Buonasera Gentili Terapisti Io sono la persona che purtroppo oltre 3 anni e mezzo fa subì un traum
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Buonasera Gentili Terapisti
Io sono la persona che purtroppo oltre 3 anni e mezzo fa subì un trauma (da schiacciamento, pare) al 5 metatarso. Si generò frattura intraspongiosa con edema osseo di cui l'ultima RMN evidenza strascichi, sofferenze edematose. Sono in preda un pò allo scoramento, ora ho stabilito il contatto con un centro che pare a regime "familiare" in cui pare il titolare, cioè sono una coppia lui fisioterapista estroverso e molto stimato, dico pare prendano in carico la problematica totale e poi hanno alcuni specialisti oltre al laboraratorio fisioterapico: li avevo contattati per il problema plantari che mi fanno tribolare, poi il titolare prima di darmi il contatto col Dottore Podologo per valutazione plantari, ha voluto lui sapere un pò la mia situazione...è ancora tutto da stabilire comunque...Dicevo col titolare e si è dimostrato subito disposto a leggere tutta la documentazione, che io ho inserito nella mia "Cronistoria trauma piede dx" in cui ho inserito cosa mi è successo, le cure svolte, i referti dei vari specialisti e ovviamente strumentali, valutazioni varie etc. Poi magari scrivo le mie conclusioni finali e potrete dirmi. Ci tengo a riferire di un concetto, specie con gli Osteopati. Ho letto praticamente da quasi tutte le gentili risposte degli osteopati, che l'osteopatia non prende in considerazione solo il distretto in oggetto traumatizzato ma tutto l'insieme....sono molto d'accordo su concetti olistici, anzi ho pure avuto discussioni col mio medico che è piuttosto chiuso a certi concetti...però voglio dire la mia (scusate!)....Io posso capire che ad esempio un piede che di suo ha problemi, va creare problemi in altri distretti corporei; giusto per fare un esempio col fatto che ebbi trauma piede destro quando effettuai la baropodometria 2 anni fa, il tecnico ortopedico quando ero fermo sulla pedana mi disse che caricavo di più sul piede sinistro (ovvio...), e quindi mi fece capire che tutto il corpo era un pò "piegato, storto" sul lato sx...e col tempo lo immagino da solo che non sarà certo una situazione di salute!
però, coi miei problemi dannati al piede, disestesie, fastidi al'appoggio tipo "sassolino" sotto 5 metatsro, piede in tensione, che "tira" specie verso le dita piccole, rigidità, detto tutto questo, che trattamenti in altre parti del corpo mi vadano a risolvere o migliorare sensibilmente le mie patologie al piede, eh no faccio molta fatica a crederlo ah sarebbe troppo bello!! io posso capire quando ci sono problemi in alcuni distretti che vengono da malate fisiologie già insite nella persona, allora si potranno correggere, ma cari miei, qua c'è stato un trauma - sempre per via del prossimo che se non era tanto prossimo era molto ma molto meglio e allora mi sono ritrovato un monitor di pc su piede quasi scalzo (calzavo espadrillas...), qua c'è stato un forte impatto sull'osso e scusate ma faccio fatica a immaginare che trattamenti in altre parti del corpo mi guariscano i malanni al piede, oggettivi, concreti! poi felicissimo di sbagliarmi...Inserisco le conclusioni di cui davo cenno, inviate ieri al Fisioterapista del Centro:
"Io non sono nei settori inerenti la mia problematica piede, ma dopo oltre 3 anni e mezzo di “vicissitudini”, alcune mie idee me le sono fatte.
Capisco bene che in questo ambito come spesso in tanti del settore sanitario, si proceda per tentativi terapeutici. Però dopo tutto questo tempo dal trauma, e diverse terapie - fisioterapie spesso quali tentativi, il mio desiderio è che si riesca davvero ad optare per quelle situazioni che ragionevolmente potranno essere attive a migliorare la situazione del mio piede. Perché cercate di capirmi, inizio ad essere un po’ “stanchino” di tentativi…
Da profano, ma sorretto da 3 anni e ½ di “calvario”, mi pare di aver individuato 3 diversi possibili iter - ambiti operativi, da valutare al meglio (io li scrivo ma poi non so!!)
1) Questione SOFFERENZA EDEMATOSA 5 metatarso (che a mio avviso è una delle principali se non la massima responsabile dei miei disturbi e dolori). Anche da ultima Risonanza capirne l’entità, la precisa posizione, quindi possibilmente operare a minimizzarla (magari eliminarla..) con una precisa terapia (Farmaci? Tecar? Magnetoterapia? Etc)
2) Questione TENSIONE - RIGIDITA' (specie bordo piede esterno e verso le dita piccole) ben citate nei referti, e DISTURBI CONTATTO piede tipo “sasso”..Terapie manuali? Osteopatia? Propriocezione? Chinesiterapia o Kinesioterapia? Forse sarà utile, ma sinceramente sono un pochino cauto o dubbioso, visto il marasma possibile di cui mi hanno dato nota..e cure manuali dette “neuro- connettivali” non apportarto alcuna miglioria.
3) Questione PLANTARI: ottimizzarli al meglio, considerando quello che ho qua riferito e quello che lo Specialista appurerà. O, come prima l’Ortopedico e ultimamante la Dottoressa Podologa hanno indicato, ovvero utilizzare quelli che già possiedo ma con le opportune e migliorative modifiche, oppure con plantari nuovi (in questo caso da valutare bene anche disposizione in calzatura, ovvio).
Io sono la persona che purtroppo oltre 3 anni e mezzo fa subì un trauma (da schiacciamento, pare) al 5 metatarso. Si generò frattura intraspongiosa con edema osseo di cui l'ultima RMN evidenza strascichi, sofferenze edematose. Sono in preda un pò allo scoramento, ora ho stabilito il contatto con un centro che pare a regime "familiare" in cui pare il titolare, cioè sono una coppia lui fisioterapista estroverso e molto stimato, dico pare prendano in carico la problematica totale e poi hanno alcuni specialisti oltre al laboraratorio fisioterapico: li avevo contattati per il problema plantari che mi fanno tribolare, poi il titolare prima di darmi il contatto col Dottore Podologo per valutazione plantari, ha voluto lui sapere un pò la mia situazione...è ancora tutto da stabilire comunque...Dicevo col titolare e si è dimostrato subito disposto a leggere tutta la documentazione, che io ho inserito nella mia "Cronistoria trauma piede dx" in cui ho inserito cosa mi è successo, le cure svolte, i referti dei vari specialisti e ovviamente strumentali, valutazioni varie etc. Poi magari scrivo le mie conclusioni finali e potrete dirmi. Ci tengo a riferire di un concetto, specie con gli Osteopati. Ho letto praticamente da quasi tutte le gentili risposte degli osteopati, che l'osteopatia non prende in considerazione solo il distretto in oggetto traumatizzato ma tutto l'insieme....sono molto d'accordo su concetti olistici, anzi ho pure avuto discussioni col mio medico che è piuttosto chiuso a certi concetti...però voglio dire la mia (scusate!)....Io posso capire che ad esempio un piede che di suo ha problemi, va creare problemi in altri distretti corporei; giusto per fare un esempio col fatto che ebbi trauma piede destro quando effettuai la baropodometria 2 anni fa, il tecnico ortopedico quando ero fermo sulla pedana mi disse che caricavo di più sul piede sinistro (ovvio...), e quindi mi fece capire che tutto il corpo era un pò "piegato, storto" sul lato sx...e col tempo lo immagino da solo che non sarà certo una situazione di salute!
però, coi miei problemi dannati al piede, disestesie, fastidi al'appoggio tipo "sassolino" sotto 5 metatsro, piede in tensione, che "tira" specie verso le dita piccole, rigidità, detto tutto questo, che trattamenti in altre parti del corpo mi vadano a risolvere o migliorare sensibilmente le mie patologie al piede, eh no faccio molta fatica a crederlo ah sarebbe troppo bello!! io posso capire quando ci sono problemi in alcuni distretti che vengono da malate fisiologie già insite nella persona, allora si potranno correggere, ma cari miei, qua c'è stato un trauma - sempre per via del prossimo che se non era tanto prossimo era molto ma molto meglio e allora mi sono ritrovato un monitor di pc su piede quasi scalzo (calzavo espadrillas...), qua c'è stato un forte impatto sull'osso e scusate ma faccio fatica a immaginare che trattamenti in altre parti del corpo mi guariscano i malanni al piede, oggettivi, concreti! poi felicissimo di sbagliarmi...Inserisco le conclusioni di cui davo cenno, inviate ieri al Fisioterapista del Centro:
"Io non sono nei settori inerenti la mia problematica piede, ma dopo oltre 3 anni e mezzo di “vicissitudini”, alcune mie idee me le sono fatte.
Capisco bene che in questo ambito come spesso in tanti del settore sanitario, si proceda per tentativi terapeutici. Però dopo tutto questo tempo dal trauma, e diverse terapie - fisioterapie spesso quali tentativi, il mio desiderio è che si riesca davvero ad optare per quelle situazioni che ragionevolmente potranno essere attive a migliorare la situazione del mio piede. Perché cercate di capirmi, inizio ad essere un po’ “stanchino” di tentativi…
Da profano, ma sorretto da 3 anni e ½ di “calvario”, mi pare di aver individuato 3 diversi possibili iter - ambiti operativi, da valutare al meglio (io li scrivo ma poi non so!!)
1) Questione SOFFERENZA EDEMATOSA 5 metatarso (che a mio avviso è una delle principali se non la massima responsabile dei miei disturbi e dolori). Anche da ultima Risonanza capirne l’entità, la precisa posizione, quindi possibilmente operare a minimizzarla (magari eliminarla..) con una precisa terapia (Farmaci? Tecar? Magnetoterapia? Etc)
2) Questione TENSIONE - RIGIDITA' (specie bordo piede esterno e verso le dita piccole) ben citate nei referti, e DISTURBI CONTATTO piede tipo “sasso”..Terapie manuali? Osteopatia? Propriocezione? Chinesiterapia o Kinesioterapia? Forse sarà utile, ma sinceramente sono un pochino cauto o dubbioso, visto il marasma possibile di cui mi hanno dato nota..e cure manuali dette “neuro- connettivali” non apportarto alcuna miglioria.
3) Questione PLANTARI: ottimizzarli al meglio, considerando quello che ho qua riferito e quello che lo Specialista appurerà. O, come prima l’Ortopedico e ultimamante la Dottoressa Podologa hanno indicato, ovvero utilizzare quelli che già possiedo ma con le opportune e migliorative modifiche, oppure con plantari nuovi (in questo caso da valutare bene anche disposizione in calzatura, ovvio).
buonasera, capisco lo scoramento e la perdita di pazienza dopo tutto questo tempo e i soldi spesi. però se continua a gravare su questo metatarso è evidente che l'edema non potrà riassorbirsi perciò andare a fare un lavoro globale sulla postura diventa imprescindibile. il trauma indipendentemente dalla causa ha provocato dei cambiamenti e bisogna valutare se la situazione antecedente al trauma non fosse già di per se non buona per il metatarso. i metatarsi sono spesso soggetti a fratture da sovraccarico. una volta trovata una possibile catena lesionale possiamo discutere sul metodo più idoneo al raggiungimento di uno stato di benessere. Non perda la pazienza, si può risolvere
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Buonasera,
sarò breve, una frattura intraspongiosa è fuori dalle competenze dell'osteopata. Quindi non si rivolga a un Osteopata.
Prima risolva l'edema intraspongiosa se da RM è ancora presente, sarà lunga perché il carico del piede non fa solo che aggravare la situazione. Quando ha risolto la situazione del piede, se le si sono instaurati scompensi sul resto del corpo li può risolvere con un Osteopata o fisioterapista che si occupa di terapia posturale. Una frattura intraspongiosa non si risolverà mai con manovre in altre aree del corpo, purtroppo l'hanno informata male, e mi dispiace.
Le auguro una pronta guarigione, rimango a disposizione.
Luca Bocchi
sarò breve, una frattura intraspongiosa è fuori dalle competenze dell'osteopata. Quindi non si rivolga a un Osteopata.
Prima risolva l'edema intraspongiosa se da RM è ancora presente, sarà lunga perché il carico del piede non fa solo che aggravare la situazione. Quando ha risolto la situazione del piede, se le si sono instaurati scompensi sul resto del corpo li può risolvere con un Osteopata o fisioterapista che si occupa di terapia posturale. Una frattura intraspongiosa non si risolverà mai con manovre in altre aree del corpo, purtroppo l'hanno informata male, e mi dispiace.
Le auguro una pronta guarigione, rimango a disposizione.
Luca Bocchi
Buonasera le consiglio di fare tanta magnetoterapia...il lavoro osteopatico a mio avviso può essere utile per migliorare il drenaggio e l’apporto di sangue in quella zona....quindi valutare nel dettaglio se ci sono disfunzioni dei metatarsi e delle ossa del piede...ovviamente se ci fossero come penso che sia... l’innervazione è la vascolarizzazione della zona risulta ridotta...
Buongiorno, concordo con i colleghi. La frattura intraspongiosa e l’edema osseo non possono essere trattati in nessun e ripeto nessun modo da un osteopata. Chi dice il contrario è in malafede o mal informato. Certamente l’osteopatia può essere utile per fronteggiare tutti i sintomi correlati relativi ad uno scorretto asse di carico del piede che si riverbera su ginocchio, anca, bacino, colonna vertebrale ad esempio. Quindi si tratta di due approcci ben diversificati e distinti, che non si escludono l’un l’altro ma ben si integrano.
Cordiali saluti.
Cordiali saluti.
Buongiorno,
quello che scrive è interessante ed è stimolante per il terapista confrontarsi con il paziente riguardo il suo percorso di cura. Ha ragione, la frattura intraspongiosa e l'edema osseo sono problemi che riguardano il piede e che provengono da un evento traumatico, non da un problema posturale. Quindi non ha senso utilizzare l'osteopatia per curare il suo problema al piede. Se in futuro svilupperà dei problemi posturali in conseguenza a questo evento traumatico (ed essendo il piede la fonde principale della sua base di appoggio probabilmente li svilupperà), allora sarà utile ricorrere all'osteopatia per gestire la postura.
Ci tenga informati sull'evolversi della vicenda.
Buona giornata
quello che scrive è interessante ed è stimolante per il terapista confrontarsi con il paziente riguardo il suo percorso di cura. Ha ragione, la frattura intraspongiosa e l'edema osseo sono problemi che riguardano il piede e che provengono da un evento traumatico, non da un problema posturale. Quindi non ha senso utilizzare l'osteopatia per curare il suo problema al piede. Se in futuro svilupperà dei problemi posturali in conseguenza a questo evento traumatico (ed essendo il piede la fonde principale della sua base di appoggio probabilmente li svilupperà), allora sarà utile ricorrere all'osteopatia per gestire la postura.
Ci tenga informati sull'evolversi della vicenda.
Buona giornata
Buonasera, Vorrei sapere una cosa, ma si è mai rivolto ad un Osteopata? Ha mai provato a fare un trattamento? ovvio che non si risolve tutto con l'osteopatia, e di certo nel suo caso non ci sono terapie che con uno schiocco di dita possa risolvere immediatamente la sintomatologia. Quello che le è stato consigliato, come hanno già scritto i miei colleghi, è di andare a lavorare su un riequilibrio andando a valutare eventuali disfunzioni e trattandole in modo tale che le terapie fisiche (tecar magneto ecc) e in caso anche farmacologiche o omeopatiche o altro possano avere un migliore effetto e una rapidità d'azione.
Rimango a sua disposizione
Cordialmente
Dott. Alberto Marcellini
Rimango a sua disposizione
Cordialmente
Dott. Alberto Marcellini
Salve, concordo con lei sul fatto che il trauma lo ha subito e pertanto i fastidi e le limitazioni sono specifiche. Credo che il metabolismo del suo osso si sia alterato , provocando tutto questo... pertanto le consiglio una valutazione osteopatica per trattare nello specifico la matrice dell’osso. Cordiali saluti
Salve,
Credo sia opportuno risolvere prima di tutto l’edema mediante l’utilizzo di tecar terapia o di magneto terapia (in ogni caso senta prima il suo medico che saprà consigliarti la cosa migliore), successivamente può pensare di rivolgersi ad un osteopata per una valutazione e un piano di trattamento che miri al riequilibrio di tutte quelle strutture che sicuramente visto il trauma hanno creato dei compensi.
Buona giornata
Credo sia opportuno risolvere prima di tutto l’edema mediante l’utilizzo di tecar terapia o di magneto terapia (in ogni caso senta prima il suo medico che saprà consigliarti la cosa migliore), successivamente può pensare di rivolgersi ad un osteopata per una valutazione e un piano di trattamento che miri al riequilibrio di tutte quelle strutture che sicuramente visto il trauma hanno creato dei compensi.
Buona giornata
Salve, premetto che potrei non aver capito molto del suo discorso.. ma Qual è esattamente la sua domanda a noi osteopati? lei da un’osteopata è già andato o Si è fatto un’idea solo leggendo qua e la? Tutte le problematiche ha provato a farle valutare in un altro studio? ha provato a parlarne col suo medico? Ha considerato che a volte certe terapie possono inficiare la buona riuscita di altre, soprattutto se riguardano il metabolismo (osseo in questo caso) o gli assetti posturali? Sono tanti i casi in cui serve sempre un approccio dosato da più punti di vista
Salve, Mi associo alle risposte datele qui sopra.
Quando si ha un trauma si instaura un circolo vizioso che da dolore anche quando togli il problema per una questione che il sistema neurale è rimasta sovraccitato per mesi e quindi cronico.
Insomma bisogna vedere nei dettagli quindi le consiglio una visita accurata.
Quando si ha un trauma si instaura un circolo vizioso che da dolore anche quando togli il problema per una questione che il sistema neurale è rimasta sovraccitato per mesi e quindi cronico.
Insomma bisogna vedere nei dettagli quindi le consiglio una visita accurata.
Buongiorno, capisco le sue perplessità. In caso di trauma, avendo fatto tutte le indagini del caso, sarebbe bene che il terapista prendesse in considerazione prima il trattamento del distretto interessato che puo trattare con tecniche intraossee ed altri tipi di tecniche per ristabilire la biomeccanica locale. Poi il trattamento deve peró proseguire laddove si fossero creati dei compensi a distanza, in modo da evitare posture antalgiche e aiutare eventuali edemi post traumatici.
Rimango a disposizione
Buona giornata
Rimango a disposizione
Buona giornata
buongiorno. ovviamente la problematica derivante dal trauma andrà trattata localmente in fase iniziale, andando a verificare ed eventualmente trattare problematiche di tipo interosseo. successivamente si potrà valutare la distribuzione dei carichi con un lavoro sul suo assetto Posturale per ottimizzare la situazione generale. si rivolga ad un bravo Osteopata, io mi sento di consigliarglielo.
Resto a disposizione per chiarimenti. cordiali saluti
Resto a disposizione per chiarimenti. cordiali saluti
Buonasera, concordo con i colleghi, la frattura intraspongiosa non può assolutamente essere trattata da un'osteopata. Si potrà rivolgere successivamente all'osteopata per un lavoro a livello posturale globale, ma non prima della risoluzione dell'edema.
Resto a disposizione per chiarimenti.
Cordiali saluti
Resto a disposizione per chiarimenti.
Cordiali saluti
Buonasera, comprendo bene il suo sconforto. A volte non esiste una sola terapia risolutiva, ma bisogna ricorrere al cosiddetto "approccio multidisciplinare", ovvero specialisti in diverse discipline dovrebbero collaborare per il benessere del paziente. Concordo con i colleghi riguardo alla necessità di far riassorbire l'edema a livello della spongiosa e di ristabilire un carico più equilibrato, l'osteopatia può certamente aiutare in questo senso ma non la consiglierei come unica terapia in questo caso sepcifico. Rimango a disposizione!
Buongiorno!
Posso comprendere il suo sconforto ma, spesso non esiste solo una terapia risolutiva ma è l'insieme e collaborazione di diversi specialisti che possono dare il risultato sperato.
In questo caso le consiglio di vedere un'osteopata ma di non considerarla come unica terapia ma vederla come complementare ad altri approcci.
Rimango a disposizione,
Cordiali saluti
Posso comprendere il suo sconforto ma, spesso non esiste solo una terapia risolutiva ma è l'insieme e collaborazione di diversi specialisti che possono dare il risultato sperato.
In questo caso le consiglio di vedere un'osteopata ma di non considerarla come unica terapia ma vederla come complementare ad altri approcci.
Rimango a disposizione,
Cordiali saluti
Buongiorno, lo sconforto è comprensibile, e la Sua situazione per come l'ha descritta, dev'essere logorante. Le consiglio di portare la Sua documentazione ad un ortopedico per stabilire quale possa essere una valida terapia per il Suo caso. Per quanto visto in altri pazienti, la magnetoterapia potrebbe esserLe di aiuto. Per quanto riguarda l'approccio osteopatico: non credo sia il più adatto in questa situazione, come hanno già risposto alcuni colleghi; tuttavia, se Lei lo volesse valutare come approccio complementare, credo che nessuno le tratterebbe l'osso frontale per migliorare il dolore al piede, ma, poichè sarebbe complementare, potrebbe aiutarla a non sviluppare una lombalgia a causa dell'appoggio scorretto e a migliorare la stabilità e la funzionalità della gamba opposta che in questo momento sta sovraccaricando. Distinti Saluti
Buongiorno, posso solo immaginare come si sente. Come già sottolineato da alcuni colleghi, in prima istanza è importante risolvere l'edema. Porti la sua cartella clinica da un Ortopedico che valuterà il percorso terapeutico più adatto a lei. In seguito, il lavoro dell'Osteopata può risultare fondamentale per ristabilire il corretto assetto posturale e prevenire eventuali ulteriori sovraccarichi al piede traumatizzato. Se ha dubbi/domande mi contatti! Cordialmente DA
Buongiorno, senza dubbio la sua è una situazione stressante e stancante, come detto dai colleghi è imperativo risolvere l'edema osseo, per questo provi a recarsi da un ortopedico. In seguito i trattamenti osteopatici potrebbero essere d'aiuto per migliorare ulteriormente la sua condizione. Cordiali saluti.
Buongiorno Avrei necessità di avere maggiori informazioni, potrebbe inviarmi un messaggio con il suo contatto telefonico? senza impegno.
Grazie
Grazie
Salve, comprendo lo scoramento e l'impazienza che si creano in situazioni croniche così lunghe in termini di ripresa, però per poterle rispondere serve intanto capire esattamente quale sia stata la vera diagnosi effettuata dallo specialista ortopedico, se c'è mai stata. In secondo luogo, quale sarebbe al momento la sua richiesta in merito al lavoro osteopatico? Credo di capire che non abbia mai intrapreso questo iter di trattamenti per cui non so quanto sia giusto discutere sul principio filosofico che sta dietro all'osteopatia solo per sentito dire...La cosa che mi sento di consigliarle in questo momento intanto è di avere pazienza e fiducia nei confronti di qualsiasi tipo di terapia intende iniziare, senza questa risulta impossibile guarire. Le auguro pronta guarigione e per ogni dubbio resto a disposizione, Giulia Li Calzi Osteopata.
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