Buonasera...e buon anno! Mi chiamo Lorenzo e sono un ragazzo di 22 anni. Da qualche mese (metà sette

21 risposte
Buonasera...e buon anno! Mi chiamo Lorenzo e sono un ragazzo di 22 anni. Da qualche mese (metà settembre) comincio a soffrire di strani "disturbi", a cui io e il mio psicologo abbiamo provato (e sottolineo "PROVATO") ad associare il nome di "depersonalizzazione/derealizzazione".
Inizialmente è solo una questione sensoriale: non mi fido del mio corpo, pongo un'attenzione quasi ossessiva per gli oggetti a me vicini, come se potessi danneggiarli o toccarli (anche quando non ci arrivo fisicamente) e ho sempre la paura (a volte panico) di combinare qualche guaio, magari inciampandoci o sbattendoci per errore...il problema è che non lo faccio mai davvero, e razionalmente me ne convinco facilmente...ma inconsciamente è come se avessi una vocina che mi ribadisce "E se invece l'hai toccato/a?" o cose del genere.
Col tempo, sensorialmente ho quasi risolto...sto molto meglio, ma è diventata nel frattempo una questione socio-relazionale: ho la paranoie di dire/inviare (parlo di messaggi SMS, Whatsapp ecc.) certe cose alle persone che magari voglio tenere per me...il bello è che in queste "fantasie" le cose che dico sono SEMPRE (o quasi) compromettenti (es.insulti,offese ecc.) e negative. Alcune di queste cose non sono neanche vere, ma vengono alimentati da "falsi ricordi" che la mia mente crea ad hoc per "convincermi" di aver fatto quella determinata cosa e/o comunque mettermi il dubbio.
Faccio un esempio,il più grande di tutti: conobbi diversi mesi fa una ragazza con cui ho iniziato una frequentazione virtuale, abitando in regioni differenti.
Siamo molto interessati l'uno all l'altra e viceversa...lei però, nel tempo, comincia ad assumere atteggiamenti che non mi danno per niente sicurezza (ho metabolizzato dopo questa cosa).
I suoi atteggiamenti nel tempo passano dal misterioso, al maleducato, fino all'inquietante.
Questi suoi modi strani coincidono un pò con l'inizio delle mie paranoie, ma secondo me non dipende SOLO da lei...è esterno il motivo.
Solo che, mettendo in mezzo i sentimenti, le mie paranoie sono PRINCIPALMENTE indirizzate verso di lei: mi immagino o di insultarla, o di scriverle/dirle cose su di me (non vere!) che metterebbero a repentaglio il nostro rapporto...cose come "non mi chiamo davvero Lorenzo", oppure l' averle mentito sul fatto che io, durante la nostra frequentazione (ormai in "pausa"), abbia frequentato solo lei o provato qualcosa solo per lei.
Su quest ultimo punto, aggiungo che io più di una volta le ho ribadito di essermi sentito solo con lei, ma lei, pur essendone contenta, non mi ha mai seriamente creduto, come non ha mai creduto in fondo che sarei andato a trovarla prima o poi nella sua città (cosa vera e anche fatta, ma lei incredula e cinica fino alla fine). Insomma, il suo atteggiamento diffidente non mi ha aiutato per nulla. E' come se avessi assorbito il suo dubbio e l'avessi fatto mio ("Oddio, ma io mi sento con altre?") e molto spesso in chat con lei, quando esco da Whatsapp, mi vengono i dubbi di averle inviato certe cose. Voi potreste dirmi "Controlla i messaggi"...ebbene, io penso "Non è che hai fatto 'Elimina per me' e non te lo ricordi"?
Aggiungo anche ho spesso il timore di toccare impostazioni sul telefono: se non mi risponde, ad esempio, inconsciamente credo di aver impedito per sbaglio la comunicazione, magari bloccandola per errore o altro.
Inoltre, la mia situazione a casa non è delle migliori: vivo solo con mia madre, donna di mezz'età affetta da sclerosi multipla, che peggiora giorno dopo giorno, e mi sento parecchie responsabilità piombare addosso...Grazie per l'attenzione e scusate la lunghezza, buon 2021!
Salve Lorenzo, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso. Relativamente al percorso che sta effettuando con il suo terapeuta, come state lavorando in merito al disagio legato al dubbio? Sarebbe importante, a mio avviso, cercare di indagare in maniera approfondita pensieri e stati emotivi relati alla possibilità di trovarsi di fronte ad un dubbio o, comunque, a qualcosa di incerto. Ne parli con il suo terapeuta, persona che sicuramente la conosce meglio di noi qui sul web, esponga le sue perplessità e condividete obiettivi comuni e misurabili.
Mi spiace inoltre molto per la situazione a casa, sicuramente ciò ha delle conseguenze su di lei meritevoli di attenzione clinica.
In bocca al lupo.
Cordialmente, dott. FDL

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Salve, se vuole un consiglio le direi di considerare il funzionamento del suo pensiero. Provare ad osservare il meccanismo a monte senza perdersi nei dettagli. Quelle che lei descrive come paure, preoccupazioni, timori o dubbi sembrano tutte esprimere "tortuosità" del pensiero e ricordano molto le ossessioni, cioè quei pensieri o immagini che compaiono nella mente senza che ci sia la propria volontà e che sono fortemente ansiogene. Certo non è possibile poter procedere ad una diagnosi semplicemente leggendo il suo testo, ma provo a lanciarle questa suggestione per invitarla ad osservare meglio e capire se può trattarsi di una simile questione. La saluto cordialmente, Marina Montuori
Caro Lorenzo, mi dispiace molto per la situazione che descrive. Questi pensieri intrusivi sembrano condizionare e limitare molto la sua esperienza di vita. Le chiedo tuttavia di provare a precisare meglio la sua richiesta. Lei sta già frequentando un percorso psicologico all'interno del quale è sostenuto nell'affrontare le sue difficoltà. Ha forse dei problemi a portare una parte del suo vissuto col collega che l'ha in carico? Ha difficoltà a fidarsi delle sue indicazioni? E' importante per il suo percorso che lei possa affrontare anche questi eventuali argomenti in seduta, così da poterli fare diventare parte integrante del suo lavoro terapeutico. Un cordiale saluto, dott.ssa Marinella Balocco
Caro Lorenzo,
percepisco tutta la portata dei suoi dubbi e delle sue difficoltà. Ha fatto bene a iniziare un percorso psicoterapeutico con un collega. Questo spazio sicuramente la starà aiutando a risolvere le problematiche rimportate nelle sue parole. Detto ciò è utile cercare di affrontare la difficoltà che sta alla base del suo pensiero con il suo psicoterapeuta. Perché avrà una conoscenza approfondita della sua storia e di come potrebbe funzionare il suo pensiero.
Difficile arrivare ad una conclusione o darle un parere senza conoscere il suo contesto.

Un caro saluto.
Dott.ssa Francesca Tardio
Grazie per la condivisione, leggere quanto hai riportato apre tante possibilità di dialogo e confronto che credo comunque debbano essere espressi nel percorso in essere con il professionista di riferimento. In bocca al lupo
Mi rendo conto ,Lorenzo,dei suoi tormenti psicologici ,il suo pensiero si attorciglia costantemente in ossessioni non realistiche che portano a notevoli difficoltà e profonde diffidendenze relazionali ..Le consiglio di fidarsi del suo terapeuta e di non coinvolgere anche lui in queste negatività,inoltre credo che le sarebbe utile un appoggio farmacologico,che affianchi il percorso psicologico Un forte augurio Dottssa Luciana Harari
Gentile Signore è una buona prassi parlare di questi suo pensieri con lo psicoterapeuta con cui ha deciso di lavorare e che sicuramente ha molti più elementi di quelli che ci comunica nella sua nota. Sicuramente sarà in grado di fornirle delle indicazioni molto più dettagliate di quelle che è possibile fornirle sulla base del suo racconto. Un cordiale saluto
Caro Lorenzo, come indicato dai colleghi, è molto importante condividere con lo psicologo che l'ha in carico il suo vissuto. Mi riferisco anche alla necessità di scrivere su questo portale per richiedere il parere di altri professionisti poiché anche questo può essere ricco di informazioni per il percorso attuale. La leggerei infatti come espressione ulteriore del disagio che vive per quanto riguarda il controllo del pensiero. Un caro saluto
Ciao Lorenzo, penso sia importante che tu porti queste riflessioni all'interno dello spazio terapeutico con il tuo psicologo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Caro Lorenzo, la cosa più opportuna da attuare è condividere i suoi dubbi col suo terapeuta. Uscire dal groviglio dei pensieri intrusivi che disturbano la sua mente è fondamentale, sono l'espressione di un'ansia incontrollabile che le crea angoscia. Ricordi che i migliori risultati si ottengono attraverso un rapporto di fiducia tra terapeuta e paziente. Tanti cari auguri, dr.ssa Daniela Benvenuti
Ciao, sei molto giovane e stai affrontando un momento delicato e difficile. Troppi pensieri in un colpo solo mi verrebbe da dire.. Hai fatto bene a rivolgerti a un professionista, e mi farei aiutare a ordinare un po' le preoccupazioni...
Mi ha colpito che tu abbia usato il termine PROVATO. Se ha la sensazione che qualcosa non stia funzionando con il suo terapeuta gliene parli apertamente. Può essere molto utile ad entrambi per sbloccare la situazione. Prima di ogni altra cosa è fondamentale il rapporto con il professionista.
Buon giorno grazie per la sua domanda. Credo che dovrebbe affrontare meglio la situazione con il suo psicologo o rivolgersi magari a uno psicoterapeuta che possa trovare con lei le giuste strategie per uscire insieme da questa difficile situazione. Cordialmente Gian Piero dott Grandi
Gentile utente di mio dottore,

si percepisce la sua sofferenza per i dubbi ed i pensieri ossessivi che pervando diversi aspetti della sua vita. Da quanto raccontato pare di capire che abbia già intrapreso un percorso di psicoterapia con un collega e di esser già supportato in merito alle sue difficoltà. Mi chiedevo se stesse cominciando a sviluppare dei dubbi anche sul terapeuta stesso vista l'esigenza di chiedere ulteriori pareri qui mediante il portale mio dottore. Sarebbe utile che si confrontasse con il collega che la segue anche su questo aspetto al fine di poter meglio comprendere alcune difficoltà relazionali che caratterizzano la sua vita in questo momento.

Un caro saluto
Dott. Diego Ferrara

Buongiorno Lorenzo. Le difficoltà di cui lei parla sono da collocarsi in un quadro di tipo fobico ed ossessivo. Le diverse fantasie che lei riporta in varie declinazioni sono quelle di danneggiare o di aver potuto danneggiare qualcuno o qualcosa, alimentando i suoi dubbi e la sua insicurezza. Tali paure diventano pervasive e continuamente fantasticate fino ad assumere carattere di ossessività. La patologia neurologica cronica e degenerativa di cui è affetta la mamma sicuramente influisce sul disagio da lei riferito e sul suo inasprimento. Le consiglio di proseguire con la psicoterapia al fine di comprendere e di sciogliere queste difficoltà. Buon 2021 anche lei. La saluto cordialmente. Dott.ssa Barbara Garofalo
Buongiorno, sono molto d'accordo nel ritenere parte fondamentale del percorso che sta facendo con il collega, condividere la sua necessità di risposte qui su questo portale.

Cordialità

MT
Caro Lorenzo, buon 2021 anche a lei! Credo che la strada che ha scelto sia quella giusta : intraprendere un percorso di psicoterapia che ha già dato qualche frutto. Continui così, sapendo che cercare altre informazioni da altre parti può essere espressione del suo bisogno di avere conferme e possa minare la fiducia che sta costruendo nella sua relazione terapeutica.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno Lorenzo caro, innanzitutto complimenti per tutto quello che vive e riesce a tollerare alla sua giovane età.
La sua situazione familiare, per di più relativa alla figura della mamma, fondamentale nella vita di ognuno, è certamente qualcosa di estremamente doloroso. Questo non è da sottovalutare nella sua condizione...
Quello che racconta qui può essere il frutto di tante cose che vanno ricercate e trovate, con la mente e l’approccio clinico della psicoterapia, ma anche con l’indagine delle emozioni che prova. Certamente il suo psicologo saprà quale percorso seguire, ma è importante che lei porti in seduta davvero tutto quello che sente e che le accade, senza risparmiare nulla.
Abbia fiducia. Prima o poi si raggiunge sempre la meta, tenga duro. Magari si faccia accompagnare, nel suo percorso, dalla musica e trovi quella che meglio esprime il suo stato d’animo e la porti allo psicologo. A volte situazioni molto difficili, che ci accadono, ci portano a sentirci altro da noi stessi; bisogna fare un percorso, certo, ma poi la serenità torna. L’importante è non mollare e seguire le indicazioni del terapeuta col quale si ha sicuramente una forte alleanza. Lo psicologo cammina al fianco del paziente e, così, il cammino fa meno paura e si riesce ad arrivare fino alla meta. Buon anno a lei, colmo di serenità.
Buonasera Lorenzo, condividere con tutti noi le sue paure e i suoi pensieri e riuscire a parlerne con buona consapevolezza credo sia un elemento che lei può ben considerare come qualcosa di positivo, forse conquistato anche grazie al percorso psicologico che sta effettuando. È importante che lei riferisca al suo psicologo tutto ciò che sente e anche ciò che ha difficoltà a condividere con lui, tenga duro, è bene concedersi del tempo, non si sa quanto ma sicuramente è necessario lavorare bene per poter scardinare certe alterazioni. Credo che la condizione di sua madre influenzi enormemente la sua vita e i suoi vissuti e forse è bene indagarli ancora, penso che ciò che le accade possa essere collegato a questo. Ma non posso sbilanciarmi non conoscendola. Si affidi al suo terapeuta, compagno in questo lavoro di esplorazione. Buon anno. Dott.ssa Sara Lolli
Buonasera Lorenzo,
mi dispiace per queste sensazioni di confusione, paura e incertezza che sente così spesso.
Credo che le potrebbe essere molto utile leggere al suo psicologo quello che ha scritto qui. E' importante che cerchi di condividere con lui questi pensieri e queste paure, in modo tale da poter cercare di comprenderli e ritrovare serenità.
Ed è anche importante che lei gli dica con onestà che, nonostante stia facendo già un percorso terapeutico, ha sentito questo bisogno di scrivere per raccontarsi e per chiedere sostegno: parlare della vostra relazione terapeutica e della fiducia che prova per il suo psicologo è molto importante.
Le auguro una buona serata,
un caro saluto
Dott.ssa Alice Carbone
Buongiorno, I pensieri non sono sempre in manifestazioni di realtà ma soltanto pensieri.
Il fatto che lei pensi di avere fatto una determinata cosa o che stia per farla non implica necessariamente che l’abbia fatta oppure che sia obbligato a farla.
Le consiglio di continuare il suo percorso psicologico con il professionista lei scelto che sicuramente la conosci meglio di chiunque altro.esponga lui nella massima sincerità questi suoi sintomi.
In ambito psicologico sistemico relazionale, potremmo analizzare la tua situazione considerando diversi livelli di interazione e influenze che agiscono sulla tua psiche. Innanzitutto, sembra che tu stia vivendo un periodo di forte ansia e confusione legato alle tue percezioni sensoriali e alle tue relazioni sociali. La depersonalizzazione/derealizzazione che descrivi potrebbe essere una forma di difesa psicologica per fronteggiare situazioni di stress e incertezza.
Le tue paure e paranoie sembrano essere alimentate da una serie di eventi e dinamiche relazionali, sia con la ragazza che stai frequentando virtualmente che con tua madre affetta da sclerosi multipla. La tua preoccupazione per il benessere e la salute di tua madre potrebbe essere un peso emotivo e un fattore di stress che influisce sul tuo stato mentale e sulle tue relazioni sociali.
Ti consiglio di continuare il percorso terapeutico con il tuo psicologo per esplorare più a fondo le radici dei tuoi disturbi e trovare strategie per affrontarli in modo costruttivo. Potrebbe essere utile esplorare anche dinamiche familiari e relazionali che potrebbero avere un impatto sul tuo stato emotivo attuale. Inoltre, potresti considerare di coinvolgere eventualmente anche la tua famiglia nel percorso terapeutico per trovare supporto e comprensione.
È importante affrontare queste sfide con coraggio e apertura alla cura e alla guarigione, e ricorda che sei supportato e non sei solo in questo percorso di crescita personale e psicologica. Rimango a tua disposizione per un eventuale colloquio di consultazione.
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