Buonasera , mi chiamo Sara e abito a Campiglia Marittima, ho bisogno di trovare la risposta ad un du

10 risposte
Buonasera , mi chiamo Sara e abito a Campiglia Marittima, ho bisogno di trovare la risposta ad un dubbio che mi crea ansia e paura.
Il mio babbo di 72 anni è stato ricoverato per vertigini , dolore allo stomaco e nausea . Fatti tutti gli accertamenti del caso , ha fatto visita vascolare all'Ospedale di Livorno ed è stato riscontrato che: la succlavia sx mostra una placca ateromasica che condiziona una stenosi serrata superiore all'80%. Lo hanno dimesso e messo in lista di attesa per un intervento di pta /stenting succlavia . La mia domanda è se lui rischia l'ictus e se, invece di aspettare, è meglio portarlo urgentemente da un'altra parte.Grazie aspetto le vostre risposte con ansia.Sara
Gentile Sara,Una stenosi emodinamica della Succlavia messa in lista d'attesa dai chirurghi vascolari dopo valutazione clinica e styrumentale,può aspettare qualche settimana per PTA Stenting.
maf

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Penso che possa serenamente aspettare qualche settimana. I sintomi potrebbero non essere in relazione alla stenosi della succlavia. Potrebbe trattarsi anche di una labirintite...
Se non ci sono stenosi importanti delle carotidi il rischio di ictus è molto basso. Se la stenosi della succlavia è pre-vertebrale la vertigine potrebbe essere secondaria al cosidetto furto vertebrale. Non c'è urgenza all'indicazione di stenting. Sarebbe utile il controllo della pressione arteriosa ai due arti superiori e vedere quanto è più bassa la pressione dal lato sinistro.
Raramente la stenosi della succlavia è sintomatica. L’obbiettivo più importante è vedere se veramente la stenosi è responsabile dei sintomi del paziente. Solo all’ora un intervento è ndicato. La presenza della stenosi per se non rappresenta un motivo per trattamento. Se volessimo dare una percentuale un po’ smplcistica ma che aiuta meglio a capire, su 10 stenosi della succlavia isolate, una è sintomatica e in genere non è una stenosi ma un’occlusione. Gli ictus nella distribuzione vertebrobasilare sono rari e in genere associati a malattia primitiva delle arterie vertebrali e non della succlavia. Quindi stia tranquilla Sugnora, deve farsi solo spiegare bene i pro e i Contro di una angioplasties dell’arteria succlavia.
Gentile Sara, la lesione di cui suo padre è portatore non è un’urgenza di chirurgia vascolare. Naturalmente c’e l’indicazione al trattamento con pta/stenting della succlavia. Se adeguatamente “coperto” con terapia antiaggregante e statina i rischi (tia e ictus sono davvero rari per questa lesione, mentre più frequente può essere la sincope da “furto della succlavia”), può attendere anche qualche mese, ma il trattamento è assolutamente indicato. Stia tranquilla quindi, è seguita da un centro ospedaliero e non deve preoccuparsi.
Cara Signora, i sintomi che presenta Suo Padre, nella combinazione da Lei descritta, possono non derivare dalla stenosi della succlavia, ma da disequilibri neurovegetativi.
Apparentemente, nonostante la stenosi sia > 80%, la patologia sembra al momento asintomatica, e quindi non necessita di intervento. Finchè la stenosi non dà sintomi specifici, l'intervento può essere evitato. Però, in ogni caso, il suo Babbo deve, o avrebbe dovuto, assumere la terapia antiaggregante preventiva che lo Specialista avrà sicuramente prescritto.
Qualora il Babbo presentasse la "claudicato" (dolore al braccio sinistro mentre esegue sforzi ripetitivi solo con quell' avambraccio, più raramente con anche con il braccio, come segare la legna), si potrebbe pensare ad una stenosi sintomatica da placca fibrosa,.
Invece, la comparsa di un dolore improvviso e forte ad una o più dita della mano sinistra con impallidimento (ischemia) dei polpastrelli e poi colore bluastro degli stessi, fa pensare ad una stenosi sintomatica da placca ulcerata. Nel secondo caso, quello dell'ischemia di uno o più dita, l'intervento è praticamente obbligatorio. Nel primo caso, quello dalla "Claudicatio", l'intervento si può rimandare.
Mi raccomando, gli antiaggreganti....
Gent.ma Sara,
la stenosi dell'arteria succlavia è una patologia che può essere trattata con assoluto beneficio per via endovascolare. Il fatto che suo padre ha avuto una sintomatologia vertiginosa mi spinge a chiedere se, all'ecodoppler delle carotidi, sono presenti delle placche in questi vasi che potrebbero "condizionare" il compenso cerebrale. Le stenosi delle arterie succlavie sono spesso asintomatiche e non vengono trattate se "asintomatiche". Ritengo indispensabile un'adeguata terapia antiaggregante e con statine. L'intervento verrà eseguito in anestesia locale e la procedura è ormai codificata. La invito quindi a stare tranquilla e faccio a suo padre un grande "in bocca al lupo"
Gentile sig.ra Sara, come già anticipato dai Colleghi, una stenosi della succlavia, anche di quella entità, non implica "obbligatoriamente " un trattamento; tantomeno un trattamento in urgenza in assenza di sintomi importanti. Ciò che lei descrive, non sembra essere dovuto alla patologia vascolare di cui parliamo. Pertanto, mi sentirei di rassicurarla sul problema, consigliandole di seguire i consigli e i tempi dei Colleghi che hanno suo papà in cura. Cordialmente
Non è una condizione patologica a carattere d'urgenza, solitamente.
I sintomi non sembrano correlati alla stenosi, in aggiunta.
Direi che può aspettare la lista d'attesa.
Un saluto
Nessuna urgenza, per cui si fidi dei colleghi che hanno dato indicazione al trattamento di stenting, anche perchè è un trattamento poco invasivo e con pochissimi rischi.

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