Buonasera, ho qualche problema con mia figlia tredicenne. Da quest'anno scolastico ha detto a me e

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Buonasera, ho qualche problema con mia figlia tredicenne.
Da quest'anno scolastico ha detto a me e al padre che non vuole assolutamente esporsi con i compagni di classe, a scuola è molto introversa e sta per le sue.
addirittura dice che, ad esempio, i compagni di classe non la conoscono realmente perché lei si comporta come loro vogliono che lei si comporti. Non vuole essere giudicata e vuole rimanere con un "profilo basso". Alla mia domanda su quale sia la sua paura, la risposta è che lei non ha paura, ma non ha nessun interesse ad attirare l'attenzione o eventuali "mire" dei compagni .
Questa sera durante un confronto ha detto a me e suo padre che anche a casa non è se stessa con noi. Questa cosa mi ha fatto rimanere di sasso .
Non capisco se è solo una fase adolescenziale, o se abbia bisogno di un aiuto più profondo di quello che possiamo darle in famiglia.
Quando è con i suoi amici, la sua cerchia, è serena, scherzosa, sorridente e mi è sempre sembrata una ragazzina serena.
Mi fa soffrire pensare che non riesca o abbia paura di dire la sua o di parlare , ma non capisco se è più un problema mio o cosa perché lei in questa cosa sembra tranquilla.
Buongiorno, la risposta che sua figlia le ha dato fa pensare la sua famiglia possa fare più di quanto pensa per aiutarla. Del resto l'adolescenza è sempre un tempo di prova per tutta la famiglia. Una terapia familiare potrebbe essere uno strumento utile in una situazione del genere. Prima di poter accogliere relazioni esterne è cosa saggia dare uno sguardo a quelle più personali.
Resto a disposizione per qualsiasi necessità.

Dott. Festa Simone

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Gentilissima,
Comprendo le sue preoccupazioni relative al comportamento e alle parole di sua figlia. L’adolescenza rappresenta un momento di grande cambiamento ed è necessario che i genitori siano presenti senza però diventare troppo invadenti. Continui a cercare un dialogo con sua figlia, magari durante alcune attività che vi piace condividere insieme e le mostri che può aprirsi con lei e raccontarle i suoi dubbi e problemi.
Qualora avesse difficoltà può pensare di rivolgersi a un professionista per comprendere se vi è la necessità di iniziare un percorso di supporto.
Un caro saluto,
Dott.ssa Ninonà
Gentile genitore, comprendo la preoccupazione che sta affrontando riguardo alla situazione di sua figlia. È naturale essere confusi e preoccupati quando ci sono cambiamenti significativi nel comportamento dei nostri figli, specialmente quando si tratta di una fase così delicata come l'adolescenza. Tuttavia, è importante non trascurare il fatto che sua figlia abbia menzionato di non essere se stessa nemmeno a casa. Questo potrebbe indicare che ci sono altre dinamiche o preoccupazioni che sta affrontando e che potrebbero richiedere un approccio più attento e sensibile. Consiglio di considerare la possibilità di coinvolgere un professionista qualificato, uno psicologo o uno psicoterapeuta cognitivo comportamentale (CBT), esperti nell'individuare strategie pratiche ed efficaci per affrontare le difficoltà attuali. La CBT si concentra sul comprendere e modificare i pensieri e i comportamenti che influenzano le emozioni, offrendo strumenti concreti per migliorare il tuo benessere psicologico. Resto a tua disposizione per qualsiasi chiarimento o supporto aggiuntivo.
Un caro saluto,
Dott. Moro
Cara utente, innanzitutto grazie per aver condiviso le sue preoccupazioni.
Potrebbe essere utile iniziare una conversazione aperta e non giudicante con sua figlia per comprendere meglio cosa la sta facendo sentire così. Potrebbe chiederle cosa la rende più a suo agio o cosa la preoccupa di più nelle situazioni in cui si sente diversa. Mostri empatia e sostegno, assicurandole che voi siete lì per lei e che non la giudicherete.

Inoltre, è importante ricordare che l'adolescenza è una fase di sviluppo cruciale in cui i giovani stanno definendo la propria identità. Questo processo di differenziazione è parte integrante del loro percorso verso l'indipendenza e la scoperta di sé stessi.

Potrebbe essere utile anche proporre a sua figlia di incontrare un professionista che possa fornirle uno spazio sicuro dove esplorare i suoi sentimenti e trovare strategie per affrontarli.
Sarebbe utile anche per lei avere uno spazio personale dove condividere le sue preoccupazioni da genitore.
Il consiglio che mi sento di darle è di continuare ad essere presente per sua figlia e di cercare di incoraggiare un ambiente in cui si senta accettata e amata per quella che è. Se ha altre domande o preoccupazioni, non esiti a contattarmi.

Un saluto

Dott.ssa Alessandra De Magistris
Buongiorno. Le/i ragazze/i attraversano nella loro crescita tanti cambiamenti sia a livello fisico che psicologico. E' importante che noi adulti diamo la nostra disponibilità ad ascoltare ed a sostenerli nelle loro difficoltà. Sua figlia, le ha dato delle risposte, forse non esaustive, che non la soddisfano o che comunque non l'aiutano a capirla. Voi come genitori, dite a vostra figlia che ci siete nel sostenerla ed ascoltarla, tutte le volte che ne sente il bisogno. Se ha scuola c'è il supporto psicologico, chiedete un colloquio per parlarne perché uno degli interventi che può fare la psicologa è con il gruppo classe, non è un intervento diretto sul singolo, ma intanto vi può aiutare a capire se la difficoltà è all'interno del gruppo classe o no. Lavorare con il gruppo classe è un modo per avvicinare le/i ragazze/i a conoscere la figura della/o psicologa, nel suo caso può essere anche l'opportunità per sua figlia di chiedere un colloquio, se lo ritiene importante.
Grazie per aver condiviso questo suo vissuto.
Dott.ssa Nicoletta Gentile
Buongiorno e grazie per aver posto la sua domanda. Da quanto scrive si percepisce la difficoltà e la preoccupazione di voi genitori per la questione espressa da vostra figlia.
L'adolescenza è un periodo caratterizzato da vissuti di ambivalenza che rende difficoltoso a tutto l'ambiente familiare fare i conti con l'incertezza e l'incapacità di comprendere a pieno ciò che sta avvenendo.
Ciò che dice la ragazza mi sembra essere molto importante, perché mostra la capacità di percepire una difficoltà e di comunicarla ai genitori.
Risulta importante anche considerare il disagio che emerge nei genitori a seguito di questo periodo di difficoltà: anche questo può essere preso in esame per capire il cambiamento che sta avvenendo a livello familiare.
Per poter svolgere un buon lavoro è necessario che il professionista conosca a fondo il caso e possa essere d'aiuto sia alla ragazza che alla famiglia. Si può quindi pensare di contattare un professionista psicologo o psicoterapeuta che si occupi di adolescenza e di supporto genitoriale (meglio, questo percorso, se svolto in parallelo da un suo collega).
Rimango a disposizione se posso essere d'aiuto.
Dr. Luca Barbieri
Buongiorno, posso capire il periodo difficile che state vivendo in famiglia, in quanto l'adolescenza è un momento di grandi cambiamenti, anche per la famiglia stessa. Le consiglio quindi un consulto psicologico, così da valutare un supporto e un sostegno per la ragazza e un aiuto per voi genitori nel gestire al meglio questo periodo di novità.

Cordialità
Dott. Maurizio di Benedetto
Buongiorno, la ringrazio per aver condiviso con noi le sue comprensibili preoccupazioni. L'adolescenza è una fase di cambiamento fisico, emotivo e relazionale particolarmente difficile sia per l'adolescente stesso, sia per i genitori che si trovano a dover affrontare delle tematiche così importanti. Sicuramente questo comportamento di evitamento della relazione o di difficoltà ad essere sé stessi nelle relazioni necessiterebbe di una maggiore attenzione e in questo potrebbe essere utile intraprendere un percorso psicologico, nel quale poter capire quale sia la "versione autentica" di questo sé che sembra essere soffocato dietro a tante versioni adattate a differenti contesti e tipi di relazioni. Suggeritele questa possibilità, spiegandole che avrà la possibilità di essere finalmente sé stessa, in un ambiente protetto e non giudicante. Se lo vorrà, sono a disposizione. In bocca al lupo! Dott.ssa Cristiana Danese
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Buongiorno, grazie per la tua condivisione. Capisco quanto possa essere preoccupante vedere tua figlia manifestare questo comportamento introverso e sentirsi come se non fosse se stessa neanche a casa. È importante affrontare questa situazione con sensibilità e compassione.
Prima di tutto, è normale che durante l'adolescenza i ragazzi attraversino fasi di cambiamento e ricerca di identità. Potrebbe essere che tua figlia stia attraversando una fase in cui si sente insicura e preferisce mantenere un profilo basso per evitare di essere giudicata o criticata dai suoi compagni di classe. Tuttavia, il fatto che abbia anche detto di non sentirsi se stessa neanche a casa potrebbe suggerire che potrebbe esserci qualcosa di più profondo in gioco. Potrebbe essere utile avere una conversazione aperta e sincera con lei, magari in un momento in cui si sente più rilassata e aperta.
Chiedile cosa la fa sentire a disagio sia a scuola che a casa, e se ci sono situazioni specifiche che la mettono a disagio o la fanno sentire insicura. Ascoltala senza giudicare e cerca di capire le sue preoccupazioni e i suoi sentimenti. Se pensi che potrebbe beneficiare di un aiuto professionale, potresti considerare di coinvolgere uno psicologo o uno psicoterapeuta che possa aiutarla ad affrontare le sue paure e insicurezze in modo più efficace. Infine, ricorda che è importante continuare a mostrare il tuo sostegno e il tuo amore per tua figlia, anche quando è difficile comprendere cosa stia attraversando. Sii lì per lei e offrile il tuo supporto in ogni modo possibile. Un saluto, Dr. Vittorio Penzo
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Capisco che questa situazione ti preoccupi e che sia difficile da comprendere. È comune che i ragazzi attraversino fasi di cambiamento durante l'adolescenza, e questo comportamento potrebbe essere parte di un processo di scoperta di sé e di identità. Tuttavia, è importante anche prestare attenzione ai segnali che tua figlia sta dando, soprattutto quando dice di non sentirsi se stessa neanche a casa.

Potrebbe essere utile esplorare più approfonditamente i motivi dietro il desiderio di tua figlia di mantenere un profilo basso e di non voler attirare l'attenzione. Potrebbe essere legato a timori o insicurezze che lei non riesce a esprimere pienamente. Inoltre, è significativo il fatto che lei stessa abbia riconosciuto di non essere se stessa anche con voi, i genitori. Questo potrebbe indicare che ci sono delle dinamiche familiari o delle pressioni esterne che la influenzano.

Potrebbe essere utile coinvolgere un professionista, come uno psicologo o uno psicoterapeuta, che possa aiutare tua figlia a esplorare i suoi sentimenti e a trovare modi più costruttivi per affrontarli. Insieme, potreste lavorare su strategie per aiutarla a sentirsi più sicura di sé e a gestire eventuali pressioni esterne in modo sano.

È importante anche che tu e suo padre continuiate a offrirle sostegno e comprensione, creando uno spazio sicuro in cui possa esprimere i suoi pensieri e i suoi sentimenti liberamente, senza sentirsi giudicata. Ricorda che il processo di crescita e di scoperta di sé è un viaggio individuale, e il vostro sostegno è fondamentale per aiutarla a superare le sfide che incontra lungo il cammino.





Grazie per la sua condivisione. I figli ci mettono spesso in discussione, portandoci naturalmente a guardarci dentro e ad interrogarci se stiamo facendo la scelta giusta o no con loro. Sua figlia è stata molta onesta e sincera. E questo è già essere autentica e se stessa. Voler tenere un “basso profilo” in classe può essere una scelta e una strategia per rimanere emotivamente più tranquilli. Ovviamente dipende da come è il clima in classe. Se però c’è giudizio, competizione e magari superficialità, i ragazzi talvolta possono preferire mettersi in disparte per non essere esposti a un clima che vivono come faticoso e questo, più che un problema, può essere semplicemente il loro modo per mettere le loro energie in cose che reputano essere più affini a loro. I compagni di classe raramente si scelgono, mentre gli amici sì, e con gli amici, da ciò che lei scrive, sta bene. Per quanto riguarda come si sente in famiglia, credo sia importante che venga ascoltata senza giudizio, semplicemente facendole sapere che ci siete e che la accogliete anche così. Fa parte dell’adolescenza testare i limiti e mettere in discussione le figure di riferimento. L’adolescente porta assieme a questo spesso anche molta sensibilità e capacità di giudizio quando si sente rispettato e accolto nel suo cambiamento. Se poi ci fosse qualcosa nel comportamento di sua figlia che la tocca particolarmente e che vuole approfondire, sa eventualmente dove trovarmi. Mi auguro questa risposta possa esserle stata di aiuto. Cari saluti. Dott.ssa Simona Vanetti
Gentile genitore,
come lei stesso ha detto l'adolescenza è una fase molto delicata. Fase dove però si assiste sempre più ad un distacco dal nucleo familiare e invece ad un avvicinamento più importante al gruppo dei pari. Il fatto che sua figlia dica di non aver paura del giudizio dei pari non implica che nel concreto non le importi. È possibile che ve lo dica per rassicurarvi, per non sentirsi al centro della vostra attenzione o per evitare ulteriori domande sull'argomento.
Le strade sono due: potrebbe lavorare lei in primis con uno psicologo che la aiuti a comprendere meglio come relazionarsi a sua figlia adolescente; oppure o in contemporanea, chiedere a sua figlia se avesse piacere di parlare della situazione con uno psicologo per sentirsi più libera di esprimere ciò che sente. Anche se pensa di farlo per il suo bene, non forzi sua figlia nel caso non volesse iniziare un percorso con uno psicologo, piuttosto si dia lei la possibilità di poter affrontare con più serenità questa fase, sapendo di avere il supporto di un professionista.
Io sono una psicologa specializzata anche nell'aiuto di bambini e adolescenti. Aiuto spesso i genitori ad affinare le loro competenze genitoriali. Se volesse conoscermi per valutare di iniziare un percorso prenoti pure con me un primo videoconsulto online. Il primo glielo offro io.
Un caro saluto
Dott.ssa Vita
Gentile Utente,
Comprendo la preoccupazione per sua figlia visto gli atteggiamenti e i suoi discorsi. A quanto traspare dalle sue parole, mi sembra che voi genitori non possiate darle più di tanto aiuto, non per incapacità ma quanto più perché è lei in questo momento a “rifiutarlo”. Ha provato a chiederle se le andrebbe di parlarne con uno specialista?
L’età adolescenziale sicuramente non è semplice da tanti punti di vista e spesso è fisiologica una chiusura o introversione nel momento in cui si sta acquisendo e formando la propria identità, io lavoro anche come docente a scuola e vedo sempre più ragazzi in questa situazione. I giovani di oggi vanno tanto stimolati e se necessario aiutati anche semplicemente con un po’ di psico-educazione e prevenzione.
A disposizione, Doc. Giulia Esposito
Capisco le tue preoccupazioni come genitore. È normale sentirsi confusi e preoccupati quando si percepiscono cambiamenti nel comportamento dei propri figli, specialmente durante l'adolescenza, una fase di grandi trasformazioni emotive e comportamentali.

Quello che descrivi di tua figlia potrebbe essere interpretato in diversi modi. Per alcuni adolescenti, adottare un comportamento più riservato a scuola può essere una strategia per evitare conflitti o giudizi, cosa che potrebbe farla sentire più sicura in un ambiente che percepisce come critico o stressante. Tuttavia, il fatto che lei abbia espresso di non essere se stessa nemmeno in famiglia potrebbe indicare una certa insicurezza o la difficoltà di esprimere la propria identità in modo aperto.

Ecco alcuni suggerimenti che potresti considerare:

Ascolto attivo: Assicurati di dedicare del tempo per ascoltarla senza giudizi. A volte, i giovani hanno solo bisogno di sapere che ci sono adulti disposti ad ascoltarli senza subito offrire soluzioni o critiche.
Ambiente di supporto: Continua a creare un ambiente familiare dove si senta sicura a esprimere le sue opinioni e sentimenti. Potrebbe aiutare sapere che è accettata per come è, indipendentemente dalle sue scelte esteriori.
Interessi e attività: Incoraggia tua figlia a esplorare nuovi interessi o a continuare con le attività che le piacciono. Questo può aiutarla a sviluppare la fiducia in sé stessa e a trovare gruppi in cui si sente valorizzata e compresa.
Discussione aperta: Prova a discutere con lei in modo aperto su come si sente riguardo alla scuola e alle relazioni sociali. A volte, discutere di questi temi può rivelare preoccupazioni nascoste o questioni su cui potrebbe aver bisogno di aiuto.
Consulenza professionale: Se noti che continua a ritrarsi o se esprime sentimenti di tristezza o ansia, potrebbe essere utile consultare un professionista, come uno psicologo o un counselor scolastico. Essi possono offrire supporto e strategie per gestire meglio le dinamiche sociali e personali.
L'adolescenza è un periodo di esplorazione di sé, e ogni adolescente vive questo processo in modo unico. Mantenere le linee di comunicazione aperte e offrire supporto costante sono fondamentali. Sei già sulla buona strada mostrando empatia e desiderio di capirla e sostenerla.
Salve, grazie per aver esposto la sua preoccupazione. Il fatto che sua figlia abbia avuto la possibilità di comunicare con voi è molto importante. Poter essere una famiglia supportiva è un traguardo! Potreste pensare di rivolgervi allo psicologo scolastico (se esiste uno sportello a scuola?) oppure ad uno psicoterapeuta al fine di valutare il miglior percorso per voi e lei.
Buongiorno, comrpendo le sue preoccupazioni come professionista e come madre. Credo sarebbe importante aiutare in questa fase lei come genitore attraverso un percorso di supporto psicologico che la aiuti ad attraversare nel modo migliore questo periodo di grande trasformazione di sua figlia. Anche gli aspetti comunicativi in questa fase, non devono essere trascurati, per evitare contrapposizioni ochiusure ulteriori. Personalmente poi, mi interesso da anni di disagio giovanile. Se lo desidera mi rendo disponibile anche solo per una consulenza. Cordialmente.
Gentile genitore, l'adolescenza è una fase molto delicata e ricca di cambiamenti. E' il momento in cui si inizia a formare la propria identità cercando di allontanarsi dal nucleo famigliare per avvicinarsi al gruppo dei pari. Il fatto che sua figlia dica di non aver paura del giudizio dei pari non implica che nel concreto non le importi. È possibile che ve lo dica per rassicurarvi, per non sentirsi al centro della vostra attenzione o per evitare ulteriori domande sull'argomento. Il mio consiglio è quello di provare a fare una consulenza famigliare per la presa in carico di una eventuale sofferenza, vedendo voi genitori come una risorsa per la crescita e il benessere di vostra figlia.
Rimango a disposizione, cordialmente. Dott.ssa Chiara Bono
Buonasera cara utente e la ringrazio di aver condiviso la sua storia. Il periodo adolescenziale è una fase della vita molto particolare durante la quale avvengono cambiamenti fisici, emotivi e comportamentali . Da ciò che ha raccontato, credo che sua figlia tenti di comunicare una richiesta di aiuto che va accolta ed approfondita. Le suggerisco di provare a parlare con sua figlia in modo chiaro ed empatico al fine di farla aprire con lei e comprendere meglio i suoi comportamenti. Qualora avesse la necessità di parlare con un professionista, le consiglio di valutare la possibilità di iniziare un percorso individuale e/obfamiliare che possa aiutarla ad affrontare la problematica manifestata da sua figlia. Resto a sua disposizione, un caro saluto . Dott.ssa Astarita Laura
Buonasera, comprendo che sia preoccupata per sua figlia e che le sue preoccupazioni riguardino la sua introversia e il suo desiderio di mantenere un "profilo basso" sia a scuola che a casa. È normale che come genitori si cerchi di capire le sfide che i propri figli affrontano e si desideri il loro benessere emotivo.

La descrizione di sua figlia come una ragazza serena e socievole con i suoi amici, ma più riservata e introspettiva in altri contesti, suggerisce che potrebbe trattarsi di una fase normale dell'adolescenza, infatti è comune che gli adolescenti attraversino periodi di ricerca e definizione di sé, sperimentando diversi modi di relazionarsi con gli altri e di esprimere la propria identità.

Tuttavia, è anche importante prendere sul serio le preoccupazioni di sua figlia riguardo al suo comportamento a casa e a scuola. Il fatto che lei stia manifestando un disagio nel non sentirsi se stessa anche con la famiglia potrebbe indicare la presenza di una tensione emotiva più profonda.

È possibile che sua figlia stia affrontando delle difficoltà emotive o relazionali che le stanno causando disagio e che potrebbero richiedere un supporto più approfondito rispetto a quello che può offrire la famiglia da sola. In questi casi, coinvolgere uno psicologo potrebbe essere utile per aiutarla a esplorare i suoi sentimenti, a comprendere meglio se stessa e a trovare modi più adattivi per gestire il suo disagio.

Tuttavia, prima di prendere decisioni drastiche, potrebbe essere utile continuare a dialogare apertamente con sua figlia, ascoltando le sue preoccupazioni e cercando di capire cosa potrebbe essere di aiuto per lei, tenendo conto che coinvolgere uno psicologo potrebbe essere un passo positivo verso il supporto emotivo e il benessere di sua figlia, se ritenuto necessario.

Ricordi che è normale sentirsi confusi e preoccupati di fronte a situazioni come questa, ma cercare il sostegno necessario è un passo importante verso il benessere di sua figlia e della famiglia nel suo insieme. Un caro saluto, dott.ssa Camilla Persico
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Buongiorno,
L'età di sua figlia è molto delicata e complessa ne rapporto sia con sè stessi che con gli altri. Forse potrebbere proporre a sua figlia di confrontarsi con una figura esterna con cui esprimersi liberamente ed essere sè stessa.
Dott. Marco Cenci

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