Buonasera, Faccio questa domanda perché mi trovo in un periodo per me confusionario e pesante e vor

17 risposte
Buonasera,
Faccio questa domanda perché mi trovo in un periodo per me confusionario e pesante e vorrei capire quale tipo di psicoterapia potrebbe essere più adatta alle problematiche che accuso.
Nello specifico, sono in un periodo di forte stress e ansia, emozioni che sento spesso sulla pancia e non mi fanno stare bene. Attualmente cerco di far combaciare lavoro e scrittura della tesi magistrale (già rimandata di una sessione) e allo stesso tempo ho difficoltà sessuali e non nella mia relazione. In passato mi sono trovata bene con la terapia cognitivo-comportamentale e mindfullness, ma vorrei cambiare specialista per capire meglio anche quali siano i legami tra emozioni e corpo in modo da poter lavorare in base a qualche consapevolezza in più e provare a limitare situazioni di ansia e stress invalidanti.
Grazie mille.
Salve, Mi spiace molto per la situazione che descrive perché posso comprendere il disagio connesso e l'impatto sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico alla fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente. Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare Quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato. Ritengo altresì utile un approccio EMDR alla fine di favorire la rielaborazione del materiale traumatico Connesso con la genesi della Sofferenza in atto. Resto a disposizione, anche online. Cordialmente, dott FDL

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Buona serata. Bruno Ramondetti
Buongiorno, se si è trovata bene con l'approccio cognitivo-comportamentale può ripetere l'esperienza, ma forse, esattamente per lo stesso motivo, andando sullo psicodinamico affronterebbe le questioni da un punto di vista differente.
Non esiste un indirizzo psicoterapeutico più giusto di un altro. Ognuno attraverso la visione della psiche può essere efficace. Il rapporto che si instaura tra ilprofessionista e il paziente, la fiducia e l'adesione alle tecniche psicoterapeutiche danno il risultato. La psicosomatica e la stretta connessione tra psiche e soma sono concettualmente abbracciati da qualunque indirizzo psicoterapeutico. Poi, ovviamente deve valutare lei come proseguire il suo percorso. Cordialmente, dr.ssa Daniela Benvenuti
Buonasera, se si è trovata bene con l 'approccio cognitivo-comportamentale può continuare magari con un altro terapeuta, altrimenti potrei suggerirle l'indirizzo costruttivista. La cosa fondamentale è che lei possa lavorare sulle sue difficoltà e trovare beneficio.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Verena Elisa Gomeiro
Gentile utente, lei ha ragione: sondare la relazione che lega le emozioni e il corpo, è importantissimo per costruire e accrescere il proprio benessere psicofisico.
Quando non riconosciamo le nostre emozioni, che si esprimono attraverso il corpo, spesso ne rimaniamo spaventati.
Esistono delle psicoterapie, che più di altre aiutano queste connessioni.
L'analisi immaginativa è una psicoterapia che integra i vissuti corporei con l'immaginario personale e permette un'espressione interiore che va oltre la parola e può utilizzare tutti i sensi. Questo strumento permette un intervento nel profondo più spontaneo e più consapevole.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Cordiali saluti
Dottoressa Lorena Menoncello
Buonasera. A mio avviso potrebbe rivolgersi a terapeuti/e con approcci con una centratura sul corpo, come la terapia psicosomatica, la bioenergetica, la psicoterapia sensomotoria ecc. oppure con approcci più centrati sulle emozioni come la terapia centrata sul cliente, la terapia focalizzata sull'emozione ecc. o ancora ad altri orientamenti terapeutici differenti che hanno diversi focus come la psicoterapia sistemico-familiare, la psicoterapia piscodinamica ecc. L'aspetto che però, più dello specifico approccio terapeutico, è considerato fondamentale dalle ricerche attuali per l'efficacia della psicoterapia è la qualità della relazione terapeutica, ed in base a questo il mio suggerimento è si di scegliere un approccio che pensa possa esserle d'aiuto in questo momento, ma soprattutto un/a professionista al/la quale sente di potersi affidare. In bocca al lupo e un saluto, Dott. Felice Schettini
L'approccio cognitivo-comportamentale non esclude affatto l'esplorazione delle emozioni e nemmeno l'imprescindibile legame mente-corpo. La questione fondamentale non è tanto la tipologia di approccio psicoterapeutico verso cui orientarsi, bensì il legame di fiducia tra terapeuta e paziente e l'alleanza che si sviluppa all'interno del setting terapeutico. Non è da escludere che questa/o professionista, Lei non la/o abbia ancora trovato.
Buongiorno, mi rivolgerei se fossi in lei a specialisti ad indirizzo somatico-relazionale come nel caso dell'approccio bioenergetico. Altrimenti anche un approccio ad indirizzo gestalt potrebbe fare al caso suo. In entrambi si dà spazio a corpo ed emozioni ed in particolare si dà forma al vissuto emotivo tramite movimenti corporei, psicodrammi, costellazioni familiari, tecniche creative e teatrali. Tutto ciò che porta in scena l'emozione è valido aiuto.
Cordialmente, Valentina.
Gentile utente di mio dottore,

inizi una psicoterapia sistemico-relazionale, potrebbe rimandarle nel tempo maggior senso di sé e maggiori consapevolezze su ciò che prova all'interno della sua vita relazionale. Le darebbe la possibilità di vedere da vicino quali sono stati gli aspetti ad esempio che in famiglia potrebbero aver fatto emergere alcune angosce e cercare di lavorarci, mettendo in discussione credenze e miti che in qualche modo l'hanno accompagnata sino ad adesso. Resto disponibile anche on-line nel caso voglia intraprendere un percorso di psicoterapia di questo tipo.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Gentile Utente, un ulteriore approccio che permette di indagare i legami tra emozioni e corpo è quello Bionomico. Ciò che conta di più in un lavoro personale è però la relazione che riuscirà ad instaurare con il /la suo/a terapeuta. In questo modo supererà i suoi problemi imparando anche a gestire le situazioni che al momento le causano difficoltà. Cordiali saluti. Michela Cherchi
Gentilissima, grazie anzitutto per aver qui condiviso...
Le consiglierei un approccio di tipo psicosomatico, che possa aiutarla a considerarsi come un unicuum tra mente e corpo e corpo e mente
Resto a disposizione, anche online
Un cordiale saluto
Dr Eliana Nola
Gentilissima, grazie per la condivisione. Le consiglio di intraprendere un percorso nuovamente di terapia con uno specialista che le ispiri fiducia.
Cordiali saluti
Gentile utente, non c'è un percorso specifico per le difficoltà ma per la persona nel suo essere unico. Potrebbe provare un orientamento psicodinamico, diverso dalle terapie cognitivo - comportamentali. Ci sono tantissime tecniche. Valuti molto il professionista, deve essere qualcuno con cui si sente a suo agio. Potrebbe provare la psicoterapia Bioenergetica che dà molto spazio anche al corpo oltre che alla parola.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno, potrebbe provare a intraprendere un percorso di psicoterapia psicodinamica, per muoversi verso una sempre maggiore integrazione di mente e corpo. Eventualmente, anche affiancare un percorso di mindfulness potrebbe essere adeguato e portare dei buoni risultati. Tenga presente che, al di là dell'orientamento del clinico, è proprio la qualità della relazione terapeutica ad essere uno dei fattori trasformativi più significativi di un trattamento. Terapeuti dello stesso orientamento e con medesimi livelli di competenza, possono determinare cambiamenti più o meno significativi in pazienti differenti. Cordiali saluti.
Buongiorno, sta facendo la scelta giusta. Iniziare con un percorso psicoterapico. Può rivolgersi ad uno/una psicoterapeuta o ad uno psichiatra che abbia anche la specializzazione in psicoterapia. Non è tanto l'orientamento che conta, quanto la persona che sceglie. Il nostro lavoro è fondato sulla relazione, è quindi fondamentale che al di là di tecniche e metodi, lei abbia di fronte una persona che l'ascolta con empatia, le ispiri fiducia e sappia sostenerla. Io le consiglio di individuare 2/3 psicoterapeuti di orientamento diverso, (non di più per non confondersi), fare un colloquio di conoscenza con ognuno e optare per quello con cui si è sentita meglio, accolta e non giudicata. Spero di esserle stata utile, sono a disposizione, cordiali saluti dott.ssa Silvia Ragni
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Buongiorno, non c'è un approccio terapeutico migliore di un altro. La differenza sostanziale la fa la relazione terapeutica che si instaura tra psicologo e paziente. Lavorare per connettere corpo e mente è ormai una strada che percorrono molti professionisti, di diversi approcci e trovo importante anche che il terapeuta sperimenti, sia costantemente alla ricerca per cogliere ciò che gli permette di trovare il suo stile per entrare maggiormente in sintonia con la persona che ha davanti. Io ad esempio mi sono formata in una scuola a indirizzo umanistico (rogersiana), mi sono avvicinata però anche alla teoria dell'attaccamento, ho approfondito la psicologia cognitivo comportamentale e amo molto la mindfulness che si focalizza sul sentire e il mettersi in ascolto di quello che ci trasmette nel qui e ora il nostro corpo. Buona ricerca!

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