Buonasera, ho 27 anni ho un problema che mi pesa enormemente, praticamente non ho mai avuto una fida
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Buonasera, ho 27 anni ho un problema che mi pesa enormemente, praticamente non ho mai avuto una fidanzata e sono vergine, non ho mai baciato una ragazza, purtroppo per anni sono stato timido e introverso, anche adesso, però diciamo che da qualche anno sto lavorando su me stesso , inoltre soffro di disturbo ossessivo compulsivo, comunque questa situazione mi fa stare molto male e mi genera un ansia crescente nel vero senso della parola e mi sento sempre inferiore, ho seriamente paura che la situazione mi sfugga, ne ho bisogno emotivamente e fisicamente, inutile dire ognuno ha i suoi tempi perché se sono arrivato a 27 anni così ho problemi a relazionarmi e in un attimo saranno sempre di più, purtroppo parto da questa verità, anche se sono più consapevole adesso l'ansia del forte ritardo e inadeguatezza rispetto ai coetanei mi soffoca terribilmente, scusate per lo sfogo, non ne parlo con nessuno apertamente, io speriamo che me la cavo
Mi dispiace moltissimo che stia vivendo tutta questa tempesta di emozioni e stati d'animo completamente da solo. E' importante avere un supporto in periodi/momenti come questo. Se teme che la situazione possa sfuggire al suo controllo e sente di aver bisogno di aiuto non esiti ad iniziare un percorso. L'ansia e il senso di inadeguatezza e inferiorità hanno bisogno di essere esplorati..
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Buonasera,
le suggerisco di iniziare al più presto con un/a bravo/a professionista una buona terapia cognitivo comportamentale o integrata.
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Buonasera,
Grazie per aver condiviso in modo così sincero le sue difficoltà. La situazione che descrivi è più comune di quanto si possa pensare e può generare molta sofferenza, specialmente quando si ha la percezione di essere “in ritardo” rispetto ai propri coetanei. È importante sottolineare che non esiste un'età giusta o sbagliata per vivere certe esperienze e che ognuno ha un percorso personale, influenzato da vari fattori come la timidezza, l'introversione o eventuali disturbi psicologici.
Il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) di cui si parla può sicuramente contribuire ad amplificare l'ansia e la sensazione di inadeguatezza, rendendo più complessa la gestione delle relazioni e dell'autostima. L'ansia crescente che prova è un segnale che merita attenzione, non per confermare una sua presunta inferiorità, ma per aiutarla a costruire un approccio più sereno e fiducioso verso le relazioni e la sessualità.
Lavorare su di sé è già un passo importante, e il fatto che lei abbia acquisito maggiore consapevolezza è un segnale di crescita personale. Tuttavia, può essere molto utile affrontare queste difficoltà in un contesto protetto e con il supporto di un professionista. Un percorso psicoterapeutico può aiutarla a esplorare e superare le sue paure, lavorare sull'autostima e sviluppare strategie per relazionarsi con maggiore sicurezza.
Se sente che questa situazione sta diventando troppo pesante da gestire da solo, le consiglio di considerare l'opportunità di rivolgersi a uno specialista. In questo modo potrà ricevere il supporto necessario per affrontare questi vissuti e migliorare il suo benessere emotivo.
DOTTORESSA SILVIA PARISI
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Grazie per aver condiviso in modo così sincero le sue difficoltà. La situazione che descrivi è più comune di quanto si possa pensare e può generare molta sofferenza, specialmente quando si ha la percezione di essere “in ritardo” rispetto ai propri coetanei. È importante sottolineare che non esiste un'età giusta o sbagliata per vivere certe esperienze e che ognuno ha un percorso personale, influenzato da vari fattori come la timidezza, l'introversione o eventuali disturbi psicologici.
Il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) di cui si parla può sicuramente contribuire ad amplificare l'ansia e la sensazione di inadeguatezza, rendendo più complessa la gestione delle relazioni e dell'autostima. L'ansia crescente che prova è un segnale che merita attenzione, non per confermare una sua presunta inferiorità, ma per aiutarla a costruire un approccio più sereno e fiducioso verso le relazioni e la sessualità.
Lavorare su di sé è già un passo importante, e il fatto che lei abbia acquisito maggiore consapevolezza è un segnale di crescita personale. Tuttavia, può essere molto utile affrontare queste difficoltà in un contesto protetto e con il supporto di un professionista. Un percorso psicoterapeutico può aiutarla a esplorare e superare le sue paure, lavorare sull'autostima e sviluppare strategie per relazionarsi con maggiore sicurezza.
Se sente che questa situazione sta diventando troppo pesante da gestire da solo, le consiglio di considerare l'opportunità di rivolgersi a uno specialista. In questo modo potrà ricevere il supporto necessario per affrontare questi vissuti e migliorare il suo benessere emotivo.
DOTTORESSA SILVIA PARISI
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Gentile paziente
Capisco quanto questa situazione ti faccia sentire sopraffatto e ansioso. Prima di tutto, voglio che tu sappia che le difficoltà che stai vivendo non definiscono chi sei come persona. Il fatto che tu stia lavorando su te stesso, che stai prendendo consapevolezza delle tue difficoltà e che cerchi di affrontarle, è già un segno importante di crescita e coraggio. È normale sentirsi inadeguati quando ci si confronta con le esperienze degli altri, ma è altrettanto importante ricordare che ogni individuo ha il suo percorso e i suoi tempi. Il tuo timore di non riuscire a "recuperare" il tempo che senti di aver perso è comprensibile, ma è importante non lasciarti sopraffare da questo pensiero. Le relazioni, sia emotive che fisiche, sono molto complesse e richiedono un equilibrio che va ben oltre l'idea di "dover fare qualcosa per mettersi al passo". Molto spesso, le relazioni autentiche nascono in momenti in cui non ci si sente costretti a raggiungere un obiettivo, ma ci si permette di essere se stessi e di imparare a costruire legami in modo graduale.
Per quanto riguarda la tua esperienza con il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC), è importante capire che la tua ansia non è una condanna, ma una sfida che puoi affrontare. Se non l’hai già fatto, potrebbe essere utile parlare con uno psicologo specializzato che possa aiutarti a gestire meglio i sintomi del DOC e a ridurre l'ansia che provi rispetto alla tua vita sociale e affettiva. Le tecniche di gestione dell'ansia e di terapia cognitivo-comportamentale potrebbero offrirti strumenti efficaci per ridurre la preoccupazione e promuovere un approccio più sereno e realistico alla tua vita sentimentale.
Ricorda che è assolutamente possibile cambiare la propria visione delle cose, e che anche i passi piccoli e graduali portano a risultati significativi.
Capisco quanto questa situazione ti faccia sentire sopraffatto e ansioso. Prima di tutto, voglio che tu sappia che le difficoltà che stai vivendo non definiscono chi sei come persona. Il fatto che tu stia lavorando su te stesso, che stai prendendo consapevolezza delle tue difficoltà e che cerchi di affrontarle, è già un segno importante di crescita e coraggio. È normale sentirsi inadeguati quando ci si confronta con le esperienze degli altri, ma è altrettanto importante ricordare che ogni individuo ha il suo percorso e i suoi tempi. Il tuo timore di non riuscire a "recuperare" il tempo che senti di aver perso è comprensibile, ma è importante non lasciarti sopraffare da questo pensiero. Le relazioni, sia emotive che fisiche, sono molto complesse e richiedono un equilibrio che va ben oltre l'idea di "dover fare qualcosa per mettersi al passo". Molto spesso, le relazioni autentiche nascono in momenti in cui non ci si sente costretti a raggiungere un obiettivo, ma ci si permette di essere se stessi e di imparare a costruire legami in modo graduale.
Per quanto riguarda la tua esperienza con il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC), è importante capire che la tua ansia non è una condanna, ma una sfida che puoi affrontare. Se non l’hai già fatto, potrebbe essere utile parlare con uno psicologo specializzato che possa aiutarti a gestire meglio i sintomi del DOC e a ridurre l'ansia che provi rispetto alla tua vita sociale e affettiva. Le tecniche di gestione dell'ansia e di terapia cognitivo-comportamentale potrebbero offrirti strumenti efficaci per ridurre la preoccupazione e promuovere un approccio più sereno e realistico alla tua vita sentimentale.
Ricorda che è assolutamente possibile cambiare la propria visione delle cose, e che anche i passi piccoli e graduali portano a risultati significativi.
Gentile utente, posso capire dalle sue parole che per lei questa mancanza di intimità con un'altra persona le causa disagio.
In seguito alla sua diagnosi di Disturbo Ossessivo Compulsivo ha intrapreso una psicoterapia? La sta ancora svolgendo? Le pongo queste domande perchè credo che possa esserle utile non solo per verificare se effettivamente lei fa fatica a rapportarsi in contesti relazionali ed eventualmente migliorare le sue capacità sociali, ma anche per migliorare e rafforzare la sua autostima e la sua percezione di autoefficacia. Ritengo possano essere due elementi fondamentali per ridurre la sua ansia in campo relazionale.
In senso teorico, l'ansia che lei riporta e la convinzione di essere inadeguato rispetto ai suoi coetanei per questo fatto potrebbero innescare una serie di meccanismi che non solo incrementano l'ansia ma anche alcuni comportamenti disfunzionali nei contesti relazionali che poi alimentano queste sue convinzioni. Grazie alla terapia cognitivo-comportamentale può imparare a comprendere questo circolo e a bloccarlo, in modo da essere più libero e se stesso nel rapporto con gli altri.
Spero di esserle stata d'aiuto, dott.ssa Ilaria Bresolin
In seguito alla sua diagnosi di Disturbo Ossessivo Compulsivo ha intrapreso una psicoterapia? La sta ancora svolgendo? Le pongo queste domande perchè credo che possa esserle utile non solo per verificare se effettivamente lei fa fatica a rapportarsi in contesti relazionali ed eventualmente migliorare le sue capacità sociali, ma anche per migliorare e rafforzare la sua autostima e la sua percezione di autoefficacia. Ritengo possano essere due elementi fondamentali per ridurre la sua ansia in campo relazionale.
In senso teorico, l'ansia che lei riporta e la convinzione di essere inadeguato rispetto ai suoi coetanei per questo fatto potrebbero innescare una serie di meccanismi che non solo incrementano l'ansia ma anche alcuni comportamenti disfunzionali nei contesti relazionali che poi alimentano queste sue convinzioni. Grazie alla terapia cognitivo-comportamentale può imparare a comprendere questo circolo e a bloccarlo, in modo da essere più libero e se stesso nel rapporto con gli altri.
Spero di esserle stata d'aiuto, dott.ssa Ilaria Bresolin
Buonasera, spesso i confronti con gli altri ci possono far sentire inadeguati. Le tappe socialmente stabilite sono condivise dalla maggioranza, ma non da tutti, e non è detto che siano il "giusto" percorso da seguire. Ha accennato a una forte ansia e alla sensazione che qualcosa possa sfuggire al suo controllo. La inviterei ad approfondire in questa direzione, per capire da dove è nata questa paura e come possa averla influenzata negli anni, anche nelle sue relazioni.
Carissimo, la ringrazio per aver condiviso qui la sua sofferenza. Non deve essere facile vivere con la paura di sentirsi sbagliati, soprattutto in un società in cui "l'orologio biologico" sembra essere un fattore determinate. Ma non è così, o almeno non è solo così. A 27 anni non è tutto perduto, anche se l'ansia può indurre in lei questi pensieri. C'è ancora tanto che può fare e tanto tempo per farlo. Quello che fino ad ora non è andato bene è passato e l'unica cosa che si può fare con il passato è imparare da esso per migliorare il proprio presente affinché ci porti verso un futuro migliore. Le consiglio vivamente un percorso psicologico che possa aiutarla a ridimensionare il senso di inadeguatezza e trovare delle sue risorse per vivere più serenamente la sua quotidianità e le relazioni, esplorando anche le possibilità di gestire al meglio il suo disturbo ossessivo compulsivo. Sono a disposizione online per ulteriori informazioni. In bocca al lupo e buon anno, un cordiale saluto. Dott.ssa Eleonora Mini
Gentilissimo,
lo sfogo va bene ma occorre cominciare a fare qualcosa per il proprio benessere.
"Sperare di cavarsela" rinvia ad una risoluzione magica e blocca la ricerca attiva ed intenzionale di soluzioni che devono partire dal "mettere mano" al proprio sistema di valori, alle proprie credenze, alla propria storia personale, ecc.
Riferisce di soffrire di DOC chi lo ha diagnosticato? Ha fatto psicoterapia per trattarlo?
Ci potrebbe essere un nesso tra DOC e difficoltà relazionali ed io esplorerei quel contesto.
Le direi di riprendere o iniziare una terapia psicologica e seguirla con determinazione.
Cari saluti.
lo sfogo va bene ma occorre cominciare a fare qualcosa per il proprio benessere.
"Sperare di cavarsela" rinvia ad una risoluzione magica e blocca la ricerca attiva ed intenzionale di soluzioni che devono partire dal "mettere mano" al proprio sistema di valori, alle proprie credenze, alla propria storia personale, ecc.
Riferisce di soffrire di DOC chi lo ha diagnosticato? Ha fatto psicoterapia per trattarlo?
Ci potrebbe essere un nesso tra DOC e difficoltà relazionali ed io esplorerei quel contesto.
Le direi di riprendere o iniziare una terapia psicologica e seguirla con determinazione.
Cari saluti.
Buonasera gentile Utente, grazie per aver condiviso con me una parte così intima di ciò che sta vivendo. Comprendo quanto possa essere difficile convivere con questi pensieri e sentimenti di ansia e inadeguatezza. La sua situazione, per quanto possa apparirle insormontabile, non è una condanna né una condizione fissa, ma un punto di partenza da cui può crescere e trovare un percorso che la porti verso maggiore serenità e soddisfazione personale.
Il fatto che sia consapevole di ciò che prova e che stia lavorando su se stesso è un segnale di grande forza interiore. La timidezza e l’introversione non sono difetti, ma caratteristiche che fanno parte di chi è; possono essere gestite e integrate nella sua vita in modo che non siano ostacoli, ma semplicemente un aspetto del suo modo di relazionarsi. La sua consapevolezza di queste difficoltà e il desiderio di superarle sono il primo passo per un cambiamento positivo.
È comprensibile che si senta sotto pressione confrontandosi con i suoi coetanei, ma ogni persona ha il proprio ritmo e il proprio percorso. L’ansia che descrive nasce anche dal timore di "non essere abbastanza" o di essere "in ritardo", ma queste idee spesso sono alimentate da confronti sociali poco realistici. La realtà è che il valore di una persona non si misura dai tempi con cui raggiunge certi traguardi, ma dal modo in cui affronta le proprie sfide e lavora per migliorarsi.
In questo momento, potrebbe essere utile continuare a lavorare su se stesso, magari anche con il supporto di un professionista. Un percorso con uno psicologo o uno psicoterapeuta potrebbe aiutarla a gestire l’ansia, a sviluppare strategie per affrontare i pensieri ossessivi e a costruire una maggiore sicurezza nelle relazioni interpersonali. Questo non significa cambiare chi è, ma piuttosto imparare a esprimere se stesso in un modo che le permetta di sentirsi più a suo agio con gli altri.
Potrebbe anche essere utile iniziare a coltivare relazioni in contesti meno formali, come gruppi o attività che la interessano, dove può incontrare persone con interessi simili ai suoi. Questo approccio le consentirebbe di stabilire connessioni autentiche, senza la pressione immediata di dover cercare una relazione sentimentale.
Infine, mi permetta di dirle che non è mai troppo tardi per imparare a relazionarsi in modo diverso, per vivere esperienze nuove e per costruire legami significativi. Lei merita di trovare una relazione che le dia gioia e serenità, ma ciò che conta è il percorso, non la velocità con cui lo percorre. Continuando a lavorare su di sé e cercando supporto quando necessario, sono certo che riuscirà a fare passi avanti significativi.
Le auguro di trovare presto quella serenità che desidera e merita.
Dott. Luca Vocino
Il fatto che sia consapevole di ciò che prova e che stia lavorando su se stesso è un segnale di grande forza interiore. La timidezza e l’introversione non sono difetti, ma caratteristiche che fanno parte di chi è; possono essere gestite e integrate nella sua vita in modo che non siano ostacoli, ma semplicemente un aspetto del suo modo di relazionarsi. La sua consapevolezza di queste difficoltà e il desiderio di superarle sono il primo passo per un cambiamento positivo.
È comprensibile che si senta sotto pressione confrontandosi con i suoi coetanei, ma ogni persona ha il proprio ritmo e il proprio percorso. L’ansia che descrive nasce anche dal timore di "non essere abbastanza" o di essere "in ritardo", ma queste idee spesso sono alimentate da confronti sociali poco realistici. La realtà è che il valore di una persona non si misura dai tempi con cui raggiunge certi traguardi, ma dal modo in cui affronta le proprie sfide e lavora per migliorarsi.
In questo momento, potrebbe essere utile continuare a lavorare su se stesso, magari anche con il supporto di un professionista. Un percorso con uno psicologo o uno psicoterapeuta potrebbe aiutarla a gestire l’ansia, a sviluppare strategie per affrontare i pensieri ossessivi e a costruire una maggiore sicurezza nelle relazioni interpersonali. Questo non significa cambiare chi è, ma piuttosto imparare a esprimere se stesso in un modo che le permetta di sentirsi più a suo agio con gli altri.
Potrebbe anche essere utile iniziare a coltivare relazioni in contesti meno formali, come gruppi o attività che la interessano, dove può incontrare persone con interessi simili ai suoi. Questo approccio le consentirebbe di stabilire connessioni autentiche, senza la pressione immediata di dover cercare una relazione sentimentale.
Infine, mi permetta di dirle che non è mai troppo tardi per imparare a relazionarsi in modo diverso, per vivere esperienze nuove e per costruire legami significativi. Lei merita di trovare una relazione che le dia gioia e serenità, ma ciò che conta è il percorso, non la velocità con cui lo percorre. Continuando a lavorare su di sé e cercando supporto quando necessario, sono certo che riuscirà a fare passi avanti significativi.
Le auguro di trovare presto quella serenità che desidera e merita.
Dott. Luca Vocino
Buon giorno, capisco che la frase "ognuno ha i suoi tempi" le sta stretta, ma in fondo non esiste un tempo giusto entro il quale è necessario avere fatto certe esperienze nella vita. Di sicuro esiste una pressione sociale che può essere molto faticosa da gestire e può far soffrite molto.
E' lei stesso che riconosce di avere dei problemi a relazionarsi, e di ansia quindi forse è il momento di affrontare queste questioni accompagnato da uno psicoterapeuta, e non più da solo visto che il suo obiettivo è proprio quello di entrare in relazione, potrebbe iniziare dalla relazione terapeutica.
Buon proseguimento!
E' lei stesso che riconosce di avere dei problemi a relazionarsi, e di ansia quindi forse è il momento di affrontare queste questioni accompagnato da uno psicoterapeuta, e non più da solo visto che il suo obiettivo è proprio quello di entrare in relazione, potrebbe iniziare dalla relazione terapeutica.
Buon proseguimento!
Buongiorno, comprendo il peso emotivo che questa situazione le sta causando e il senso di ansia e inadeguatezza che descrive. È positivo che stia lavorando su se stesso e che stia acquisendo maggiore consapevolezza, ma è importante affrontare questi sentimenti senza giudicarsi duramente o confrontarsi eccessivamente con gli altri. Le relazioni e l'intimità sono esperienze che si costruiscono gradualmente, e il punto di partenza non definisce il suo valore come persona.
La timidezza, il disturbo ossessivo-compulsivo e le difficoltà relazionali sono sfide significative, ma con il supporto adeguato è possibile superarle. La invito a considerare un percorso con uno psicoterapeuta, meglio se esperto in ansia sociale e difficoltà relazionali. Questo le permetterebbe di esplorare le sue paure, migliorare la gestione dell'ansia e sviluppare strategie concrete per entrare in contatto con gli altri in modo più sereno e naturale. Con il giusto supporto, può superare queste difficoltà e costruire relazioni che rispondono ai suoi bisogni emotivi e affettivi.
La timidezza, il disturbo ossessivo-compulsivo e le difficoltà relazionali sono sfide significative, ma con il supporto adeguato è possibile superarle. La invito a considerare un percorso con uno psicoterapeuta, meglio se esperto in ansia sociale e difficoltà relazionali. Questo le permetterebbe di esplorare le sue paure, migliorare la gestione dell'ansia e sviluppare strategie concrete per entrare in contatto con gli altri in modo più sereno e naturale. Con il giusto supporto, può superare queste difficoltà e costruire relazioni che rispondono ai suoi bisogni emotivi e affettivi.
Ciao
Mi permetto di darti del tu, capisco quanto possa essere difficile affrontare questa situazione, e ci vuole davvero coraggio per parlarne! Voglio dirti che non è affatto strano o sbagliato che a 27 anni tu stia ancora cercando la tua strada in questo ambito. Ognuno ha il proprio ritmo e il proprio percorso nella vita, e il fatto che tu stia lavorando su te stesso e che tu stia diventando più consapevole delle tue difficoltà è già un passo molto importante. Non è mai troppo tardi per iniziare nuove esperienze, e la tua ansia e la sensazione di inadeguatezza sono comprensibili, ma non determinano il tuo valore come persona. Il tempo e la pazienza sono alleati preziosi, e, con il giusto supporto, queste difficoltà si possono affrontare con serenità. Continua a prenderti cura di te stesso, e ricorda che il percorso di ciascuno è unico, in quanto unici siamo tutti noi.
Sono disponibile, anche online
G.D.G.
Mi permetto di darti del tu, capisco quanto possa essere difficile affrontare questa situazione, e ci vuole davvero coraggio per parlarne! Voglio dirti che non è affatto strano o sbagliato che a 27 anni tu stia ancora cercando la tua strada in questo ambito. Ognuno ha il proprio ritmo e il proprio percorso nella vita, e il fatto che tu stia lavorando su te stesso e che tu stia diventando più consapevole delle tue difficoltà è già un passo molto importante. Non è mai troppo tardi per iniziare nuove esperienze, e la tua ansia e la sensazione di inadeguatezza sono comprensibili, ma non determinano il tuo valore come persona. Il tempo e la pazienza sono alleati preziosi, e, con il giusto supporto, queste difficoltà si possono affrontare con serenità. Continua a prenderti cura di te stesso, e ricorda che il percorso di ciascuno è unico, in quanto unici siamo tutti noi.
Sono disponibile, anche online
G.D.G.
Buongiorno. Mi dispiace leggere che non parli apertamente di quello che hai scritto, non deve essere semplice portarsi dentro tutto questo, e mi chiedo se ti sei mai interrogato sul come mai. Allo stesso tempo mi rende felice il fatto che tu abbia trovato il coraggio di condividere con noi professionisti quello che vivi.
Credo che il bisogno fisico ed emotivo di una relazione sia comprensibile, indipendentemente dall'età più o meno adulta. Sarebbe opportuno capire cosa intendi quando scrivi che hai iniziato a lavorare su te stesso, perché può voler dire davvero molte cose, tra cui immagino l'aver iniziato a porti delle domande su te stesso, e questo non è affatto una cosa scontata.
Mi dispiace tu ti senta soffocare rispetto ai tuoi coetanei, e capisco che il confronto venga in automatico, ma come scrivi tu ognuno ha i suoi tempi e soprattutto ognuno di noi è diverso! Proprio per questo confrontarsi con gli altri non è di aiuto.
In questo piccolo spazio di condivisione mi sento di dirti che la cosa più funzionale che puoi fare per te è ascoltarti: osserva con attenzione e senza giudizio i tuoi pensieri, le tue emozioni e le tue sensazioni. Prenderli uno alla volta ti permette di fare ordine rispetto alla confusione che penso tu stia provando.
L'ascoltarti senza giudizio ti aiuterà a parlare con una persona cara di tutto questo e anche a cercare un professionista della salute mentale che ti possa affiancare al meglio in questo percorso dove l'obiettivo è il tuo benessere psicofisico.
Ti auguro di stare meglio, un caro saluto
Credo che il bisogno fisico ed emotivo di una relazione sia comprensibile, indipendentemente dall'età più o meno adulta. Sarebbe opportuno capire cosa intendi quando scrivi che hai iniziato a lavorare su te stesso, perché può voler dire davvero molte cose, tra cui immagino l'aver iniziato a porti delle domande su te stesso, e questo non è affatto una cosa scontata.
Mi dispiace tu ti senta soffocare rispetto ai tuoi coetanei, e capisco che il confronto venga in automatico, ma come scrivi tu ognuno ha i suoi tempi e soprattutto ognuno di noi è diverso! Proprio per questo confrontarsi con gli altri non è di aiuto.
In questo piccolo spazio di condivisione mi sento di dirti che la cosa più funzionale che puoi fare per te è ascoltarti: osserva con attenzione e senza giudizio i tuoi pensieri, le tue emozioni e le tue sensazioni. Prenderli uno alla volta ti permette di fare ordine rispetto alla confusione che penso tu stia provando.
L'ascoltarti senza giudizio ti aiuterà a parlare con una persona cara di tutto questo e anche a cercare un professionista della salute mentale che ti possa affiancare al meglio in questo percorso dove l'obiettivo è il tuo benessere psicofisico.
Ti auguro di stare meglio, un caro saluto
Gentile utente, dato che non ci pone una domanda specifica, proverò a fare una riflessione sulle sue parole. Il mondo sembra scandire un tempo specifico per ogni cosa e per ogni persona, tuttavia siamo noi a decidere se vogliamo seguire il nostro fuso orario o quello che il mondo pretende sia quello giusto. Ora sentirsi "indietro" credo possa essere uno stato assolutamente comprensibili se ci poniamo la pretesa di adattarsi ad un fuso orario che non è il nostro. Lei si descrive come una persona timida, come teme possa accadere se si esponesse al mondo/all'altro? Lavorando su di sè, su graduali esposizioni e provando ad ampliare il suo bagaglio esperienziale questo potrebbe aiutarla a rompere il circolo in cui oggi si trova. Esplorando pensieri, emozioni e comportamenti che oggi l'accompagnano nella sua vita. Valuti la possibilità di poter lavorare su di sé in uno spazio protetto e professionale. rimango a sua disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo
Carissimo, rispetto alle problematiche da lei lamentate, le sarebbe utile intraprendere un percorso di psicoterapia Metacognitiva, un approccio che si colloca nell'ambito della terza generazione delle terapie Cognitivo-Comportamentali e che vanta crescenti evidenze empiriche di efficacia. Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti. Cordiali saluti. Dott.ssa Daniela Voza
Buongiorno, capisco bene quanto questa situazione le stia creando dolore e disagio. È evidente che questa difficoltà legata alle relazioni e alla sua esperienza di intimità le stia pesando, e sento il peso che porta dentro, soprattutto considerando l'ansia e il senso di inadeguatezza che descrive. Voglio dirle che, anche se il percorso sembra arduo, non è mai troppo tardi per fare dei cambiamenti e per affrontare le sue difficoltà. Quello che sta vivendo è un tema comune per molte persone, e il fatto che stia cercando di fare qualcosa per migliorare è un segno di forza e di consapevolezza. Il disturbo ossessivo compulsivo (DOC) che menziona può sicuramente influenzare la sua capacità di relazionarsi con gli altri, alimentando pensieri di inadeguatezza o l'ansia riguardo alla paura di non essere "all'altezza". Il DOC può spingerla a focalizzarsi su aspetti che sembrano determinanti, come il "ritardo" o la percezione di essere diverso dai suoi coetanei. Ma questi pensieri sono solo pensieri, non la realtà. La realtà è che ogni persona ha il proprio ritmo e che le esperienze intime non sono una competizione con gli altri, bensì un percorso personale, che può richiedere più o meno tempo a seconda delle circostanze. Per affrontare l'ansia e il senso di inadeguatezza, un approccio cognitivo-comportamentale potrebbe essere molto utile. Parte del lavoro potrebbe consistere nel riconoscere e mettere in discussione i pensieri ossessivi e negativi che la spingono a sentirsi inferiore o indietro. Per esempio, può chiedersi: "È davvero vero che sto fallendo? Su cosa baso questa convinzione?" Spesso, queste convinzioni sono distorte e non riflettono la realtà, ma si autoalimentano in modo da sembrare più solide di quanto siano in realtà. Discutere di questi pensieri con un terapeuta può aiutarla a cambiare la prospettiva su sé stesso e a ridurre il peso dell’ansia. Un altro aspetto importante su cui lavorare potrebbe essere la costruzione di una maggiore sicurezza nelle interazioni sociali. Essere timidi o introversi non è un difetto, ma una modalità diversa di relazionarsi con gli altri. Con il supporto giusto, potrebbe esplorare modi per sentirsi più a suo agio nelle conversazioni, per prendere piccole iniziative senza sentirsi troppo sotto pressione. Ogni passo, per quanto piccolo, è significativo, e le piccole vittorie possono avere un grande impatto sul modo in cui percepisce sé stesso. Infine, vorrei rassicurarla sul fatto che le sue emozioni sono valide e non c’è niente di “sbagliato” nell’avere difficoltà nelle relazioni intime a 27 anni. La crescita personale non ha una scadenza, e non c’è una linea di arrivo da raggiungere entro una certa età. L'importante è lavorare sul presente e affrontare ogni difficoltà passo dopo passo. Se lo desidera, potrebbe considerare di iniziare un percorso di psicoterapia, che può offrirle gli strumenti per gestire l’ansia, il DOC e il suo processo di crescita relazionale. Le auguro di trovare il coraggio e la serenità per continuare a lavorare su di sé, accettando che ogni passo che compie è importante e che non c’è una “misura giusta” per il cammino di ciascuno. Resto a disposizione, Dott. Andrea Boggero
Gentile utente, quello che lei racconta è una situazione sicuramente molto complessa, e molto sofferente, ho la sensazione che senta questi 27 anni sfuggirle di mano per via di queste profonde insicurezze, e il tempo scorrere senza trovare delle soluzioni. Come va il resto della sua vita? Studia/lavora? Ha amici, persone di fiducia? Lamenta il blocco nella sfera sentimentale/sessuale, ma ci sono altri blocchi? Aggiunge il disturbo ossessivo compulsivo, che spesso provoca un blocco esistenziale notevole, impedendo il regolare svolgimento delle attività della vita quotidiana. E' molto importante che stia lavorando su di sè, lo sta facendo anche attraverso un supporto psicologico? Credo che sarebbe davvero importante per lei affrontare un percorso di psicoterapia per poter approfondire l'origine di questo blocco con l'altro sesso, e della sua profonda insicurezza e senso di inadeguatezza, nonchè l'insorgenza della sintomatologia di ossessioni e compulsioni.
Le faccio i miei auguri e resto a disposizione.
Dott.ssa Eleonora Donatelli
Le faccio i miei auguri e resto a disposizione.
Dott.ssa Eleonora Donatelli
Gentile utente, la sua vulnerabilità nel condividere l'esperienza di ansia, introversione e insoddisfazione rispetto alla vita affettiva è un passo significativo verso la comprensione di sé. È evidente che l’assenza di esperienze affettive e relazionali ha contribuito a un profondo senso di inferiorità e di pressione. La timidezza e il disturbo ossessivo compulsivo possono rendere l'instaurarsi di relazioni un compito ancor più difficile, alimentando un ciclo di preoccupazione che può sembrare difficile da interrompere. È importante riconoscere che i pensieri negativi su di sé non riflettono necessariamente la realtà; ogni individuo ha la propria storia e le proprie sfide, e la comparazione con i coetanei può tradursi in una tentazione di svalutazione. Potrebbe essere utile continuare a lavorare su di sé, cercando opportunità di socializzazione in contesti che la mettano a proprio agio, e considerare di esplorare questi temi in un incontro con un professionista di riferimento. La consapevolezza che ha guadagnato finora è già un grande passo. Non dimentichi che ogni progresso, anche piccolo, conta. Se desidera approfondire queste dinamiche emotive e ricevere supporto su come procedere in questo percorso, non esiti a contattarmi.
Troverà uno spazio di profondo ascolto e sostegno senza giudizio.
Cordialmente, dottoressa Laura Lanocita.
Troverà uno spazio di profondo ascolto e sostegno senza giudizio.
Cordialmente, dottoressa Laura Lanocita.
Buonasera, trovo nelle sue parole qualche conflitto: da qualche sto lavorando su me stesso... ma ... non ne parlo con nessuno apertamente... Mi sembra di capire che ci siano delle forti insicurezze emotive che probabilmente vengono dal passato (infanzia): Credo che sia opportuno intraprendere un percorso psicologico per conoscere meglio cosa le impedisce di vivere con serenità una relazione.
dott.Francesca Romana Casinghini
dott.Francesca Romana Casinghini
Buondì, innanzitutto, voglio dirti che condividere queste esperienze e sentimenti è un passo importante e coraggioso. È naturale sentirsi sopraffatti da queste emozioni, e riconoscere il peso che porti è un atto di grande consapevolezza. A 27 anni, è comprensibile sentirsi inadeguati rispetto ai coetanei, soprattutto in una società che spesso enfatizza le relazioni e l'intimità come indicatori di successo. Tuttavia, è fondamentale ricordare che ognuno ha il proprio percorso, e i tempi di ciascuno possono essere molto diversi. Il tuo viaggio verso una maggiore consapevolezza e il lavoro che stai facendo su te stesso sono segnali di crescita e coraggio. La timidezza e l'introversione possono rendere le interazioni sociali più difficili, ma è bello sapere che stai cercando di affrontare queste sfide. Considera che le relazioni non si basano solo su esperienze fisiche; ci sono tanti modi per costruire connessioni significative. Potresti iniziare con amicizie, partecipando a gruppi o attività che ti interessano, dove puoi incontrare persone in un contesto più informale e rilassato. È anche importante affrontare l'ansia che provi. Potresti trovare utile parlare con un professionista che ti aiuti a gestire il tuo disturbo ossessivo-compulsivo e l'ansia. La terapia può offrirti strumenti per affrontare queste emozioni e lavorare su strategie per sentirti più a tuo agio nelle interazioni sociali. Ricorda che la tua esperienza è unica e non c'è un "giusto" modo di vivere le relazioni. Essere aperti alle esperienze, anche piccole, può portarti a momenti significativi, senza la pressione di dover seguire un copione prestabilito. Ogni passo che fai verso il miglioramento di te stesso e il superamento delle tue paure è un traguardo da celebrare. Non sei solo in questo percorso. Ci sono molte persone che possono comprendere le tue sfide, e ci sono risorse disponibili per supportarti. Spero che tu possa continuare a lavorare su di te con gentilezza e pazienza, trovando modi per costruire la connessione e l'intimità che desideri. Se hai bisogno di ulteriori sostegno, non esitare a contattarmi. Ti auguro di cuore un cammino sereno e ricco di scoperte
Salve, è naturale sentirsi in ansia o inadeguati quando ci si confronta con gli altri, ma è importante ricordare che ogni persona ha il proprio percorso, i propri tempi e le proprie sfide. Detto ciò, comprendo il suo desiderio di costruire relazioni e il peso che questa situazione sta avendo su di lei, sia emotivamente che fisicamente. Confrontarsi con i suoi coetanei può essere una trappola dolorosa. Il suo valore non dipende dal fatto che lei abbia avuto esperienze romantiche o sessuali, ma dal modo in cui sta affrontando le sue difficoltà e crescendo come persona. La invito a riflettere su questo: è molto più del confronto che sta facendo. Se relazionarsi con gli altri le risulta difficile, si concentri su piccoli passi:
Inizi con conversazioni semplici e senza pressione, magari in contesti che la fanno sentire a suo agio (ad esempio, hobby o attività di gruppo).
Lavori sull’empatia e sull’ascolto, qualità che spesso attirano l’interesse degli altri in modo naturale.
Ricordi che le relazioni non devono essere perfette o immediate. Spesso nascono dalla spontaneità.
Inoltre, ha menzionato di soffrire di DOC, che può amplificare il senso di urgenza, l’autocritica e il bisogno di controllo. Può valutare di intraprendere un percorso psicologico, sarà sicuramente efficace. Resto a disposizione. Saluti.
Inizi con conversazioni semplici e senza pressione, magari in contesti che la fanno sentire a suo agio (ad esempio, hobby o attività di gruppo).
Lavori sull’empatia e sull’ascolto, qualità che spesso attirano l’interesse degli altri in modo naturale.
Ricordi che le relazioni non devono essere perfette o immediate. Spesso nascono dalla spontaneità.
Inoltre, ha menzionato di soffrire di DOC, che può amplificare il senso di urgenza, l’autocritica e il bisogno di controllo. Può valutare di intraprendere un percorso psicologico, sarà sicuramente efficace. Resto a disposizione. Saluti.
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