Buonasera, ho 64 anni nel 1999 sono caduto in depressione (dovuto al decesso di mio padre), mi sono
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Buonasera, ho 64 anni nel 1999 sono caduto in depressione (dovuto al decesso di mio padre), mi sono rivolto a un Neuro Psichiatra il quale come terapia mi diede Anafranil 75 mg R.P. Xanax 1 mg. la sera e la mattina e dopo una settimana anche Deniban 50 mg. per 2 mesi. Dopo una cura di 3 mesi mi sono sentito rinato.
Nel 2012 sono ricaduto in depressione (sempre per motivi familiari), mi sono rivolto ad altro Neuro Psichiatra il quale mi fece fare tutte le analisi e visite prima di darmi una cura per la mia Depressione Maggiore. Come terapia mi diede Zarelis da 75 mg per la prima settimana e poi aumentata a 150 mg. + xanax 1 mg R.P. la sera e una al mattino. Dopo 2 mesi sono tornato per il controllo facendogli presente che ero leggermente migliorato, mi disse di continuare per altri 2 mesi. Sono ritornato facendogli presente che non ero per niente migliorato. Insieme alla terapia che mi aveva dato mi disse di prendere per 2 mesi anche il Samyr 400 mg. Sono tornato per il controllo facendogli presente che l' umore era rimasto circa il 60% come era prima. Mi disse di continuare con la terapia che mi aveva dato all' inizio, dicendomi che essendo una ricaduta ci sarebbe voluto più tempo. Comunque per farla breve nel frattempo sono passati 3 anni senza nessun miglioramento, l' umore è sempre rimasto al 60%. Due anni fa lo chiamai per sapere cosa dovevo fare visto che non stavo ancora benissimo, mi rispose che lui non esercitava più, però mi fece aumentare lo Zarelis a 225 mg. Anche a 225 mg nulla cambiava, ormai sono 6 anni che vado avanti con questa cura di cui non riesco a stare bene al 100%. Non so più che fare, non so perchè lo Zarelis essendo uno degli ultimi ritrovati antidepressivi SNRI non hanno fatto l' effetto che speravo per poter stare meglio.
Chiedo cortesemente delucidazioni o suggerimento in merito al mio commento.
Ringraziandovi anticipatamente spero in una Vostra risposta.
Grazie
Lino
Nel 2012 sono ricaduto in depressione (sempre per motivi familiari), mi sono rivolto ad altro Neuro Psichiatra il quale mi fece fare tutte le analisi e visite prima di darmi una cura per la mia Depressione Maggiore. Come terapia mi diede Zarelis da 75 mg per la prima settimana e poi aumentata a 150 mg. + xanax 1 mg R.P. la sera e una al mattino. Dopo 2 mesi sono tornato per il controllo facendogli presente che ero leggermente migliorato, mi disse di continuare per altri 2 mesi. Sono ritornato facendogli presente che non ero per niente migliorato. Insieme alla terapia che mi aveva dato mi disse di prendere per 2 mesi anche il Samyr 400 mg. Sono tornato per il controllo facendogli presente che l' umore era rimasto circa il 60% come era prima. Mi disse di continuare con la terapia che mi aveva dato all' inizio, dicendomi che essendo una ricaduta ci sarebbe voluto più tempo. Comunque per farla breve nel frattempo sono passati 3 anni senza nessun miglioramento, l' umore è sempre rimasto al 60%. Due anni fa lo chiamai per sapere cosa dovevo fare visto che non stavo ancora benissimo, mi rispose che lui non esercitava più, però mi fece aumentare lo Zarelis a 225 mg. Anche a 225 mg nulla cambiava, ormai sono 6 anni che vado avanti con questa cura di cui non riesco a stare bene al 100%. Non so più che fare, non so perchè lo Zarelis essendo uno degli ultimi ritrovati antidepressivi SNRI non hanno fatto l' effetto che speravo per poter stare meglio.
Chiedo cortesemente delucidazioni o suggerimento in merito al mio commento.
Ringraziandovi anticipatamente spero in una Vostra risposta.
Grazie
Lino
I disturbi dell’umore ricorrenti non andrebbero curati solo con gli antidepressivi ma con i regolatori dell’umore che in molti casi impediscono le ricadute.
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Buongiorno, da quanto racconta emerge la necessità di una nuova visita specialistica per inquadrare meglio il problema (incluso vagliare se vi é un disturbo ciclico dell'umore per cui sono necessari gli stabilizzanti dell'umore) cambiare terapia farmacologica (tra l'altro per lo Zarelis le è stato detto di monitorare la pressione dato che può produrre aumenti della stessa se non accuratamente controllato?) e fare un percorso col nuovo psichiatra in cui venga regolarmente monitorato l'andamento ed il decorso della psicofarmacoterapia in modo da ridurre al minimo la possibilità di ricadute.
Scelga un nuovo punto di riferimento di sua fiducia e inizi a farsi seguire per tutti i cambiamenti e la valutazione diagnostica del caso.
Augurandomi di essere stata sufficientemente esaustiva nonostante la piattaforma virtuale, porgo
Gentili saluti.
Scelga un nuovo punto di riferimento di sua fiducia e inizi a farsi seguire per tutti i cambiamenti e la valutazione diagnostica del caso.
Augurandomi di essere stata sufficientemente esaustiva nonostante la piattaforma virtuale, porgo
Gentili saluti.
Gentile signore, come giustamente suggeritole dai colleghi, è indicato che fissi un appuntamento con un nuovo psichiatra che possa consigliarle adeguate modifiche della terapia farmacologica ed eventuale supporto psicologico.
Per altro le ricordo che terapie a lungo termine, come quella dai lei effettuata, andrebbero monitorate ed associate a periodici esami ematici, misurazione della pressione arteriosa ed Elettrocardiogramma di controllo.
Cordialmente,
dottoressa Angela Garozzo
Per altro le ricordo che terapie a lungo termine, come quella dai lei effettuata, andrebbero monitorate ed associate a periodici esami ematici, misurazione della pressione arteriosa ed Elettrocardiogramma di controllo.
Cordialmente,
dottoressa Angela Garozzo
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