Buonasera. Mi ritrovo a scrivere qui. Dopo aver lottato e per ora sconfitto un problema con il gio

21 risposte
Buonasera. Mi ritrovo a scrivere qui.
Dopo aver lottato e per ora sconfitto un problema con il gioco mediante terapia on-line (4 mesi) mi sono trovato in questa situazione.
La mia partner una sera prende il mio telefono e trova messaggi ad una amica, frasi di affetto, scritte d impulso che lette dall' esterno sembrano equivoche.
Le tornano in mente varie cose scritte in passato ad alcune donne (sui social) e mi dice che avrei qualche problema psicologico, e che il gioco era solo una conseguenza, che ho risolto quello ma c'è ancora qualcosa sotto da approfondire. Secondo lei, l impulsività, la richiesta di conferme continue, il sentirsi adeguato ecc ecc.
Per quanto mi riguarda il problema del gioco era dovuto (all inizio) per la mancanza di soldi (p. Iva e guadagnavo solo per coprire le spese)e l' illusione di soldi facili.
Potrebbe, secondo voi, esserci qualcos'altro?
Buongiorno, mi spiace per tutto ciò che ha passato.
Sicuramente oltre alla ludopatia c'è la problematica relazionale con la sua ragazza e il fatto di essere su alcune cosa ossessivo.
Sono disponibile ad aiutarla online al fine di poter vivere serenamente la sua vita quotidiana
Mi contatti pure.
Cordialmente,
Dott.ssa Laura Francesca Bambara

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Buongiorno, non si aspetti una diagnosi o un consiglio pratico. Se lei è ancora in terapia, riporti questi suoi dubbi, metta in questione le cose che la interrogano. La domanda che pone va ribaltata: lei sente che ciò che lamentava (il problema con il gioco) fosse l’unico inciampo? Che esaurisse in se ogni tema che le faccia questione? L’unico consiglio che mi senta e possa darle è quello di parlarne apertamente con il collega che la segue, potrebbe essere il momento di farlo, adesso che sente qualcos’altro che le apre un dubbio rilevante. Un saluto cordiale
Buon giorno, concordo con il collega che le suggerisce di parlarne con il professionista che la sta seguendo ( se è ancora aperta la psicoterapia) che la conosce o con un professionista di sua fiducia. Aggiungo che ogni situazione è diversa e quindi qui si possono dare risposte solo generali e non specifiche adatte alla sua situazione/persona/relazione/vita particolare.
In generale non è raro che la dipendenza possa essere un modo per "anestetizzare o tentare di curare" un dolore/trauma sottostante. Se poi questo episodio specifico e quello che dice la sua partner sia nel suo caso corrispondente al suo sentire e/o alla sua realtà non è facile ne etico /deontologico scriverlo qui . Ogni diagnosi richiede la conoscenza approfondita della situazione specifica della persona e della sua storia attuale e passata( anamnesi,ecc) In ogni caso la motivazione per scoprire o approfondire la cosa può essere solo Sua. Cordiali saluti, Silvia Bianchi
Gentile utente, "qualcos'altro" e "qualche problema psicologico" ce l'abbiamo tutti. La questione è capire se questo "altro" le crea sofferenza. Un indicatore affidabile è la qualità delle relazioni. Se è felice della vita che conduce non ci sono problemi. Se non lo è allora questo "altro" andrebbe indagato.
Certamente con uno psicologo esperto.
Cordiali saluti.
Buona sera e grazie. Non è semplice rispondere così su due piedi. Le dipendenze hanno e possono avere svariate cause una fra tutte una difficoltà emotiva e senso di vuoto che meriterebbe maggiore attenzione e ascolto all’interno di un percorso di Psicoterapia individuale che la possa aiutare a certamente conoscersi meglio e lavorare su se stessa sulle sue difficoltà e sui suoi punti di forza. Per qualunque info resto a sua disposizione. Cordialmente Gian Piero dott Grandi
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno, difficile rispondere a questa domanda senza conoscerla. Il fatto che lei si stia facendo questa domanda e che stia cercando una risposta, è un segnale che indica che si sta mettendo in discussione e questo è un ingrediente fondamentale per un percorso di psicoterapia affinchè possa portare ad un cambiamento. Come le hanno suggerito i colleghi, prosegua il suo percorso e affronti la questione con lo psicoterapeuta che la sta seguendo. Non abbia fretta di terminare, questi percorsi possono essere lunghi, ma se affrontati con lo spirito giusto, la porteranno sicuramente ad ottenere il cambiamento che desidera. Un caro saluto. SV
Buonasera. C’è un mondo dietro ogni nostra azione, può scegliere di scoprirlo.
Cordiali saluti,
Giada Bruni
Gentile utente, se si prendesse il tempo e lo spazio per chiedersi se è davvero concluso il percorso di terapia ?
La risoluzione del sintomo, nel suo caso la ludopatia, non sempre equivale al raggiungimento di un maggior benessere.
Gent.mo, se ciò che descrive è per lei fonte di disagio oppure rappresenta un interrogativo circa il suo modo di vivere i sentimenti e i rapporti con le persone, allora potrebbe chiedere una consultazione: in questo frangente sarà possibile cogliere qualche aspetto delle sue difficoltà, articolare meglio la sua domanda di aiuto e comprendere la sua motivazione ad un eventuale lavoro psicoterapeutico. SG
Gentile utente, c'è molto in gioco in questa richiesta, sarebbe bene non lasciarla cadere nel vuoto ma portarla nello studio di un professionista. Un caro saluto.
Gentile utente, alle volte le persone accanto a noi sanno cogliere degli aspetti che non riusciamo a vedere ma che magari risuonano in noi. Il fatto di aver preso in considerazione tale ipotesi denota una sua volontà di conoscersi meglio ed eventualmente migliorare quegli aspetti che le causano disagio. Potrebbe pertanto cogliere l'occasione e approfondire la questione con l' aiuto di un professionista. Resto a sua disposizione e le auguro di trovare presto le risposte che cerca. Un saluto!
Salve, capisco e si percepisce la difficoltà e la sofferenza che le causa questa situazione. Sicuramente merita un approfondimento diagnostico per poter ben inquadrare la problematica per poi lavorare simultaneamente sui vari aspetti che limitano la sua qualità di vita, con i risvolti sulla sua relazione.
Resto a disposizione,
saluti
Salve, grazie per la sua richiesta, nella speranza di fare un po' di chiarezza cercherò di farla riflettere su alcuni quesiti che lei ci sottopone. Partendo dal presupposto che una dipendenza che sia la droga, il gioco, il sesso ecc. ecc. né potremmo elencare mille alla base c'è sempre una dipendenza affettiva. Infatti lei dice di scrivere frasi carine ad altre donne e non hanno nessun significato, ma forse questo la dovrebbe fare ragionare su un altro problema, il suo sentirsi considerato, visto.. Farebbe bene a riflettere su questo e portarlo in terapia. Per qualsiasi cosa ci sono anche online.dott.ssa Gabriella Cascinelli

Caro Utente, mi dispiace molto per quello che sta passando e la ringrazio per la sua condivisione. Nella richiesta che pone ci sono diversi elementi che meriterebbero senz'altro di attenzione. E chiaramente impossibile effettuare una diagnosi in questo contesto. Potrebbe essere utile e prezioso esplorare il suo vissuto all'interno di un percorso psicologico.
Rimango a disposizione, anche online, e le auguro una buona giornata
Dott.ssa Beatrice Taveggia
Gentile utente, grazie per aver condiviso con noi una parte così importante di sè. Mi spiace molto per la situazione che descrive e posso immaginare il disagio connesso al vedere sottolineati questi aspetti proprio nel momento in cui sentiva di aver risolto efficacemente un problema importante della sua vita.
Le suggerirei di proseguire con il percorso psicologico che aveva intrapreso al fine di esplorare queste tematiche, soprattutto gli aspetti impulsivi, e le emozioni che vi stanno alla base, sviluppando insieme al professionista strategie utili per far fronte a situazioni di difficoltà e sentirsi più efficace nella sua quotidianità.
Nella speranza che questo confronto possa esserle utile, resto a disposizione anche online.
Un caro saluto.
Dott.ssa Elena Sinistrero
Caro utente, se un’azione diventa per noi un continuo doverla mettere in atto, non è più una scelta libera, ma un bisogno irrefrenabile che difficilmente riusciamo a controllare. Quando ciò si verifica, e lei molto probabilmente avendo sofferto di ludopatia, sa di cosa parliamo, entriamo in una dimensione di agire compulsivo che ci rende dipendenti dalle nostre azioni. Ma dietro tutto ciò c’è sempre qualcosa della nostra personalità che vuole emergere e essere preso in considerazione. La sua partner dice giustamente “c'è ancora qualcosa sotto da approfondire”. E penso abbia ragione perché “secondo lei, l’impulsività, la richiesta di conferme continue, il sentirsi adeguato ecc ecc.” sono segnali che bisogna insistere, andare oltre nella consapevolezza dei propri contenuti e schemi di pensiero interni. Contenuti e schemi che non basta solo conoscere e comprendere, ma soprattutto occorre sentire perché possano sortire effetti sulla percezione che abbiamo di noi stessi e renderci liberi da ossessioni e compulsioni. In conclusione di questa breve e, spero comprensibile premessa, il mio consiglio è di continuare con la psicoterapia perché penso ci sia altro di sé di cui deve divenire assolutamente consapevole per liberarsi dalle sue dipendenze. Le auguro il meglio
Maria Nasti
Caro utente,
spesso il gioco nasconde tante fragilità che fanno parte della persona, è ciò che ci permette di esprimerlo e si vede ma i più attenti vanno anche più a fondo.
In cosa pensa di sentirsi inadeguato? Come sta realmente nella sua relazione? Perchè ha sempre bisogno di conferme?
Il tutto può venir fuori tramite delle sedute individuali in cui poter dedicarsi più al proprio animo, scoprendo le fragilità.
Cordiali saluti
Dott.ssa FF
Carissimo, mi dispiace molto per la situazione che sta passando. Ciò che le posso consigliare è quello di riportare tutto alla sua terapeuta (se il percorso non è già terminato). Debellare un problema, nel suo caso la ludopatia, non vuol dire toglierselo per sempre. Purtroppo a volte rimangono in noi alcuni strascichi, alcuni comportamenti, alcuni atteggiamenti.
Rinnovo il consiglio di parlarne con la sua terapeuta e le consiglio, inoltre, di fare anche un percorso di coppia. Questo potrebbe portare la sua relazione a un livello comunicativo superiore, senza magari fraintendimenti.

Le auguro il meglio e le mando un caro saluto.
Dott.ssa Giorgia Lanza
Gentile utente ,
grazie per aver condiviso con noi il suo stato emotivo. Chiaramente oltre alla ludopatia c'è la problematica relazionale. Per qualsiasi cosa rimango a sua completa disposizione anche online.
Cordialmente Dott.ssa Rosa Argenti
Salve,
come si sente quando la sua partener le rimanda questa visione di lei?
Se prova a riflettere su questo, vedrà come il punto di osservazione cambia: poco benefico per lei cercare di capire se potrebbe avere qualche disturbo nascosto da diagnosticare ricercandolo nelle parole degli specialisti. Soprattutto perchè spesso non si tratta di disturbi che si hanno e che vanno curati, ma di propri modi di emozionarsi, di reagire di fronte agli eventi di vita, che possono portare a vivere forme più o meno intense di sofferenza o disagio.
Ecco perchè le propongo la riflessione della mia domanda: solo rintracciando dentro di lei la presenza, o meno, di una forma di malessere di fronte alle parole della sua compagna, o di fronte ai piccoli, grandi avvenimenti della sua vita, può sentire se beneficerebbe di un percorso psicoterapeutico. Con la speranza di esserle stata utile,
cordiali saluti.

Dott.ssa Eleonora Zamperini

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