sente di aver sbagliato, questo porterà ad una riparazione e insegnerà a sua figlia qualcosa di molto prezioso.
Cordiali saluti
Alessia
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentile utente,
lei è semplicemente umana e ha perso per un momento il controllo delle sue emozioni e dei suoi comportamenti. Tutto qui. Capita a chiunque, soprattutto se si porta dietro un accumulo di stress, di preoccupazione o di irritabilità.

Per sua figlia questo episodio potrà essere una goccia in un oceano di altri ricordi più educativi e piacevoli. I rinforzi negativi hanno un loro valore, anche se vanno certamente modulati nella scelta del linguaggio verbale e non verbale.

Piuttosto la invito a riflettere sul perché è arrivata a una simile esplosione emotiva e quali eventi della sua vita possono innescare tali reazioni spropositate. Se la cosa è circoscritta a uno o pochi episodi, siamo nella normalità. Se, invece, sta notando che questo nervosismo, questa cattiva gestione delle emozioni e questa irritabilità, si ripetono spesso, allora sarebbe importante prendersi del tempo da dedicare a sé stessa.

Valuti la possibilità di un percorso psicologico che punti alla gestione emotiva come obiettivo. Gli alti e bassi della vita ci sottopongono, continuamente, a potenziali fonti di stress e la bravura a districarsi tra gli eventi deve essere allenata con la consapevolezza. Altrimenti si rischia di reagire senza pensare, comportarsi male per poi pentirsi, e stare male ulteriormente.

La psicologia positiva e le pratiche di mindfulness possono essere l'approccio ideale per acquisire padronanza delle emozioni, lasciarle fluire senza che impattino eccessivamente sul vissuto di benessere. Inoltre, avrebbe modo concreto di lavorare su concetti come gratitudine e compassione, veri motori di benessere cognitivo.

Se lo desidera, sono a disposizione per ulteriori informazioni su un percorso psicologico di questo tipo, anche tramite consulenza online.
Le auguro il meglio, Dott. Antonio Cortese
Gentile Signora comprendo la sua sofferenza, sono sicura che il suo affetto comunque arrivi a sua figlia. Sono cose che capitano tra genitore e figlio, l'importante è cercare di non superare mai i limiti, perchè i bambini soprattutto nell'età di sua figlia, assorbono come delle spugne e capiscono tutto. Però ci sarà anche qualcosa che potrebbe spiegarle meglio ciò che avviene tra lei e sua figlia. Lei stessa ha detto che cercava la bambina cercava la nonna. Non è probabile che lei non si sia mai staccata da sua madre???
Le auguro una buona serata
Buonasera, comprendo quanto questa situazione possa averle generato sensi di colpa e preoccupazioni per il benessere emotivo di sua figlia. È importante ricordare che tutti possiamo avere momenti di stanchezza e perdere la pazienza. La cosa più importante è proprio la sua consapevolezza di quanto accaduto e il desiderio di rimediare. Se sente di attraversare un periodo particolarmente stressante, potrebbe considerare una consulenza psicologica, un percorso di 3-4 sedute, per ottenere un quadro più chiaro della sua situazione e ricevere un supporto mirato ed efficace.
Gentilissima, grazie per la sua condivisione. Comprendo il disagio che prova. Tuttavia essere genitori implica non essere perfetti, arrabbiarsi, talvolta mostrare parti di noi che tendenzialmente teniamo celate, sostanzialmente siamo esseri umani. E' fisiologico che talvolta un genitore possa deludere i propri figli. E' interessante che di fronte ad un "rifiuto" da parte di sua figlia lei abbia perso un pò la pazienza, potrebbe essere per lei una tematica sensibile? Per quanto concerne il rapporto con sua figlia le consiglierei semplicemente di riparare la rottura che c'è stata, in modo chiaro e semplice. Questo potrebbe essere molto terapeutico per sua figlia.
Un caro saluto, Dott. Marco Squarcini
Buonasera gentile Utente, capisco molto bene il suo disagio. Tutti i genitori hanno momenti in cui la pazienza viene meno, specialmente quando si è stanchi o sotto stress. Le parole che ha usato con sua figlia, purtroppo, possono essere dolorose per lei, ma l'importante è che lei si stia rendendo conto dell'impatto e stia cercando di rimediare.
I bambini sono molto sensibili e, sebbene possano dimenticare rapidamente situazioni, le parole possono rimanere nella loro mente, ma non sono necessariamente “traumatiche” se non sono ripetute e seguite da un dialogo aperto e di amore. La cosa migliore che può fare è parlarle con calma, chiedere scusa per le parole dette e spiegarle che anche gli adulti possono sbagliare, ma che tutti meritano rispetto.
Mostrando il suo rimorso sinceramente e offrendo spiegazioni, potrà aiutarla a comprendere che la sua mamma è sempre pronta a correggersi e a mostrarsi amorevole. Più che le parole, è il comportamento che continua a mostrare nel tempo che conta: la sua disponibilità a chiedere scusa e ad affrontare la situazione è un passo importante per aiutarla a comprendere che l’amore di una madre non dipende dalla perfezione, ma dalla sincerità e dalla voglia di migliorare.
Prendersi del tempo per sé stessa per recuperare e gestire meglio lo stress sarà utile anche per essere più serena e paziente con sua figlia. Non è mai troppo tardi per correggere il tiro e continuare a costruire una relazione basata sull’amore e il rispetto reciproco.
Se dovesse avere bisogno di ulteriori consigli o di una consulenza resto a disposizione. Augurandole di superare al più presto questo momento di difficoltà le porgo cordiali saluti.
Dott. Luca Vocino

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