Buonasera, da qualche mese soffro di Eritrofobia, inizialmente pensavo fosse qualcosa di passeggero

17 risposte
Buonasera, da qualche mese soffro di Eritrofobia, inizialmente pensavo fosse qualcosa di passeggero poi ho notato che diventava qualcosa di costante e che mi procurava del disagio. Sono sempre stato introverso questo si, ma non fino a questo punto.
Questa paura di arrossire ad oggi non mi permette di godermi a pieno i momenti e di sentirmi a mio agio. Vorrei sapere come è possibile contrastarla, se con un percorso terapeutico, dell'attività fisica, non saprei.
Mi piacerebbe sapere come alleviare questa condizione senza per forza ricorrere alla terapia, se ci sono delle cose che potrei fare in alternativa.
La ringrazio
Salve,
mi sono occupata di diverse situazioni di questo tipo. Comprendo il suo disagio e la inviterei a poter approfondire meglio insieme, all'interno di un colloquio psicologico, il momento della sua vita in cui è iniziata questa situazione di disagio, ed esplorare delle possibili connessioni con la sua vita attuale e passata. Insieme sarà importante arrivare a comprendere il significato di questo sintomo. Se vuole sono disponibile ad incontrarla. Un saluto cordiale. Dott.ssa Di Giovanni

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Buongiorno,
su web può trovare suggerimenti pratici e semplici per poter migliorare la gestione del problema.
Sicuramente però sarebbe opportuno seguire un percorso terapeutico, anche a distanza, per poter comprendere il significato personale del "sintomo", inoltre con l'aiuto di un professionista è possibile elaborare tecniche e strategie più complesse.
A disposizione se ritiene,
un saluto
Dott.ssa Meloni Federica
Buonasera, le consiglio l'EMDR, particolarmente efficace per questo genere di disturbi.
Potrebbero bastare anche poche sedute se si vuole risolvere solo quel problema.
Ma comunque bisognerebbe fare una valutazione del caso e definire un progetto terapeutico.
Sono a disposizione se ha bisogno di ulteriori chiarimenti.
Un caro saluto.
Dalle sue parole sembra attraversare un momento davvero particolare che meriterebbe di essere condiviso. I suoi vissuti, anch'essi così importanti e delicati, necessiterebbero di essere ascoltati e approfonditi in un contesto terapeutico, certamente un percorso psicologico la aiuterebbe a fare chiarezza e ad affrontare questo momento. La psicoterapia è prima di tutto un viaggio, un'esplorazione di noi stessi con la compagnia di qualcuno a cui affidarsi e su cui poter contare che può aiutarci a conoscerci meglio, a sondare parti di noi emozioni, pensieri, prospettive ancora sconosciuti che è arrivato il momento di incontrare. Le suggerisco di valutare l'inizio di un percorso di terapia con la compagnia di qualcuno che si sintonizzi al meglio con le sue necessità e aspettative, in caso mi trova disponibile ad riceverla (attraverso la video-consulenza online) e, se mi permette, la invito con piacere a ritagliarsi qualche minuto per leggere la mia descrizione presente su questa piattaforma e farsi una prima idea di me del mio approccio; se la lettura le piacerà e se la motiverà a mettersi in gioco (scegliere di affrontare il nostro dolore è una scelta molto coraggiosa e una scommessa su noi stessi!), mi troverà felice di accoglierla. Resto a sua disposizione e, se vuole, la aspetto. Un gentile saluto
Gentile utente, comprendo dalle sue parole il marcato disagio che deve provare. Le consiglierei di rivolgersi ad un professionista del settore, anche per una prima consulenza, nella quale possa avere delle informazioni precise e delle prime indicazioni su come gestire la problematica da lei riportata, possa anche avere un indirizzo su materiale attendibile da poter utilizzare. Si dia del tempo per valutare poi se vorrà intraprendere o meno un percorso di terapia. Se da un lato generalmente le fobie sono abbastanza facili da trattare anche con interventi comportamentali di esposizione graduale in vivo o in immaginazione, dall'altro spesso possono rappresentare l'espressione manifesta di un disagio più profondo. Detto ciò, ogni persona ha la libertà di scegliere per sè stessa se, quando e come affrontare il proprio disagio, la propria sofferenza. Cordiali Saluti. Dott.ssa Spolverini Claudia.
Gent.mo, il disagio che lamenta è connesso con un'attivazione emotiva: arrossice in reazione ad alcune circostanze interpersonali. E la paura di arrossire crea un'ansia anticipatoria che finisce per alimentare il disagio. Un lavoro psicoterapeutico potrebbe avere senso nella misura in cui tiene conto di come il corpo le comunichi sentimenti che potrebbero essere meglio compresi, vissuti e gestiti, ma che forse per qualche ragione ora non considera o ignora. SG
Salve, credo che un percorso psicologico possa aiutarla a comprendere meglio il disagio che descrive. Ha mai pensato ad un consulto psicologico?
Buona giornata.
Dott. Fiori
Salve. Può essere collegato con un vissuto emotivo represso. Più reprime le emozioni che prova, più arrossisce. Un percorso psicoterapeutico, anche on line, preferibilmente di tipo bioenergetico che lavora sull'integrazione mente corpo, può essere più adatto ad affrontare la sua problematica. Distinti saluti
Gentile utente,
Quello dell'eritrofobia è un fenomeno diffuso, soprattutto tra le persone con un carattere riservato e timido su cui si innestano facilmente modalità di funzionamento ansiogeno. Ogni fobia, di qualsiasi natura sia, è una forma di ansia e l'ansia è espressione di un conflitto, più o meno esplicito. nel suo caso sembrano essere le situazioni sociali a generare il sintomo. Se il sintomo ha raggiunto livelli tanto invalidanti, credo sia il caso che lei non li metta a tacere e inizi un percorso psicoterapeutico per capire meglio cosa succede e perché. Non bisogna mettere a tacere un bisogno che il suo corpo le segnala, gli dia voce e si sentirà certamente più sollevata.
Un caro saluto. Dott.ssa Georgia Silvi
Salve sicuramente un consulto con uno psicoterapeuta può aiutarla nel comprendere le ragioni di questo suo comportamento. Un cordiale saluto
Gentile utente,
Nella fenomenologia del suo disagio gioca un ruolo chiave l’anticipazione. Le suggerisco un percorso terapeutico dove possa esplorare i suoi vissuti emotivi legati a questa manifestazione. Può esserle utile nel frattempo cercare di pensare alle circostanze in cui le succede, la prima volta che si è sentito arrossire, cosa succedeva un paio di mesi fa nella sua vita. Si tratta di piccoli dettagli che però possono farla riflettere sulla sua esperienza.

Un saluto
Salve. Arrossire le consente di comunicare i suoi vissuti interni. Le emozioni, come la vergogna, hanno una funzione adattiva nel contesto sociale dove si manifestano. Se avverte una pressione interna in determinate situazioni sociali, le emozioni le possono indicare la strada per soddisfare i suoi desideri. Quanto detto è in via teorica. Se vive con disagio la possibilità di esprimere le sue emozioni, sarebbe utile che consultasse uno specialista che l'aiuti a comprendere concretamente quanto le emozioni siano nostre preziose alleate. Buona ricerca
Gent.le Utente,
Come le hanno già proposto i miei colleghi, le consiglio di valutare l'opportunità di un primo colloquio psicologico così da poter comprendere che tipo di percorso intraprendere per lavorare su questa fobia che sembra essere piuttosto invalidante per lei. La fobia spesso è un sintomo che si manifesta per darci l'opportunità di lavorare ad un livello molto più profondo, e quindi è giusto dare voce al segnale che il corpo le sta mandando. Comprendere il come e il quando le accade ciò che ci ha descritto, e che tipo di emozioni sperimenta le sarà estremamente utile per acquisire consapevolezza di tutto quello che le sta accadendo.
Un cordiale saluto
Buongiorno,
comprendo e condivido il suo disagio che, da quanto narra, mi sembra che sia parte di un tratto più ampio della sua personalità ("sono sempre stato introverso"), che forse, in questa fase della sua vita, per una serie di fattori, si è palesato maggiormente.
Quindi, attraverso un percorso di psicoterapia individuale, è possibile che lei comprenda come mai ora questo suo essere "introverso" abbia assunto questa forma e in che modo gestirlo.
Come sta in questo momento della sua vita, al di là del problema specifico che ha descritto qui? In quali situazioni, cirostanze di vita arrosssire può crearle maggiore disagio? E, di contro, risolvere l'eritrofobia, in che modo, secondo lei, può migliorare la sua vita?
Queste, come altre domende che promuovono l'autoesplorazione, le possono essere molto utili per conoscersi meglio e padroneggiare il suo disagio.
Pertanto, le consiglio di ricercare un terapeuta che le ispiri fiducia, anche on line.
Un caro saluto.
Salve sono un terapeuta EMDR e rispondo per esserle utile. Può prenotare un incontro su mio dottore.
sono una esperta nei disturbi d'ansia tra i quali rientra l'eritrofobia, anche se spesso la paura di arrossire si pensa possa essere causata dal mantenimento di una dinamica ossessiva di controllo, purtroppo questo sintomo è tenace nel tempo, sussiste il timore soggiacente di fare una figuraccia in pubblico e di conseguenza subire la derisione, la svalutazione e l'esclusione.
I percorsi psicoterapeutici funzionano benissimo anche online.
La saluto cordialmente
Dott.ssa Tiziana Vecchiarini

A seguito dei miei studi personali sull’eritrofobia, posso sostenere con certezza che la persona in virtù di questo timore, probabilmente vissuto o anche solo percepito nelle prime interazioni infantili con familiari iper-attenti alle ricadute sociali delle loro azioni, cerca in modo maldestro ed inefficace di controllare le proprie reazioni fisiche foriere di una possibile critica sociale.

Sui sintomi fobici la psicoterapia può fare moltissimo se non si pretende di risolvere il tutto in pochissime sedute, ci sono linguaggi di cura che promettono di risolvere "in breve", ecco in quei casi il sintomo al massimo cambia ma non sparisce. Per trasformare occorre accedere ad aree profonde di sè, con pazienza e con l'aiuto di un professionista
Buonasera,

Capisco quanto l’eritrofobia possa limitarti e creare disagio nella tua quotidianità. È naturale voler trovare modi per gestirla senza sentirsi obbligati a ricorrere subito alla terapia. Tuttavia, se senti che questa condizione ti impedisce di goderti i momenti e di sentirti a tuo agio, potrebbe essere utile considerare un percorso di psicoterapia interazionista. Questo approccio ti aiuterebbe a esplorare il significato profondo di questa paura, le sue radici e il modo in cui si intreccia con il tuo vissuto emotivo e relazionale.

Nel frattempo, potresti provare a praticare tecniche di rilassamento e osservare le situazioni che ti mettono più a disagio, cercando di affrontarle gradualmente. Tuttavia, un percorso guidato potrebbe offrirti strumenti più mirati e duraturi.

Un caro saluto,
Dott. Marco Di Campli, psicologo psicoterapeuta

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