Buonasera è vero che il disturbo borderline regredisce con l età indipendentemente dalla guida di un

16 risposte
Buonasera è vero che il disturbo borderline regredisce con l età indipendentemente dalla guida di uno specialista.....visto che la persona che mi è accanto ha ridotto di molto la sua aggressività....anche se cmq le relazioni lavorative e interpersonali sono instabili cmq...riesce però a controllare molto la sua rabbia per paura di perdermi ma non so se cmq è amore o manipolazione perché cmq con me sembra calmo e accondiscendente e magari se si trova in giro racconta l inverso
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lui possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarlo ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che gli impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarlo a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa essergli utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Concordo parzialmente con quanto scritto dal dott FDL. L'approccio più indicato è la terapia dialettico-comportamentale: rispetto a questo c'è un crescente consenso in letteratura, incluso il parere della Cochrane Database of Systematic Reviews.
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Gentile Amica o Amico,
benché ci siano evidenze che il disturbo borderline di personalità si mitighi nel tempo, questo non significa che "guarisca" spontaneamente.
E' sempre bene consultare uno specialista e intraprendere un serio piano di cura.

con i migliori auguri,
dr. Ventura
Buonasera, a prescindere che il disturbo nel tempo si attenui, è sempre bene mantenere un piano di cura e periodicamente aggiornare lo specialista. Si comprende che lei è un'osservatrice attenta e tiene d'occhio gli ambienti frequentati dal suo partner. Periodicamente, se non lo fa già, potrebbe essere utile un sostegno psicologico anche per lei, perchè non è facile stare vicino ad una persona con disturbo borderline. Cordiali saluti dott.ssa Silvia Ragni
Buonasera, il disturbo borderline di personalità può attenuarsi col progredire dell'età, ma non è una costante. Il paziente va seguito regolarmente in un contenimento psicoterapeutico. Particolarmente utile è la Schema Therapy oppure la psicoterapia dialettico comportamentale. Saluti, dr.ssa Daniela Benvenuti
Buongiorno,
il disturbo borderline richiede supporto sia farmacologico che psicoterapico. Per tanto la persona che le è accanto, qualora non lo avesse fatto, dovrebbe rivolgersi ad uno psichiatra per la somministrazione di un adeguato trattamento farmacologico e iniziare un percorso psicologico che lo sostenga affinché possa migliorare gradualmente il proprio stile di vita.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno,
Ogni persona è a sè, non c'è una risposta universale alla sua domanda. Per iniziare ad "entrare" nel mondo borderline e capire un pò di più il funzionamento, io consiglio spesso un libro scorrevole ma chiaro sul disturbo borderline: si chiama "Crisi tempestose" di Federica Carbone che divulga quotidianamente contenuti sul tema.
Un saluto!
Buongiorno, concordo con i colleghi nel dire che ogni persona è a sè, e così ogni decorso di fatiche e disturbi mentali. Quello che mi sento di farle presente è l'importanza, nonostante una regressione dei sintomi e del comportamento problema, di continuare con la terapia, in modo da mantenere costanti i miglioramenti.
cordiali saluti
AV
Buongiorno, effettivamente c'è generale accordo nel ritenere che i disturbi di personalità, in particolare borderline ed istrionico, tendano ad attenuarsi con l'età. Non è detto tuttavia che questo fenomeno riguardi tutti i tratti presenti allo stesso modo. è comunque caldamente consigliato intraprendere un percorso di psicoterapia. L'orientamento terapeutico che ha maggiori evidenze e riscontri nel trattamento del disturbo borderline di personalità è la terapia dialettico comportamentale o DBT.
Salve, il disturbo borderline e spesso connesso alla componente ormonale e quindi ad una certa età si assiste ad una parziale remissione dei sintomi.
È comunque fortemente indicato il mantenimento di una dimensione terapeutica soprattutto come forma di azione contenitiva in modo da tenere la sintomatologia stessa sotto controllo. A seconda della dimensione borderline caratterizzante è possibile anche essere maggiormente attivi nella dimensione terapeutica.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Buongiorno, mi dispiace e comprendo quanto possa essere difficile affrontare situazioni del genere, ma vivere nella speranza che tutto si sistemi con il tempo è un'aspettativa deludente. Per dare un equilibrio nel quotidiano, occorre che il disturbo sia monitorato da una cura farmacologica e da un percorso di psicoterapia.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buonasera,
È vero che alcune caratteristiche del disturbo borderline di personalità, come la labilità affettiva e la rabbia esplosiva, possono mitigarsi nel tempo. Con l’età, anche per una minore spinta impulsiva, molte persone imparano a gestire meglio le loro emozioni o almeno, riescono a non passare all'agito. Tuttavia, è importante ricordare che i disturbi di personalità sono complessi e profondamente radicati, spesso influenzati da una combinazione di fattori genetici, ambientali e intrapsichici.

Mentre certi aspetti del disturbo possono sembrare meno evidenti con il passare del tempo, altri elementi, come i vissuti abbandonici e la visione non integrata di sé e degli altri e delle relazioni tendono a rimanere più stabili. Questi aspetti intrapsichici possono continuare a causare sofferenza sia per la persona che presenta questo disturbo, sia per chi le sta vicino.

Nel suo caso, è comprensibile avere dubbi riguardo a cosa muova i cambiamenti che osserva nel comportamento della persona a lei cara.
La capacità di controllare la rabbia per paura di perderla può essere vista come un segnale di impegno verso la relazione, ma è altrettanto importante considerare se vi è una reale consapevolezza e lavoro interiore che accompagni questo cambiamento.

In questi casi, il supporto di uno specialista può fare una grande differenza, non solo per favorire un ulteriore miglioramento, ma anche per aiutare a comprendere meglio le dinamiche della relazione e le emozioni sottostanti. Per questo la incoraggerei a considerare la possibilità di proporre alla persona a lei cara un intervento professionale, magari con professionisti specializzati in questi disturbi(che particano ad esempio al teoria dialettico comportamentale, la terapia basata sulla mentalizzazione o la transfert focused therapy) per esplorare più a fondo questi aspetti.

Spero che queste riflessioni possano esserle utili.

Un caro saluto.

Dott. Marco Andrea Piombo
Buonasera,

La tua osservazione è molto interessante e complessa. Dal punto di vista della psicoterapia interazionista, il concetto di “disturbo borderline” può essere visto come una costruzione sociale che emerge dalle interazioni e dalle dinamiche relazionali. Piuttosto che considerarlo come una condizione fissa e immutabile, possiamo esplorare come i comportamenti e le emozioni della persona siano influenzati dalle relazioni e dai contesti in cui si trova.

È possibile che con l’età e l’esperienza, alcune persone sviluppino strategie migliori per gestire le proprie emozioni e comportamenti, indipendentemente dall’intervento di uno specialista. Tuttavia, questo non significa necessariamente che il disturbo “regredisca” in senso clinico, ma piuttosto che la persona abbia trovato modi più efficaci per navigare nelle proprie relazioni e situazioni di vita.

Per quanto riguarda la tua preoccupazione sulla natura dei sentimenti della persona accanto a te, è importante considerare che il comportamento umano è complesso e multifattoriale. La calma e l’accondiscendenza possono essere segni di amore e rispetto, ma anche di altre dinamiche relazionali. Un dialogo aperto e onesto con la persona potrebbe aiutarti a chiarire questi aspetti.

Dott. Marco Di Campli, psicologo psicoterapeuta
Salve, il disturbo borderline di personalità può essere trattato con una buona efficacia clinica con approcci di terza generazione del cognitivo-comportamentale tra cui la Schema Therapy o la Dialectical Behaviour Therapy (DBT). La persona con un funzionamento di tipo borderline potrà apprendere delle tecniche di gestione riguardo tutti gli spetti disadattivi della sua personalità.
Dott.ssa Melania Filograna
Salve, il disturbo borderline viene diagnosticato da uno specialista (psichiatra) che, oltre alla diagnosi, può suggerire il tipo di terapia da seguire. Ogni persona è a sé quindi posso rispondere per linee generali, cioè posso dirle che solitamente è consigliata una psicoterapia ed un aggiornamento nel tempo con lo psichiatra che possa valutare eventuali farmaci da somministrare/aumentare/ridurre.
Sono contenta che la persona al suo fianco abbia diminuito le manifestazioni connesse alla rabbia ma sarebbe il caso di indagare se questa rabbia viene gestita o solo soffocata oppure spostata altrove. Personalmente consiglierei una consulenza specialistica e, magari, un aggiornamento della diagnosi.
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti
Gentile utente, grazie per la condivisione di questo suo disagio. Il disturbo borderline è un disturbo importante che va contenuto tramite un percorso terapeutico e alle volte necessita anche di farmaci. Chi ha diagnosticato al suo compagno questo tipo di disturbo? Le consiglio di iniziare un percorso terapeutico, se già non lo sta facendo, perché deve essere complicato stare insieme ad una persona con difficoltà. Cordialità dott. Gaetano Marino

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