Buonasera. Ho un figlio di 21 anni e purtroppo da qualche tempo mi ha propio detto che se anche ha t

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Buonasera. Ho un figlio di 21 anni e purtroppo da qualche tempo mi ha propio detto che se anche ha tutto amicizie lavoro che gli piace e non ha problemi economici si gestisce in autonomia non gli dà soddisfazione niente . Le ragazze mi ha detto che non c'entrano niente lui esce a dirmi queste frasi solo a me dopo però quando voglio indagare non ne vuole più parlare.. anche qui a casa mangia 2 parole poi si isola ha una sorellina nata da una altra relazione ma inesistente per luì... e già questo mi fa soffrire molto.. quando gli parlo lui dice sono fatto così lo sai...da uno psicologo non c'è verso che voglia andare .. e sempre stato un ragazzo sulle sue.. tipo feste compleanni natale lui non gli e mai piaciuto se c'era troppa gente e tuttora e così non viene..

solo in famiglia poi amicizie e sempre in giro fine settimana e da quel poco che racconta si diverte .. ma gli passa subito la felicità.. ho paura ovviamente che bho combini qualcosa.. forse dovrei andare io da come ho letto dai commenti da uno psicoterapeuta per poi riuscire ad aiutare lui..
Buongiorno signora,
sento veramente quanto questo momento la faccia stare male e in sofferenza. Se vuole possiamo fissarci un appuntamento per approfondire l'argomento così delicato, che meriterebbe un pò di privacy a mio avviso.
Trova le mie disponibilità nella mia agenda.
Dr. Grazia Chianetta

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Gentilissima buongiorno, capisco quanto l'atteggiamento di suo figlio possa preoccuparla. Il fatto che già le confessi quanto poca soddisfazioni ricava da ciò che ha è un segno importante sia del suo disagio sia del fatto che non sia del tutto chiuso con lei. Immagino, mi dica se sbaglio, che la sua richiesta principale sia capire come accrescere il livello di confidenza di suo figlio, come migliorare il vostro dialogo e in seguito come aiutarlo a essere più felice. Ha ragione quando dice che un sostegno psicologico potrebbe esserle d'aiuto in questo compito così delicato che ha deciso di assolvere. Resto a disposizione se lo desidera e la saluto cordialmente, dott.ssa Manuela Leonessa
La situazione di suo figlio è preoccupante e comprendo il suo desiderio di aiutarlo. È fondamentale creare un ambiente dove lui si senta ascoltato e non giudicato. Può essere utile parlare con uno psicoterapeuta per avere strumenti utili e comprendere come gestire meglio la situazione. Anche se suo figlio è riluttante, lei potrebbe trarre beneficio dalla consulenza per affrontare meglio la situazione e trovare nuove strategie per supportarlo. Rimanga disponibile e comprensiva, e cerchi di mostrare il suo amore e sostegno incondizionato.
Buongiorno,
comprendo che questa situazione sia per lei motivo di sofferenza.
In situazioni come la sua, nelle quali è coinvolta un’altra persona adulta (suo figlio), non è possibile spingere l’altro a intraprendere un percorso e a farsi aiutare. Quello che lei può fare è cercare un supporto per se stessa, per aiutare lui e anche per trovare un equilibrio in questa situazione, che le permetta di stare bene e di ritrovare la serenità.
Se dovesse avere bisogno di ulteriore aiuto, mi contatti pure.
Buon pomeriggio.
Marina Brusamolino
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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Si in questo momento è Lei che avverte il disagio. Si faccia aiutare
Salve,
è comprensibile la sua preoccupazione per il benessere di suo figlio. Considerando la situazione, potrebbe essere utile per lei consultare uno psicologo o psicoterapeuta per ottenere un supporto e gli strumenti per affrontare questa difficoltà.
In questo modo potrebbe anche incoraggiare suo figlio a riflettere sulla possibilità di ricevere aiuto.
Nel frattempo, continui a mostrargli supporto e comprensione, rispettando i suoi spazi e cercando di mantenere una comunicazione aperta e non giudicante.
Resto a disposizione,
Dott.ssa Maraio Francesca
Buonasera carissima utente, capisco la tua preoccupazione nel vedere tuo figlio demotivato nonostante le sue esperienze positive. I suoi segnali meritano attenzione e comprensione. Ma se lui purtroppo non vuole un supporto psicologico, potresti provare tu stessa a consultare uno psicoterapeuta per raccontare con più dettagli la storia di tuo figlio e della tua famiglia e avere i consigli adeguati per sostenerlo in questa fase delicata della sua vita. Sono disponibile per qualsiasi informazione, anche per un colloquio conoscitivo online. Un caro saluto, d.ssa Cristina Sinno
Buongiorno,

Dalle sue parole emerge la preoccupazione come mamma nei confronti di suo figlio, soprattutto per quanto attiene la riservatezza ed un certo ritiro dal punto di vista relazionale anche nei suo confronti e della sorellina. Questi temi potrebbero essere elaborati con maggior completezza attraverso un percorso con uno psicologo da un lato per rafforzare lei e fornirle gli strumenti di comunicazione più adatti nei confronti di suo figlio, dall'altro per impostare, se possibile, un supporto famigliare.
Rimango a disposizione per qualsiasi integrazione e le invio un caro saluto.
Dott.ssa Federica Zunino
Gentile utente, colgo senz'altro il suo malessere, non è semplice fare il genitore e non lo è ancora di più quando ci sono delle difficoltà. Dalla sua descrizione sembra che la tendenza di suo figlio sia presente da sempre e sia una tendenza alla chiusura, ma non abbiamo informazioni sufficienti per stabilire di che cosa si tratta con certezza. C’è stato comunque qualcosa di significativo in questi anni? Se suo figlio non desidera richiedere il supporto di uno psicologo adesso non significa che non possa volerlo tra un po’. Inoltre, potrebbe essere d’aiuto certamente anche a lei in quanto genitore, non solo per imparare a gestire ciò che sente lei, ma anche magari per trovare il giusto modo di avvicinarci anche suo figlio. Rimango a disposizione, dott.ssa Sharon Bocca
Buongiorno, deve essere difficile affrontare una situazione così delicata. Credo possa risultare davvero importante intanto cercare un supporto per lei, per ritrovare un benessere e affrontare, col dialogo, questi temi di sofferenza. Rimango a disposizione.
Buon pomeriggio.
Dottoressa Sara Mallamaci
Salve, suo figlio è adulto, lei può cercare di spingerlo a fare percorsi, ma la scelta è poi solo sua.
Si faccia aiutare da uno psicoterapeuta per ritrovare spazio nel problema.
A volte una sana lucidità ci rende più efficaci a gestirlo.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Gentilissima, sicuramente la consulenza psicologica magari ad indirizzo umanistico esistenziale Le potrebbe essere molto utile per ritrovare la sua serenità. In quanto lo spazio del colloquio psicologico, è quello spazio privato dove potersi affrontare e approfondire dentro di se, comprendendo poi come poter trovare un nuovo dialogo con suo figlio. Si ricordi inoltre, che se suo figlio ora non ne vuole sapere di una consulenza psicologica, non vuol dire che non possa cambiare idea in futuro. In fine ma non per ultimo, per aiutare una persona che vogliamo bene, la prima cosa è aiutare noi stessi nel ritrovare la nostra serenità. Allora si che ci potrà essere un cambiamento funzionale per noi stessi e magari per le persone che ci sono accanto. In quest'ultimo cambiando anche il nostro modo di approcciarci verso di loro. A disposizione Dott. Maurizio Di Benedetto
Buongiorno signora sarebbe utile per lei consultare uno psicologo con il quale possa capire come poter sostenere suo figlio nelle proprie difficoltà ma anche come far fronte al senitmento di inadeguatezza o di mancanza di strumenti con cui aiutarlo. Se vuole sono disponibile. Dr. Angelini Omar
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In base a quanto hai detto, sembra che tuo figlio stia attraversando un periodo di apatia e insoddisfazione nonostante abbia apparentemente tutto ciò di cui potrebbe aver bisogno. Potrebbe essere utile esaminare la questione da un punto di vista sistemico relazionale, considerando le dinamiche familiari e le relazioni di tuo figlio con gli altri membri della famiglia.
Potrebbe essere che tuo figlio stia provando difficoltà nel comunicare i suoi sentimenti e bisogni, e che ciò si manifesti attraverso isolamento e rifiuto di confrontarsi con certi argomenti. È importante offrire a tuo figlio uno spazio sicuro in cui possa esprimere le proprie emozioni e preoccupazioni senza timore di essere giudicato.
Il rifiuto di tuo figlio di voler consultare uno psicologo potrebbe derivare da una serie di motivi, tra cui la paura di confrontarsi con i propri problemi o la mancanza di fiducia nei confronti della terapia. Potresti considerare l'idea di consultare uno psicoterapeuta tu stessa per ottenere supporto nel processo di aiutare tuo figlio ad affrontare le sue difficoltà.
Inoltre, potrebbe essere importante esplorare le dinamiche familiari e le relazioni interpersonali in famiglia per comprendere meglio il contesto in cui tuo figlio si trova e individuare eventuali fattori che possano contribuire al suo stato emotivo attuale.
Infine, ricorda che il supporto familiare e l'empatia possono svolgere un ruolo fondamentale nel sostenere tuo figlio durante questo periodo difficile. Mostra comprensione e accoglienza nei suoi confronti, e cerca di creare uno spazio in cui possa esprimere liberamente i suoi pensieri e sentimenti. Rimango a tua disposizione per un eventuale colloquio di consultazione anche online.
Dott. Cordoba
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Carissima, è bello occuparsi e preoccuparsi dei figli ma ad un certo punto dobbiamo imparare a lasciarli andare anche se ciò comporta vederli stare male. Nel suo caso mi pare che suo figlio non mostri evidenti sintomi depressivi, forse demotivazione, noia, tristezza, normale disorientamento in una fase di vita tra adolescenza e vita adulta?. Occorre un approfondimento. La sua preoccupazione potrebbe essere amplificata da iper-protezione oppure potrebbe essere reale attenzione a sintomi di una depressione latente che potrebbe manifestarsi in caso di eventi stressanti. In ogni caso le suggerirei di farsi aiutare da uno specialista in questo delicato momento. Un caro saluto Dott.ssa Verrino Anna
la situazione di suo figlio suggerisce possibili segni di depressione o difficoltà emotive. È positivo che abbia un lavoro e amicizie, ma l'isolamento e la mancanza di gioia sono preoccupanti. Consultare uno psicoterapeuta per lei stessa potrebbe essere un buon primo passo per capire come approcciarsi a suo figlio e incoraggiarlo a cercare aiuto. Rimango a disposizione per ulteriori dettagli. Dott.ssa Francesca Gottofredi
Gentilissima, grazie per aver condiviso le tue preoccupazioni. È comprensibile sentirsi preoccupati per il proprio figlio, soprattutto quando sembra isolato e insoddisfatto nonostante abbia amicizie e un lavoro che gli piace.

Il fatto che tuo figlio esprima a te i suoi sentimenti, anche se poi non vuole approfondire, è un segnale importante. La sua riluttanza a vedere uno psicologo è comune, ma ci sono altre strade per offrire supporto.

Potrebbe essere utile per te parlare con un professionista. Una terapeuta può fornirti strumenti e strategie per capire meglio tuo figlio e aiutarlo indirettamente. Inoltre, mostrare che sei disposto a cercare aiuto può incoraggiarlo a fare lo stesso.

Ti invito a prendere un appuntamento con uno me per discutere della situazione e trovare modi efficaci per sostenere tuo figlio.

Un caro saluto.
Dott.ssa Erika Livia
Buon pomeriggio Gentilissima , mi dispiace per la sua situazione posso capire che le dia un dolore immenso soprattutto per il fatto che lui non si apra e non sa cosa c'è che non va. Secondo me potrebbe iniziare a parlare con uno specialista ed eventualmente successivamente invitare anche suo figlio ad un colloquio cercando di capire quale sia la fonte di disagio e dolore emotivo. Per qualsiasi cosa rimango a disposizione un caro saluto Dott.ssa Giorgia Giuliani
Essere tra i tantissimi professionisti che rispondono alle domande, non è di certo il modo migliore forse per scegliere la persona con cui parlare . Sicuramente il ragazzo ha vissuto una specifica situazione familiare che qui non si evince del tutto, ogni essere umano vive momenti non facili, ovviamente questo assume delle connotazioni diverse quando ci si trova a viverli durante l'adolescenza, in quanto alcune parti del cervello come la parte della corteccia prefrontale che riguarda il controllo degli impulsi, la presa di decisione non si sviluppa completamente prima dei 25 anni. Questo non vuol dire che non si possiede la capacità di comprensione ma che è un periodo complesso, dove certe emozioni o cambiamenti possono essere vissuti in maniera più intensa . Ovviamente tutti abbiamo bisogno di essere capiti ed accolti. Se non c'è molta comunicazione tra di voi si può ricercare in maniera autentica ma soprattutto è dare il buono esempio che farà sempre la differenza.
Un caro saluto
Buongiorno signora, comprendo la sua preoccupazione.. ciò che sta attraversando non dev'essere semplice. Suo figlio si trova in un'età particolare, in cui l'affacciarsi al mondo della socialità comporta una costante messa in discussione di sé e del proprio modo di stare in relazione. Gli stia vicino, magari ha solo bisogno di sentire la presenza di una figura di riferimento, senza che questa necessariamente debba venire a conoscenza di dettagli della sua vita privata. Se crede che questo non basti, può provare pian piano a suggerire la possibilità di rivolgersi ad uno psicologo. Se suo figlio non è d'accordo o se lei lo ritiene necessario, potrebbe anche lei stessa intraprendere un percorso, che la aiuti a meglio gestire le emozioni connesse a tale momento di difficoltà e di conseguenza ad affrontarlo con più consapevolezza. Se lo vorrà, sono a sua disposizione anche online. Vi auguro il meglio. Dott.ssa Cristiana Danese psicologa
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Grazie per aver condiviso le sue preoccupazioni. Capisco quanto sia difficile vedere il proprio figlio affrontare un momento di malessere, specialmente quando sembra avere tutto cio' di cui ha bisogno e non riesce a trovare soddisfazione o gioia nelle sue attività quotidiane. E' importante riconoscere il suo disagio e il suo desiderio di aiutarlo.

La situazione che descrive sembra complessa e, come ha intuito, potrebbe essere utile considerare un percorso di supporto psicologico. Anche se suo figlio non e' attualmente disposto a parlare con uno psicologo, il fatto che lei sia attenta e preoccupata e' un primo passo fondamentale. Potrebbe essere molto utile per lei iniziare un percorso di consulenza psicologica. Questo le permettera' di comprendere meglio la situazione, esplorare le sue emozioni e preoccupazioni, e apprendere strategie per sostenere suo figlio in modo efficace.

Attraverso il suo percorso, potrebbe anche trovare modi per comunicare meglio con lui, comprendere i suoi bisogni e forse scoprire nuove modalità per avvicinarsi a lui. A volte, i giovani possono sentirsi piu' a loro agio nel parlare con un professionista dopo aver visto un familiare trarre beneficio da quell’esperienza.

Non è necessario avere tutte le risposte subito. L'importante e' che stia cercando di capire e di fare il meglio per suo figlio e per lei stessa. Un professionista puo' aiutarla a navigare questa situazione con maggiore serenita' e a trovare il modo migliore per essere di supporto.

Se decide di intraprendere questo percorso, sono sicura che trovera' il sostegno di cui ha bisogno.
Buongiorno carissima, mi dispiace per questo momento di sofferenza e disagio. La situazione descritta appare complessa ed articolata e probabilmente sarebbe utile avviare un percorso di sostegno magari anche insieme a suo figlio. Il fatto che oggi da parte di suo figlio non ci sia la volontà di farlo può demoralizzarla, ma il fatto che lei sia attenta e disposta a mettersi in discussione e avviare un percorso è un buon punto di partenza. Mi rendo disponibile ad un incontro conoscitivo. Grazie di aver condiviso la sua esperienza Un caro saluto Ilaria Redivo
Gentile signora, la sua apprensione e la sua sofferenza rispetto alla situazione di suo figlio è alquanto normale e va compresa. Purtroppo, non si può obbligare nessuno nel farsi aiutare o nel consigliargli un buono psicologo. Questo tipo di presa di consapevolezza avverrà solo col tempo, in totale autonomia del diretto interessato. Quello che dal canto suo può provare a fare, è tentare di stare vicino a suo figlio in una maniera silenziosa e quanto meno invadente, facendosi presente qualora lui ne abbia bisogno, senza insistenze. Se lei pensa che questa situazione è troppo pesante da sopportare e da gestire, la invito a rivolgersi ad uno psicoterapeuta che senza dubbio si farà carico del suo disagio. A volte è bene tenere a mente di non perdersi di vista per gli altri. Un caro saluto.
Buonasera, capisco la sua preoccupazione per il benessere di suo figlio. È comprensibile che, come genitore, si senta preoccupata e desideri fare il possibile per aiutarlo.

È positivo che suo figlio si apra con lei, anche se solo in determinati momenti. Questo dimostra che sente di poter contare su di lei. Il fatto che non voglia parlare di più o rifiuti l'idea di andare da uno psicologo può essere frustrante, ma è importante rispettare i suoi tempi e i suoi spazi, mantenendo comunque la porta aperta per il dialogo.

In questa situazione, potrebbe essere molto utile che lei stessa consideri l'idea di consultare un professionista. Questo le permetterà di affrontare le sue preoccupazioni e acquisire strumenti e strategie per aiutare anche suo figlio in modo più efficace.
Gentile signora buon pomeriggio, è comprensibile che lei abbia queste preoccupazioni, Purtroppo non può costringerlo a seguire un percorso, ormai è grande, e la mamma può farsi aiutare per delle problematiche che riscontrano i figli quando questi sono ancora adolescenti. Se suo figlio non desidera farsi aiutare non lo si può costringere anche perché sarebbe inutile. Quello che emerge è che probabilmente la sua insoddisfazione nasce da un percorso esistenziale non azzeccato: ha il lavoro ma forse non è il lavoro della sua vita e questo lo porta poi a accontentarsi.
Bisognerebbe indagare con l’interpretazione dei sogni e capire anche cosa è caduto in lui fin dalla prima infanzia.
Cordiali Dottoressa Marrosu

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