Buonasera, Da circa 1 settimana soffro di attacchi di ansia, crisi di pianto e tachicardia. Ho avut

24 risposte
Buonasera,
Da circa 1 settimana soffro di attacchi di ansia, crisi di pianto e tachicardia. Ho avuto,anche, 3 volte attacchi di panico. Tutto ciò è causato da problemi familiari legati all'uso di alcolici da parte di uno di essi senza volere il mio aiuto per provare a smettere. Tutto ciò mi succede quando sono da sola sentendomi triste e impotente.
Buongiorno gentile utente. Grazie per aver condiviso la sua delicata situazione familiare. E' del tutto normale provare estrema preoccupazione e, quindi, paura e ansia, per una persona cara che è schiava di un'abitudine così destabilizzante e pericolosa per la salute propria e altrui.
Se anche lei dovesse affrontare con impegno ed efficacia la sua ansia, finché il suo familiare continuerà a perpetrare nell'alcolismo, la fonte delle sue preoccupazioni sarà sempre lì presente a tormentarla.
Quello che può fare è innanzitutto informarsi su centri e comunità presenti nella sua zona che aiutano le persone a disintossicarsi dall'alcol. Attraverso questi centri può cominciare a parlare con qualcuno che sa bene come muoversi in questi casi. Potranno consigliarle come presentare al suo familiare l'opportunità di guarire dal suo problema e magari avrà voglia di consultare un esperto per saperne di più.

Posso capire che non è assolutamente facile convincere un'altra persona che ha bisogno di aiuto psicologico, ma è essenziale che ciò avvenga prima che, a causa dell'abuso di alcol, accadano episodi più gravi.

Resto a disposizione per eventuali informazioni o chiarimenti sull'argomento.
Un caro saluto, Dott. Antonio Cortese

Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online

Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.

Mostra risultati Come funziona?
Gentile utente, prendersi cura di qualcuno vicino a noi e sentire l'impotenza e il rifiuto non è mai facile.
Credo sia un bene che lei si sia post* a riflettere su questi vissuti di tristezza e impotenza che probabilmente la portano poi agli attacchi di panico.
Le consiglierei un colloquio psicologico per capire cosa sia meglio per lei in questo momento, senza lasciare che la situazioni peggiori ulteriormente.
Rimango disponibile per un primo colloquio psicologico anche online.
Un caro saluto, Dott.ssa Annastella Garritano
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno. Partiamo dal fatto che è assolutamente normale in casi come questi provare forti emozioni che portano ad avere una reazione altrettanto forte del nostro organismo. Queste situazioni impattano sia nella direzione della paura che si ha verso il familiare in difficoltà, sia verso il fatto del non vedere accettata e notata la propria fatica nel cercare di aiutare una persona cara in un evidente stato di confusione. Come ha scritto bene il collega, sarebbe opportuno che provi a cercare sul territorio se ci sono strutture che possono effettivamente offrire un supporto valido e reale per la persona a lei cara. E, oltre a ciò, anche a lei farebbe bene valutare una messa in gioco per abbassare i livelli di stress che derivano da una situazione che lei non può controllare al 100% e che quindi la porterebbe inevitabilmente all'esaurimento di molte energie mal utilizzate.
A disposizione per qualunque esigenza.
Saluti
Bruno E. Gobbato
Gentile utente, approfondisca la questione con uno specialista. Sicuramente un percorso di terapia cognitivo-comportamentale potrà aiutarla a gestire al meglio l'ansia di cui parla.
Un caro saluto.
Dott.ssa Clarissa Russo.
Gentile Utente, è molto difficile provare a gestire situazioni come quella che descrive, soprattutto da sola. Le persone con dipendenza patologica da sostanze o alcol tendono ad essere oppositivi e a non accogliere l'aiuto delle persone che hanno intorno, soprattutto dai familiari o degli affetti molto vicini. Le consiglio di rivolgersi al Ser.D (Servizi per le Dipendenze) di competenza per chiedere aiuto anche per sé stessa e capire insieme ai professionisti del servizio come affrontare la situazione. Inoltre potrebbe esserle molto utile iniziare un percorso individuale di psicoterapia per provare a rielaborare i vissuti emotivi, quali ansia e attacchi di panico con il terapeuta.
Dott. Marenco
Prenota subito una visita online: Consulenza online - 50 €
Per prenotare una visita tramite MioDottore, clicca sul pulsante Prenota una visita.
Gentile utente, grazie per aver condiviso la sua esperienza. Sta vivendo un momento delicato, lo svelamento un problema di un familiare, che implica dei cambiamenti nelle stesse dinamiche familiari. Mi sento di consigliarLe di farsi supportare, le emozioni che vive, l'ansia che sperimenta, le sta creando un disagio. E sappia che lei non ha sbagliato nulla, non è il suo familiare a rifiutare il suo aiuto, ma la patologia di cui è affetto lo porta ad essere oppositivo e rifiutante. resto a diposizione Dott. D'ambrosio
Gentilissimo/a utente,
Mi dispiace molto per il momento che sta vivendo e La ringrazio per aver condiviso con noi questo momento così delicato e doloroso. Come suggerivano altri, le situazioni di dipendenza sono molto difficili da risolvere, soprattutto se si è soli e il carico emotivo per chi, come Lei, prova ad aiutare, diventa ingente. Per quanto riguarda il suo familiare, il consiglio è quello di rivolgersi al SerD: sarà seguito e supportato da un'intera equipe di medici, psichiatri e psicologi. Per quanto riguarda la Sua situazione invece, gli attacchi di panico influiscono sullo svolgimento delle normali attività di una persona. Tuttavia, sono solitamente risolvibili e curabili in tempi relativamente brevi, soprattutto se trattati subito. Le consiglio quindi di rivolgersi ad un professionista della salute mentale (psicologo o psichiatra) per curare questi episodi, e comunque per poter condividere con qualcuno le Sue preoccupazioni circa quello che sta avvenendo nella sua vita. Se il Suo familiare può aver bisogno di aiuto, credo che in questo momento possa averne anche lei, ed è il suo corpo che glie lo sta dicendo. Per ogni necessità, non esisti a contattarmi. Un saluto e buona continuazione, Le auguro il meglio!
Non è sempre semplice chiedere una mano. Provi a farlo, prova a chiedere aiuto ad uno specialista per affrontare il suo problema e si dia la possibilità, con i suoi tempi, a vivere l esperienza di affidarsi.
Gentile utente,
La ringrazio per la sua condivisione. Deve essere un periodo davvero difficile se ha sperimentato un incremento di attacchi di panico e tachicardia. Chiedere aiuto potrebbe essere un passo importante per smuovere questa situazione e affrontare insieme ciò che la fa soffrire. Sarebbe importante ritagliarsi uno spazio suo dove portare le sue questioni.
Sono a disposizione per qualsiasi chiarimento o appuntamento.
Un caro saluto,
Dott.ssa Simona Bruno
Gentile utente, mi dispiace molto per quello che sta passando. Vissuti come quello che ha brevemente descritto sono frequenti quando si provano a gestire situazioni difficili come quella presente nella sua famiglia. Prenda contatti con il SerD (Servizi per le Dipendenze) di competenza per la sua zona, troverà un aiuto per il familiare e per sé stessa rispetto al come affrontare la situazione. Allo stesso tempo tenga presente che potrebbe rivelarsi prezioso per lei l’aiuto di un professionista con cui condividere le sue paure e le sue ansie che stanno prendendo forma negli attacchi di panico nell’ultima settimana. Resto a disposizione, anche online. Dott.ssa Maria Teresa Poggioni
Buonasera, grazie per aver condiviso la sua esperienza. Mi dispiace tantissimo per la sua situazione e posso solo immaginare quanto dolore le provochi. Consigliere al suo familiare di rivolgersi al Serd (servizio pubblico che si occupa di dipendenze) della sua zona di residenza. Potreste chiedere maggiori informazioni al suo medico di base. Riguardo la sua situazione, invece, le consiglio di intraprendere un percorso psicologico: parlare con un professionista potrà aiutarla a valorizzare i suoi punti di forza e a mettere in atto le risorse giuste per stare meglio. Rimango a disposizione. Dott.ssa Veronica Savio
Gentile utente, le emozioni che prova sono legittime e dolorose e per questo meritano di essere ascoltate ed elaborate in terapia. Sta vivendo in una situazione famigliare complessa e frustrante pertanto sarebbe importante partire da lei e contemporaneamente cercare sul territorio un servizio che possa prendere in carico il suo famigliare, posta che voglia prendersi cura di sè. Un caro saluto Sara Genny Chinnici
Salve, comprendo la sua sofferenza, in quanto non è assolutamente facile stare vicino ad un proprio caro che soffre di una dipendenza, comprendo anche la sua voglia e il suo bisogno di aiutare questa persona a lei tanto cara. è frequente che chi soffre di dipendenza spesso sottovaluti il problema o rifiuti l'aiuto di chi sta intorno. La prima cosa che voglio consigliare è di far riferimento ad un centro specializzato sulle dipendenze che possa trovarsi vicino a lei, sicuramente in questo modo potrà trovare dei validi consigli per affrontare al meglio questa spiacevole situazione. Per quanto riguarda la sua salute psico-fisica è del tutto normale che un forte dispiacere o una forte preoccupazione faccia emergere dei malesseri come quelli da lei descritti e che sono evento correlati, dunque, alla risoluzione del problema del suo caro starà sicuramente meglio anche lei, ma credo che sia importante a prescindere dalla risoluzione di questo spiacevole problema, gestire questi disturbi, un centro specializzato può darle dei consigli anche in merito a questo, in quanto supportano anche le famiglie della persona dipendente. Per qualunque altra esigenza, resto a disposizione cordiali saluti.
Sembra che tu stia vivendo una fase difficile a causa di problemi familiari legati all'uso di alcolici da parte di un membro della tua famiglia. È normale provare ansia, crisi di pianto e tachicardia in queste situazioni. Ti consiglio di far affidamento ad una/un professionista che si occupi di risolvere questi problemi in tempi brevi.
Nel caso fossi interessata,
rimango a disposizione.

Saluti,
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Gentile utente, nel ringraziarla per essersi espost* nel racconto del suo vissuto, ne approfitto per porgerle tutta la mia vicinanza rispetto ad una tematica tanto delicata come quella familiare. Ciò che sta sperimentando è un vissuto di impotenza e frustrazione di fronte ad una situazione che certamente non dipende da lei.
Gli attacchi di panico sono una risposta del corpo ad una situazione che la sta mettendo a dura prova ed anche un invito a cogliere questi segnali prendendosi cura delle sue emozioni e di quelle che oggi sono delle fragilità, ma che in futuro saranno dei punti di forza.
In questo caso ciò che può fare per prendersi cura di lei è iniziare un percorso di supporto psicologico, che le dia gli strumenti di consapevolezza e gestione emotiva al fine di poterli utilizzare nella vita quotidiana e riconoscere l'arrivo degli attacchi di panico.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti e le mando un saluto.
Buongiorno , mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione peggiori. Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente ,
Dottoressa Andreozzi Jasmine
Grazie per condividere la sua situazione. Comprendo quanto sia preoccupante e stressante avere un familiare coinvolto nell'alcolismo. È naturale provare ansia e paura in una situazione del genere.
Per affrontare questa situazione, le consiglio di cercare supporto presso centri o comunità locali specializzate nell'aiutare le persone a superare l'abuso di alcol. Questi luoghi possono fornirle orientamento e supporto pratico su come affrontare la situazione con il vostro familiare. Parlare con esperti può aiutare a capire come presentare l'opportunità di un aiuto e incoraggiare il suo familiare a consultare un professionista per affrontare il problema.
So che convincere qualcuno a cercare aiuto può essere difficile, ma è fondamentale farlo prima che la situazione peggiori. Se ha bisogno di ulteriori informazioni o assistenza, non esiti a contattarmi.
Salve, ritrovarsi invischiati nelle reti famigliari è spesso inevitabile, ci si trova ingarbugliati ed impotenti e tutto ciò ci consuma. Il non poter ne aiutare efficacemente chi ha bisogno o chi richiese il nostro aiuto, ne allontanarsi dal problema con noncuranza, senza soffrirne, crea una frustrazione ed una sofferenza apparentemente senza via d'uscita.
In questo contesto posso solo dirle che c'è sempre una via d'uscita, anche se spesso nascosta o faticosa da raggiungere, ma c'è.
Per il resto non mi sento di darle ulteriori opinioni senza conoscere a pieno a storia della sua famiglia e i motivi per cui si ritrova in questa situazione dolorosa.
Spero riesca a venirne fuori, per qualsiasi chiarimento sono a sua disposizione.
Guido de Cristofaro
Cara utente, le dinamiche familiari posso avere un enorme impatto sul nostro stato emotivo. Imparare a prendere le distanze, proteggendoci e tutelandoci è la via migliore per ritornare in uno stato di benessere. Prendersi cura dei proprio vissuti in modo tempestivo è sicuramente un fattore importante. Si affidi ad un professionista. Rimango a sua disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo
Gentile utente,
grazie per aver condiviso con noi il suo stato d'animo. E' normale in casi come questi provare forti emozioni che portano ad avere una reazione altrettanto forte del nostro organismo. Per tanto le consiglio un consulto psicologico . Rimango a sua disposizione anche online .
Cordialmente Dott.ssa Rosa Argenti
Salve. Leggo le sue parole e sento la sua sofferenza nel condividerle. Già questo, a mio avviso è un passo molto importante nell'affrontare una situazione delicata come sembra essere la sua. Le questioni familiari ci toccano nel profondo, perchè appunto si tratta della nostra famiglia, per la quale ci vorremo essere sempre. Ma, come ha detto lei, non sempre ciò risulta possibile. Qui può subentrare un senso di inutilità che provoca ansie, preoccupazioni e sofferenze mal digeribili. II suo corpo le sta dicendo proprio questo. La invito a intraprendere un percorso psicoterapeutico, per comprendere meglio tutto questo e per imparare a gestire e a trasformare questa sua ansia in qualcosa di positivo. Un caro saluto.
Cara, ciò che mi sento di dirle in questo breve spazio che ci è concesso, è che molto spesso la terapia diventa quel luogo che accoglie coloro che soffrono per la vicinanza con persone che non hanno intenzione/non possono/non sono pronte a prendersi cura di sé.
Gentile Utente,
comprendo dalle suo parole che sta attraversando un periodo molto complesso. Le dinamiche famigliari che sta vivendo potrebbero avere un forte impatto sul suo benessere psicofisico. A volte si può provare tristezza, angoscia, frustrazione nel non riuscire a sostenere una persona cara, tuttavia non possiamo forzare qualcuno a intraprendere un percorso di cambiamento. Le consiglio di pensare alla possibilità di intraprendere per sé stessa un percorso di supporto psicologico che la possa aiutare a esplorare e affrontare le sue emozioni, comprendere le dinamiche famigliari e a stabilire dei confini per proteggersi e tutelarsi.
Rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento.
Un caro saluto.

Dott.ssa Valeria Venturini

Stai ancora cercando una risposta? Poni un'altra domanda

  • La tua domanda sarà pubblicata in modo anonimo.
  • Poni una domanda chiara, di argomento sanitario e sii conciso/a.
  • La domanda sarà rivolta a tutti gli specialisti presenti su questo sito, non a un dottore in particolare.
  • Questo servizio non sostituisce le cure mediche professionali fornite durante una visita specialistica. Se hai un problema o un'urgenza, recati dal tuo medico curante o in un Pronto Soccorso.
  • Non sono ammesse domande relative a casi dettagliati, richieste di una seconda opinione o suggerimenti in merito all'assunzione di farmaci e al loro dosaggio
  • Per ragioni mediche, non verranno pubblicate informazioni su quantità o dosi consigliate di medicinali.

Il testo è troppo corto. Deve contenere almeno __LIMIT__ caratteri.


Scegli il tipo di specialista a cui rivolgerti
Lo utilizzeremo per avvertirti della risposta. Non sarà pubblicato online.
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.