Buonasera, mio figlio è in comunità da 6 mesi per ludopatia, è adottato da quando aveva 17 giorni, h

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Buonasera, mio figlio è in comunità da 6 mesi per ludopatia, è adottato da quando aveva 17 giorni, ha una figlia di 2 anni, non è sposato e non si frequenta con la sua ex, non vede sua figlia da 1 anno e cerca di rivederla ora tramite avvocato e giudice. Detto questo però, tutto sembra tranne che voglia vederla perchè gli manca....anzi sembra che voglia sfruttare questa situazione solo per uscire più spesso dalla comunità. E' stato sempre un opportunista, manipolatore e mi fà male da morire dirlo, ma non possiede assolutamente empatia. Abbiamo fatto e sopportato di tutto da lui, furti in casa, strozzini ecc. E' vero forse gli abbiamo dato troppo e non abbiamo detto di "no" a tantissime cose, forse perchè lo abbiamo avuto dopo 9 anni di matrimonio, ma ora non ce la facciamo più, ogni sua videochiamata settimanale è un colpo al cuore, non vediamo alcun miglioramento, siamo disperati sia per noi che per la bambina che non vediamo da un anno e mezzo perchè lui non vuole che la vediamo prima di lui. Cosa suggerite?
Gentile utente, queste sono situazioni strazianti e solo chi le vive può capire fino in fondo il dolore che c'è dietro. In tutto questo dolore, c'è però il lato positivo che vostro figlio adesso è in una comunità dove può curarsi e dove voi, genitori, potete trovare confronto e conforto nelle parole degli operatori, che possono, tra l'altro, aiutarvi a vedere la bambina (sempre che lo ritengano opportuno). Inoltre, dovrebbero essere attivi dei gruppi di auto-aiuto per i familiari di pazienti ricoverati. Chiedete in comunità.
Cordialmente
dott.ssa Floriana Ricciardi

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Mi dispiace molto per la situazione che state vivendo. È comprensibile che vi sentiate sopraffatti e disperati. La situazione è complessa e richiede un approccio equilibrato e supportato da professionisti. Ecco alcuni suggerimenti che potrebbero aiutarvi:

1. Supporto Psicologico per Voi
Terapeuta Familiare: Considerate di consultare un terapeuta familiare. Questo può aiutarvi a elaborare i vostri sentimenti, a trovare modi per sostenervi reciprocamente e a prendere decisioni difficili riguardo a vostro figlio.
Gruppi di Supporto: Partecipare a gruppi di supporto per famiglie che affrontano problemi di dipendenza e manipolazione può offrire un luogo sicuro per condividere esperienze e ricevere consigli.
2. Strategie per Gestire la Relazione con Vostro Figlio
Confini Chiari: Stabilite confini chiari e fermi con vostro figlio. Questo può includere decisioni riguardo alla frequenza delle visite e le condizioni per queste visite.
Coerenza: Essere coerenti nelle vostre decisioni e nel rispetto dei confini stabiliti è cruciale. Questo aiuta a evitare confusione e manipolazione.
Comunicazione Trasparente: Comunicate apertamente e onestamente con vostro figlio riguardo alle vostre aspettative e ai vostri limiti.
3. Supporto per la Nipote
Tutela della Bambina: È importante considerare il benessere della vostra nipote. Se ritenete che la sua situazione attuale non sia nell'interesse del suo benessere, consultate un avvocato specializzato in diritto di famiglia per esplorare le opzioni legali per garantire la sua sicurezza e il suo benessere.
Mediazione Legale: Potrebbe essere utile lavorare con un mediatore legale che possa aiutare a negoziare un accordo che protegga gli interessi della bambina e permetta a voi di mantenere un contatto con lei.
4. Lavorare con i Professionisti della Comunità
Collaborazione con la Comunità: Parlate con i professionisti della comunità dove è ospitato vostro figlio per capire meglio il suo progresso e discutere delle vostre preoccupazioni.
Programmi di Riabilitazione: Assicuratevi che la comunità offra programmi completi di riabilitazione che includano supporto psicologico, terapia comportamentale e formazione sulle competenze di vita.
5. Strategie per l'Autonomia di Vostro Figlio
Incoraggiare la Responsabilità: Incoraggiate vostro figlio a prendere responsabilità per le sue azioni e per il suo percorso di recupero.
Supporto Limitato: Offrite un supporto che promuova la sua indipendenza e non rinforzi comportamenti manipolativi o dipendenti.
6. Autocura e Resilienza
Prendersi Cura di Sé: È essenziale che vi prendiate cura di voi stessi in questo periodo difficile. Dedicate del tempo a fare attività che vi rilassano e vi ricaricano.
Resilienza: Lavorate sulla vostra resilienza emotiva. Questo vi aiuterà a gestire meglio lo stress e le difficoltà che state affrontando.
Conclusione
Gestire la situazione con vostro figlio richiede un approccio multifattoriale che include supporto professionale, confini chiari e una forte rete di supporto. È importante non perdere di vista il benessere della vostra nipote e considerare tutte le opzioni legali per garantire la sua sicurezza. Prendetevi cura di voi stessi e cercate il supporto necessario per navigare questa complessa situazione.




Buonasera,
Grazie per aver condiviso la sua situazione con noi. Capisco quanto questa situazione possa essere dolorosa e frustrante per voi.
Innanzitutto, è importante riconoscere quanto sia complesso e delicato il percorso di recupero dalla ludopatia. Il comportamento di suo figlio potrebbe essere influenzato dalla sua dipendenza e dalle difficoltà personali che sta affrontando. La sua percezione di mancanza di empatia e manipolazione potrebbe essere una manifestazione della sua lotta interiore e delle sue difficoltà nel gestire le emozioni.
Continuare a lavorare con professionisti della salute mentale è cruciale. Potrebbe essere utile cercare un terapeuta familiare che possa aiutare tutta la famiglia a gestire le dinamiche relazionali e a trovare modi più efficaci di comunicazione e sostegno reciproco. Inoltre, stabilire confini chiari con suo figlio può aiutarvi a proteggere il vostro benessere. Essere fermi e coerenti nel dire "no" quando necessario è fondamentale, anche se può essere difficile. Questo può includere il modo in cui gestite le sue richieste di uscita dalla comunità.
Se ritiene che le intenzioni di suo figlio nel voler vedere la figlia siano manipolative, potrebbe essere utile discutere queste preoccupazioni con il suo terapeuta o con il team della comunità. Potrebbero esserci altre soluzioni che permettano a suo figlio di vedere la figlia in un ambiente controllato e sicuro. Collaborare con il legale che sta seguendo il caso per garantire che le decisioni prese siano nel miglior interesse della bambina è altrettanto importante. Questo può includere la valutazione di visite supervisionate per assicurarsi che l'interazione tra padre e figlia sia sicura e benefica per entrambi.
Non dimenticate di prendervi cura del vostro benessere emotivo e fisico. Considerate di partecipare a gruppi di supporto per familiari di persone con dipendenze, dove potrete condividere le vostre esperienze e ricevere sostegno. Comprendo quanto possa essere difficile vedere suo figlio in questa situazione e affrontare le conseguenze delle sue azioni. Ricordatevi che il cambiamento è possibile, ma può richiedere tempo e il sostegno giusto. Non esitate a cercare aiuto professionale per voi stessi oltre che per vostro figlio.
Se ha bisogno di ulteriori chiarimenti o supporto, non esiti a contattarmi.
Sono disponibile anche online
Cordiali saluti
DOTT. TIZIANA VECCHIARINI
Salve Sig.ra,
La situazione è particolarmente delicata e comprendo il dolore e la sofferenza che vive lei e la sua famiglia è difficile.
Per esperienza professionale, immagino siano state coinvolte le Autorità Giudiziarie (tribunale, avvocati, servizi sociali...).
In un momento come questo, poter chiedere aiuto attraverso un sostegno psicologico, almeno per lei, dato che suo figlio si trova in comunità, potrebbe sostenerla nell'affrontare la situazione complessa e difficile che ha vissuto e vive.
Se vuole, può contattarmi privatamente per un primo colloquio.
Colgo l'occasione per dirle che, in qualità di Psicologa forense, mi occupo di Minori in ambito giuridico.
Un caro saluto,
Dott.ssa Monica Giaquinto
Non cedete, non posso immaginare il vostro dolore ma non permettetegli di utilizzare la figlie che non deve assolutamente essere oggetto di "liberta'". fate si che la comunità sia la sua unica possibilità di miglioramento, voi invece cercate un suppoto, cercate di sostenere questo peso elaborando anche i sensi di colpa con un professionista, forza e auguri.
Salve, grazie per aver condiviso la sua situazione. Sono uno psicoterapeuta e per 7 anni ho lavorato in comunità terapeutica per dipendenze patologiche. Capisco bene la sua sofferenza e so quanto possa essere doloroso confrontarsi con situazioni così complesse. Nel centro multiprofessionale in cui lavoro offriamo sostegno alle famiglie e alla genitorialità in situazioni come la sua, sia individuale che di coppia. Suo figlio è già seguito dalla struttura che lo ospita, pertanto le consiglio di attivare un sostegno alla coppia per lei e il suo partner così da gestire meglio la sua posizione.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti, a presto
Buonasera gentile utente, mi dispiace molto per ciò che state vivendo. Chi è affetto dalla ludopatia spesso coinvolge anche la famiglia e gli amici più stretti causando ferite che difficilmente riescono a rimarginarsi. In questo caso è coinvolta anche una bambina e di conseguenza le persone che la circondano, fortunatamente in comunità, se lui riesce a stare, è seguito da un psicoterapeuta. A questo punto anche voi avete la possibilità di intraprendere un percorso di psicoterapia per avere il giusto supporto per affrontare questa situazione e capire come fare per vedere la bambina senza essere ancora osteggiati da vostro figlio. Per qualsiasi dubbio o domanda resto a disposizione, eventualmente sono disponibile anche per terapie online. Cordiali saluti, D.ssa Cristina Sinno
Buonasera. Capisco il dolore e la frustrazione che state provando, la situazione è molto difficile. Lavorando anche in carcere, ho assistito molti pazienti che, come suo figlio, hanno sviluppato diverse dipendenze e si sono inseriti in ambienti pericolosi. Vostro figlio è in comunità appositamente per trovare una soluzione alla sua condizione psicopatologica e ciò dovrebbe, nel tempo, giovare al suo benessere psicoemotivo limitando la dipendenza. Ciò che posso consigliarvi è di non farvi carico di responsabilità che non avete: anche se è vostro figlio e, giustamente, soffrite per lui, sentirsi in colpa e essere inondati da pensieri negativi ed intrusivi egoriferiti come "cosa abbiamo sbagliato?" soffoca i vostri bisogni e le vostre speranze ma soprattutto l'idea che avete di voi stessi. Consiglierei una terapia che coinvolga lei e suo marito per riuscire a gestire e metabolizzare timori, aspettative e a rimodellare il vostro schema interiore. Mi rendo disponibile se aveste ulteriori domande.
Dott.ssa Chiara Lo Re
Psicologa Psicoterapeuta
Torino e Asti
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Gentile utente, avendo lavorato in comunità terapeutiche per le dipendenze comprendo molto bene il grado di sofferenza e disperazione che state provando. Penso sia un bene che suo figlio in questo momento si trovi in una comunità dove possa lavorare su sé stesso e cercare di reinserirsi adeguatamente. Ciò che posso dirvi, oltre ad esprimervi tutta la mia solidarietà, è di provare a prendervi cura di voi stessi e dei vostri bisogni, soprattutto in questo momento he vostro figlio è al sicuro in un luogo protetto. Potrebbe esservi utile partecipare a incontri di gruppo per famiglie/genitori che hanno avuto un'esperienza simile alla vostra, ma anche trovarvi uno spazio vostro dove poter esprimere tutto il vostro dolore e le incertezze sul futuro. Spero di esservi stato utile in qualche modo. Vi saluto, Dott. Marco Squarcini
Buongiorno, grazie per aver condiviso questa tua situazione con noi. Mi dispiace molto per la situazione che stai vivendo. Continua a lavorare con i professionisti della comunità terapeutica e, se possibile, cerca il supporto di un terapeuta familiare che possa aiutare te e la tua famiglia a navigare questa difficile situazione. La terapia familiare può offrire strumenti per affrontare il stress e le dinamiche emotive coinvolte. È importante stabilire confini sani e assertivi con tuo figlio. Anche se è difficile, potrebbe essere necessario dire "no" a determinati comportamenti o richieste che possono essere dannosi per te e per la tua famiglia. Assicurati che il benessere della tua nipotina sia una priorità. Se necessario, cerca il supporto legale per garantire che lei riceva l'amore e l'attenzione di cui ha bisogno, indipendentemente dalla situazione con tuo figlio. Non trascurare il tuo benessere emotivo durante questo periodo stressante. Cerca il supporto di amici, familiari o di un professionista per aiutarti a gestire il dolore e lo stress legati a questa situazione. Prendi decisioni basate sull'amore e sulla responsabilità, anche se può essere difficile, cerca di prendere decisioni che siano nel migliore interesse di tua nipote e della tua famiglia nel complesso. Ascolta il tuo cuore e agisci con amore e compassione. Un caro saluto, Dr. Vittorio Penzo.
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Buongiorno, una situazione come quella che descrive è senza dubbio complessa e carica di emozioni, a maggior ragione se si tratta di un figlio col quale si ha un legame profondo. Dalla mia esperienza le posso dire che ciò che suo figlio vive è comune e parte integrante del percorso che ha intrapreso. Non è semplice ristabilire una linea di vita equilibrata, si tratta di un percorso lento fatto di piccoli passi. È importante in questi casi sviluppare un atteggiamento non giudicante unitamente a compassione ed empatia, anche se questo può essere difficile in una situazione simile. L’aiuto di uno specialista potrà senz’altro essere di supporto per metabolizzare le forti emozioni in essere e per sviluppare delle strategie risolutive sane. Resto a disposizione e le lascio un caloroso saluto,
Dott.ssa Claudia Cristiano.
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Buonasera,
conosco, per la mia formazione professionale, Ii disturbo da gioco d'azzardo (DGA) nella sua complessità. E' importante che suo figlio stia seguendo un programma residenziale e ritengo che voi stessi abbiate bisogno di un sostegno: i gruppi di auto-aiuto possono rappresentare una risorsa estremamente significativa ed un confronto con la comunità potrebbe guidarvi nel gestire dinamiche intrapersonali ed interpersonali così delicate e complesse. A sua disposizione Dott.ssa Monica D'Ettorre
Buongiorno, la dipendenza patologica da gioco è una malattia che denota l'assenza totale di un confine, di un limite, entro il quale ci si senta protetti e quindi amati. Vostro figlio è ancora alla ricerca di questa protezione, che il gioco gli può dare solo temporaneamente, da questo lui dipende. Quando chiede al gioco di vincere gli sta chiedendo di amarsi. Ora, ci sono diverse strade, quella che a voi consiglio è di prepararvi ad affrontare questa situazione, come genitori e nonni, con una marcia diversa. Per farlo dovreste regolare ciò che vi ha fatto essere dipendenti a vostra volta dalle richieste di vostro figlio. Un percorso di coppia, integrato con uno familiare a seguito potrebbe aiutarvi.

Resto a disposizione per le vostre necessità.

Dott. Festa Simone
Buongiorno,
Innanzitutto mostro la mia comprensione verso una situazione che è sicuramente di molto disagio e dolore.

Questo anche per suggerirvi di "normalizzare" a voi stessi questo dolore, nell'ottica di iniziare ad essere meno colpevolizzante nei vostri confronti. Un percorso di terapia potrebbe essere di aiuto , a lei e suo marito, ad accettare la situazione in cui vostro figlio si trova in una condizione in cui, in qualche modo, voi non potete avere alcun potere e da cui diventa necessario trovare un modo per distaccarsi in maniera sana ed opportuna, senza che ciò susciti sensi di colpa e imparando a preservare il vostro equilibrio familiare e benessere mentale conseguente.
Sperando di esserle stata d'aiuto,
Dott.ssa Elisa Folliero
Buonasera, concordo con quanto già stato detto dai colleghi sopra. Immagino che le abbiate provate tutte, e che siete così stanchi da non riuscire più a reagire forse. Non vi sentite in colpa per questo. Detto ciò se non l'avete già fatto io consiglierei una terapia di coppia per ripercorrere un po' la strada dell'adozione e della genitorialità e una terapia familiare per ritrovare il dialogo con vostro figlio cercando di capire perché i vostri tentativi educativi sembrano non aver funzionato o cosa pensa lui di tutto questo. Della sua storia dell'adozione, probabilmente in lui c'è del non elaborato rispetto all'idea di essere stato abbandonato, non voluto e inconsciamente ripercorre la strada con il figlio? Ovviamente queste letture non possono che essere prese con le pinze in quanto non ho molte informazioni, tuttavia più che concentrarsi sulla ludopatia e su suo essere apparentemente senza emozioni empatiche mi focalizzerei sul suo vissuto di vuoto che lo porta a cercare pace nella vincita al gioco, cosa che ovviamente dura un quarto di secondo e la cosi tutta la sua dipendenza. Una psicoterapia individuale fatta bene, di impronta sistemica la consiglio insieme a tutto quello che già è previsto in comunità. Non mollate, avete il diritto di dare un senso a tutto questo.
Gentile utente,
Comprendo quanto possa essere difficile vedere suo figlio in questa situazione e affrontare le conseguenze delle sue azioni.
In questa situazione di sofferenza e difficoltà, possiamo trovare nella comunità dove ad oggi è suo figlio, un lato positivo, qui è seguito e supportato da psicologi ed educatori e grazie anche ad attività presenti nel centro può sperimentarsi nuovamente. Es. lavorare al di fuori della comunità durante il giorno. (In alcune strutture lo fanno)
Oltre questo, consiglio la partecipazione a gruppi di auto mutuo aiuto per suo figlio ma anche gruppi di supporto per voi, con persone e famiglie che hanno vissuto o vivono la vostra stessa situazione, parlarne e confrontarvi con loro può sicuramente esservi di supporto.
Concludo dicendo che, può capitare di essere attraversati da pensieri negativi, verso voi stessi che vi possono indurre a chiedervi cosa avete sbagliato e farvi carico di colpe, ma ricordatevi che queste responsabilità non le avete ed eventuali pensieri svalutanti vanno ad intaccare l’idea che avete di voi

Cordialmente
Dott.ssa Pisani Alessia
Buongiorno, posso solo immaginare quanto vi sentiate impotenti in questa situazione. Vi consiglio di rivolgervi ad gruppo di auto mutuo aiuto rivolto a parenti di persone con dipendenze: partecipare a questi incontri vi darà un supporto psicologico e consigli utili per tentare di aiutare vostro figlio a stare meglio. Rimango a disposizione. Dott.ssa Veronica Savio
Gentile utente,
posso immaginare come sia difficile la situazione che lei e suo marito state vivendo; difficile sia da un punto di vista pratico, nel tentare di capire come muoversi e agire, ma soprattutto da un punto di vista emotivo. Ed su questo ultimo ma importante aspetto che potete lavorare. Purtroppo non abbiamo il potere di agire sui comportamenti e le scelte degli altri, e talvolta se ne subiscono le conseguenze, ma è diritto di ogni persona non stare in una situazione che nuoce. Ma si può provare a prendersi cura del proprio contenuto emotivo, cosa spesso non semplice, ma necessaria per affrontare le problematiche che la vita ci pone davanti. Riconoscere le emozioni e gli stati d'animo che proviamo di fronte a certe situazioni è il primo passo per provare a superarle. Spesso per fare questo, si ha bisogno di qualcuno che ci prenda per mano e ci sostenga nel farlo.
Mi dispiace molto per la situazione che state vivendo. È comprensibile che vi sentiate sopraffatti e disperati. La situazione è complessa richiede alcuni elementi supportivi :. Supporto Psicologico per Voi con un Terapeuta Familiare: può aiutarvi a elaborare i vostri sentimenti, a trovare modi per sostenervi reciprocamente e a prendere decisioni difficili riguardo a vostro figlio. Lo stesso terapeuta può aiutarvi a costruire strategie per Gestire la Relazione con Vostro Figlio Confini e definire confini chiari. Come ad esempio le decisioni riguardo alla frequenza delle visite e le condizioni per le stesse.in modo coerente. Questo aiuta a evitare confusione e manipolazione. Il terapeuta può anche supportarvi nel costruire una comunicazione apertamente e onesta con vostro figlio riguardo alle vostre aspettative e ai vostri limiti. Potrebbe anche essere utile trovare un professionista di Mediazione Legale: che possa essere utile a negoziare un accordo che protegga gli interessi della bambina e permetta a voi di mantenere un contatto con lei. Lavorare con i Professionisti della Comunità per capire meglio il suo progresso e discutere delle vostre preoccupazioni. È essenziale che vi prendiate cura di voi stessi in questo periodo difficile.lavorando anche sulla vostra resilienza emotiva. Questo vi aiuterà a gestire meglio lo stress e le difficoltà che state affrontando.

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