Buonasera. Da circa tre mesi lavoro come commessa in un negozio di caramelle. Ci tengo a precisare c
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Buonasera. Da circa tre mesi lavoro come commessa in un negozio di caramelle. Ci tengo a precisare che nonostante io abbia 36 anni, questo è il primo vero lavoro che faccio nella mia vita. Un paio di sere fa, ho fatto un errore, a mia vista insignificante, ma molto grave per il mio datore di lavoro. Sono divorata dall'ansia che la cosa si possa scoprire. Ho paura di ammettere l'accaduto con il mio datore di lavoro, perché so che perderei il posto, e io non voglio assolutamente che questo succeda.
Non posso fare nulla per rimediare. Posso solo sperare che la cosa non si scopra mai, ma dubito che questo succeda.
Mi sento come un macigno addosso, come un orologio che scandisce il tempo. Ogni giorno che passa inizio il turno di lavoro con la paura. Cosa suggerite?
Non posso fare nulla per rimediare. Posso solo sperare che la cosa non si scopra mai, ma dubito che questo succeda.
Mi sento come un macigno addosso, come un orologio che scandisce il tempo. Ogni giorno che passa inizio il turno di lavoro con la paura. Cosa suggerite?
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
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Mi dispiace molto leggere del tuo stato d’ansia. È naturale sentirsi in questo modo quando si teme di aver commesso un errore, soprattutto in un ambiente di lavoro nuovo. Essendo il tuo primo lavoro, è comprensibile che tu stia sperimentando una serie di emozioni intense legate al desiderio di fare bene e al timore di sbagliare.
L'errore che hai commesso, sebbene sembri grave ai tuoi occhi e a quelli del tuo datore di lavoro, potrebbe non essere insormontabile. A volte, quando siamo preoccupati, tendiamo a ingigantire le conseguenze delle nostre azioni, immaginando scenari peggiori di quelli che potrebbero realmente accadere. Questa ansia può diventare una fonte di stress quotidiano, portandoti a vivere ogni giorno con il peso di quel "macigno" che hai descritto.
Riconoscere la propria responsabilità è un atto di coraggio e maturità. Anche se la paura di perdere il lavoro è forte, l'ansia continua può diventare insostenibile e avere un impatto negativo sul tuo benessere mentale. Parlarne apertamente con il tuo datore di lavoro potrebbe non essere facile, ma può portare a risultati inaspettati. Le persone, compresi i datori di lavoro, spesso apprezzano l'onestà e la volontà di imparare dai propri errori. Potresti spiegare la situazione, sottolineando che si è trattato di un errore involontario, e manifestare il tuo impegno a non ripeterlo in futuro. Questo approccio può dimostrare il tuo senso di responsabilità e il tuo desiderio di migliorare, aspetti che molti datori di lavoro considerano importanti.
Tuttavia, è importante anche prendersi cura del proprio benessere emotivo. Se parlare direttamente della situazione non ti sembra possibile in questo momento, potresti iniziare a cercare modi per gestire la tua ansia. Tecniche di rilassamento, come la respirazione profonda o la meditazione, possono aiutarti a ridurre lo stress nell'attesa di affrontare il problema. Se l'ansia persiste o diventa troppo difficile da gestire da sola, potrebbe essere utile rivolgersi a un professionista che possa offrirti un supporto psicologico e aiutarti a trovare strategie per affrontare questa situazione.
Se desideri ulteriori consigli su come gestire questa situazione o su come affrontare l'ansia legata al lavoro, sono qui per aiutarti. Ricorda che nessuno è perfetto e che gli errori fanno parte del processo di apprendimento, specialmente quando si intraprende un nuovo percorso lavorativo.
L'errore che hai commesso, sebbene sembri grave ai tuoi occhi e a quelli del tuo datore di lavoro, potrebbe non essere insormontabile. A volte, quando siamo preoccupati, tendiamo a ingigantire le conseguenze delle nostre azioni, immaginando scenari peggiori di quelli che potrebbero realmente accadere. Questa ansia può diventare una fonte di stress quotidiano, portandoti a vivere ogni giorno con il peso di quel "macigno" che hai descritto.
Riconoscere la propria responsabilità è un atto di coraggio e maturità. Anche se la paura di perdere il lavoro è forte, l'ansia continua può diventare insostenibile e avere un impatto negativo sul tuo benessere mentale. Parlarne apertamente con il tuo datore di lavoro potrebbe non essere facile, ma può portare a risultati inaspettati. Le persone, compresi i datori di lavoro, spesso apprezzano l'onestà e la volontà di imparare dai propri errori. Potresti spiegare la situazione, sottolineando che si è trattato di un errore involontario, e manifestare il tuo impegno a non ripeterlo in futuro. Questo approccio può dimostrare il tuo senso di responsabilità e il tuo desiderio di migliorare, aspetti che molti datori di lavoro considerano importanti.
Tuttavia, è importante anche prendersi cura del proprio benessere emotivo. Se parlare direttamente della situazione non ti sembra possibile in questo momento, potresti iniziare a cercare modi per gestire la tua ansia. Tecniche di rilassamento, come la respirazione profonda o la meditazione, possono aiutarti a ridurre lo stress nell'attesa di affrontare il problema. Se l'ansia persiste o diventa troppo difficile da gestire da sola, potrebbe essere utile rivolgersi a un professionista che possa offrirti un supporto psicologico e aiutarti a trovare strategie per affrontare questa situazione.
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Gentile utente, è importante vedere le cause di questo stato ansioso. Le consiglio un percorso di supporto psicologico.
Sarei felice di accompagnarla in questo percorso.
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
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Dott. Luca Rochdi
gentile utente, mi dispiace che stia vivendo questo malessere perchè è veramente pesante da sostenere. Lei non specifica l'entità dello sbaglio e come possa essere insignificante per lei e così grave per il datore di lavoro al punto di pregiudicarle il lavoro. Probabilmente ne dovrebbe parlare con qualcuno di fiducia e che sia esperto del mondo del lavoro per dare una misura oggettiva a quello che ha fatto. Potrebbe verificarsi che non è così grave oppure se lo è lei potrebbe aver maggior contezza del fatto. Consideri che i professionisti sono tenuti al segreto professionale, per cui non lo saprebbe nessuno. potrebbe sentire un avvocato o un consulente del lavoro. E questo riguarda il lato pratico-legale del problema. C'è poi quello psicologico, altrettanto importante. Lei non può vivere con quest'ansia costante, i sensi di colpa, la paura ecc ecc. Ha bisogno di confrontarsi con uno/una psicoterapeuta che le offra uno spazio di contenimento, di accoglienza del suo vissuto. Insieme, dopo avere il risultato della consulenza con l'avvocato o il consulente del lavoro, potrete elaborare la strategia migliore per risolvere questa situazione con il datore di lavoro. Rimango a disposizione, quello che le raccomando caldamente è di non rimanere "immobilizzata" ma di attivarsi al più presto a suo favore. Tantissimi auguri, cordiali saluti dott.ssa Silvia Ragni
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Salve gentile utente.
Gli errori si commettono. Tutti commettono errori, più o meno gravi, anche sul posto di lavoro. E tutti devono essere in grado di affrontare le conseguenze. Si chiama maturità.
Credo che, anche se si tratta del suo primo lavoro, sia abbastanza adulta da assumersi le responsabilità delle sue azioni, testimoniando la sua buona fede nell'aver commesso uno sbaglio e mettendosi a disposizione per recuperare in qualche modo.
Ammettere ciò al suo datore di lavoro non solo è dovuto e onesto, ma anche liberatorio perché le toglierebbe di dosso questo enorme fardello del senso di colpa che ora si porta dietro e che le sta causando un'ansia palpabile.
Sia dignitosa nel raccontare quanto accaduto, non c'è bisogno di prostrarsi ai piedi di nessuno. Se dovrà pagare una multa o qualcosa del genere accetterà il da farsi. Se lei sta lavorando con impegno e serietà, non vedo perché un errore possa determinare un licenziamento.
Sono convinto che non le manchi il coraggio per affrontare quanto deve!
Un caro saluto, Dott. Antonio Cortese
Gli errori si commettono. Tutti commettono errori, più o meno gravi, anche sul posto di lavoro. E tutti devono essere in grado di affrontare le conseguenze. Si chiama maturità.
Credo che, anche se si tratta del suo primo lavoro, sia abbastanza adulta da assumersi le responsabilità delle sue azioni, testimoniando la sua buona fede nell'aver commesso uno sbaglio e mettendosi a disposizione per recuperare in qualche modo.
Ammettere ciò al suo datore di lavoro non solo è dovuto e onesto, ma anche liberatorio perché le toglierebbe di dosso questo enorme fardello del senso di colpa che ora si porta dietro e che le sta causando un'ansia palpabile.
Sia dignitosa nel raccontare quanto accaduto, non c'è bisogno di prostrarsi ai piedi di nessuno. Se dovrà pagare una multa o qualcosa del genere accetterà il da farsi. Se lei sta lavorando con impegno e serietà, non vedo perché un errore possa determinare un licenziamento.
Sono convinto che non le manchi il coraggio per affrontare quanto deve!
Un caro saluto, Dott. Antonio Cortese
Buongiorno e grazie per aver condiviso la sua storia. Mi viene da pensare come mai per lei questo errore sia "insignificante" ma allo stesso tempo per il suo datore potrebbe essere un motivo per arrivare addirittura a licenziarla. Mi sembra che ci sia un grande divario tra questi due punti di vista, lei cosa ne pensa?
Il consiglio che posso darle è quello di indagare questa paura all'interno di un percorso con un professionista, in quanto qualunque altro consiglio si rivelerebbe superficiale e generico, e non riuscirebbe a far breccia nemmeno minimamente in quelle che sono le sue difese fisiologiche.
Spero di esserle stato d'aiuto con la mia trasparenza e le auguro di iniziare un percorso quanto prima.
Cordialmente, dottor Moraschini
Il consiglio che posso darle è quello di indagare questa paura all'interno di un percorso con un professionista, in quanto qualunque altro consiglio si rivelerebbe superficiale e generico, e non riuscirebbe a far breccia nemmeno minimamente in quelle che sono le sue difese fisiologiche.
Spero di esserle stato d'aiuto con la mia trasparenza e le auguro di iniziare un percorso quanto prima.
Cordialmente, dottor Moraschini
Buongiorno, comprendo quanto possa essere pesante la situazione che sta vivendo, e voglio rassicurarla che non è sola nel provare queste emozioni. È del tutto naturale, soprattutto quando si è alle prime esperienze lavorative, sentirsi sopraffatti dall'ansia in seguito a un errore. Sta probabilmente provando un misto di paura, vergogna e senso di colpa, sentimenti comuni in momenti come questo. Il peso dell'incertezza e il timore di essere scoperti possono essere davvero logoranti. Questo "orologio che scandisce il tempo" di cui parla riflette la sua ansia crescente, e spesso l'ansia amplifica gli errori, facendoli sembrare più gravi di quanto magari siano realmente. L'istinto di evitare la situazione è comprensibile, ma purtroppo, mentre l’ansia cresce, diventa sempre più difficile farvi fronte. Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, posso suggerirle alcune strategie per gestire la situazione: l'ansia spesso ci porta a immaginare il peggiore scenario possibile, nel suo caso la perdita del lavoro. Le consiglio di sfidare questi pensieri, chiedendosi: quali prove reali ha che perderà il posto? Esistono altri esiti, come un confronto costruttivo o un avvertimento? Spesso, immaginare alternative più realistiche può ridurre l’intensità dell’ansia. Ancora, anche se può sembrare spaventoso, affrontare l'errore direttamente potrebbe alleggerire molto il peso che sta portando. Più si rimanda, più l'ansia cresce. Consideri di ammettere l'errore in modo trasparente, magari mostrando che ha già riflettuto su come evitarlo in futuro. I datori di lavoro spesso apprezzano l'onestà e il senso di responsabilità. Gli errori fanno parte del processo di apprendimento, specialmente nei primi lavori. Non è l'errore a definirla, ma il modo in cui sceglierà di gestirlo. Tenga presente che anche i suoi colleghi o superiori hanno probabilmente commesso errori in passato. Poi, durante la giornata lavorativa, può essere utile ricorrere a tecniche di respirazione profonda o mindfulness per calmare la mente e ridurre la tensione. Questo le permetterà di affrontare il turno con maggiore serenità. Capisco quanto sia difficile, ma spesso il sollievo più grande arriva quando affrontiamo ciò che ci spaventa. Parlare con il suo datore di lavoro, anche se sembra rischioso, potrebbe alla fine liberarla dal peso che sta portando. Se sente di aver bisogno di ulteriore supporto, potrebbe anche considerare l'aiuto di un professionista, che potrà affiancarla nell’elaborare le sue emozioni e nel trovare strategie per gestire queste situazioni. Le sono vicino in questa sfida e la incoraggio a trattarsi con gentilezza durante questo percorso. Dott. Andrea Boggero
Buongiorno gentile Utente, capisco che si trovi in una situazione molto stressante e difficile da gestire. È normale provare ansia e paura quando si commette un errore, soprattutto in un contesto lavorativo nuovo.
Prima di tutto, le suggerirei di considerare se l'errore che ha commesso è davvero così grave come lo percepisce. Spesso l'ansia può farci ingigantire le situazioni. Ha provato a valutare in modo più oggettivo cosa è successo? È possibile che l’errore, pur significativo per lei, possa essere gestito con più facilità di quanto pensa.
Potrà essere utile pensare in anticipo a come potrebbe reagire il suo datore di lavoro per sentirsi più preparata. Esiste la possibilità che l’ammissione dell’errore venga accolta in modo meno severo di quanto immagina, soprattutto se dimostra sincerità e disponibilità a rimediare.
Anche se ammettere l'errore può sembrare spaventoso, spesso l’onestà è apprezzata dai datori di lavoro. Mostrarsi trasparente potrebbe, paradossalmente, rafforzare la fiducia nei suoi confronti, poiché dimostrerebbe responsabilità e integrità. Se decide di farlo, potrebbe cercare di spiegare la situazione e proporre soluzioni o azioni preventive per il futuro.
Consideri che l'ansia che sta provando potrebbe essere alimentata dal conflitto interiore tra la sua paura di perdere il lavoro e il suo senso di responsabilità. A volte, il sollievo che deriva dal fare la cosa giusta, anche se difficile, può ridurre notevolmente il peso dell'ansia.
Se si sente sopraffatta da questa situazione, potrebbe essere utile parlarne con una persona di fiducia, magari un amico o un collega. Avere un punto di vista esterno può aiutarla a vedere la situazione in modo diverso e a trovare il coraggio per affrontarla.
Nel frattempo, potrebbe praticare tecniche di gestione dell'ansia, come la respirazione profonda, la meditazione o il rilassamento muscolare progressivo. Questi strumenti possono aiutarla a mantenere la calma durante i turni di lavoro e ad affrontare l'incertezza in modo più lucido.
Se decide di ammettere l'errore, potrebbe essere utile pensare a soluzioni o modi per prevenire che accada di nuovo. Dimostrare al suo datore di lavoro che ha riflettuto sulla situazione e ha intenzione di migliorare potrebbe mitigare l'impatto dell'errore.
Affrontare la situazione richiede coraggio, ma anche solo prendere il controllo dell'ansia potrebbe aiutarla a vedere le cose in modo più chiaro. Qualunque strada scelga, si ricordi che gli errori fanno parte del percorso di crescita, e il modo in cui li affrontiamo può essere un’opportunità di apprendimento e miglioramento.
Se dovesse avere bisogno di ulteriori consigli o di intraprendere un percorso di supporto psicologico resto a disposizione. Augurandole di superare al più presto questo momento di difficoltà le porgo cordiali saluti.
Dott. Luca Vocino
Prima di tutto, le suggerirei di considerare se l'errore che ha commesso è davvero così grave come lo percepisce. Spesso l'ansia può farci ingigantire le situazioni. Ha provato a valutare in modo più oggettivo cosa è successo? È possibile che l’errore, pur significativo per lei, possa essere gestito con più facilità di quanto pensa.
Potrà essere utile pensare in anticipo a come potrebbe reagire il suo datore di lavoro per sentirsi più preparata. Esiste la possibilità che l’ammissione dell’errore venga accolta in modo meno severo di quanto immagina, soprattutto se dimostra sincerità e disponibilità a rimediare.
Anche se ammettere l'errore può sembrare spaventoso, spesso l’onestà è apprezzata dai datori di lavoro. Mostrarsi trasparente potrebbe, paradossalmente, rafforzare la fiducia nei suoi confronti, poiché dimostrerebbe responsabilità e integrità. Se decide di farlo, potrebbe cercare di spiegare la situazione e proporre soluzioni o azioni preventive per il futuro.
Consideri che l'ansia che sta provando potrebbe essere alimentata dal conflitto interiore tra la sua paura di perdere il lavoro e il suo senso di responsabilità. A volte, il sollievo che deriva dal fare la cosa giusta, anche se difficile, può ridurre notevolmente il peso dell'ansia.
Se si sente sopraffatta da questa situazione, potrebbe essere utile parlarne con una persona di fiducia, magari un amico o un collega. Avere un punto di vista esterno può aiutarla a vedere la situazione in modo diverso e a trovare il coraggio per affrontarla.
Nel frattempo, potrebbe praticare tecniche di gestione dell'ansia, come la respirazione profonda, la meditazione o il rilassamento muscolare progressivo. Questi strumenti possono aiutarla a mantenere la calma durante i turni di lavoro e ad affrontare l'incertezza in modo più lucido.
Se decide di ammettere l'errore, potrebbe essere utile pensare a soluzioni o modi per prevenire che accada di nuovo. Dimostrare al suo datore di lavoro che ha riflettuto sulla situazione e ha intenzione di migliorare potrebbe mitigare l'impatto dell'errore.
Affrontare la situazione richiede coraggio, ma anche solo prendere il controllo dell'ansia potrebbe aiutarla a vedere le cose in modo più chiaro. Qualunque strada scelga, si ricordi che gli errori fanno parte del percorso di crescita, e il modo in cui li affrontiamo può essere un’opportunità di apprendimento e miglioramento.
Se dovesse avere bisogno di ulteriori consigli o di intraprendere un percorso di supporto psicologico resto a disposizione. Augurandole di superare al più presto questo momento di difficoltà le porgo cordiali saluti.
Dott. Luca Vocino
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Salve, è interessante che lei valuti su di sé l’errore come insignificante e poi invece veda arrivare come un macigno distruttivo il giudizio del suo datore di lavoro, quasi come se nella sua vita non le fosse stato mai consentito l’errore.
Ci faccia una riflessione su ed eventualmente chieda una consulenza ad uno psicoterapeuta.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Ci faccia una riflessione su ed eventualmente chieda una consulenza ad uno psicoterapeuta.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Salve,
mi dispiace per il tormento infernale che sta vivendo, ma purtroppo non vedo molte alternative se non quella di essere onesti. Per una serie di motivi: prima di tutto questa ansia la sta divorando e la cosa non le fa bene né in termini psicologici né fisici; in secondo luogo, prendersi le proprie responsabilità fa parte del processo di crescita, se lei se lo nega si nega anche la possibilità di diventare una persona adulta; inoltre, a volte le nostre paure ci fanno proiettare su un evento tutte le conseguenze più catastrofiche che possiamo immaginare e invece la realtà si rivela molto meno drammatica. Ed infine, se nonostante la sua sincerità le cose si dovessero mettere lo stesso male e quindi lei perdesse il lavoro, sarebbe davvero una tragedia così insormontabile? Crede che non ne troverebbe un altro? Crede che vivere in questo costante stato di ansia sia un'opzione più valida? Ci rifletta e, se ha bisogno, mi contatti.
Un caro saluto
Dott.ssa Simona Di Napoli
mi dispiace per il tormento infernale che sta vivendo, ma purtroppo non vedo molte alternative se non quella di essere onesti. Per una serie di motivi: prima di tutto questa ansia la sta divorando e la cosa non le fa bene né in termini psicologici né fisici; in secondo luogo, prendersi le proprie responsabilità fa parte del processo di crescita, se lei se lo nega si nega anche la possibilità di diventare una persona adulta; inoltre, a volte le nostre paure ci fanno proiettare su un evento tutte le conseguenze più catastrofiche che possiamo immaginare e invece la realtà si rivela molto meno drammatica. Ed infine, se nonostante la sua sincerità le cose si dovessero mettere lo stesso male e quindi lei perdesse il lavoro, sarebbe davvero una tragedia così insormontabile? Crede che non ne troverebbe un altro? Crede che vivere in questo costante stato di ansia sia un'opzione più valida? Ci rifletta e, se ha bisogno, mi contatti.
Un caro saluto
Dott.ssa Simona Di Napoli
Gentile utente del Mio Dottore, capisco quanto possa essere difficile portare questo peso sulle spalle. Iniziare il primo lavoro a 36 anni è una tappa importante, e ogni esperienza nuova può portare con sé ansie e timori. L'errore che ha commesso, seppur a lei sembri insignificante, sta alimentando una spirale di preoccupazione che le rende difficile vivere serenamente le sue giornate.
Immagini l'ansia come una nuvola scura che oscura il sole: finché resta lì, le impedisce di vedere le cose con chiarezza. Nel mio lavoro con giovani adulti e persone che affrontano sfide contemporanee, ho spesso notato che affrontare apertamente le situazioni può dissipare quella nuvola.
Potrebbe considerare l'idea di parlare con il suo datore di lavoro. A volte, la sincerità e la trasparenza possono non solo alleviare il peso che sente, ma anche rafforzare la fiducia reciproca. Gli errori sono parte naturale del percorso di crescita di ciascuno di noi, e possono diventare opportunità per imparare e migliorare.
Se sente che l'ansia è troppo forte da gestire da sola, potrebbe essere utile confrontarsi con un professionista che possa offrirle supporto e strategie per affrontare queste emozioni. Non c'è nulla di male nel chiedere aiuto; anzi, è un segno di grande forza e consapevolezza.
Le auguro di cuore di ritrovare la serenità e di poter vivere il suo lavoro con maggiore leggerezza.
Un caro saluto,
D.ssa Violeta Raileanu
Immagini l'ansia come una nuvola scura che oscura il sole: finché resta lì, le impedisce di vedere le cose con chiarezza. Nel mio lavoro con giovani adulti e persone che affrontano sfide contemporanee, ho spesso notato che affrontare apertamente le situazioni può dissipare quella nuvola.
Potrebbe considerare l'idea di parlare con il suo datore di lavoro. A volte, la sincerità e la trasparenza possono non solo alleviare il peso che sente, ma anche rafforzare la fiducia reciproca. Gli errori sono parte naturale del percorso di crescita di ciascuno di noi, e possono diventare opportunità per imparare e migliorare.
Se sente che l'ansia è troppo forte da gestire da sola, potrebbe essere utile confrontarsi con un professionista che possa offrirle supporto e strategie per affrontare queste emozioni. Non c'è nulla di male nel chiedere aiuto; anzi, è un segno di grande forza e consapevolezza.
Le auguro di cuore di ritrovare la serenità e di poter vivere il suo lavoro con maggiore leggerezza.
Un caro saluto,
D.ssa Violeta Raileanu
Buonasera. Comprendo la pressione che sta vivendo in questo momento. Tuttavia, senza conoscere più dettagli specifici riguardo alla situazione, è difficile fornirle un riscontro adeguato.
Le suggerirei di considerare la possibilità di una seduta con un professionista, quale uno psicologo, che possa aiutarla a esplorare la natura di questo peso che sente e a comprendere meglio le sue emozioni. Potrebbe essere utile anche indagare se, in passato, ha già vissuto stati d'animo simili. Affrontare queste ansie con l’aiuto di un esperto potrebbe offrirle una prospettiva diversa e strategie utili per gestire il suo attuale stato d'animo.
La invito a prendersi cura di sé e a valutare questa opzione.
Resto a sua disposizione, un caro saluto
Le suggerirei di considerare la possibilità di una seduta con un professionista, quale uno psicologo, che possa aiutarla a esplorare la natura di questo peso che sente e a comprendere meglio le sue emozioni. Potrebbe essere utile anche indagare se, in passato, ha già vissuto stati d'animo simili. Affrontare queste ansie con l’aiuto di un esperto potrebbe offrirle una prospettiva diversa e strategie utili per gestire il suo attuale stato d'animo.
La invito a prendersi cura di sé e a valutare questa opzione.
Resto a sua disposizione, un caro saluto
Buona sera, le informazioni che dà sono così vaghe che è difficile darle il consiglio più giusto, però, proviamo:
l'errore che ha fatto è qualcosa che col tempo viene "coperto" e non restano tracce? In tal caso, se già dopo 2 sere nessuno le ha detto niente, è possibile che la cosa passi in cavalleria.
È un errore che poteva fare solo lei, date le mansioni che ha, o che avrebbe potuto fare qualcun altro? È un errore che ha a che fare con la salute dei clienti (che sarebbe la cosa più grave) o no? È un errore talmente grave, talmente grande, e dal quale certamente si può risalire a lei? Francamente, solo in questo caso valuterei l'opzione di parlarne al titolare. E last but not least, è un errore recuperabile, o no? Ovviamente, se fosse recuperabile, le suggerisco di farlo senza bisogno di parlarne. Però come detto, non ci dà indicazioni né sul tipo di errore, né sulla gravità, né sulla sua "tracciabilità", diciamo così. Buona giornata.
l'errore che ha fatto è qualcosa che col tempo viene "coperto" e non restano tracce? In tal caso, se già dopo 2 sere nessuno le ha detto niente, è possibile che la cosa passi in cavalleria.
È un errore che poteva fare solo lei, date le mansioni che ha, o che avrebbe potuto fare qualcun altro? È un errore che ha a che fare con la salute dei clienti (che sarebbe la cosa più grave) o no? È un errore talmente grave, talmente grande, e dal quale certamente si può risalire a lei? Francamente, solo in questo caso valuterei l'opzione di parlarne al titolare. E last but not least, è un errore recuperabile, o no? Ovviamente, se fosse recuperabile, le suggerisco di farlo senza bisogno di parlarne. Però come detto, non ci dà indicazioni né sul tipo di errore, né sulla gravità, né sulla sua "tracciabilità", diciamo così. Buona giornata.
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Trovo difficile darle un consiglio con così pochi elementi. Credo che potrebbe parlarne con uno psicoterapeuta e approfondire le questioni che porta per dare il giusto peso a ciò che l'angoscia.
Un caro saluto
Dott.ssa Cristina Villa
Un caro saluto
Dott.ssa Cristina Villa
Buonasera, come anticipato anche dai colleghi mancano alcuni elementi concreti per poterla aiutare nella specifica situazione. Comprendo ugualmente la sofferenza che sta attraversando, l'ansia e il senso di pressione e oppressione per questo errore e le possibili conseguenze. E' possibile che affrontare apertamente la situazione possa portare a scenari diversi da quelli ipotizzati, può forse aprire la strada anche ad ulteriori riparazioni dell'errore commesso. In ogni caso potrebbe considerare l'idea di un percorso psicologico che la sostenga nella gestione di queste emozioni così da sentirsi rafforzata nelle sue esperienze di vita quotidiana. Un caro saluto, Dott.ssa Elisabetta Angelo
Cara utente, è evidente quanto la situazione ti stia pesando e quanto valore tu attribuisca al tuo lavoro, il che è perfettamente comprensibile. La tua dedizione e il fatto che questo sia il tuo primo impiego lo rendono ancora più significativo per te, e la paura di perderlo è del tutto naturale.
Quando ci troviamo di fronte a un errore, soprattutto in un nuovo ambiente, è normale sentirsi sopraffatti dall’ansia e dal timore di eventuali conseguenze. La tua reazione mostra quanto ti importi del tuo lavoro e quanto desideri fare bene, ma vivere costantemente con questa paura può risultare schiacciante, come hai descritto. Questo peso non solo ti affatica mentalmente, ma può anche compromettere il tuo benessere quotidiano.
Una strada che potresti considerare, seppur difficile, è quella di affrontare la situazione con trasparenza. So che la paura di una reazione negativa è forte, ma spesso l’onestà e la responsabilità verso i nostri errori vengono riconosciute con rispetto, soprattutto quando ci si dimostra disponibili a fare meglio e imparare. Se il datore di lavoro vede il tuo impegno e la tua sincerità, potrebbe valutare l’errore in un contesto più ampio, tenendo conto della tua dedizione.
Chiediti cosa sarebbe più liberatorio per te: continuare a vivere con questo peso o affrontare l’errore e provare a ripararlo nel miglior modo possibile? Spesso, quello che temiamo può rivelarsi meno terribile una volta affrontato. Ammettere di aver sbagliato non significa fallire, ma piuttosto dimostrare maturità e un autentico desiderio di crescere.
Nel frattempo, è importante ricordare che tutti commettiamo errori. Fa parte del percorso umano e professionale. Nessuno è perfetto, e ogni errore rappresenta un’opportunità di apprendimento. Non lasciare che questo episodio definisca il tuo valore, né personale né professionale.
Ti incoraggio a prenderti un momento per riflettere su come ti senti e a valutare se parlare con qualcuno, magari un collega di cui ti fidi o un professionista, possa aiutarti a vedere la situazione da una prospettiva più serena.
Sii gentile con te stessa. Hai già fatto grandi passi iniziando questo lavoro e dimostrando dedizione. Non dimenticare che ogni sfida può essere un’opportunità di crescita, anche quando sembra difficile da affrontare.
Buona giornata.
Dott. Paolo Cavallin
Quando ci troviamo di fronte a un errore, soprattutto in un nuovo ambiente, è normale sentirsi sopraffatti dall’ansia e dal timore di eventuali conseguenze. La tua reazione mostra quanto ti importi del tuo lavoro e quanto desideri fare bene, ma vivere costantemente con questa paura può risultare schiacciante, come hai descritto. Questo peso non solo ti affatica mentalmente, ma può anche compromettere il tuo benessere quotidiano.
Una strada che potresti considerare, seppur difficile, è quella di affrontare la situazione con trasparenza. So che la paura di una reazione negativa è forte, ma spesso l’onestà e la responsabilità verso i nostri errori vengono riconosciute con rispetto, soprattutto quando ci si dimostra disponibili a fare meglio e imparare. Se il datore di lavoro vede il tuo impegno e la tua sincerità, potrebbe valutare l’errore in un contesto più ampio, tenendo conto della tua dedizione.
Chiediti cosa sarebbe più liberatorio per te: continuare a vivere con questo peso o affrontare l’errore e provare a ripararlo nel miglior modo possibile? Spesso, quello che temiamo può rivelarsi meno terribile una volta affrontato. Ammettere di aver sbagliato non significa fallire, ma piuttosto dimostrare maturità e un autentico desiderio di crescere.
Nel frattempo, è importante ricordare che tutti commettiamo errori. Fa parte del percorso umano e professionale. Nessuno è perfetto, e ogni errore rappresenta un’opportunità di apprendimento. Non lasciare che questo episodio definisca il tuo valore, né personale né professionale.
Ti incoraggio a prenderti un momento per riflettere su come ti senti e a valutare se parlare con qualcuno, magari un collega di cui ti fidi o un professionista, possa aiutarti a vedere la situazione da una prospettiva più serena.
Sii gentile con te stessa. Hai già fatto grandi passi iniziando questo lavoro e dimostrando dedizione. Non dimenticare che ogni sfida può essere un’opportunità di crescita, anche quando sembra difficile da affrontare.
Buona giornata.
Dott. Paolo Cavallin
Carissima, molto dipende dalla natura dell'errore commesso, dalle circostanze e dalle conseguenze che comporterebbe la scoperta. In ogni caso l'ansia che manifesta ha a che fare con emozioni e valori come la paura del giudizio, il senso di colpa, il rispetto delle norme e la responsabilità. Le consiglio di parlare con un esperto ed elaborare l'accaduto in chiave emotiva prima di affrontare le conseguenze dell'azione commessa. Un caro saluto. Sono disponibile in caso di necessità. Dott.ssa Anna Verrino
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Gentilissima, comprendo il suo malessere. Quando ci si trova di fronte alle prime esperienze può succedere di provare ansia. E' anche naturale fare errori: lei è alle prime esperienze! Può quindi legittimarsi ed essere comprensiva verso se stessa. Inoltre, gli stati di ansia possono rendere difficile anche il pensiero e aumentare la probabilità di fare errori, ma anche questo è naturale, in quanto l'ansia è una risposta di paura e quando abbiamo paura non dobbiamo pensare ma metterci in salvo. Lei però è una persona tendenzialmente ansiosa? Le consiglio in ogni caso di affrontare questi aspetti con un esperto, in modo tale che possa aiutarla a trovare le strade migliori per lei. Un saluto, Dott.ssa Sharon Bocca
Buongionrno, le cosiglierei un percorso psicologico per lavorare su ansie ed insicurezze che le impediscono di riuscire a trovare una risposta alla sua domanda.
Salve, io credo che, per il suo caso, potrebbe essere utile intraprendere un percorso psicoterapeutico al fine di individuare le cause più profonde della sua problematica relazionale. Cordiali saluti
Ciao, capisco bene il peso che stai portando in questo momento.
Quel "macigno" di cui parli rischia di pesare sempre di più se non fai nulla. Anche se al momento l'idea di parlarne con il tuo datore di lavoro ti sembra spaventosa, spesso ammettere un errore può essere visto come un segno di maturità e responsabilità. Certo, potrebbe esserci una conseguenza, ma può anche essere che il tuo datore apprezzi la tua sincerità e ti dia una possibilità di rimediare o imparare da quell'errore.
L'ansia che stai provando nasce molto dal fatto di mantenere tutto dentro. Parlare apertamente ti permetterà di liberarti da quella tensione costante e, a lungo termine, ti farà sentire meglio. Più rimandi, più l'ansia rischia di aumentare e diventare insopportabile. Sei umana, e tutti commettiamo sbagli. L'importante è come li gestiamo. Forse potrebbe aiutarti riflettere su come ti sentiresti una volta tolto quel peso dalle spalle.
Quel "macigno" di cui parli rischia di pesare sempre di più se non fai nulla. Anche se al momento l'idea di parlarne con il tuo datore di lavoro ti sembra spaventosa, spesso ammettere un errore può essere visto come un segno di maturità e responsabilità. Certo, potrebbe esserci una conseguenza, ma può anche essere che il tuo datore apprezzi la tua sincerità e ti dia una possibilità di rimediare o imparare da quell'errore.
L'ansia che stai provando nasce molto dal fatto di mantenere tutto dentro. Parlare apertamente ti permetterà di liberarti da quella tensione costante e, a lungo termine, ti farà sentire meglio. Più rimandi, più l'ansia rischia di aumentare e diventare insopportabile. Sei umana, e tutti commettiamo sbagli. L'importante è come li gestiamo. Forse potrebbe aiutarti riflettere su come ti sentiresti una volta tolto quel peso dalle spalle.
Buongiorno,
la inviterei a parlare di questa sua ansia di perdere il lavoro con un professionista. Un supporto psicologico potrà aiutarla a comprendere meglio queste sue angosce e ciò che la porta a commettere alcuni errori generando così un circolo vizioso.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
la inviterei a parlare di questa sua ansia di perdere il lavoro con un professionista. Un supporto psicologico potrà aiutarla a comprendere meglio queste sue angosce e ciò che la porta a commettere alcuni errori generando così un circolo vizioso.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
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