Buonasera ho scritto qui perché sto passando un periodo molto confuso e stressante. Da un paio di me

21 risposte
Buonasera ho scritto qui perché sto passando un periodo molto confuso e stressante. Da un paio di mesi ho dei comportamenti strani di cui mi rendo conto solo dopo, ho sempre sbalzi d’umore, passo dall’essere felicissima ad essere depressa, non riesco più ad avere amicizie perché molto spesso mi arrabbio, soprattutto se l’altra persona smette di “mostrare di tenerci”, devo per forza dipendere da una persona perché sennò penso di essere sola e di non saper far nulla da sola anche perché oltre questo soffro d’ansia senza motivo non riesco a fare cose banali perché ho l’ansia, so che dovrei chiedere un aiuto psicologico ma anche questo non riesco a farlo mi sembra di impazzire
Dott.ssa Teresa Aprile
Psicologo, Psicoterapeuta
Rosolini
Buongiorno, lavorare sulle emozioni e imparare a gestirli è fondamentale per affrontare periodi di particolare stress. Valuti di iniziare un percorso così da avere il giusto supporto per imparare a gestire i suoi stati d'animo e costruire relazioni più soddisfacenti. Resto a disposizione e le faccio i miei auguri!

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Dott.ssa Sabrina Germi
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Castegnero
Gentile paziente,
in non riuscire a chiedere aiuto è una questione di orgoglio o di vergogna? Rimanda alla paura di essere rifiutati? O forse temiamo il giudizio altrui in un momento in cui ci mostriamo più “deboli”?
Troppo spesso associamo questa richiesta ad una nostra debolezza che dovremmo nascondere invece che mettere in mostra.
E questa dinamica, la osservo spesso nel mio lavoro, si arriva nel mio studio come ultima spiaggia perché lo psicologo è visto come il medico dei deboli: un pregiudizio molto diffuso quanto pericoloso.
In realtà i miei pazienti non sono per nulla deboli, mi raccontano la loro vita, si mettono in gioco, affrontano le paure, cercano di migliorarsi, cadono e si rialzano, e sono disposti ad andare nel profondo di alcuni loro vissuti spiacevoli.
Lo psicologo non è il medico dei deboli ma dei coraggiosi, allo stesso modo chi chiede aiuto ha la forza di riconoscere i suoi limiti, di accettare di lavorarci sopra al fianco di persone che hanno altre esperienze, idee e valori per potere così uscire più arricchito di prima.
Inoltre, se ti senti bloccato nel chiedere aiuto, ti suggerisco di allenarti iniziando a chiedere piccole cose, e poi osservare gli altri come si posizionano rispetto alla tua richiesta.
Chiedi un bicchiere d’acqua, di darti una porzione extra di ketchup per le patatine. Tutto vale purché siano richieste che ti mettano un po’a disagio, ma non così tanto da paralizzarti e farti desistere dal compito.
A disposizione,
saluti
dr. Germi

Dott.ssa Lioy Marta
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Riva presso Chieri
Gentile utente,
sarebbe opportuno comprendere meglio la natura di queste difficoltà, sono nate in questo periodo o si sono solo acuite? Potrebbe essere utile svolgere qualche colloquio orientativo al fine di comprendere meglio qual è l'intervento più opportuno per le sue difficoltà.
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott.ssa Alessandra Petrachi
Psicologo, Psicologo clinico
Rimini
Buongiorno,
credo che un primo passo lo abbia gia compiuto condividendo tramite scrittura come si sente ,e cosa sta vivendo ,e' un inzio per poter trovare la forza di chiedere sostegno , valuti lopportunita di concedersi uno spazio per per poter accogliere e lavorare sulle sue emozioni .
Un augurio di forza e fiducia.
Sono disponibile anche online.
Cordialmente .
Dr.ssa Alessandra Petrachi
Dott. Paolo Notarangelo
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Gentile, percepisco la sofferenza che esprime, mi dispiace davvero per la situazione che riporta e mi rendo conto di quanto possa essere complicato conviverci. La prima cosa che mi sento di consigliarle è un consulto psicologico, anche online, che possa aiutarla ad affrontare il disagio espresso al fine di ritagliarsi uno spazio per comprendere meglio ciò che prova e cosa potrà farla stare meglio, elaborare i pensieri e i vissuti emotivi rivolgendosi ad un esperto con un approccio che si basi sull’accoglienza e ciò che è utile per la persona, valorizzando le sue risorse personali, aiutandola così a divenire artefice del racconto della propria vita, dando al corpo lo spazio e l’ascolto che merita. Iniziare un percorso per sentirsi meglio richiede coraggio, ma è già un importante passo iniziale verso il cambiamento. Resto a disposizione per ulteriori indicazioni e ad incontrarla. Cordiali saluti dott. Paolo Notarangelo
Dott. Andrea Brumana
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buonasera e grazie per averci parlato della sua situazione. Capisco la difficoltà del momento e la fatica a cambiare la situazione. Penso che, come ha detto lei, sarebbe importante un aiuto psicologico, anche se ora le sembra difficile chiederlo. Dare un senso ed un significato più profondo al suo sentire potrebbe permetterle di comprendere quanto sta vivendo. Si prenda i suoi tempi e, quando si sentirà pronta, potrà decidere di iniziare un percorso. Cordialmente, dott. Andrea Brumana
Gentile utente, anche se le sembra di non riuscire nemmeno a chiedere aiuto, ponendo questa domanda lo ha già fatto. Sarebbe auspicabile che prendesse questo come un prezioso punto di partenza per intraprendere un percorso di supporto psicologico/psicoterapeutico in cui, con l'aiuto di un professionista, riuscirebbe sicuramente a fare luce sulle questioni che rendono questo periodo così faticoso e stressante. Le auguro di stare meglio presto, resto a disposizione. Un caro saluto
Dott.ssa Federica Moro
Psicoterapeuta, Psicologo
Ravenna
Gentile utente,
dalle sue parole traspare il bisogno di comprendere cosa stia succedendo nella sua vita in questo momento e come mai lei stia facendo tutta questa fatica. Sarebbe opportuno per lei contattare un professionista della salute mentale per comprendere al meglio come gestire queste emozioni spiacevoli e cosa le stanno segnalando.
Resto a disposizione per altre informazioni.
Dott.ssa Federica Moro
buongiorno dalle sue parole si sente il suo dolore per la situazione che sta vivendo, sia dal punto di vista relazionale che interpersonale, le sue difficoltà sono capibili nel richiedere aiuto ma se ci pensa un piccolo passo l'ha fatto scrivendo in questo forum. Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento. Cordiali saluti
Dr. Massimo Montanaro
Psicologo clinico, Psicologo
Crema
Carissima, forse occorre iniziare proprio dal perché fatica così tanto a chiedere un aiuto ed un supporto psicologico. Spesso desideriamo il cambiamento tanto quanto lo temiamo; soltanto lei può valutare se la situazione è andata oltre ciò che è sostenibile, se anche i cosidetti benefici secondari del sintomo non reggono più il gioco. I suoi frequenti sbalzi d'umore e questi fenomeni di dipendenza affettiva che lei descrive meriterebbero un approfondimento a partire dalla sua storia di vita e dai suoi affetti. Le auguro un in bocca al lupo e resto a disposizione per tutto! Dottor Montanaro
Buon pomeriggio, gentile utente! Ho letto le sue parole e ne approfitto per scriverle alcune mie suggestioni: molto spesso non riusciamo a star bene con gli altri perché prima di tutto non riusciamo a star bene con noi stessi. Per certi versi, è come essere decentrati da se stessi, il fulcro non è dentro di sé ma fuori. Ciò porta a dipendere dagli altri senza essere, paradossalmente, realmente in relazione con loro: non c'è un reale e reciproco affetto, condivisione e ascolto, ma l'altro esiste solo per sentirsi rassicurato, supportato, accolto... Tutti elementi che devono trovare radici primariamente in se stessi. Inoltre, leggevo della sua ansia: il dipendere dagli altri per far qualsiasi cosa la alimenta ancor di più, perché la fa sentire sempre più insicura e incapace di far nulla, anche ciò che prima le sembrava semplice. Perdere fiducia nelle proprie risorse e capacità ci fa sentire completamente in balìa delle onde.
Mi sento di suggerirle di farsi un regalo: contattare un terapeuta per iniziare un percorso. Sarebbe un primo passo per ricentrarsi e ricominciare a stare bene, affrontando il timore iniziale, anche in questo caso, di aver bisogno deli altri per poterlo fare.
Augurandole di ricostruire il rapporto con sé e di tornare a stare bene, resto a disposizione. VS
Salve , la ringrazio per avere condiviso questo profondo stato di malessere.
Credo che il continuo oscillare da uno stato emotivo all’altro, sia doloroso e incomprensibile per lei.
Alcuni momenti, in cui siamo più preoccupati è anche molto probabile che si verifichino con una maggiore frequenza cambiamenti di umore e potrebbero fare parte entrambi di una condizione continua di ansia e insoddisfazione personale.
Dal punto di vista relazionale è comprensibile la sua ansia e il senso di solitudine , proprio perché gestisce i rapporti in maniera imprevedibile e ha molta paura di perdere l’altro.
È comprensibile la sua difficoltà nel chiedere aiuto, ma ha già maturato la consapevolezza che qualcosa non funzioni e, allo stesso tempo, ha formulato la sua richiesta che è quella di avere una visione più chiara della sua situazione.
Quando si sentirà pronta, potrà dare voce ai suoi pensieri ed emozioni profondi che si nascondono dietro l’ansia e stati emotivi opposti.
La saluto e rimango a disposizione.
Dott.ssa Valentina Franco
Dott.ssa Luciana Morabito
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente, innanzitutto grazie per aver condiviso pubblicamente la sua fatica. Da quanto tempo sono comparse queste difficoltà? Come tende a gestirle? È successo qualcosa di significativo nella sua vita di recente? E cosa vuol dire per lei chiedere aiuto a un professionista della salute mentale?
Un noto cantautore dice che: "Il senso profondo di tutte le cose lo puoi ritrovare soltanto guardandoti in fondo…"
Forse ha bisogno di conoscersi un po' più profondamente per comprendere meglio il motivo di queste fatiche, cosa dicono di lei e cosa può fare per gestirle.
Le auguro di trovare il coraggio di guardarsi a fondo (quanto basta!), in compagnia di una guida sicura che la accompagni, gradualmente, in questa scoperta di sé.
Un caro saluto
Dott.ssa Luciana Morabito
Dott.ssa Sara Bachiorri
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Mi dispiace sentire che stai affrontando un periodo così confuso e stressante. I sintomi che hai descritto, come sbalzi d'umore, difficoltà nell'avere amicizie, dipendenza emotiva da altre persone e ansia, potrebbero essere indicativi di una situazione di disagio emotivo o di un disturbo dell'umore, come ad esempio il disturbo bipolare o il disturbo borderline di personalità.

È molto coraggioso da parte tua aver condiviso queste preoccupazioni e il desiderio di cercare aiuto. Ti incoraggio vivamente a parlare con un professionista della salute mentale, come uno psicologo o uno psicoterapeuta. Un professionista qualificato sarà in grado di valutare la tua situazione in modo accurato e offrirti il supporto e gli strumenti adeguati per affrontare i tuoi sintomi.

Se ti senti incapace di chiedere aiuto da sola, potresti considerare di coinvolgere una persona di fiducia, come un familiare o un amico stretto, affinché ti sostenga nel cercare assistenza professionale. Ricorda che chiedere aiuto non è un segno di debolezza, ma un passo importante verso il benessere emotivo.

Inoltre, se ti senti in uno stato di crisi o hai pensieri in cui pensi di farti del male, è fondamentale cercare immediatamente assistenza o rivolgerti a una linea di supporto telefonica disponibile nel tuo paese.

Ti auguro il meglio e spero che tu trovi il supporto di cui hai bisogno per affrontare questa situazione.
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Dott.ssa Giulia Faccioli
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Bologna
Buongiorno, e grazie per il quesito. Il quadro che delinea necessiterebbe di informazioni aggiuntive per poter elaborare una ipotesi terapeutica. Le consiglio di consultare un terapeuta che le potrà senz'altro dare aiuto e sollievo in questo momento e sul lungo termine. Cordialità,
buongiorno, valuti di chiedere una consulenza in modo da poter apprendere a gestire le emozioni soprattutto nelle situazioni attivanti per un maggior benessere psicologico. Da questo si potrebbe poi fare tanto altro. Un passo lo ha già fatto chiedendo qui un aiuto, ma purtroppo non è sufficiente a supportarla.
Buonasera, mi dispiace che stia attraversando questo brutto periodo. A volte la gestione di situazioni stressanti ci porta a provare forti stati di ansia, sbalzi di umore, pensieri negativi su di noi e sugli altri. Si riconosca il merito di aver espresso qui il Suo malessere attraverso l’osservazione di sé. Il primo passo lo ha compiuto; ora mi auguro che prenda forza dalle indicazioni e dal sostegno che riceverà in questo spazio per continuare a fare passi verso il proprio Benessere. Un caro saluto.
Dott.ssa Martina Panzeri
Psicologo, Psicologo clinico
Cusano Milanino
Gentile utente, credo che un primo passo lo stia già compiendo condividendo come si sente e cosa sta vivendo. E' solo un inizio per potersi concedere di chiedere per sé un sostegno. Per prendere sul serio come sta e la situazione che sta vivendo, potrebbe valutare l'opportunità di concedersi uno spazio per per poter accogliere e lavorare sulle sue emozioni. Resto a disposizione, Dott.ssa Martina Panzeri
Dott.ssa Letizia Turchetto
Psicologo, Psicologo clinico
Ponte di Piave
Gentile utente, buongiorno. Dalle sue parole la sento tutta la situazione disagevole che porta, e che riesce a raccontare modo chiaro qui. Posso immaginare la difficoltà nel doversi approcciare da sola a queste sensazioni spiacevoli....
In primis, potrebbe parlare con il suo medico di famiglia della situazione di cui narra. Di certo, questo professionista la conoscerà e saprà già darle un primo feedback in base alla sua richiesta.
Oltre a ciò, mi sento di fornirle qualche riflessione in più riguardo all'ultimo passo del suo messaggio, in cui considera l'opportunità di chiedere un aiuto psicologico. A tal riguardo, forse può esserle d'aiuto considerare il supporto psicologico per ciò che è, ovvero un prezioso servizio di aiuto che si basa su di una alleanza tra lei e il professionista, e in cui nessuno viene giudicato, ma affiancato nel proprio percorso. La ringrazio per il suo messaggio e resto a disposizione. Dott.ssa Letizia Turchetto
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buonasera, capisco quanto possa sentirsi sopraffatta in questo momento. La confusione, gli sbalzi d’umore, la difficoltà nel mantenere rapporti e l’ansia costante possono dare la sensazione di perdere il controllo e rendere tutto più faticoso. È importante però sapere che quello che sta vivendo non significa che stia "impazzendo", ma che sta attraversando un periodo complesso in cui alcune emozioni sembrano prendere il sopravvento. Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, le difficoltà che descrive potrebbero essere legate a schemi di pensiero e comportamenti appresi nel tempo, che ora stanno alimentando questa sensazione di instabilità. Ad esempio, il bisogno di conferme costanti dagli altri e la paura di rimanere sola potrebbero essere segnali di insicurezza o di una visione rigida delle relazioni, che porta a interpretare certe situazioni in modo negativo, amplificando ansia e frustrazione. Gli sbalzi d’umore, invece, possono essere il risultato di una difficoltà nella regolazione delle emozioni, ovvero nel trovare strategie efficaci per gestire i momenti di tristezza o rabbia senza lasciarsene travolgere. L’ansia che descrive, soprattutto nel fare anche cose semplici, potrebbe essere il frutto di un circolo vizioso: più si evita qualcosa per paura di stare male, più il cervello percepisce quella situazione come pericolosa, rafforzando l’ansia ogni volta che ci si trova davanti a quel tipo di esperienza. Questo può far sentire sempre più insicura rispetto alle proprie capacità, portando a dubitare di sé e alimentando la convinzione di non essere in grado di affrontare le cose da sola. Il primo passo per uscire da questa spirale è riconoscere che questi schemi esistono e che possono essere modificati. Lei ha già fatto un passo importante scrivendo qui, perché significa che è consapevole del problema e che desidera stare meglio. Il supporto psicologico può aiutarla a comprendere meglio i meccanismi dietro questi stati d’animo e a lavorare su strategie concrete per gestire le emozioni in modo più equilibrato. Capisco che anche il solo chiedere aiuto possa sembrarle difficile, ma spesso è proprio facendo il primo passo che si spezza quel senso di blocco. Se si sente bloccata nel prendere un appuntamento con uno psicologo, potrebbe iniziare da piccole azioni: parlarne con una persona di fiducia, scrivere su un diario le sue sensazioni per fare un po’ di chiarezza, o anche solo informarsi su come funziona un percorso terapeutico. L’obiettivo non è "risolvere tutto subito", ma iniziare un percorso di consapevolezza che la aiuti a ritrovare un senso di stabilità e sicurezza in sé stessa. Non è sola in questo, e con il giusto supporto potrà gradualmente riprendere il controllo delle sue emozioni e della sua vita. Cari saluti, Dott. Andrea Boggero

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