Buonasera. Ho scoperto da 20 giorni che il mio ex ragazzo è ludopatico. Quando l’ho conosciuto,4 ann

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Buonasera. Ho scoperto da 20 giorni che il mio ex ragazzo è ludopatico. Quando l’ho conosciuto,4 anni fa, mi aveva già detto di averne sofferto, ma io ho consapevolmente scelto di stargli accanto. Una volta preso fiducia nei suoi confronti, appena venuti a convivere, ha ricominciato a giocare, senza sapere nulla. Nel frattempo, purtroppo tra gli impegni quotidiani e la malattia di mia madre, il rapporto si è appiattito, senza nemmeno avere rapporti sessuali, e quindi ogni tanto io scoppiavo chiedendoli cosa non andava. Lui sfruttava la mia situazione problematica per ovviare al problema, fino a 20 giorni fa quando è venuta fuori di nuovo la sua dipendenza è in più il fatto che non mi ama più. Ho provato mostrargli il mio aiuto, ma mi ha esplicitamente detto di lasciarlo stare e che non è più innamorato di me ed è sparito. Anche la sua famiglia mi ha lasciato sola, ed io tutta questa situazione non riesco ad accettarla. Mi sento molto sola, sono dimagrita 6 kg, mi sento sempre stanca e piango ad ogni minima cosa. Non so come affrontare questa situazione. Cosa mi consigliate? Come posso ricominciare da zero?
Buongiorno Sig.ra capisco la sua sofferenza e la sua difficoltà ad elaborare la perdita della relazione le consiglierei un sostegno psicologio con un professionista con il quale affrontare ed elaborare tutta la situazione. Cordialmente

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Gentile Utente, la ringrazio innanzitutto per le condivisione.
Emerge, dal suo racconto, una grande sofferenza, un senso di perdita improvvisa che rimanda ad un lutto, che chiede di essere elaborato. Credo che, in una situazione delicata come questa, un percorso di supporto psicologico si renda necessario.
Sono a disposizione qualora volesse elaborare questa perdita.
Un caro saluto
Dott.ssa Laura Paulucci
Salve gentile utente.
Credo che sia opportuno differenziare due aspetti diversi ed evidenti nella sua richiesta di consiglio: da un lato la scoperta della problematica del suo ex-ragazzo con la conseguente interruzione della vostra relazione, dall'altro lato la sua condizione psicologica personale che è senza dubbio disagevole e destabilizzante.

Per quanto riguarda la dipendenza dal gioco d'azzardo del suo ex, è importante sottolineare che le persone vittime di dipendenza spesso concentrano la propria attenzione esclusivamente all'attività deviata di cui sono assuefatti; ogni cosa passa in secondo piano: lavoro, famiglia, sentimenti. E' probabile che quando lui afferma di non amarla più non sia del tutto sincero, anzi non lo è affatto, ma il suo cervello dipendente dal gioco vede la sua presenza come un ostacolo, un freno a quel comportamento così dominante e devastante. Lei ha cercato di aiutare il suo ex a comprendere il suo problema e questo le fa davvero onore, oltre a dimostrare l'amore che ha per lui. Purtroppo finché lui non se ne rende conto e sceglie di chiedere aiuto ai professionisti del settore (in tal senso, consiglio di rivolgersi al SERD più vicino) non ci sono aspettative rosee. Anche se ci sono periodi di ripensamento e di apparente rinuncia al gioco, in assenza di un intervento psicologico mirato e prolungato, la dipendenza è destinata a ripresentarsi in tutta la sua forza e anche peggio.

Passiamo però a parlare di lei, del suo benessere psicologico. Lei merita di essere felice, merita di ritrovare emozioni positive, di perseguire obiettivi personali di soddisfazione e di successo, di vivere relazioni sociali significative, di dedicarsi ad attività che la fanno stare veramente bene. Uscire da una relazione può essere molto traumatico, quasi come un lutto (dal punto di vista psicologico c'è poca differenza). Questo esige un periodo di adattamento in cui il sostegno di uno psicologo potrebbe essere davvero di grande aiuto e beneficio.

Se lei lo desidera sono a sua disposizione per una consulenza online in cui sarei lieto di presentarle il mio approccio e iniziare insieme un percorso psicologico per elaborare correttamente ciò che le sta accadendo, ritrovare equilibrio nel rapportarsi socialmente e investire di nuovo su sé stessa, sulle sue potenzialità, sui suoi valori. Mi contatti pure quando vuole per ulteriori chiarimenti o informazioni.

Un caro saluto, Dott. Antonio Cortese
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentile utente, grazie per la sua condivisione; mi dispiace moltissimo per ciò che leggo poiché è come leggere tanta sofferenza dentro altrettanta sofferenza. Mi sembra di capire che da parte del suo ragazzo, per quanto sia doloroso il senso di impotenza che suscita, sia un bene che stia lontano dalla sua vita. Non possiamo salvare chi non vuole essere salvato e le dipendenze risucchiano dentro un buco nero che fa perdere di vista i propri obiettivi e le proprie priorità. Partirei proprio da questo: cerchi di occuparsi di se stessa e lo faccia con una guida che sostenga il suo dolore e lo accolga. Spero di esserle stata d'aiuto , resto a disposizione per qualunque chiarimento; cordialmente,
Dott.ssa Ledda.
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Buonasera, mi dispiace per la sofferenza che sta affrontando.
Purtroppo chi soffre di patologie come la Ludopatia ha bisogno in primis di un aiuto professionale e di un sostegno da parte dei servizi territoriali per intraprendere un lungo percorso di cura. In questo momento della sua vita, probabilmente lui è preso dalla sua dipendenza e non ha risorse soprattutto emotive da investire in un rapporto di coppia. Le dipendenze agiscono anche a livello cerebrale, oltre che psichico e comportamentale, tale per cui vengono compromesse tutte le aree di vita della persona con uno scarso investimento da ogni punto di vista. Il corpo rimanda un unico bisogni irrefrenabile, che è proprio l'oggetto di dipendenza.
Spesso per loro è difficile anche poter accettare un aiuto, soprattutto da una persona cara. Ammettere di avere un problema non è semplice, concedersi di meritare aiuto ancora meno.
Quello che lei può fare è concedersi la possibilità di essere supportata nell'elaborare questo dolore perchè forse questa sofferenza rimanda proprio al senso di impotenza di fronte al rifiuto di aiuto da parte del suo ex compagno. Si tratta di vissuti abbandonici e di perdita che meriterebbero di essere esplorati ed accolti in terapia.
Rimango a sua disposizione, anche online.
Un caro saluto, Dott.ssa Martina Orzi
Carissima
Dal suo racconto emerge una grandissima sofferenza.
La ludopatia è una vera e propria dipendenza che va curata con l’aiuto di professionisti della salute attraverso un percorso spesso difficile anche per i familiari delle persone che soffrono di questo disturbo.
In questo momento però dovrebbe cercare di riprendere in mano la sua vita, liberarsi da eventuali sensi di colpa ed elaborare il trauma che questa situazione potrebbe avergli creato.
Forse l’aiuto di un professionista della salute sarebbe auspicabile
Rimango a sua disposizione anche on line
Un caro saluto
Dott.ssa Claudia margutti
Mi spiace molto per la situazione che stai vivendo. Credo che il modo migliore per "ripartire da zero" come chiedi sia quello di prenderti finalmente cura di te, iniziando un percorso psicologico alla riscoperta delle tue risorse e che possa restituirti la serenità che meriti. Da quanto racconti, probabilmente ti sei sempre preoccupata per gli altri e forse troppo poco "occupata" di te. Questo potrebbe rivelarsi il momento giusto, nonostante la sofferenza, per farlo. Qualora lo volessi, sono lieta di accompagnarti. Buona rinascita, un caro abbraccio.
Gentilissima, comprendo il disagio della sua situazione e mi dispiace molto sentire che la rottura di questa relazione abbia compromesso in modo così impattante il suo benessere e la sua salute. Della situazione da lei descritta ritengo che sia fondamentale il consulto con un professionista del settore, in modo da ripartire da zero ricostruendo la sua vita basandosi sull'autostima e sulla realizzazione personale. La rottura di una relazione si può paragonare tranquillamente ad un lutto e di conseguenza va affrontata come tale, affrontando il dolore consapevole che si può superare questa difficoltà. Rimango a disposizione per qualunque necessità.
Le porgo i miei più cari saluti.
Dott.ssa Giorgia Ferrucci
Buonasera. Prima di tutto complimenti per aver avuto il coraggio di portare alla luce queste sue attuali difficoltà, non è mai semplice ma è il primo passo per prenderle in mano e puntare verso la giusta direzione. In questi casi è sempre molto forte il desiderio di “ricominciare da zero”, come scrive lei, ma è pressoché impossibile. Non perchè nessuno ne è capace, ma perchè a livello mentale, dopo tutto quello che le è successo, non esiste la situazione nella quale uno azzera tutto, si cancella la memoria, e riparte come se nulla fosse successo. Al contrario, è sicuramente utile elaborare tutto quello che è accaduto con un professionista e decidere di ripartire da sé stessi, piano piano, a piccoli passi, concedendosi il tempo di cui ciascuno di noi ha bisogno e che cambia da persona a persona, senza avere fretta inutile. Ripartire da quelle piccole cose che fanno piacere e che danno soddisfazione, anche il cibo può diventare cruciale in queste situazioni, quindi evitare di mangiare perchè bisogna mangiare o non mangiare perchè non si sentono le forze; ma mangiare perchè si trae piacere da quello che si mangia, anche se in quantità minori rispetto al solito. Trarre piacere da ogni minima cosa e situazione che la giornata ci pone di fronte. Spesso sembra tutto andare nel verso sbagliato o sembrare pesante e inutile ma così non è, ed è solo ripartendo dalle piccole cose che prima si davano per scontate, alle quali non venivano più date attenzioni, che una persona può riscoprire sé stessa e può, gradualmente, senza voler strafare, tornare ad una situazione di normalità che non sarà comunque quella di prima, ma sarà arricchita da tutte le esperienze e nuove conoscenze che la persona ha raggiunto e ha fatto sue. Quindi non un tornare allo stato iniziale ma ripartire migliori e più ricchi di prima.
Ovviamente tutto questo con l’aiuto di un professionista è più semplice da gestire.
Cari saluti.
Bruno E. G.
Gentile utente , comprendo il suo disagio emotivo. Credo sia il momento di riprendersi la sua vita in mano. Per tanto le consiglio un percorso psicologico, per sviluppare maggiore consapevolezza . Per qualsiasi cosa rimango a sua disposizione anche online.
Dott. ssa Rosa Argenti
Non si può aiutare chi non vuole essere aiutato e non si può rimanere attaccati ad una relazione che uno dei due ritiene finita. Per quanto possa apparire faticoso e doloroso, puoi riprendere le redini della tua vita: inizia un percorso psicologico, cerca di capire bene chi sei, di amarti, cerca di capire "come funzioni" e i meccanismi che hai messo in atto nelle tue relazioni precedenti e vedrai che starai di nuovo bene e soprattutto scoprirai di avere tanti strumenti per superare quello che oggi ti sembra insormontabile e che invece puoi superare benissimo! Forza! Un saluto
Salve,

Mi dispiace per quanto sta vivendo in questo momento. Affrontare la fine di una relazione, specialmente in circostanze così complesse, è sempre una sfida che porta con sé un carico emotivo notevole.

Il comportamento del suo ex ragazzo, legato alla ludopatia, è una problematica seria che ha profonde radici psicologiche e che, purtroppo, può avere ripercussioni negative sui rapporti affettivi. Ciò non giustifica, naturalmente, il suo comportamento, ma è importante comprendere che la ludopatia è una malattia che può portare a comportamenti impulsivi e decisioni irrazionali.

Detto ciò, è fondamentale prendersi cura di sé in questo momento. La perdita di peso, la costante sensazione di stanchezza e la tristezza che sta provando sono sintomi comuni di stress emotivo. È importante rivolgersi a un professionista che possa guidarla attraverso questo periodo difficile e aiutarla a comprendere e gestire le sue emozioni.

Ricominciare da zero è una sfida, ma può anche essere un'opportunità. Con il tempo e il supporto appropriato, potrà lentamente iniziare a ricostruire la sua vita e a trovare nuove fonti di gioia e soddisfazione. L'importante è ricordare che non è sola e che c'è sempre speranza e possibilità di rinascita.

Le suggerisco di cercare sostegno psicologico, sia per elaborare il dolore relativo alla fine della relazione, sia per affrontare le conseguenze emotive che questa situazione ha avuto su di lei. La terapia può fornire strumenti e strategie per affrontare il dolore e ritrovare la serenità.

Le auguro tutto il meglio nel suo percorso di guarigione e crescita.

Cordialmente,

Ilaria.
Cara, è vero, è un momento difficile ma come per ogni situazione particolare, da una crisi nasce una opportunità. Non credo tu debba ricominciare, tutto quello che hai vissuto, nel bene e nel male rimane ed è importante che tu lo mantenga dentro di te. Sarebbe importante capire come mai abbiamo incontrato nella nostra vita una persona che soffre di questa dipendenza. Sicuramente ci saranno stati momenti belli e se vuole nella terapia insieme potremo capire la sua parte,
Stefania Russo
Buongiorno, mi dispiace per quello che sta passando. Immagino sia una situazione molto difficile da affrontare. Le posso dire che è normale si senta triste e confusa in una situazione del genere. In questo momento essere di aiuto riflettere sulla relazione iniziare così a rielaborare parte del processo. Le consiglierei in questo momento di stabilire una routine quotidiana che può darle una sensazione di stabilità in un momento di cambiamento. E' importante quando si conclude una relazione rivolgersi ad un psicologo che le potrà fornire un sostegno attraverso il supporto emotivo. Il lavoro con uno psicologo avviene in un ambiente sicuro e non giudicante, dove sarà libera di esplorare i suoi sentimenti più intimi, pensieri che riguardano la fine della sua relazione. Questo processo di esplorazione potrà aiutarla a elaborare il dolore, la tristezza e persino aspetti depressivi che possono emergere alla fine di una relazione. Un altro aspetto che potrà indagare sono gli schemi di comportamento e pensiero che si sviluppano nelle prime fasi di vita in base alle nostre esperienze di attaccamento con le figure di cura primarie. Resto a disposizione e le ricordo che ricevo su appuntamento on line.

Cordiali Saluti
Dott. Edoardo Bunone
Buon pomeriggio, mi spiace molto per quanto sta vivendo. Da quanto scrive ho l'impressione che si trovi con l'acqua alla gola. Le suggerisco di iniziare quanto prima un percorso psicologico in cui dedicarsi esclusivamente a sé stessa, uno spazio per ritrovarsi e trovare la serenità che merita. Partire da zero, dimenticando quanto successo, non è possibile ma si può partire da tutto ciò che c'è ora per progettare una nuova vita futura. Resto a disposizione. Un caro saluto
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Salve, mi spiace molto per la sua situazione. La ludopatia è una forma di dipendenza patologica e, in quanto tale, va curata. L'appiattimento delle emozioni è tipico di questa malattia: il gioco, come la droga o l'alcol, ha la funzione di congelare emozioni, sensazioni, sentimenti.
Alla luce della sua relazione e del suo malessere attuale, le auguro di imparare anche lei a prendersi cura di sé
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Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità, non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico.
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Buonasera,
Dal suo racconto emerge chiaramente un forte livello di sofferenza. Ha descritto diverse esperienze dolorose che sta affrontando, e riconosco quanto possa essere difficile vivere un periodo come questo. Già il semplice fatto di chiedere aiuto è un segnale positivo, un primo passo importante.
Le consiglio di mettersi in contatto con un terapeuta che possa sostenerla e guidarla in questo momento complicato. Se lo desidera, possiamo organizzare un colloquio conoscitivo per approfondire e comprendere meglio la sua situazione al fine di capire come poter proseguire.
Le sedute vengono svolte online, permettendoci di lavorare insieme indipendentemente dal luogo in cui si trova. Sul mio sito personale troverà ulteriori informazioni riguardo al mio orientamento terapeutico e al mio percorso formativo, qualora volesse approfondire il tipo di supporto che offro. Il mio lavoro è focalizzato sulle dinamiche relazionali e interpersonali, con particolare attenzione al contesto familiare e di coppia.
Rimango a sua disposizione per qualsiasi chiarimento.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Ginevra Pieri
Gentile utente, la sua storia, il dolore che traspare dalle sue parole, mi hanno colpito molto. Vorrei provare ad aiutarla, per quel poco che queste chat ci permettono.

Penso che la sua domanda "come posso ricominciare da zero?" possa essere un buon punto di partenza. Come prima cosa, potremmo provare a pensare a questa idea di "ricominciare" come ad un processo di trasformazione, piuttosto che un azzeramento totale. Lei parla di sentirsi "una stupida" per non aver capito prima della ludopatia del suo ex compagno e, allo stesso tempo, racconta di aver cercato di aiutarlo. Questo dimostra come, nonostante la sofferenza, lei sia una persona in grado di prendersi cura degli altri e di agire per cambiare le cose. L'obiettivo, ora, potrebbe essere quello di incanalare questa energia positiva verso se stessa, imparando a mettere al primo posto i suoi bisogni e il suo benessere. Sappia innanzitutto che lei non è responsabile delle scelte del suo ex, ma è responsabile della scelta di prendersi cura di sé e di costruire un futuro sereno, riappropriandosi di un equilibrio che valuta buono per lei. Quindi invece di cercare colpevoli o cause nel passato, proviamo a concentrarci su cosa può fare oggi per stare meglio.
Lei descrive diversi sintomi fisici ed emotivi, come la perdita di peso, la stanchezza, il pianto frequente. Questi segnali, per quanto dolorosi, sono un modo importante che il suo corpo ha per comunicarle che qualcosa non va e che è necessario un cambiamento. Il cambiamento non avviene solo dentro di noi, ma anche attraverso l'interazione con l'ambiente circostante. Quindi chiediamoci: cosa può fare, nel suo quotidiano, per prendersi cura di sé? Quali piccole azioni potrebbero aiutarla a ritrovare un pò di serenità? Potrebbe essere utile individuare delle "strategie", dei piccoli gesti che la aiutino ad affrontare la giornata con più energia e positività.

Ricominciare, quindi, non significa dimenticare il passato, ma integrarlo in una nuova narrazione che le permetta di dare un senso a quello che ha vissuto e di guardare al futuro con maggiore fiducia. Questo percorso di cambiamento può essere facilitato da un professionista, che l'accompagni con uno sguardo accogliente e comprensivo che non giudica, aiutandola a riconoscere i propri spazi di espressione, di scelta e di movimento libero. Qualora questa proposta la incuriosisca non esiti a contattarmi. Cordiali saluti, Dott.ssa Flavia Serio



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