Buonasera, mi chiamo Anna, ho 54 anni. Per circa 6 anni ho assunto 1 compressa la sera di Limbytril
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Buonasera, mi chiamo Anna, ho 54 anni. Per circa 6 anni ho assunto 1 compressa la sera di Limbytril (prescrittami dallo specialista), per cefalea tensiva che non si attenuava se prendevo farmaci. Ho anche fatto Bio feedback per lo stesso motivo e mi ha aiutato. I mal di testa si sono notevolmente ridotti, in episodi di 4/4 al mese e così da qualche giorno ho sospeso il trattamento, assumendo la compressa via via apre in modo più diradato, ogni due, poi tre giorni etc. Da almeno una settimana ho smesso del tutto e mi aspetto che si palesino i sintomi da astinenza. Volevo sapere quali possono essere e per quanto tempo potrebbero durare.
Ps. Non sono riuscita a contattare lo specialista perché al numero che avevo non risponde più anche se risulta non essere cambiato quando cerco nel.web.
Inoltre da qualche giorno avverto senso di nausea, irritabilità, disturbi allo stomaco. Può essere che siano i primi sintomi dell'astinenza? Grazie infinite se mi risponderà.
Ps. Non sono riuscita a contattare lo specialista perché al numero che avevo non risponde più anche se risulta non essere cambiato quando cerco nel.web.
Inoltre da qualche giorno avverto senso di nausea, irritabilità, disturbi allo stomaco. Può essere che siano i primi sintomi dell'astinenza? Grazie infinite se mi risponderà.
Se non dispone più il contatto dello specialista che le ha prescritto il farmaco, è opportuno rivolgersi quanto prima ad un altro specialista, che potrà ovviare alla sindrome da sospensione in atto: evidentemente solo un medico ha facoltà di prescrivere e di indicare al paziente se, quando e come ridurre, sino a sospendere farmaci di questo tipo.
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Buonasera. Il farmaco da lei assunto, a base di amitriptilina, è un principio attivo che fa parte della famiglia dei farmaci serotoninergici, proprio per la loro caratteristica e meccanismo d’azione. Fermo restando il fatto che, come ogni terapia farmacologica, resta prioritario il parere dello specialista, per questa classe di farmaci, soprattutto alle dosi che attualmente sta assumendo, non credo ci sia un problema di sindrome da astinenza come dice lei, ma eventualmente di monitorare e capire se i sintomi che aveva si siano risolti o attenuati. Proprio per questa senta un parere specialistico, che le dara informazioni e consigli mirati al suo caso. Cordiali saluti.
Buongiorno,
questo spazio del portale mio dottore è dedicato a psicologi e psicoterapeuti, figure non indicate a fornirle le indicazioni richieste. Nel caso non riesca a mettersi in contatto con il suo specialista ne trovi uno alternativo della stessa branca.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
questo spazio del portale mio dottore è dedicato a psicologi e psicoterapeuti, figure non indicate a fornirle le indicazioni richieste. Nel caso non riesca a mettersi in contatto con il suo specialista ne trovi uno alternativo della stessa branca.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Salve, ritengo utile esporre la questione al medico che ha prescritto i farmaci, figura professionale più competente in materia.
Tenga presente che la letteratura scientifica è concorde nel sostenere l'efficacia dell'intervento combinato ossia costituito da farmaco più psicoterapia dunque la invito, qualora non lo avesse fatto, a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Tenga presente che la letteratura scientifica è concorde nel sostenere l'efficacia dell'intervento combinato ossia costituito da farmaco più psicoterapia dunque la invito, qualora non lo avesse fatto, a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buonasera Anna, comprendo le sue preoccupazioni riguardo ai sintomi che potrebbero manifestarsi dopo aver sospeso il trattamento con Limbytril. Poiché non è riuscita a contattare lo specialista, le consiglierei di cercare assistenza medica il prima possibile. Spero che riesca a trovare la giusta assistenza rapidamente. Cordialmente, GDV
Buonasera, mi unisco a cio’ che e’ stato gia’ detto dai colleghi che mi hanno preceduto riguardo al fatto di rivolgersi ad un altro medico per concordare la riduzione graduale del farmaco. In ogni caso i sintomi che lamenta, fra cui la nausea, possono facilmente essere attribuiti ad una sindrome da astinenza che puo’ perdurare anche ben oltre i tempi di disuassuefazione dal farmaco. Un caro saluto! Dott.ssa Angela Fortini
Buonasera a questo quesito può rispondere solo un medico,se lo specialista non le risponde può chiedere al suo medico di base un altro riferimento ma sono informazioni inerenti la medicina. Le occorrerebbe nello specifico un neurologo. Cari saluti
Gentile Anna, non sarebbe opportuno rispondere al quesito che lei ha posto in quanto competerebbe ad un medico. E' comprensibile la sua preoccupazione relativa ai sintomi che manifesta negli ultimi giorni e ritengo sia importante contattare al più presto un altro specialista (in caso non riuscisse a comunicare con il suo).
Cari saluti,
Dott.ssa Dafne Zikos
Cari saluti,
Dott.ssa Dafne Zikos
Salve, come suggerito dai colleghi sopra e’ importante fare riferimento al suo medico.
Cordiali saluti
Dott.ssa Daniela Chieppa
Cordiali saluti
Dott.ssa Daniela Chieppa
Buonasera Signora, questo è il portale degli psicologi e psicoterapeuti, deve consultare un altro settore per avere risposte adeguate.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno Anna, sicuramente è opportuno contattare un altro specialista medico che faccia una valutazione sui sintomi che lei riporta e che le fornisca indicazioni sul da farsi. Sarebbe interessante capire cosa significa da un punto di vista psicologico questa cefalea, capire il linguaggio del sintomo: ha mai pensato di integrare con una psicoterapia? Il percorso terapeutico potrebbe fornirle degli elementi aggiuntivi per curare questa sintomatologia, capire le origini e avere delle strategie di fronteggiamento nelle situazioni di sofferenza. Un caro saluto
Ha fatto bene a sperimentare la riduzione del farmaco a fronte di un calo sintomatico. Ritorni al suo stato di vita personale e sociale secondo i suoi bisogni. se dovesse avvertire ritorni di mal di testa consulti il suo specialista o altri.
Il suo stato non necessità di interventi ad hoc salvo eventuali sue esigenze di miglioramento personale. In questultimo caso può chiedere un colloquio psicologico.
Il suo stato non necessità di interventi ad hoc salvo eventuali sue esigenze di miglioramento personale. In questultimo caso può chiedere un colloquio psicologico.
Buonasera, sull'aspetto medico non metto bocca in quanto psicoterapeuta e non medico, quindi per questi argomenti non può che ricontattare i professionisti che le hanno prescritto tali farmaci. In quanto psicoanalista, però, mi sorprende che lei non abbia minimamente menzionato le sue emozioni, come si sente, a cosa sono collegati questi mal di testa (se ci siano anche fattori emotivi collegati all'insorgere di questi dolori). Insomma temo che una cura basata solo su corpo-dolore-farmaco possa essere riduttiva e volevo chiederle se ha mai valutato di fare anche una consultazione psicologica. Dott. Alessio Antonucci
Gentile Anna,
questa domanda va posta ad un medico (possibilmente, lo specialista che le ha prescritto il farmaco): dal momento che non le risponde, si rivolga ad altro specialista (neurologo).
Sistemata la situazione farmacologica, le consiglio di contattare uno psicoterapeuta ad orientamento psicosomatico, che utilizzi anche le tecniche corporee per la parte più psicologica.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente,
Dr. E. Nola
questa domanda va posta ad un medico (possibilmente, lo specialista che le ha prescritto il farmaco): dal momento che non le risponde, si rivolga ad altro specialista (neurologo).
Sistemata la situazione farmacologica, le consiglio di contattare uno psicoterapeuta ad orientamento psicosomatico, che utilizzi anche le tecniche corporee per la parte più psicologica.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente,
Dr. E. Nola
Capisco appieno la sua inquietudine circa i sintomi che potrebbero emergere a seguito della sospensione del trattamento con Limbytril. Data la difficoltà nel contattare lo specialista, sarebbe prudente cercare assistenza medica senza indugi. È importante affrontare tempestivamente questa situazione per garantire il suo benessere. Mi auguro sinceramente che riesca a trovare l'assistenza adeguata nel minor tempo possibile. Resto a disposizione per ulteriori informazioni o supporto. Cordiali saluti, Dott. Scala Michele
Salve per tutte le reazioni potenzialmente dovute ai farmaci deve rivolgersi allo psichiatra che li ha prescritti.
Potrebbe darsi che la tensione ed i timori indotti dalla sospensione possano aver generato delle somatizzazioni.
Per questo motivo, dopo aver consultato il medico, tenga aperta la porta alla psicoterapia.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Potrebbe darsi che la tensione ed i timori indotti dalla sospensione possano aver generato delle somatizzazioni.
Per questo motivo, dopo aver consultato il medico, tenga aperta la porta alla psicoterapia.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
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