Buonasera, il mio compagno mi ha lasciato dopo 9 anni un mese fa avevamo già dei problemi ma io cred
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Buonasera, il mio compagno mi ha lasciato dopo 9 anni un mese fa avevamo già dei problemi ma io credevo che lui mi amasse e ci tenesse a me e mai pensavo si comportasse cosi...6 mesi fa prima che mi lasciasse già mi disse che non stava piu bene a casa con me e mio figlio di 11 anni (non convivevamo ma lui stava 3 gg da me e 2 a casa sua poi tornava da me), e che non voleva più una convivenza in futuro (io erano anni che insistevo x una convivenza che poi mai è arrivata anche se lui ha provato ma i problemi erano molti)......dopo queste sue parole mi disse che se non mi andava bene tornava a casa sua io da stupida dal gg dopo non ho ripreso l'argomento e lui nemmeno ha continuato a venire a casa mia come nulla fosse, tranne x il fatto che io le sue parole non le avevo dimenticate e ho cominciato a fare battute e a litigare su quello che lui mi aveva detto quella sera ma lui non mi ha mai dato una spiegazione diceva di non sentirsi apprezzato e considerato ma che vuol dire? Poi quel famoso lunedì di un mese fa a pranzo non ricordo xche ma abbiamo cominciato a litigare di brutto e lui gridando mi ha di nuovo detto io con voi non sto più bene, ci abbiamo provato ma non ha funzionato mi riprendo le mie cose e torno a casa mia e mi ha pure detto meno male che non ho condiviso nulla con te facendomi il gesto con la mano "via via" Io a quel punto non ci ho più visto, e gli ho vomitato addosso tutta la rabbia che avevo x le parole e le cose che mi diceva, gli ho detto di non permettersi di trattare ne me ne mio figlio così, che in 8 anni lui è venuto a casa mia (quei gg che stava da me) e non mi ha mai dato un centesimo x le bollette x il riscaldamento nulla solo nell'ultimo anno gli ho chiesto di fare a meta' ed era pure scocciato sto tirchio, facevamo a metà solo del mangiare ma tutto il resto ognuno si pagava le cose di casa sua, peccato che io a casa sua non ci andassi più da anni veniva solo lui da me e quando veniva cmq consumava e mi diceva pure "se ti devo dare qualcosa di bolletta allora sto a casa mia" (ma vi rendere conto e io sono una madre sola voi un figlio), poi gli ho detto di quando l'ho ospitato da me x 6 mesi quando si è comprato la sua casa del ca.....vicino alla figlia (che però vive con la madre) e a me e a mio figlio non ci ha mai pensato sapendo che io non riuscivo a spostarmi la da lui, e non gli ho chiesto nulla di soldi (lui ha pagato qualche spesa in più) poi i suoi sono venuti su dalla Sardegna e gli ho ospitati a casa mia 5 gg xche nessuno poteva gli ho dato il mio letto ho lavato sua madre che non riesce più da sola, l'ho ospitato altri 6 mesi quando gli si è allagata casa, gli ho presentato un avvocato amica di mia xia x la causa e mai era contento......gli ho vomitato addosso tutte queste cose ed anche il fatto che mio figlio puntualmente veniva sgridato e trattato male (mio figlio ha problemi di comportamento) però sua figlia sempre la principessa mai rimproverata, sua figlia che ha messo anche zizzania tra di noi viziata da morire che ha smesso di venire qui a casa mia xche io le ho impedito di venire qui da me a dormire con il suo fidanzato che cambiava ogni 6 mesi e lui contro di me, poi gli ho rinfacciato che lui non ci ha mai provato davvero x una convivenza xche forse non l'ha mai voluta davvero prendendomi x il culo tutti questi anni e mettendo sempre al primo posto casa sua, lavoro, figlia e parenti noi eravamo un'aggiunta.....e molto altro.....lui è uscito dicendomi cia e io l'ho mandato a stendere, perché ero furiosa. Non ci siamo sentiti x 10 gg lo volevo chiamare ma sapevo che non mi avrebbe risposto (era già capitato che era sparito x 10 gg e non mi aveva chiamato poi è tornato come nulla fosse).....dopo questi gg mi manda un messaggio e mi chiede la sua roba indietro, io gli chiedo di parlare chiarirci ma lui dice assolutamente no non c'è più nulla da chiarire....e io lo mando a quel paese avrei voluto chiamarlo lo stesso ma non mi avrebbe risposto w sono troppo orgogliosa per fare da tappetino a lui ed elemosinare la sua attenzione. Da lì ci siamo messi d'accordo x la sua roba sempre con messaggi freddissimi.....lui voleva venire su da me con la valigia ma gliel'ho impedito ho detto che qui non metteva più piede visto che non ha neanche voluto chiarire. Mia madre è scesa lei con i sacchi di roba e gli ha detto che loro lo hanno accolto come un figlio e lui si è comprato così non salutando nemmeno mio figlio al quale ha fatto da "padre acquisito " per 9 anni e lui era lì con la lista della roba che rivoleva indietro senza dire altro. Da allora mia più sentito mi ha bloccato mai una spiegazione nulla un odio nei nostri confronti immenso. Io purtroppo mi sento in colpa xche credo che quel giorno se non mi fossi così arrabbiata e non gli avessi detto tutte quelle cose probabilmente staremo ancora insieme ma lui mi ha provocato, ma tanto era una cosa che lui voleva già fare visto che mesi prima lo aveva già detto. I primi tempi è stato devastante e logorante il dolore piangevo ogni sera non mangiato non dormivo volevo morire, lui mi mancava da morire mi manca tutto il sesso, l'aiuto anche se limitato con mio figlio l'aiuto con la spesacle uscite insieme l'aiuto in casa sono crollata e sono andata in terapia. Continuo a non capire come una persona possa la sera prima mangiare una pizza con te e il giorno dopo x una discussione sparire dalla tua vita.....sono rimasta bloccata in questo loop xche avrei voluto parlare con lui non puoi dopo 9 anni chiudere una relazione sparendo. Poi questo odio verso di noi xche? Sto ancora tanto male altro momenti in cui dico meglio così tanto non voleva convivere o passare la vita con me credo e poi penso a quanto cmq stavano bene insieme e piango pensavo fisse l'uomo della mia vita. A 42 anni mi ritrovo sola e non ho amiche non esco e mi dico che non troverò mai quell'amore eterno che hanno i miei genitori.....
Salve,
Mi dispiace molto per il dolore e la confusione che sta vivendo. È evidente che la sua relazione ha avuto momenti molto difficili e complessi, e la rottura deve essere stata estremamente dolorosa. È comprensibile sentirsi sopraffatti e confusi in una situazione come questa.
La rabbia e il senso di ingiustizia che sente sono reazioni normali a una situazione che è stata molto difficile e che ha coinvolto molte emozioni intense. Quando una relazione finisce in modo così brusco, è naturale cercare di capire cosa è andato storto e perché l’altra persona ha agito in quel modo. Il comportamento del suo ex, come il fatto di sparire senza una spiegazione, può sembrare incomprensibile e profondamente ingiusto.
La sua reazione e il suo dolore sono legittimi. Essere arrabbiati e sentire un senso di perdita è normale quando si chiude un capitolo così importante della propria vita. Tuttavia, è importante anche cercare di trovare un modo per andare avanti, nonostante il dolore e il senso di tradimento. La terapia che ha intrapreso può essere molto utile in questo processo. Parlando con un terapeuta, può esplorare i suoi sentimenti, comprendere meglio la situazione e lavorare verso una guarigione.
Il fatto che si senta in colpa per la reazione che ha avuto è comprensibile, ma è importante ricordare che le emozioni esplodono in momenti di grande stress e dolore. Le sue reazioni erano una risposta a una situazione insostenibile e difficile. Riconoscere e accettare che entrambe le parti hanno contribuito alla dinamica della relazione può aiutare a trovare una via di uscita dal dolore.
Anche se ora si sente sola e crede di non trovare mai di nuovo quell'amore eterno, è importante ricordare che il tempo può portare cambiamenti e nuove opportunità. Prendersi cura di sé, esplorare nuovi interessi e costruire una rete di supporto sociale può essere un passo importante verso la guarigione.
Se sente che il dolore è troppo intenso e persistente, continuare a lavorare con un terapeuta può aiutarla a superare questi sentimenti e a trovare un modo per andare avanti. Sono qui per offrirle supporto anche in questo percorso. Se desidera discutere ulteriormente o ha bisogno di ulteriori consigli, non esiti a contattarmi.
Mi dispiace molto per il dolore e la confusione che sta vivendo. È evidente che la sua relazione ha avuto momenti molto difficili e complessi, e la rottura deve essere stata estremamente dolorosa. È comprensibile sentirsi sopraffatti e confusi in una situazione come questa.
La rabbia e il senso di ingiustizia che sente sono reazioni normali a una situazione che è stata molto difficile e che ha coinvolto molte emozioni intense. Quando una relazione finisce in modo così brusco, è naturale cercare di capire cosa è andato storto e perché l’altra persona ha agito in quel modo. Il comportamento del suo ex, come il fatto di sparire senza una spiegazione, può sembrare incomprensibile e profondamente ingiusto.
La sua reazione e il suo dolore sono legittimi. Essere arrabbiati e sentire un senso di perdita è normale quando si chiude un capitolo così importante della propria vita. Tuttavia, è importante anche cercare di trovare un modo per andare avanti, nonostante il dolore e il senso di tradimento. La terapia che ha intrapreso può essere molto utile in questo processo. Parlando con un terapeuta, può esplorare i suoi sentimenti, comprendere meglio la situazione e lavorare verso una guarigione.
Il fatto che si senta in colpa per la reazione che ha avuto è comprensibile, ma è importante ricordare che le emozioni esplodono in momenti di grande stress e dolore. Le sue reazioni erano una risposta a una situazione insostenibile e difficile. Riconoscere e accettare che entrambe le parti hanno contribuito alla dinamica della relazione può aiutare a trovare una via di uscita dal dolore.
Anche se ora si sente sola e crede di non trovare mai di nuovo quell'amore eterno, è importante ricordare che il tempo può portare cambiamenti e nuove opportunità. Prendersi cura di sé, esplorare nuovi interessi e costruire una rete di supporto sociale può essere un passo importante verso la guarigione.
Se sente che il dolore è troppo intenso e persistente, continuare a lavorare con un terapeuta può aiutarla a superare questi sentimenti e a trovare un modo per andare avanti. Sono qui per offrirle supporto anche in questo percorso. Se desidera discutere ulteriormente o ha bisogno di ulteriori consigli, non esiti a contattarmi.
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Gentile utente, ho letto ciò che ha scritto. Mi sembra una situazione abbastanza complessa da non poter essere gestita qui. Le consiglio di intraprendere un percorso di supporto psicologico.
Sarei felice di accompagnarla in questo percorso.
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
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Dott. Luca Rochdi
Buongiorno Gentile Utente, sono molto dispiaciuto per il dolore che sta attraversando. È evidente che la sua situazione sia molto complessa e piena di emozioni contrastanti. È normale sentirsi sopraffatti dopo la fine di una relazione così lunga, specialmente quando ci sono stati molti problemi non risolti e sentimenti irrisolti. Vorrei offrirle alcune riflessioni che potrebbero aiutarla a navigare in questo periodo difficile.
1) Quello che sta provando è comprensibile. La fine di una relazione lunga e significativa può portare un mix di dolore, rabbia, senso di colpa, e confusione. È importante riconoscere che queste emozioni sono normali e che è naturale attraversare alti e bassi in questo momento.
2) Da ciò che ha descritto, sembra che ci fossero problemi di comunicazione nella sua relazione, soprattutto riguardo ai bisogni e alle aspettative. Non ha avuto l'opportunità di parlare apertamente delle sue frustrazioni o delle sue preoccupazioni, e quando lo ha fatto, è stato in un momento di intensa emozione. È normale chiedersi cosa sarebbe successo se la discussione fosse andata diversamente, ma è anche importante ricordare che entrambi avevate delle insoddisfazioni da affrontare.
3) È facile sentirsi in colpa e chiedersi se la propria reazione abbia portato alla rottura. Tuttavia, sembra che il suo compagno avesse già delle riserve sulla relazione e che la discussione finale fosse solo un punto culminante. Spesso, quando una persona decide di andarsene, questa decisione matura nel tempo. È importante non addossarsi tutto il peso di ciò che è accaduto.
4) Dopo una relazione di nove anni, è naturale che ci voglia tempo per elaborare il dolore e trovare un nuovo equilibrio. Ha fatto bene a cercare il supporto di un terapeuta, che può aiutarla a riflettere sui suoi sentimenti e a costruire nuove risorse emotive per affrontare questa transizione.
5) In questo momento di riflessione, potrebbe essere utile considerare cosa desidera davvero da una relazione futura. Cosa ha imparato da questa esperienza su ciò che è importante per lei in un partner e in una vita condivisa?
6) Mentre attraversa questo periodo, potrebbe essere utile cercare di costruire nuove amicizie o rafforzare quelle esistenti. Anche attività sociali, gruppi di sostegno, o hobby che la interessano possono offrirle nuove fonti di connessione e significato.
7) Comprendo che possa essere difficile accettare che il suo ex compagno abbia scelto di non confrontarsi o di spiegarsi. Purtroppo, non sempre riceviamo le risposte che cerchiamo, e questa mancanza di chiarezza può essere molto dolorosa. Tuttavia, potrebbe essere utile concentrarsi su ciò che può controllare: il suo percorso di guarigione e la sua crescita personale.
8) Non dimentichi di prendersi cura di sé stessa. Attività che promuovono il benessere fisico e mentale, come l'esercizio fisico, la meditazione, e l'autocompassione, possono aiutarla a sentirsi più centrata e resiliente.
È comprensibile che stia attraversando un periodo molto difficile. Le consiglio di continuare con la terapia e di non esitare a cercare ulteriore supporto, sia esso da amici, gruppi di supporto, o altri professionisti, per aiutarla a elaborare e navigare queste emozioni complesse. Le auguro molta forza e pazienza in questo percorso di guarigione.
Dott. Vocino Luca
1) Quello che sta provando è comprensibile. La fine di una relazione lunga e significativa può portare un mix di dolore, rabbia, senso di colpa, e confusione. È importante riconoscere che queste emozioni sono normali e che è naturale attraversare alti e bassi in questo momento.
2) Da ciò che ha descritto, sembra che ci fossero problemi di comunicazione nella sua relazione, soprattutto riguardo ai bisogni e alle aspettative. Non ha avuto l'opportunità di parlare apertamente delle sue frustrazioni o delle sue preoccupazioni, e quando lo ha fatto, è stato in un momento di intensa emozione. È normale chiedersi cosa sarebbe successo se la discussione fosse andata diversamente, ma è anche importante ricordare che entrambi avevate delle insoddisfazioni da affrontare.
3) È facile sentirsi in colpa e chiedersi se la propria reazione abbia portato alla rottura. Tuttavia, sembra che il suo compagno avesse già delle riserve sulla relazione e che la discussione finale fosse solo un punto culminante. Spesso, quando una persona decide di andarsene, questa decisione matura nel tempo. È importante non addossarsi tutto il peso di ciò che è accaduto.
4) Dopo una relazione di nove anni, è naturale che ci voglia tempo per elaborare il dolore e trovare un nuovo equilibrio. Ha fatto bene a cercare il supporto di un terapeuta, che può aiutarla a riflettere sui suoi sentimenti e a costruire nuove risorse emotive per affrontare questa transizione.
5) In questo momento di riflessione, potrebbe essere utile considerare cosa desidera davvero da una relazione futura. Cosa ha imparato da questa esperienza su ciò che è importante per lei in un partner e in una vita condivisa?
6) Mentre attraversa questo periodo, potrebbe essere utile cercare di costruire nuove amicizie o rafforzare quelle esistenti. Anche attività sociali, gruppi di sostegno, o hobby che la interessano possono offrirle nuove fonti di connessione e significato.
7) Comprendo che possa essere difficile accettare che il suo ex compagno abbia scelto di non confrontarsi o di spiegarsi. Purtroppo, non sempre riceviamo le risposte che cerchiamo, e questa mancanza di chiarezza può essere molto dolorosa. Tuttavia, potrebbe essere utile concentrarsi su ciò che può controllare: il suo percorso di guarigione e la sua crescita personale.
8) Non dimentichi di prendersi cura di sé stessa. Attività che promuovono il benessere fisico e mentale, come l'esercizio fisico, la meditazione, e l'autocompassione, possono aiutarla a sentirsi più centrata e resiliente.
È comprensibile che stia attraversando un periodo molto difficile. Le consiglio di continuare con la terapia e di non esitare a cercare ulteriore supporto, sia esso da amici, gruppi di supporto, o altri professionisti, per aiutarla a elaborare e navigare queste emozioni complesse. Le auguro molta forza e pazienza in questo percorso di guarigione.
Dott. Vocino Luca
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Dalle sue parole si percepisce il dolore che percepisce nonostante lei abbia iniziato a dare delle spiegazioni razionali all'accaduto. Quando ci si trova in una relazione non sana, come probabilmente era la sua, è facile sentirsi in colpa per degli agiti che altro non sono che tentativi di "liberarsi" dall'insoddisfazione, dalla sofferenza e dai dispiaceri che una relazione con un partner come il suo comportano. La situazione sicuramente diventa ancora più complessa quando nella gestione del tutto si inseriscono anche i figli dei rispettivi. Il mio consiglio è quello di affrontare questo momento di cambiamento con i supporto di un terapeuta in modo tale da trasformarlo in un momento di crescita personale per lei e il suo bambino. Resto a disposizione.
Capisco quanto sia doloroso affrontare la fine di una relazione così importante. È normale sentirsi sopraffatti quando una rottura avviene in modo improvviso e senza spiegazioni. La tua rabbia e frustrazione sono comprensibili, considerando i sentimenti accumulati nel tempo e le aspettative non soddisfatte.
È importante ricordare che non sei l'unica responsabile della qualità della relazione; entrambi avete contribuito alla sua evoluzione. Le difficoltà di comunicazione e il mancato allineamento dei vostri bisogni hanno probabilmente portato alla distanza tra di voi. Il suo sentirsi "non apprezzato" potrebbe riflettere un disagio interiore, ma non giustifica il modo in cui il suo ex compagno ha gestito la situazione.
Ora, concentrati su di te: prenditi cura dei tuoi bisogni emotivi e riconosci il tuo valore indipendentemente da questa relazione. Chiediti cosa desideri per il tuo benessere e come puoi costruire nuove connessioni significative. È positivo che tu abbia iniziato una terapia: può aiutarti a esplorare questi sentimenti e a guarire.
Prenditi il tempo necessario e sappi che ogni passo che fai verso di te è importante.
Un caro saluto.
È importante ricordare che non sei l'unica responsabile della qualità della relazione; entrambi avete contribuito alla sua evoluzione. Le difficoltà di comunicazione e il mancato allineamento dei vostri bisogni hanno probabilmente portato alla distanza tra di voi. Il suo sentirsi "non apprezzato" potrebbe riflettere un disagio interiore, ma non giustifica il modo in cui il suo ex compagno ha gestito la situazione.
Ora, concentrati su di te: prenditi cura dei tuoi bisogni emotivi e riconosci il tuo valore indipendentemente da questa relazione. Chiediti cosa desideri per il tuo benessere e come puoi costruire nuove connessioni significative. È positivo che tu abbia iniziato una terapia: può aiutarti a esplorare questi sentimenti e a guarire.
Prenditi il tempo necessario e sappi che ogni passo che fai verso di te è importante.
Un caro saluto.
Gentile utente. La ringrazio per aver condiviso la sua situazione. La fine di una relazione, soprattutto per chi la subisce, è sempre un momento molto doloroso ed è normale che lei si senta sopraffatta. Non deve rimproverarsi nulla. La relazione, nella testa del suo ex, era già finita da tempo e la litigata a pranzo è stata solamente un pretesto per chiuderla. Se non ci fosse stata non sarebbe cambiata la situazione tra voi. La mancata volontà del suo ex nel voler avviare una convivenza è la manifestazione di un suo non sentirsi pienamente coinvolto.
In tutto questo, però, lei è stata estremamente coraggiosa nell'evitare di richiamarlo e di fare, come dice lei, "da tappetino" e di rivolgersi ad un professionista per intraprendere un percorso psicologico per essere aiutata ad affrontare meglio la situazione. Ora è il momento di pensare a ciò che desidera veramente e a ciò che la rende felice, senza fretta, rispettando il tempo necessario all'elaborazione di questo lutto (la fine di una relazione è spesso paragonabile ad un lutto) e dedicando tempo a se stessa e a suo figlio. Continui il percorso psicologico che ha iniziato, abbia fiducia e presto ritroverà la serenità perduta. Un caro saluto. Dott. Stefano Recchia
In tutto questo, però, lei è stata estremamente coraggiosa nell'evitare di richiamarlo e di fare, come dice lei, "da tappetino" e di rivolgersi ad un professionista per intraprendere un percorso psicologico per essere aiutata ad affrontare meglio la situazione. Ora è il momento di pensare a ciò che desidera veramente e a ciò che la rende felice, senza fretta, rispettando il tempo necessario all'elaborazione di questo lutto (la fine di una relazione è spesso paragonabile ad un lutto) e dedicando tempo a se stessa e a suo figlio. Continui il percorso psicologico che ha iniziato, abbia fiducia e presto ritroverà la serenità perduta. Un caro saluto. Dott. Stefano Recchia
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno, nel leggerla si sente la grande sofferenza che ha passato e sta ancora passando. Credo sia importante per lei, e di conseguenza anche per suo figlio, che lei riesca a porre se stessa al centro e riesca a investire le sue energie su questo. Per farlo sarebbe importante avere un professionista con cui lei possa condividere le sue emozioni e le situazioni di vita del passato ma anche dell'oggi. Focalizzandosi su piccoli obiettivi potrà ritrovare il senso nella quotidianità e ritornare a credere in se stessa e nella sua forza. Ho letto che ha già contattato un terapeuta e questo penso sia un primo passo per prendersi cura di sé. Nella speranza di poterle aver dato un riscontro seppur nella brevità le invio un caro saluto.
Gentile signora, mi dispiace molto per la sua situazione. Le avevo già risposto ad un'altra lettera dai contenuti simili. Vada avanti con la terapia. Questa relazione, anche se ora la idealizza, non sembra stata così affine a lei e alla sua situazione. Tenga duro e guardi avanti. Cordiali saluti dott.ssa Silvia Ragni
Cara, posso immaginare quanto difficile debba essere stato questo periodo per te, e mi fa piacere sapere che hai trovato la forza di rivolgerti a un terapeuta per cercare di affrontare questo dolore. La tua decisione di intraprendere un percorso di supporto psicologico è un passo davvero importante e coraggioso. Non è facile affrontare tutto questo da sola, e permettere a te stessa di essere accompagnata in questo cammino è un atto di cura e rispetto verso te stessa. Come tu hai osservato, già da tempo nella vostra coppia sembravano esserci segnali di distacco, e questo potrebbe essere un aspetto su cui continuare a riflettere in terapia, per comprendere meglio cosa è accaduto e cosa ha portato entrambi a questo punto. Vorrei però soffermarmi anche su un altro aspetto che mi sembra importante: tuo figlio. Lui ha vissuto accanto a questa relazione per nove anni, dalla primissima età di 2 anni. Per quanto possa essere stato complicato il rapporto con il tuo ex compagno, si è trattato di una figura di riferimento per lui. È naturale che anche tuo figlio stia vivendo le conseguenze di questa separazione, e potrebbe essere utile, sia per te che per lui, considerare insieme in terapia come gestire al meglio le sue emozioni e i cambiamenti che questa rottura ha portato nella vostra vita. I bambini e i ragazzi, anche quando sembrano distanti o disinteressati, risentono profondamente delle dinamiche che accadono all'interno della famiglia. La stessa percezione di essere stato trattato in modo diverso rispetto alla figlia del tuo compagno potrebbe aver lasciato in lui ferite o insicurezze che sarebbe importante esplorare.
È evidente che hai dato tanto a questa relazione, non solo in termini emotivi, ma anche pratici e materiali. Le tue parole trasmettono la frustrazione e la rabbia accumulata nel tempo, e sembra che in quel momento di scontro finale tu abbia sentito il bisogno di far emergere tutto ciò che era rimasto in sospeso. Ti invito a non colpevolizzarti per questo. Il tuo bisogno di esprimere ciò che sentivi era legittimo, e anche se oggi ti sembra che se non avessi reagito così forse sarebbe andata diversamente, la realtà è che lui aveva già mostrato segni di distacco da tempo.
Capire cosa è accaduto in questa relazione, quali dinamiche si sono attivate e quali sono i bisogni che forse non sono stati pienamente ascoltati, è essenziale per permetterti di guardare avanti. La fine di una relazione non definisce il tuo valore, né il tuo futuro. A 42 anni, sei ancora in tempo per costruire nuove relazioni, per scoprire nuove forme di amore e di connessione, anche se adesso ti sembra difficile immaginarlo.
Se senti che potrei esserti utile nel continuare a lavorare su queste tematiche, sono qui per accompagnarti, sia nel tuo percorso personale che nel supporto a tuo figlio, affinché possiate insieme trovare un nuovo equilibrio.
Un caro saluto, dott.ssa Miroddi
È evidente che hai dato tanto a questa relazione, non solo in termini emotivi, ma anche pratici e materiali. Le tue parole trasmettono la frustrazione e la rabbia accumulata nel tempo, e sembra che in quel momento di scontro finale tu abbia sentito il bisogno di far emergere tutto ciò che era rimasto in sospeso. Ti invito a non colpevolizzarti per questo. Il tuo bisogno di esprimere ciò che sentivi era legittimo, e anche se oggi ti sembra che se non avessi reagito così forse sarebbe andata diversamente, la realtà è che lui aveva già mostrato segni di distacco da tempo.
Capire cosa è accaduto in questa relazione, quali dinamiche si sono attivate e quali sono i bisogni che forse non sono stati pienamente ascoltati, è essenziale per permetterti di guardare avanti. La fine di una relazione non definisce il tuo valore, né il tuo futuro. A 42 anni, sei ancora in tempo per costruire nuove relazioni, per scoprire nuove forme di amore e di connessione, anche se adesso ti sembra difficile immaginarlo.
Se senti che potrei esserti utile nel continuare a lavorare su queste tematiche, sono qui per accompagnarti, sia nel tuo percorso personale che nel supporto a tuo figlio, affinché possiate insieme trovare un nuovo equilibrio.
Un caro saluto, dott.ssa Miroddi
Buonasera, la rottura brusca di una lunga relazione è facile generi il vortice di emozioni in cui ti senti. A tratti prevale la rabbia, a tratti la disperazione, a tratti il dolore e l'angoscia per il futuro. Sono tutte emozioni normali e plausibili. Il tempo passato è ancora poco ma, credimi, man mano che passa le cose dentro di te si trasformeranno. Tornerà un pensiero più lucido e maturo e potrai riassaporare attimi di serenità che diventeranno via via sempre più lunghi e stabili. Ti consiglio di non cercarlo più, nello stato in cui sei non penso riusciresti ad avere un confronto equilibrato. Ora focalizzati su di te e il tuo bambino che ha bisogno della tua figura per vivere serenamente. Un percorso di terapia è la soluzione ottimale: avrai la possibilità di sfogarti ma anche elaborare ed esplorare molti aspetti di te. Nello stesso tempo un terapeuta può sostenerti come mamma in questo momento di tua fragilità.
Fatti forza, un abbraccio dott.ssa Barbara Merciari
Fatti forza, un abbraccio dott.ssa Barbara Merciari
Salve, la sua situazione è senz’altro seria e dolorosa, tuttavia prosegua con il suo percorso terapeutico, é l’unico modo che ha di elaborare tutto quello che è accaduto.
Il suo racconto risulta intriso di grandi difficoltà relazionali, prima se ne rende conto e prima t’imporrà tornare a vivere una vita sana e piena.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Il suo racconto risulta intriso di grandi difficoltà relazionali, prima se ne rende conto e prima t’imporrà tornare a vivere una vita sana e piena.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Buon giorno
la ringrazio per aver condiviso una parte così delicata della sua vita. Comprendo quanto possa essere difficile affrontare la fine di una relazione così lunga e significativa, e le emozioni che sta vivendo, come la rabbia, la confusione e il senso di colpa, sono del tutto naturali in questo momento.
Quando una relazione si interrompe in modo improvviso, senza la possibilità di chiarire o comprendere pienamente i motivi, può lasciare un grande vuoto e una profonda sofferenza. È comprensibile che lei stia ripensando a quanto accaduto, chiedendosi se le cose sarebbero potute andare diversamente. Tuttavia, è importante ricordare che una relazione è il risultato di dinamiche complesse, che non dipendono mai esclusivamente da una sola persona.
In situazioni come questa, intraprendere un percorso di sostegno psicologico può essere di grande aiuto. Un professionista può offrirle uno spazio sicuro dove elaborare il dolore che sta vivendo, esplorare i sentimenti di colpa e le emozioni che emergono, e aiutarla a trovare nuove risorse per affrontare questo momento difficile. Può fornirle strumenti concreti per superare il dolore e iniziare a guardare al futuro con maggiore fiducia e serenità. Come suggerito infatti da altri colleghi, intraprendere un percorso con un professionista la aiuterà ad elaborare quanto successo, le permetterà di comprendere meglio se stessa e la relazione che ha vissuto, "di fare pace" con ciò che è accaduto e di sostenerla in quanto genitore in questa fase della sua vita molto delicata. È un processo che richiede tempo, ma rappresenta un investimento su di sé e sul proprio benessere.
Non deve affrontare tutto questo da sola. Il supporto di un professionista può fare una grande differenza e aiutarla a ritrovare un equilibrio interiore, anche in un momento così complesso.
Le auguro di trovare la forza e il coraggio di intraprendere questo cammino. Se dovesse avere bisogno di ulteriori chiarimenti o semplicemente di esprimere i suoi pensieri, sono a sua disposizione.
Un saluto, dott.ssa Selene
la ringrazio per aver condiviso una parte così delicata della sua vita. Comprendo quanto possa essere difficile affrontare la fine di una relazione così lunga e significativa, e le emozioni che sta vivendo, come la rabbia, la confusione e il senso di colpa, sono del tutto naturali in questo momento.
Quando una relazione si interrompe in modo improvviso, senza la possibilità di chiarire o comprendere pienamente i motivi, può lasciare un grande vuoto e una profonda sofferenza. È comprensibile che lei stia ripensando a quanto accaduto, chiedendosi se le cose sarebbero potute andare diversamente. Tuttavia, è importante ricordare che una relazione è il risultato di dinamiche complesse, che non dipendono mai esclusivamente da una sola persona.
In situazioni come questa, intraprendere un percorso di sostegno psicologico può essere di grande aiuto. Un professionista può offrirle uno spazio sicuro dove elaborare il dolore che sta vivendo, esplorare i sentimenti di colpa e le emozioni che emergono, e aiutarla a trovare nuove risorse per affrontare questo momento difficile. Può fornirle strumenti concreti per superare il dolore e iniziare a guardare al futuro con maggiore fiducia e serenità. Come suggerito infatti da altri colleghi, intraprendere un percorso con un professionista la aiuterà ad elaborare quanto successo, le permetterà di comprendere meglio se stessa e la relazione che ha vissuto, "di fare pace" con ciò che è accaduto e di sostenerla in quanto genitore in questa fase della sua vita molto delicata. È un processo che richiede tempo, ma rappresenta un investimento su di sé e sul proprio benessere.
Non deve affrontare tutto questo da sola. Il supporto di un professionista può fare una grande differenza e aiutarla a ritrovare un equilibrio interiore, anche in un momento così complesso.
Le auguro di trovare la forza e il coraggio di intraprendere questo cammino. Se dovesse avere bisogno di ulteriori chiarimenti o semplicemente di esprimere i suoi pensieri, sono a sua disposizione.
Un saluto, dott.ssa Selene
Buonasera, il vissuto che mi hai descritto è estremamente complesso e carico di emozioni profonde, radicate non solo nella relazione di coppia, ma anche nella tua identità e nei legami familiari che hai costruito. La tua esperienza porta alla luce il conflitto tra il bisogno di stabilità e amore, e la sensazione di essere stata abbandonata e non valorizzata. In ottica psicanalitica, questo potrebbe riflettere dinamiche di desiderio e frustrazione, dove il tuo bisogno di intimità e sicurezza si è scontrato con la resistenza e il ritiro del tuo partner.
Dal punto di vista inconscio, la tua rabbia repressa sembra essere esplosa in quel momento di conflitto, dove le tue parole sono diventate l'espressione di anni di frustrazione accumulata. Questo è spesso il segnale di un'assenza di dialogo reale e di una tensione latente, in cui le tue aspettative non sono state soddisfatte. Il fatto che il tuo partner abbia deciso di allontanarsi così bruscamente, senza offrire spiegazioni né spazio per un confronto, potrebbe essere indicativo di una difficoltà nel gestire il peso emotivo della relazione.
La tua sensazione di colpa per aver reagito con rabbia è altrettanto comprensibile. La psicanalisi ci insegna che la rabbia spesso maschera emozioni più profonde, come la paura dell’abbandono e il senso di non essere abbastanza per l’altro. Tuttavia, è anche importante riconoscere che il tuo compagno aveva già mostrato segnali di distacco emotivo molto prima di quella discussione fatidica, e il suo rifiuto di parlare sembra riflettere una scelta di fuga da un conflitto che forse lui stesso non sapeva come affrontare.
Il senso di perdita, insieme alla tua attuale solitudine e la mancanza di una rete sociale, amplificano il dolore di questa rottura. A 42 anni, ti ritrovi a dover affrontare un futuro che non corrisponde alle tue aspettative di "amore eterno", un modello che hai forse interiorizzato guardando ai tuoi genitori. Questo confronto tra l'ideale e la realtà può essere fonte di grande sofferenza, poiché mette in discussione la tua identità e il tuo valore come partner e madre.
Ti invito a considerare un percorso psicoterapico (anche online), dove potresti esplorare più a fondo queste dinamiche e trovare uno spazio sicuro in cui riflettere su ciò che stai vivendo. Un terapeuta potrebbe aiutarti a elaborare il dolore e il senso di colpa, e a comprendere meglio le radici delle tue emozioni, facilitando un processo di guarigione e ricostruzione di te stessa.
M.G.
Dal punto di vista inconscio, la tua rabbia repressa sembra essere esplosa in quel momento di conflitto, dove le tue parole sono diventate l'espressione di anni di frustrazione accumulata. Questo è spesso il segnale di un'assenza di dialogo reale e di una tensione latente, in cui le tue aspettative non sono state soddisfatte. Il fatto che il tuo partner abbia deciso di allontanarsi così bruscamente, senza offrire spiegazioni né spazio per un confronto, potrebbe essere indicativo di una difficoltà nel gestire il peso emotivo della relazione.
La tua sensazione di colpa per aver reagito con rabbia è altrettanto comprensibile. La psicanalisi ci insegna che la rabbia spesso maschera emozioni più profonde, come la paura dell’abbandono e il senso di non essere abbastanza per l’altro. Tuttavia, è anche importante riconoscere che il tuo compagno aveva già mostrato segnali di distacco emotivo molto prima di quella discussione fatidica, e il suo rifiuto di parlare sembra riflettere una scelta di fuga da un conflitto che forse lui stesso non sapeva come affrontare.
Il senso di perdita, insieme alla tua attuale solitudine e la mancanza di una rete sociale, amplificano il dolore di questa rottura. A 42 anni, ti ritrovi a dover affrontare un futuro che non corrisponde alle tue aspettative di "amore eterno", un modello che hai forse interiorizzato guardando ai tuoi genitori. Questo confronto tra l'ideale e la realtà può essere fonte di grande sofferenza, poiché mette in discussione la tua identità e il tuo valore come partner e madre.
Ti invito a considerare un percorso psicoterapico (anche online), dove potresti esplorare più a fondo queste dinamiche e trovare uno spazio sicuro in cui riflettere su ciò che stai vivendo. Un terapeuta potrebbe aiutarti a elaborare il dolore e il senso di colpa, e a comprendere meglio le radici delle tue emozioni, facilitando un processo di guarigione e ricostruzione di te stessa.
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Buonasera, credo che abbia fatto bene ad intraprendere un percorso e mi auguro che si trovi bene con la professionista. Il nucleo fondamentale mi pare l'amore che ha per sé e l'ideale di rapporto che persegue. Non credo che sarebbe cambiato nulla se lei quel giorno avesse detto o fatto qualcosa di diverso. Quest'uomo è sempre stato altalenante e sicuramente non disposto a venire incontro ai suoi desideri, cosa che invece lei ha ampiamente fatto. Ritengo che lavorare sul suo valore possa essere fondamentale per lei. Inizi a nutrire il suo mondo interiore senza farlo dipendere dal mondo esterno e il resto verrà di conseguenza.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno,
Il suo racconto è denso di sofferenza e, mi scusi anche di contraddizioni. Racconta di avere subito molte angherie, ma al contempo che stavate bene assieme. Continui il suo percorso terapeutico per centrare i suoi sentimenti e bisogni. Un caro saluto.
Dott.ssa Cristina Villa
Il suo racconto è denso di sofferenza e, mi scusi anche di contraddizioni. Racconta di avere subito molte angherie, ma al contempo che stavate bene assieme. Continui il suo percorso terapeutico per centrare i suoi sentimenti e bisogni. Un caro saluto.
Dott.ssa Cristina Villa
Gentile signora, il suo sfogo è come un fiume in piena che trascina dietro di sè momenti di sofferenza, sopportazione, rabbia. Passato il vortice distruttivo delle emozioni incontrollate solamente l'analisi e l'elaborazione del suo vissuto può far chiarezza sulle cause delle sue scelte e sulle conseguenze. Da quanto ci racconta, lei è stata in grado di sopportare tanto e per tanto tempo, perché non ha messo al primo posto il rispetto per la sua persona? Il suo benessere è ciò che và tutelato. Si rivolga ad un professionista esperto nel riconoscimento e nella gestione delle emozioni, uno psicologo con cui parlare attraverso l' ascolto attivo per acquisire consapevolezza di sè, del proprio valore, dei propri bisogni, dei propri diritti. La incoraggio a chiedere supporto, non si lasci sopraffare dalla valanga di emozioni scoraggianti, riprenda in mano la sua vita a partire da sè stessa, può farcela. In bocca al lupo.
Dott.ssa Maria Graziano
Dott.ssa Maria Graziano
Buonasera, ho avuto modo di leggere approfonditamente la sua situazione personale, alla quale ritengo riduttivo rispondere qua attraverso un messaggio, ma cercherò comunque di darle degli spunti, che spero le possano risultare utili ad affrontare il periodo che sta attraversando.
Da ciò che ha descritto ho trovato rilevante il suo modo di prendersi cura dell'altro: lei cercava di prendersi cura di lui attraverso una disponibilità totale che gli offriva (ospitarlo a casa, ospitare i genitori, aiutare la madre, non dividere le spese..), ha fatto molto per lui, si è chiesta come mai agiva in questa maniera? Era necessario far qualcosa affinché lui rimanesse li con lei? forse era presente la speranza che cosi anche lui avrebbe in qualche modo cercato di contraccambiare i suoi bisogni di vicinanza, di avere una figura presente sia per lei che per suo figlio?
È comprensibile la sofferenza e il dolore che sta passando, sono fasi normali successive ad una rottura, specialmente dopo una relazione di 9 anni, importante, in cui sono coinvolti anche i reciproci figli.
Il senso di colpa che descrive, nell'aver espresso i propri bisogni, dopo tanto tempo che probabilmente li aveva tenuti nascosti sono molto dolorosi come stati d'animo con cui stare a contatto. Oltre alla frustrazione che questi comportano, potrebbero invece servirle a capire cosa in realtà desidera e cosa avrebbe realmente bisogno lei all'interno di una relazione? Infondo lo sa.. descrive ciò che ricerca, una relazione come quella dei propri genitori, probabilmente una relazione che implica un'accettazione totale dell'altro, senza che si debba per forza dare qualcosa all'altro sperando che ricambi con qualcos'altro, ma una relazione in cui ci si ami a prescindere, ci si ami per la persona che siamo in se. Potrebbe la rabbia che ha espresso essere servita a questo? La rabbia è un’emozione che ha la funzione difensiva, difendere nel suo caso i propri bisogni, suo figlio, le sue priorità, ciò che vorrebbe e che meriterebbe avere da una relazione cosi profonda e lunga. Il senso di colpa successivo mi sembra si leghi al rimpianto che se non avesse detto/avuto certi comportamenti l’altro sarebbe ancora qua, ma è davvero ciò che ricerca in un'altra persona ciò che il suo compagno le dava? Cosa pensa di meritare in una relazione?
Mi chiedo se potrebbe riflettere, come spunto di riflessione da tutto ciò che è successo, su come l'esprimere i propri sentimenti, la propria rabbia, i propri bisogni, possano invece servire a capire meglio come vorrebbe fosse una relazione, come vorrebbe essere trattata, come vorrebbe essere amata, come vorrebbe essere rispettata. Al fine di ricercare e magari trovare persone che davvero le possano corrispondere e le possano voler bene come merita, come meritiamo tutti infondo..
Qualora avesse bisogno di parlarne, non esiti a contattarmi, potremmo iniziare lavorando su questi punti.
cordialmente,
Dott.ssa Ginevra Pieri
Da ciò che ha descritto ho trovato rilevante il suo modo di prendersi cura dell'altro: lei cercava di prendersi cura di lui attraverso una disponibilità totale che gli offriva (ospitarlo a casa, ospitare i genitori, aiutare la madre, non dividere le spese..), ha fatto molto per lui, si è chiesta come mai agiva in questa maniera? Era necessario far qualcosa affinché lui rimanesse li con lei? forse era presente la speranza che cosi anche lui avrebbe in qualche modo cercato di contraccambiare i suoi bisogni di vicinanza, di avere una figura presente sia per lei che per suo figlio?
È comprensibile la sofferenza e il dolore che sta passando, sono fasi normali successive ad una rottura, specialmente dopo una relazione di 9 anni, importante, in cui sono coinvolti anche i reciproci figli.
Il senso di colpa che descrive, nell'aver espresso i propri bisogni, dopo tanto tempo che probabilmente li aveva tenuti nascosti sono molto dolorosi come stati d'animo con cui stare a contatto. Oltre alla frustrazione che questi comportano, potrebbero invece servirle a capire cosa in realtà desidera e cosa avrebbe realmente bisogno lei all'interno di una relazione? Infondo lo sa.. descrive ciò che ricerca, una relazione come quella dei propri genitori, probabilmente una relazione che implica un'accettazione totale dell'altro, senza che si debba per forza dare qualcosa all'altro sperando che ricambi con qualcos'altro, ma una relazione in cui ci si ami a prescindere, ci si ami per la persona che siamo in se. Potrebbe la rabbia che ha espresso essere servita a questo? La rabbia è un’emozione che ha la funzione difensiva, difendere nel suo caso i propri bisogni, suo figlio, le sue priorità, ciò che vorrebbe e che meriterebbe avere da una relazione cosi profonda e lunga. Il senso di colpa successivo mi sembra si leghi al rimpianto che se non avesse detto/avuto certi comportamenti l’altro sarebbe ancora qua, ma è davvero ciò che ricerca in un'altra persona ciò che il suo compagno le dava? Cosa pensa di meritare in una relazione?
Mi chiedo se potrebbe riflettere, come spunto di riflessione da tutto ciò che è successo, su come l'esprimere i propri sentimenti, la propria rabbia, i propri bisogni, possano invece servire a capire meglio come vorrebbe fosse una relazione, come vorrebbe essere trattata, come vorrebbe essere amata, come vorrebbe essere rispettata. Al fine di ricercare e magari trovare persone che davvero le possano corrispondere e le possano voler bene come merita, come meritiamo tutti infondo..
Qualora avesse bisogno di parlarne, non esiti a contattarmi, potremmo iniziare lavorando su questi punti.
cordialmente,
Dott.ssa Ginevra Pieri
Gentile, dopo aver letto la sua storia sorge spontanea il percepire naturali le emozioni che prova in questo periodo. Dopo la fine di una relazione, se a maggior ragione avvenuta in maniera improvvisa e traumatica, può sembrare impossibile anche solo pensare ad un futuro roseo, ma lei ha gia iniziato un percorso che mi auguro la aiuterà a curare le ferite e focalizzare l'attenzione su di lei, i suoi bisogni, la sua nuova parte di sè che sta conoscendo in questa circostanza. Le auguro buon lavoro su di sè. Rimango a disposizione.
Dott.ssa Lamanna Iolanda
Dott.ssa Lamanna Iolanda
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Buongiorno,
credo che la cosa più importante che sia riuscita a fare, nonostante il momento, sia stata consultare uno specialista per farsi aiutare in un momento di grande dolore e sconforto. La fine di una relazione importante, così lunga tra l'altro, è una sofferenza troppo grande per poter esser affrontata da soli. Si dia tempo, e utilizzi lo spazio terapeutico per ricevere il contenimento emotivo di cui ha bisogno, vedrà che pian piano riuscirà a ritrovarsi e far ripartire la sua vita.
In bocca al lupo per il suo futuro!!
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
credo che la cosa più importante che sia riuscita a fare, nonostante il momento, sia stata consultare uno specialista per farsi aiutare in un momento di grande dolore e sconforto. La fine di una relazione importante, così lunga tra l'altro, è una sofferenza troppo grande per poter esser affrontata da soli. Si dia tempo, e utilizzi lo spazio terapeutico per ricevere il contenimento emotivo di cui ha bisogno, vedrà che pian piano riuscirà a ritrovarsi e far ripartire la sua vita.
In bocca al lupo per il suo futuro!!
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Gentile utente,
tutto ciò che ha raccontato lascia bene intendere quanto profondo sia il suo dolore in questo momento. Si chiede il perché di questa situazione e si domanda se, evitando di esternare la sua rabbia, ciò che è accaduto fosse in qualche modo evitabile. Comprendo quanto queste domande portino sofferenza e quanto sia difficile mettere ordine tra i pensieri. Mi preme sottolineare che esternare i propri bisogni o sentimenti quando ci sentiamo trattati ingiustamente, o più in generale quando ne avvertiamo la necessità, non è mai qualcosa di sbagliato. Sono sempre legittimi ed è importante allenarsi a riconoscerli dentro noi stessi. Seguendo questa logica, forse ciò che racconta rispetto alla forte e profonda rabbia che sente dice di un bisogno che ha di trovare uno spazio in cui condividerla, in cui esternarla e in cui capire prima di tutto se stessa ed i suoi desideri. Valutare di chiedere questo tipo di spazio all’interno di un percorso di supporto potrebbe essere un’opzione valida in questo momento difficile. Rimango a disposizione nel caso in cui volesse discuterne e, nel frattempo, la saluto cordialmente.
Dottoressa Paola Grasso
tutto ciò che ha raccontato lascia bene intendere quanto profondo sia il suo dolore in questo momento. Si chiede il perché di questa situazione e si domanda se, evitando di esternare la sua rabbia, ciò che è accaduto fosse in qualche modo evitabile. Comprendo quanto queste domande portino sofferenza e quanto sia difficile mettere ordine tra i pensieri. Mi preme sottolineare che esternare i propri bisogni o sentimenti quando ci sentiamo trattati ingiustamente, o più in generale quando ne avvertiamo la necessità, non è mai qualcosa di sbagliato. Sono sempre legittimi ed è importante allenarsi a riconoscerli dentro noi stessi. Seguendo questa logica, forse ciò che racconta rispetto alla forte e profonda rabbia che sente dice di un bisogno che ha di trovare uno spazio in cui condividerla, in cui esternarla e in cui capire prima di tutto se stessa ed i suoi desideri. Valutare di chiedere questo tipo di spazio all’interno di un percorso di supporto potrebbe essere un’opzione valida in questo momento difficile. Rimango a disposizione nel caso in cui volesse discuterne e, nel frattempo, la saluto cordialmente.
Dottoressa Paola Grasso
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