Buonasera è qualche mese che soffro di fiato corto. la prima cosa che ho pensato avendo sofferto di

17 risposte
Buonasera è qualche mese che soffro di fiato corto. la prima cosa che ho pensato avendo sofferto di ansia, per la quale ho fatto anche un percorso psicoterapico, è dispnea psicogena. Però leggendo vari articoli sul problema ho riscontrato di non avere peso al torace, non ho blocchi di stomaco non soffro di crisi di panico infatti tutto sommato mi sento abbastanza tranquilla nonostante ho subito vari cambiamenti forti.
Sto assumendo prodotti naturali per alleviare i sintomi ma niente questo brutto fastidio non va via. In più ho notato che l'affanno aumenta mentre mangio. Potreste darmi consigli sul da farsi?
Grazie
Salve è una buona prassi escludere prima una eventuale componente organica e successivamente analizzare le componenti psicologiche. Pertanto valuti l'opportunità di un consulto con un medico di sua fiducia e un consulto con uno psicoterapeuta. Un cordiale saluto

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Buonasera, in prima battuta è utile escludere cause mediche. Se poi sente che il periodo che sta affrontando è caratterizzato da un ansia magari lieve che però le desta un campanello d'allarme visto che in passato ne ha sofferto, provi a parlarne con uno psicoterapeuta. Le sarà sicuramente d'aiuto. Purtroppo arriviamo dallo psicologo spesso quando la situazione è diventata insostenibile, in realtà come per le sintomatologie di origine organica anche i disagi psicologici che comunque coinvolgono sempre il corpo in misura diversa a seconda dei casi, giovano di interventi precoci.
Dott.ssa Camilla Ballerini
Salve, credo sia opportuno valutare prima la componente organica. Laddove dovessero essere escluse motivazioni organiche potrebbe affrontare questo suo disagio da un punto di vista psicologico intraprendendo un percorso di psicoterapia.
Cordiali saluti
Buonasera, mi associo alle risposte dei colleghi, per cui indagherei le eventuali cause organiche dei sintomi, e nel contempo cercherei di capire con l'aiuto di uno/una psicoterapeuta le possibili cause psicologiche, considerati gli ultimi forti cambiamenti che sottolinea e i pregressi disturbi d'ansia.
Dott.ssa Marina Bonadeni
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Salve,
Le consiglio anzitutto di recarsi dal suo medico curante e presentargli i sintomi attuali. Lui le fornirà gli esami da effettuare e gli eventuali farmaci, nel caso dovesse essercene necessità, da assumere. Le consiglio di evitare terapie dai da te. Se si escludono problemi medici potrebbe essere utile contattare uno psicologo.
Resto a disposizione
Cordiali saluti
Dott.ssa Valentina Di Giovanni
Buonasera ha effettuato tutti i controlli per escludere cause organiche? Se dal punto di vista medico non ci sono problemi allora le consiglierei di riprendere un percorso terapeutico.
Saluti, dott.ssa Marini
Gentile utente, sembra conoscere molto bene molte delle manifestazioni legate all'ansia che come ci scrive ha già esperito in passato, per cui potrebbe essere opportuno accertarsi in primis che non ci siano problematiche di tipo organico, e se gli accertamenti dovessero escludere questa eventualità riflettere sulla ripresa di un percorso per chiarire se quanto sta sperimentando ha altra origine.
Le auguro il meglio.
Dott. Emiliano Spisto
Salve. Approfondisca col medico di fiducia e escluda cause organiche. Il suo sintomo potrebbe derivare da una tensione tra spalle, collo, mandibola e in particolare del diaframma. Se non deriva da ansia potrebbero essere sufficienti degli esercizi bioenergetici che vanno a lavorare sullo scioglimento delle tensioni muscolari che si sono strutturate nel tempo, dall'infanzia in poi. Sono disponibile per approfondimenti. Distinti saluti
Salve, come i miei colleghi le consiglio una valutazione medica dei suoi sintomi. Qualora fosse esclusa qualunque causa organica, potrebbe valutare la possibilità di un sostegno psicologico per i grandi cambiamenti che sta attraversando oppure percorsi di rilassamento e di mindfulness per imparare a regolare la sua attivazione fisiologica. Cordiali saluti, dott.ssa Virginia Galli
Salve,
molti miei colleghi le hanno già sottolineato l'importanza dell'approfondimento diagnostico sul piano medico per escludere o confermare delle patologie organiche.
Qualora queste venissero escluse potrebbe essere opportuno lavorare sulla componente somatopsichica attraverso un percorso per elaborare il momenti di vita che come lei ha accennato deve averle richiesto un certo dispendio energetico. Potrebbero essere utili percorsi di mindfulness individuali o di gruppo o alcune sedute di training autogeno per andare a ripristinare un sano stato di tensione psicofisica.
Cordiali saluti
Salve.
Dal momento che mi pare di capire che la questione del "fiato corto" la interroghi non solo da un punto di vista strettamente medico, le consiglio di portare avanti i due discorsi parallelamente: innanzitutto si potrebbe far consigliare dal suo medico curante quali sono gli esami necessari da affrontare per escludere cause di tipo organico; contemporaneamente potrebbe consultare uno psicoterapeuta per elaborare i suoi vissuti circa l'affanno, l'ansia, il fiato corto: quando sono iniziati i sintomi? Ricorda un momento ben preciso? Ha qualche ricordo o episodio connesso?
Saluti.
Greta Tovaglieri

Buonasera, le consiglio un consulto medico per fare gli accertamenti necessari, una volta escluse cause organiche può pensare di riprendere il percorso psicoterapeutico che aveva iniziato in passato in modo da sciogliere nodi che forse, nonostante il lavoro, sono rimasti irrisolti.
Buonasera, se non trovasse nessuna causa biologica mi stavo chiedendo come mai questi suoi fastidi si manifestano mentre mangia. Considerato che il nutrimento passa attraverso il cibo, mi domando quale nutrimento lei stia cercando di controllare o rifiutare? Consiglio un percorso psicoterapeutico per approfondire.
Dott.ssa Antonella Abate
Salve
Una consulenza con uno specialista pneumologo è senz'altro il primo step da compiere.
La sua ipotesi su un aspetto d'ansia residua, nonostante il percorso psicoterapeutico già effettuato, ci sta tutta Le consiglio di effettuare quello che io chiamo "un tagliando" per copiare un termine che si usa per la verifica periodica dei componenti dell'auto, cioè un incontro di consulenza per controllare la tenuta del lavoro svolto e eventuali nuove dinamiche in corso.
Cordiali Saluti
Dott.ssa Tiziana Vecchiarini
Le consiglio di abbandonare l'autodiagnosi mediante la lettura di articoli e di rivolgersi a professionisti in campo medico e psicoterapeutico che possano aiutarla davvero ad inquadrare il suo disagio e ad affrontarlo nella maniera più opportuna. Un caro saluto. D.ssa M.Rita D'Onofrio
Buonasera,
la invito ad accertarsi che non abbia un origine organica, in secondo luogo ne parlerei con il suo/sua psicoterapeuta.
Un caro saluto
Buongiorno, prima di tutto sarebbe opportuno parlarne con il suo medico. Una volta escluse cause organiche al problema le consiglio di capire quando è insorto il problema, se in concomitanza di un momento ansiogeno. Lei ha scritto che ha già fatto un percorso terapeutico per l'ansia, come ha gestito la situazione? Le nostre debolezze, in momenti particolari, riemergono, probabilmente l'ansia è il sintomo che le dice che qualcosa non va. Valuti l'idea di riprendere una terapia, di contattare il/la sua terapeuta se si è trovata bene.
In occasione al lupo.
Un saluto
Claudia m

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