Buonasera. Eccomi di nuovo qui a soffrire per la mancanza di casa. È ormai da 4 mesi da questa parte

17 risposte
Buonasera. Eccomi di nuovo qui a soffrire per la mancanza di casa. È ormai da 4 mesi da questa parte che mi trovo a Londra. Preso il diploma (indirizzo turistico), sono partita verso Londra. Era sempre stato il mio sogno partire, non vedevo l'ora di compiere gli anni, prendere il diploma e partire. Mi stava stretta la casa, la famiglia, la scuola, il lavoretto part time. Preso il biglietto ero felicissima di star realizzando il mio sogno (con la giusta consapevolezza che ci sarebbe voluto coraggio, disciplina e dedizione). La prima notte passata fuori casa è stata terribile come sasso pesantissimo nello stomaco, lacrime a lungo andare, respiro sempre più insistente. Urlavo aria per sfogare ciò che avevo dentro. Dopo 1 settimana le cose già andavano meglio, iniziai ad abituarmi alla mia routine, ai miei nuovi spazi, clima, persone, circostanze ecc... Ad oggi è la 2a volta che vado in Italia. Ogni volta che ritorno a Londra la situazione è terribile. Anche se ho la consapevolezza che tra una settimana io mi senta "meglio" io sto male dentro, non vedo l'ora di riabbracciare la mia famiglia, stringerla tra le mie braccia di nuovo. Sono qui a scrivere per capire se questi sono campanelli d'allarme, forse non fa per me questa esperienza che avevo sempre voluto o forse non sono ancora pronta o forse è semplicemente normale. Ogni volta che torno penso che io non riesca ad immaginare un futuro senza loro che mi hanno cresciuta, non penso di poter essere felice pienamente senza loro, non penso che esista un'emozione più forte di quella per la famiglia. Per darvi un quadro migliore aggiungo qualche dettaglio. Ho vissuto da quando sono piccolina con mio papà che mi ha cresciuta insieme ai miei fratelli (più grandi). Non c'è cosa che mi faccia più soffrire nel vedere mio papà lontano, nel vederlo stare male (perché si vede che è spento da quando non sono più a casa)....non riesco dopo 4 mesi da questa parte a fare una chiamata con papà senza piangere. Con i miei fratelli non ho questo problema anche se quando è il momento di salutarli piango ogni volta. Con papà è diverso. Ogni suo messaggio ha un peso potentissimo su di me, non c'è messaggio che non mi faccia sentire la malinconia di papà e che mi faccia piangere. È di poche parole, ed è per questo che una parola detta da lui assume il valore di mille parole. Penso che sia proprio il mio punto debole, ora che ho ricominciato tutto e mi sono spogliata da amici, abitudini, vecchi stili di vita posso riconoscere in me stessa un solo punto debole: il mio papà. Non so se sia perché sono consapevole che non sarà per sempre con me, che prima o poi se ne andrà prima dei miei fratelli (e quindi vorrei starli il più possibile accanto...ha 54 anni). Spero di avervi dato un'idea....io penso davvero di voler lasciare questa avventura anche se a malincuore...perché senza papà non ci posso stare. Se vi chiedete come mi trova qui, ho fatto davvero tante esperienze, sono riuscita ad avere altissimi stili di vita, ho la mia routine, medito, faccio attività fisica, cerco di mangiare sano ma è come se tutto stesse andando tremendamente bene (perché sono orgogliosa di ciò che sto facendo) ma con una bassa musica malinconica di sottofondo, che si riesce solo ad ascoltare quando ci si ferma. È un dettaglio particolare, non riesco a capire se sia un piccolo ma importantissimo dettaglio d'allarme o semplicemente un dettaglio. Spero di aver detto quasi tutto. Spero che possiate darmi delle risposte, non vorrei conforto (anche se ne avrei proprio bisogno), vorrei la realtà dei fatti? Magari non sono pronta o è una semplice fase che passerà?
Ho intrapreso questa avventura da sola e ho compiuto da poco 20 anni.
Buongiorno,
le consiglio di intraprendere dei colloqui con uno psicoterapeuta per mettere a fuoco e superarare il fatto che lei fa molta fatica a vivere serenamente senza il papa, questo suo estrremo bisogno. E mettere pure a fuoco l'esperienza con la mamma e l'impatto che ha avuto su questa recente separazione da casa e dal suo paese.
Si comincia un po' alla vota, e l'esperienza di vivere all'estero la mette davanti a questa sfida che è bene cogliere: cercare un modo di essere un po` piú autonoma e indipendente.
Ci sono se ha bisogno.
Tanto coraggio!
Cordiali saluti

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Buongiorno,
staccarsi dalla famiglia d'origine per acquistare l'indipendenza è una fase che talvolta porta con sé difficoltà. E' plausibile che essere fisicamente piuttosto distanti, le accentui. Sono tuttavia fasi normali nella storia di una persona.
E' interessante e indubbiamente riguarda aspetti molto profondi, la difficoltà che lei racconta di vivere lontano da suo padre. E' un vissuto importante che può essere elaborato all'interno di uno spazio personale. Un consulto psicologico che possa permettere di valutare l'opportunità di un percorso terapeutico, potrà aiutarla.
Cordialmente, EP
Buongiorno,
Spessissimo i cambiamenti inizialmente portano più dolore che piacere. Si conceda il tempo per soffrire la lontananza ma colga anche l’occasione di sperimentare qualcosa di nuovo e di piacevole a Londra.
Buonasera, penso che stia attraversando una fase di crescita e maturazione...le emozioni che si trova a vivere parlano probabilmente di una difficoltà a separarsi, ad essere autonomi. È come se dentro di lei sentisse inconsciamente che allontanandosi e vivendo la sua vita stesse al tempo stesso separandosi dagli affetti...dico inconsciamente perché la sua parte razionale è sicuramente consapevole che non sia così, ma le emozioni prendono il sopravvento in questo momento. E questo la spaventa, unitamente all'età che avanza e al tempo che passa. L'indipendenza si conquista nel momento in cui si riesce proprio a bilanciare attaccamento alla famiglia e separazione e fare questo può non essere facile in alcuni casi per via di blocchi emotivi che emergono. Non a caso tutto questo avviene in un periodo dove le cose della sua vita stanno andando bene, come afferma lei, e questo andar bene attiva la parte spaventata, un po' insicura, perché se le cose vanno bene ciò significa allontanarsi...
Detto questo penso che stia attraversando una fase delicata di passaggio che merita il suo giusto riconoscimento e la sua attenzione, per evitare di prendere decisioni affrettate. Se se la sentisse le consiglierei di prendere in considerazione l'idea di un sostegno psicologico per elaborare al meglio queste emozioni. Un saluto
Buonasera, allontanarsi da casa, dalla famiglia e da ciò che ci è più caro, non è mai semplice.
Questa è una fase completamente nuova della sua vita, che senza dubbio porta con sè delle paure.
Quello che lei dice e pensa, rispetto alla possibilità di perdere il suo papà, è assolutamente vero e legittimo.
Tuttavia si ricordi che lei sta facendo un esperienza che non per forza dovrà durare tutta la vita se non è questo che vuole.
Da questa esperienza può imparare tanto su di sé, su ciò che desidera per il suo futuro. Dopo tutto come anche lei racconta questa esperienza Londinese non è così terribile, anzi , lei dice di essere "orgogliosa di sé".
Ascolti questo sottofondo melanconico ma vive la sua esperienza.
Le consiglio inoltre di valutare la possibilità di fare chiarezza e dare un nome a questo "sottofondo melanconico" insieme ad uno psicologo.
Rimango a sua disposizione per qualsiasi necessità.
Cordiali Saluti Dott.ssa Alessia D'Angelo
Salve, leggo molto coraggio nelle sue parole. Inseguire i propri sogni così giovane e lontano da casa. Alle volte, nonostante si stia vivendo un sogno meraviglioso può spaventare sentirsi così lontani dagli affetti. Il tema dell'espatrio attiva forti emozioni e vissuti, in un percorso psicologico potrebbe approfondirli per comprendere quale sia la scelta giusta per lei in questo momento della sua vita.
Un saluto, Dott.ssa Erika Battaglia
Salve, parlarne con uno psicologo/a le sarebbe di grande aiuto, a volte le decisioni necessitano di un periodo di approfondimento per essere compiute in modo definitivo e con serenità. Le suggerisco di intraprendere dei colloqui psicologici.
Rimango a disposizione, anche online.
Dott.ssa Camilla Ballerini
Buonasera,
lei si sta facendo grandi domande, oltre al naufragar malinconico nei ricordi e nei sentimenti più profondi. Darle delle risposte qui risulterebbe troppo banale per quel che lei sta ponendo. Se vuole possiamo sentirci per una prima consulenza online, mi può contattare tramite la piattaforma.
Un cordiale saluto
Marzia Sellini
Buongiorno, concordo con diverse osservazioni e suggerimenti già rappresentati dai colleghi, come concordo con l'indicazione di intraprendere un percorso psicologico, per affrontare/comprendere vissuti psichici, che la stanno interessando e che cmq ha già descritto piuttosto bene. Sicuramente infatti "partire" significa anche incidere sui propri aspetti del "profondo emotivo", e quindi può essere proficuo approfondirli, prima di prendere decisioni importanti come il rientro in Italia o meno. Ad ogni modo qualunque sia la sua decisione, visto anche l'orgoglio di cui parla, soprattutto se, dopo un certo percorso di vita, di lavoro, di socializzazione, di psicoterapia, ecc., deciderà di rientrare in Italia, non viva per forza la cosa come un fallimento.
Buona continuazione,
M.M.
Salve, è tutto assolutamente nella norma. Lei è giovanissima e ha preso una coraggiosa decisione che deve renderla fiera di se stessa. Staccarsi dalla propria famiglia è sempre motivo di grande stress emotivo per tutti, soprattutto la prima volta e alla sua età. Deve essere orgogliosa della sua determinazione e coraggio e accettare con serenità le emozioni anche tristi che comportano. Il suo papà è giovane ancora, non certo come lei, ma è giovane e quindi si tolga dalla mente certi pensieri negativi su una prematura scomparsa. Col tempo si abituerà alla nuova vita e i distacchi saranno accettabili . Del resto ha la fortuna di vivere in una epoca che consente di parlarci e vederci con il web quando vogliamo e viaggiare velocemente, quindi sia serena e si goda questo momento. Saluti. Professor Antonio Popolizio
Salve,
leggendo quanto scrive mi sembra che ci siano diverse tematiche che non la fanno stare serena e che hanno bisogno di essere sbrogliate.
Nei momenti di passaggio è normale avere dei ripensamenti ma vista la sua giovane età e le sue capacità di base mi sento di consigliarle vivamente di farsi accompagnare da un professionista che possa seguirla in questa fase di passaggio per non rischiare di autoboicottarsi e per centrarsi su di sé.
Lavoro da tempo con pazienti che vivono all'estero e come lei hanno fatto una scelta di vita coraggiosa ma non semplice.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Dott.ssa Porcelli
Buongiorno, mi sembra che tu stia attraversando un momento di "crisi", inteso come cambiamento e quindi ti ponga tante domande. Credo che il distacco ti faccia venire voglia di tornare a "casa", ma credo anche che il distacco sia interiore, oltre che fisico: stai andando verso il futuro, quello in cui credi! Prova a cercare un aiuto psicoterapeutico prima di prendere decisioni di cui poi potresti pentirti, cerca di capire meglio la causa della musica malinconica.
Io sono a disposizione
Un saluto
Claudia m
Salve, dalle sue parole emerge chiaramente la sofferenza che questi temi stanno portando in questo momento nella sua vita. Quando si presentano, queste emozioni sono difficili da ignorare, seppur la sua vita come ben descrive stia andando avanti. Nonostante lo stile di vita che ha a Londra sia pieno di esperienze positive e nuovi stimoli, la invito a concedersi uno spazio per dare un significato alle emozioni che sente in questo momento. Non per giudicare le scelte di vita compiute come giuste o sbagliate, bensì per comprendere il suo vissuto anche alla luce di queste emozioni e per costruire una progettualità di cui lei sia soddisfatta e che la faccia stare bene. Interrogarsi sul proprio vissuto emotivo, le proprie esperienze e sul loro significato è sempre un'ottima occasione di crescita costruttiva. Nessuno purtroppo può darle qui una risposta alle sue domande che la soddisfi. Quello che posso proporle è l'occasione per aiutarla a darle gli strumenti per trovarle lei stessa, approfondendo opportunamente insieme le questioni da lei esposte. Qualora decidesse di dedicarsi uno spazio sono disponibile anche online. Un caro saluto, Laura
Buonasera, grazie di questa profonda condivisione. Le separazioni sono dei momenti molto difficili e faticosi e che spesso ci aprono una panoramica sul significato che nella nostra famiglia hanno assunto le stesse. Le separazioni sono sempre perdite? o si può pensare che sono possibilità di crescita senza necessariamente perdere qualcuno o qualcosa?
Credo che, poter lavorare questo tema con uno psicologo, le può permettere di comprendere meglio ciò che vive di fronte questi momenti di lontananza, portandola a definire una scelta consapevole rispetto al tornare o al restare.
Resto disponibile per qualsiasi confronto o chiarimento e sono disponibile anche per consulti online
Buonasera avrei bisogno di altri elementi per avere un quadro più chiaro della situazione.
Tuttavia le posso consigliare nel caso questi dubbi dovessero persistere e con essi anche questa sorta di malessere, e "musica malinconica di fondo,"un percorso di psicoterapia sistemico relazionale magari anche insieme alla sua famiglia, in modo tale che possiate sperimentare seduta dopo seduta alcune strategie o modalità per uscire da questa situazione.
Buona serata
Dott. Raffaello Di Monte
Dott.sa Luisa Anibaldi
Gentile utente, mi sembra importante rispetto al suo racconto, iniziare un percorso terapeutico, proprio rispetto al tema della separazione. Resto con il mio papà e i miei fratelli rinunciando ad avere una carriera che mi sembra di capire lei possa sviluppare all' estero oppure rinuncio a questo in cambio della vicinanza alla mia famiglia di origine? Cordialità dott. Gaetano Marino

Buonasera,

Comprendo profondamente il dolore che sta vivendo, è normale sentirsi sopraffatti dalle emozioni quando si è lontani dalle persone care, in particolare dal proprio padre, che rappresenta una figura fondamentale nella sua vita. Quello che sta vivendo sembra essere un conflitto tra il desiderio di realizzare il suo sogno e il legame emotivo profondo con la famiglia. La distanza, purtroppo, può accentuare questo legame, trasformandolo in una sensazione di solitudine e malinconia.

La Terapia Breve Strategica potrebbe aiutarla a esplorare questo dilemma, affrontando il conflitto tra il desiderio di indipendenza e il legame affettivo, senza rinunciare a entrambi. L'intervento si concentrerebbe sul suo comportamento attuale, cercando di ridurre l'angoscia che la trattiene e aiutandola a ridefinire il significato che attribuisce alla lontananza dalla famiglia. Potrebbe scoprire che questo dolore, pur essendo reale, può essere ristrutturato per consentirle di proseguire nel suo cammino senza sentirsi in conflitto con il suo amore per il padre. Non è questione di essere pronti o meno, ma di trovare un equilibrio che le consenta di vivere questa esperienza con maggiore serenità.

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