Buonasera dottori Ho 22 anni, sono sempre stato un ragazzo ansioso, sopratutto negli ultimi 5 anni
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Buonasera dottori
Ho 22 anni, sono sempre stato un ragazzo ansioso, sopratutto negli ultimi 5 anni
Da 8 mesi soffro di forte ansia, sopratutto quando devo allontarmi da casa o devo fare qualcosa di programmato perché ho paura di star male
Questo è partito principalmente quando 8 mesi fa 3 giorni di fila ero in biblioteca a studiare e mi veniva una forte ansia associata a nausea.
Il medico di base mi ha prescritto l'alprazolam in gocce da prendere in caso di bisogno
Il giorno dell'esame (in quel periodo avevo sempre forte ansia) ho preso gocce, ma devo dire che non mi hanno fatto un grande effetto.
Allora mi sono rivolto da una psichiatra, che mi ha prescritto escitalopram.
Adesso sono quasi 7 mesi che lo prendo, ma mi sembra che è come se non lo prendessi, non mi ha dato neanche effetti collaterali, tranne sogni anomali.
Insieme a quello mi ha dato lo xanax, anch'esso l'ho provato in 2 occasioni ma non mi ha calmato (mi chiedo se è normale che un ansiolitico così non riduca l'ansia)
In tutto questo è da 3 mesi che faccio una seduta a settimana con una psicologa
Recentemente ho rivisto la psichiatra che mi ha detto di abbandonare l'antidepressivo e di non assumerne altri perché per questo tipo d'ansia non fanno niente
Io ho paura ad abbandonarlo anche perché sul bugiardino c'è scritto che bisogna abbandonarlo gradualmente
Al posto dello xanax mi ha dato il tavor, che devo ancora provare
Volevo fare 2 domande
La prima è qual'è la differenza tra xanax e tavor a livello di potenza e di effetti
La seconda: È vero che non ci sono altri antidepressivi che possono aiutarmi?
(Tipo duloxetina)
Io durante il giorno sono tranquillo, la notte dormo bene, l'ansia la ho a pensare a qualcosa di programmato, ho come una paura e un dubbio sul "se dovessi stare male".
E purtroppo quando poi faccio quella cosa non sono tranquillo.
Diverso è se è una cosa decisa all'ultimo.
La paura di allontarmi troppo da casa per magari anche solo 2-3 giorni la ho da 5 anni, secondo me sempre collegato alla paura di stare male fuori casa
Non ho ansia se sono in mezzo alla gente, in una piazza, in un ascensore o in un tremo
Se invece devo andare in università questa è una cosa programmato e mi sale l'ansia, quindi è come un cane che si morde la coda e l'ansia sale con la paura sempre di stare male e di avere la nausea.
Grazie mille per il tempo che mi avete dedicato
Ho 22 anni, sono sempre stato un ragazzo ansioso, sopratutto negli ultimi 5 anni
Da 8 mesi soffro di forte ansia, sopratutto quando devo allontarmi da casa o devo fare qualcosa di programmato perché ho paura di star male
Questo è partito principalmente quando 8 mesi fa 3 giorni di fila ero in biblioteca a studiare e mi veniva una forte ansia associata a nausea.
Il medico di base mi ha prescritto l'alprazolam in gocce da prendere in caso di bisogno
Il giorno dell'esame (in quel periodo avevo sempre forte ansia) ho preso gocce, ma devo dire che non mi hanno fatto un grande effetto.
Allora mi sono rivolto da una psichiatra, che mi ha prescritto escitalopram.
Adesso sono quasi 7 mesi che lo prendo, ma mi sembra che è come se non lo prendessi, non mi ha dato neanche effetti collaterali, tranne sogni anomali.
Insieme a quello mi ha dato lo xanax, anch'esso l'ho provato in 2 occasioni ma non mi ha calmato (mi chiedo se è normale che un ansiolitico così non riduca l'ansia)
In tutto questo è da 3 mesi che faccio una seduta a settimana con una psicologa
Recentemente ho rivisto la psichiatra che mi ha detto di abbandonare l'antidepressivo e di non assumerne altri perché per questo tipo d'ansia non fanno niente
Io ho paura ad abbandonarlo anche perché sul bugiardino c'è scritto che bisogna abbandonarlo gradualmente
Al posto dello xanax mi ha dato il tavor, che devo ancora provare
Volevo fare 2 domande
La prima è qual'è la differenza tra xanax e tavor a livello di potenza e di effetti
La seconda: È vero che non ci sono altri antidepressivi che possono aiutarmi?
(Tipo duloxetina)
Io durante il giorno sono tranquillo, la notte dormo bene, l'ansia la ho a pensare a qualcosa di programmato, ho come una paura e un dubbio sul "se dovessi stare male".
E purtroppo quando poi faccio quella cosa non sono tranquillo.
Diverso è se è una cosa decisa all'ultimo.
La paura di allontarmi troppo da casa per magari anche solo 2-3 giorni la ho da 5 anni, secondo me sempre collegato alla paura di stare male fuori casa
Non ho ansia se sono in mezzo alla gente, in una piazza, in un ascensore o in un tremo
Se invece devo andare in università questa è una cosa programmato e mi sale l'ansia, quindi è come un cane che si morde la coda e l'ansia sale con la paura sempre di stare male e di avere la nausea.
Grazie mille per il tempo che mi avete dedicato
Buongiorno, storia complessa. rispetto alla sintomatologia e non posso non osservare che pone dei quesiti ai quali, nel corso di una terapia con specialista e soprattutto di una psicoterapia, dovrebbe avere avuto già dei pareri, dei consigli e delle spiegazioni. Difficile risponderle in modo esauriente, perchè la storia clinica di una persona è estremamente intrecciata con la sua vita, lo stile di vita, le abitudini, la storia passata e presente e i tentativi fatti per superare le problematiche. Esistono varie specialità antidepressive, anche diverse e la non risposta o risposta debole ad una non significa resistenza obbligatoria alle altre. L'azione di una ansiolitico, benzodiazepina, si esplica relativamente a tre fattori: il suo effetto ansiolitico, quello sedativo e quello ipnotico. Ogni benzodiazepina ha in questo senso un suo profilo. Lo Xanax è le tra le specialità in assoluto meno sedative (rilassamento muscolare ad esempio) e meno ipnotiche (induttore di sonno) e può considerarsi quasi un ansiolitico puro in questo senso. Il Tavor esplica tutti e tre le azioni che ho riassunto, mentre il Valium è più potente in tutte e tre le direzioni. Rispetto a come una sintomatologia ansiosa si organizza in un soggetto, consideri che non esiste un disturbo tipico, ma un quadro di sintomi che possono variare da persona a persona e nel corso del tempo e, agurabilmente, in questo senso risolversi.
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