Buonasera, da poco più di due mesi convivo con la paura di essere lesbica. Sono nella fase adolescen
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Buonasera, da poco più di due mesi convivo con la paura di essere lesbica. Sono nella fase adolescenziale e premetto che mi sono sempre ritenuta etero, poiché non ho mai avuto attrazione per le ragazze. In seconda media in particolare (e inizio terza media) ero ritenuta una ragazza “popolare” all’interno della scuola, assieme alla mia ex migliore amica, e le attenzioni diciamo che non mi sono mai mancate. Sono sempre stata molto presa dai ragazzi, sempre molto interessata a loro. Non ho avuto relazioni serie (tanto meno rapporti sessuali), data comunque la mia giovane età. Con i ragazzi, inizialmente, sono abbastanza timida e tendo ad aprirmi più facilmente con le ragazze, ma comunque, una volta presa la confidenza non ho problemi ad esprimermi. Ho avuto parecchie cotte, per soli ragazzi. Mi è sempre piaciuto fare una bella figura davanti ai maschi, ed ovviamente, mi fa piacere ricevere pure complimenti da loro. Tutto è iniziato circa due mesi e mezzo fa, quando sul gruppo classe, 4 miei compagni di classe hanno fatto coming out, bisex e pansessuali. Il giorno dopo ,in video lezione, mi sono incantata un paio di secondi a fissare una mia compagna e mi sono chiesta “ma non è che sono lesbica o bisessuale?”. La cosa però, si è poi concentrata sull’essere lesbica. Da lì è iniziato il tutto. Nelle due settimane successive facevo di continuo i quiz su internet dell’orientamento sessuale, che al momento mi tranquillizzavano, ma poco dopo tornavo in panico col dubbio. Ho visto anche dei video porno (etero e lesbo) per vedere se avvertivo eccitazione. Ho avuto delle pulsioni sia su porno etero che lesbo, anche se inizialmente quello lesbo mi disgustava. Cercavo in internet cose come “è normale essere confusi sul proprio orientamento? si può diventare all’improvviso omosessuali?”. Cercavo di ignorare il pensiero, sperando in una scomparsa, ma non è stato così. Ora, piango in media una volta ogni tre giorni. Questa cosa non mi sta facendo vivere, non ho voglia di fare nulla, nemmeno uscire, sto quasi tutta la giornata stesa sul letto al cellulare. La mia vita sembra cambiata, le mie giornate. Ho avuto addirittura pensieri suicidi più volte (mai avuti prima di ciò). È il mio primo pensiero la mattina quando apro gli occhi e l’ultimo quando vado a dormire. Ci penso mentre provo a studiare, a lezione, mentre mangio, mentre guardo la tv... Non ce la faccio più. Rivoglio la mia vita, che mi manca tanto, e quando ci penso scoppio in lacrime. Ho paura che non mi piacciano più i ragazzi, ho quasi l’impressione che non mi interessino più. Non riesco solo a capire com’è possibile che da un giorno all’altro abbia iniziato a credere di esserlo. Prima della zona rossa, quando fino a metà ottobre andavo ancora a scuola, io e le mie amiche prima della campanella facevamo un giro fuori dall’istituto per vedere se incontravamo qualche bel ragazzo, oppure a ricreazione alle macchinette, e poche settimane dopo il panico. Ho fatto delle sedute con una psicologa e lei crede il coming out dei miei compagni mi abbia portato a dubitare del mio orientamento, e che se non avessi letto quelle chat magari non mi starei facendo queste domande. Mi ha detto che se non ho mai avuto nemmeno fantasie su una ragazza è difficile che io possa essere completamente omosessuale. Il problema è che continuo a disperarmi, nonostante le sue rassicurazioni, ho paura che sia realtà. Chiedo un vostro parere su quanto ho spiegato. Mi scuso per essermi dilungata così tanto.
cara ragazza, mi permetto di darti del tu vista la tua giovane età. mi spiace per il momento di confusione e malessere che stai vivendo ma vorrei provare a tranquillizzarti sul fatto che è normale alla tua età interrogarsi sulla propria identità e quindi anche sulla sessualità e sull'orientamento sessuale. detto ciò, il malessere che stai sperimentando sta cominciando ad assumere un peso molto considerevole e a condizionare la tua quotidianità e questo non è per nulla funzionale. io ti consiglierei di parlarne con i tuoi genitori e provare con loro a cercare un collega che possa aiutarti a mettere un po' di ordine tra le tue emozioni e i tuoi pensieri. credo sarebbe molto importante per te avere un supporto specializzato. Se dovessi avere altre domande non esitare a contattarmi.
un caro saluto
dr.ssa Oltolini
un caro saluto
dr.ssa Oltolini
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Ciao, essendo giovane mi permetto di darti del tu.
Credo che sia importante per te intraprendere un percorso di psicoterapia, per trovare le risposte che cerchi.
Parlane con i tuoi genitori e valutate come procedere. Vedrai che le cose miglioreranno.
Buona serata.
Dott. Fiori
Credo che sia importante per te intraprendere un percorso di psicoterapia, per trovare le risposte che cerchi.
Parlane con i tuoi genitori e valutate come procedere. Vedrai che le cose miglioreranno.
Buona serata.
Dott. Fiori
Cara ragazza,
Ciascuno nell’arco della vita si interroga sul proprio orientamento sessuale, così come ci si interroga sui gusti alimentari o sul genere di film preferito. Sono domande che nascono per definire la nostra identità con sempre maggior precisione, e sono normali. Nel tuo caso stanno invece intorbidendo la tua mente, assumendo i contorni di un pensiero ripetitivo e dal quale fatichi a prendere una pausa. Credo che il nocciolo sia comprendere quale sia eventualmente il pericolo maggiore dello scoprirti diversa da come finora hai creduto di essere, ovvero esattamente quale sarebbe l’aspetto più complesso da gestire; temiamo il rifiuto? La critica di amici e/o famiglia? Ci sentiamo sbagliati o immorali (come accade nelle famiglie molto religiose)? Il coming out dei compagni di classe ha rappresentato il segnale di start del tuo dubbio, e con la tua psicologa dovete cercare di comprendere con chiarezza cosa abbia rappresentato per te quel momento. Per qualsiasi dubbio o chiarimento resto a tua disposizione. Un caro saluto
Ciascuno nell’arco della vita si interroga sul proprio orientamento sessuale, così come ci si interroga sui gusti alimentari o sul genere di film preferito. Sono domande che nascono per definire la nostra identità con sempre maggior precisione, e sono normali. Nel tuo caso stanno invece intorbidendo la tua mente, assumendo i contorni di un pensiero ripetitivo e dal quale fatichi a prendere una pausa. Credo che il nocciolo sia comprendere quale sia eventualmente il pericolo maggiore dello scoprirti diversa da come finora hai creduto di essere, ovvero esattamente quale sarebbe l’aspetto più complesso da gestire; temiamo il rifiuto? La critica di amici e/o famiglia? Ci sentiamo sbagliati o immorali (come accade nelle famiglie molto religiose)? Il coming out dei compagni di classe ha rappresentato il segnale di start del tuo dubbio, e con la tua psicologa dovete cercare di comprendere con chiarezza cosa abbia rappresentato per te quel momento. Per qualsiasi dubbio o chiarimento resto a tua disposizione. Un caro saluto
Cara ragazza, mi spiace per la confusione e il disagio che stai vivendo e lo comprendo. La fase adolescenziale è segnata da tante domande, dubbi, molta confusione su diversi aspetti e tra i primi c'è proprio quello che riguarda la propria identità e il proprio orientamento sessuale. Detto questo è chiaro che in questo momento questi pensieri ti stanno sovrastando e hai bisogno di una mano. Io continuerei il percorso iniziato con la psicologa, approfondendo questi aspetti, mettendoci impegno e motivazione nell'affrontare questa fase e superarla con lei nel migliore dei modi. Per qualsiasi chiarimento sono qui.
Dott.ssa Federica Leonardi
Dott.ssa Federica Leonardi
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso. ritengo che sia importante per lei che intraprenda un percorso psicologico per fronteggiare le situazioni particolarmente problematiche ed elaborare al meglio i suoi pensieri e vissuti emotivi connessi.
cordialmente, dott FDL
cordialmente, dott FDL
Salve sicuramente può essere una buona possibilità continuare a consultare uno psicoterapeuta. Forse il tema centrale non è il suo orientamento sessuale ma il dubbio. Potrebbe essere una strada da approfondire quella legata all'insicurezza che si manifesta con la necessita di dirsi io faccio parte di questa categoria. Un cordiale saluto
Buongiorno, mi dispiace per il disagio che sta provando. Avere dubbi sulla propria sessualità è perfettamente normale alla sua età, certamente quando questi diventano ingestibili è importante intervenire. Se la collega ha avuto la possibilità di incontrarla più volte probabilmente sì è fatta un'idea, se si trova bene con lei le consiglierei di continuare ad incontrarla per approfondire meglio la situazione.
Cordialmente.
Dott. Claudio Cucina
Cordialmente.
Dott. Claudio Cucina
Ciao Giovane Utente,
sei nel pieno dello sviluppo generale ed anche dell'identità.. ciò comporta sicuramente dei dubbi sul piano esistenziale e talvolta anche sulla propria sessualità.
Ciò che mi colpisce è il profondo malessere che descrivi, sarebbe opportuno un confronto aperto con i tuoi genitori ed eventualmente con un professionista.
Un saluto
Federica Meloni
sei nel pieno dello sviluppo generale ed anche dell'identità.. ciò comporta sicuramente dei dubbi sul piano esistenziale e talvolta anche sulla propria sessualità.
Ciò che mi colpisce è il profondo malessere che descrivi, sarebbe opportuno un confronto aperto con i tuoi genitori ed eventualmente con un professionista.
Un saluto
Federica Meloni
Ciao
è molto intenso il tuo racconto, ma soprattutto mi ha colpito come dal problema "sono etero o bi o omo" tu sia passata al problema della pervasività della domanda interiore che ti porti. Credo che quest'ultimo sia l'indice importante da tenere conto per la valutazione o meno del bisogno di un aiuto. Non si sanno certe cose ("sono etero?" , "sono omo"?) bensì si esperiscono, a partire dal corpo. La stimolazione a cui tu sei soggetta, dei media, dello schermo, della lettura online, purtroppo non coinvolge il corpo. Per quello è di difficile aiuto cercare lì risposta. E poi a quale domanda? Non esiste domanda, bensì solo osservazione, constatazione. E' un processo "botton up" cioè il corpo dice alla mente "guarda che bella quella donna" o "guarda che bello quell'uomo", o "guarda che belli quei due". Non esiste fretta alcuna, forse semplicemente sei ancora nella fase in cui stai sviluppando la tua sessualità e fino alla fine del processo non potrai sapere. Esistono spesso fasi nella vita in cui piace un sesso e fasi dove possiamo essere attirati dall'altro. Non so se mi spiego. Non è quello secondo me il problema, ma quello che ci stà dietro, che lo fa diventare un problema, la persistenza della domanda interiore. Che potrebbe avere anche a che fare con la fase di vita che stai attraversando, l'adolescenza, mi pare di capire, che corrisponde alla fase deputata allo sviluppo dell'identità. E a questo compito nulla è così importante quanto il confronto coi pari. Quindi se ci sono tante cose che potresti fare, si certo, come iniziare una psicoterapia, magari con un terapeuta specializzato però in questo ambito, che trovi anche online (a Roma c'è un centro dedicato solo a questo tema per esempio), ci sono anche cose che potrebbero essere lesive , se non fai, come quello del mancare dal frequentare i tuoi pari. Stare con i coetanei ti permetterà di "esperirti", come dicevo prima, dal corpo alla mente, e non di "pensarti" cioè di chiederti, dalla mente al corpo, top down, chi e cosa sei. Lì rischieresti di creare risposte che nel corpo non ci sono, e quindi di provare un dissidio fra il dentro e il fuori, "penso di essere...ma non sento di essere...".
Sperimenta e soprattutto fai quel che ti piace riconoscendolo da "come stò dopo che l'ho fatto" e non mentre lo fai e basta.
Non pensare la vita, vivila
è molto intenso il tuo racconto, ma soprattutto mi ha colpito come dal problema "sono etero o bi o omo" tu sia passata al problema della pervasività della domanda interiore che ti porti. Credo che quest'ultimo sia l'indice importante da tenere conto per la valutazione o meno del bisogno di un aiuto. Non si sanno certe cose ("sono etero?" , "sono omo"?) bensì si esperiscono, a partire dal corpo. La stimolazione a cui tu sei soggetta, dei media, dello schermo, della lettura online, purtroppo non coinvolge il corpo. Per quello è di difficile aiuto cercare lì risposta. E poi a quale domanda? Non esiste domanda, bensì solo osservazione, constatazione. E' un processo "botton up" cioè il corpo dice alla mente "guarda che bella quella donna" o "guarda che bello quell'uomo", o "guarda che belli quei due". Non esiste fretta alcuna, forse semplicemente sei ancora nella fase in cui stai sviluppando la tua sessualità e fino alla fine del processo non potrai sapere. Esistono spesso fasi nella vita in cui piace un sesso e fasi dove possiamo essere attirati dall'altro. Non so se mi spiego. Non è quello secondo me il problema, ma quello che ci stà dietro, che lo fa diventare un problema, la persistenza della domanda interiore. Che potrebbe avere anche a che fare con la fase di vita che stai attraversando, l'adolescenza, mi pare di capire, che corrisponde alla fase deputata allo sviluppo dell'identità. E a questo compito nulla è così importante quanto il confronto coi pari. Quindi se ci sono tante cose che potresti fare, si certo, come iniziare una psicoterapia, magari con un terapeuta specializzato però in questo ambito, che trovi anche online (a Roma c'è un centro dedicato solo a questo tema per esempio), ci sono anche cose che potrebbero essere lesive , se non fai, come quello del mancare dal frequentare i tuoi pari. Stare con i coetanei ti permetterà di "esperirti", come dicevo prima, dal corpo alla mente, e non di "pensarti" cioè di chiederti, dalla mente al corpo, top down, chi e cosa sei. Lì rischieresti di creare risposte che nel corpo non ci sono, e quindi di provare un dissidio fra il dentro e il fuori, "penso di essere...ma non sento di essere...".
Sperimenta e soprattutto fai quel che ti piace riconoscendolo da "come stò dopo che l'ho fatto" e non mentre lo fai e basta.
Non pensare la vita, vivila
Gentile utente di mio dottore,
capisco le sue incertezze e perplessità: tutto ciò è parte integrante del processo di costruzione della sua Identità e rientra in un processo evolutivo psicologico oltre che fisico e che caratterizza l’adolescenza.
Si tratta di “ stare in questa tempesta, piuttosto che fare,” scegliendo di essere supportata e accompagnata o meno in questo processo evolutivo, parlandone con i suoi genitori e manifestando i suoi vissuti, anche ad un Professionista.
Resto a sua disposizione per qualsiasi chiarimento. Saluti, dottore Diego Ferrara
capisco le sue incertezze e perplessità: tutto ciò è parte integrante del processo di costruzione della sua Identità e rientra in un processo evolutivo psicologico oltre che fisico e che caratterizza l’adolescenza.
Si tratta di “ stare in questa tempesta, piuttosto che fare,” scegliendo di essere supportata e accompagnata o meno in questo processo evolutivo, parlandone con i suoi genitori e manifestando i suoi vissuti, anche ad un Professionista.
Resto a sua disposizione per qualsiasi chiarimento. Saluti, dottore Diego Ferrara
Salve, percepisco molto la sua confusione, agitazione e paura in merito al disagio espresso. L'adolescenza è una fase di vita molto delicata e particolare nella quale molte emozioni non trovano un nome e anche l'identità è in corso di strutturazione. Porsi dei dubbi, durante l'adolescenza, è sintomo di crescita e di volontà di ricercare delle risposte. Le sue paure ed insicurezze in merito, potranno trovare il giusto spazio all'interno di un percorso psicologico, se vorrà. Si prenda un tempo e uno spazio per sé, in cui elaborare e dare significato a tutto ciò che sta provando. Sono certa che ne troverà giovamento.
Un caro saluto
Dott.ssa Martina Russo
Un caro saluto
Dott.ssa Martina Russo
Salve, i colleghi hanno già espresso molto io voglio solo dare coraggio e suggerire di portare la stessa tematica dalla psicologa con cui si confronta, sarà più facile trovare le sue risposte.
Saluti
Massimiliano
Saluti
Massimiliano
Cara ragazza, mi dispiace per questo momento di grande disagio che stai vivendo. Sarebbe utile per te proseguire il percorso psicoterapeutico, che mi pare di aver capito essere iniziato (non ho ben capito se stai continuando ad andare) per analizzare il vissuto che ruota intorno alla "paura di diventare lesbica", non tanto per la questione di orientarti sessualmente, tanto per il disagio che da come descrivi inizia ad essere piuttosto invalidante. Non c'è nulla di strano alla tua età nel sentire in tal senso un disorientamento, . Ti invito a continuare ad andare dalla tua psicologa esponendole i dubbi e tutto ciò che ti viene in mente.
Un saluto,
Rosella Pettinari
Un saluto,
Rosella Pettinari
Cara ragazza, capisco il tuo disagio nell'aver iniziato a dubitare sulla tua identità sessuale. Premesso che dovresti cercare uno psicoterapeuta a cui rivolgerti, la bisessualità è una condizione praticamente universale specialmente nelle donne. Questo non significa che tutti poi pratichino sesso con entrambi i sessi ma che la parte omosessuale di noi si sperimenta normalmente nell'amicizia. Credo che probabilmente abbia ragione la psicologa da cui sei andata ma siccome sei in crisi ti consiglio un percorso psicoterapeutico. Stia serena non ha alcuna malattia. Un caro saluto Dott. Roberto Pitzalis
Quale è per te la parte più temibile del pensiero che hai? Capisco la grande paura che senti e ti invito a condividere questa preoccupazione con i tuoi genitori, o una persona di cui tu ti fidi e con cui ti senti libera di esprimerti: il confronto sull'argomento può essere produttivo. In merito a quando scrivi "rivoglio la mia vita": tu sei nella tua vita. Stai attraversando una fase di confusione e di domande, rimanendo comunque nella tua vita. L'omosessualità ed eterosessualità non sono delle scelte, riguardano un insieme di vissuti che si percepiscono senza la necessità di doverci ragionare sopra e tentare di controllare il pensiero è un'arma a doppio taglio. Ti invito a lasciare i pensieri fluire, osservati, guarda cosa succede (a te) quando il pensiero sopraggiunge e quanto tempo ci mette a passare se non lo controlli consapevole che hai comunque la possibilità di scegliere le tue azioni: tu non sei i tuoi pensieri. Un caro saluto
Ciao mi spiace molto per il disagio che hai espresso; la sessualità in genere e l'orientamento sessuale sono parti fondanti dell'identità di ciascuno e iniziare a nutrire dei dubbi in merito può spaventare molto. Sarebbe opportuno escludere che questi dubbi possano essere riconducibili a sintomi di tipo ossessivo-compulsivo per poi decidere come e se affrontarli all'interno di un percorso psicologico
Buona sera, in situazioni di forte disagio nonchè durature nel tempo sarebbe importante rivolgersi ad uno specialista per poter meglio comprendere ed elaborare questa sua problemtica. Preferibilmente le consiglierei di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta così che possa intraprendere un percorso di terapia anche in videochiamata WhatsApp. Cordiali saluti, Dott.ssa Beatrice Planas. Psicologa psicoterapeuta per consulenze online
Buongiorno, da ciò che scrivi riesco a cogliere il tuo disagio in una fase complessa e di strutturazione della propria identitá come l'adolescenza. Insieme alla tua terapeuta ed un percorso terapeutico puoi approfondire, comprendere e analizzare in modo più profondo i vissuti che ruotano attorno a questa paura che sta diventando lentamente sempre più invalidante.Un saluto, Dott. Pasquale Concilio. Resto a tua disposizione.
Ciao, scrivi di un malessere che persiste nonostante le “rassicurazioni” della collega alla quale ti sei rivolta; probabilmente hai bisogno di qualcosa di più delle “rassicurazioni” per cui il mio invito è quello di continuare il percorso intrapreso considerandolo un viaggio alla scoperta di te stessa. Un caro saluto, Dott.ssa Mariagrazia De Lisio
Gentile ragazza, credo che sia utile fare chiarezza sulle emozioni che prova per non incorrere in paure che le possono creare ancora maggiore confusione. Uno psicologo può aiutarla in tal senso. Un cordiale saluto
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
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