Buonasera gentili dottori e dottoresse, Vorrei un parere per capire se ho bisogno di iniziare un
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Buonasera gentili dottori e dottoresse,
Vorrei un parere per capire se ho bisogno di iniziare un percorso oppure le mie reazioni rientrano nell'ambito della normalità.
Sono fidanzato da ormai quasi cinque anni, a distanza, ci vediamo spesso.
La mia ragazza ha perso la madre l'anno prima che io la conoscessi: ha spesso crisi di pianto, si sente sola e spesso ho la sensazione che io sia il suo unico vero punto di riferimento.
I suoi fratelli sono sposati e vivono in altre città, presi dalle loro routine.
Il padre ha avuto problemi di alcool, si è spesso disinteressato della figlia, ed adesso si è ammalato di cancro, da qualche mese (stesso male che ha finito la madre, purtroppo.)
Si è intristita molto, piange spesso, mi chiama piangendo.
Il problema è che anche una persona estremamente ansiosa. E nonostante io la rassicuri, me lo chiede mille volte e magari in un altra fase della giornata torna a chiedermi la stessa cosa. E fa così spesso, purtroppo. Questo, aggiunto alla tristezza di fondo che le ha lasciato la perdita della madre e il dolore che le sta provocando la malattia del padre, rende tutto davvero pesante e difficilmente gestibile.
Io cerco di sopportare ed appoggiarla, anche perché son che in questo momento bisogna essere empatici, ma a volto esplodo e rispondo male, mi arrabbio, sento il bisogno di staccare la spina da lei. E quando faccio così, tornano tutte le energie che sento che il nostro rapporto mi toglie, una tranquillità mentale di cui oramai ho nostalgia.
Ho paura quando la sua assenza, anche pochi giorni, mi dà una sensazione di serenità.
Cosa fare? Come aiutarla senza sentirmi così? Senza aver questi momenti di rabbia, senza lasciarmi questa sensazione di stanchezza, irritabilità e fatica?
Sento che la mia rabbia e le mie cattive risposte sono spesso sono lo scudo attraverso il quale tento di ripararmi dal dolore e dalla tristezza che questo rapporto mi provoca.
Vi ringrazio anticipatamente se qualcuno avrà la pazienza di leggermi e dare la sua opinione.
Un cordiale saluto,
Vorrei un parere per capire se ho bisogno di iniziare un percorso oppure le mie reazioni rientrano nell'ambito della normalità.
Sono fidanzato da ormai quasi cinque anni, a distanza, ci vediamo spesso.
La mia ragazza ha perso la madre l'anno prima che io la conoscessi: ha spesso crisi di pianto, si sente sola e spesso ho la sensazione che io sia il suo unico vero punto di riferimento.
I suoi fratelli sono sposati e vivono in altre città, presi dalle loro routine.
Il padre ha avuto problemi di alcool, si è spesso disinteressato della figlia, ed adesso si è ammalato di cancro, da qualche mese (stesso male che ha finito la madre, purtroppo.)
Si è intristita molto, piange spesso, mi chiama piangendo.
Il problema è che anche una persona estremamente ansiosa. E nonostante io la rassicuri, me lo chiede mille volte e magari in un altra fase della giornata torna a chiedermi la stessa cosa. E fa così spesso, purtroppo. Questo, aggiunto alla tristezza di fondo che le ha lasciato la perdita della madre e il dolore che le sta provocando la malattia del padre, rende tutto davvero pesante e difficilmente gestibile.
Io cerco di sopportare ed appoggiarla, anche perché son che in questo momento bisogna essere empatici, ma a volto esplodo e rispondo male, mi arrabbio, sento il bisogno di staccare la spina da lei. E quando faccio così, tornano tutte le energie che sento che il nostro rapporto mi toglie, una tranquillità mentale di cui oramai ho nostalgia.
Ho paura quando la sua assenza, anche pochi giorni, mi dà una sensazione di serenità.
Cosa fare? Come aiutarla senza sentirmi così? Senza aver questi momenti di rabbia, senza lasciarmi questa sensazione di stanchezza, irritabilità e fatica?
Sento che la mia rabbia e le mie cattive risposte sono spesso sono lo scudo attraverso il quale tento di ripararmi dal dolore e dalla tristezza che questo rapporto mi provoca.
Vi ringrazio anticipatamente se qualcuno avrà la pazienza di leggermi e dare la sua opinione.
Un cordiale saluto,
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata.
Credo sia utile che voi possiate instaurare un dialogo schietto e sincero affinché possiate scambiare pareri e opinioni in merito alla situazione da lei riportata e possiate trovare soluzioni che possano soddisfare le esigenze di tutti.
Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale traumatico connesso alla genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione anche online Cordialmente dott FDL
Credo sia utile che voi possiate instaurare un dialogo schietto e sincero affinché possiate scambiare pareri e opinioni in merito alla situazione da lei riportata e possiate trovare soluzioni che possano soddisfare le esigenze di tutti.
Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto.
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Buonasera, sicuramente la sua ragazza va aiutata a superare il lutto che ha delle fasi ma può divenire patologica la sua risoluzione se non si interviene in modo professionale e se non si sostiene questa ragazza che ha anche problemi familiari... quindi potrebbe fargli capire come sia importante dopo 6 anni chiedere aiuto ad un professionista che possa aiutarla a superare e accettare questa grave perdita.. inoltre sarebbe utile anche qualche colloquio di coppia per esprimere in un contesto neutrale quello che lei prova.. lei non deve sentire questo peso e per questo che dovete farvi aiutare ma dovete anche ritagliarvi spazi autonomi dove potervi ricaricare e spazi in cui la coppia si confronta con gli altri esterni , lei deve spronare la sua ragazza ad aprirsi con le sue amiche e deve fargli capire quanto è importante per lei che sia supportata psicologicamente, potete venire poi insieme in colloquio e avere uno spazio dove siano contenute professionalmente le vostre emozioni negative che stanno condizionando il vostro rapporto. Io sono a disposizione. Saluti dottoressa Ponziani
Salve, innanzitutto mi dispiace molto per la situazione che sta vivendo e per il dolore che da esso deriva. Il peso emotivo che sta sentendo in questo periodo la stanno sicuramente facendo vivere la sua relazione amorosa in maniera faticosa e stressante. EsserCI per chi abbiamo accanto è un compito davvero arduo, ancor di più nel momento in cui queste persone stanno soffrendo. La confusione emotiva, di un turbinio di emozioni che si susseguano da un evento all'altro, come la serenità nei momenti di sua assenza o la rabbia nei momenti in cui sente di essere arrivato al culmine, sono sicuramente un indicazione molto importante che mi indirizza a consigliarle un percorso, all'interno del quale riconoscere queste emozioni, elaborarle e gestirle, cosi da poter vivere meglio il qui ed ora migliorando cosi, in maniera significativa, il suo benessere e magari anche il vostro rapporto. Se volesse iniziare, io sono a disposizione. Cordiali saluti Dott. De Nicolò
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Salve, avere una relazione affettiva con una persona che affronta dinamiche familiari così complesse non è semplice, comprendo i suoi episodi di frustrazione.
Più che soffermarsi a chiedersi cosa è normale da ciò che non lo è (concetto strettamente soggettivo) le consiglio di ritagliarsi uno spazio di ascolto per comprendere le sue emozioni rispetto la relazione amorosa che sta vivendo. Solo attraverso un percorso di consapevolezza personale e di coppia riuscirà e riuscirete a capire che significato attribuire e/o come ridefinire la relazione.
Cordialmente,
Martina
Più che soffermarsi a chiedersi cosa è normale da ciò che non lo è (concetto strettamente soggettivo) le consiglio di ritagliarsi uno spazio di ascolto per comprendere le sue emozioni rispetto la relazione amorosa che sta vivendo. Solo attraverso un percorso di consapevolezza personale e di coppia riuscirà e riuscirete a capire che significato attribuire e/o come ridefinire la relazione.
Cordialmente,
Martina
Buonasera, comprendo le difficoltà che sta riportando nel rapporto con la sua ragazza; è comprensibile che lei desideri aiutare la sua ragazza e al contempo vive il peso della situazione che lei sta attraversando. Lei può essere un punto di riferimento affettivo ciononostante non spetta a lei risolvere i problemi della sua ragazza, in quanto da quello che ha raccontato sembra molto fragile emotivamente e per questo avrebbe bisogno di un aiuto psicologico e di uno spazio in cui poter condividere le proprie preoccupazioni, difficoltà emotive legate alle perdite vissute. Quello che potrebbe fare lei è aiutarla con modi tranquilli e affettuosi a comprendere la necessità di un aiuto psicologico per affrontare ciò che sta vivendo in famiglia, e che lei può sostenerla nello spendere assieme momenti piacevoli. La sofferenza della sua ragazza in quanto lecita, meriterebbe di essere gestita negli spazi appropriati. Questo potrebbe far beneficiare anche il vostro rapporto e i vissuti emotivi che oggi prova. Qualora dovessero continuare allora le consiglierei una consulenza psicologica per comprenderne i motivi e il modo di affrontarle.
Resto a disposizione.
Un caro saluto, Dott.ssa Matilde Ciaccia.
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Buongiorno,
Potrebbe aiutarla invitandola a rivolgersi ad un esperto, dicendole che non può sostenerla in questo momento in cui anche lei si sente sopraffatto.
Le consiglio inoltre un percorso per aiutarla a scaricare la tensione accumulata
Potrebbe aiutarla invitandola a rivolgersi ad un esperto, dicendole che non può sostenerla in questo momento in cui anche lei si sente sopraffatto.
Le consiglio inoltre un percorso per aiutarla a scaricare la tensione accumulata
SALVE QUESTA SITUAZIONE MI ADDOLORA MOLTO E SONO DISPIACIUTA SIA PER LA SUA FIDANZATA CHE PER LEI. DA SPECIALISTA LE DICO CHE IL SUO "AMORE", IL SUO "SENSO DI PROTEZIONE E DI SICUREZZA" NON BASTANO E NON SONO SUFFICIENTI PER RENDERE SERENZA E MENO ANSIOSA LA SUA RAGAZZA. INFATTI MI SEMBRA DI CAPIRE CHE IL VOSTRO RAPPORTO SI SIA UN PO' INCRINATO. LA COSA PIU' AUSPICABILE DA FARE E' CONSULTARE UNO SPECIALISTA CHE AIUTI LA SUA FIDANZATA AD ELABORARE IL LUTTO SUBITO E LA MALATTIA DEL SUO PAPA'. SICURAMENTE SAREBBE ANCHE AUSPICABILE INCONTRARE UN TERAPEUTA DI COPPIA CHE VI AIUTI AD ANALIZZARE E INDIVIDUARE LE PROBLEMATICHE PRESENTI NELLA RELAZIONE. UN CARO SALUTO
Gentilissimo, la ringrazio per aver condiviso la sua esperienza. Purtroppo la fase che sta attraversando non è semplice. Stare accanto ad una persona che ha vissuto e sta vivendo un simile dolore è molto difficile ed impegnativo, aggiunto anche alla giovane età. La gestione di un tale sentimento è complicata, anche se la vedo molto maturo e responsabile vista la sua propensione empatica. Il momento di "stacco" è del tutto fisiologico e normale. Quello che mi sento di consigliarle è intraprendere dei colloqui online che la aiutino nella gestione della situazione, considerando proprio il difficile carico emotivo che sta affrontando, per migliorare la sua qualità della vita e il suo benessere. Aggiungo anche, se possibile, un percorso di colloqui online (volendo anche insieme) alla sua ragazza, per aiutarla al meglio nella gestione del difficile momento e per fornirle il sostegno emotivo necessario. La ringrazio, Dott.ssa Pizzinato
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Buonasera, le sue reazioni emotive parlano di lei, di quello che è e che prova e cercare di “non sentirle” può soltanto peggiorare la sua situazione. Le emozioni, infatti, non sono mai ‘sbagliate’, semmai sono le nostre azioni/reazioni che vanno modulate (anche attraverso la gestione di quello che si prova, che non vuol dire eliminare l’emozione ma viverla e capirla). Il “ruolo” che lei sembra essersi assunto nella coppia appare impegnativo, faticoso e probabilmente anche impossibile, essere l’unico sostegno/appoggio, addirittura l’unico punto di riferimento sarebbe troppo per chiunque. Lei scrive “ Sento che la mia rabbia e le mie cattive risposte sono spesso sono lo scudo attraverso il quale tento di ripararmi dal dolore e dalla tristezza che questo rapporto mi provoca”, dimostrando una buona capacità di analisi e di osservazione di se stesso, oltre che una grande sensibilità. Il mio consiglio è di cercare un sostegno: troppi carichi rischiano di esaurire ancora di più le sue energie, e probabilmente di danneggiare il suo rapporto di coppia, inoltre potrebbe aiutarla a differenziarsi e ‘proteggersi’ dalle emozioni disforiche e ansiose della sua ragazza. Perché non consigliare anche a lei un sostegno psicologico? Ha vissuto esperienze difficili che andrebbero elaborate, e sta affrontando un momento ancora più particolare con la malattia anche del padre. Si ricordi che lei non può essere ‘tutto’ e salvarla. Vi auguro il meglio!
Buongiorno, la tua ragazza ha assolutamente bisogno di un supporto psicologico che non puoi di certo fornirle tu. Consigliaglielo e falle sapere come ti senti anche tu, anche se lei sta male questo non significa che deve sovraccaricare te. Se è matura abbastanza capirà anche la tua posizione.
A disposizione anche online
Dr.ssa Cristina Mitola
A disposizione anche online
Dr.ssa Cristina Mitola
Gentile utente, un colloquio di consulenza da parte sua sarebbe sicuramente utile per poter esplorare meglio come si sente rispetto al rapporto di coppia e rispetto alle difficoltà di cui ci scrive.
Quello che emerge dal testo è che lei si sente molto appesantito dal vissuto emotivo della sua compagna, credo che dovrebbe comunque trovare il modo di condividere con lei come si sente e probabilmente l'aiuto che può darle in questo momento è quello di aiutarla a capire che è necessario rivolgersi ad un terapeuta per elaborare l'esperienza della perdita della madre e l'attuale malattia del padre.
Mi sembra che l'equilibrio che si è creato non è positivo per sé e quindi neanche per la coppia, proporre alla sua fidanzata di rivolgersi ad un terapeuta vuol dire aiutarla nel modo migliore per tutti.
Cordiali Saluti
Quello che emerge dal testo è che lei si sente molto appesantito dal vissuto emotivo della sua compagna, credo che dovrebbe comunque trovare il modo di condividere con lei come si sente e probabilmente l'aiuto che può darle in questo momento è quello di aiutarla a capire che è necessario rivolgersi ad un terapeuta per elaborare l'esperienza della perdita della madre e l'attuale malattia del padre.
Mi sembra che l'equilibrio che si è creato non è positivo per sé e quindi neanche per la coppia, proporre alla sua fidanzata di rivolgersi ad un terapeuta vuol dire aiutarla nel modo migliore per tutti.
Cordiali Saluti
Salve, da quanto descrive direi che è la Sua fidanzata ad aver bisogno di un sostegno per l'elaborazione del lutto della madre in primo luogo, e successivamente per acquistare sicurezza ed autonomia. Mi perdoni la franchezza, ma Lei ama ancora questa donna? Perché, tra le righe, mi pare di intuire empatia, comprensione, reazioni legittime di frustrazione di fronte a una situazione complessa, sì, ma anche disagio e desiderio di allontanarsi da tutto questo per ritrovare la serenità da solo. Comprendo che abbandonarla Le appare mostruoso, ma anche per questo dovrebbe spingerLa a cercare un proprio percorso per imparare a gestire il dolore degli abbandoni che, ahimé, in un modo o nell'altro fanno parte della vita. Mi scriva pure in privato, se lo desidera.
Salve, è assolutamente comprensibile la sua reazione e la sensazione di leggerezza quando si allontana da una situazione assolutamente impegnativa. Tuttavia deve chiedersi cosa prova realmente per la sua fidanzata e non rimproverarsi per i momenti in cui perde un po' le staffe, è assolutamente normale. Se ama la sua compagna le stia accanto senza colpevolizzarsi troppo del suo comprensibile desiderio di spensieratezza e col tempo il brutto momento passerà e troverete la serenità a cui aspirate. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Carissimo buongiorno, sicuramente la sua ragazza ha bisogno di intraprendere un percorso personale che le permetta di superare il lutto e di lavorare sulla propria autostima. Lei, carissimo, d'altro canto, riconosce di avere delle difficoltà a "trattenere" questa situazione di coppia, come ha scritto "Io cerco di sopportare e di appoggiarla", questo è un aspetto da non sottovalutare perché la spinge a costruirsi un senso di colpa che a un lato le è funzionale ma che dall'altro rischia di farla esplodere di rabbia o peggio di indurla a burnout.
Sarebbe opportuno che cominciaste a ritagliarvi degli spazi in cui possiate sviluppare le vostre passioni e autonomie che vi garantiscano di "sentire" i vostri stessi bisogni in maniera non giudicante.
In una coppia occorre essere inter-dipendenti, ossia indipendenti con se stessi pur convivendo con l'altro rispettando la natura del legame di coppia.
Consideri che il modo di osservare la propria vita ha un impatto importantissimo sul come questa ci torna.
Se avesse necessità, ricevo sia in studio a Torino che Online.
Cordialità
Dott. Francesco Mangiafico - Psicologo
Sarebbe opportuno che cominciaste a ritagliarvi degli spazi in cui possiate sviluppare le vostre passioni e autonomie che vi garantiscano di "sentire" i vostri stessi bisogni in maniera non giudicante.
In una coppia occorre essere inter-dipendenti, ossia indipendenti con se stessi pur convivendo con l'altro rispettando la natura del legame di coppia.
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Ciao, capisco che ti trovi in una situazione molto complessa e delicata con la tua ragazza. È normale che tu provi una serie di reazioni emotive di fronte alle sue difficoltà, considerando la tristezza, l'ansia e il peso che lei sta vivendo a causa della perdita della madre e la malattia del padre.
Uno psicologo o uno psicoterapeuta potrebbero aiutarti a esplorare i tuoi sentimenti e a trovare modi più sani per affrontare il tuo coinvolgimento emotivo.
Nel frattempo, ci sono alcune cose che potresti considerare. In primo luogo, cerca di essere gentile e compassionevole con te stesso. È normale che tu provi una gamma di emozioni di fronte a una situazione così difficile, ma è importante ricordare che tu non sei responsabile per le difficoltà della tua ragazza. Prenditi cura di te stesso, cerca di mantenere un equilibrio nella tua vita e cerca di trovare momenti di relax e ricarica.
Può essere utile anche comunicare apertamente con la tua ragazza. Spiega le tue difficoltà e le tue reazioni, cercando di farle capire che non è un rifiuto nei suoi confronti, ma una necessità di prenderti cura di te stesso per poterla sostenere al meglio. Cerca di trovare un modo di comunicazione che sia rispettoso e comprensivo, in modo che entrambi possiate esprimere i vostri bisogni e cercare soluzioni insieme.
Infine, cerca di identificare quali sono le tue fonti di supporto. Potrebbe essere utile parlare con amici fidati o familiari di ciò che stai vivendo, o cercare gruppi di supporto che si occupano di tematiche simili. Questo potrebbe darti la possibilità di condividere le tue esperienze con altre persone che potrebbero comprendere meglio ciò che stai attraversando.
Ricorda, però, che un supporto professionale può essere estremamente utile in situazioni complesse come questa. Uno psicologo o uno psicoterapeuta possono fornirti un aiuto mirato e un sostegno adeguato per affrontare le tue emozioni e trovare strategie di gestione più efficaci.
Uno psicologo o uno psicoterapeuta potrebbero aiutarti a esplorare i tuoi sentimenti e a trovare modi più sani per affrontare il tuo coinvolgimento emotivo.
Nel frattempo, ci sono alcune cose che potresti considerare. In primo luogo, cerca di essere gentile e compassionevole con te stesso. È normale che tu provi una gamma di emozioni di fronte a una situazione così difficile, ma è importante ricordare che tu non sei responsabile per le difficoltà della tua ragazza. Prenditi cura di te stesso, cerca di mantenere un equilibrio nella tua vita e cerca di trovare momenti di relax e ricarica.
Può essere utile anche comunicare apertamente con la tua ragazza. Spiega le tue difficoltà e le tue reazioni, cercando di farle capire che non è un rifiuto nei suoi confronti, ma una necessità di prenderti cura di te stesso per poterla sostenere al meglio. Cerca di trovare un modo di comunicazione che sia rispettoso e comprensivo, in modo che entrambi possiate esprimere i vostri bisogni e cercare soluzioni insieme.
Infine, cerca di identificare quali sono le tue fonti di supporto. Potrebbe essere utile parlare con amici fidati o familiari di ciò che stai vivendo, o cercare gruppi di supporto che si occupano di tematiche simili. Questo potrebbe darti la possibilità di condividere le tue esperienze con altre persone che potrebbero comprendere meglio ciò che stai attraversando.
Ricorda, però, che un supporto professionale può essere estremamente utile in situazioni complesse come questa. Uno psicologo o uno psicoterapeuta possono fornirti un aiuto mirato e un sostegno adeguato per affrontare le tue emozioni e trovare strategie di gestione più efficaci.
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Buonasera. Capisco il problema che riporta, e penso che un percorso psicologico, che sia individuale o di coppia, possa essere utile per comprendere in maniera più approfondita le ragioni per cui le problematiche della sua fidanzata condizionano il vostro rapporto di coppia.
Resto a disposizione sia in presenza che online.
Dott. Fabio Sebastiano Bellasio
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Gentile Cliente, capisco la sua voglia di aiutare la eprsona con cui sta insieme e che ama. Uno dei fini medesimi delle relazioni umane è appunto l'interdipendenza e il mutuo sostegno. D'altro canto mi sembra di capire che la situazione psicologica della sua compagna non sia risolvibile tramite un supporto non specialistico per quanto valido. Probabilmente, a causa della sua storia di vita, deve elaborare diverse perdite (mamma) e sensazioni di abbandono (papà) che magari gli cusano un modo ansioso di approcciarsi al mondo. Sicuramente andare in terapia non farebbe male a nessuno dei due: alla sua compagna per i motivi su detti, a lei per avere le idee chiare sui suoi sentimenti e sulle scelte da prendere. Resto disponibile per ulteriori chiarimenti. Saluti, Marco Casella.
Buon pomeriggio, capisco che il periodo per la sua ragazza è davvero difficile, e starle accanto può aiutarla ma non del tutto. Quindi io le consiglio di parlare con lei e invitarla ad intraprendere un percorso terapeutico che le permetta di affrontare ed elaborare il lutto e i suoi vissuti, ma soprattutto ritengo che sia normale sentire il penso del sostegno che da alla sua ragazza e non credo che questo sia indice di un sentimento finito ma ipotizzo più che sia un momento di difficoltà che vivete entrambi ma che da soli non riuscite a gestire. Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento. Saluti Daniela Cancanelli
Buonasera.
Capisco la complessità della situazione in cui si trova. Le sue emozioni sono legittime, penso che ritagliarsi uno spazio terapeutico in cui esprimerle e prendersi cura -finalmente e soprattutto anche di sé stesso - possa aiutarla ad affrontare questa ambivalenza.
Capisco la complessità della situazione in cui si trova. Le sue emozioni sono legittime, penso che ritagliarsi uno spazio terapeutico in cui esprimerle e prendersi cura -finalmente e soprattutto anche di sé stesso - possa aiutarla ad affrontare questa ambivalenza.
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