Buonasera Dottori, scusate il disturbo ma ho un problema. Sono un ragazzo di 29 anni, figlio unico

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Buonasera Dottori, scusate il disturbo ma ho un problema.
Sono un ragazzo di 29 anni, figlio unico e nipote unico. Circa un anno e mezzo fa ho perso mio nonno, al quale ero estremamente legato, a causa di una linfocitosi cronica che dopo tantissimi anni si è trasformata in una leucemia fulminante. A seguito di ciò ho sviluppato una forte rabbia e per questo ho deciso di farmi aiutare da uno psicologo. Purtroppo, però, dalla morte di nonno ho sviluppato anche una paura che i miei familiari possano ammalarsi.
Ad “aggravare” questa mia paura, dopo circa un anno dalla perdita di mio nonno, si è aggiunta una diagnosi errata di alzheimer per mio padre. Avendo problemi di insonnia, si è recato da una neurologa. La predetta dopo averlo sottoposto ad un mini mental test con punteggio di 28/30 ed avendo saputo che mia nonna è morta a causa dell’alzheimer diagnosticato abbondantemente oltre i settant’anni, ha ritenuto che potesse esserne affetto anche lui. Pertanto ci indicava di fare il prelievo del liquor, altri accertamenti e nel frattempo prescriveva un farmaco (mantina?! Perdonatemi ma non ricordo il nome preciso).
Prima di fare ciò decidevamo di sentire un altro parere e, per questo, ci siamo affidati ad un professore che ha sottoposto mio padre a test cognitivi di vario tipo e ad un elettroencefalogramma quantitativo.
Entrambi gli “esami” hanno accertato una integrità delle funzioni cognitive.
Voglio precisare, inoltre, che mio padre non ha mai avuto “sintomi” come dimenticanze o difficoltà ad orientarsi nel tempo e nello spazio.
Tuttavia, nonostante ciò, ho la costante paura che abbia questa malattia. Faccio mille ricerche su internet, ogni giorno lo tedio facendogli fare calcoli matematici, contando al contrario, dandogli tre parole da dover ricordare come nel MMSE, facendogli fare giochi per allenare la mente sull’iPad ecc.
Cerco in ogni suo atteggiamento qualcosa che non va, anche un colpo di tosse mi fa pensare al peggio.
Questa continua ricerca di un sintomo di una grave malattia lo metto in pratica su tutte le persone della mia famiglia, compreso me stesso.
Penso di essere diventato ipocondriaco, anzi ne sono convinto e consapevole. Cerco di scacciare via i brutti pensieri, mi rendo conto di essere esagerato ma è come se fossi sopraffatto da questa paura. Perdo la lucidità come se nulla fosse mentre quando si tratta di aiutare altre persone a trovare soluzioni ad alcuni problemi sono sempre pronto e deciso.
Non so più cosa fare. Ho paura che quegli esami non siano sufficienti ad escludere la diagnosi del primo neurologo ma al contempo so che sto esagerando a continuare a pensare “male”.
Scusate se vi ho tediato, Vi auguro una buona giornata :)
Grazie grazie grazie
Buongiorno, il MMSE (mini mental) è un test di screening, mentre i test cognitivi neuropsicologici sono più specifici per cogliere tutti gli aspetti di un sospetto decadimento cognitivo. Se il papà ha superato i test neuropsicologici senza evidenza di deficit cognitivi, mi sento di rassicurarla. E' chiaro però che in futuro non bisognerà sottovalutare i campanelli d'allarme quali dimenticanze, confusione sui nomi o sui luoghi ecc, in modo da rivalutare con una nuova diagnosi.

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