Buonasera, È da un anno e mezzo,che ho un problema che non riesco a risolvere. Attualmente sono se

19 risposte
Buonasera,
È da un anno e mezzo,che ho un problema che non riesco a risolvere.
Attualmente sono seguita da uno psicologo e fino qualche mese fa con lo psichiatra,poi non vedendo miglioramenti con brintellix ho deciso d interrompere.
Sono stata vittima di stalking e violenza psicologica,una situazione che mi ha causato una forte ansia e apatia,
Ancora presenti,ma il problema più grande è che non riesco più a sentire emozioni belle,anzi tutto ciò che dovrebbe essere bello o procurare gioia a me purtroppo crea ansia e angoscia,come uscire con le amiche,comprare una nuova casa o pensare a viaggiare.
Allo stesso tempo ho pensieri confusi in testa e non riesco mai a trovare una risposta a ciò che penso,perché è come.se non avessi una spinta emotiva,non so più distinguere le cose giuste da quelle sbagliate,non sento di provare sentimenti di affetto e ho perso completamente empatia nei confronti di chiunque,non mi sento capita e spesso provo rabbia per le persone a cui volevo bene,la mia famiglia.
Riesco a sentire solo rabbia e indifferenza per tutto e non cè niente che riesca a farmi stare bene.
Ho paura di prendere i farmaci perché sono terrorizzata dal fatto che possano creare un appiattimento emotivo o affettivo permanenti,la psicologa che mi segue parla di depressione,ma possibile che non è passata con brintellix e duri da così tanto tempo?
Grazie in anticipo per le risposte.
Affrontiamo delle situazioni che mettono alla prova le nostre capacità di resilienza , ci sentiamo come prosciugati. quello è il messaggio che la psiche lancia quando ha bisogno di rifocillarsi , di riprendersi dal trauma , l'appiattimento emotivo è un sintomo di questo bisogno di recupero, di lasciare che le ferite e le delusioni e tutti gli ematomi emotivi possano riassorbirsi. si dia tempo. E se in questo viaggio di consapevolezza e di recupero di se stessa e del suo mondo emotivo, si dia tempo cerchi un professionista che costruisca con lei una alleanza che funzioni, . un caro saluto Dott.ssa Maria Teresa
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Gentile, percepisco la sofferenza che esprime, mi dispiace davvero per la situazione che riporta e mi rendo conto di quanto possa essere complicato conviverci. La prima cosa che mi sento di consigliarle è un consulto psicologico, anche online, che possa aiutarla ad affrontare il disagio espresso al fine di ritagliarsi uno spazio per comprendere meglio ciò che prova e cosa potrà farla stare meglio, elaborare i pensieri e i vissuti emotivi rivolgendosi ad un esperto con un approccio umanistico-esistenziale che si basi sull’accoglienza e ciò che è utile per la persona, valorizzando le sue risorse personali, aiutandola così a divenire artefice del racconto della propria vita, dando al corpo lo spazio e l’ascolto che merita. Resto a disposizione per ulteriori indicazioni e ad incontrarla. Cordiali saluti dott. Paolo Notarangelo
Salve, sinceramente non ritengo di avere informazioni sufficienti per potere eventualmente confermare o smentire quanto sostenuto dalla sua psicologa, figura professionale competente in materia che la conosce da più tempo. Appare però Chiaro che la rielaborazione di quanto accaduto non sia ancora avvenuta in maniera corretta per cui la invito ad esporre queste problematiche alla terapeuta In modo tale da poter trovare altre soluzioni per fronteggiare la situazione onde evitare che ciò possa ulteriormente irrigidirsi. Resto a disposizione, anche online, cordialmente dott FDL
Buongiorno, le esperienze che viviamo modificano i nostri stati d'animo e la nostra visione della vita. Tutto ciò che ci segna, modifica le nostre priorità. Essendo già seguita da un collega, consiglio di non aver timore ad esprimersi con lei/lui in merito a qualsiasi argomento. Solo così il lavoro fatto insieme potrà essere efficace. I risultati hanno bisogno di tempo per diventare evidenti. Provi a concentrarsi su piccoli passi in modo da non perdere la rotta del vostro percorso. Un caro saluto
Buongiorno, grazie per la difficile condivisione. Mi dispiace molto per la situazione, immagino la frustrazione di essere seguita e non sentire miglioramenti. Quello che mi verrebbe da dirle è che in alcuni casi dobbiamo avere pazienza, anche se è complicato. I farmaci ci mettono del tempo a fare effetto e soprattutto ci vuole tempo per trovare la giusta combinazione di farmacoterapia per ognuno. Parallelamente i farmaci sono un forte moltiplicatore degli effetti benefici della terapia.
Anche se è difficile, è importante proseguire passo per passo, concentrandosi sui piccoli miglioramenti che vediamo. Inoltre, è utile condividere con il suo psicoterapeuta i suoi dubbi per rinforzare la fiducia e l'alleanza terapeutica. Un saluto.
Buongiorno, comprendo i suoi dubbi tuttavia sarebbero necessarie più informazioni per dare una risposta completa. Essendo lei già seguita le consiglio di parlarne nuovamente e liberamente con la sua Terapeuta.
Il lavoro sulle emozioni è spesso un lavoro lungo e graduale, i farmaci possono aiutare ma spesso non sono risolutivi.
Saluti
buonasera caro utente,
condivido con i colleghi quanto detto, occorrono più informazioni per poter dare risposte esaustive.
Ne parli tranquillamente con la sua terapeuta.
Deve imparare dapprima a comprendere e poi a gestire le sue emozioni.
Saluti
Gentile, rispetto al trattamento farmacologico Le consiglio di esprimere i suoi dubbi allo psichiatra che potrà così rassicurarla e, soprattutto, proporle un trattamento diverso. Ad ogni modo non credo che nel suo caso sia un farmaco che porta ad appiattimento affettivo. Le consiglio invece di affrontare gli eventi traumatici passati con uno psicoterapeuta che pratica EMDR, ciò dovrebbe avere un impatto positivo anche sulla sua condizione emotiva. Chiaramente oltre all'EMDR è opportuno che prosegua con una psicoterapia.
Buonasera, l'evento di cui parla ha evidentemente creato uno scompenso. Possiamo intenderlo come qualcosa di talmente diverso da quello a cui siamo abituati, che risulta particolarmente difficile includerlo all'interno dei nostri significati personali. Questo scossone produce dei sintomi, come quelli descritti da lei, per i quali di solito i farmaci sono dei buoni palliativi. Per poterlo includere nella nostra vita però dobbiamo comprendere meglio il nostro funzionamento. Ad esempio, la vaghezza di cui parla fa pensare ad una scarsa capacità di riconoscere i propri stati interni, per cui un lavoro iniziale potrebbe concentrarsi sulla migliore definizione di questi.
Buongiorno, sono sinceramente colpita dalla sua richiesta. Ha trovato parole per verbalizzare e descrivere al meglio quanto le è capitato e cosa le succede al momento. Al di là delle etichette diagnostiche lei deve darsi tempo per metabolizzare l'esperienza che ha vissuto, facendosi aiutare se necessario con la farmacoterapia e con la terapia. I farmaci così come la terapia aiutano a prendere consapevolezza e ad attivare nuovamente le sue risorse e necessitano di tempi tecnici per fare effetto. Si affidi a professionisti che stima e prosegua il suo percorso, forte della consapevolezza che ha fatto la scelta giusta e che ce la farà. Cordialmente
Buonasera e grazie per averci parlato della sua situazione; capisco la difficoltà nel non vedere i miglioramenti sperati. E' pur vero che lei è seguita da degli specialisti e penso che a loro si dovrebbe affidare. Fossi in lei porterei i miei dubbi allo psicologo e parlerei in maniera onesta con lo psichiatra. E' vero: la terapia psicologica richiede tempi lunghi e senz'altro i farmaci possono spaventare, ma calibrare le due cose potrebbe aiutarla notevolmente. Ne parli con le persone che la seguono. Cordialmente, dott. Andrea Brumana

Gentile utente,
Al di là dell’etichetta che gli si vuol dare, che si tratti di Ansia, Depressione, Attacchi di panico o Alessitimia, lei ha fatto la scelta migliore: iniziare un percorso psicologico. È un lavoro impegnativo che ha come obiettivo quello di permetterle di prendere quegli elementi che sono causa di sofferenza e farli diventare la spinta verso il suo benessere. In questo la psicofarmacologia può essere un elemento di sostegno importante. Anche in quel caso si tratta di un percorso che va fatto insieme allo psichiatra, valutando la risposta ai farmaci e aggiustando la prescrizione alle sue esigenze. Se quel particolare farmaco le dovesse creare l’effetto indesiderato che teme, sono certo che il professionista a che la segue saprà trovare insieme a lei la soluzione migliore. Spero di esserle stato utile.
Cordiali saluti
Mi dispiace sentire che stai attraversando un periodo così difficile e che non hai ancora trovato sollievo dai tuoi sintomi nonostante la terapia. È importante capire che ogni persona reagisce in modo diverso alla terapia e ai farmaci e che a volte può essere necessario provare diverse opzioni prima di trovare quella giusta per te. Inoltre, il tempo necessario per vedere miglioramenti significativi varia da persona a persona.

La tua descrizione dei sintomi suggerisce che potresti avere una forma di depressione, ma è importante continuare a lavorare con il tuo psicologo per comprendere meglio la tua situazione e individuare le migliori opzioni di trattamento per te. Potrebbe essere utile anche una valutazione psichiatrica, per escludere la presenza di eventuali problemi di salute mentale aggiuntivi.

Sono comprensibili i tuoi timori sui farmaci, tuttavia ci sono diverse opzioni di trattamento disponibili, alcune delle quali potrebbero non causare appiattimento emotivo o affettivo permanente. In ogni caso, discuti sempre i pro e i contro delle opzioni di trattamento con il tuo medico o psichiatra per fare una scelta informata. Qualora volesse orientarsi per una strategia differente mi può contattare con un messaggio privato.
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Buongiorno, sarebbe utile avere maggiori informazioni tuttavia leggendo attentamente le sue parole sembrerebbe persistere anche una componente di tipo traumatico relativa agli avvenimenti del passato; questa componente genera ansia e insicurezza e non le permette di vivere con serenità. Sicuramente la sua terapeuta saprà aiutarla a superare questa fase, è molto importante che lei faccia ben presente quello che vive e le emozioni che prova. Resto in ogni caso a disposizione. Dottor Montanaro
Non sai quante volte ho sentito reazioni simili in donne vittime di violenza e stalking. Sarebbe importante, parallelamente al tuo percorso di terapia e con lo psichiatra, fare un percorso in un centro antiviolenza, dove ti potranno far capire bene non solo la violenza che hai subito ma anche gli strascichi che purtroppo questa cosa può lasciare. Capire i meccanismi della violenza (e dello stalking) ti potrebbe aiutare a comprendere il modo in cui hai reagito e quello che ancora ti porti dentro. Prova questo tipo di percorso e vedrai che ti sarà di aiuto (i centri antiviolenza sono presenti in ogni regione. Se non sai come trovarli chiama il 1522 e ti sapranno indirizzare). Un saluto
Gent.ma, mi dispiace molto per ciò che le è accaduto e per quello che sta vivendo ora. Il processo di ristabilizzazione di un equilibrio interiore è lungo e delicato. Gli psicofarmaci non sono esaustivi e immediati, c'è bisogno di un supporto terapeutico, di un'altra persona che stia vicino come la sua psicologa. Un abbraccio
Mi dispiace sentire che stai affrontando queste difficoltà da così tanto tempo. È importante sottolineare che ogni persona e situazione è unica, quindi non posso fornire una diagnosi o un trattamento specifico senza una valutazione completa. Tuttavia, posso dirti che la depressione può essere un disturbo complesso che richiede spesso una combinazione di terapia e farmaci per il trattamento efficace. È comprensibile che tu abbia preoccupazioni riguardo ai farmaci, ma è importante discutere apertamente i tuoi timori con uno specialista che può darti informazioni complete sui potenziali benefici e rischi. La terapia psicologica può anche essere di grande aiuto nel lavorare su questi sintomi e nel fornirti strumenti per affrontare il tuo problema. Continua a collaborare con la tua psicologa e considera di consultare nuovamente uno psichiatra per una valutazione aggiornata della tua situazione.
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere altre domande, o desiderasse ricevere ulteriori informazioni, non esiti e chiedere.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico.
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Cara utente, immagino che tutti questi pensieri siano difficilissimi da gestire e che le tolgano davvero tanta energia. Rispetto i farmaci, le consiglio di risentire lo/la psichiatra di riferimento e manifestare chiaramente queste sue paure rispetto gli effetti collaterali. Inoltre, non li interrompa bruscamente senza prima un consulto. Per quanto diceva sulle emozioni e il non sentirsi capita, immagino veramente quanto sia difficile. Prosegua il suo percorso di terapia affidandosi ai professionisti che ha scelto o ne valuti altri se ritiene. In questo spazio le informazioni e la conoscenza sono insufficienti per poterla sostenere in modo corretto. Un saluto, dott.ssa Giorgia Signorini

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