Buonasera ho una nipotina di 3 anni e sono preoccupata vorrei un parere ai miei dubbi.... È stata a
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Buonasera ho una nipotina di 3 anni e sono preoccupata vorrei un parere ai miei dubbi....
È stata accudita dai nonni, i genitori lavorano ed è cresciuta un po viziatella e non conosce i no....e quando le vengono imposti sono capricci...hanno difficoltà a togliere il pannolino e specialmente il ciuccio.....ed è abituata a vedere i cartoni animati al cellulare o in TV specialmente quando mangia e non solo.....va a letto tardi e al mattino la nonna l'ha sempre fatta dormite fino a tardi...
È stata abituata all aria aperta avendo loro i nonni un giardino grande...
A metà settembre avrebbe dovuto iniziare l'asilo ma ha avuto la febbre 3 giorni ....la settimana successiva l'hanno portata il mercoledì e la maestra l'ha letteralmente strappata dalle braccia della madre....non hanno fatto inserimento per via del covid....questo è il sistema che usano loro....ha fatto 3 giorni...fino alla prossima settimana fanno solo 2 ore. Durante la notte si sveglia dicendo che non vuole disegnare....
Anche questo fine settimana ha avuto la febbre 3 giorni e oggi l'hanno fatta svegliare non voleva andare e ha pure vomitato così l'hanno portata all'asilo senza fare colazione ...altri pianti....
Sono preoccupata, l'insegnante è sola con 22 bambini certamente non può dare attenzioni a lei.......posso capire che per i bimbi sono cambiamenti ma così mi sembra traumatico. Che ne pensate? grazie
È stata accudita dai nonni, i genitori lavorano ed è cresciuta un po viziatella e non conosce i no....e quando le vengono imposti sono capricci...hanno difficoltà a togliere il pannolino e specialmente il ciuccio.....ed è abituata a vedere i cartoni animati al cellulare o in TV specialmente quando mangia e non solo.....va a letto tardi e al mattino la nonna l'ha sempre fatta dormite fino a tardi...
È stata abituata all aria aperta avendo loro i nonni un giardino grande...
A metà settembre avrebbe dovuto iniziare l'asilo ma ha avuto la febbre 3 giorni ....la settimana successiva l'hanno portata il mercoledì e la maestra l'ha letteralmente strappata dalle braccia della madre....non hanno fatto inserimento per via del covid....questo è il sistema che usano loro....ha fatto 3 giorni...fino alla prossima settimana fanno solo 2 ore. Durante la notte si sveglia dicendo che non vuole disegnare....
Anche questo fine settimana ha avuto la febbre 3 giorni e oggi l'hanno fatta svegliare non voleva andare e ha pure vomitato così l'hanno portata all'asilo senza fare colazione ...altri pianti....
Sono preoccupata, l'insegnante è sola con 22 bambini certamente non può dare attenzioni a lei.......posso capire che per i bimbi sono cambiamenti ma così mi sembra traumatico. Che ne pensate? grazie
Salve, ritengo Innanzitutto importante condividere tali preoccupazioni con i genitori affinché siano loro a ricavarsi del tempo, Se necessario togliendolo anche talvolta dal lavoro, per cercare l'aiuto di un professionista affinché si possano trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Cordialmente dott FDL
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Cara signora, capisco la preoccupazione e sicuramente la nipotina sta vivendo un momento di passaggio ed evolutivamente importante. Ci sarebbe tanto da dire, ma serve l'aiuto di un professionista che aiuti i genitori con un Partent-Training e che si valuti la situazione nella sua specificità.
Da quello che emerge dal suo racconto, il compito genitoriale sembra essere assunto dai nonni, che come sappiamo, spesso hanno difficoltà a dire NO. Infatti quello è compito dei genitori, che sembrano non avere un peso rilevante in questa dinamica.
La bambina ha sicuramente bisogno di regole.
La regola contiene e stabilizza.
Un bambino non ha gli strumenti adatti a capire qual è l'orario giusto per andare a dormire e regolare il suo ritmo sonno-veglia è un passaggio necessario per la sua crescita.
Inoltre lei accenna all'utilizzo di cellulari che sicuramente non sono indicati per una bambina di quell'età.
Notoriamente si sa che sono sconsigliati, ma spesso non si capisce bene il danno che arrecano alle giovani menti.
Su questo ci sarebbe tanto da dire.
Per esempio che ho visto bimbi non sviluppare il linguaggio perchè non ne avevano bisogno, dato che la mamma li capiva e gli altri bisogni erano saturati dal telefono. Bambini che utilizzando quotidianamente il cellulare, non sviluppavano la manualità, lo scambio interattivo, l'alternanza dei turni e si crogiolavano nell'egocentrismo primario tipico dei bambini,ma che deve regredire con il tempo, perchè nessuno li contraddiceva nello scambio con una macchina, in cui tutto è possibile. E così anche i tempi di attenzione rimangono labili e si disinveste nel gioco, nella relazione, nell'esplorazione analogica. Tutti passi necessari nello sviluppo.
Insomma, questo è solo un accenno per farle capire che il NO non usuale e l'utilizzo della tecnologia, non aiuta la bambina in una crescita armonica e sicuramente la scuola viene vista come un ambiente fortemente frustrante a cui lei non è abituata.
Spero di aver sciolto qualche dubbio.
Un caro saluto.
Da quello che emerge dal suo racconto, il compito genitoriale sembra essere assunto dai nonni, che come sappiamo, spesso hanno difficoltà a dire NO. Infatti quello è compito dei genitori, che sembrano non avere un peso rilevante in questa dinamica.
La bambina ha sicuramente bisogno di regole.
La regola contiene e stabilizza.
Un bambino non ha gli strumenti adatti a capire qual è l'orario giusto per andare a dormire e regolare il suo ritmo sonno-veglia è un passaggio necessario per la sua crescita.
Inoltre lei accenna all'utilizzo di cellulari che sicuramente non sono indicati per una bambina di quell'età.
Notoriamente si sa che sono sconsigliati, ma spesso non si capisce bene il danno che arrecano alle giovani menti.
Su questo ci sarebbe tanto da dire.
Per esempio che ho visto bimbi non sviluppare il linguaggio perchè non ne avevano bisogno, dato che la mamma li capiva e gli altri bisogni erano saturati dal telefono. Bambini che utilizzando quotidianamente il cellulare, non sviluppavano la manualità, lo scambio interattivo, l'alternanza dei turni e si crogiolavano nell'egocentrismo primario tipico dei bambini,ma che deve regredire con il tempo, perchè nessuno li contraddiceva nello scambio con una macchina, in cui tutto è possibile. E così anche i tempi di attenzione rimangono labili e si disinveste nel gioco, nella relazione, nell'esplorazione analogica. Tutti passi necessari nello sviluppo.
Insomma, questo è solo un accenno per farle capire che il NO non usuale e l'utilizzo della tecnologia, non aiuta la bambina in una crescita armonica e sicuramente la scuola viene vista come un ambiente fortemente frustrante a cui lei non è abituata.
Spero di aver sciolto qualche dubbio.
Un caro saluto.
Buonasera, grazie per aver affrontato questa tematica non sempre messa in evidenza. Il ruolo dei nonni non è un ruolo facile come si usa dire, implica spesso una specie di "passo indietro" di fronte alla nuova coppia genitoriale. Quello che suggerisco è di cercare invece di approfondire le proprie preoccupazioni magari con il genitore con cui si ha più confidenza. Con delicatezza si possono dire molte cose ed offrire un punto di vista diverso. Comprendo che le dinamiche sono spesso difficili tra figli, nuore, generi e suocere ma vale la pena sempre provare a capire e dire ciò che si pensa nell'interesse della bambina. I comportamenti che descrive chiaramente non sono il massimo per una bambina cosi piccola ma con un pò di calma e riflessione possono essere modificati e possono essere trovate strategie diverse.
I genitori magari potrebbero aver bisogno di un supporto, sempre se ammettono che ci sia un problema. A volte il mancato focus sulle necessità reali del figlio porta a strategie poco funzionali ad crescita serena ed equilibrata.
Se ha bisogno non esiti a contattarmi.
Dott.ssa CAMILLA BALLERINI
I genitori magari potrebbero aver bisogno di un supporto, sempre se ammettono che ci sia un problema. A volte il mancato focus sulle necessità reali del figlio porta a strategie poco funzionali ad crescita serena ed equilibrata.
Se ha bisogno non esiti a contattarmi.
Dott.ssa CAMILLA BALLERINI
Buonasera, comprendo la sua preoccupazione e la condivido. Sembra che ci sia poca disponibilità a vedere la parte emotiva di questa bambina; la sua fatica a passare poco tempo con i suoi genitori che manifesta con quelli che vengono definiti "capricci" ma che forse sono richieste di attenzione. Quando dice che è cresciuta un po' "vizziatella" bisogna considerare che spesso è la difficoltà di chi si prende cura dei bambini a mettere delle regole perchè è più facile dire Sì che affrontare la frustrazione del bambino che non accetta un No. Il fatto che abbia ancora il pannolino e fatichi a togliere il ciuccio ci dicono quanto abbia ancora bisogno di cure primarie. Se sta facendo l'inserimento eviterei di "stressarla" ulteriormente con l'eliminazione del ciuccio che per i bambini è fonte di consolazione e rilassamento. Mi impensierisce il fatto che non faccia un inserimento graduale all'asilo, i bambini hanno i loro tempi e bisogna rispettarli. Le consiglio di parlare con i genitori della bambina senza accusarli ma comprendendo la loro fatica a dover affidare ad altri la sua cura e facendosi sentire preoccupata per la sua nipotina e per i comportamenti che manifestano un disagio. Lei intanto può farle sentire il suo affetto e la sua disponibilità a comprenderla nelle sue fatiche coccolandola, dedicandole tempo e attenzione esclusiva, magari giocando con lei, leggendole dei libri e ascoltando con interesse quello cha ha da dirle. Spesso con bambini così piccoli si interviene aiutando i genitori a comprendere le loro fatiche e aiutandoli a vedere il punto di vista di un bambino che è molto diverso da quello degli adulti. Cordiali saluti Dott.ssa Elena Saporiti
Caro utente grazie per aver condiviso con noi questa sua perplessità. Sicuramente sarebbe importante un confronto con i genitori ed aiutare questa bambina in una nuova fase di adattamento non sempre facile! Per quanto affettivi siano i nonni, un bambino sentirà la mancanza del proprio genitore e l'inserimento potrebbe essere anche più difficile , perchè la bambina dovrebbe staccarsi anche dalle figure di riferimento secondarie.
Sicuramente non bisognerebbe forzarla, ogni bambino ha dei tempi diversi che non devono essere vissuti come problema (distacco, pannolino, ciuccio, etc, etc) Ci sono dei punti critici nelle modalità di gestione della bambina, ad esempio mangiare abitualmente con il cellulare o non abituarla a delle regole e routine. Sarebbe quindi importante un confronto tra genitori e nonni per crearle delle routine di vita stabili e condivise che successivamente la bambina troverebbe nell'asilo.
La tematica da lei posta andrebbe dunque meglio indagata ed approfondita, spero comunque abbia trovato spunti di riflessione
Cordiali Saluti dott.ssa Alessia Battista.
Sicuramente non bisognerebbe forzarla, ogni bambino ha dei tempi diversi che non devono essere vissuti come problema (distacco, pannolino, ciuccio, etc, etc) Ci sono dei punti critici nelle modalità di gestione della bambina, ad esempio mangiare abitualmente con il cellulare o non abituarla a delle regole e routine. Sarebbe quindi importante un confronto tra genitori e nonni per crearle delle routine di vita stabili e condivise che successivamente la bambina troverebbe nell'asilo.
La tematica da lei posta andrebbe dunque meglio indagata ed approfondita, spero comunque abbia trovato spunti di riflessione
Cordiali Saluti dott.ssa Alessia Battista.
Gentile utente, il lavoro sta ai genitori, si devono fare aiutare con una psicoterapia genitoriale. Saluti Dott ssa Silvana Zito
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Buonasera Signora, comprendo la sua apprensione e le suggerirei di approfondire la situazione con uno psicoterapeuta che si occupa di bambini e che vede anche i genitori. Non è solo l'inserimento che mi desta perplessità. Rimango a disposizione per eventuali chiarimenti in merito.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Gentile utente, grazie per la sua condivisione.
Queste preoccupazioni sono più sue o dei genitori? Perché seppure condivisibili devono essere i genitori a fare questo primo passo, cioè a percepire prima la situazione come disfunzionale e a cercare poi strade nuove da percorrere per ripristinare un equilibrio famigliare. Un percorso di terapia o di supporto alla genitorialità sarebbe molto indiicato. Un caro saluto, Dott.ssa Francesca Froiio
Queste preoccupazioni sono più sue o dei genitori? Perché seppure condivisibili devono essere i genitori a fare questo primo passo, cioè a percepire prima la situazione come disfunzionale e a cercare poi strade nuove da percorrere per ripristinare un equilibrio famigliare. Un percorso di terapia o di supporto alla genitorialità sarebbe molto indiicato. Un caro saluto, Dott.ssa Francesca Froiio
Buon giorno a lei e grazie della domanda. Credo che vi possano essere due strategie da intraprendere. O un supporto alla genitorialità oppure rivolgersi a una psicoterapeuta dell’età evolutiva per provare a conoscere e seguire la bambina. Cordialmente Gian Piero dott Grandi
Gentile Signora, è comprensibile la sua preoccupazione per la nipotina ma sarebbe opportuno che questo venisse discusso con i genitori in quanto, le dinamiche da lei descritte, sono sicuramente interessanti da poter approfondire ma con i genitori della bambina che in questo momento di vita giocano un ruolo fondamentale.
un percorso psicologico centrato sul sostegno alla genitorialità potrebbe essere d'aiuto.
Resto a disposizione per ogni altra informazione.
Saluti
Dott.ssa Maida Simona
un percorso psicologico centrato sul sostegno alla genitorialità potrebbe essere d'aiuto.
Resto a disposizione per ogni altra informazione.
Saluti
Dott.ssa Maida Simona
Gentile utente, bisognerebbe fare un lavoro sulle competenze genitoriali. Saluti Dott ssa Barbara Gizzi
Gentile utente di mio dottore,
come le anticipavano alcuni colleghi che mi hanno preceduto dovrebbero essere i genitori a richiedere aiuto, cioè a cercare strategie diverse per ripristinare un equilibrio familiare. Un percorso di terapia o di supporto alla genitorialità in questi casi è la cosa più indicata.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
come le anticipavano alcuni colleghi che mi hanno preceduto dovrebbero essere i genitori a richiedere aiuto, cioè a cercare strategie diverse per ripristinare un equilibrio familiare. Un percorso di terapia o di supporto alla genitorialità in questi casi è la cosa più indicata.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno,
Nel suo messaggio ci sono tante preoccupazioni e richieste. Come prima cosa servirebbe la condivisione con i genitori e vedere insieme cosa loro pensano e come intendono fare.
Intanto, vorrei rassicurarla in quanto sono momenti di crescita e di passaggio che si superano tranquillamente con aiuto e collaborazione di tutta la famiglia.
Sono disponibile a qualsiasi aiuto e supporto anche online.
Cordiali saluti
Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Nel suo messaggio ci sono tante preoccupazioni e richieste. Come prima cosa servirebbe la condivisione con i genitori e vedere insieme cosa loro pensano e come intendono fare.
Intanto, vorrei rassicurarla in quanto sono momenti di crescita e di passaggio che si superano tranquillamente con aiuto e collaborazione di tutta la famiglia.
Sono disponibile a qualsiasi aiuto e supporto anche online.
Cordiali saluti
Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Gentile utente, il mio consiglio è in linea con quello dei colleghi. Sicuramente potrebbe aiutarla parlare con i genitori della piccola, in modo da capire anche loro cosa ne pensano. Successivamente ci si potrebbe rivolgere ad un terapeuta infantile che segua sia la piccola che i genitori
Resto a disposizione
AV
Resto a disposizione
AV
Buongiorno, comprensibile la sua preoccupazione. Credo sia importante che il primo coinvolgimento riguardi la coppia genitoriale. Mi confronterei con loro, e si potrebbe chiedere aiuto a un terapeuta che coinvolga il piano famigliare anche nella sua interezza.
Resto a disposizione
Erwin Migliari
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Erwin Migliari
I momenti di passaggio e cambiamento sono sempre difficili da affrontare, prima per i genitori e poi per i bambini. credo che i genitori, e le figure di riferimento, andrebbero orientate sul giusto utilizzo dei dispositivi elettronici, sconsigliati per bambini così piccoli, sulle tappe di sviluppo e educative, ecc. inoltre riguardo la scuola, purtroppo l'inserimento è ormai ridotto all'osso, ma non è da accettare questa modalità, inoltre una maestra con 22 bambini mi sembra improbabile..
in bocca al lupo.
in bocca al lupo.
Buonasera, come familiare di questa bimba capisco la sua preoccupazione. Ma in tutto il suo discorso ci sono due assenti, i genitori che dovrebbero occuparsi in prima persona di queste situazioni. Delegare ad una nonna lo stile di vita di una bambina di tre anni non è un bene per la bambina. Inviti i genitori a ricavarsi dello spazio per seguire la figlia e fare un percorso sulla genitorialità. rimango a disposizione, cordiali saluti dott.ssa Silvia Ragni
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