Buonasera ho attacchi di panico ansia e fobia sono 5 anni che non riesco ad uscirne fuori. Assumo 1

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Buonasera ho attacchi di panico ansia e fobia sono 5 anni che non riesco ad uscirne fuori. Assumo 1 compressa di frontal da 1mg una la mattina e una la sera,poi 1 compressa di prozin da 25mg 1 alle ore 8,00 e una alle 20 e in più una compressa di jatrosom la mattina alle 10. Ma ultimamente non mi sento per niente bene anzi l'ansia e attacchi di panico sono aumentati. Non ce la faccio più qualcuno può aiutarmi. Grazie
Buongiorno, se i sintomi durano da così tanti anni e ultimamente sono addirittura aumentati e’ evidente che la sola terapia farmacologica non è sufficiente. Se non lo ha già fatto dunque occorrerà valutare se affiancare ad essa un buon percorso psicoterapeutico. Resto a disposizione per dubbi o chiarimenti. Un saluto Marta Corradi

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Buongiorno, accompagnare al sostegno farmacologico un percorso di psicoterapia potrebbe sollevarla da questo senso di oppressione che sembra emergere tra le righe. "Non ce la faccio più", potremmo aggiungere "da sola" a gestire questo blocco che la chiude in un angolo e non le permette di vivere con leggerezza e serenità. L'ansia, nei suoi vari gradienti e nelle sue più disparate manifestazioni, può essere un segnale forte che la nostra psiche invia per segnalarci un pericolo interno cui sarebbe bene trovare il modo di dare voce. Un cordiale saluto Dott.ssa Elisa Galantini
Gentile utente,

nel caso degli attacchi di panico la cura migliore è rappresentata da un approccio integrato farmaci e psicoterapia.
Da quello che scrive non ha mai intrapreso un percorso di psicoterapia.
Quest'ultima potrebbe darle la possibilità di acquisire degli strumenti con cui poter gestire meglio i periodi difficili della sua vita e la stessa presenza di agitazione nella sua vita.
Visto il tempo trascorso dall'esordio del sintomo le consiglio di non rimandare più tale decisione.
Qualora volesse ricevere maggiori info in merito alla psicoterapia non esiti a contattarmi in privato.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
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Gentile utente, è comprensibile il senso di sconforto ed abbattimento poiché convive con qualcosa che è debilitante e difficile da sopportare. La invito a considerare la possibilità di abbinare al trattamento farmacologico un percorso psicologico in modo da intervenire su più fronti.
Gentile utente, non è chiaro se la terapia farmacologica che assume sia completata da un percorso psicoterapeutico che ne orienta anche l'indicazione. Se così non fosse, la risoluzione del sintomo potrebbe non essere di facile realizzazione.
Chieda indicazioni al medico che le ha fornito la prescrizione dei farmaci.
Un saluto,
dott.ssa Marianna Genitore
Gentile Utente,
ha una problematica ansiosa importante, e con una lunga storia alle spalle; i farmaci quasi mai sono una soluzione efficace, perché se non affiancati ad una psicoterapia spengono forzatamente il malessere senza risolverlo, e dopo 5 anni ci troviamo ogni giorno punto e accapo. La incoraggio a rivolgersi ad uno psicoterapeuta per intraprendere un lavoro che le insegnerà a gestire l'ansia, ritrovando controllo sulle sue giornate, mentre con gradualità comprenderà cosa ha generato il problema. Un caro augurio di buona fortuna
Comprendo il senso di smarrimento e di frustrazione che lei sta vivendo. Se non lo ha ancora fatto le consiglio anche io di abbinare al trattamento farmacologico una psicoterapia. Vedrà che la aiuterà a gestire meglio quanto vive. Cari saluti
Gentile utente, le suggerisco di prendere in considerazione la possibilità di rivolgersi ad uno psicoterapeuta così da integrare alla cura farmacologica un percorso psicologico. In questo modo potrà riflettere sulle possibili cause del suo malessere e ottenere dei risultati duraturi nel tempo. Un caro saluto, Enza C.
Buongiorno,
è comprensibile il suo sconforto. Da tempo cerca di prendersi cura di sè, ma i risultati sperati non sembrano arrivare. I farmaci spesso sono un ottimo strumento che ci aiuta ad alleviare i sintomi in modo relativamente veloce quando questi ci travolgono a tal punto da farci sentire impotenti. Tuttavia, probabilmente la radice della sua sintomatologia assume senso altrove, nella sua storia di vita, nelle cose che affronta tutti i giorni e nell'idea del suo futuro. I farmaci da soli non ci permettono di acquisire le strategie e le comprensioni profonde che ci permettono di portare gli utili cambiamenti per il nostro benessere. Perciò, se da un lato le consiglio di rivalutare la terapia farmacologica con il suo medico in modo da trarre maggior giovamento da quel tipo di intervento, dall'altro lato potrebbe essere il momento per lei di darsi lo spazio di affrontare questi vissuti all'interno di un percorso psicoterapico. Le auguro di poter stare meglio presto.

Un caro saluto,
Dott.ssa Eleonora Pinna
Gentile Utente,
Deve essere molto difficile convivere con il malessere che riporta. Oltre alla cura farmacologica non scrive se ha anche iniziato una psicoterapia. Se così non fosse, provi a prendere contatto con un/una psicoterapeuta in modo da dare voce anche ai suoi vissuti. Le mando i miei saluti. Dr.ssa Marta Fuscà
Buonasera. Dice di avere queste problematiche da 5 anni, sarebbe importante sapere cosa ha fatto fino ad oggi per migliorarle. Le consiglio di riparlare con il medico che le ha prescritto i farmaci e valutare di iniziare un percorso psicoterapeutico che la porti a raggiungere un benessere di cui ha diritto e che da anni non riesce ad avere.
Rimango a disposizione se ha bisogno.
Dott.ssa Federica Leonardi
Salve. Dovrebbe consultare lo specialista che ha prescritto la terapia e insieme a lui troverà una valida soluzione. Tuttavia le suggerisco di affiancare anche una terapia psicologica e troverà molto più sollievo dai suoi sintomi.
Cordiali saluti Dottor Emanuele Grilli Psicologo e Psicoterapeuta
Gentile utente,l'ansia è un segnale i cui sintomi esprimono un disagio che il nostro corpo manifesta a causa di qualcosa che nella nostra vita non sta funzionando in quel momento, gli attacchi di panico possono essere considerati la manifestazione estrema di tale disagio le consiglio di iniziare un percorso di psicoterapia che la aiuti a decodificare il messaggio che l'ansia le sta mandando
Buonasera, effettivamente lei sta assumendo dei psicofarmaci, non ci dice da quando li sta assumendo, cmq potrebbe ricontattare il medico che glieli ha prescritti e controllare se la dose è giusta. Inoltre non dobbiamo dare tanto potere solo ai farmaci, è importante che lei elabori con uno psicoterapeuta che cosa nascondono i suoi sintomi, come attacchi di panico ed ansia. Non potrà prendere a vita gli psicofarmaci man mano con il tempo verranno scalati e se lei non avrà elaborato i motivi dei suoi disturbi i sintomi ricompariranno, dott. Eugeni Cardilli.
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Gentile utente, i farmaci sono un valido aiuto ma da soli non sono sufficienti ad eliminare le cause dell'ansia. Dovrebbe associare una psicoterapia per affrontare il suo problema alla radice. Contatti uno psicoterapeuta al più presto.
Dott.ssa Valeria Randisi
Gentile utente, è di molto aiuto affiancare ad una terapia farmacologia una psicoterapia. Le consiglio dunque di parlarne allo specialista che le cura la terapia farmacologica, in modo da farsi consigliare uno/a psicoterapeuta. Un caro saluto
Buonasera, sicuramente può provare a rivedere la sua terapia farmacologica con il medico che gliel'ha prescritta in modo da poterne migliorare l'efficacia. In ogni caso mi permetto di consigliarle vivamente un percorso di sostegno psicologico per aiutarla a comprendere e poi gestire i sintomi legati all'ansia e gli attacchi di panico.
Le auguro una buona serata. Cordialmente, Dott.ssa Fabiola Rubinato
Salve, non si abbatta! Certamente se per tutto questo tempo ha cercato di guarire dall'ansia, panico e fobie tramite i farmaci, purtroppo si è messo in una strada veramente in salita!!! Troppo in salita!!! Purtroppo è comune l'errore. Ma come farebbero i farmaci a modificare i pensieri e far superare le paure?! Impossibile dico io. Per esperienza. Le consiglio sedute di Psicoterapia cognitivo comportamentale, concrete ed efficaci. In bocca al lupo!
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Buonasera, se non l'ha ancora intrapreso, dovrebbe cominciare a pensare ad un percorso psicologico. Attraverso il supporto del terapeuta, infatti, andrà a diminuire progressivamente il dosaggio del farmaco: ovviamente, ciò avverrà procedendo di pari passo con il suo medico.
Un caro saluto Dr.ssa Claudia Sposini
Cara
Penso sia importante che si sostenga nel percorso farmacologico con il sostegno psicoterapeutico. Penso che il suo medico di fiducia le abbia consigliato un supporto in questo senso e se non l’ha fatto la invito a parlarne anche con lui/lei poiché penso che sia importante lavorare insieme in un progetto di cura integrata.
Il senso di depauperamento e di solitudine che esprime nelle sue parole, non è solo normale in relazione ai sintomi riferiti ma è anche frutto di un sistema in cui non si sente parte attiva.
Per me sentirsi parte di un progetto è fonte di protezione e di sicurezza, di rinforzo del potere personale di potercela fare e soprattuto di sentirsi compresi.
Buona giornata.
Gentile utente, capisco che dopo 5 anni sia un po’ scoraggiato, ma concordo con i miei colleghi. Il trattamento con i farmaci interviene sul piano fisiologico, andando ad agire sul funzionamento del sistema nervoso centrale, ma da solo non è sufficiente per agire sulle cause emotive e cognitive del disagio e quindi è auspicabile integrare la farmacoterapia con una buona psicoterapia. Sicuramente il trattamento che ha seguito finora le sarà stato utile per attenuare i sintomi critici del suo disagio, cosicché iniziando una psicoterapia le risulterà più facile entrare in contatto con gli eventi stimolo del suo malessere. Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti. Dott.ssa Maria Sarno
Buon giorno,
lei parla di sensazione di schifo e disgusto verso i bottoni indossati dagli altri.
Sembra una sorta di avversione verso una tipologia di oggetto che le procura un qualcosa di spiacevole. Di solito lo schifo e il disgusto sono emozioni provate verso qualcosa che non si accetta, anzi si rifiuta, perché è vissuta come dannosa, o lontana dal proprio essere.
Questo in linea generale. Nello specifico, bisognerebbe capire il significato della sua avversione/schifo, per cui, se vuole comprendere, faccia degli incontri con uno psicoterapeuta.
Un cordiale saluto
Penso che per la sua condizione patologica ci sia bisogno, per ottenere risultati soddisfacenti, di un rapporto psicoterapeutico in cui ci sia molta accoglienza, in cui si lavori seriamente sugli aspetti inconsci che generano malessere. E' opportuno anche che la psicoterapia sia promossa e supportata da medicinali innocui e naturali: la Floriterapia di Bach, l’Omeopatia Omotossicologica, la Nutraceutica, la Fitoterapia e la Psicoprobiotica. Essi permettono non solo di potenziare la psicoterapia ma anche di sostituire gradualmente gli psicofarmaci che si sono dimostrati, nel suo caso, inefficaci e che alla lunga producono effetti collaterali negativi. Se vuole sono a sua disposizione (telefonicamente) per ulteriori informazioni. Sono anche disponibile per una terapia on line. Salve!
Buonasera, concordo con la proposta che giunge dagli altri colleghi che un approccio farmacologico insieme all'elaborazione personale dei suoi personali eventi di vita , può essere molto più rapido ed efficace e risolutivo. Naturalmente la combinazione prevede anche l'individuazione del farmaco a cui risponde meglio e del terapeuta con il quale lei sente un feeling adeguato per una buona alleanza. tutto ciò dà più motivazione e agisce come un più potente fattore di guarigione. Aggiungo che l'ideale sarebbe che il medico e lo psicoterapeuta lavorino in sinergia confrontandosi vicendevolmente in modo da fare un lavoro di squadra con lei. Il tutto rende più efficace il percorso di guarigione
Gentile utente, il mio suggerimento è di prendere in considerazione la possibilità di rivolgersi ad uno psicoterapeuta così da integrare alla cura farmacologica un percorso psicologico. In questo modo potrà riflettere sulle possibili cause del suo malessere e ottenere dei risultati duraturi nel tempo.
saluti
AV
Gentile utente, le consiglio un consulto con uno psicoterapeuta così da poter integrare la terapia farmacologica a una psicologica.
Cordialmente
Dottor Mauro Vargiu

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