Buonasera dottori, scrivo qui perché ho bisogno urgentemente di aiuto. Sono una ragazza di 20 anni,
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Buonasera dottori, scrivo qui perché ho bisogno urgentemente di aiuto.
Sono una ragazza di 20 anni, soffro da quando avevo 14 anni del disturbo bipolare di tipo 1 e da circa 3 settimane ho smesso di utilizzare canapa. Premetto che né facevo uso con il mio fidanzato abitualmente, per circa 2 anni e 3 mesi, arrivando però anche a 5-7 volte al giorno (una per entrambi). Avevo anche interrotto la psicoterapia e l'assunzione dei farmaci che mi erano stati prescritti (litio e velafaxina) per un bel po' di tempo perché credevo di stare meglio. Il 21 Settembre però, ho avuto un orribile episodio causato proprio dall'utilizzo della canapa, che fumai mentre stavo riprendendo il litio e alcuni antibiotici per la tosse. Mangiavo anche poco e quella sera ho avuto un orribile attacco di panico, che si è evoluto in uno stato ansioso durato 2 giorni. Ora sono 3 settimane che non fumo, sono tornata in terapia e mi sono state anche prescritte gocce di Xanax. Il problema più grave è che sto soffrendo molto di depersonalizzazione e derealizzazione, che non mi sta facendo più vivere bene. Prima uscivo, ero tranquilla, nonostante i cambi d'umore ma ora non riesco quasi più a uscire fuori casa e a stento a staccarmi dai miei genitori, persino loro a volte non mi sembrano reali. Non so come devo comportarmi, ho paura che questa cosa non vada più via e mi porta un senso di angoscia totale. Potete dirmi se ciò che sto avendo è causato dal thc nel sangue? Dovrei fare un ricovero? Alcuni consigliano anche ipnosi, vi prego di aiutarmi al più presto, grazie
Sono una ragazza di 20 anni, soffro da quando avevo 14 anni del disturbo bipolare di tipo 1 e da circa 3 settimane ho smesso di utilizzare canapa. Premetto che né facevo uso con il mio fidanzato abitualmente, per circa 2 anni e 3 mesi, arrivando però anche a 5-7 volte al giorno (una per entrambi). Avevo anche interrotto la psicoterapia e l'assunzione dei farmaci che mi erano stati prescritti (litio e velafaxina) per un bel po' di tempo perché credevo di stare meglio. Il 21 Settembre però, ho avuto un orribile episodio causato proprio dall'utilizzo della canapa, che fumai mentre stavo riprendendo il litio e alcuni antibiotici per la tosse. Mangiavo anche poco e quella sera ho avuto un orribile attacco di panico, che si è evoluto in uno stato ansioso durato 2 giorni. Ora sono 3 settimane che non fumo, sono tornata in terapia e mi sono state anche prescritte gocce di Xanax. Il problema più grave è che sto soffrendo molto di depersonalizzazione e derealizzazione, che non mi sta facendo più vivere bene. Prima uscivo, ero tranquilla, nonostante i cambi d'umore ma ora non riesco quasi più a uscire fuori casa e a stento a staccarmi dai miei genitori, persino loro a volte non mi sembrano reali. Non so come devo comportarmi, ho paura che questa cosa non vada più via e mi porta un senso di angoscia totale. Potete dirmi se ciò che sto avendo è causato dal thc nel sangue? Dovrei fare un ricovero? Alcuni consigliano anche ipnosi, vi prego di aiutarmi al più presto, grazie
Buongiorno. Lei descrive una situazione molto delicata, perchè, a parte la diagnsi del Disturbo Bipolare, ha fatto assunzione di cannabis a lungo e in quantità non piccola, con interruzione del protocollo farmacologico prescritto. Inoltre, lo stato di ansia importante che ha sperimentato non deve più ripetersi per non determinare un condizionamento operante, che poi tende a ricreare il disturbo. Se è in cura con un bravo specialista, che sa prescriverle una terapia al momento contenitiva dello stato d'ansia, e sta conducendo una valida psicoterapia però dedicata specificamente al disturbo da panico, senza creare dipendenza dai farmaci, abolendo del tutto il ricorso al fumo, non deve preoccuparsi. Da esperto di ipnosi, non consiglierei mai in una situazione del genere una ipnosiiterapia. Lei può imparare a stare dritta in piedi da sola, senza ricorrere alla trance, aiutata, ma facendo scelte giuste e curando lo stile di vita, la alimentazione, la attività fisica, riempendo la sua vita di positive passioni e non gestendo mai la farmacoterapia senza concordare tutto con il suo curante. Un grande augurio! Un saluto.
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