Buonasera. Da mesi sospetto che mio fratello 28enne sia caduto nel vizio del gioco. Ho provato a par

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Buonasera. Da mesi sospetto che mio fratello 28enne sia caduto nel vizio del gioco. Ho provato a parlare con lui anche quando le prove erano schiaccianti, ma lui finisce sempre per raggirare ogni situazione ; diventa scontroso, accusa me e gli altri miei fratelli di inventare tutto questo. Abitiamo in un piccolo paese e le voci girano ed ogni giorno ho sempre più conferme di questo vizio. In famiglia sono scomparsi dei soldi e sospettiamo( per vari motivi) che sia stato proprio lui. Ma come posso fare per convincerlo a parlare con uno specialista? Come aiutarlo se non può vedere che la sua è una dipendenza? Grazie in anticipo per le risposte.
Buonasera,

Mi dispiace molto sentire delle difficoltà che sta affrontando con suo fratello. La dipendenza dal gioco d'azzardo è una questione seria e spesso difficile da affrontare, soprattutto quando la persona coinvolta è in negazione.

Ecco alcuni suggerimenti su come potrebbe procedere:

Educarsi sulla dipendenza dal gioco d'azzardo: Conoscere meglio la natura della dipendenza dal gioco d'azzardo può aiutarla a capire cosa sta attraversando suo fratello e come affrontare la situazione in modo più efficace. Ci sono molte risorse disponibili online e presso organizzazioni che si occupano di dipendenze.

Approccio delicato e non accusatorio: Quando parla con suo fratello, cerchi di mantenere un tono calmo e comprensivo. Accuse e confronti diretti potrebbero solo aumentare la sua difensività. Potrebbe iniziare la conversazione esprimendo la sua preoccupazione per il suo benessere piuttosto che focalizzarsi sulle sue azioni.

Coinvolgere altri membri della famiglia: Se possibile, coinvolga altri membri della famiglia in una discussione coordinata. Un intervento di gruppo, se ben pianificato e eseguito, può far capire a suo fratello che la preoccupazione è condivisa e seria.

Consulenza professionale: Consideri di consultare un terapeuta o un consulente specializzato in dipendenze per ottenere consigli su come gestire la situazione. Questi professionisti possono fornire strategie su come affrontare suo fratello e possono aiutare a pianificare un intervento.

Limiti e confini: È importante stabilire limiti chiari riguardo al comportamento di suo fratello, specialmente se sono scomparsi dei soldi. Spieghi che la famiglia è disposta ad aiutarlo, ma che certi comportamenti non saranno tollerati.

Supporto per sé stessa: Affrontare un problema di dipendenza in famiglia può essere molto stressante. Consideri di cercare supporto per sé stessa, come gruppi di sostegno per familiari di persone con dipendenze.

Convincere suo fratello a parlare con uno specialista può essere difficile, ma mostrargli supporto e disponibilità senza giudizio è un passo importante. Gli faccia sapere che ci sono risorse disponibili e che chiedere aiuto è un segno di forza, non di debolezza.

Sono a disposizione come terapeuta per offrire supporto e ulteriori consigli. Non esiti a contattarmi per discutere più a fondo della situazione e trovare il miglior percorso per aiutare suo fratello.

Cordiali saluti

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Gentilissima, capisco la tua preoccupazione. Il "vizio" del gioco purtroppo è una vera e propria dipendenza, coinvolge infatti le stesse aree cerebrali di quando si assume una sostanza. Quindi provare a convincerlo di farsi seguire sarebbe come dire ad un fumatore di smettere. Purtroppo a volte si arriva a toccare il fondo. Non demordere, capisco che è faticoso anche per i famigliari.
Se avete un bel rapporto di fiducia prova ad aprirti e dirgli senza toni accusatori che provi solo ad immaginare quanto sia difficile questo momento per lui e che tu ci sei. Ci sono tante persone in questa situazione e se ne può uscire. Prova a contattare il SerD del vostro territorio, ci saranno strutture specializzate in gioco d'azzardo e ti sapranno dare info più dettagliate. Un caro augurio, Dott.ssa Roberta Evangelista
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lui possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarlo ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che gli impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarlo a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa essergli utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno e grazie per aver condiviso la sua situazione. La dipendenza da gioco, come già le ha detto la mia collega, è una questione molto seria e difficile da affrontare. Suo fratello nega il problema e pertanto crede di non aver bisogno di aiuto. In questi casi diventa molto importante agire in modo unitario a livello di nucleo familiare. Coinvolga i suoi genitori e i suoi fratelli ed insieme provate ad affrontare il discorso con lui. Affrontate il discorso in modo non giudicante e non accusatorio nei suoi confronti ma condividendo le preoccupazioni riguardo il suo comportamento e le ripercussioni sulle relazioni. Chi ha una dipendenza spesso si autoassolve e nega il problema e per chi gli sta vicino e ne condivide la vita diventa difficile la relazione. Prima di qualunque azione le consiglio comunque di consultare un terapeuta o un professionista specializzato in dipendenze. Nessuno più di lui saprà indicarle il modo migliore per approcciare il problema con suo fratello e saprà sicuramente aiutare anche lei ad affrontare e sostenere questo particolare momento. Spero di esserle stato di aiuto. Grazie e un caro saluto. Dott. Stefano Recchia
Buongiorno, comprendo la sua preoccupazione e dispiacere per questa situazione. Come già detto il gioco è una dipendenza, e risente degli stessi meccanismi. Sicuramente non giova accusare suo fratello o metterlo con le spalle al muro. Negherebbe e minimizzerebbe ancora di più. Se possibile, tutti i familiari insieme fategli un discorso di vostra preoccupazione per la sua salute e di disponibilità ad aiutarlo se vorrà. Sa bene che finchè una persona non chiede aiuto direttamente, non si può costringere. Nel frattempo si informi sui servizi più vicini a voi che si occupino di gioco e ci parli, per capire se e come eventualmente possono intervenire. Per lei personalmente le suggerisco un supporto psicologico, per farsi sostenere e guidare su come comportarsi con suo fratello e nello stesso tempo aiutare anche gli altri familiari nella stessa direzione. E' dura, ma se riuscite a rimanere uniti avete senz'altro una forza maggiore e sarete un "ombrello" quando vostro fratello si deciderà a chiedere aiuto. Le faccio tanti auguri e la saluto cordialmente, dott.ssa Silvia Ragni
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Salve,
purtroppo questa forma di dipendenza può essere molto insidiosa, poiché spesso la persona tende a minimizzare il problema e a negarne l’esistenza, convinta di poter interrompere il comportamento in qualsiasi momento; spesso si confronta con un’illusione in cui la dipendenza appare meno grave rispetto ad altre, come quelle legate alle sostanze, ma purtroppo non è così, infatti, gli effetti possono essere altrettanto devastanti.
Il più delle volte, la consapevolezza del problema si fa strada solo quando la situazione è diventata critica, con ripercussioni significative a livello economico, sociale e personale.
Comprendo quanto possa essere difficile il suo ruolo, dovendo affrontare le negazioni, le resistenze, le bugie e le eventuali reazioni più o meno aggressive di suo fratello.
Le suggerisco di avvicinarsi a lui con un atteggiamento empatico e affettuoso, evitando di esprimere giudizi o condanne riguardo al suo comportamento o alla questione finanziaria. È importante considerare che, in questi casi, la vergogna è un’emozione molto comune e frequentemente presente; molte reazioni intense potrebbero derivare proprio da questo sentimento. Perciò, è essenziale che lui si senta accolto e compreso, piuttosto che criticato.
Inoltre, le consiglio di informarsi sui gruppi di sostegno nella sua zona. Esistono in tutta Italia gruppi di auto-mutuo-aiuto che sono anonimi, gratuiti e forniscono un sostegno concreto, poiché composti da persone che affrontano sfide simili e che, in molti casi, sono riuscite a superarle, diventando un punto di riferimento per gli altri.
Sono qui per supportarla in questo percorso e rimango a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento o aiuto.
Un caro saluto
Dott.ssa Simona Di Napoli
Gentilissima, buongiorno, grazie per aver portato la sua esperienza, così delicata. Da sorella, immagino quanto sia difficile provare in ogni modo ad aiutare suo fratello. La dipendenza da gioco d'azzardo è un disturbo che va attenzionato, tuttavia le consiglio di stargli vicino, provando a non manifestare davanti a lui rabbia. So che è frustrante, ma l'approccio di vicinanza e comprensione per lui in questa fase così delicata è fondamentale. Sarebbe buono che gli venissero comunicate le cose con calma e pacatezza, fargli sapere che lei è lì con lui, trovare delle possibilità di aiuto per esempio: i gruppi di auto-mutuo-aiuto.
Inoltre le consiglio di trovare uno spazio per lei.
sono a disposizione. buona giornata.
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Gentile utente, immagino il suo senso di sconforto e disorientamento. Purtroppo in casi di dipendenza il primo ostacolo è proprio quello di riconoscere il problema da parte della persona. Capisco che voi famiglia non sappiate come comportarvi, è del tutto naturale. Per avviare un percorso terapeutico specifico per la dipendenza dal gioco deve essere suo fratello a volerlo intraprendere. Quello che potete fare voi familiari è sottolineare tutti gli aspetti della sua vita che stanno subendo un declino (lavoro, affetti, amicizia, tempo libero, umore e comportamento).
Spero che la situazione prenda una svolta differente e che suo fratello decida di farsi aiutare da uno specialista. In bocca al lupo!
Dott.ssa Melania Filograna
Buongiorno,
Purtroppo non si può aiutare chi non vuole essere aiutato... Se suo fratello nega il problema e non accetta le vostre offerte di aiuto l'unica cosa che può fare è cercare di tutelare sè stesso/a e gli altri suoi famigliari.
Dott. Marco Cenci
Buon pomeriggio, mi dispiace per ciò che state attraversando. Purtroppo prendere consapevolezza di una dipendenza non è affatto semplice e pur spesso, a rendersene conto per primi, sono i familiari della persona interessata. E' possibile che suo fratello si "difenda" dalle prove schiaccianti e reagisca in maniera così brusca, forse perché in lui vi è un minimo di consapevolezza, che paradossalmente non riesce ad ammettere neanche a sé stesso. Dategli del tempo, provate a stargli vicino e pian piano a fargli notare ciò che sostenete. Sono certa che, se sentirà il supporto da parte vostra e capirà di avere qualcuno su cui contare, deciderà di farsi aiutare. Qualora questo avvenga, potete rivolgervi al vostro medico di base o al Serd (servizio territoriale asp che si occupa di dipendenze) nella vostra zona. Vi auguro il meglio, se vorrete sono a vostra disposizione anche online. Dott.ssa Cristiana Danese psicologa
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Salve, temo che suo fratello sarà disponibile ad essere aiutato solo quando toccherà il fondo.
Quando non c’è l’ammissione del problema è inutile regalare affetto, cadrà nel vuoto, e sarà un inutile spreco di energie.
Tenga l’occhio vigile, gli impedisca di fare altri danni e aspetti pazientemente.
Se proprio vuole fare qualcosa contatti una comunità dedicata e senta se può partecipare a gruppi territoriali di aiuto ai parenti di persone ludopatiche.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Gentile utente, capisco la sua preoccupazione. Il gioco è una vera e propria dipendenza, coinvolge infatti le stesse aree cerebrali di quando si assume una sostanza psicotropa. Provare a convincerlo di farsi seguire sarebbe come dire ad un fumatore di smettere e comunque non partirebbe da un suo reale desiderio di smettere. A volte si arriva a toccare il fondo prima che la persona capisca di avere bisogno di aiuto. Tante persone si trovano in questa situazione e se ne può uscire, se suo fratello è motivato può provare a contattare il SerD del vostro territorio, ci saranno strutture specializzate in gioco d'azzardo e sapranno dare info più dettagliate. Qualora voi famigliari sentiste di essere in difficoltà nel vivere una situazione del genere, potrebbe esservi utile parlarne con un professionista e farsi sostenere e guidare su come muoversi. Resto a disposizione,
Dott.ssa Martina Panzeri
Buongiorno, capisco la sua preoccupazione. Un aspetto cardine delle dipendenze è spesso il provare a nasconderle e negarle, purtroppo è difficile trovare le giuste motivazioni per convincere una persona a recarsi da uno specialista. Oltre a parlargliene a cuore aperto e creare un clima di apertura e non giudizio per confrontarsi con lui, sappia che esistono i servizi pubblici come il SerD che hanno la possibilità di darle una mano in più in questo senso. Spero di esserle stata utile rimango a disposizione.
Gentile utente, la ringrazio per la condivisione della sua esperienza e delle sue preoccupazioni. Immagino quanto sia complesso per lei e per gli altri membri della famiglia trovare le giuste strategie e modalità per star vicino a suo fratello, per fronteggiare la situazione e per renderlo consapevole di aver bisogno di un aiuto professionale. Davanti ad un paziente non richiedente credo che un buon inizio potrebbe essere quello di cominciare ad occuparvi voi del dolore che questa situazione vi genera, dei pensieri e dei timori che vi ruotano intorno richiedendo un percorso psicologico così da cominciare a fare un lavoro di squadra ed essere sostenuti nella speranza che in futuro sia possibile coinvolgere anche suo fratello.
Resto a disposizione, anche online.
Un caro saluto
Dott.ssa Paola Giuditta Molle
Buongiorno e grazie per il suo quesito. Dalle parole si comprende bene la sua preoccupazione. La situazione può sembrarle di complicata gestione ma non abbandoni mai il dialogo, unica chiave per riuscire a instillare in suo fratello la consapevolezza del problema che sta vivendo. Una volta che questa comsapevolezza emerge ci sono varie strutture pubbliche a cui rivolgersi per iniziare una terapia dedicata. Ci tenga aggiornati. Cordiali saluti,
Buonasera cerchi di accompagnarlo al servizio Serd dell’Asl della sua città.. vedrà che trovarla specialisti veramente in gamba per risolvere la situazione. Cordiali saluti. Dr.ssa Versari Debora.
Mi dispiace molto sentire della situazione difficile che stai affrontando con tuo fratello. È comprensibile che ti senta preoccupato e frustrato. Affrontare una dipendenza, specialmente quando la persona interessata non riconosce il problema, può essere estremamente complesso. Posso darti alcuni spunti che potrebbero aiutarti:
-Prima di tutto, è importante che tu e la tua famiglia comprendiate bene cosa sia la dipendenza da gioco d'azzardo. Informarsi su come funziona può aiutare a sviluppare empatia e a trovare modi più efficaci per affrontare la situazione.
-Comunicate empaticamente con lui: Quando parli con tuo fratello, cerca di farlo in un momento di calma e in un ambiente non conflittuale. Usa un linguaggio non accusatorio, esprimendo le tue preoccupazioni in termini di come ti senti e di come la situazione sta influenzando la famiglia.
-Offri supporto e non giudizio. È importante che tuo fratello senta che lo sostieni e che non lo stai giudicando. La dipendenza può portare a sentimenti di vergogna e colpa, quindi assicurati di far sapere a tuo fratello che sei lì per aiutarlo e non per condannarlo.
-Potrebbe essere utile coinvolgere un professionista. Potresti iniziare tu stesso a parlare con uno specialista per ottenere consigli su come affrontare la situazione e su come convincere tuo fratello a cercare aiuto.
-In alcuni casi, un intervento familiare, guidato da un professionista, può essere efficace. Questo approccio coinvolge la famiglia e gli amici più stretti in una discussione strutturata con la persona dipendente, con l'obiettivo di incoraggiarla a cercare aiuto.
-Informati a riguardo, contatta enti e associazioni di volontariato nella tua città così da poter fornire a tuo fratello informazioni su risorse disponibili, come gruppi di supporto per giocatori d'azzardo anonimi o centri di trattamento per le dipendenze. Sapere che ci sono opzioni di aiuto può fare una grande differenza.

Ricorda che affrontare una dipendenza è un processo lungo e difficile, ma con pazienza, comprensione e il giusto supporto, è possibile fare progressi. Non esitare a cercare aiuto anche per te stesso, poiché sostenere una persona cara in queste circostanze può essere molto stressante.
Sii forte
Dott. Andrea Boggero
Buongiorno, la situazione che descrive è delicata e va affrontata con molta cautela. La dipendenza dal gioco è una forma di dipendenza comportamentale che altera il sistema di ricompensa del cervello, portando la persona a cercare costantemente la sensazione di eccitazione e rischio legata al gioco, spesso a scapito delle relazioni e della stabilità economica. Chi ne soffre tende a negare il problema perché ammettere la dipendenza significherebbe confrontarsi con la perdita di controllo e con le conseguenze dolorose che ne derivano. Per questo suo fratello potrebbe diventare scontroso o accusatorio quando affronta il tema.

È essenziale avvicinarsi a lui con calma, esprimendo la sua preoccupazione per il suo benessere e non solo per il denaro o le voci. Coinvolgere una figura neutrale, come un medico di famiglia, può aiutare a facilitare un dialogo senza farlo sentire giudicato. L'obiettivo è creare un ambiente in cui lui si senta compreso, per aiutarlo ad aprirsi alla possibilità di un aiuto specialistico.

Cordialmente, Dott.ssa Cristina Borghetti Psicologa
Salve, la situazione che descrivi è molto delicata e complessa, e ti capisco perfettamente. Quando si sospetta che una persona cara abbia sviluppato una dipendenza dal gioco, il primo passo fondamentale è cercare di mantenere la calma e non reagire con rabbia o frustrazione, anche se può essere difficile, soprattutto quando ci sono prove evidenti e preoccupazioni reali. È importante capire che il gioco d’azzardo patologico è una vera e propria dipendenza, e come tale, spesso chi ne è affetto nega il problema per proteggere se stesso dall’angoscia e dalla vergogna che derivano dal riconoscere di avere un problema. Questo meccanismo di difesa può far sì che la persona si chiuda, diventi aggressiva o tenti di sminuire la gravità della situazione.Un approccio che può risultare efficace è quello di cercare di creare un ambiente di ascolto e supporto, senza accusare o giudicare. Ad esempio, potresti iniziare una conversazione esprimendo preoccupazione per il suo benessere, piuttosto che focalizzarti direttamente sul gioco. Puoi dirgli che hai notato dei cambiamenti nel suo comportamento e che ti preoccupi per lui, chiedendogli se c’è qualcosa di cui ha bisogno di parlare. È importante far capire che la tua preoccupazione nasce dall’amore e dal desiderio di aiutarlo, non dalla volontà di giudicarlo. Ricorda, però, che non puoi costringere una persona a riconoscere un problema se non è pronta a farlo. L’importante è continuare a mostrargli affetto e disponibilità, sperando che con il tempo, e magari con l’aiuto di un professionista, possa arrivare a riconoscere la sua dipendenza e accettare di essere aiutato.
Cordialità, Dott. Gianluca Zazzi

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