Buonasera, nel mio caso è utile andare da uno psicoterapeuta/psichiatra? diciamo che so gia che la r

17 risposte
Buonasera, nel mio caso è utile andare da uno psicoterapeuta/psichiatra? diciamo che so gia che la risposta è sicuramente si, ma volevo un vostro parere:
Più di un mese fa mi sono sentito male (pressione-pulsazioni forti sulla testa e sugli occhi, fiato corto ecc.. e da li è iniziato un calvario per me, ogni giornata, ogni minuto è diventato faticoso, ho dei sintomi che avendo fatto le visite negative non si riescono a spiegare, ho problemi nella visione, come se avessi la vista sempre confusa con fastidi fissi tipo stordimenti agli occhi accompagnati da mal di testa in diverse zone del capo con pesantezza su questo punti della testa, testa e visione confusa, il sintomo piu invalidante è quello agli occhi, non posso piu fare niente, guidare, vedere un film, cellulare, e fare qualsiasi cosa, la mia vita non ha piu un senso sono chiuso in casa a deprimermi per via di questi sintomi che credo mi abbiano portato alla depressione, il problema che anche stando fermo sento tutto ciò quindi è una cosa fissa non mi lascia in pace e ci sono momenti dove faccio brutti pensieri... Penso che la terapia può aiutarmi sull 'umore... Ma se non vanno via i sintomi non cambierà niente secondo me.. Grazie per il vostro parere.
Ho un po paura dei farmaci.. Non ho sintomi di ansia tipo tachicardia sudorazione ecc...

Buona sera,

La situazione che descrive è indubbiamente molto difficile e sofferente. I sintomi che ha riportato – pressione alla testa, problemi alla vista, mal di testa, stordimento e una sensazione generale di confusione – possono essere molto invalidanti e avere un impatto significativo sulla qualità della vita. Non sorprende che questi sintomi possano aver contribuito a uno stato depressivo.

Dal momento che ha già escluso cause mediche attraverso visite e accertamenti, è molto probabile che la sua sofferenza abbia una componente psicologica. Questo non significa che i suoi sintomi non siano reali, anzi, la psiche può influenzare profondamente il corpo e manifestarsi attraverso sintomi fisici. In questo contesto, un intervento terapeutico mirato può essere di grande aiuto.

Un percorso psicoterapeutico, specialmente con uno psicoterapeuta specializzato in disturbi somatici o ansia, potrebbe offrirle strumenti per affrontare e gestire i suoi sintomi. Attraverso la terapia, potrebbe imparare tecniche di gestione dello stress o analizzare la fonte di tali sentimenti e sensazioni.

Consultare uno psichiatra potrebbe essere utile per valutare la necessità di un supporto farmacologico. È comprensibile che abbia timore dei farmaci, ma in molti casi, un trattamento farmacologico adeguato può alleviare significativamente i sintomi e migliorare la qualità della vita. I farmaci possono essere usati per gestire i sintomi acuti e permetterle di trarre maggior beneficio dalla psicoterapia.

Spesso, un approccio combinato che includa sia psicoterapia che farmacoterapia è il più efficace. Questo approccio integrato permette di affrontare i sintomi da più angolazioni, migliorando il benessere generale.

Parlare apertamente con il terapeuta delle sue paure riguardo ai farmaci e delle sue preoccupazioni specifiche può aiutare a trovare un piano di trattamento che rispetti le sue esigenze e preferenze. È importante che si senta ascoltato e compreso nel suo percorso terapeutico.
Molte persone che sperimentano sintomi simili ai suoi trovano sollievo attraverso il trattamento psicologico e/o psichiatrico. Sebbene possa sembrare difficile immaginare un miglioramento in questo momento, con il giusto supporto è possibile recuperare una qualità di vita soddisfacente.

La sua sofferenza è reale e merita di essere affrontata con attenzione e cura. Le incoraggio vivamente a intraprendere un percorso terapeutico, parlando sia con uno psicoterapeuta sia con uno psichiatra. Non esiti a cercare aiuto, anche perché il trattamento adeguato può davvero fare la differenza nel migliorare il suo
benessere.
Rimango a disposizione per qualsiasi ulteriore domanda o necessità.
Un caro saluto.

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Buonasera, il malessere che lei descrive è veramente brutto e invalidante. C'è qualcosa che è successo più di un mese fa di diverso? é da tempo che è sotto stress per una situazione che riguarda lei o qualcun altro? Se ha fatto approfonditi esami medici e sono tutti negativi, va indagato il versante psicologico. Non capisco dalla sua lettera se c'è già andato da uno psicoterapeuta/psichiatra. io le direi di andare e di affidarsi a quello che le propongono, trattamento farmacologico compreso. E avere fiducia e pazienza.Se questi sintomi sono arrivati ci sarà una ragione.Ed è lei in prima persona che ci deve lavorare, con il sostegno del terapeuta. Tanti auguri e cordiali saluti dott.ssa Silvia Ragni
Buonasera a te! Innanzitutto è importante che dal punto di vista fisico/neurologico non ci siano problematiche, in modo tale da poter escludere questa parte. Nel caso in cui effettivamente le visite continuassero a dare esito negativo, i sintomi che descrivi mi fanno naturalmente pensare a qualcosa di natura psicologica. Dunque, quello che mi colpisce a prima vista della tua descrizione è come questi sintomi ti abbiano portato a ridurre quasi del tutto la tua vitalità e capacità/possibilità di muoverti nel mondo.
Devi sapere che il modo in cui io guardo ai sintomi (fisici o psicologici/emotivi che siano) è nell’ottica di comprendere innanzitutto il senso che hanno in questo momento della tua vita, ovvero che conseguenze e ricadute molto pratiche stanno avendo per esempio sulle tue relazioni (le persone intorno a te sono ora più presenti, si sono avvicinate, oppure vi siete allontanati e le senti più assenti? Riesci a mantenere una vita sociale, o le difficoltà che hai sono tali da portarti più verso l’isolamento?), sugli impegni che hai quotidianamente (i sintomi ti impediscono di lavorare/studiare/assolvere i tuoi doveri?), sul tuo modo di stare con gli altri e le conseguenze che questo ha ora (partendo da quello che sta succedendo a te, il fatto di non riuscire più a fare nulla come viene preso dalle persone con cui interagisci? Sono diventate più comprensive, o al contrario si stanno irritando? O stanno cercando soluzioni per te? E come stai tu con loro ora?)… Tutto questo perché non esistiamo come individui isolati, ma siamo sempre inseriti in un contesto, siamo sempre un organismo che vive in un ambiente con cui è in costante interazione. Questo fa sì che tutto ciò che ci succede che abbia una base psicologica (come sintomi fisici, o emozioni che diventano forti e invalidanti) dal mio punto di vista debba essere letto in questi termini: come la soluzione migliore che stiamo riuscendo a trovare per affrontare una difficoltà che nasce nel momento in cui come individui incontriamo il nostro ambiente. Sembra un’assurdità questa, dal momento che questi ci creano sempre molta sofferenza, tuttavia però pur sempre minore di quella che ci creerebbe affrontare la situazione per la quale stiamo trovando questa soluzione. Per questo nel mio modo di lavorare l’obiettivo primo non è quello di togliere i sintomi a prescindere, ma di guardarli un po’ come alleati, per comprendere il senso che hanno nel momento di vita in cui si sono manifestati, che cosa ci stanno consentendo di ottenere e di evitare. Dunque è molto importante arrivare a comprendere quale problema ti stanno paradossalmente aiutando a risolvere, in modo tale da poter trovare una via che sia meno costosa per affrontarlo (la sofferenza che ti stanno causando i sintomi che presenti è per me il prezzo che stai pagando ora). Riuscire ad incuriosirti sul senso che hanno i tuoi sintomi ora è la cosa migliore che puoi fare per te, a mio parere. Iniziare a considerarli come una spia che ti sta segnalando una difficoltà più profonda che in questo momento dal profondo sta iniziando a premere e ha bisogno di essere risolta.
Per tutte queste ragioni credo che sì, un percorso di psicoterapia possa essere molto importante per te, perché fare tutto questo da solo direi che è pressocché impossibile. Mi auguro che tu scelga di cogliere l’opportunità che questo periodo di sta offrendo, per intraprendere una strada che ti porterà verso una bella crescita. I miei migliori auguri!
Gentilissimo, la mia risposta alla sua domanda è sicuramente si. La psicoterapia non solo può aiutarla a risolvere questi sintomi invalidanti, ma può restituirle una vita degna di essere vissuta. In fondo perché non ci facciamo la stessa domanda quando abbiamo un affaticamento al cuore? In questo caso ci sembrerebbe ragionevole chiedere un consulto cardiaco, giusto? E allora quando è il nostro mondo interiore a dare segnali di disagio, perché non dovremmo consultare uno psicoterapeuta? Se è stata fatta una diagnosi differenziale e non è emerso nulla sul piano organico, questa consulenza mi sembra ancor più necessaria. Resto a disposizione se ha altre domande o perplessità. Anche online.
S. L.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Salve, considerando il suo tono dell'umore la invito a prendere seriamente in considerazione di iniziare con la psicoterapia. Un percorso di psicoterapia potrebbe anche alleviare alcuni dei suoi sintomi, in caso fosse di natura psicosomatica.
Salve, quello che lei ci comunica presenta purtroppo dati esigui per poterle dare informazioni aggiuntive.
Le porrò.per cui due domande opposte e complementari.
C'è forse un affetto che se ne e andato via in qualche modo dalla sua vita, qualcuno che ha perso di vista?
Oppure qualcuno che non la valorizza e non la vede?
In ogni caso, sia che una delle risposte sia positiva o meno, dopo aver fatto tutti gli accertamenti del caso, allora è opportuno iniziare un percorso psicoterapeutico che la metta in condizione di recuperare un regime di vita accettabile.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
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Buongiorno,
grazie per aver scritto e si, confermo quanto anticipava.
Data la situazione e la sofferenza riportata è opportuna una presa in carico in cui poter valutare e intervenire in maniera mirata.
Saluti
Buongiorno, mi spiace molto per la situazione che sta vivendo e come le hanno già risposto i colleghi, anch'io confermo l'indicazione ad un percorso psicologico. Capisco il suo bisogno di vedere scomparire i sintomi, per questo potrebbe volerci tempo, anche una volta iniziato il percorso di psicoterapia. Ma questo non vorrà dire che il percorso non stia funzionando. La invito inoltre, se il professionista che incontrerà le darà questa indicazione, a valutare seriamente una terapia farmacologica. Affrontare una psicoterapia con questi sintomi potrebbe essere molto faticoso. La terapia farmacologica potrebbe aiutarla a ridurre i sintomi e ad avere una maggiore possibilità di andare a fondo nel lavoro di psicoterapia.
Le auguro di stare bene. Un caro saluto. SV
Buonasera,
È senz’altro una buona idea riferirsi ad un professionista intanto per un colloquio conoscitivo e per valutare un eventuale presa in carico che non la faccia sentire solo nelle sue difficoltà.

Cordiali saluti,
Giada Bruni
Buonasera gentile utente, mi dispiace molto per la situazione che descrive, che inficia il livello di qualità della sua vita e il suo benessere. Le consiglierei di contattare il suo medico di base e valutare assieme a lui, il suo quadro medico generale, e il relativo da farsi in base alla situazione che descrive. Nel frattempo potrebbe contattare uno psicologo per iniziare con un colloquio clinico o addirittura un percorso di psicoterapia che le potrebbe essere di aiuto, migliorare la situazione generale da lei descritta ed aiutarla a conoscersi meglio. Un caro saluto, dott.ssa Magnani Arianna
Gentilissimo,
condivido la sua sofferenza, poiché nel mio lavoro incontro spesso persone con sintomi somatici di varia natura e ne percepisco il carico emotivo. Come sa, in assenza di riscontri positivi rispetto agli accertamenti medici già effettuati, sarebbe utile rivolgersi a uno psichiatra psicoterapeuta o, nel caso quest'ultimo non avesse tale specializzazione, a uno psicoterapeuta. Nel primo caso potrebbe discutere con lo psichiatra delle opzioni alternative ai farmaci; le assicuro che ci sono psichiatri che integrano i trattamenti anche e, non solo, con la fitoterapia. Con lo psicoterapeuta, invece, potrebbe esplorare gli eventi del passato recente e remoto che potrebbero aver scatenato i problemi somatici, al fine di elaborarli. Sarebbe utile, inoltre, riuscire a giungere a una rappresentazione delle emozioni che potrebbero alimentarli, nonché sviluppare strategie per riuscire ad affrontare la sintomatologia; chiudersi, non sembra essere la strada corretta perchè alimenta il suo sconforto.
Ringraziando per la condivisione, saluto
Liza Bottacin
Buongiorno, mi dispiace per la Sua situazione, deve essere dolorosa e sconfortante. Immagino che abbia già provato alcune strade, ma ancora non è convinto sul da farsi. In questi casi escludere cause organiche è la prima coa da fare per cui fare accertamenti medici per indagare i Suoi sintomi è fondamentale. Una volta escluse cause organiche possiamo considerare che ji suoi sintomi, seppur gravi ed invalidanti, siamo di natura psicologica. Sarebbe utile una psicoterapia per approfondire l'origine, i modi, i tempi con cui si manifestano i sintomi e provare a capire quali sono i vantaggi secondari che questi sintomi hanno per Lei ovvero a cosa Le servono?..da cosa si protegge, cosa non vuole vedere o affrontare?Se poi i sintomi persistono ed inficiano il Suo normale funzionamento sarà utile abbinare un intervento psichiatrico di supporto che possa attutire il malessere e consentirLe di gestire meglio la sua vita in attesa di risolvere il problema. In bocca al lupo
Gentile utente,
si potrebbe continuare ad approfondire il sintomo della compromissione della visione con ulteriori esami medici, per escludere definitivamente che ci sia un problema organico. Certo è che un supporto psicologico Le sarebbe di grande aiuto per contenere ed elaborare questi
" brutti pensieri" che la stanno affaticando a livello emotivo e relazionale e stanno gradualmente amplificando il suo disturbo d' ansia. Se intraprende un buon percorso di psicoterapia riuscirà a gestire e controllare perlomeno le emozioni spiacevoli causate da quei pensieri pesanti e confusi che le " appesantiscono" soprattutto la testa...
Un caro saluto
Dott.ssa Giuseppina Cavallo
Gentile utente di mio dottore,
spesso il corpo è il primo bersaglio della mente. Intraprenda un percorso di psicoterapia, la aiuterà a comprendere cosa si cela dietro il suo malessere.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Salve. I dubbi che ha sono del tutto leciti. Ha fatto benissimo ad effettuare gli accertamenti per poter escludere qualsiasi causa organica. Visto che però non ha ancora preso la decisione riguardo la terapia, le consiglio di consultare uno specialista che può offrire una o due colloqui iniziali gratuiti, per poter decidere insieme se e come iniziare un eventuale percorso psicoterapeutico. Le servirà per avere le risposte che cerca. Sono sicura che riuscirà a trovare la soluzione migliore per lei. Un caro saluto e mi contatti se necessita di ulteriori informazioni. Dott.ssa Lorena Assunta De Pari
Buonasera,

capisco quanto possa essere difficile convivere con sintomi fisici così debilitanti e non trovare risposte mediche chiare. È comune che, quando non riusciamo a spiegare certi sintomi attraverso esami clinici, ci sentiamo ancora più smarriti, e questo può generare una spirale di frustrazione e depressione.

La terapia potrebbe essere di grande aiuto, non solo per lavorare sul suo umore, ma anche per gestire l’impatto emotivo di questi sintomi fisici che sembrano non avere una causa evidente. Spesso, sintomi fisici come quelli che descrive possono essere collegati a stati di stress o ansia, anche se non si manifestano attraverso i sintomi classici come tachicardia o sudorazione. La tensione e l’ansia possono esprimersi in molti modi diversi nel corpo.

Capisco anche la sua preoccupazione riguardo ai farmaci, ma in alcuni casi potrebbero fornire un sostegno temporaneo per alleviare il carico emotivo e fisico, permettendole di affrontare meglio la situazione. Parli con uno psichiatra o psicoterapeuta che possa valutare insieme a lei il miglior percorso, integrando, se necessario, farmaci e terapia, ma sempre con un approccio personalizzato e rispettoso delle sue paure.

Il fatto che stia già riflettendo su questo è un ottimo punto di partenza per prendersi cura di sé.

Un caro saluto,

d.ssa Violeta Raileanu

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