Buonasera è un mese che assumo alprazolam 5 gocce la mattina 5 tardo pomeriggio e 5 enctat prima di

20 risposte
Buonasera è un mese che assumo alprazolam 5 gocce la mattina 5 tardo pomeriggio e 5 enctat prima di dormire....ho iniziato circa 5 anni fa in seguito ad un attacco di panico che mi ha stravolto la vita....era dallo scorso gennaio che avevo sospeso la cura perché stavo benissimo a luglio mi sono ricomparsi i soliti sintomi stanchezza insieme ad agitazione difficoltà a stare in luoghi chiusi e ho iniziato di nuovo...non sto bene ma rimbambita non so se perché i farmaci debbano ancora fare i loro effetti o perché non mi servono visto che stavolta avevo sintomi molto leggeri....
Buonasera, purtroppo il farmaco ha la possibilità di agire esclusivamente sui sintomi e non sulle cause profonde del suo malessere. Per questo sarebbe importante per lei rivolgersi ad uno psicologo per lavorare su di esse. Un saluto

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Gentile utente, la invito a contattare il medico che le aveva prescritto la terapia per esporre i sintomi qui descritti. Infatti, potrebbe essere che questa terapia non faccia più al caso suo ed il medico potrà quindi modificarla. Le ricordo che interrompere la terapia farmacologica senza la supervisione di un medico non è consigliato, in quanto potrebbe portare ad un peggioramento della terapia: gli psicofarmaci vanno scalati piano piano, non interrotti in una volta sola. Il motivo del suo malessere potrebbe essere anche questo. Saluti
Gentile Utente, i farmaci purtroppo rappresentano una soluzione a metà, perché agiscono sulla superficie del sintomo lasciandone intatte le cause, che a stretto giro riprendono a generarlo. La migliore terapia del panico è la psicoterapia, ed il mio consiglio è quello di intraprenderla, per evitare un procrastinarsi che nel suo caso ha già 5 anni di storia. Un caro saluto
Buonasera, per quanto riguarda la terapia farmacologica le consiglio di contattare il medico che gliel’aveva prescritta anni fa per metterlo al corrente della situazione e dei suoi sintomi attuali, cosicché egli possa eventualmente rivalutarla.
I farmaci hanno effetto, più che altro a breve termine, sull’attenuare i sintomi ma, con l’andare del tempo non consentono di analizzarli a dovere e comprenderne le cause in modo la lavorarci e permettere di stare bene più a lungo senza eventuali ricadute successive ed evitando soprattutto che il problema si cronicizzi. Mi sento quindi di consigliarle di contattare uno psicologo e valutare insieme un percorso che possa giovarle. Un caro saluto
Buongiorno. Difficile darle un aiuto concreto in quanto la mia sensazione è che lei "dica e non dica". Leggendo infatti il resoconto, a me arriva la suggestione che ci sia un vissuto forte, ma al.contempo quasi rimosso. Non so se la.psicoterapia possa aiutarla se lei a vesse timore, assolutamente rispettabile e da accogliere, oppure reticenza o se non lo ritiene, oggi , un trattamento verso cui nutrire sufficiente motivazione. Rispetto al.farmaco, 1 mese di solito, è ancora troppo presto per poter dire dell'efficacia. Magari attenda ancora per un po' e poi contatti il medico prescrivente
Gentile utente, la valutazione della sintomatologia a seguito dell'assunzione degli psicofarmaci richiede una valutazione psichiatrica (o da parte del suo medico prescrivente). Se dovesse ricevere conferma del fatto che il suo stato non è iatrogeno (vale a dire non indotto dalla cura), potrebbe essere utile approfittare di questa minore intensità della sintomatologia per intervenire a livello psicologico in senso preventivo, per evitare un peggioramento del suo livello di malessere.
Buonasera, non ha mai pensato di seguire un percorso psicoterapeutico? Inizialmente, può essere abbinato con l'aiuto farmacologico; a tal proposito rivolga le sue domande e dubbi allo Psichiatra. E inizi a valutare l'aiuto psicologico. Un cordiale saluto Dr.ssa Claudia Sposini
Salve, rivolga questa domanda al suo medico di fiducia, il quale conosce bene la situazione.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Buonasera,
si consulti con il medico che le ha prescritto la terapia farmacologica.
Valuti successivamente un percorso con uno psicologo.
Un saluto, MMM
Gentile scrittrice, sarà certamente opportuno rivedere la terapia farmacologica con il medico che gliel'ha prescritta qualora lo ritenesse opportuno; tuttavia, dato il tempo trascorso dalla comparsa dei suoi sintomi, un percorso psicoterapeutico potrebbe aiutarla ad approfondirne le cause ed i senso. Il panico è uno stato d'allarme particolarmente fastidioso ed invalidante ma molto spesso è spia di un disagio a cui dare il giusto spazio di comprensione. Le auguro il meglio per il futuro
Buongiorno,
i farmaci possono essere d'aiuto ma le consiglio di iniziare una psicoterapia mirata.
Gli attacchi di panico hanno origini profonde, legati anche in alcuni casi al passato, e ed è importante affrontarli.
Augurandole ogni bene.
Dott. Leonardo Gottardo.
Gentile utente di mio dottore,
In merito agli effetti dei farmaci la invito ad effettuare tali domando al medico che la tiene in cura. Aggiungo inoltre che sarebbe indicato iniziasse una psicoterapia al forno bevfinpoter approfondire la funzione dei suoi sintomi. La psicoterapia guarda ad un benessere più a lungo termine.
Nella speranza di aver orientato nel migliore dei modi la sua domanda.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
buongiorno,
L'attacco di panico è un sintomo complesso che si può placare con un farmaco adatto, ma il miglior modo per superare l?attacco di panico è comprenderne il vero senso, affrontare le cause che lo determinano e superarle, questo si può fare con una buona terapia psicologica che io le consiglio.
Buona giornata
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Non parla di psicoterapia! Questo è il punto. Il farmaco non può modificare i pensieri disfunzionali alla base della sua ansia, che sfocia poi in panico. Solo la Psicoterapia può farlo. Per cui le consiglierei di non affidarsi solo al farmaco e di iniziare al più presto una Psicoterapia cognitivo comportamentale!
In bocca al lupo di cuore
Gentile utente,

leggo che da 5 (lunghi) anni sta combattendo con i sintomi dell'ansia e degli attacchi di panico, e che la sua vita è stata stravolta per questo. Deve essere una situazione molto difficile, ma non è senza vie di uscita!
Oltre ai farmaci, le consiglio di intraprendere un percorso di terapia, perché dall'ansia e dagli attacchi di pachino si può guarire e riprendere a vivere in modo pieno e soddisfacente, senza più limitazioni.

con i migliori auguri,
dr. Ventura
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Buongiorno. Spesso i farmaci richiedono alcuni giorni per massimizzare gli effetti positivi. Mi domano e le domando se si è rivolta al suo medico di fiducia per definire la quantità del farmaco o ha solo preso il vecchio dosaggio. I sintomi che riferisce possono essere associati sia ad affetti collaterali del farmaco, ma anche come sintomo stesso del disturbo da attacchi di panico. Le suggerisco di riferirli al suo medico, che saprà aiutarla. Purtroppo il farmaco agisce solo sui sintomi, ma non sulle cause di natura psicologica che sicuramente fanno parte del disturbo. Quindi le consiglio vivamente di intraprendere un percorso con un professionista (Psicologo o Psicoterapeuta) che le permetterà di contattare quegli aspetti della sua personalità che favoriscono l'insorgere dei sintomi di cui, per ora, soffre. Cordialmente, dott. RC
Buongiorno, per quanto riguarda i farmaci, contatti il dottore che glieli ha prescritti e rivolga a lui le domande. I farmaci, comunque, da soli non risolvono. Le consiglio di valutare la possibilità di iniziare un percorso psicoterapico al quale affiancare la terapia farmacologica. Qualora volesse, sono a disposizione. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Salve, mi spiace per la situazione ed il disagio espresso. Ritengo importante esprimere le proprie questioni relative ai farmaci al medico prescrivente, sicuramente persona più competente. A mio avviso sarebbe inoltre essenziale intraprendere un percorso di supporto psicologico che possa identificare e riconoscere cause e fattori di mantenimento dei suoi sintomi.
Cordialmente, dott. FDL
Buonasera,
mi dispiace per questa situazione di disagio ed ansia che sta passando.
Visto anche il periodo che stiamo vivendo, mi sento di consigliarle di contattare uno psicologo, per cercare di comprendere l'origine di questi stati ansiosi e poterci lavorare.
Per tutte le questioni legate alle terapie farmacologiche, invece, bisogna sempre far riferimento al medico che le ha prescritto la terapia o ancor meglio ad uno psichiatra, a cui potrà fare tutte queste domande e con cui potrete concordare la terapia migliore per lei.
Le auguro delle serene feste,
Dot.ssa Alice Carbone
Buongiorno, per quanto riguarda l’utilizzo di farmaci e loro potenziali effetti ti consiglio di rivolgersi al medico che glielo ha prescritto. Nei disagi legati all’ansia è consigliabile Associare alla terapia farmacologica anche un percorso psicologico. Le consiglio di intraprendere un percorso con un professionista al fine di valutare i fattori scatenanti del disagio che vive ( da quanto tempo si manifesta c’è stata una particolare situazione un particolare pensiero che lo ha innescato?) fattori di mantenimento (in quali stazioni si manifesta questo disagio? Quali pensieri ho in quel momento? Quali conseguenze teme che potrebbero accadere?)
Un percorso con un professionista può aiutarla a comprendere meglio il suo disagio Ed affrontarlo nel miglior modo possibile. Cordiali saluti Dottor Luca Ferretti

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