Buonasera, Ho 16 e volevo porre una domanda un po' strana forse. È normale crearsi problemi anche q
25
risposte
Buonasera,
Ho 16 e volevo porre una domanda un po' strana forse. È normale crearsi problemi anche quando non ce ne sono? Mi spiego meglio. Mi sembra quasi che appena ho un problema piccolo, che non sarebbe neanche un problema, mi sento come se mi rovinasse la vita. Continuando così, finisco per non avere mai un momento di relax effettivo perché in ogni momento ho un problema. Magari poi ripenso al motivo della mia ansia in un momento più tranquillo (che sono pochi) e mi rendo conto di quando io stia esagerando. Mi sembra, inoltre, di non avere via di fuga, perché in ogni "aspetto" della mia vita ho qualcosa che mi mette ansia. Ad esempio, con i miei genitori magari non mi sento a mio agio a volte, con i miei fratelli maggiori (soprattutto uno con cui ho sempre avuto un bellissimo legame) ormai vivono a casa loro e pensandoci mi vengono ricordi degli anni passati che mi rattristano, nelle mie passioni mi sento di non essere mai abbastanza perché sono molto perfezionista, con la scuola mi sento sopraffatta da verifiche/interrogazioni perche anche lì cerco di dare sempre il massimo e con gli amici non sento mai di avere qualcuno di davvero fidato con cui poter essere la vera me stessa. Insomma, non mi sento mai davvero rilassata e finisco poi per esplodere (magari piangendo anche molto) per motivi che razionalmente non hanno senso, ma il fatto di vivere costantemente così mi fa stancare. Ho persino vergogna a dirlo perché sento di "starmi lamentando troppo" perciò ho questo piccolo conflitto interiore.
Mi dispiace per la lunghezza del testo.
Vi ringrazio
Saluti
Ho 16 e volevo porre una domanda un po' strana forse. È normale crearsi problemi anche quando non ce ne sono? Mi spiego meglio. Mi sembra quasi che appena ho un problema piccolo, che non sarebbe neanche un problema, mi sento come se mi rovinasse la vita. Continuando così, finisco per non avere mai un momento di relax effettivo perché in ogni momento ho un problema. Magari poi ripenso al motivo della mia ansia in un momento più tranquillo (che sono pochi) e mi rendo conto di quando io stia esagerando. Mi sembra, inoltre, di non avere via di fuga, perché in ogni "aspetto" della mia vita ho qualcosa che mi mette ansia. Ad esempio, con i miei genitori magari non mi sento a mio agio a volte, con i miei fratelli maggiori (soprattutto uno con cui ho sempre avuto un bellissimo legame) ormai vivono a casa loro e pensandoci mi vengono ricordi degli anni passati che mi rattristano, nelle mie passioni mi sento di non essere mai abbastanza perché sono molto perfezionista, con la scuola mi sento sopraffatta da verifiche/interrogazioni perche anche lì cerco di dare sempre il massimo e con gli amici non sento mai di avere qualcuno di davvero fidato con cui poter essere la vera me stessa. Insomma, non mi sento mai davvero rilassata e finisco poi per esplodere (magari piangendo anche molto) per motivi che razionalmente non hanno senso, ma il fatto di vivere costantemente così mi fa stancare. Ho persino vergogna a dirlo perché sento di "starmi lamentando troppo" perciò ho questo piccolo conflitto interiore.
Mi dispiace per la lunghezza del testo.
Vi ringrazio
Saluti
La sensazione che descrivi, quella di "crearti problemi" o di sentirti sopraffatta anche da questioni piccole, non è affatto strana, soprattutto alla tua età. È come se la tua mente fosse sempre in allerta, cercando qualcosa che non va e amplificandolo. Questo succede spesso a chi è perfezionista o ha standard alti, perché senti di dover essere all’altezza in ogni area della tua vita.
In terapia strategica lavoriamo proprio su questi meccanismi: il problema non è tanto "avere problemi", quanto il modo in cui la tua mente li amplifica e ti tiene in uno stato di tensione costante. Si tratta di imparare a interrompere questo circolo vizioso, smettendo di alimentare il conflitto interiore e recuperando momenti di vera calma.
Parlare con uno specialista potrebbe aiutarti a trovare strategie pratiche per gestire ansia e perfezionismo, e per vivere con più leggerezza. La cosa più importante è che quello che provi non è "sbagliato", e merita attenzione.
Dott. Tommaso Giovannetti
In terapia strategica lavoriamo proprio su questi meccanismi: il problema non è tanto "avere problemi", quanto il modo in cui la tua mente li amplifica e ti tiene in uno stato di tensione costante. Si tratta di imparare a interrompere questo circolo vizioso, smettendo di alimentare il conflitto interiore e recuperando momenti di vera calma.
Parlare con uno specialista potrebbe aiutarti a trovare strategie pratiche per gestire ansia e perfezionismo, e per vivere con più leggerezza. La cosa più importante è che quello che provi non è "sbagliato", e merita attenzione.
Dott. Tommaso Giovannetti
Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online
Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.
Mostra risultati Come funziona?Gentile utente,
quello che descrive è più comune di quanto possa sembrare, soprattutto alla sua età, quando si è particolarmente sensibili alle aspettative esterne e interne. Il perfezionismo e la tendenza a rimuginare sui problemi possono portare a uno stato di ansia costante, in cui ogni situazione sembra un peso e non si riesce a trovare momenti di vera tranquillità.
Un primo passo potrebbe essere lavorare sul ridimensionamento dei pensieri: quando sente che un problema la sovrasta, provi a chiedersi “Quanto sarà importante tra una settimana o un mese?”. Questo esercizio aiuta a mettere le cose in prospettiva. Inoltre, imparare a tollerare l’imperfezione, accettando che non tutto deve essere sempre sotto controllo, potrebbe alleggerire il carico emotivo.
Se possibile, potrebbe essere utile parlare con una persona di fiducia, come un insegnante o uno psicologo scolastico, per ricevere supporto nell’esprimere queste emozioni senza paura di essere giudicata. Non si colpevolizzi: prendersi cura di sé è un atto di forza, non di debolezza.
Buongiorno, la ringrazio per aver condiviso la sua storia con noi. Capisco perfettamente i suoi dubbi, in quanto sono comuni ai ragazzi che, come lei, sono in un periodo difficile come l'adolescenza. Il mio consiglio è quello di provare ad esempio la mindfulness, che aiuta a rimanere nel presente, lasciando scorrere delicatamente i pensieri relativi al passato e al futuro che generano dubbi ed ansia. Le consiglio inoltre di parlarne con uno specialista che la possa aiutare a vedere la sua vita in un'ottica maggiormente funzionale. Se lo desidera, io posso fare entrambe le cose, anche online.
Dott.sa Elena Bonini
Dott.sa Elena Bonini
Buonasera, quello che scrive e ci ha appena condiviso è importante e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa sintomatologia ansiosa. come dice lei l'ansia è una ma le prende varie sfere della propria vita e in varie modalità. Le consiglio di intraprendere un percorso con uno specialista per poter avere il tempo e lo spazio per affrontare queste varie questioni che la animano. Saluti
Buongiorno,
sono molto dispiaciuta per i vissuti che hai scritto. Molto spesso capita di avere preoccupazioni che ci sembrano esagerate, tuttavia se esse ci turbano hanno di certo una ragione per esistere, anche se ci fanno stare male. In questa situazione penso che potrebbe esserti utile rivolgerti ad uno specialista. Potresti farlo autonomamente presso un consultorio nella tua zona. Per una visita invece con uno specialista privato avrai bisogno del consenso dei tuoi genitori.
Cordialmente, Dott.ssa Elisa Fiora
sono molto dispiaciuta per i vissuti che hai scritto. Molto spesso capita di avere preoccupazioni che ci sembrano esagerate, tuttavia se esse ci turbano hanno di certo una ragione per esistere, anche se ci fanno stare male. In questa situazione penso che potrebbe esserti utile rivolgerti ad uno specialista. Potresti farlo autonomamente presso un consultorio nella tua zona. Per una visita invece con uno specialista privato avrai bisogno del consenso dei tuoi genitori.
Cordialmente, Dott.ssa Elisa Fiora
Gentile utente, ha fatto bene a esporre queste domande su se stessa e il disagio che la accompagna. La risposta però, non deve essere se sia normale o no, ma se lei voglia stare meglio e provare a vivere con meno pesantezza. Un consulto psicologico potrebbero aiutarla a capire cosa può aiutarla e come ritrovare la serenità.
Resto a disposizione, anche online, in caso fosse interessata a parlarne.
Cordiali saluti. Dott.ssa Claudia Torrente Cicero
Resto a disposizione, anche online, in caso fosse interessata a parlarne.
Cordiali saluti. Dott.ssa Claudia Torrente Cicero
Gentilissima, la ringrazio per aver scritto questo messaggio. Posso solamente dirle che il disagio, le difficoltà, i conflitti che sperimenta hanno assolutamente valore e meritano di essere esplorati e compresi. Non penso esista una definizione univoca di problema e un indice di gravità condiviso, ciò che importa è la sua esperienza soggettiva, come lei si vive i conflitti presenti nella sua vita e se sono per lei fonte di disagio allora vale la pena provare a comprenderli e cercare di risolverli. Potrebbe essere un'esperienza utile e interessante poterne discutere, all'interno di un percorso psicologico, con un professionista che sia in grado di farla sentire compresa e accettata ma soprattutto che valorizzi la sua esperienza soggettiva.
Un caro saluto, Dott. Marco Squarcini
Un caro saluto, Dott. Marco Squarcini
Salve, ci sono molti spunti sul tuo racconto sul quale potremmo lavorare, sarebbe sminuire i tuoi problemi rispondendo qui. Prova ad iniziare un percorso terapeutico, così da poter mettere in ordine questo gomitolo di lana un pò aggrovigliato. Hai bisogno di prenderti del tuo tempo per imparare a vivere il qui ed ora.
La dott.ssa Sara Englaro
La dott.ssa Sara Englaro
La sua descrizione riflette un vissuto che non è affatto raro, specialmente in un periodo delicato come l'adolescenza, dove emozioni e pensieri possono diventare molto intensi e difficili da gestire. La tendenza a percepire anche piccole difficoltà come insormontabili, e la sensazione di non avere mai un momento di vera pace, sono segnali di uno stato emotivo che richiede attenzione e cura. Non si sta lamentando troppo, né deve sentirsi in colpa per queste emozioni: ciò che sta vivendo è significativo e merita ascolto.
L'ansia che descrive sembra essere alimentata da un circolo vizioso: situazioni quotidiane che scatenano preoccupazioni, il perfezionismo che la porta a pretendere moltissimo da sé stessa, e il senso di solitudine che accompagna la mancanza di uno spazio sicuro dove sentirsi completamente accettata. Questo mix di fattori può portare a una continua tensione interna, che si manifesta nei momenti in cui si lascia andare, come quando piange, perché non riesce più a trattenere tutto.
Una strategia utile per cominciare potrebbe essere quella di esplorare modi per fermare questo "rumore mentale", anche solo per pochi istanti al giorno. Attività come la meditazione, il rilassamento muscolare progressivo, o persino il semplice scrivere i propri pensieri in un diario possono aiutare a creare uno spazio di consapevolezza e calma. Non si tratta di "togliere" i problemi, ma di guardare a essi con maggiore equilibrio, senza lasciarsene sopraffare.
Riguardo alla sensazione di non avere qualcuno con cui parlare apertamente, il desiderio di sentirsi compresa è molto importante. Se sente che non esiste una figura del genere nel suo attuale contesto, potrebbe trovare conforto nel confrontarsi con un professionista, come uno psicologo scolastico o un terapeuta. Non è un segno di debolezza, ma una scelta di forza per comprendere sé stessa e acquisire strumenti per vivere con maggiore serenità.
Se desidera, sono disponibile per approfondire con lei strategie specifiche per affrontare queste sensazioni. Riconoscere di avere bisogno di aiuto è già un primo, fondamentale passo verso un maggiore benessere.
L'ansia che descrive sembra essere alimentata da un circolo vizioso: situazioni quotidiane che scatenano preoccupazioni, il perfezionismo che la porta a pretendere moltissimo da sé stessa, e il senso di solitudine che accompagna la mancanza di uno spazio sicuro dove sentirsi completamente accettata. Questo mix di fattori può portare a una continua tensione interna, che si manifesta nei momenti in cui si lascia andare, come quando piange, perché non riesce più a trattenere tutto.
Una strategia utile per cominciare potrebbe essere quella di esplorare modi per fermare questo "rumore mentale", anche solo per pochi istanti al giorno. Attività come la meditazione, il rilassamento muscolare progressivo, o persino il semplice scrivere i propri pensieri in un diario possono aiutare a creare uno spazio di consapevolezza e calma. Non si tratta di "togliere" i problemi, ma di guardare a essi con maggiore equilibrio, senza lasciarsene sopraffare.
Riguardo alla sensazione di non avere qualcuno con cui parlare apertamente, il desiderio di sentirsi compresa è molto importante. Se sente che non esiste una figura del genere nel suo attuale contesto, potrebbe trovare conforto nel confrontarsi con un professionista, come uno psicologo scolastico o un terapeuta. Non è un segno di debolezza, ma una scelta di forza per comprendere sé stessa e acquisire strumenti per vivere con maggiore serenità.
Se desidera, sono disponibile per approfondire con lei strategie specifiche per affrontare queste sensazioni. Riconoscere di avere bisogno di aiuto è già un primo, fondamentale passo verso un maggiore benessere.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Ciao, grazie per esserti aperta e aver condiviso ciò che stai vivendo. Prima di tutto, vorrei dirti che non c'è nulla di strano o sbagliato nel sentirti così. Anzi, è molto comune, più di quanto pensi, sentirsi come hai descritto specialmente in adolescenza, dove ci sono tanti cambiamenti, aspettative e pressioni interne ed esterne; ci si trova spesso a fare i conti con un mix di emozioni complesse e nuove sfide, e non è sempre facile.
Quello che descrivi è una forma di ansia che può sembrare "irrazionale" quando la si guarda da fuori, ma che per chi la vive è molto reale e spesso debilitante. Il tuo perfezionismo, il bisogno di dare sempre il massimo, il desiderio di essere visto e apprezzato per chi sei , tutto questo può farti sentire come se non ci fosse mai una pausa, come se ogni piccola difficoltà diventasse un enorme muro da superare.
Capisco che possa sembrare che tutto nella tua vita stia creando ansia, ma riconoscere tutto ciò e ammettere che stai attraversando un periodo difficile non è "lamentarsi troppo", è essere onesti con te stessa, su ciò che provi, ed è il primo passo per capire come affrontarlo e soprattutto è un grande segnale di autoconsapevolezza.
Forse una cosa che ti potrebbe aiutare è qualcuno con cui parlare, anche se è difficile, può fare davvero la differenza. Magari chiedendo ai tuoi genitori di poter iniziare un percorso di sostegno psicologico; un professionista che possa aiutarti a vedere le cose da una prospettiva diversa e darti strumenti adeguati per gestire l'ansia e aumentare l'autostima rispetto a quanto scritto.
Rimango a disposizione.
Un caro saluto Dott.ssa Lorena Ghiotto Psicoterapeuta e Psicodrammatista
Quello che descrivi è una forma di ansia che può sembrare "irrazionale" quando la si guarda da fuori, ma che per chi la vive è molto reale e spesso debilitante. Il tuo perfezionismo, il bisogno di dare sempre il massimo, il desiderio di essere visto e apprezzato per chi sei , tutto questo può farti sentire come se non ci fosse mai una pausa, come se ogni piccola difficoltà diventasse un enorme muro da superare.
Capisco che possa sembrare che tutto nella tua vita stia creando ansia, ma riconoscere tutto ciò e ammettere che stai attraversando un periodo difficile non è "lamentarsi troppo", è essere onesti con te stessa, su ciò che provi, ed è il primo passo per capire come affrontarlo e soprattutto è un grande segnale di autoconsapevolezza.
Forse una cosa che ti potrebbe aiutare è qualcuno con cui parlare, anche se è difficile, può fare davvero la differenza. Magari chiedendo ai tuoi genitori di poter iniziare un percorso di sostegno psicologico; un professionista che possa aiutarti a vedere le cose da una prospettiva diversa e darti strumenti adeguati per gestire l'ansia e aumentare l'autostima rispetto a quanto scritto.
Rimango a disposizione.
Un caro saluto Dott.ssa Lorena Ghiotto Psicoterapeuta e Psicodrammatista
Impari a rilassarsi esistono tanti metodi, poi ha la mente affollata di troppi pensieri. Posso aiutarla. Però è lei che decide di cambiare qualcosa nel suo stile di vita.
Carissima, grazie mille per la tua condivisione, ho letto con molto interesse quanto ha scritto. Rispondendo alle tue domande (sia dirette che indirette), direi che sì: è possibile creare dei problemi laddove non ci sono, oppure ingigantire delle situazioni che presentano delle criticità. Questo può avvenire per diversi motivi, paradossalmente può essere anche un meccanismo di difesa che ha come obiettivo quello di portarti in condizioni in cui, a qualche livello, ritieni di essere molto competente (es. risolvere i problemi o immaginare i vari scenari di una situazione). Sicuramente la tua tendenza al perfezionismo ti pone in uno stato di "performance" costante anche nelle relazioni familiari ed amicali. Sembra che ci sia un circolo vizioso che si alimenta e che ti porti a vivere stati d'ansia o di preoccupazione eccessiva. Ovviamente, queste sono possibili interpretazioni date in base a quanto ha scritto, servirebbero ulteriori informazioni. Ricorda che l'adolescenza è un'età molto delicata, ricca di emozioni e vissuti intensi ed spesso contrastanti o disorientanti. Un percorso psicologico può aiutarti a trovare il modo per vivere al meglio questa tua fase, riducendo i momenti di stress, ansia e tirando fuori la vera te stessa che, sono certa, non vede l'ora di poter esprimersi appieno. Ti posso dire di non sottovalutare mail il tuo sentire emotivo a prova a trovare un un modo per esprimerla. Spero di esserti stata d'aiuto, per qualsiasi dubbio o altre domande, non esitare a contattarmi. Un caro saluto, Dott.ssa Silvia Suppa.
Forse lei ha bisogno di riposizionarsi rispetto a concetti come "problema", "salute", "felicità", "solitudine" ecc. In sintesi, ho come la sensazione che lei abbia bisogno di mettersi da un punto di vista nuovo, che le permetterebbe di vedere ogni cosa in termini più nitidi. Una psicoterapia centrata su questo obiettivo potrebbe esserle utile.
Gentile utente, trovo molto importante che abbia condiviso i suoi pensieri, chiedendo in questo modo aiuto. Sentirsi sopraffatti e ansiosi può essere normale, soprattutto quando si affrontano emozioni contrastanti e aspettative. Spesso il desiderio di fare bene ogni cosa può creare una pressione enorme e il modo in cui lei si sente è pertinente, legittimo e valido. Parlare con qualcuno di fidato, come un adulto di riferimento o un professionista, potrebbe aiutarla a capire meglio il suo stato d’animo e a trovare modi utili per gestire l'ansia. Rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento o necessità di approfondimento circa la mia breve risposta. Un saluto - dott.ssa Paola Grasso
Gentile utente grazie per la condivisione di questo suo disagio. Mi sembra che quelle che porta sono dinamiche importanti e non soltanto cose di poche conto. Dinamiche che le consiglio di approfondire durante un percorso terapeutico. Il mio approccio consiste in una prima call gratuita telefonica dove viene fatta una prima raccolta anamnestica e viene circoscritta la problematica a cui far seguire un percorso terapeutico in presenza oppure online. Per ulteriori delucidazioni non esiti a contattarmi. Cordialità dott. Gaetano Marino
Buonasera. La tua mi sembra una domanda tutt'altro che strana, il nostro mondo interno è molto complesso e lo è ancora di più in una fase delicata come quella dell'adolescenza. Quindi ecco, per rispondere alla tua domanda "È normale crearsi problemi anche quando non ce ne sono?" mi sorge spontanea una riflessione sul che cosa sia un problema per te, un problema è solo qualcosa che puoi toccare con mano? Un problema si deve per forza concepire razionalmente altrimenti vuol dire che è una cosa da nulla?
Questa visione rischia di essere molto riduttiva nei confronti di quella parte più emotiva di te fatta di emozioni e sentimenti, che se vengono continuamente compressi nel tentativo di reprimerli è probabile che poi esplodano al minimo tocco. Parli di senso di colpa, di perfezionismo e di fatica nel fidarti di qualcuno; questi sono tutti aspetti che possono contribuire alla tentata soppressione delle emozioni. E' importante ricordarsi che le nostre emozioni sono dei messaggeri, arrivano per comunicarci qualcosa di importante che ci riguarda; cosa ti direbbe quest'ansia se provassi a metterti in ascolto, senza giudicarla o spingerla via?
Sarebbe molto presuntuoso da parte mia pensare di poter risolvere con un messaggio le questioni delicate che descrivi, spero che questa piccola riflessione possa esserti d'aiuto.
Questa visione rischia di essere molto riduttiva nei confronti di quella parte più emotiva di te fatta di emozioni e sentimenti, che se vengono continuamente compressi nel tentativo di reprimerli è probabile che poi esplodano al minimo tocco. Parli di senso di colpa, di perfezionismo e di fatica nel fidarti di qualcuno; questi sono tutti aspetti che possono contribuire alla tentata soppressione delle emozioni. E' importante ricordarsi che le nostre emozioni sono dei messaggeri, arrivano per comunicarci qualcosa di importante che ci riguarda; cosa ti direbbe quest'ansia se provassi a metterti in ascolto, senza giudicarla o spingerla via?
Sarebbe molto presuntuoso da parte mia pensare di poter risolvere con un messaggio le questioni delicate che descrivi, spero che questa piccola riflessione possa esserti d'aiuto.
Ciao, grazie per la tua condivisione. Credo che tu stia mettendo in atto dei meccanismi di autosabotaggio che ti impediscono di goderti i momenti di spensieratezza e felicità. Bisogna capire come mai la felicità e la tranquillità ti mettono tanta paura, al punto di impedirti in qualsiasi modo di raggiungerla. Il mio suggerimento è di intraprendere un percorso che ti permetta di esplorare questo aspetto, tenendo lontani il giudizio e il senso di colpa, che anche qui ti fanno dire che "ti stai lamentando troppo". Non ti stai lamentando troppo: questo è un giudizio che ti metti addosso, che ti impedisce di capire effettivamente come mai ti comporti in questo modo, e che cristallizza la situazione, lasciandola com'è. Se hai ulteriori domande o hai bisogno di maggiore supporto resto a tua disposizione, anche online. Un caro saluto, dott.ssa Elena Gianotti
Buonasera gentile Utente, innanzitutto, la ringrazio per aver condiviso con tanta sincerità ciò che sta vivendo. Le assicuro che non c’è nulla di strano nella sua domanda e nei sentimenti che descrive. È molto comune, soprattutto alla sua età, provare emozioni intense e sentirsi sopraffatti da pensieri che sembrano amplificarsi. Questo non significa che stia "esagerando" o "lamentandosi troppo", ma piuttosto che sta attraversando una fase in cui ogni aspetto della vita sembra richiedere la sua massima attenzione.
La sua sensibilità e il suo perfezionismo sono qualità preziose, ma possono diventare anche una fonte di pressione costante, soprattutto se non si concede mai il permesso di rilassarsi o di essere indulgente con sé stessa. Sentirsi come se dovesse dare sempre il massimo in tutto può portare a un senso di insoddisfazione e stanchezza cronica, proprio come ha descritto.
Un primo passo potrebbe essere accettare che non sempre si può avere il controllo su tutto e che va bene non essere perfetti. Si chieda: quali standard sto ponendo a me stessa? Sono realistici? In secondo luogo, provi a individuare piccoli spazi nella sua giornata in cui possa dedicarsi ad attività che la rilassano senza alcuna pressione di risultato, anche solo pochi minuti per respirare profondamente, ascoltare musica che le piace o scrivere i suoi pensieri.
Inoltre, potrebbe essere utile confrontarsi con una figura di supporto, come un genitore, un insegnante di fiducia o uno psicologo, per parlare di questa sensazione di continua tensione e delle sue difficoltà. Spesso, condividere ciò che si prova aiuta a vedere le cose sotto una luce diversa e a ridurre il peso che portiamo dentro.
Infine, non sottovaluti ciò che sta vivendo. La sua sofferenza merita ascolto e attenzione, e non c’è nulla di sbagliato nel chiedere aiuto per sentirsi meglio.
Le auguro di trovare presto un po’ di serenità e la invito a prendersi cura di sé con gentilezza.
Un saluto.
Dott. Luca Vocino
La sua sensibilità e il suo perfezionismo sono qualità preziose, ma possono diventare anche una fonte di pressione costante, soprattutto se non si concede mai il permesso di rilassarsi o di essere indulgente con sé stessa. Sentirsi come se dovesse dare sempre il massimo in tutto può portare a un senso di insoddisfazione e stanchezza cronica, proprio come ha descritto.
Un primo passo potrebbe essere accettare che non sempre si può avere il controllo su tutto e che va bene non essere perfetti. Si chieda: quali standard sto ponendo a me stessa? Sono realistici? In secondo luogo, provi a individuare piccoli spazi nella sua giornata in cui possa dedicarsi ad attività che la rilassano senza alcuna pressione di risultato, anche solo pochi minuti per respirare profondamente, ascoltare musica che le piace o scrivere i suoi pensieri.
Inoltre, potrebbe essere utile confrontarsi con una figura di supporto, come un genitore, un insegnante di fiducia o uno psicologo, per parlare di questa sensazione di continua tensione e delle sue difficoltà. Spesso, condividere ciò che si prova aiuta a vedere le cose sotto una luce diversa e a ridurre il peso che portiamo dentro.
Infine, non sottovaluti ciò che sta vivendo. La sua sofferenza merita ascolto e attenzione, e non c’è nulla di sbagliato nel chiedere aiuto per sentirsi meglio.
Le auguro di trovare presto un po’ di serenità e la invito a prendersi cura di sé con gentilezza.
Un saluto.
Dott. Luca Vocino
Buonasera, la sofferenza che racconti è reale ma non per questo anche i pensieri che la provocano sono "reali". Mi spiego meglio: i nostri pensieri, quello che pensiamo sul mondo, sugli altri e su noi stessi influenzano le nostre emozioni e le nostre azioni. Se io ad esempio penso "sicuramente andrà male" oppure "non ho fatto abbastanza, potevo fare meglio" questi pensieri mi porteranno ad emozioni negative anche se la realtà mi dice altro (ad esempio ottengo un buon voto). Questo ci fa a sua volta pensare che "mi sto lamentando troppo" e ci porta in un vortice di giudizi su noi stessi. Il modo per uscire dal vortice è accorgersi di come la nostra mente ha imparato a rispondere agli eventi del mondo e trovare un nuovo modo più utile di affrontare le sfide quotidiane. Resto a disposizione.
Ciao, mentre leggevo ho avuto una sensazione forte che ti vorrei riportare. È come se mi fosse venuta la fantasia che tu non possa permetterti di sentirti imperfetta, triste e sopraffatta. Dici di sentirti così, ma puoi davvero farlo oppure, in qualche senso, senti di doverlo nascondere a te e agli altri? Sei molto coraggiosa a parlarne qui e spero troverai la stessa forza per farlo in terapia.
Ciao, grazie per aver condiviso quello che stai vivendo. Non preoccuparti per la lunghezza del messaggio: è importante esprimere ciò che senti, e hai fatto un ottimo lavoro nel spiegarti. Vorrei dirti subito che non c’è nulla di strano o sbagliato in quello che provi. Questi pensieri e sensazioni sono comuni, soprattutto alla tua età, in un periodo della vita pieno di cambiamenti e pressioni. Il fatto che tu riesca a riflettere su ciò che ti accade e ti ponga delle domande è un segno di grande consapevolezza, ed è un primo passo importante. Quella sensazione di "crearti problemi anche quando non ce ne sono" potrebbe essere legata al modo in cui la tua mente affronta le situazioni. Quando viviamo sotto stress o ci sentiamo sopraffatti, è come se il nostro cervello fosse sempre in uno stato di allerta, pronto a percepire ogni piccolo problema come una grande minaccia. Non significa che tu stia “esagerando” o che ci sia qualcosa di sbagliato in te: è un meccanismo naturale che però, con il tempo, può diventare molto stancante. Il perfezionismo che descrivi, quella continua ricerca di essere sempre al massimo nella scuola, nelle passioni e persino nei rapporti, è qualcosa che molte persone sperimentano. Da una parte, voler fare le cose bene può essere positivo, ma dall’altra può diventare una fonte di ansia, perché ci si sente sempre sotto pressione. Quando il tuo corpo e la tua mente sono in questo stato per troppo tempo, è normale sentirsi sopraffatti e avere quei momenti in cui “esplodi” emotivamente, come hai descritto. È importante sapere che non sei sola in tutto questo e che ci sono modi per affrontare ciò che stai vivendo. Un passo utile potrebbe essere cominciare a riconoscere quando la tua mente tende a ingigantire i problemi o a pretendere troppo da te stessa. Per esempio, puoi chiederti: "Questo pensiero o questa preoccupazione è davvero così grande come mi sembra ora?" oppure "Sto cercando di fare troppo perfettamente, quando magari va bene anche così com’è?" O ancora “Se non facessi tutto in modo perfetto, cosa potrebbe succedere?”. Può sembrare difficile all’inizio, ma imparare a fare questo tipo di riflessione aiuta a riportare un po’ di equilibrio. Inoltre, potrebbe esserti utile trovare dei momenti per rilassarti davvero, anche se piccoli, come dedicarti a qualcosa che ti piace senza dover essere perfetta o senza avere obiettivi precisi. A volte, lasciare andare la necessità di fare tutto nel modo migliore è il miglior regalo che possiamo fare a noi stessi. Anche imparare tecniche di rilassamento, come la respirazione profonda, può aiutarti a gestire l’ansia nei momenti più difficili. Per quanto riguarda le relazioni, quello che provi è normale: stai crescendo, e i rapporti con genitori, fratelli e amici si trasformano. È normale sentirsi un po’ disorientati o nostalgici. Cerca di essere gentile con te stessa e di ricordare che non è sbagliato provare queste emozioni. E se ti sembra di non avere amici davvero fidati, può essere utile provare ad aprirti gradualmente con qualcuno che ti ispiri fiducia. A volte, costruire legami più profondi richiede tempo, ma è possibile. Infine, voglio dirti che non stai "lamentandoti troppo". I tuoi sentimenti sono validi, e il fatto che ti poni queste domande dimostra quanto tieni al tuo benessere. Se hai bisogno di ulteriori consigli o vuoi parlare di ciò che provi, sono qui per ascoltarti. Non sei sola, e puoi trovare il modo di sentirti meglio. Dott. Andrea Boggero
Gentile utente, prima di tutto voglio dirti che quello che stai vivendo è completamente comprensibile, e non c'è nulla di "strano" in ciò che provi. A 16 anni, sei in un periodo della vita in cui le emozioni sono forti e intense, e anche i piccoli problemi sembrano ingigantirsi. Quello che descrivi, quel sentire che ogni piccola difficoltà sembri rovinarti la vita, è qualcosa che molte persone provano, specialmente durante l'adolescenza, quando la crescita emotiva e psicologica può sembrare un po' disorientante. Ti accorgi di come ogni situazione ti metta ansia, e in effetti può sembrare che tu non abbia mai un momento di vero rilassamento. Ma è importante che tu sappia che questi sentimenti sono una parte normale del processo di crescita, e che non c'è niente di sbagliato in te per provarli. Il fatto che tu stia cercando di capire ciò che ti succede, di fare chiarezza sulle tue emozioni e di riconoscere che a volte esageri, è già un passo molto grande. La consapevolezza che stai sviluppando è una risorsa potente che ti aiuterà a gestire le tue emozioni in modo più sereno col tempo. Il perfezionismo che senti, quella sensazione di non essere mai abbastanza, è un peso che molte persone, anche adulte, portano con sé. Ti spinge a voler fare tutto perfettamente, a temere di sbagliare, ma in realtà è proprio nei piccoli errori che troviamo le occasioni migliori per imparare. Imparare a essere gentile con te stessa, a perdonarti per i momenti in cui non sei perfetta, è una delle cose più importanti che puoi fare per il tuo benessere emotivo. Non devi essere sempre al massimo, e non c'è nulla di male nel fermarsi, nel prendere fiato e nel concedersi del tempo senza pressioni. Per quanto riguarda il sentirti sopraffatta da tutti gli aspetti della tua vita, è normale che tu senta così, soprattutto quando non c'è un luogo o una persona che ti faccia sentire completamente a tuo agio e al sicuro. Il legame con i tuoi fratelli, la scuola, gli amici, la ricerca di approvazione… tutto questo può generare molta ansia, e a volte sembra che non ci sia via di uscita. Ma quello che vorrei dirti è che questo non è per sempre. Le cose cambieranno. Stai vivendo una fase di transizione, e molte di queste ansie che provi ora svaniranno con il tempo, mentre ti conoscerai meglio e svilupperai una maggiore fiducia in te stessa. È un cammino che, anche se sembra difficile ora, ti porterà a una maggiore serenità. Se oggi non ti senti mai davvero rilassata, se sembra che le preoccupazioni ti inseguano ovunque, ricorda che va bene sentirsi così. Ti sta semplicemente parlando una parte di te che sta cercando di proteggerti, di fare del suo meglio. Ma non significa che non ci sia spazio per il cambiamento. Con il tempo, imparerai a lasciare andare un po' di quella pressione, a gestire le tue emozioni con più dolcezza e pazienza, e ad accettare che anche nei momenti difficili c'è sempre una possibilità di crescere. Hai tutto il diritto di sentirti vulnerabile, di piangere, di avere paura, ma sappi anche che dentro di te c'è una forza incredibile che ti guiderà. Ogni volta che riconosci una difficoltà e cerchi di affrontarla, stai già costruendo un futuro più sereno per te stessa. Non devi farlo tutto in una volta, e non devi farlo da sola. Sei una persona che sta imparando a navigare in un mare di emozioni complesse, e anche se adesso può sembrare difficile, il futuro è pieno di opportunità di crescita e di benessere. Nel caso in cui ne sentissi bisogno, potresti poi affidarti ad un professionista per proseguire insieme, così da acquisire gli strumenti per gestire meglio ciò che provi. Ti abbraccio idealmente e ti mando tutta la mia fiducia per il percorso che stai facendo. Ogni passo che fai verso la comprensione di te stessa è un passo importante, e sono certa che arriverai a trovare un equilibrio che ti permetterà di sentirti più tranquilla e in pace con te stessa. Per qualsiasi cosa, resto a disposizione. Dott.ssa Anna Consalvo
Salve, e grazie per la tua condivisione. Ciò che descrivi non è affatto "strano", anzi, è un'esperienza comune a molte persone, soprattutto durante l'adolescenza, un periodo ricco di cambiamenti e sfide. La tendenza a sentirsi sopraffatti da piccoli problemi, che poi sembrano amplificarsi, può essere legata a un alto livello di perfezionismo, sensibilità emotiva e difficoltà nel trovare momenti di pausa mentale. Questo, come tu hai ben notato, può generare una sensazione di ansia continua e di insoddisfazione.
Prova a non giudicare le tue emozioni come "esagerate". Ogni emozione ha una sua validità e rappresenta un messaggio importante su ciò che stai vivendo. È positivo che tu riconosca questo meccanismo e ne sia consapevole, perché è il primo passo per affrontarlo. Potrebbe essere utile imparare tecniche per gestire l'ansia, come esercizi di respirazione, meditazione, o attività che le permettono di esprimere le emozioni, come la scrittura o lo sport.
Infine, non sentirti in colpa per cercare aiuto: prendersi cura del proprio benessere è un atto di coraggio. Ti consiglio di parlarne con una persona di fiducia, come un genitore, un insegnante o uno psicologo. Rivolgerti a un professionista della salute mentale potrebbe aiutarti a comprendere meglio questi stati d'animo e a sviluppare strategie per affrontarli in modo più sereno. Non sei sola, e con il giusto supporto puoi trovare equilibrio e maggiore tranquillità.
Prova a non giudicare le tue emozioni come "esagerate". Ogni emozione ha una sua validità e rappresenta un messaggio importante su ciò che stai vivendo. È positivo che tu riconosca questo meccanismo e ne sia consapevole, perché è il primo passo per affrontarlo. Potrebbe essere utile imparare tecniche per gestire l'ansia, come esercizi di respirazione, meditazione, o attività che le permettono di esprimere le emozioni, come la scrittura o lo sport.
Infine, non sentirti in colpa per cercare aiuto: prendersi cura del proprio benessere è un atto di coraggio. Ti consiglio di parlarne con una persona di fiducia, come un genitore, un insegnante o uno psicologo. Rivolgerti a un professionista della salute mentale potrebbe aiutarti a comprendere meglio questi stati d'animo e a sviluppare strategie per affrontarli in modo più sereno. Non sei sola, e con il giusto supporto puoi trovare equilibrio e maggiore tranquillità.
Gentile utente, grazie della condivisione. In primis, ci tengo a dirti che non esistono "troppe lamentele": questa situazione ti causa sofferenza ed è giusto dedicarle spazio e attenzione. Quello che mi arriva, leggendo le tue parole, è l'immagine di una ragazza che vive in un costante stato di allerta. Non può abbassare la guardia neanche un secondo. Mi chiedo quali potrebbero essere la paure alla base di questo continuo proteggersi, di questo continuo guardarsi in giro per vedere se e quando arriverà un nuovo problema. Se riterrai di aver bisogno di un supporto psicologico, di uno spazio sicuro e privo di giudizio in cui poter "far esplodere" le tue emozioni per conoscerle e comprenderle, sono a tua disposizione. Un caro saluto! Dott.ssa Federica Bertucci
Stai ancora cercando una risposta? Poni un'altra domanda
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.