Buonasera dottori. Inizio col dire che, da anni, soffro di reflusso. Dapprima soltanto occasionalme
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Buonasera dottori.
Inizio col dire che, da anni, soffro di reflusso. Dapprima soltanto occasionalmente e riuscivo a contestualizzarlo con pasti abbondanti o pesanti da digerire. Dopo un lutto improvviso in famiglia, è iniziata la prima parte del mio calvario. Somatizzo l’ansia e i dispiaceri con lo stomaco, il reflusso si è cronicizzato a tal punto da soffrirne ogni giorno, accompagnato da extrasistole, malessere generale e una repentina perdita di peso. Per un periodo, seguita naturalmente dal medico, ho assunto inibitori di pompa protonica, che mi hanno solo alleviato qualche sintomo senza però risolvere il problema.
La situazione è molto peggiorata dopo essermi sottoposta al vaccino anti-Covid. Fino a quel momento, reflusso a parte, avevo sempre goduto di ottima salute. Da quel giorno, oltre ad aver avuto problemi cardiaci, dolori muscolari e articolari (che tutt’oggi, dopo un anno, persistono), il reflusso è peggiorato, ho iniziato ad avere problemi digestivi, nausee quotidiane e in generale un’alterazione del sistema immunitario. Tutt’oggi mi ritrovo i linfonodi del collo reattivi e ingrossati. Mi sono rivolta ad un allergologo/immunologo che mi ha confermato come, in alcuni soggetti, effettivamente ci sia stata un’eccessiva risposta immunitaria alla vaccinazione. Ho anche effettuato, dietro suo consiglio, il patch test, risultando allergica al nichel.
Dopo l’ennesima visita da uno specialista, ad agosto vengo sottoposta a gastroscopia, con diagnosi di ristagno biliare gastrico, antrite varioliforme, h.p. test negativo. Dall’ecografia invece risulta un polipo di 4 mm alla colecisti da tenere sotto controllo.
Mi sono stati prescritti Debridat e Ursilon per 3 settimane. Il sollievo dalle nausee (che avverto accompagnate da una sorta di “morsa” allo stomaco e all’esofago) è stato lieve e durato perlopiù il tempo della cura.
Ad oggi, la qualità della mia vita è seriamente compromessa. Mangio letteralmente quattro cose messe in croce. Evito gli alimenti con alto contenuto di nichel. Evito gli alimenti con istamina alta. Evito tutti i latticini (grana a parte) poichè sospetto intolleranza al lattosio - o alla caseina, dal momento che anche i prodotti delattosati mi fanno stare male. Ho eliminato completamente gli zuccheri, anche quelli della frutta. Sospetto sensibilità al glutine(pur essendo negativa alla celiachia), dal momento che, a volte, anche mangiando un pezzo di pane, mi si scatena la nausea.
Concludo dicendo che, tutto questo, ha aggravato parecchio i miei già preesistenti problemi di ansia, poichè anche il semplice alimentarmi è diventato fonte di stress. Il medico mi ha prescritto le Xanax ma io sono stanca di far dipendere il mio benessere dai farmaci. Sono stanca di approcciarmi al cibo con tanta tensione, poichè ogni alimento può potenzialmente provocarmi malessere.
Non ce la faccio più. Non so perchè sto male, non so che indagini diagnostiche effettuare per intraprendere un percorso terapeutico, non so nemmeno a quale specialista rivolgermi per risolvere le mie problematiche senza essere imbottita di farmaci, che comunque si sono rivelati fallimentari. In tutto questo, continuo a perdere peso. Le analisi del sangue non hanno messo in luce granchè.
Ringrazio anticipatamente chi vorrà darmi delucidazioni.
Inizio col dire che, da anni, soffro di reflusso. Dapprima soltanto occasionalmente e riuscivo a contestualizzarlo con pasti abbondanti o pesanti da digerire. Dopo un lutto improvviso in famiglia, è iniziata la prima parte del mio calvario. Somatizzo l’ansia e i dispiaceri con lo stomaco, il reflusso si è cronicizzato a tal punto da soffrirne ogni giorno, accompagnato da extrasistole, malessere generale e una repentina perdita di peso. Per un periodo, seguita naturalmente dal medico, ho assunto inibitori di pompa protonica, che mi hanno solo alleviato qualche sintomo senza però risolvere il problema.
La situazione è molto peggiorata dopo essermi sottoposta al vaccino anti-Covid. Fino a quel momento, reflusso a parte, avevo sempre goduto di ottima salute. Da quel giorno, oltre ad aver avuto problemi cardiaci, dolori muscolari e articolari (che tutt’oggi, dopo un anno, persistono), il reflusso è peggiorato, ho iniziato ad avere problemi digestivi, nausee quotidiane e in generale un’alterazione del sistema immunitario. Tutt’oggi mi ritrovo i linfonodi del collo reattivi e ingrossati. Mi sono rivolta ad un allergologo/immunologo che mi ha confermato come, in alcuni soggetti, effettivamente ci sia stata un’eccessiva risposta immunitaria alla vaccinazione. Ho anche effettuato, dietro suo consiglio, il patch test, risultando allergica al nichel.
Dopo l’ennesima visita da uno specialista, ad agosto vengo sottoposta a gastroscopia, con diagnosi di ristagno biliare gastrico, antrite varioliforme, h.p. test negativo. Dall’ecografia invece risulta un polipo di 4 mm alla colecisti da tenere sotto controllo.
Mi sono stati prescritti Debridat e Ursilon per 3 settimane. Il sollievo dalle nausee (che avverto accompagnate da una sorta di “morsa” allo stomaco e all’esofago) è stato lieve e durato perlopiù il tempo della cura.
Ad oggi, la qualità della mia vita è seriamente compromessa. Mangio letteralmente quattro cose messe in croce. Evito gli alimenti con alto contenuto di nichel. Evito gli alimenti con istamina alta. Evito tutti i latticini (grana a parte) poichè sospetto intolleranza al lattosio - o alla caseina, dal momento che anche i prodotti delattosati mi fanno stare male. Ho eliminato completamente gli zuccheri, anche quelli della frutta. Sospetto sensibilità al glutine(pur essendo negativa alla celiachia), dal momento che, a volte, anche mangiando un pezzo di pane, mi si scatena la nausea.
Concludo dicendo che, tutto questo, ha aggravato parecchio i miei già preesistenti problemi di ansia, poichè anche il semplice alimentarmi è diventato fonte di stress. Il medico mi ha prescritto le Xanax ma io sono stanca di far dipendere il mio benessere dai farmaci. Sono stanca di approcciarmi al cibo con tanta tensione, poichè ogni alimento può potenzialmente provocarmi malessere.
Non ce la faccio più. Non so perchè sto male, non so che indagini diagnostiche effettuare per intraprendere un percorso terapeutico, non so nemmeno a quale specialista rivolgermi per risolvere le mie problematiche senza essere imbottita di farmaci, che comunque si sono rivelati fallimentari. In tutto questo, continuo a perdere peso. Le analisi del sangue non hanno messo in luce granchè.
Ringrazio anticipatamente chi vorrà darmi delucidazioni.
Buongiorno. Mi dispiace molto per la sua situazione, da questo messaggio evinco che questo malessere fisico e mentale non le sta permettendo di vivere serenamente. Ha segnalato diverse problematiche, per la quali le consiglio in primo luogo una visita nutrizionale, così da iniziare a mangiare in modo equilibrato cercando di capire, insieme al professionista, quali sono gli alimenti che veramente le creano problemi. In secondo luogo, mi permetto di consigliarle una visita psicologica poichè ha segnalato problemi di ansia persistenti. Come ha detto lei, non è giusto che il suo benessere dipenda dai farmaci. Resto a sua disposizione.
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Salve,
Consiglio una visita medica approfondita per capire la causa dei suoi malesseri e una visita nutrizionale per affrontare la situazione anche da questo punto di vista.
A disposizione
Dott Stefano Carrara
Biologo nutrizionista e massaggi per il benessere
Cavenago di brianza e Rho
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Buonasera. Capisco le sue preoccupazioni, ma considerando il problema da ansia persistente che lei cita e per cui sta assumendo Xanax, le consiglio vivamente di rivolgersi ad uno psicoterapeuta, possibilmente che collabori anche con un nutrizionista per impostare un percorso ad hoc per lei. Cordiali saluti, dott. Francesco Cinti
Salve, il mio consiglio è quello di ricominciare da capo ovvero analizzare la situazione da quando è partito il reflusso. Parlare della sua storia clinica remota anche se sono passati 20 anni per esempio perchè probabilmente è lì che si trova la probabile causa e quindi soluzione. Bisogna valutare se sono presenti anche dei sintomi articolari o muscolari e la salute intestinale e microbica. Analizzando bene storia clinica remota, presente e l'evoluzione dei sintomi si possono fare delle ipotesi, per esempio se lei ha anche gonfiori e dolori addominali si potrebbe fare un breath test e vedere se è presente una SIBO (sovracrescita batterica intestinale) che si risolve mediante la corretta terapia antibiotica e la dieta Low Fodmap's, chiaramente come avrà capito è necessario fare le adeguate analisi per pensare a quali esami fare e che terapia nutrizionale sia più adatta. Spero di esserle stata un po' di aiuto.
Le mando un caro saluto, Dott.ssa Maria Luz Viloria
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Buongiorno,
ciò che consiglio in prima battuta è di fare una dieta antireflusso specifica
Resto a disposizione
Drssa G. Viviana Martiradonna
ciò che consiglio in prima battuta è di fare una dieta antireflusso specifica
Resto a disposizione
Drssa G. Viviana Martiradonna
Buongiorno, premesso una esclusione di disturbi organici dell'apparato gastrointestinale, il quadro descritto sembrerebbe compatibile con un disturbo funzionale. L' alterato equilibrio tra cervello e apparato gastrointestinale a causa dell'ansia, sembra sia alla base dei suoi problemi. Capisco bene il non voler far dipendere il suo benessere fisico dai farmaci quali lo Xanax. Difatti un consulto con uno psicoterapeuta potrebbe esserle di aiuto. Dal punto di vista nutrizionale, le consiglio di rivolgersi ad un professionista per poter affrontare insieme i sintomi sistemici dell'allergia al nichel se presenti, per poter capire se sussiste una gluten sensitivy e per poter risolvere i problemi legati all' eliminazione dei cibi che ha citato. Resto a disposizione per chiarimenti. Cordialmente.
Dott.ssa Chiara Serrao
Dott.ssa Chiara Serrao
Buonasera, a volte ( dopo aver escluso eventuali patologie) per il reflusso e altri disturbi digestivi è utile un piano alimentare specifico e personalizzato, eventualmente abbinato ad integratori naturali. Sono disponibile ad una consulenza medica.
Saluti.
Saluti.
Buongiorno,
Sono molto dispiaciuta per la sua situazione attuale e possiamo solo immaginare il forte disagio cui è sottoposta.
Sicuramente la sua situazione merita un approccio multidisciplinare: ovvero un pool di professionisti (come: nutrizionista, gastroenterologo, psicoterapeuta, medico di base) che collaborino fra loro al fine di instradarla ad una via terapeutica efficace per il suo quadro.
Cordialmente
Sono molto dispiaciuta per la sua situazione attuale e possiamo solo immaginare il forte disagio cui è sottoposta.
Sicuramente la sua situazione merita un approccio multidisciplinare: ovvero un pool di professionisti (come: nutrizionista, gastroenterologo, psicoterapeuta, medico di base) che collaborino fra loro al fine di instradarla ad una via terapeutica efficace per il suo quadro.
Cordialmente
Buongiorno,
Concordo con i miei colleghi per un approccio multidisciplinare (nutrizionista, psicoterapeuta, gastroenterologo...) affinché il suo quadro sintomatologico possa migliorare così come la sua vita.
Un abbraccio
Concordo con i miei colleghi per un approccio multidisciplinare (nutrizionista, psicoterapeuta, gastroenterologo...) affinché il suo quadro sintomatologico possa migliorare così come la sua vita.
Un abbraccio
Buonasera, pienamente d’accordo con i miei colleghi che le consigliano un approccio terapeutico multidisciplinare.
Un consulto con un gastroenterologo potrebbe sicuramente escludere eventuali disturbi organici dell'apparato gastrointestinale. Si potrebbe lavorare quindi sia dal punto di vista nutrizionale, affrontando tutti i problemi da lei lamentati, che psicologico. Purtroppo dalle sue parole emerge tutta l’ansia e la tensione che la accompagnano e ciò si ripercuote inevitabilmente sul corretto funzionamento dell’apparato gastrointestinale. Un atteggiamento “più sereno e rilassato” la aiuterebbe sicuramente. Mi
Auguri che lei possa trovare i migliori professionisti, e che non debba ricorrere a farmaci.
Resto a disposizione, Dott.ssa Valentina Pavone
Un consulto con un gastroenterologo potrebbe sicuramente escludere eventuali disturbi organici dell'apparato gastrointestinale. Si potrebbe lavorare quindi sia dal punto di vista nutrizionale, affrontando tutti i problemi da lei lamentati, che psicologico. Purtroppo dalle sue parole emerge tutta l’ansia e la tensione che la accompagnano e ciò si ripercuote inevitabilmente sul corretto funzionamento dell’apparato gastrointestinale. Un atteggiamento “più sereno e rilassato” la aiuterebbe sicuramente. Mi
Auguri che lei possa trovare i migliori professionisti, e che non debba ricorrere a farmaci.
Resto a disposizione, Dott.ssa Valentina Pavone
Gentilissima paziente,
Concordo con quanto detto dai colleghi.
Le auguro di riuscire a risolvere il suo problema il più presto possibile.
Cordialmente
Dott.ssa Fabiana Avallone
Concordo con quanto detto dai colleghi.
Le auguro di riuscire a risolvere il suo problema il più presto possibile.
Cordialmente
Dott.ssa Fabiana Avallone
Cara/o paziente, mi dispiace molto sentire che stai attraversando un momento così difficile. È evidente che hai affrontato molte sfide e hai sperimentato diversi sintomi che hanno avuto un impatto significativo sulla tua salute e sul tuo benessere generale.
È importante che tu sappia che ci sono molte persone che, come te, stanno lottando con sintomi simili e che cercano soluzioni per migliorare la propria qualità di vita. Anche se può sembrare frustrante non avere risposte chiare o una soluzione immediata, è essenziale mantenere la speranza e continuare a cercare aiuto.
In una situazione complessa come la tua, potrebbe essere utile considerare un approccio integrato alla salute, coinvolgendo diversi professionisti sanitari, tra cui nutrizionisti, gastroenterologi, allergologi e terapisti specializzati in ansia e stress.
Per quanto riguarda la tua dieta, sembra che tu abbia già fatto dei passi importanti nell'identificare e evitare gli alimenti che potrebbero peggiorare i tuoi sintomi. Continua a lavorare con un nutrizionista esperto che possa aiutarti a pianificare pasti che siano nutrienti e facili da digerire, mentre eviti gli alimenti che possono causare problemi.
È anche importante continuare a comunicare apertamente con il tuo medico e a esplorare opzioni di trattamento che possano aiutarti a gestire i sintomi senza dipendere esclusivamente dai farmaci. L'uso di farmaci può essere utile in alcuni casi, ma è comprensibile la tua preoccupazione riguardo alla dipendenza da essi.
Per quanto riguarda le indagini diagnostiche, potresti voler discutere con il tuo medico di ulteriori test che potrebbero essere utili nel determinare la causa sottostante dei tuoi sintomi. Questo potrebbe includere ulteriori esami del sangue, test allergici più approfonditi, o altre procedure diagnostiche consigliate dal tuo gastroenterologo.
Infine, è importante che tu continui a prenderti cura di te stessa e a cercare il supporto di amici, familiari e professionisti sanitari che possano aiutarti lungo il percorso. Non sei sola in questa lotta e ci sono risorse e persone disposte ad aiutarti a trovare sollievo e migliorare la tua salute complessiva. Continua a cercare risposte e non perdere mai la speranza che le cose possano migliorare.
Forza!
È importante che tu sappia che ci sono molte persone che, come te, stanno lottando con sintomi simili e che cercano soluzioni per migliorare la propria qualità di vita. Anche se può sembrare frustrante non avere risposte chiare o una soluzione immediata, è essenziale mantenere la speranza e continuare a cercare aiuto.
In una situazione complessa come la tua, potrebbe essere utile considerare un approccio integrato alla salute, coinvolgendo diversi professionisti sanitari, tra cui nutrizionisti, gastroenterologi, allergologi e terapisti specializzati in ansia e stress.
Per quanto riguarda la tua dieta, sembra che tu abbia già fatto dei passi importanti nell'identificare e evitare gli alimenti che potrebbero peggiorare i tuoi sintomi. Continua a lavorare con un nutrizionista esperto che possa aiutarti a pianificare pasti che siano nutrienti e facili da digerire, mentre eviti gli alimenti che possono causare problemi.
È anche importante continuare a comunicare apertamente con il tuo medico e a esplorare opzioni di trattamento che possano aiutarti a gestire i sintomi senza dipendere esclusivamente dai farmaci. L'uso di farmaci può essere utile in alcuni casi, ma è comprensibile la tua preoccupazione riguardo alla dipendenza da essi.
Per quanto riguarda le indagini diagnostiche, potresti voler discutere con il tuo medico di ulteriori test che potrebbero essere utili nel determinare la causa sottostante dei tuoi sintomi. Questo potrebbe includere ulteriori esami del sangue, test allergici più approfonditi, o altre procedure diagnostiche consigliate dal tuo gastroenterologo.
Infine, è importante che tu continui a prenderti cura di te stessa e a cercare il supporto di amici, familiari e professionisti sanitari che possano aiutarti lungo il percorso. Non sei sola in questa lotta e ci sono risorse e persone disposte ad aiutarti a trovare sollievo e migliorare la tua salute complessiva. Continua a cercare risposte e non perdere mai la speranza che le cose possano migliorare.
Forza!
Mi dispiace molto per il calvario che sta attraversando, e comprendo quanto possa essere difficile convivere con sintomi così persistenti e debilitanti, specialmente quando influenzano così tanto la qualità della vita e il rapporto con il cibo. Provo a fornirle alcuni spunti e suggerimenti per poter organizzare un percorso diagnostico e terapeutico adeguato: - Approccio multidisciplinare: Dato il quadro complesso, una valutazione multidisciplinare potrebbe essere la chiave. Potrebbe essere utile coinvolgere un gastroenterologo, un nutrizionista esperto in intolleranze alimentari e un supporto psicologico per gestire l’ansia e il rapporto con il cibo, evitando che diventi fonte di ulteriore stress. - Gestione del reflusso e del ristagno biliare: Il reflusso biliare può essere persistente e difficile da trattare. Se i sintomi continuano, potrebbe valutare con il gastroenterologo un cambio di farmaci o l’aggiunta di un protettore della mucosa gastroesofagea per ridurre l’irritazione. - Intolleranze e sensibilità alimentari: Poiché è risultato positivo al test del nichel, oltre alla riduzione degli alimenti ad alto contenuto di nichel, potrebbe essere utile una dieta a rotazione o di esclusione mirata. A volte le sensibilità alimentari possono essere aggravate dalla somatizzazione dell’ansia, quindi un percorso dietetico personalizzato e graduale è fondamentale.
Valutazione per SIBO (Small Intestinal Bacterial Overgrowth): La SIBO può causare sintomi molto simili a quelli che descrive, come gonfiore, nausea e reflusso. Un test del respiro per la SIBO potrebbe fornire risposte, dato che anche l’alterata risposta immunitaria può avere influenzato la flora intestinale. - Sostegno nutrizionale personalizzato: La perdita di peso e le restrizioni alimentari possono portare a carenze nutrizionali che a loro volta influenzano energia, umore e sistema immunitario. Potrebbe essere utile confrontarsi con un nutrizionista che sappia come supportare il corpo in queste condizioni, garantendo un equilibrio anche con le limitazioni necessarie. - Supporto psicologico: La somatizzazione dei sintomi gastrointestinali è comune in periodi di stress prolungato, e un supporto psicologico potrebbe aiutare a gestire l’ansia e ripristinare un approccio più sereno al cibo. Tecniche come la mindfulness o la terapia cognitivo-comportamentale possono essere di supporto.
- Indagini di secondo livello: Se non è già stato fatto, esami di secondo livello come test per la permeabilità intestinale, il profilo microbiotico intestinale o un approfondimento immunologico per eventuali risposte autoimmuni potrebbero aiutare a individuare cause sottostanti dei sintomi.
Mi auguro che questi suggerimenti possano aiutarla a trovare un punto di partenza. Non esiti a cercare un percorso terapeutico personalizzato con un team di specialisti per ritrovare il benessere che merita.
Distinti saluti
Dr Luca Agostini
Valutazione per SIBO (Small Intestinal Bacterial Overgrowth): La SIBO può causare sintomi molto simili a quelli che descrive, come gonfiore, nausea e reflusso. Un test del respiro per la SIBO potrebbe fornire risposte, dato che anche l’alterata risposta immunitaria può avere influenzato la flora intestinale. - Sostegno nutrizionale personalizzato: La perdita di peso e le restrizioni alimentari possono portare a carenze nutrizionali che a loro volta influenzano energia, umore e sistema immunitario. Potrebbe essere utile confrontarsi con un nutrizionista che sappia come supportare il corpo in queste condizioni, garantendo un equilibrio anche con le limitazioni necessarie. - Supporto psicologico: La somatizzazione dei sintomi gastrointestinali è comune in periodi di stress prolungato, e un supporto psicologico potrebbe aiutare a gestire l’ansia e ripristinare un approccio più sereno al cibo. Tecniche come la mindfulness o la terapia cognitivo-comportamentale possono essere di supporto.
- Indagini di secondo livello: Se non è già stato fatto, esami di secondo livello come test per la permeabilità intestinale, il profilo microbiotico intestinale o un approfondimento immunologico per eventuali risposte autoimmuni potrebbero aiutare a individuare cause sottostanti dei sintomi.
Mi auguro che questi suggerimenti possano aiutarla a trovare un punto di partenza. Non esiti a cercare un percorso terapeutico personalizzato con un team di specialisti per ritrovare il benessere che merita.
Distinti saluti
Dr Luca Agostini
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