Buonasera, chiedo un consiglio come fare a far capire ai miei genitori che viviamo in un epoca diver

23 risposte
Buonasera, chiedo un consiglio come fare a far capire ai miei genitori che viviamo in un epoca diversa da quella in cui sono cresciuti loro, sono nata nel 2000 disprezzano la mia generazione la cosí detta "z" e ogni cosa diventa per loro un pretesto per litigare perchê ai loro tempi le cose erano diverse, come devo fare?
Buonasera Signora, grazie per aver condiviso con noi la sua domanda. Immagino che non sia semplice per lei non sentirsi compresa. Cercare un dialogo e provare a spiegare il proprio punto di vista potrebbe essere un punto di partenza. Consiglio anche di prendere in considerazione una terapia familiare che potrebbe aiutarvi nella comunicazione e nella comprensione. Rimango a disposizione
Cordiali saluti
Dott.ssa Paola Cammareri Psicoterapeuta

Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online

Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.

Mostra risultati Come funziona?
Salve, prima di far capire ai suoi genitori come si vive nella nostra epoca cerchi di capire come si viveva nella loro epoca (ad esempio si dimostri curiosa verso le abitudini del loro tempo, gli svaghi e i loro divertimenti, le regole familiari, ecc.).
Vedrà che diventeranno più tolleranti verso le "strane" abitudini di oggi.
Un caro saluto
Buonasera, mi sembra di poter affermare che la divergenza fra le opinioni di persone appartenenti a generazioni differenti sia piuttosto fisiologica. Così come le abitudini, lo stile di vita, le possibilità ecc... Tuttavia, Lei descrive una situazione che va oltre e che diventa conflittuale. Parla di "disprezzo" e di "pretesto per litigare". Credo quindi che Lei si trovi in una dinamica familiare stancante e che Le provoca sofferenza. Le consiglierei di richiedere una consulenza psicologica dove Lei potrà illustrare meglio il tipo di relazione che vive con i genitori e durante la quale si potrà ragionare su alcune strategie utili per una maggiore serenità.
A disposizione, un caro saluto
Buonasera , anche se devo dire che gli scontri generazionali in famiglia non sono certo una rarità comprendo che possa essere molto difficile convivere in un simile clima, ma non puoi certo diventare ciò che vorrebbero loro , potresti però tentare un avvicinamento ad esempio con la musica o il cinema, potrebbe essere una bella scoperta per entrambi ci potrebbe essere un genere musicale che piace a loro che potrebbe interessarti? Al di là di tanti discorsi sei giovane e hai tutto il diritto di avere un rapporto meno teso in famiglia , potrebbe valere la pena provarci , o se non te la senti , proponi qualche seduta da uno psicologo, a disposizione per qualsiasi altra questione ti saluto . Eleonora
Buonasera a lei. Mi dispiace per la situazione familiare che sta vivendo. Tuttavia, lo scontro di idee e gusti intragenerazionale, mi sento di affermare che sia molto comune e quasi un "rito di passaggio". Il fatto che questo crei dissapori in famiglia e motivi di litigi, crea a lei sofferenza e per questo può valutare di intraprendere un percorso individuale in primis, e in seguito valutare un percorso familiare se vi siano le giuste prospettive.
Rimango in attesa, nel caso decidesse di intraprendere un percorso.
Dott.ssa Linda Trogi
Buonasera, mi spiace per la situazione che stai vivendo. Non deve essere facile comunicare le proprie esigenze e il proprio stile di vita quando dall'altra parte, mi sembra di percepire, ci sia poco ascolto. Per quanto questo possa risultare difficile, accogliere le diversità di pensiero dei tuoi genitori potrebbe essere l'inizio di un processo tuo interno di accettazione e consapevolezza, che potrà aiutarti a modificare in primis il tuo modo di porti nei loro confronti e di conseguenza il loro modo di comportarsi verso di te. Esistono percorsi di sostegno psicologico che possono aiutarti in questo processo, se hai bisogno di approfondimenti non esitare a contattarmi.
Un caro saluto,
Stefania La Torre
Buonasera, mi spiace per questa situazione, un po' complicata e non di facile gestione ovviamente. In modo molto semplice e banale mi sento di dirti che l'unica strada che può portare ad una convivenza più "pacifica" è quella dell'accettazione. Può essere veramente molto faticoso e snervante cercare di lottare in famiglia per i propri ideali e far capire il proprio punto di vista. Il fatto è che talvolta può essere come combattere contro i" mulini a vento" se dall'altra parte non c'è la volontà di impegnarsi e comprendere. Noi possiamo solo agire su noi stessi, non su gli altri. Quindi il mio consiglio è quello di provare ad accettare le cose così come sono. La rabbia è normale, così come la frustrazione o la tristezza, ma sono emozioni che continuano ad affaticare noi. Non è un percorso semplice, ma è fattibile. Arriverà un momento in cui avrai raggiunto una serenità tale per cui ti basterà quello in cui credi tu, quello che ti definisce e non ti farai più "agganciare" da discussioni. Sicuramente insieme ad un professionista puoi lavorare su di te ed ottenere ottimi risultati ed un clima più sereno.
Buonasera, le questioni generazionali sono un po’ complesse e spesso possono coesistere dinamiche interiori che vanno al di là del mero dato anagrafico, lei è figlia unica? Possono esserci varie strade, la via maestra è sempre quella del lavoro su se stessi, magari con un supporto professionale, all’esterno, quindi verso i suoi genitori, si possono provare nuove modalità di comunicazione. Rimane il fatto che l’obiettivo principale rimane lo sviluppo della propria interiorità e del proprio desiderio. Una vita senza conflitti per tentare di affermarsi come individui unici sarebbe forse più insopportabile, specie nel lungo periodo. Un saluto cordiale
Se ha bisogno di un aiuto mi chiami, possiamo lavorare sulla definizione dei suoi bisogni evolutivi in questo tempo storico e sul riconoscimento dei bisogni evolutivi dei suoi genitori.
Dott.ssa Rosa Defilippis -Psicologa.Psicoterapeuta
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio connesso. Ritengo importante che voi possiate instaurare un dialogo schietto e sincero mediante il quale poter scambiare pareri e vissuti emotivi connessi alla situazione da lei riportata al fine di trovare soluzioni che possano soddisfare le esigenze di tutt.
Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentile utente,
assolutamente comprensibile il rammarico per il fatto di non capirsi e, forse, non ascoltarsi.
La buona comunicazione si gioca (quasi) sempre secondo un principio di scambio di informazioni, di do ut des, di "ti ascolto se mi ascolti". Quindi, se strategicamente desidera che le persone ascoltino e considerino il suo punto di vista, ascolti il punto di vista altrui, con la consapevolezza che ognuno di noi tende a sovrastimare l'importanza del proprio punti di vista e delle proprie esperienze (si chiama sopravvalutazione della propria esperienza di vita). Perciò, non strutturi un dialogo generazionale sul piano di chi la sa più lunga, di chi ha più valori, etc. Se viene innescato un clima da gare, come ha già visto, tutti parteggeranno per il proprio personale cavallo.
Lei ascolti con curiosità le storie altrui e progressivamente introduca le proprie esperienze senza attendersi un riconoscimento valoriale assoluto, come d'altronde anche lei non deve essere ipocrita e riconoscere alle generazioni precedenti delle qualità assolute che magari non rileva.

Provi a procedere così.
Spero di averle dato qualche buona dritta.
Un grande in bocca al lupo per tutto
Alessandro Pedrazzi
Cara utente, immagino quanto possa essere frustrante non sentirsi capiti e compresi dai nostri genitori. Sicuramente tra di voi c'è un importante fatica nella comunicazione. Non so se esista un modo per convincerli della sua idea. Come mai per lei è così importante che loro capiscano la sua generazione? Forse la pretesa che lei ha verso di solo è la stessa pretesa che i suoi genitori a loro volta hanno su di lei. Provi a fare dei movimenti verso di loro per capire da dove arriva la loro fatica. Provate insieme a capire cosa vi accomuna e consa vi differenzia, cercando dei punti di contatto che migliorino la comunicazione e vi avvinino emotivamente. Inoltre alle volte dobbiamo anche accettare che non sempre gli altri la possono pensare come noi. Bisogna solo accettare che si è diversi. Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
Cara utente, seppur nella sofferenza che traspare dal suo messaggio mi sembra importante sottolineare l'importanza del confronto di cui parla. Serve a lei per crescere individuandosi e ai suoi genitori per vederla come persona diversa da loro. Se ne sente la necessità può rivolgersi ad un professionista per attraversare questa fase così sfidante.
Un caro saluto
Sara Genny Chinnici
Salve, comprendo quanto possa essere difficile constatare che il rapporto con i propri genitori sia conflittuale e con pochi punti di condivisione. Bisogna comprendere il contesto di queste discussioni con i suoi genitori e i loro obiettivi. Non è chiaro se le discussioni riguardino aspetti come le regole, i comportamenti da seguire, l'educazione, o se si concentrino principalmente su diversi punti di vista riguardo a temi identitari, sessuali, lavorativi, politici, ecc.

Nel primo caso, è necessario trovare il modo di confrontarsi e mediare per quanto possibile, al fine di trovare un punto di accordo. Nel secondo caso, è importante esaminare perché il punto di vista dei suoi genitori sia così importante per lei, soprattutto considerando l'età (23 anni) in cui i processi di emancipazione sono particolarmente significativi. In questo caso, sarebbe preferibile evitare confronti o scontri su argomenti essenzialmente ideologici e concentrarsi sugli aspetti in comune. Dal suo punto di vista, è utile conoscere e comprendere meglio il punto di vista dei suoi genitori, senza aspettarsi che essi siano in grado di comprendere e assimilare il suo. Arrivare a percepire ed accettare le differenze con i propri genitori è uno dei passi più importanti (e a volte dolorosi) nel processo di crescita.
Gentile Amica,

è normale l'incomprensione tra generazioni, anzi deve proprio esserci! solo così introduciamo un cambiamento e una rottura. Talvolta però l'incomprensione nasconde altro: questioni più profonde e personali. Le consiglio uno spazio di terapia per poter comprendere meglio tutto questo.

con i migliori auguri,
dr. Ventura
Gentile utente, è inevitabile che ci sia un'incongruenza tra la visione del mondo tra lei e la sua famiglia e, entro certi limiti prezioso e necessario. Allo stesso tempo, se lei sente del disprezzo che circola all'interno della famiglia sarebbe bene approfondire questo aspetto. Potrebbe trovare un suo spazio per elaborare meglio la sua richiesta o provare a chiedere ai suoi genitori, se desidera, uno spazio familiare per affrontare qualcosa che per voi lei è importante e fondamentale.
Buongiorno, spesso il gap generazionale nelle famiglie può creare incomprensioni e tensioni. Il contesto culturale economico, sociale in cui sono cresciuti i suoi genitori è molto diverso da quello attuale, magari condividendo con loro queste differenze potrebbe nascere una maggior comprensione delle differenze uscendo dalla logica migliore o peggiore. Cordiali Saluti
Gentile utente,
Comprendo la sua frustrazione e mi dispiace molto che si trovi a dover discutere con la sua famiglia di questo, come se lei e i suoi coetanei fossero "sbagliati" in qualche maniera, facendola sentire forse anche un po' offesa e sminuita nel suo modo di essere e di pensare. Come diceva qualcuno, non tutto può essere insegnato e il primo presupposto per trasmettere qualcosa a qualcuno, è la possibilità e volontà di quest'ultimo di volerla comprendere. Forse non cambierà l'opinione dei suoi genitori, ma senza dubbio merita di vivere la sua vita mantenendo il suo pensiero e il suo modo di essere in maniera positiva. Se desidera uno spazio di ascolto a riguardo, io sono disponibile.
Cordialmente,
Dottoressa Cecilia Bagnoli
Buongiorno, è una domanda complessa, non conosco i suoi genitori e necessariamente si resta quindi su principi generali; lei ha 23 anni, mi viene da dire che si può dire pronto/a ad affrontare la vita in modo autonomo ed individuato; poiché a volte non esiste peggior sordo di chi non vuol sentire le suggerirei di operare il più possibile per la propria indipendenza e la costruzione di una vita gratificante, una vita nella quale l'approvazione dei suoi genitori possa non avere un peso o possa avere un peso gestibile, che non è di ostacolo alla sua realizzazione. Poi ovviamente ci sono anche i percorsi psicologici attraverso i quali si può fare il punto in merito al punto in cui si è e a dove si vuole andare. Io sono a sua disposizione, anche da remoto, qualora lo ritenesse utile. In bocca al lupo! Cordiali saluti. Dottor Montanaro
Gentile utente, innanzitutto la ringrazio per aver condiviso con noi la sua esperienza. Mi spiace molto per la situazione che descrive e posso immaginare il disagio connesso al non sentirsi ascoltata, accolta e compresa.
Il dialogo in queste situazioni, per quanto difficoltoso, è la prima strada per creare un contatto, cercando di limitare reazioni di nervosismo o frustrazione che naturalmente potrebbero emergere in una situazione come quella che ha descritto.
Le suggerirei inoltre di valutare un consulto psicologico al fine di rielaborare il suo vissuto e le emozioni connesse, sviluppando insieme al professionista strategie utili per far fronte a situazioni di difficoltà e sentirsi più efficace nella sua quotidianità.
Nella speranza che questo confronto possa esserle utile, resto a disposizione anche online.
Un caro saluto.
Dott.ssa Elena Sinistrero
Buonasera, credo che questo"diverbio" in realtà nasconda una frattura nella comunicazione che non aiuta né lei, né i suoi genitori. Non è una gara a quale generazione sia migliore e questo può dirlo, così come può iniziare a dialogare su quali, secondo loro, sono gli impatti che immaginano su di lei. Forse è questo il vero tema?
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno,
nel caso la comunicazione sia impossibile un percorso di terapia familiare potrebbe agevolare la comunicazione tra voi e aiutarvi nel creare le condizioni affinché possiate comprendervi e riavvicinarvi così come lei desidererebbe.
Nella speranza possiate darvi tale possibilità
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Salve, io credo che, per il suo caso, potrebbe essere utile intraprendere un percorso psicoterapeutico al fine di individuare le cause più profonde della sua problematica relazionale. Cordiali saluti

Stai ancora cercando una risposta? Poni un'altra domanda

  • La tua domanda sarà pubblicata in modo anonimo.
  • Poni una domanda chiara, di argomento sanitario e sii conciso/a.
  • La domanda sarà rivolta a tutti gli specialisti presenti su questo sito, non a un dottore in particolare.
  • Questo servizio non sostituisce le cure mediche professionali fornite durante una visita specialistica. Se hai un problema o un'urgenza, recati dal tuo medico curante o in un Pronto Soccorso.
  • Non sono ammesse domande relative a casi dettagliati, richieste di una seconda opinione o suggerimenti in merito all'assunzione di farmaci e al loro dosaggio
  • Per ragioni mediche, non verranno pubblicate informazioni su quantità o dosi consigliate di medicinali.

Il testo è troppo corto. Deve contenere almeno __LIMIT__ caratteri.


Scegli il tipo di specialista a cui rivolgerti
Lo utilizzeremo per avvertirti della risposta. Non sarà pubblicato online.
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.