Buonasera, durante la mia vita scolastica/lavorativa ho fatto alcune scelte che mi hanno portato a p

18 risposte
Buonasera, durante la mia vita scolastica/lavorativa ho fatto alcune scelte che mi hanno portato a prendere una strada molto diversa da quella che avevo sempre sognato. Ho iniziato la facoltà che ho sempre desiderato fare, ma dopo un anno ho lasciato ed ho cambiato completamente indirizzo di studi. Attualmente sono soddisfatta della mia vita sia familiare che lavorativa, faccio un lavoro che mi piace e in cui credo di avere delle capacità, ma da qualche tempo ho preso consapevolezza di aver sbagliato completamente strada a livello professionale. Per tanto anni ho sempre rivendicato la correttezza di queste mie scelte, probabilmente perché non volevo ammettere di aver sbagliato alla grande, ma ora sta tornando tutto a galla e provo un gran senso di rimpianto perché mi sento di non stare facendo quello che amo, nonostante il lavoro attuale mi piaccia tantissimo e mi dia tante soddisfazioni. Mi sento davvero in colpa perché temo, all'epoca, di aver preso queste decisioni sbagliate trovandomi in un periodo difficile (dopo la fine delle scuole superiori ho sofferto per circa 2 anni di un lieve disturbo alimentare che per fortuna è guarito da quando ho conosciuto il mio attuola marito) ed ora che sono serena e in equilibrio con me stessa ho preso coscienza di tutto questo. Purtroppo non posso tornare indietro e per svariati motivi non posso più intraprendere la strada che ho lasciato, vorrei solo riuscire ad accettare questo sentimento e andare avanti con la mia vita. Di questo sentimento non ne ho mai parlato con nessuno se non accennato a mio marito, ho un rapporto bellissimo con i miei genitori, ma non me la sento di esprimere tutto ciò perché so che si sentirebbero troppo in colpa per non aver capito come stavo e non avermi aiutato in quel momento.
Avete consigli?
Grazie
Grazie per aver condiviso questa parte così intima della tua vita. Quello che stai vivendo è un sentimento comune a molte persone che, con il tempo, guardano al proprio passato con occhi nuovi, spesso più consapevoli e critici. È importante ricordare che le scelte che hai fatto in passato sono state prese in un momento in cui le tue risorse emotive e le tue priorità erano diverse, e, per quanto ora possano sembrare sbagliate, in quel momento rappresentavano ciò che ritenevi giusto per te. È naturale provare un senso di rimpianto, ma non lasciare che questo sentimento oscuri il valore del presente e delle cose belle che hai costruito nella tua vita. Anche se non puoi tornare indietro, puoi trovare modi per onorare quel sogno che hai lasciato, magari esplorandolo in forme nuove, integrandolo nella tua vita attuale in modi creativi e sostenibili. Parlare del tuo vissuto con qualcuno di fiducia potrebbe essere un primo passo per alleggerire il peso emotivo che provi; potrebbe trattarsi di un amico, un familiare o anche di un professionista che ti aiuti a fare chiarezza e ad accettare le tue emozioni senza giudizio. è importante anche considerare che il senso di colpa che provi nei confronti dei tuoi genitori, pur comprensibile, potrebbe essere alleviato da un confronto sincero, ricordando loro che non li ritieni responsabili delle tue scelte, ma che al contrario sei grata per il supporto che ti hanno dato e che continuano a darti. Accettare il passato non significa rinunciare ai tuoi desideri, ma trovare modi per coltivarli, anche a piccoli passi, nel presente. Ciò che conta non è solo ciò che hai fatto o che non hai fatto in passato, ma ciò che scegli di fare ora con questa nuova consapevolezza. Sei riuscita a costruire una vita che, pur con le sue complessità, ti dà soddisfazione e gioie, e questo è un grande traguardo. Abbraccia con gentilezza le emozioni che provi, riconoscendo che sono parte di un percorso di crescita che ti sta portando a capire meglio chi sei e cosa desideri. Non lasciare che il rimpianto definisca il tuo cammino, ma usalo come uno stimolo per vivere il presente in modo più autentico e sereno. Il tuo passato non definisce il tuo valore, ma il modo in cui scegli di vivere il presente e accogliere il futuro può trasformare anche i rimpianti in una fonte di forza e consapevolezza. Ti auguro di trovare serenità e forza nel tuo percorso, con la certezza che ogni passo, anche quello più incerto, contribuisce alla tua crescita. Un caro saluto

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Salve, il primo passo per accettare un determinato sentimento è riconoscerlo, esprimerlo e non negarlo. Che si tratti di frustrazione, rabbia, delusione, rimorso, senso di colpa, vergogna, tristezza; queste emozioni hanno bisogno di essere ascoltate, vissute, espresse, rispettate se vogliamo affrontarle e non farci sovrastare e corrodere interiormente dalla loro intensità o pervasività. Per questo motivo, parlarne, raccontare che tipo di pensieri o fatti hanno fatto scaturire o sono legati al sentimento che sente di provare può essere un passo già di per sé importante. Talvolta parlarne con persone vicine e che hanno loro stesse un'idea su quanto accaduto o da lei vissuto può risultare fuorviante e poco neutrale; si ha bisogno di parlare con se stessi per fare i conti con qualcosa che nel presente ci fa soffrire e che appartiene al nostro passato. Un percorso di psicoterapia può aiutarla a fare i conti col suo passato, a ripercorrerlo e ad analizzare le origini profonde di quel sentimento che la disturba nel presente. L'aiuto di un professionista serve ad evitare di incappare in pensieri autosabotanti, errori indotti da determinate convinzioni o idee rigide, e permette di non essere soli quando si rivisitano emozioni intense o momenti di vita complessi. Da quanto descrive, lei ha bisogno di comprendere cosa le è accaduto nel passato e come mai questo sentimento la porta ad una messa in discussione profonda; ha bisogno di ritrovare la se stessa del passato, raccontarsi e parlare con la se stessa di oggi.
Spero di aver risposto, resto disponibile.
Dott. ssa Martina Paiolo
Buonasera,

capisco il peso che il rimpianto può esercitare sulla sua serenità, soprattutto quando emerge in un momento in cui la sua vita è equilibrata e soddisfacente. È naturale che, con il tempo e una maggiore consapevolezza, si rivedano le scelte passate con occhi diversi, spesso con un senso di autocritica che può essere fin troppo severo. Tuttavia, è importante considerare che ogni decisione presa in passato è stata il risultato delle circostanze, delle informazioni e delle risorse emotive che aveva in quel momento.

Il senso di colpa verso sé stessa e verso i suoi genitori può essere un ostacolo nel processo di accettazione. Invece di vedere queste scelte come "errori", le invito a considerarle come tappe che hanno contribuito a portarla dove è oggi: una persona soddisfatta della propria vita personale e lavorativa, con un rapporto forte e significativo con il proprio marito e i genitori.

Un modo per affrontare questi sentimenti potrebbe essere quello di concentrarsi su come integrare ciò che le manca nella vita che sta vivendo ora. Se non è possibile tornare alla strada originaria, ci sono aspetti o interessi legati al percorso che aveva sognato che potrebbero essere coltivati come passioni o attività parallele? Questo potrebbe aiutarla a sentirsi più completa senza rinnegare le scelte fatte.

Riflettere su ciò che queste emozioni le stanno insegnando sul suo desiderio di autenticità può anche essere un'opportunità per riconnettersi con sé stessa. Esplorare questi sentimenti in un contesto terapeutico potrebbe offrirle un sostegno utile per elaborare i rimpianti e trasformarli in consapevolezza, senza che diventino un peso.

Se sente di voler approfondire, resto disponibile per accompagnarla in questo percorso.
Cara visitatrice,
immagino sia complicato vivere ciò di cui parla.
Non so se ha ricevuto altre risposte alla sua domanda di consigli dai colleghi qui. È doveroso chiarire cosa si intende per "consigli". Non è la sede adatta per suggerire indicazioni precise e pratiche, se questo era il senso. Servono più approfondimenti, si rischierebbe di dire cose che non fanno al caso suo.
Quello che mi sento di dire è che emerge un vissuto di irrimediabilità e di impossibilità di confidarsi con le persone vicine. Sono entrambi temi molto importanti. Lei per il momento comunica con certezza l'obiettivo di accettare questa situazione e andare avanti, come dire "non pensiamoci più". In alcuni casi può essere utile in altri no, come dicevo bisogna approfondire la sua situazione. Ma resterebbe comunque l'emergere di questa percezione di non poter esprimere le cose, per non ferire gli altri, che mi sembra importante da elaborare.
Se proprio dovessi dare un suggerimento è quello di provare a parlarne con un terapeuta. Può sembrare un suggerimento "di parte" ma ho provato ad argomentare il perché.
In ogni caso in bocca al lupo.
Sono forti le emozioni che mi arrivano leggendo la sua storia. Tristezza, rimpianto, ma anche coraggio, decisione e tenacia.
E' vero, non si può tornare indietro e cambiare il passato e questo, come lei stessa dice, bisogna accettarlo.
Come spesso dico ai miei pazienti, il senso di colpa ha il solo scopo di mantenerci agganciati al nostro copione di vita e alle decisioni copionali che abbiamo preso. A volte anche ai ricatti emotivi.
Quindi, per quanto mi rendo conto sia difficile, provi a tenere per un attimo da parte la colpa e a guardare come in quel momento della sua vita, difficile, come lei mi dice, è riuscita a compiere una scelta che in quel momento riteneva essere quella migliore per lei. Non sbagliate, ma quelle che riteneva essere le migliori per poter fare fronte a quanto stava vivendo.
Il timore della colpa, come dice, le impedisce di parlare con i suoi genitori di ciò che prova. Parlare di ciò che si prova, però, non vuol dire puntare il dito contro chi si sta parlando, ma esprimere, appunto, ciò che si prova.
Le scelte che ha compiuto l'hanno portata ad essere la persona che è oggi e, per come si descrive, ha ottenuto dei buoni risultati seppure non siano stati quelli che ha capito essere i migliori per lei. Avrà avuto l'opportunità di imparare molte cose, su di sè, sul mondo, sugli altri e questo è ottimo e importante.
Parlare con i propri cari posso immaginare quanto sia difficile, ma, in caso se la sentisse, può darsene la possibilità. Potrebbe provare a mettere da parte questo senso di colpa che teme loro possano provare e sia più indulgente anche con se stessa: non ha colpa per quelle scelte. Si può partire proprio da quelle per perdonarsi e trovare la strada per accettare se stessi
Le auguro ogni bene
Patrizia
Buonasera, io credo che elaborare questi sentimenti sia di fondamentale importanza per il suo equilibrio emotivo. Spesso si rimpiangono scelte che avevano una cornice diversa di cui tenere conto. Ripercorrere il passato e avere una lettura diversa può aiutare molto. C'è sempre un modo per trovare una strada alternativa. Le suggerisco di cercare uno psicoterapeuta con cui iniziare un percorso personale.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno sig.ra, grazie per aver condiviso questo sentimento di malessere e pentimento che sta vivendo in questo periodo e mi dispiace. Certo indietro non si può tornare ed è proprio inutile pensare o mettersi in discussione se si è scelto bene o male, questo serve solo a farsi del male e rendersi tristi. Lei può pensare che all'epoca, quando ha preso determinate decisioni, le ha prese valutandole e pensando che in quel momento della sua vita quelle scelte sono state le più giuste per lei! A quell'età e considerando il contesto lei stava bene avendo prese Quelle decisioni! Ora non importa la valutazione che ne fa, ora se vuole può cambiare il suo presente.
Spero di poterle essere stata utile in qualche modo...
Cordiali saluti
dr.ssa Rosalia Bellavia
Gentile utente, attraversare con consapevolezza la propria storia, ripercorrere le scelte fatte o non fatte può essere doloroso. Sicuramente riflettere su cosa le è accaduto sui perché di alcune decisioni, e sull'accetazione radicale di ciò che è stato e di ciò che c'è oggi potrebbe essere importante per lei. Il passato non lo cambiamo, il futuro non lo possiamo prevedere ma il presente possiamo scegliere come vogliamo viverlo. Valuti la possibilità di ritagliarsi uno spazio per sè dove poter riflettere su di sè. Rimango a sua disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo
Gentile,

capisco quanto possa essere difficile convivere con il senso di rimpianto e di colpa per scelte passate, soprattutto quando emergono in un momento di equilibrio e serenità come quello che descrive. È importante sottolineare che le decisioni prese in passato non definiscono interamente chi siamo oggi: quelle scelte, seppur difficili, hanno contribuito a portarla alla vita soddisfacente che sta vivendo ora.

Il rimpianto che prova può essere visto come un segnale prezioso, non tanto per cambiare il passato – che, come dice, non è possibile – ma per capire cosa di quella strada abbandonata è ancora importante per lei. Potrebbe esplorare se esistono modi alternativi per integrare nella sua vita attuale ciò che amava di quel percorso, anche in piccole forme: hobby, progetti paralleli, collaborazioni. Spesso non serve cambiare tutto, ma ritrovare parti di sé in modi nuovi.

Il senso di colpa verso i suoi genitori è naturale, ma non deve assumersi il peso di proteggerli da una sofferenza che probabilmente loro stessi, da genitori, comprenderebbero. Parlare con loro, se lo desidera, potrebbe essere liberatorio e permettere di condividere con chi le vuole bene ciò che sta provando, senza necessariamente imputare loro colpe.

Inoltre, potrebbe essere utile lavorare su questo rimpianto in un percorso terapeutico. Un professionista potrebbe aiutarla a dare voce a queste emozioni senza giudizio, accompagnandola verso una piena accettazione delle scelte fatte e delle possibilità future.

Non è mai troppo tardi per coltivare ciò che ama, anche in modi inaspettati.

Cordiali saluti,
Dott. Michele Scala
Mia cara, in certi momenti della vita ci capita di soffrire per le scelte/non scelte che abbiamo fatto. in passato. Un passato in cui probabilmente eravamo diversi da come ci percepiamo ora. E' necessario rivalutare teli scelte/non scelte, esaminare le nostre volontà e possibilità di cambiamento nel qui ed ora. Che spesso sono maggiori di quello che siamo abituati a ritenere. Si feccia aiutare da un professionista di fiducia. Tornerà a vedere la luce
Buonasera, la ringrazio per aver condiviso una parte così profonda della sua storia. Riconosco quanto possa essere difficile convivere con questi sentimenti di rimpianto e colpa, specialmente quando si è consapevoli che le scelte fatte in passato sono state influenzate da momenti di fragilità. È comprensibile che, guardando indietro con la serenità e l'equilibrio che ha conquistato oggi, emergano riflessioni e domande che possono creare un senso di insoddisfazione.

Ciò che mi colpisce, però, è la forza e la resilienza che ha dimostrato nel costruire una vita che, nonostante tutto, le dà soddisfazione sia sul piano lavorativo che familiare. Questo dimostra quanto sia capace di affrontare le difficoltà e trovare un nuovo equilibrio.

Parlare di questi vissuti con un terapeuta potrebbe aiutarla a esplorare più a fondo questi sentimenti e a trovare modi per accettare il suo percorso senza giudicarlo troppo severamente. La terapia offre uno spazio sicuro per dare voce a queste emozioni, riflettere su ciò che conta davvero per lei oggi e, forse, trovare un nuovo modo di integrare ciò che ha lasciato indietro nella sua vita attuale.

Credo che già il fatto di voler accettare e superare questo momento dimostri una grande consapevolezza e desiderio di prendersi cura di sé. Non si giudichi troppo duramente: tutti facciamo scelte influenzate dal contesto del momento, ed è parte della nostra umanità. Le auguro il meglio in questo percorso.
Gentile Utente, È importante ricordare che le scelte che facciamo in un determinato momento sono influenzate dal contesto in cui viviamo. Il periodo difficile che ha attraversato dopo il liceo, con il disturbo alimentare, ha sicuramente influenzato le sue decisioni. In quanto tali, non esistono scelte giuste o sbagliate.
Tuttavia, Se il senso di rimpianto la tormenta e le impedisce di vivere serenamente, potrebbe essere utile rivolgersi a uno psicologo.
Dott.ssa Angela Pistilli
Buonasera. Questo tipo di rimpianto è un sentimento comune, soprattutto quando, con una maggiore consapevolezza di sé, si guarda indietro a decisioni prese in passato.

Il punto centrale sembra essere il bisogno di accettare questa parte della sua storia senza giudicarla con la lente severa del presente. Ha fatto quelle scelte in un periodo di difficoltà, cercando il meglio per sé in quel momento. Non è segno di errore, ma di adattamento: ha trovato un percorso che oggi le dà soddisfazione. Anche se non è esattamente quello che aveva sognato, non significa che abbia "sbagliato alla grande". Piuttosto, ha dimostrato resilienza e capacità di reinventarsi.
Non è detto che l'amore per ciò che ha dovuto lasciare deve sparire: può esprimersi in modi nuovi, anche fuori dal contesto lavorativo, trovando spazio nella sua vita in altre forme.
Un caro saluto.
Gentile utente grazie per la condivisione di questo suo disagio. Le consiglio di iniziare un percorso terapeutico dove poter approfondire questa problematica. Il mio approccio consiste in una prima call gratuita telefonica dove viene fatta una prima raccolta anamnestica e viene circoscritta la problematica a cui far seguire un percorso terapeutico in presenza oppure online. Per ulteriori delucidazioni non esiti a contattarmi. Cordialità dott. Gaetano Marino
Buona sera. Da quanto dice sembra che sentirsi soddisfatta, come lo del suo attuale lavoro e famiglia, apra la possibilità di prendere atto di un rimpianto e di conseguente sentimento di colpa per non essersi ascoltata fino in fondo. I suoi genitori hanno un ruolo nel cambio di facoltà? Sembra che tutte le cose belle che oggi ha abbiano avuto in realtà un pesante costo personale. Costo che riverbera nel presente nel sentire di non poter esprimere e condividere questo sentimento. Il consiglio è quello di ascoltarsi fino in fondo, e di farlo di fronte ad una persona che possa sancire come davvero reale la sua espressione, e che possa inoltre darle la possibilità di esplorare e di confermare così le sue capacità. Lei merita uno spazio ulteriore. In fondo lo ha sempre sentito, anche se non sempre, ad oggi, lo ha ascoltato. Se essere soddisfatta le ha permesso di constare che non la soddisfa, allora forse può andare fino in fondo a questa questione.
Salve, il fatto che ne abbia potuto parlare con suo marito è una buona cosa. Se potesse confidarsi anche con un'amica che la conosce e la capisce, il processo di accettazione potrebbe prendere una svolta in avanti. Un'altra soluzione sarebbe quella di parlarne con un terapeuta che l'aiuti ad elaborare questo vissuto per accettare pienamente la situazione. Un cordiale saluto
Dott.ssa Marina Bonadeni
Gent.ma, se si sente disorientata rispetto alle scelte di vita che ha fatto, provi a chiedere una consultazione in cui poter raccontare questi suoi pensieri e insoddisfazioni. Non è escluso che un lavoro psicoterapeutico possa accompagnarla verso un rinnovato equilibrio personale e la riconquista di un orientamento soddisfacente nella vita, andando al di là di ricordi, rimproveri o rimpianti. SG
Buonasera,
non sempre abbiamo tutto sotto il nostro pieno controllo. Talvolta riusciamo ad essere pienamente consapevoli di quel che vogliamo e facciamo, operando scelte accurate, altre volte occorre accettare quel che si presenta, se si hanno particolari necessità da assecondare. Andrebbe la pena di fare un breve percorso volto a ristabilire quali come sono avvenuti alcuni passaggi per stabilire che forma e contenuti dare ai progetti del futuro, verificando se ha tempo per attivare più iniziative.
Un cordiale saluto
dott.ssa Marzia Sellini

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