Buonasera è la prima volta che scrivo qui, vorrei esporre un mio problema ho 25 anni appena compiuti

20 risposte
Buonasera è la prima volta che scrivo qui, vorrei esporre un mio problema ho 25 anni appena compiuti...premetto che di solito con mia madre ho un buon rapporto, ma a volte sembra preferire altre persone a me.

Mi spiego abbiamo una pasticceria di famiglia e con me oltre a mia madre lavora anche una ragazza che è mia collega, con mia madre praticamente sono diventate inseparabili, ogni volta che usciamo deve portarsi sempre dietro questa ragazza, che per carità non è cattiva, però mia madre si confida più con lei che con me, una volta siamo andate a Roma per una operazione che doveva fare( mia madre) e ovviamente è venuta anche questa ragazza, il medico prima del operazione gli ha chiesto di dargli un numero di riferimento e lei invece di dare il mio ha dato quello della mia collega... così quando siamo andate a prenderla, io sono rimasta fuori ( al freddo aggiungo) perché poteva entrare solo la persona del numero di riferimento o anche nel Hotel avevamo preso un letto matrimoniale è un lettino ovviamente io sono capitata nel lettino e loro nel letto matrimoniale, mi sono sentita messa da parte e ancora ora mi sento messa da parte.

Sono sempre stata una ragazza abbastanza maldestra ( cosa che mia madre continua a sottolineare) su tutto anche adesso ma io penso sia dovuto alla mia insicurezza fin da piccola ho sempre sofferto di bassa autostima per via del bullismo essendo una ragazza curvy, ogni cosa che faccio viene sempre criticata, vivo con la costante paura di sbagliare, e essere criticata da mia madre e da altri. Ripeto abbiamo un bel rapporto e lei è una brava madre non mi ha mai fatto mancare nulla solo che mi sento messa da parte e non mi sento la figlia che lei voleva, cosa che è la mia collega essendo forte caratterialmente, decisa e che riesce ad avere tutto sotto controllo, quando parlano tra di loro cerco di aderire anche io alla conversazione ma mi guardano come se fossi stupida e se ne escono sempre con la frase...( Non puoi capire).

Sono una ragazza abbastanza silenziosa che preferisce piangere sola che si fronte ad altri...quando esco monto sempre la mia maschera della ragazza forte, ma quando torno a casa tutta la mia insicurezza mi opprime.

Gli unici che mi supportano davvero sono i miei nonni è i miei zii, secondo voi che cosa devo fare?
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata.
'Ritengo fondamentale che voi possiate instaurare un dialogo schietto e sincero affinché possiate scambiare pareri e opinioni in merito alla situazione da lei riportata e possiate trovare soluzioni che possano soddisfare le esigenze di tutti.
Ritengo importante che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli ed elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi alla situazione da lei riportata e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
cordialmente, dott FDL

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Gentile Utente, la situazione che racconta esprime molta fatica.
I feedback che mi sento di darle, premettendo che non conosco nello specifico Lei e la sua situazione personale, sono diversi: in primis sarebbe utile poter riflettere sull’idea di rapporto genitore-figlio/a che lei ha in mente e quanto questo idea corrisponda alla realtà attuale; la differenza che ne ricava, quanto le dice di lei e della vostra relazione?
In secondo luogo, sarebbe auspicabile pensare intanto a uno spazio per sé stessa, per comprendere, apprezzare e valorizzare le sue risorse poiché nella sua richiesta accenna soltanto ai suoi punti di fragilità.
In un secondo momento, potrebbe essere proficuo “allargare” la sua terapia invitando sua madre.
Con la speranza di averle fornito una lente in più con la quale osservare la sua situazione, le auguro una buona giornata.
Luisa
Salve, sta descrivendo una dinamica molto interessante che potrebbe essere analizzata al meglio in terapia. Penso che sia arrivato il momento di mostrare a sua madre chi è veramente, visto che mi sembra la svaluti un pochino e non le dia l'importanza che merita. Si faccia aiutare perché da soli purtroppo non si cambia. Resto a disposizione per un consulto on line. Cordiali saluti
Buongiorno,
quello che posso consigliarti è di cercare di parlare con tua madre del vostro rapporto e di come questo ti fa sentire. Penso che sia utile che tu cerchi di essere più autentica possibile e di non metterti per forza una maschera e cercare di apparire come in realtà non sei.potrebbe esserti utile un percorso personale per lavorare sulle tue sofferenze e sull’autostima e poi naturalmente coinvolgere anche tua madre in questo. Resto a disposizione per dei colloqui online.
Dott. Michele Arnaboldi.
Salve, il vissuto che racconta ha radici profonde ed è sicuramente molto delicato e complesso. Per questo quel che mi sento di dirle in questo spazio è che un percorso di psicoterapia individuale potrebbe aiutarla a lavorare sulla sua storia affettiva e conseguentemente sulla sua autostima e sul senso di solitudine che riporta.
la cura di questi aspetti, inevitabilmente, le permetterà di vivere diversamente e più funzionalmente il rapporto con sua mare.
Resto a disposizione per ulteriori feedback e le auguro una buona giornata. Annalisa
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Buon pomeriggio,
sarebbe utile che lei si confrontasse con sua madre su questo, è importante che apriate un dialogo. Esattamente come ha fatto qui, con chiarezza e sincerità. Perché non prova a parlargliene?
Inoltre, quella che descrive è una dinamica particolare, strettamente legata alla sua storia personale. Valuti la possibilità di intraprendere un percorso psicoterapeutico, uno spazio per sé dove potersi esprimere e dove poter elaborare tutto questo, può certamente aiutarla.
Cordialmente, EP



Salve, sono dispiaciuta nel leggere la sua storia, molto particolare e meriterebbe essere approfondita per poter essere aiutata nel migliore dei modi. Quello che posso chiederle è se ha provato a parlarne con sua madre, può essere che un dialogo la aiuti a capire il motivo del comportamento.
Se ha bisogno di ulteriore approfondimento non esiti a contattarmi. Un caro saluto, Giada
Gentile Utente, il suo racconto, non solo esprime bene la grande sofferenza che lei si porta dietro da tanti anni, ma comunica anche il desiderio forte di avere un rapporto solido con sua madre. I rapporti con i propri genitori sono molto complessi e non è facile purtroppo cambiare certe dinamiche presenti da sempre. Parlare con qualcuno che la possa supportare psicologicamente in questa crescita personale e relazionale potrebbe essere una buona idea. Un caro saluto, Eugenia
Gentile utente, comprendo quello che sta vivendo e mi dispiace molto. Mi colpisce quello che ha scritto di sé, sono sicura che lei abbia moltissime risorse, ma nomina soprattutto le sue fragilità. Anche nel rapporto con sua madre, che tuttavia descrive come bello, emergono molte fatiche. Sarebbe secondo lei possibile parlare dei suoi vissuti con sua madre? In più le consiglio di intraprendere un percorso su se stessa, per imparare ad apprezzarsi e, se lo riterrete necessario, anche per instaurare un dialogo funzionale con sua madre nel caso fosse troppo complesso. Rimango a disposizione e le mando un caro saluto
Buonasera, innanzitutto è stata molto coraggiosa a condividere con noi la sua sofferenza cercando di chiarire al meglio una situazione molto complessa. Nel caso non lo avesse ancora fatto, come primo passo le consiglierei di parlarne diretta con sua madre per confrontare la vostra percezione di quanto sta avvenendo. Inoltre, penso le possa essere utile intraprendere un percorso psicologico che la potrà aiutare a capire meglio il rapporto costruito nel tempo con sua madre e le dinamiche che si sono instaurate generando in lei alcuni limiti nell'espressione di sé e nello sviluppo della propria vita. Tale percorso sarà inoltre utile ad individuare e riconoscere le risorse, punti di forza e interessi necessari al rinforzo dell'autostima. A disposizione per ulteriori approfondimenti. Le auguro di trovare presto maggiore serenità. Dott.ssa Estelle Clavier
Buongiorno, non deve essere facile stare in questa situazione.

È credo Abbastanza urgente la necessità di aprirsi con sua madre, per renderla partecipe di come si sente e di quello che sta vivendo.
È assolutamente comprensibile il suo disagio e forse un confronto chiaro potrebbe aiutare a rispondere a tante domande..

Rimango a disposizione
Vittoria Savini Zangrandi
Gentile utente,
uno stimolo dopo aver letto le sue parole: quanto tempo dedichiamo a soffermarci o rivivere il passato, a preoccuparci del futuro o a perderci nei nostri pensieri? Quanto ci è davvero utile?
La invito a prendere in considerazione l'opportunità di intraprendere un percorso di supporto psicologico.
Cordialmente
Buongiorno lei non è "la ragazza che vogliono gli altri , lei è una giovane donna rimasta ancorata all'immagine di se stessa del passato che ha bisogno di ricostruire la fiducia nel prossimo. Non ha bisogno di dipendere dal giudizio degli altri e di sua madre ma di costruire un rapporto con lei più autonomo e costruttivo e meno dipendente. Le sarebbe utile in questa fase per "staccarsi in modo sano" fare un percorso che lei vedrà le porterà benefici per la sua vita futura. Io sono a disposizione per sostenerla. Saluti Dottoressa Ponziani
Carissima, ti ringrazio per aver voluto condividere la tua situazione con un professionista. Rispetto a quanto racconti, ciò che posso consigliarti è questo: trova il tempo di riflettere su ciò che per te è “la norma” in un rapporto tra madre e figlia, quali sono i tuoi desideri, le tue aspettative, qual è il tuo modello ideale e quanto il tuo rapporto si discosta da quel modello. Questo passaggio è fondamentale per comprendere in che modo questo confronto tra rapporto desiderato e rapporto vissuto possa causarti sofferenza. In secondo luogo, sarebbe auspicabile parlare delle tue impressioni a tua madre, per accogliere il suo punto di vista e, se possibile, comprenderlo. Certamente il supporto psicologico può agevolare questi due momenti, supportandoti nel trovare le risorse interne necessarie ad affrontare il cammino in modo sereno e aumentando l’autostima. Resto a disposizione e ti auguro una buona giornata. Dott. Roberto Greco
Mi dispiace sentire che ti senti messa da parte e che la tua autostima sia influenzata dalle dinamiche che vivi con tua madre e la tua collega. È comprensibile che desideri sentirti più supportata e valorizzata nel tuo ambiente familiare e lavorativo.

È importante ricordare che ognuno ha la propria unicità e che il confronto con gli altri può spesso portare a sensazioni di inferiorità. Tuttavia, è fondamentale comprendere che il valore di una persona non è determinato dal confronto con gli altri o dalle caratteristiche esteriori, ma dalla propria individualità e dalle proprie qualità interiori.

Cerca di parlare apertamente con tua madre riguardo ai tuoi sentimenti di essere messa da parte. Esprimi in modo calmo e rispettoso come ti senti e come vorresti che la situazione cambiasse. Spiega che desideri sentirti più coinvolta e apprezzata nella vostra relazione.

Focalizzati sulle tue qualità, talenti e punti di forza. Prenditi del tempo per riflettere su ciò che ti rende unica e apprezzati per quello che sei. Valorizza le tue abilità e concentrati su ciò che puoi fare per svilupparti personalmente.

Lavora sulla tua autostima e sull'accettazione di te stessa. Riconosci i tuoi successi e impara a perdonarti per gli errori. Cerca attività che ti piacciono e che ti fanno sentire bene, come l'arte, la musica, lo sport o la lettura, per aiutarti a sviluppare una maggiore fiducia in te stessa.

Se senti che hai bisogno di un sostegno emotivo più ampio, potresti considerare l'idea di cercare un supporto esterno da parte di un consulente o di uno psicologo. Un professionista può aiutarti ad affrontare i tuoi sentimenti di insicurezza e a sviluppare strategie per migliorare la tua autostima e le tue relazioni.
Cerca di allargare la tua cerchia di amicizie e connetterti con persone che ti apprezzano per chi sei. Cerca opportunità per fare nuove esperienze e incontrare persone con interessi simili. Avere un gruppo di supporto può aiutarti a sentirti meno sola e più incoraggiata.

Ricorda che cambiare dinamiche familiari richiede tempo e sforzo da entrambe le parti. Sii paziente e cerca di mantenere una comunicazione aperta con tua madre. Lavora su te stessa e sul tuo benessere emotivo, cercando di trovare equilibrio tra la tua autostima e l'accettazione delle tue imperfezioni.
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Cara ragazza, mi dispiace sentire che ti senti messa da parte e criticata da tua madre. È importante comunicare apertamente con lei riguardo ai tuoi sentimenti e bisogni. Cerca di esprimere come ti fanno sentire le situazioni in cui ti senti esclusa o ignorata. Potrebbe essere utile coinvolgere uno psicologo o un consulente familiare per un supporto aggiuntivo nella gestione dei tuoi sentimenti di insicurezza e bassa autostima. Cerca di concentrarti anche su te stessa e sullo sviluppo della tua autostima, magari attraverso attività che ti appassionano e che ti fanno sentire realizzata. Dott.ssa Francesca Gottofredi
Mi dispiace sentire che stai vivendo questa situazione di insicurezza e di sentirte messa da parte. È importante affrontare questa situazione in modo costruttivo. Ecco alcuni passi che potresti considerare:

Comunicazione aperta: Cerca di parlare apertamente con tua madre. Esprimi i tuoi sentimenti in modo calmo e rispettoso. Spiegale come ti senti messa da parte e come alcune sue azioni ti fanno sentire poco considerata. La comunicazione è fondamentale per risolvere i malintesi e le tensioni.
Auto-accettazione: Lavora sulla tua autostima e sulla tua sicurezza personale. È importante capire che sei un individuo unico e prezioso, indipendentemente da come gli altri ti vedono o ti giudicano. La terapia o il supporto di uno psicologo possono aiutarti a costruire una migliore autostima e a gestire le tue insicurezze.
Limita le paragoni: Evita di confrontarti costantemente con la tua collega o altre persone. Ogni individuo è diverso e ha le proprie qualità e debolezze. Concentrati su te stessa, sui tuoi obiettivi e sui tuoi interessi anziché cercare di essere come gli altri.
Supporto esterno: Cerca di trovare amici o familiari di fiducia con cui puoi condividere i tuoi sentimenti e ricevere supporto. Avere una rete di sostegno può aiutarti a gestire meglio le situazioni stressanti.
Auto-cura: Dedica del tempo a te stessa e alle tue passioni. Coltiva interessi, hobby e attività che ti fanno sentire bene e che ti aiutano a sviluppare una maggiore fiducia in te stessa.
Terapia familiare: Se le tensioni persistono e la comunicazione con tua madre rimane difficile, potresti considerare la possibilità di coinvolgere un terapeuta familiare. Un terapeuta può aiutare a mediare le conversazioni e promuovere una comprensione reciproca.
Ricorda che sei una persona unica e preziosa, indipendentemente da come gli altri ti percepiscono. Lavorare su te stessa e cercare il supporto necessario può aiutarti a gestire meglio le tue insicurezze e a migliorare la tua relazione con tua madre.
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico
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Buongiorno. Da questo suo scritto mi arriva la sua sofferenza che si coinvolge non solo il rapporto con sua mamma, ma soprattutto il rapporto che ha con se stessa.
La sofferenza di ognuno ha un significato all'interno della propria storia di vita. Esplorare e condividere la sofferenza in terapia permette di costruire nuovi significati.
Il dover indossare con gli altri la maschera di ragazza forte, mi fa pensare alla difficoltà del mostrarsi vulnerabile. Qual'è il suo rapporto con la sofferenza e la vulnerabilità? Sarebbe utile esplorarlo insieme.
Esperienze dolorose di bullismo senz'altro possono impattare il rapporto con se stessi, con gli altri, a volte sono dei traumi e per questo si impara a mettere in atto varie strategie protettive. L'essere forti sempre davanti agli altri può essere una di queste.
Cosa potrebbe succedere se gli altri la vedono vulnerabile? cosa si aspetta possa rispondere l'altro se chiede aiuto nei momenti difficili?
Smazzarsi tutta la propria sofferenza da soli è faticoso. Sentirsi al sicuro nel farlo insieme, soprattutto in terapia, non è facile ma potrebbe costituire un'esperienza in cui potersi sentire vulnerabile insieme ad un'altra persona senza alcun giudizio. Bensì, accogliendo quella parte di lei sofferente e chiederle di cosa ha bisogno in questo momento.
Rimango a sua disposizione, anche online.
Un caro saluto, Dott.ssa Martina Orzi
Gentile utente, tendere a bonificare fatti e persone non ci rende persone migliori, ma persone che non vogliono fare i conti con una realtà dolorosa. La sua sensibilità ed attenzione le hanno fatto intuire che c'è qualcosa che non va e probabilmente un primo passo per lei è stato scrivere su questa piattaforma. Prenda il coraggio a due mani e si affidi ad un professionista e parli di tutto quello che ha dentro. La sicurezza che ne scaturirà col tempo le permetterà di parlare a sua madre come una giovane donna di 25 anni e di ritrovare la sua serenità, senza doversi nascondere quando piange.
Forza.
Cordialmente
dott.ssa Floriana Ricciardi

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