Buonasera, Le vorrei esporre una situazione che sto vivendo ultimamente e che mi sta parecchio infic
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Buonasera, Le vorrei esporre una situazione che sto vivendo ultimamente e che mi sta parecchio inficiando mentalmente. Ho conosciuto un ragazzo online, abbiamo conversato per circa venti giorni, per poi vederci di persona una settimana fa. L'incontro è stato molto piacevole, mi sono trovata subito a mio agio. Esteticamente mi attira molto e mi sembra una persona che ha parecchi tra i canoni che io prediligo in un ragazzo. Il problema subentra nel momento in cui ci si trova in situazioni in cui si rimane in silenzio; mi destabilizzano, è come se mi creassi mentalmente dei problemi, ed allora inizio a dire qualunque cazzata pur di colmare quel silenzio che, però, riconosco che alle volte è fisiologico (come ad esempio quando si sta mangiando). Questa situazione non avviene solo con questo attuale ragazzo, ma anche in passato con altre frequentazioni non andate poi a buon fine. La mia mente in quei momenti va oltre, perfino a pensare che non mi troverò mai completamente bene con un ragazzo poiché ho questo tipo di paranoie. E' come se mi sentissi sbagliata, chiedendomi continuamente se allora non è quello giusto perché altrimenti mi sarei sentita tranquilla anche in un silenzio (ma poi mi dico, è stato sempre così, dunque il problema è mio, non dell'altra persona).
Come crede che si possa risolvere questa situazione del tutto mentale? Poiché apparentemente lui sembra preso e mi dispiacerebbe rovinare questo inizio di frequentazione per queste mie solite paranoie che mi rovinano la vita, perchè attualmente mi sento un po' amareggiata, e ciò influenza la mia stabilità mentale. La ringrazio per la risposta.
Come crede che si possa risolvere questa situazione del tutto mentale? Poiché apparentemente lui sembra preso e mi dispiacerebbe rovinare questo inizio di frequentazione per queste mie solite paranoie che mi rovinano la vita, perchè attualmente mi sento un po' amareggiata, e ciò influenza la mia stabilità mentale. La ringrazio per la risposta.
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Ho letto con attenzione la tua storia.
Cosa potrebbe accadere in quei silenzi se tu non parlassi?
È questa la domanda a cui trovare risposta, sicuramente se iniziassi un percorso psicologico potrai rispondere a questa domanda e lavorarci su, in modo da poter superare le tue paure.
Resto a disposizione.
Dott.ssa Maria Pepe
Ho letto con attenzione la tua storia.
Cosa potrebbe accadere in quei silenzi se tu non parlassi?
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Buonasera, nelle sue parole vedo una velata paura di piacere all'altro per come si è. E' come se l'altra persona non possa vedere tutto di lei, e quindi subentra in lei un meccanismo che le fa "decidere" cosa l'altro deve vedere, o su cosa l'altro deve portare attenzione quando sta con lei. la sua propensione a sdrammatizzare dice molto di lei. non mi sbilancio, chiaramente, perchè non la conosco, ma generalmente non tollerare i silenzi ha a che fare con la capacità di rimanere in ascolto di sè stessi e con la paura di percepire qualcosa che non ci piace o che non possiamo controllare. Se lei ha notato che questi pensieri la disturbano a tal punto da rovinarle la vita, forse è il momento di considerare di aprirsi con qalcuno che la possa guidare con gentilezza e professionalità all'interno di sè. Chissà quante cose belle e nuove (oltre che brutte e spaicevoli )potrà trovare in un silenzio. un caro saluto.
Buonasera, mi dispiace molto per il disagio che questa situazione le crea. Potrebbe valutare l’idea di richiedere un consulto psicologico; un percorso con un professionista potrebbe aiutarla ad analizzare in maniera approfondita la questione e i suoi vissuti. Rimango a disposizione, qualora lo desideri. Un caro saluto, Dott.ssa Marcella Boscolo
La comunicazione tra le persone è fatta di momenti di ascolto, di comunicazione e di silenzi, di pause. E' diversa da quelle delle radio libere che trasmetto 24 ore su 24 (per fortuna!) Quello che descrive assomiglia ad un horror vacui. E' importante che lei si ascolti e comprenda perchè in questi "vuoti" prova tanto disagio. Al vuoto possono essere associate paure inconsce che finiscono con padroneggiare i suoi stati emotivi e comportamenti se non diventano consapevoli.
Ascolti il Podcast Le Stanze della Paura, disponibile gratuitamente su diverse piattaforme on line. Troverà una stanza in particolare che potrà aiutarla a conoscersi meglio, approfondimenti e strumenti di auto aiuto.
Segua la pagina Fb Le Stanze della Paura.
Buona serata. Bruno Ramondetti
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Buona serata. Bruno Ramondetti
Gentile Utente, numerose riflessioni si possono fare partendo dalla sua situazione.
Quando era piccina, al momento dei pasti, si sperimentava mai il silenzio a tavola?
Cosa può accadere rimanendo in silenzio? Che immagine si può dare di sé, all’Altro, se si sta zitti? Ipotizzo: che non ho nulla da dire? Che sono una bella confezione con poco contenuto?
Come dico spesso ai miei pazienti, la stanza di terapia è una palestra relazionale: un allenamento ad esprimersi e sperimentarsi come fuori non ci si legittima a fare.
Chissà, magari potrebbe iniziare a provare a tollerare il silenzio proprio nella stanza delle parole per eccellenza.
Un cordiale saluto, Luisa
Quando era piccina, al momento dei pasti, si sperimentava mai il silenzio a tavola?
Cosa può accadere rimanendo in silenzio? Che immagine si può dare di sé, all’Altro, se si sta zitti? Ipotizzo: che non ho nulla da dire? Che sono una bella confezione con poco contenuto?
Come dico spesso ai miei pazienti, la stanza di terapia è una palestra relazionale: un allenamento ad esprimersi e sperimentarsi come fuori non ci si legittima a fare.
Chissà, magari potrebbe iniziare a provare a tollerare il silenzio proprio nella stanza delle parole per eccellenza.
Un cordiale saluto, Luisa
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata.
Ritengo importante che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli ed elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto.
Resto a disposizione anche online Cordialmente dott FDL
Ritengo importante che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli ed elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto.
Resto a disposizione anche online Cordialmente dott FDL
Gentile Utente, i silenzi sono parentesi scomode un pochino per tutti, diciamo che potendo scegliere ciascuno vorrebbe sempre conversazioni "vive". Tuttavia nel suo caso sono vissute un pò più faticosamente, perchè da ciò che ha notato, tende a contattare l'idea di sé come sbagliata. Non è chiaro quale sia il passaggio tra i silenzi e il sentirsi sbagliata, ma sembra qualcosa che crede intensamente. E che la paralizza, portandola a preferire di evitare contesti e persone che le ripropongano tutto ciò. Sarebbe importante capire dove abbia appreso nella sua storia di vita a sentirsi sbagliata, ancor più a crederlo così vero, ma potrebbe approfondirlo in un percorso di psicoterapia. Un caro saluto
Salve, si dice che è il proprio disagio a mettere a disagio le altre persone, soprattutto quando sono per noi importanti, come nel suo caso.
Per superare il suo disagio di rimanere in silenzio con lui, la prossima volta se le succede ancora faccia questo esperimento: conti mentalmente col pensiero da 50 all'indietro (50, 49,48, 47,...) fino a 0, sperando di arrivare a 0 e che il suo ragazzo non la interrompa prima.
Il suo silenzio apparirà al suo ragazzo come interessante, e lei stessa una persona che mette a suo agio le persone.
Un caro saluto.
Per superare il suo disagio di rimanere in silenzio con lui, la prossima volta se le succede ancora faccia questo esperimento: conti mentalmente col pensiero da 50 all'indietro (50, 49,48, 47,...) fino a 0, sperando di arrivare a 0 e che il suo ragazzo non la interrompa prima.
Il suo silenzio apparirà al suo ragazzo come interessante, e lei stessa una persona che mette a suo agio le persone.
Un caro saluto.
Buonasera, trovo importanti le domande che lei si pone, evidenzia comunque la necessità di fare chiarezza in se stessa, direi fondamentale approfondire il dubbio che lei ha sul "non poter rimanere in silenzio", forse questo viene da molto lontano, non solo insicurezza....dia più voce a ciò che appare nella sua mente. Sicuramente un percorso psicologico può aiutarla, rifletta con calma su questa possibilità. Rimango a disposizione cordialmente Dott.ssa Mirella Pepi
Gentile utente, si descrive interessata a relazionarsi e ne trae piacere come é giusto che sia. Nello stesso momento un certo disagio costante nel tempo e in più relazioni non le consente di vivere a pieno le sue esperienze. La costanza, la ripetitività nonché la generalizzazione a più situazioni potrebbe rappresentare un tratto della sua personalità poiché con chiunque lei si trovi,
questo determina sempre lo stesso risultato relazionale. Indagherei in questo ambito. Per scegliere il percorso giusto di psicoterapia è necessario prima fare una giusta diagnosi. Resto disponibile per ulteriori informazioni
Saluti Dott.ssa Silvana Zito
questo determina sempre lo stesso risultato relazionale. Indagherei in questo ambito. Per scegliere il percorso giusto di psicoterapia è necessario prima fare una giusta diagnosi. Resto disponibile per ulteriori informazioni
Saluti Dott.ssa Silvana Zito
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Gentile utente di mio dottore,
la carenza di informazioni e la scarsa conoscenza della sua storia personale non consentono di fare ipotesi in merito a ciò che le accade nelle relazioni. Sicuramente un percorso di psicoterapia potrebbe darle delle consapevolezze in tal senso e farle approfondire il significato più profondo del suo imbarazzo e delle sue difficoltà nelle relazioni guardando più ad ampio spettro da dove provengano, come siano nate e come si siano sviluppate. Si dia questa opportunità di crescita, vedrà che potrà vivere con maggior serenità le sue relazioni.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
la carenza di informazioni e la scarsa conoscenza della sua storia personale non consentono di fare ipotesi in merito a ciò che le accade nelle relazioni. Sicuramente un percorso di psicoterapia potrebbe darle delle consapevolezze in tal senso e farle approfondire il significato più profondo del suo imbarazzo e delle sue difficoltà nelle relazioni guardando più ad ampio spettro da dove provengano, come siano nate e come si siano sviluppate. Si dia questa opportunità di crescita, vedrà che potrà vivere con maggior serenità le sue relazioni.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno, lo stare in silenzio probabilmente è un trigger per un tuo vissuto. Prova ad ascoltare il silenzio, soffermati a notare cosa provo mentre si sta in silenzio, che sensazione è, che emozione è, cosa dico a me stessa, cosa potrebbe accadere nel silenzio. Un po' di curiosità. Cordiali saluti dottoressa Adriana Casile
Buongiorno, la 'paura del silenzio' è abbastanza diffusa, in vari gradi, nella nostra società, in cui siamo continuamente stimolati (e alla ricerca di stimoli). Non ha esplicitato se ha questa difficoltà anche quando è da sola, ma le lascio qualche spunto di riflessione. Il silenzio ci fa stare con quello che c'è, e cioè con noi stessi, i nostri pensieri, le sensazioni, direi che è quasi necessario per crearsi uno spazio di introspezione o di "semplice" essenza. Anche quando siamo con gli altri, il silenzio ci 'ricorda' che siamo separati, ci mostra un aspetto della nostra solitudine, che se non siamo disposti a vedere e accettare può metterci ansia. Provi ad ascoltare questo silenzio, cosa le dice di lei, che contenuti emergono, provi a stare in questa separatezza cogliendone l'aspetto di crescita e di sviluppo. Sono sicura che potrà sviluppare un rapporto con sé stessa (e di conseguenza anche con l'altro) più autentico e appagante... anche passando attraverso il silenzio.
Salve, dalla sua domanda traspare un certo grado di sofferenza per questa situazione, che però mi pare di capire non sia nuova. Quella del silenzio è una bella questione, perché fondamentalmente dal silenzio può emergere di tutto, come può rimanere tale. Sarebbe forse utile per lei intraprendere un percorso che le dia la possibilità di esplicitare meglio quelle che lei chiama "paranoie" e che le dia la possibilità di lavorare questa questione del silenzio. Rimango a sua disposizione.
A presto.
Dott. Vito Mingolla
A presto.
Dott. Vito Mingolla
buongiorno,
leggendo il suo racconto con attenzione percepisco una insicurezza di fondo che credo la porti a dubitare di sè in questa situazione. Mi chiedo se si senta insicura anche in altri contesti e relazioni.
Il punto non è parlare o tacere, ma credo sia piuttosto intimamente collegato all'idea e alla stima che lei ha di sé. Se non ci si giudica severamente si può godere anche dell'intimo silenzio piuttosto che della conversazione che ci lega all'altro.
Credo che un buon inizio di terapia potrebbe incentrarsi su queste questioni.
un caro Saluto
Dott.ssa Villa
leggendo il suo racconto con attenzione percepisco una insicurezza di fondo che credo la porti a dubitare di sè in questa situazione. Mi chiedo se si senta insicura anche in altri contesti e relazioni.
Il punto non è parlare o tacere, ma credo sia piuttosto intimamente collegato all'idea e alla stima che lei ha di sé. Se non ci si giudica severamente si può godere anche dell'intimo silenzio piuttosto che della conversazione che ci lega all'altro.
Credo che un buon inizio di terapia potrebbe incentrarsi su queste questioni.
un caro Saluto
Dott.ssa Villa
Salve, penso che possa esserle di aiuto trovare uno spazio in cui possa sentirsi al sicuro, accolta e compresa. Ciò le darebbe modo di poter riflettere, analizzare e comprendere quale sia il significato che il silenzio ha per lei e perché la spaventa così tanto.
Il silenzio rappresenta un tempo e uno spazio vuoto e comprendo che questa esperienza può essere fonte di angoscia.
Forse l’angoscia può essere evocata dalla paura di non vivere un momento abbastanza stimolante o di non essere lei stessa abbastanza stimolante. Ma questa idea è frutto di una errata congettura mentale poiché il vuoto e il silenzio, che ad esso si accompagna, può essere, al contrario, un esperienza molto ricca. E’ nel silenzio infatti che affiorano le parti tenere della vita ma non solo, è in esso che si viene a contatto con la profondità delle proprie sensazioni.
Senza l’esperienza del vuoto non si potrebbe neppure parlare della “tazza” e della sua capacità di “contenere”. Dott. Iacopo Curzi
Il silenzio rappresenta un tempo e uno spazio vuoto e comprendo che questa esperienza può essere fonte di angoscia.
Forse l’angoscia può essere evocata dalla paura di non vivere un momento abbastanza stimolante o di non essere lei stessa abbastanza stimolante. Ma questa idea è frutto di una errata congettura mentale poiché il vuoto e il silenzio, che ad esso si accompagna, può essere, al contrario, un esperienza molto ricca. E’ nel silenzio infatti che affiorano le parti tenere della vita ma non solo, è in esso che si viene a contatto con la profondità delle proprie sensazioni.
Senza l’esperienza del vuoto non si potrebbe neppure parlare della “tazza” e della sua capacità di “contenere”. Dott. Iacopo Curzi
Lei ha colto uno dei segreti della nostra esistenza: il potere che ha la nostra mente di costruire il nostro mondo. Ciò che le succede in quei momenti condiziona non solo come lei si sente ma anche quello che accade e che accadrà. A questo punto il passo successivo è conoscere cosa fare per avere in mano il potere sui suoi pensieri e non lasciare che siano loro a trascinarla in luoghi dove non vuole più andare. Se vuole, sono disponibile per un colloquio. Cordialmente, Sara Cotini
Salve, immagino che si senta come in trappola, "se rimaniamo in silenzio forse è perché a lui non piaccio" "se parlo sto riempiendo il silenzio, con cose poco interessanti o futili"...è come se qualsiasi segnale più o meno esplicito nella conversazione fosse una prova del fatto che qualcosa non va...e più cerca di capire ciò che non va ,e magari modificarla, e più queste paure/paranoie diventano ingombranti... è simile all'esperienza che sta vivendo con questo ragazzo?? Se sì, allora non esiti a chiedere una consulenza!!! rimango disponibile, buona giornata.
Buongiorno, credo che lei abbia intuito bene che c'è una difficoltà nel suo sentirsi accettata dall'altro. Di più non si può dire perché occorrerebbe una valutazione su come funziona all'interno di una relazione. Spesso gli atteggiamenti sono dovuti a relazioni antiche che non sono andate, del tutto, a buon fine. Le suggerirei un percorso di psicoterapia con l'obiettivo di stare meglio con se stessa e di conseguenza con il suo lui, chiunque sarà.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
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