Buonasera, ho 46 anni e 3 figli e da poco lasciato il mio vecchio lavoro per una nuova offerta a te

16 risposte
Buonasera,
ho 46 anni e 3 figli e da poco lasciato il mio vecchio lavoro per una nuova offerta a tempo indeterminato vicinissimo a casa che comincerò tra qualche settimana ( ho lavorato per oltre 20 anni come pendolare )
Al momento ho firmato con la nuova azienda una promessa di assunzione e sto attendendo di fare la visita medica specifica.
Sono felice per questa possibilità ma anche ansiosa : il settore è completamente diverso ed anche il ruolo, il nuovo capo mi ha già fatto capire che dopo i primi gg me la dovrò cavare da sola dato che la collega di cui prenderò il posto sarà adibita a nuova mansione e dovrà a sua volta imparare.
Temo di venire abbandonata a me stessa e ho paura di non riuscire ad affrontare al meglio la situazione.
Il capo sa bene che non provengo dallo stesso settore ma minimizza.
Avete consigli? Non potrò permettermi di fallire data la possibilità che mi si è presentata e la famiglia da gestire.
Resto in attesa, grazie mille
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.

Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.

Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.

Resto a disposizione, anche online.

Cordialmente, dott FDL

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Salve. Ogni situazione che ci mette alla prova con nuove sfide porta con sé un carico naturale di ansia e di aspettative, ma nel suo caso la premessa di essere “lasciata a se stessa” in un mondo lavorativamente nuovo genera comprensibilmente dei timori di fallimento. Provo a suggerirle alcune strategie.

1) Scrive che, dopo i primi giorni, dovrà cavarsela da sola; immagino quindi che almeno i primi 2/3 giorni avrà qualcuno ad affiancarla. È importante sfruttare al massimo queste primissime fasi cercando di comprendere quali sono gli obiettivi irrinunciabili per il suo capo, chiarendo in maniera condivisa, ad esempio: quali sono le attività da considerare prioritarie? Quali sono gli errori principali da evitare? Quali sono le procedure standard che attuano in quel luogo di lavoro per determinate attività (in particolare quelle considerate come prioritarie)?
Avere un primo quadro di riferimento, pur se in poco tempo, può darle un primo riferimento da cui partire.

2) Dal modo in cui scrive (es. “non potrò permettermi di fallire”), potrebbe provare ad assumere una prospettiva diversa: il modo in cui parliamo a noi stessi (detto anche “mindset” in ambito lavorativo) può fare la differenza. Ad esempio, considerare la situazione come “molto sfidante”, può attivare in lei molte più risorse rispetto al considerarla come un “fallimento annunciato”.
Questo renderà le cose più semplici? Certamente no, ma potrebbe rendere lei più preparata ad affrontare le difficoltà.

3) A proposito di risorse, si è mai chiesta quali sono le sue risorse (i suoi punti di forza) su cui nella vita ha fatto affidamento? Ad esempio, avendo tre figli immagino lei sia già “esperta” in capacità di risolvere situazioni in tempi brevi, capacità organizzative, etc. Se ha lasciato un lavoro per una nuova offerta, evidentemente ha anche determinate capacità in ambito lavorativo.
Può provare a scrivere una piccola lista delle sue risorse, considerandola una sua personale cassetta degli attrezzi che – inconsapevolmente – ha già utilizzato in passato e che – consapevolmente – potrà riutilizzare ora in questa situazione di emergenza.

Spero questi suggerimenti su varie aree (definizione condivisa degli obiettivi prioritari, atteggiamento mentale, focus sulle proprie risorse) possano aiutarla ad affrontare al meglio questa nuova esperienza.

Cordialmente,
dott.ssa Onorato
Buonasera, lei in questo momento prova molta ansia perché sta caricando la nuova esperienza lavorativa con molto di più della sfida di nuove mansioni, ma vi ripone l'ansia negativa di una soluzione unica per avere più tempo e agio nella sua dimensione globale di madre, moglie e lavoratrice. Ha bisogno di scorporare le varie motivazioni e credere nelle sue capacità. Un supporto psicoterapeutico potrebbe aiutarla in questo momento critico a guardare questa opportunità da un diverso punto di vista. Cordiali saluti, dr.ssa Daniela Benvenuti
Buonasera, per quanto questo cambiamento sia desiderato per l'avvicinamento a casa, dopo 20 anni nella precedente azienda il nuovo lavoro è un inizio, sono comprensibili i timori di non essere all'altezza. Pensi a fare un passo alla volta per inserirsi e in caso di necessità di chiedere supporto. Ci vuole tempo per essere autonoma nella nuova attività. Nel caso l'ansia la soverchi può chiedere aiuto ad uno psicoterapeuta per gestirla. Un caro saluto. Dr.ssa Lorena Ferrero
Carissima, intanto complimenti! Si è guadagnata un nuovo lavoro e per giunta vicino casa. Lei per 20 anni ha gestito una famiglia con 3 figli e un lavoro da pendolare. Le dice niente tutto questo? le sue capacità organizzative, la sua tenuta, la capacità di multitasking come si dice oggi? Partirei dai punti di forza che ha, scrivendoli in una colonna e dall'altra parte scriverei quelli che considera i suoi punti deboli, o per meglio dire gli aspetti da migliorare. Le prime serviranno per rassicurarla e per attingerci nel momento del bisogno, le seconde per avere presente ciò di cui ha bisogno. Con questa fotografia inizierei il nuovo lavoro e sin dal primo giorno cercherei di cogliere nell'ambiente chi potrebbe aiutarla nei primi momenti che starà sola. Nella fase di training usi tutte le modalità (foto, slides, manuali), appunti per avere materiale da consultare quando sarà sola. Sono certa che saprà assolutamente cavarsela. A volte le fantasie sono molto peggiori della realtà, perchè sono nella nostra mente, caricate da aspettative, giudizi, emozioni negative. Aspetti con fiducia e piacere di iniziare, solo allora capirà la reale portata dei fatti. E si industrierà per fronteggiarla. é normale avere un po' di paura e ansia rispetto ad un impegno nuovo. Nel caso fossero molto marcate, potrebbe richiedere un sostegno psicologico per la gestione dell'ansia. Lei ha in mano la gestione di tante situazioni, un luogo tutto per lei e le sue emozioni non sarebbe una debolezza ma una sana cura di sè. Se vuole sono disponibile ad approfondire, cordiali saluti dott.ssa Silvia Ragni
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Buongiorno, innanzi tutto se è stata "selezionata" significa che qualcuno le riconosce più risorse e capacità di lei, e questo è parte del problema. In più "dopo i primi gg" significa che avrà qualche giorno per ingranare. Infine il terzo grave errore, "non posso fallire", che intende? che non potrà sbagliare niente? ma stiamo scherzando? cerchi di non limitarsi per niente.
Salve,
sembra che lei sia molto competente ed inoltre abbia un master nel curriculum che non si riconosce (mai sentito parlare di Maternity As A Master = MAAM?).
Le farà benissimo andare da un terapeuta per imparare ad accrescere la propria self-confidence, i mezzi e gli strumenti non mancano, i diversi orientamenti pullulano di metodologie, quindi gambe in spalla
e....AUGURI !!!
Salve, penso che le tematiche che vengono chiamate in gioco in questo suo racconto siano quella del "fallimento" e "abbandono" come in modo esplicito evidenzia. Sono aspetti che possono essere affrontati con un focus immediato nel presente ma che non esulano dal chiarire e prendere consapevolezza di quali esperienze del nostro passato l'abbiano portata ad oggi nel viversele in modo cosi opprimente. Un buon percorso non potrà che farla entrare in queste aree (fallimento ed il sentirsi abbandonati) arrivando a gestirle al meglio e rendendole felicemente parte di se stessa. un buon avvio terapeutico ritengo sia l'accettazione anche del "fallire" per affrontare tutto ciò che vi possa essere anche in esso scoprendo le sue potenzialità e di quanto anche in una situazione di abbandono in realtà non è abbandonata bensì pienamente al sicuro con se stessa e le sue potenzialità.
un caro saluto
dr Povolo
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Gentile utente, comprendo bene la preoccupazione e l'ansia da prestazione che probabilmente l'ha accompagnata nel corso della sua vita, vorrei poterle trasmettere come questa può avere una funzione positiva in quanto spesso funge da acceleratore di competenze. Oggi deve guardare con occhi diversi perché credo sia giunto il momento di accogliere ciò che ha già maturato e potenziato per sperimentare nuove esperienze. Stia serena che il suo capo ha già visto tutto e lei potrà superare ogni minimo dubbio semplicemente approfondendo o chiedendo chiarimenti.
In bocca al lupo
Gentile utente, comprendo la preoccupazione che descrive per il suo cambio di lavoro dopo diverso tempo. Sia dia il tempo di inserirsi nel nuovo contesto lavorativo e sia dia il permesso di chiedere al suo capo tutte le informazioni necessarie per raggiungere piano piano l'autonomia. Ogni cambiamento richiedere un periodo di adattamento. Se sente che le sue preoccupazioni e le sue ansie sono difficili da gestire potrebbe richiedere aiuto un supporto psicologico per individuare le strategie utili per poter far fronte alla situazione. Resto a disposizione se desidera anche per un consulto online. Un saluto Dott.ssa Valentina Biddau
Buongiorno,

potrebbe aiutarla la possibilità di esser supportata da uno psicologo in questo momento della sua vita visti gli importanti cambiamenti.
Qualora creda di esser in difficoltà a gestire l'ansia che deriva da tale cambiamento, valuti questa eventualità.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buonasera, da un lato è veramente bello leggere della possibilità che la attende e le faccio i complimenti per l'opportunità. Venendo da un ambito diverso, certamente la proposta che le hanno fatto significa che hanno ritenuto che lei avesse le capacità e la versatilità per affrontare questo lavoro.
Ovviamente queste aspettative possono aumentare la quota d'ansia già insita in ogni cambiamento... Certamente lei ha tante risorse e capacità di gestione, considerato che è riuscita a gestire figli e lavoro da pendolare finora. Tenga bene in mente questo e cerchi di ottenere il massimo dai primi giorni di affiancamento, magari ritagliandosi la sera un tempo per ripensare a quanto visto e appreso durante il giorno e identificare le aree in cui si sente meno sicura per poter chiedere approfondimenti il giorno successivo. Cerchi di fare un passo alla volta. Dice che "il capo minimizza" ma magari il capo, sapendo di cosa si tratta, si rende conto che è fattibile, mentre a lei, comprensibilmente, l'idea spaventa. I colleghi hanno dato moti spunti utili, a mio parere. Cerchi di mettere insieme i consigli di tutti e valutare se si sente più tranquilla. Qualora la quota d'ansia rimanesse per lei troppo difficile da gestire, allora potrebbe valere la pena di effettuare un colloquio con uno psicoterapeuta per valutare insieme la situazione e fare un piano per aiutarla.
Buongiorno, comprendo i suoi timori, quando la realtà è nuova in teoria ci sarebbe necessità di un tempo di adattamento maggiormente dilatato.
Qui entrano in gioco due fattori, un corretto senso di responsabilità relativo alla sua famiglia e una autostima forse un po’ traballante.
Su quest'ultima probabilmente occorrerebbe un lavoro di ristrutturazione in psicoterapia, per cui le consiglio di fare qualche seduta di potenziamento.
Una piccola aggiunta, quando si inizia un lavoro si utilizzano tutti gli strumenti possibili, si fanno domande e si registra la risposta, si prendono appunti e così via…
In parole povere, ottimizzi il poco tempo che ha.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
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Buongiorno e grazie per aver portato questo tema.
Per quanto possibile dire, dato il contesto, pare ci sia un timore di fallire e quindi un'attivazione (stato ansioso) di seguito.
In generale il timore può essere un ottimo alleato perchè attivando la persona le permette ad es. di cogliere particolari, essere più pronta, mantenere l'attenzione in maniera più sostenuta nel tempo.
Quando gli elementi di attivazione diventano però ingombranti la paura diviene un limite e può spaventare a sua volta complicando il momento.
La terapia breve strategica fornisce diversi strumenti in tal senso, quindi se avrà piace di approfondire sono a disposizione. L'aspetto che qui posso portare è che tanto meno spazio di errore ci concediamo, tanto maggior è l'ansia e quindi il rischio di sbagliare. Contemplare che inizialmente le cose potrebbero andare diversamente da quanto atteso o desiderato sarà un ottimo cuscinetto per gestire in maniera utile le novità.
Saluti
Buongiorno a lei. Lavorare e gestire ben 3 figli mi sembra una situazione particolarmente complessa che lei sta portando avanti ormai da tempo. Questo mi fa capire che è già abituata a lavorare sotto stress. é chiaro che cambiare lavoro dopo 20 anni non sia facile per nulla, ma è anche normale provare sentimenti di dubbio o incertezza. A volte nella vita bisogna lanciarsi e vedrà che pian piano si abituerà anche a questo nuovo lavoro. Se il suo nuovo datore l'ha assunta probabilmente sa che ce la può fare. Se i suoi sentimenti persistono allora le stanno segnalando qualcosa su di sé che deve scoprire. In questo caso non esiti a contattarmi.
un caro saluto
Dott. Di San Diego
Buongiorno, comprendo come una novità tanto agognata possa provocare ansia da prestazione. Sicuramente, con la passione e la tenacia che emerge dalle sue parole, riuscirà ad inserirsi tranquillamente. Ciò che le posso suggerire è di mostrarsi attenta e volenterosa anche con chi la seguirà nel percorso di affiancamento. Nessuno può pretendere che lei sappia da subito tutto, l'apprendimento necessita di un tempo fisiologico. Eviti di rimproverarsi per qualcosa che non va come lei vorrebbe. L'autocritica spietata mina l'autostima e ha un impatto sul rendimento. Se l'hanno assunta, sanno che all'inizio dovrà imparare ma la collaborazione a volere lavorare al meglio non può essere che apprezzata, per cui non la nasconda.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi

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