Buonasera, da circa cinque mesi ho problemi a rapportarmi con le persone e tutto ció a causa di un'
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Buonasera, da circa cinque mesi ho problemi a rapportarmi con le persone e tutto ció a causa di un' improvvisa riduzione del senso del gusto e dell'olfatto causata molto probabilmente da un virus delle vie respiratorie e purtroppo questo problema non tende a migliorare e mi ha a sua volta causato un forte stato di ansia, tanto da limitare i rapporti con la vita sociale per paura che possa aggravarsi la situazione prendendo altri virus. Come posso far passare questa paura?È normale preoccuparmi cosí tanto quando sto con altre persone?grazie.
Gentile utente, le consiglio di rivolgersi al suo medico di fiducia per i problemi organici; la invito, inoltre, a contattare uno psicologo per un supporto date le problematiche riportate.
Sarei felice di seguirla in questo percorso.
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio'.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
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Salve,
Capisco quanto possa essere difficile vivere con la preoccupazione costante per la propria salute, soprattutto quando si tratta di sintomi legati ai sensi così importanti come l’olfatto e il gusto. La sua preoccupazione per il peggioramento della situazione e il conseguente stato di ansia sono del tutto comprensibili, dato che si tratta di cambiamenti che incidono non solo sul benessere fisico, ma anche su quello emotivo e sociale.
È normale che, di fronte a una perdita parziale o temporanea dei sensi, si sviluppino paure e preoccupazioni, soprattutto se queste limitano la sua vita quotidiana e le interazioni con gli altri. Tuttavia, quando l'ansia inizia a prendere il sopravvento e a condizionare il suo comportamento, come nel caso del ritiro sociale per paura di peggiorare, potrebbe essere utile riflettere su come gestire questi sentimenti prima che diventino più limitanti.
Per affrontare queste paure, un passo importante potrebbe essere lavorare su due fronti:
Rivolgersi a uno specialista per avere una valutazione accurata e un piano di cura per il suo senso del gusto e dell'olfatto. Sapere di aver fatto il possibile sul piano medico può aiutarla a ridurre l'ansia.
Lavorare con un professionista della salute mentale per gestire l’ansia legata alla salute e la preoccupazione per l'interazione sociale.
È importante non colpevolizzarsi per queste paure: si tratta di una reazione comune e comprensibile in una situazione come la sua. Con il giusto supporto, può imparare a gestire meglio questi timori e riprendere a vivere le interazioni sociali in modo più sereno.
Rimango a disposizione qualora volesse approfondire o avesse ulteriori domande.
Capisco quanto possa essere difficile vivere con la preoccupazione costante per la propria salute, soprattutto quando si tratta di sintomi legati ai sensi così importanti come l’olfatto e il gusto. La sua preoccupazione per il peggioramento della situazione e il conseguente stato di ansia sono del tutto comprensibili, dato che si tratta di cambiamenti che incidono non solo sul benessere fisico, ma anche su quello emotivo e sociale.
È normale che, di fronte a una perdita parziale o temporanea dei sensi, si sviluppino paure e preoccupazioni, soprattutto se queste limitano la sua vita quotidiana e le interazioni con gli altri. Tuttavia, quando l'ansia inizia a prendere il sopravvento e a condizionare il suo comportamento, come nel caso del ritiro sociale per paura di peggiorare, potrebbe essere utile riflettere su come gestire questi sentimenti prima che diventino più limitanti.
Per affrontare queste paure, un passo importante potrebbe essere lavorare su due fronti:
Rivolgersi a uno specialista per avere una valutazione accurata e un piano di cura per il suo senso del gusto e dell'olfatto. Sapere di aver fatto il possibile sul piano medico può aiutarla a ridurre l'ansia.
Lavorare con un professionista della salute mentale per gestire l’ansia legata alla salute e la preoccupazione per l'interazione sociale.
È importante non colpevolizzarsi per queste paure: si tratta di una reazione comune e comprensibile in una situazione come la sua. Con il giusto supporto, può imparare a gestire meglio questi timori e riprendere a vivere le interazioni sociali in modo più sereno.
Rimango a disposizione qualora volesse approfondire o avesse ulteriori domande.
Salve, intanto dovrebbe determinare con un otorino se possa essere fatto qualcosa per promuovere il recupero del gusto e dell’ olfatto.
In seconda battuta, essendosi innestati altri due ordini di problemi, il timore delle relazioni sociali e il concomitante timore di essere reinfettato nuovamente, potrebbe iniziare un percorso di psicoterapia che la aiuti a ristabilire un rapporto fisiologico con questi due ordini di difficoltà.
Si ricordi che prima ne blocca l’evoluzione e tanto più la capacità di recupero verrà preservata.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
In seconda battuta, essendosi innestati altri due ordini di problemi, il timore delle relazioni sociali e il concomitante timore di essere reinfettato nuovamente, potrebbe iniziare un percorso di psicoterapia che la aiuti a ristabilire un rapporto fisiologico con questi due ordini di difficoltà.
Si ricordi che prima ne blocca l’evoluzione e tanto più la capacità di recupero verrà preservata.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
A volte utilizziamo degli aspetti concreti, soprattutto fisici e sintomatici per poter esprimere un possibile disagio psicologico. E' importante, per questo, consultare un medico che possa discriminare le due cose ed occuparti così di ciò che sta avvenendo. In caso in cui i sintomi dovessero non mostrare un correlato fisico, è possibile ipotizzare che stanno fornendo altri tipi di comunicazioni ugualmente importanti da indagare. Uno psicologo potrebbe sicuramente aiutarti a comprendere di cosa sei davvero preoccupato.
Vive in uno stato di preoccupazione e questo è naturale avendo fatto esperienza di un pericolo reale. Quello che si può modificare è il livello di allerta, abbassandolo e riducendo i meccanismi di evitamento e fuga. Contatti uno specialista e ridimensionerà la sua fobia sociale.
Buongiorno,
Oltre a trattare le questioni organiche con i medici competenti potrebbe pensare di intraprendere un percorso di supporto psicologico per trattare la questione ansia.
Dott. Marco Cenci
Oltre a trattare le questioni organiche con i medici competenti potrebbe pensare di intraprendere un percorso di supporto psicologico per trattare la questione ansia.
Dott. Marco Cenci
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentile utente,
comprendo la situazione difficile che sta attraversando.
Ha già effettuato una visita per la questione della riduzione del gusto e dell'olfatto con uno specialista? E' possibile che uno specialista la rassicuri dal punto di vista medico, spiegandole cure e metodi per evitare il contagio. In caso contrario le consiglio di prendere in considerazione un supporto psicologico per trovare delle tecniche per ridurre l'ansia legata alle relazioni sociali e per ristabilire il suo benessere psicofisico. Spero di esserle stato di aiuto. Cordiali saluti, dott. Luca Demuro
comprendo la situazione difficile che sta attraversando.
Ha già effettuato una visita per la questione della riduzione del gusto e dell'olfatto con uno specialista? E' possibile che uno specialista la rassicuri dal punto di vista medico, spiegandole cure e metodi per evitare il contagio. In caso contrario le consiglio di prendere in considerazione un supporto psicologico per trovare delle tecniche per ridurre l'ansia legata alle relazioni sociali e per ristabilire il suo benessere psicofisico. Spero di esserle stato di aiuto. Cordiali saluti, dott. Luca Demuro
Buonasera, concordo con i colleghi nel suggerire innanzitutto una visita medica che possa dare delle risposte da un punto di vista organico; da ciò che scrive immagino che stia già facendo i dovuti accertamenti. Da un punto di vista psichico le suggerirei di intraprendere un percorso di EMDR, tecnica di lavoro che permette la rielaborazione dei traumi. Quando nella vita succede qualcosa che ci fa sentire in pericolo si vive un trauma che va ad influenzare il normale rapportarsi con il mondo, con le situazioni, con gli altri. Le emozioni di paura e ansia di cui scrive sono normali tuttavia è importante trattarle e lavorarci su il prima possibile per evitare che si cronicizzino. La tecnica dell'EMDR, all'interno di un buon percorso di psicoterapia, è la strada che mi sentirei di suggerirle. Le auguro di ritrovare presto la sua serenità. Cordialmente, dott.ssa Sara Quaranta
Buonasera, concordo con i colleghi sull'opportunità di una visita medica sia per valutare il suo stato attuale di salute e l'eventuale possibilità di contrarre altri virus, sia per avere una prognosi sui disturbi del gusto e dell'olfatto. Evidentemente questo disagio fisico le ha causato un comprensibile stato di ansia e di vulnerabilità che si sta protraendo da alcuni mesi. Si può rivolgere ad uno psicoterapeuta per effettuare una terapia, in modo da iniziare con tecniche di rilassamento e la successiva esposizione graduale alle situazioni temute. Probabilmente occorre anche esplorare i significati profondi di queste ansie. Se lo desidera mi può contattare anche online.
In bocca al lupo
In bocca al lupo
Gentile utente grazie per aver condiviso con noi questo suo disagio. Immagino sia una situazione davvero disagevole quella di non avere il senso del gusto e dell' olfatto, penso alla difficoltà nel mangiare e/o anche nello stare con gli altri. Immagino l' ansia che potrà provare in una situazione sociale. Le consiglio di iniziare un percorso terapeutico dove poter condividere il suo stato d'animo rispetto a questa situazione e cercare assieme al suo terapeuta una possibile via d' uscita. Cordialità dott. Gaetano Marino
Buonasera, la situazione che descrive è comprensibilmente molto stressante. La perdita del senso del gusto e dell’olfatto può influire in modo significativo sulla qualità della vita, e il fatto di essere preoccupati per la propria salute fisica è una reazione del tutto naturale, soprattutto quando ci si trova di fronte a cambiamenti improvvisi e difficili da gestire. Il suo timore che la situazione possa peggiorare e la preoccupazione di contrarre altri virus durante le interazioni sociali sono emozioni comprensibili, dato che queste sensazioni di vulnerabilità spesso accompagnano cambiamenti fisici come quelli che ha vissuto. Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, posso dirle che l'ansia che sta provando è una risposta normale di fronte a una percezione di minaccia. Tuttavia, diventa problematico quando limita in modo significativo le sue attività quotidiane o le sue relazioni sociali, come sembra stia accadendo nel suo caso. L’evitamento delle situazioni sociali può infatti, a lungo andare, rinforzare la sua ansia, facendola sentire ancora più isolata e vulnerabile. Una strategia che potrebbe considerare è quella di cercare di rivalutare in modo più realistico i rischi che teme di correre. Un altro passo importante potrebbe essere cercare di avvicinarsi gradualmente alle situazioni che la spaventano, iniziando magari da contesti che percepisce come meno rischiosi e aumentando poco alla volta il suo livello di esposizione. Questa strategia, utilizzata spesso in terapia cognitivo-comportamentale, le consentirebbe di affrontare la sua paura in modo graduale e gestibile, senza doverla evitare del tutto. In parallelo, sarebbe utile cercare di riconoscere i pensieri che alimentano la sua ansia. È possibile, ad esempio, che stia interpretando la situazione in modo catastrofico, come accade spesso in queste circostanze. Pensieri del tipo “Se contraggo un altro virus, peggiorerò ancora di più” possono essere esaminati in modo critico, per valutarne la reale probabilità e cercare di trovare alternative più equilibrate e realistiche. Infine, potrebbe trarre beneficio dall’apprendimento di tecniche di rilassamento, come la respirazione profonda o la mindfulness, che aiutano a ridurre l’attivazione emotiva che accompagna l’ansia e favoriscono uno stato di maggiore calma in situazioni stressanti. È assolutamente normale preoccuparsi in un periodo di vulnerabilità fisica, ma è importante cercare di non permettere che questa preoccupazione prenda il sopravvento, limitando la sua vita quotidiana. Se dovesse notare che le difficoltà persistono, un percorso di supporto psicologico potrebbe aiutarla a gestire meglio le sue emozioni e a ritrovare un maggiore equilibrio nelle sue relazioni sociali. Grazie per aver condiviso la sua esperienza. Spero che queste riflessioni possano esserle d’aiuto. Dott. Andrea Boggero
Gentile utente, la riduzione dei sensi, nel suo caso olfatto e gusto, è molto fastidiosa e limitante. Se non l'ha già fatto dovrebbe consultare un otorino. Per quanto riguarda gli altri problemi di tipo psicologico, le consiglio di intraprendere un percorso psicologico per poter tornare ad una vita normale. L'isolamento e la deprivazione sensoriale non sono delle buone compagnie. Le faccio tanti auguri, rimango a disposizione, cordiali saluti dott.ssa Silvia Ragni
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Gentile utente, dalla sua breve descrizione mi pare di comprendere che sia stia sviluppando una sintomatologia di tipo ansioso. Esplorare i pensieri ed i timori correlati a tale preoccupazione potrebbe essere il primo step per elaborare tali vissuti. Probabilmente la patologia che ha contratto ha scatenato dentro di lei delle sensazioni di ansia e pericolo che andrebbero elaborate. Mi sento di suggerirle un percorso psicologico. Rimango a sua disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo
Buongiorno,
spiacente per il disagio che riferisce.
Sarebbe opportuno un percorso di sostegno individualizzato in modo da approfondire la valutazione del vissuto, contesti e strategie in atto per poterLa supportare al meglio.
Saluti
spiacente per il disagio che riferisce.
Sarebbe opportuno un percorso di sostegno individualizzato in modo da approfondire la valutazione del vissuto, contesti e strategie in atto per poterLa supportare al meglio.
Saluti
Buonasera e grazie per aver condiviso la sua esperienza. È evidente che sta attraversando un momento difficile, e le sue preoccupazioni sono comprensibili. La riduzione del senso del gusto e dell'olfatto, specialmente dopo un'infezione, può essere molto disorientante e può influenzare non solo il benessere fisico, ma anche quello emotivo e sociale.
È normale sentirsi ansiosi quando ci si trova in situazioni in cui si teme di poter contrarre un altro virus, soprattutto dopo aver già vissuto un'esperienza che ha alterato la propria salute. Questa ansia può portare a evitare interazioni sociali, il che può, a sua volta, alimentare un senso di isolamento e di solitudine.
Per affrontare questa paura, potrebbe essere utile innanzitutto riconoscere e accettare le sue emozioni. È normale preoccuparsi in queste circostanze, ma cercare di non lasciarsi sopraffare da queste emozioni è importante. Una tecnica che potrebbe aiutarla è quella di praticare la consapevolezza: dedicare qualche minuto al giorno per concentrarsi sul respiro e sul presente può aiutarla a ridurre l’ansia.
Inoltre, consideri l’idea di esporsi gradualmente alle situazioni sociali che la preoccupano. Potrebbe iniziare con incontri brevi o in ambienti familiari, per poi aumentare gradualmente la durata e la complessità delle interazioni. Questo approccio graduale può aiutarla a costruire fiducia e a ridurre l'ansia.
Se sente che la sua ansia sta diventando opprimente o che sta influenzando significativamente la sua vita, potrebbe essere utile consultare un professionista della salute mentale. Un terapeuta potrebbe offrirle strumenti e strategie per affrontare l’ansia e lavorare sulle sue paure in modo più profondo.
Non si giudichi per come si sente; è un processo e ognuno di noi ha il proprio modo di affrontare le difficoltà. Se desidera approfondire ulteriormente o esplorare altre strategie, io resto a sua disposizione per supportarla. Un caro saluto, dott. Daniele D'Amico.
È normale sentirsi ansiosi quando ci si trova in situazioni in cui si teme di poter contrarre un altro virus, soprattutto dopo aver già vissuto un'esperienza che ha alterato la propria salute. Questa ansia può portare a evitare interazioni sociali, il che può, a sua volta, alimentare un senso di isolamento e di solitudine.
Per affrontare questa paura, potrebbe essere utile innanzitutto riconoscere e accettare le sue emozioni. È normale preoccuparsi in queste circostanze, ma cercare di non lasciarsi sopraffare da queste emozioni è importante. Una tecnica che potrebbe aiutarla è quella di praticare la consapevolezza: dedicare qualche minuto al giorno per concentrarsi sul respiro e sul presente può aiutarla a ridurre l’ansia.
Inoltre, consideri l’idea di esporsi gradualmente alle situazioni sociali che la preoccupano. Potrebbe iniziare con incontri brevi o in ambienti familiari, per poi aumentare gradualmente la durata e la complessità delle interazioni. Questo approccio graduale può aiutarla a costruire fiducia e a ridurre l'ansia.
Se sente che la sua ansia sta diventando opprimente o che sta influenzando significativamente la sua vita, potrebbe essere utile consultare un professionista della salute mentale. Un terapeuta potrebbe offrirle strumenti e strategie per affrontare l’ansia e lavorare sulle sue paure in modo più profondo.
Non si giudichi per come si sente; è un processo e ognuno di noi ha il proprio modo di affrontare le difficoltà. Se desidera approfondire ulteriormente o esplorare altre strategie, io resto a sua disposizione per supportarla. Un caro saluto, dott. Daniele D'Amico.
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Salve, dovrebbe trattare le questioni organiche con i medici competenti allo stesso tempo, però, potrebbe pensare di intraprendere un percorso di supporto psicologico per trattare la questione ansia.
Dott.ssa Fazzina
Dott.ssa Fazzina
Salve. Per quanto riguarda la difficoltà al senso del gusto e dell'olfatto, le consiglio un accertamento medico. Parlando invece delle difficoltà derivanti da tale condizione, mi sembra di capire che lei sia semplicemente preoccupato/a dall'idea di contrarre altre patologie che potrebbero ulteriormente penalizzarla e questo è assolutamente normale. Quando si ha a che fare con un problema fisico che crea una sorta di parziale disabilità, si finisce per subire un forte shock che rischia di minare le proprie capacità di vivere la vita appieno.
Non è un problema di facile soluzione, ma cercherò di risponderle come posso: sostanzialmente la cosa migliore che posso consigliarle di fare è accettare questa ansia e riconoscere che ha il diritto di essere spaventata/o (anche se le persone intorno a lei potrebbero dissentire). Per superare questa paura, ovviamente, sarebbe ideale esporsi gradualmente alle situazioni percepite come stressanti, magari avvalendosi momentaneamente di ausili che la facciano sentire al sicuro (mascherine, incontri all'aperto dove c'è minore rischio di contagio, etc.) mentre riacquista sicurezza. La domanda principale che mi porrei però è la seguente: perché la paura di ammalarsi è più forte del desiderio di avere a che fare con gli altri? Trovare la risposta potrebbe aiutarla.
Per qualsiasi approfondimento, sono qui.
Dott. Valeri
Non è un problema di facile soluzione, ma cercherò di risponderle come posso: sostanzialmente la cosa migliore che posso consigliarle di fare è accettare questa ansia e riconoscere che ha il diritto di essere spaventata/o (anche se le persone intorno a lei potrebbero dissentire). Per superare questa paura, ovviamente, sarebbe ideale esporsi gradualmente alle situazioni percepite come stressanti, magari avvalendosi momentaneamente di ausili che la facciano sentire al sicuro (mascherine, incontri all'aperto dove c'è minore rischio di contagio, etc.) mentre riacquista sicurezza. La domanda principale che mi porrei però è la seguente: perché la paura di ammalarsi è più forte del desiderio di avere a che fare con gli altri? Trovare la risposta potrebbe aiutarla.
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Dott. Valeri
Buona sera, il problema del recupero del gusto e olfatto va separato dal problema dei rapporti sociali: per il primo il suo medico saprà darle le giuste informazioni e indicazioni, per il secondo va esplorata meglio com'erano i suoi rapporti prima dell'episodio e come ha inciso la patologia medica sui suoi rapporti sociali attuali. Grazie per aver contattato la piattaforma.
Gentile utente, ho letto con molta attenzione il suo racconto.
Innanzitutto mi sento di consigliarle una visita specialistica ORL.
Rimane il comprensibile disagio difronte all'alterazione di due sensi importanti come il gusto e l'olfatto,
E' del tutto comprensibile la sua paura nel contrarre nuovi virus durante le interazioni sociali, ma sento al momento stesso che l'impatto devastante che tutti noi abbiamo avuto con il COVID19 giochi un ruolo importante.
Da psicologo ho il dovere di dirle che l'ansia che sta provando è una risposta del tutto normale, anche se le sembrerà strano, di fronte a quegli elementi che lei vede come minacciosi.
La cosa più importante è che non si giudichi per come si sente.
Dovrebbe fare piccoli passi rappresentati da riavvicinamenti verso le altre persone, ripeto "a piccoli passi", e valutare il suo stato d'ansia.
Mi sembra di capire dalle sue parole che non accetta la sua ansia, e lo capisco; ma forse dovrebbe iniziare a parlarne con se stesso e riconoscere che è anche un suo diritto avere paura e timore.
Cerchi di riavvicinarsi piano piano verso la vita esterna senza escludere un possibile aiuto da parte di uno psicologo.
Rimango a sua completa disposizione.
Un caloroso saluto.
Dott. Michele Basigli
Innanzitutto mi sento di consigliarle una visita specialistica ORL.
Rimane il comprensibile disagio difronte all'alterazione di due sensi importanti come il gusto e l'olfatto,
E' del tutto comprensibile la sua paura nel contrarre nuovi virus durante le interazioni sociali, ma sento al momento stesso che l'impatto devastante che tutti noi abbiamo avuto con il COVID19 giochi un ruolo importante.
Da psicologo ho il dovere di dirle che l'ansia che sta provando è una risposta del tutto normale, anche se le sembrerà strano, di fronte a quegli elementi che lei vede come minacciosi.
La cosa più importante è che non si giudichi per come si sente.
Dovrebbe fare piccoli passi rappresentati da riavvicinamenti verso le altre persone, ripeto "a piccoli passi", e valutare il suo stato d'ansia.
Mi sembra di capire dalle sue parole che non accetta la sua ansia, e lo capisco; ma forse dovrebbe iniziare a parlarne con se stesso e riconoscere che è anche un suo diritto avere paura e timore.
Cerchi di riavvicinarsi piano piano verso la vita esterna senza escludere un possibile aiuto da parte di uno psicologo.
Rimango a sua completa disposizione.
Un caloroso saluto.
Dott. Michele Basigli
Buonasera gentile Utente, la situazione che descrive è comprensibilmente difficile e può certamente portare a un aumento dell'ansia e delle preoccupazioni riguardo alla salute. La riduzione del senso del gusto e dell'olfatto, soprattutto se persistente, può avere un impatto significativo sulla qualità della vita e sui rapporti sociali, in particolare se teme che possa peggiorare a causa di nuove infezioni.
È normale che il timore di contrarre altri virus o malattie possa accentuare uno stato di ansia, portando a evitare situazioni sociali per proteggersi. Tuttavia, questo meccanismo di evitamento, se protratto nel tempo, può aumentare la sensazione di isolamento e alimentare ulteriormente l'ansia.
Per affrontare questa paura, potrebbe essere utile lavorare su alcuni aspetti:
1) Lavorare sull'accettare che non è possibile eliminare completamente il rischio di esposizione a virus, ma si può comunque adottare un comportamento prudente e sano. Vivere nella continua preoccupazione, tuttavia, può diventare limitante.
2) Utilizzare tecniche di rilassamento e gestione dell'ansia: pratiche come la respirazione profonda, la mindfulness o il rilassamento progressivo possono aiutarla a calmare il corpo e la mente in situazioni di ansia.
3) Esporsi gradualmente alla socialità: può provare a riavvicinarsi alle situazioni sociali in modo graduale, iniziando da contesti più sicuri, dove si sente a proprio agio, e osservando come l'ansia può diminuire con l'abitudine.
Sarebbe utile discutere questi timori anche con il suo medico, per esplorare eventuali soluzioni mediche per la riduzione del gusto e dell'olfatto, e parallelamente con uno psicologo per affrontare l'aspetto emotivo e ansioso. L'importante è non isolarsi completamente e riconoscere che c'è un percorso per ritrovare un equilibrio.
Se dovesse avere bisogno di ulteriori consigli o di intraprendere un percorso di supporto psicologico resto a sua disposizione. Augurandole di superare al più presto questo momento di difficoltà le porgo cordiali saluti.
Dott. Luca Vocino
È normale che il timore di contrarre altri virus o malattie possa accentuare uno stato di ansia, portando a evitare situazioni sociali per proteggersi. Tuttavia, questo meccanismo di evitamento, se protratto nel tempo, può aumentare la sensazione di isolamento e alimentare ulteriormente l'ansia.
Per affrontare questa paura, potrebbe essere utile lavorare su alcuni aspetti:
1) Lavorare sull'accettare che non è possibile eliminare completamente il rischio di esposizione a virus, ma si può comunque adottare un comportamento prudente e sano. Vivere nella continua preoccupazione, tuttavia, può diventare limitante.
2) Utilizzare tecniche di rilassamento e gestione dell'ansia: pratiche come la respirazione profonda, la mindfulness o il rilassamento progressivo possono aiutarla a calmare il corpo e la mente in situazioni di ansia.
3) Esporsi gradualmente alla socialità: può provare a riavvicinarsi alle situazioni sociali in modo graduale, iniziando da contesti più sicuri, dove si sente a proprio agio, e osservando come l'ansia può diminuire con l'abitudine.
Sarebbe utile discutere questi timori anche con il suo medico, per esplorare eventuali soluzioni mediche per la riduzione del gusto e dell'olfatto, e parallelamente con uno psicologo per affrontare l'aspetto emotivo e ansioso. L'importante è non isolarsi completamente e riconoscere che c'è un percorso per ritrovare un equilibrio.
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Dott. Luca Vocino
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Gentile utente, la preoccupazione che lei prova riguardo alla sua salute è comprensibile dal momento che sperimenta un'effettiva diminuzione della funzionalità dei sensi del gusto e dell’olfatto. Parla anche di una “probabile” causa (un virus): le domanderei a tal proposito se ha fatto tutti i dovuti accertamenti medici.
Al momento la preoccupazione che prova la mantiene in uno stato di allerta che, come descrive bene, sta iniziando a limitare la sua vita sociale per timore di contrarre dei virus. Timori e paure ci mettono in guardia da rischi che effettivamente potremmo correre, e ciò è funzionale al nostro benessere. Tuttavia, quando questi prendono il sopravvento al punto da farci provare ansia al contatto con altre persone, con conseguenti condotte di evitamento e di ritiro sociale (come lei riporta), occorre intervenire affrontando le proprie paure prima che certe situazioni vadano ad esacerbarsi.
Le auguro di potersi affidare presto ad un professionista per intraprendere un percorso psicologico finalizzato a comprendere e superare l’ansia e i timori che oggi minano la sua socialità e la sua serenità.
Cordiali saluti,
ES
Al momento la preoccupazione che prova la mantiene in uno stato di allerta che, come descrive bene, sta iniziando a limitare la sua vita sociale per timore di contrarre dei virus. Timori e paure ci mettono in guardia da rischi che effettivamente potremmo correre, e ciò è funzionale al nostro benessere. Tuttavia, quando questi prendono il sopravvento al punto da farci provare ansia al contatto con altre persone, con conseguenti condotte di evitamento e di ritiro sociale (come lei riporta), occorre intervenire affrontando le proprie paure prima che certe situazioni vadano ad esacerbarsi.
Le auguro di potersi affidare presto ad un professionista per intraprendere un percorso psicologico finalizzato a comprendere e superare l’ansia e i timori che oggi minano la sua socialità e la sua serenità.
Cordiali saluti,
ES
Se sente paura e preoccupazione per quello che sta attraversando è importante che agisca su due fronti: in primo luogo consulti uno specialista, in tal caso un otorino che possa chiarirle dettagliatamente i suoi sintomi ed eventualmente possa darle un percorso di cura utile, in secondo luogo, dopo aver dato un nome al suo disagio fisico, presti attenzione alla sua ansia che (per tanti motivi spesso non facilmente collegabili) può incidere sul suo malessere fisico e farla entrare in un circolo vizioso da cui però è possibilissimo uscire.
Se lei si pone queste domande e le rivolge a delle persone esperte, evidentemente sta sentendo un malessere che non desidera più e sta cercando delle soluzioni.
Le suggerisco di avere fiducia che l'ansia non è un nemico, è una vocina utile che vuole segnalare che dobbiamo prestare attenzione a qualcosa. Cerchi qualcuno che possa aiutarla per un pò a "codificare" il linguaggio della sua ansia per poter tornare serena.
Un abbraccio
Se lei si pone queste domande e le rivolge a delle persone esperte, evidentemente sta sentendo un malessere che non desidera più e sta cercando delle soluzioni.
Le suggerisco di avere fiducia che l'ansia non è un nemico, è una vocina utile che vuole segnalare che dobbiamo prestare attenzione a qualcosa. Cerchi qualcuno che possa aiutarla per un pò a "codificare" il linguaggio della sua ansia per poter tornare serena.
Un abbraccio
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Buonasera, grazie per aver esposto il suo problema e aver condiviso la sua esperienza.
Da quanto racconta, sembra che proprio la natura ancora incerta del suo problema l’abbia gettata in un vortice di preoccupazioni da cui ora appare impossibilitata ad uscire.
Le consiglio, in principio, cosa che probabilmente avrà già fatto, di chiedere al medico se le sue preoccupazioni riguardo l’aggravarsi della sua condizione siano o meno plausibili dal punto di vista strettamente clinico.
Se i suoi dubbi, dovessero trovare smentita totale o un ridimensionamento da parte del medico, siamo in presenza di una eccessiva preoccupazione con conseguente stato ansiogeno che certamente merita di essere attenzionata.
Sia chiaro, l’ansia è uno stato naturale a cui il cervello ricorre per prevenire il pericolo ed ha una natura estremamente adattiva.
Nel suo caso, siamo probabilmente difronte ad un uso eccessivo di questa condizione adattiva che a medio e lungo termine, in relazione anche dell’intensità con cui si presenta, potrebbe portare a problematiche sia fisiologiche che, come ha raccontando, sociali.
Il mio consiglio è, come già detto, di vagliare in primis la dimensione medica per comprendere a quali potenziali pericoli potrebbe andare incontro nell’entrare in contatto con altri virus.
Secondariamente, scongiurata la pericolosità dell’entrare in contatto con ulteriori virus, è necessario parlare con un professionista per lavorare sulla sua gestione dell’ansia.
Se volesse un consulto mi contatti pure, sarò lieto di aiutarla a comprendere meglio quanto le sta accadendo.
Da quanto racconta, sembra che proprio la natura ancora incerta del suo problema l’abbia gettata in un vortice di preoccupazioni da cui ora appare impossibilitata ad uscire.
Le consiglio, in principio, cosa che probabilmente avrà già fatto, di chiedere al medico se le sue preoccupazioni riguardo l’aggravarsi della sua condizione siano o meno plausibili dal punto di vista strettamente clinico.
Se i suoi dubbi, dovessero trovare smentita totale o un ridimensionamento da parte del medico, siamo in presenza di una eccessiva preoccupazione con conseguente stato ansiogeno che certamente merita di essere attenzionata.
Sia chiaro, l’ansia è uno stato naturale a cui il cervello ricorre per prevenire il pericolo ed ha una natura estremamente adattiva.
Nel suo caso, siamo probabilmente difronte ad un uso eccessivo di questa condizione adattiva che a medio e lungo termine, in relazione anche dell’intensità con cui si presenta, potrebbe portare a problematiche sia fisiologiche che, come ha raccontando, sociali.
Il mio consiglio è, come già detto, di vagliare in primis la dimensione medica per comprendere a quali potenziali pericoli potrebbe andare incontro nell’entrare in contatto con altri virus.
Secondariamente, scongiurata la pericolosità dell’entrare in contatto con ulteriori virus, è necessario parlare con un professionista per lavorare sulla sua gestione dell’ansia.
Se volesse un consulto mi contatti pure, sarò lieto di aiutarla a comprendere meglio quanto le sta accadendo.
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