Buonasera, è un anno e mezzo che soffro di bruciore post minzione e stimolo in punta sul glande sopr

3 risposte
Buonasera, è un anno e mezzo che soffro di bruciore post minzione e stimolo in punta sul glande soprattutto quando sono seduto.. ho fatto tutti g esami del caso urinocoltura spermiocoltura test mears stamey ecografia esplorazione ecc. tutto negativo e nella norma (prostata piccola),
L’unica cosa riscontrata è un flusso tra 11 e 14 ho 39 anni e alla cistoscopia conseguente è uscita la sclerosi del collo.
Può la sclerosi dare tutti questi sintomi?
O provato con alfalitici ma il problema non si risolve?
L’unica strada è l’operazione?
Che rischi corro oltre alla eiaculazione retrograda?
Prostata piccola cosa significa? Quale è il volume calcolato in ecografia? Siamo realmente sicuri che non sia presente con accentuazioni periodiche una congestione infiammatoria pelvico-prostatica che, peraltro, può dare immagine di sclerosi del collo all'esame endoscopico? attenzione poi che il flusso della UFM spesso risente dello stato emozinale in sede di esecuzione. Prima di toccare chirurgicamente quel collo è doveroso avere svolto una adeguata e completa valutazione genitale ben eseguita (ecografia doppler pelvico-prostatica e testicolare, analisi base dello sperma, coltura differenziale del secreto prostatico estratto e dell’urina). Poi nel caso esistono le metodiche i-tind e optilume che dilatano il tratto senza generare altri problemi.
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Salve. Una sclerosi del collo vescicale o malattia di Marion, mima nel soggetto giovane una vera e propria IPB scompensata. Se tutti gli esami indicati, CLINICO innanzitutto (DRE che non suscita mai o quasi mai vivo dolore, esclude quasi con assoluta certezza un’infiammazione prostatica), laboratoristici (PSA reflex, quale succedaneo di infiammazione prostatica), microbiologici (Spermiocoltura, Meares, tampone uretrale, compressa ricerca molecolare dei germi intracellulari: Chlamidya, Ureaplasma, Mycoplasma), sono sempre ripetutamente risultati tutti negativi, mentre uroflussometrie (soprattutto random) iterativamente sono risultate patologiche e sono state suffragate dalla diagnosi endoscopica, la verosimiglianza di una corretta diagnosi di Sclerosi del collo vescicale è prossima al 100%. Può ulteriormente avvalorare tale riscontro eseguendo UretroCistografia retrograda e soprattutto minzionale (caratteristica e quasi patognomonica immagine di mancata imbutizzazione del collo vescicale all’avvio della minzione) ed esame Urodinamico invasivo. Di fronte a tale diagnosi, i farmaci più efficaci sono gli alfalitici (in ordine di selettività e parimenti maggior probabilità, fino alla certezza di Ejaculazione retrograda: doxazosina, terazosina, Alfuzosina, tamsulosina, silodosina) ed in ultima analisi, in caso di inefficacia, le procedure interventistiche endoscopiche. L’intervento più efficace, con basso rischio di EjR, è la TUI del collo vescicale (non toccando la prostata ma solo incidendo le fibre leiomuscolari concentriche del collo vescicale, non provoca quasi mai EjR); alternative mini-invasive sono l’i-TIND (effetto solo transitorio; efficacia non duratura nel tempo) o altri device che offrono una discreta disostruzione, per alcuni anni con rischio 0% di EjR.
Resto a disposizione, cordiali saluti.
Buonasera, l'iter diagnostico seguito sembra corretto, così come la valutazione endoscopica è pressoché sempre diagnostica. Se ha già effettuato terapia alfa litica (con più molecole, tra cui silodosina) e il risultato non è stato risolutivo, e se, come sembra, la sua qualità di vita è notevolmente compromessa dai sintomi, è sicuramente da valutare un intervento di incisione del collo vescicale, con ansa o con laser. Esiste (e nessuna terapia ad oggi lo azzera con certezza assoluta) il rischio di eiaculazione retrograda, seppur minimo. Se viene eseguito un adeguato counselling preparatorio, valutando anche la criopreservazione vista la sua giovane età, potrà affrontare l'intervento con più serenità. Le altre metodiche di trattamento della malattia del collo vescicale, attualmente in fase di studio (il follow up disponibile in letteratura è di circa 3 anni), non hanno ad oggi le stesse evidenze di efficacia. Un caro saluto

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