Buonasera dottori. Aspetto questa mia prima visita psicologica da quasi un anno ormai, ma tra infort

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Buonasera dottori. Aspetto questa mia prima visita psicologica da quasi un anno ormai, ma tra infortuni e altro non sono potuta andare tempo fa da uno psicologo/psicoterapeuta e quindi ho dovuto aspettare. Qualche giorno fa però il dentista ci ha dato un appuntamento proprio il giorno della prima visita psicologica e da lì mi sono disperata dicendo 'come farò? Se non si potrà cambiare data dal dentista visto che per la mia ho dovuto aspettare già tanto e quindi non la voglio spostare? E se dovrò aspettare ancora molto?'. Da lì ho perso tutta la motivazione che avevo 'accumulato' in quasi un anno e mi sono detta 'non ci andrò'. Ho anche pensato che tra dentista (ci devo andare per un po') e psicoterapeuta non riuscirò a gestire il tutto in quanto per me è tutto 'troppo' anche se in realtà è poco, perché oltre a queste visite non ne ho altre, o forse si, ma raramente (almeno spero). Tra 4 giorni ho la prima seduta dal psicoterapeuta e per fortuna la data per il dentista siamo riusciti a spostarla. Però resta il fatto di non avere più tutta quella motivazione che avevo prima, sento che mi 'annoio' e che dunque non ho voglia ad andarci. Forse perché mentre aspettavo questa visita cercavo in internet delle informazioni e c'era scritto che il percorso potrebbe essere lento e che ci vuole tanta forza in quanto non sarà semplice. È vero, però forse anche il 'cercare' troppo mi ha demotivata. Ripeto, non ho autostima e dunque non so se c'è la farò a superare il tutto, ma la cosa che mi ha demotivata di più è stato il fatto di dover gestire le altre visite oltre a quelle dello psicologo e che dunque dovrò abbandonare questo mio percorso senza aver concluso il tutto. Non ho voglia di fare nulla, davvero, nemmeno andare dallo psicologo però d'altronde mi sento 'bloccata' in quanto la mia voglia di fare le cose è pari a 0. Cosa devo fare? Vado oppure no dallo psicologo? Rifioriranno le mie passioni e farle con piacere piuttosto che non farle oppure farle forzatamente? Però dopo la prima seduta può essere che mi senta meglio e che questa mia voglia di andare dallo psicologo aumenti invece di diminuire e che, aumentando la voglia di effettuare queste sedute aumentino di conseguenza anche le mie passioni? Aspetto una vostra risposta, grazie in anticipo
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Buongiorno. Dopo questo lungo tempo di attesa (quasi un anno!) vuole davvero perdere l'occasione di scoprire finalmente com'è la visita dallo psicologo? Se il suo percorso proseguirà o meno lo deciderà dopo averlo iniziato, ma si conceda almeno di appagare la curiosità.
Dopotutto anche dal dentista sa di dover andare diverse volte, prima che il lavoro sia terminato: perché dallo psicologo dovrebbe essere diversamente?
Come per tutti i suoi problemi, la strada può essere più o meno lunga e avere o no successo, ma ogni strada è composta da piccoli passi: faccia il primo e si lasci tentare dal secondo ecc. Vai oggi e vai domani, è probabile che fra qualche tempo lei scopra di avere percorso l'intero cammino e di avere, lungo la via, abbandonato i problemi e ritrovato le sue passioni.
Auguri!

Dott.ssa Emanuela Carosso
psicologa - psicoterapeuta.
Buon pomeriggio, innanzitutto la ringrazio di aver condiviso questa esperienza e mi dispiace molto del disagio che ha espresso. Posso solo provare ad immaginare quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione. Questo percorso psicologico, sembra ora creare molta preoccupazione e confusione. Sono molte le domande che si pone e che pone a noi, ma purtroppo le risposte le può trovare solo lei, affrontando questo primo importante passo che ha fatto. Per iniziare un percorso ci vuole molto coraggio e fiducia, tutti elementi che potrà rafforzare e acquisire solo vivendo quest'esperienza. Se andrà, potrebbe andare male, se non andrà è certo che tutto rimarrà uguale. Qualunque cosa rimango a disposizione. Dott. Matteo De Nicolò
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Buonasera,
Comprendo la sua ansia e il suo conflitto. La decisione di intraprendere un percorso terapeutico è profondamente personale e può essere accompagnata da una serie di emozioni contrastanti. Da ciò che ha condiviso, emerge chiaramente una forte necessità di comprensione e sostegno, ma anche un senso di resistenza e timore.

Iniziare una terapia può essere spaventoso, soprattutto se non si sa cosa aspettarsi. E quando si sommano altri impegni o preoccupazioni, come le visite dal dentista, può sembrare ancora più schiacciante.

Tuttavia, la terapia può fornire uno spazio sicuro e di supporto dove esplorare questi sentimenti e cercare modi per affrontarli. Anche se ora si sente demotivata, potrebbe scoprire che, una volta iniziato, trova nel percorso terapeutico una fonte di conforto e di comprensione.

Se ha dubbi sulla decisione di iniziare o no la terapia, forse potrebbe considerare l'idea di fare almeno la prima visita. Questo le darà l'opportunità di esprimere le sue preoccupazioni e di avere un'idea di come potrebbe sentirsi proseguendo.

Riguardo alle sue passioni, è possibile che, lavorando su se stessa, possa ritrovare quella scintilla e quell'entusiasmo per le cose che ama. La terapia può aiutarla a comprendersi meglio, e da lì può emergere una maggiore chiarezza e determinazione.

In ogni caso, la decisione finale spetta a lei. La incoraggio a fare ciò che sente sia nel suo migliore interesse. Si ascolti rispettando le sue emozioni e i suoi bisogni.

Resto a disposizione qualora desiderasse.

Cordialmente,
Dott.ssa Laura Sozio
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Cara signora, è indubbio che abbia caricato il percorso psicologico di tante aspettative, che sono andate deluse dai fatti che si sono susseguiti e che ci ha raccontato.
Questo le ha fatto perdere la motivazione, in un gioco di idealizzazione, che inevitabilmente porta poi alla svalutazione.
Io le consiglio di andare dal suo terapeuta.
Faccia un primo colloquio e sicuramente lavorerete proprio sulla motivazione alla terapia e il collega inquadrerà un percorso con obiettivi.
Probabilmente molto dipenderà da come si sentirà in queste procedure. Se si sentirà accolta e se condividerà gli obiettivi terapeutici che inquadra il collega, procederà.
Tentar non nuoce.
Ha aspettato tanto, ora si dia la possibilità di sperimentare questo setting per capire se le può essere utile.
Un caro saluto.
Salve, si, trovi la forza se riesce e vada al primo colloquio, porti questi suoi dubbi e difficoltà anche al primo colloquio se ne sente il bisogno, Cordiali saluti
Silvia Bianchi
Buongiorno, comprendo la sua delusione la stanchezza, la frustrazione. Sono segnali di un malessere che deve essere affrontato se vuole ritrovare la serenità. Abbiamo diritto di stare bene, perciò sia fiduciosa e trovi la forza di iniziare un percorso terapeutico. Si affidi ad un professionista che la aiuterà sicuramente ad affrontare il suo disagio. Auguri
Buongiorno, comprendo le sue difficoltà ed è frequente incontrare delle resistenze verso qualcosa che sappiamo sarà impegnativo ed a tratti faticoso, ma quando avrà intrapreso questo percorso potrà senz’altro dire che ne vale la pena.
Non si arrenda e si metta nell’ordine di idee di affrontare difficoltà pratiche quando e se queste si presenteranno, non prima.
Cordiali saluti,
Giada Bruni
Salve, ho letto approfonditamente la sua domanda, comprendo il suo stato d'animo in questo momento e e ritengo che questi suoi dubbi e preoccupazioni rispetto alla sua motivazione, possibili esiti e durata del percorso possano dirci qualcosa in più su di lei e sul suo funzionamento ed essere un argomento importante da affrontare nei primi colloqui con il terapeuta per comprendere le radici del suo problema.
Le consiglio di partecipare al primo colloquio e vedere quali sono le sue sensazioni a riguardo.
Cordialmente
Dtt.ssa Riccadonna Psicologa Psicoterapeuta ad orientamento cognitivo-comportamentale.
Buongiorno, visto che è un anno che attende questo percorso sentendone la necessità, le consiglierei di andare a quell'appuntamento. Ma soprattutto di portare al terapeuta i suoi dubbi, le sue preoccupazioni rispetto al percorso. Sono pensieri più che legittimi che credo sia importante condividere con il professionista che la seguirà. Un percorso psicologico può smuovere molto nella sfera emotiva, a partire dalla decisione di iniziare. Sarà tutto materiale prezioso per lavorare in terapia. Le faccio un augurio per il suo percorso e soprattutto di stare bene. SV
salve, capisco il suo stato d'animo in questo momento e ritengo che questi suoi dubbi e preoccupazioni debbano essere affrontati, per se stessa, per capire meglio se stessa. Un percorso terapeutico la potrebbe aiutare a capire meglio i suoi bisogni, le sue priorità, dove verrà supportata e compresa. Le consiglio di partecipare al primo colloquio e vedere quali sono le sue sensazioni a riguardo. per qualsiasi dubbio o domanda sono a disposizione
dottoressa Usai Stefania
Cara utente,
come le hanno già scritto molti dei colleghi, dietro la decisione di richiedere un consulto possono celarsi tanti timori, dubbi e perplessità. È normale che avendo, per tutta una serie di circostanze, dovuto aspettare, senta più intensamente queste difficoltà. Le auguro che si dia però la possibilità di mettersi in ascolto del bisogno originario che l’ha spinta a chiedere un appuntamento. Avere uno spazio dove poter condividere ciò che attualmente non la fa stare bene, può davvero aiutarla a ritrovare energia, sicurezza e motivazione da infondere in ciò che conta per lei.

Le faccio i miei migliori auguri

Camilla
Salve, deve abbattere tutte le scuse e difese che inconsapevolmente si pone per evitare il colloquio con lo psicologo e iniziare un percorso da cui avrà unicamente benefici. Le suggerisco di non dar peso alle informazioni che trova su internet perché hanno lo stesso effetto delle famigerate enciclopedie mediche in casa. Non esiti e inizi ciò che sta tentando da molto tempo e ne ricaverà unicamente una qualità di vita migliore. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Gentile richiedente, leggendo la sua richiesta ho pensato subito che forse tutti questi impedimenti che si sono frapposti tra lei e la psicologia non sono arrivati a caso, ma hanno dato seguito probabilmente alla sua demotivazione ad iniziare un percorso di psicoterapia. Da internet ha sicuramente colto quello che le serviva per giustificare la sua decisione di non fare niente, di rimanere immobile ad aspettare. “Non ho voglia di fare nulla, davvero, nemmeno andare dallo psicologo però d'altronde mi sento 'bloccata' in quanto la mia voglia di fare le cose è pari a 0”. E cosa vuole aspettare ancora? Non perda altro tempo si affidi con fiducia, vedrà che ne trarrà sicuramente beneficio.
Le auguro il meglio Maria Nasti
Mi pare piuttosto confusa....non è certo obbligata ad andarci, credo che nessuno può decidere per Lei su questo tema
Buonasera, "essere o non essere? Questo è il dilemma" diceva Amleto. A furia di aspettare, rimandare, conciliare con il dentista, la sua decisione si è smontata come la panna quando fa caldo. Cosa teme? Non sono decisioni per la vita. Tutto dipende da lei. Potrebbe provare, magari più di un incontro perchè in 50 minuti non si ha molto tempo e poi decidere. Forse dopo un anno di attesa se lo deve. senza troppe idealizzazioni, senza svalutazioni. cordialmente dott.ssa Silvia Ragni
Gent. Utente, è normale avere dubbi, soprattutto in un periodo complesso ed è comprensibile come si senta demotivata dopo aver atteso molto tempo per il suo primo colloquio psicologico. La ricerca su internet può talvolta risultare stressante. E' utile sapere che la terapia è un percorso che può sembrare lento all'inizio, sebbene in realtà ogni piccolo passo sia un progresso.
E' importante incoraggiarsi a non rinunciare. La sua prima seduta può diventare il primo step per motivarsi alle sue passioni. Infine, il non avere voglia di fare nulla può essere il segnale che ha bisogno di un aiuto esterno. Cordialmente, Dott.ssa Arianna Moroni, Psicoterapeuta cognitivo-comportamentale

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