Buonasera, chiedo un consiglio ai Dottori per una questione potenzialmente grave. Dopo essere stato
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Buonasera, chiedo un consiglio ai Dottori per una questione potenzialmente grave.
Dopo essere stato in psicoterapia per 5 anni, ho deciso di interrompere il percorso: questo perché ho scoperto dei comportamenti prevaricanti del mio terapeuta che ritengo abbia fatto un abuso di potere.
Tengo a dire che sono una persona molto semplice, ho sin da subito riconosciuto di aver bisogno di aiuto, e ammetto assolutamente, senza alcun problema, che questi anni di terapia mi hanno aiutato meravigliosamente: ho visto la luce al di fuori di un tunnel dal quale, probabilmente, non sarei mai uscito senza la psicoterapia.
Il fatto grave, per cui chiedo un aiuto, è che mi sono reso conto che il mio terapeuta ha usato, durante il percorso, dei "trucchetti psicologici" per assoggettarmi ad una condizione di dipendenza da lui. Non posso qui dilungarmi a spiegare di cosa si tratta, cercherò quindi di arrivare al sodo.
Poche volte è successo che io abbia messo "in difficoltà" il mio terapeuta, cioè che gli abbia fatto forti obiezioni a ciò che stava dicendo. L'ho sempre creduto, e da persona che ha sempre ripudiato il conflitto, non ho mai discusso con lui. Ma, e qui viene la prevaricazione, quelle poche volte dove mi sono sentito seriamente incompreso da lui e non ho trovato una risposta alle mie domande, il terapeuta ha tentato di farmi sentire in colpa per cose che non avevo mai detto e azioni che non avevo mai commesso. E io, ripudiando ogni tipo di conflitto, l'ho sempre lasciato parlare.
Fosse stata un'altra persona, si sarebbe alzata e l'avrebbe lasciato a parlare da solo, e forse lo avrebbe anche denunciato per calunnia.
Io, invece, ho continuato il percorso fino a poco tempo fa, quando l'ho avvertito che ho deciso di chiuderlo.
Ora, però, non so come comportarmi. Cosa devo fare? Ho il dubbio che non sia sano di mente lui stesso. Di conseguenza, non so come comportarmi nell'ultima o nelle ultime sedute. Chiedo un aiuto ai Dottori di questo sito. Grazie a tutti in anticipo, buona sera.
Dopo essere stato in psicoterapia per 5 anni, ho deciso di interrompere il percorso: questo perché ho scoperto dei comportamenti prevaricanti del mio terapeuta che ritengo abbia fatto un abuso di potere.
Tengo a dire che sono una persona molto semplice, ho sin da subito riconosciuto di aver bisogno di aiuto, e ammetto assolutamente, senza alcun problema, che questi anni di terapia mi hanno aiutato meravigliosamente: ho visto la luce al di fuori di un tunnel dal quale, probabilmente, non sarei mai uscito senza la psicoterapia.
Il fatto grave, per cui chiedo un aiuto, è che mi sono reso conto che il mio terapeuta ha usato, durante il percorso, dei "trucchetti psicologici" per assoggettarmi ad una condizione di dipendenza da lui. Non posso qui dilungarmi a spiegare di cosa si tratta, cercherò quindi di arrivare al sodo.
Poche volte è successo che io abbia messo "in difficoltà" il mio terapeuta, cioè che gli abbia fatto forti obiezioni a ciò che stava dicendo. L'ho sempre creduto, e da persona che ha sempre ripudiato il conflitto, non ho mai discusso con lui. Ma, e qui viene la prevaricazione, quelle poche volte dove mi sono sentito seriamente incompreso da lui e non ho trovato una risposta alle mie domande, il terapeuta ha tentato di farmi sentire in colpa per cose che non avevo mai detto e azioni che non avevo mai commesso. E io, ripudiando ogni tipo di conflitto, l'ho sempre lasciato parlare.
Fosse stata un'altra persona, si sarebbe alzata e l'avrebbe lasciato a parlare da solo, e forse lo avrebbe anche denunciato per calunnia.
Io, invece, ho continuato il percorso fino a poco tempo fa, quando l'ho avvertito che ho deciso di chiuderlo.
Ora, però, non so come comportarmi. Cosa devo fare? Ho il dubbio che non sia sano di mente lui stesso. Di conseguenza, non so come comportarmi nell'ultima o nelle ultime sedute. Chiedo un aiuto ai Dottori di questo sito. Grazie a tutti in anticipo, buona sera.
Cambi comunque, a prescindere, psicoterapeuta. In alternativa scelga un medico-psichiatra.
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Caro utente se rivedrà il suo psicoterapeuta, in virtù dei progressi ottenuti, proverei a dire esattamente quello che ha riportato a noi sul portale.
È sicuramente la persona migliore con cui parlarne, in quanto è una buona opportunità di sperimentare cosa prova all’interno della relazione.
Se vorrà continuare la terapia e si renderà conto che il collega non è la persona giusta, valuti la possibilità di cambiare.
Resto a disposizione. Dott.ssa Francesca Tardio
È sicuramente la persona migliore con cui parlarne, in quanto è una buona opportunità di sperimentare cosa prova all’interno della relazione.
Se vorrà continuare la terapia e si renderà conto che il collega non è la persona giusta, valuti la possibilità di cambiare.
Resto a disposizione. Dott.ssa Francesca Tardio
Gentile utente, potrebbe chiedere di effettuare il colloquio online magari riesce a porre una maggior distanza e ad esprimersi senza timori. Se ritiene che il suo terapeuta l'abbia comunque aiutata nel corso della sua psicoterapia riconosca il buon lavoro svolto e se ritiene di non averne più bisogno chiuda il percorso.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Verena Elisa Gomiero
Cordiali saluti.
Dott.ssa Verena Elisa Gomiero
Buonasera, credo che condividere le sue perplessità col terapeuta sia l'azione più utile in assoluto a dare un senso al percorso fatto in 5 anni, che lei stesso definisce efficace. Può non essere facile, ma è un suo diritto quale attore principale del delicato equilibrio psicoterapeutico. Buona serata, dr.ssa Daniela Benvenuti
Buona sera,
Non sarebbe corretto, ne etico, esprime un’opinione su un rapporto dalle caratteristiche così particolari. Senza dubbio sento di poterle consigliare di mettere a suo servizio l’esperienza di questi anni di psicoterapia parlando di questi suoi pensieri direttamente col suo terapeuta. C’è sempre un sano rapporto di dipendenza in una relazione terapeutica, se ha qualche dubbio sull’uso che di questa si sia fatta affronti l’argomento serenamente e direttamente, potrebbe trasformare una difficoltà in un’occasione di “comprensione”.
Cordiali Saluti
Non sarebbe corretto, ne etico, esprime un’opinione su un rapporto dalle caratteristiche così particolari. Senza dubbio sento di poterle consigliare di mettere a suo servizio l’esperienza di questi anni di psicoterapia parlando di questi suoi pensieri direttamente col suo terapeuta. C’è sempre un sano rapporto di dipendenza in una relazione terapeutica, se ha qualche dubbio sull’uso che di questa si sia fatta affronti l’argomento serenamente e direttamente, potrebbe trasformare una difficoltà in un’occasione di “comprensione”.
Cordiali Saluti
Buonasera mi dispiace , è stato un incontro negativo ,Ha subito questa situazione frustrante e giudicante a causa della sua insicurezza che non le permetteva di contrastare questo psicologo.È il momento di farlo ora.Non perda la fiducia con sé e in altri possibili incontri psicologici più felici Auguri Dottssa Luciana Harari
Gentile utente, mi sembra di capire che in ogni caso lei abbia preso delle cose buone da questo percorso sino a pervenire alla possibilità di separarsi dal suo terapeuta. Questo significherebbe che lei si è emancipato dal terapeuta : sebbene lui possa aver tentato di trattenerla, lei ha maturato la forza di far prevalere la sua opinione e questa è un'ottima cosa.
Rispetto ai suoi timori sulla salute mentale del terapeuta, tenga presente che esistono delle norme di comportamento a cui tutti devono attenersi e la cui violazione comporterebbe delle conseguenze. un saluto.
Daniela Bianchi
Rispetto ai suoi timori sulla salute mentale del terapeuta, tenga presente che esistono delle norme di comportamento a cui tutti devono attenersi e la cui violazione comporterebbe delle conseguenze. un saluto.
Daniela Bianchi
Secondo Lei rischia di più continuare la psicoterapia e perdere tempo e soldi che potrebbe usare in maniera migliore per sè, o interrompere la psicoterapia e perdere una relazione con una persona di cui Lei non si fida più?
Qual'è il rischio maggiore?
Qual'è il rischio maggiore?
Gentile utente di mio dottore,
La cosa più giusta da fare, essendoci una relazione terapeutica ben strutturata, sarebbe parlare delle sue sensazioni e di queste sue difficoltà direttamente con lo specialista a cui si è affidata e con la quale è migliorata tantissimo. Sarebbe quello che le consentirebbe di star meglio e di poter concludere nel migliore dei modi un percorso che comunque ha portato i suoi frutti.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara.
La cosa più giusta da fare, essendoci una relazione terapeutica ben strutturata, sarebbe parlare delle sue sensazioni e di queste sue difficoltà direttamente con lo specialista a cui si è affidata e con la quale è migliorata tantissimo. Sarebbe quello che le consentirebbe di star meglio e di poter concludere nel migliore dei modi un percorso che comunque ha portato i suoi frutti.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara.
Ciò che mi colpisce del suo racconto è da una parte afferma: "questi anni di terapia mi hanno aiutato meravigliosamente: ho visto la luce al di fuori di un tunnel dal quale, probabilmente, non sarei mai uscito senza la psicoterapia", dall'altra fa considerazioni molto negative come a esempio: "mi sono reso conto che il mio terapeuta ha usato, durante il percorso, dei "trucchetti psicologici" per assoggettarmi ad una condizione di dipendenza da lui."
Io credo che la cosa migliore da fare è mettere in chiaro con il suo terapeuta, in queste ultime sedute, tutte quello che lei ha percepito negativo in questo rapporto; ciò sarebbe per lei un qualcosa che la farebbe star meglio di per sé, ma anche un momento di confronto per far sì che anche il suo terapeuta abbia la possibilità di esprimersi a tal proposito. Tenga presente che un buon confronto è costruttivo e non un conflitto distruttivo. Cordiali saluti.
Io credo che la cosa migliore da fare è mettere in chiaro con il suo terapeuta, in queste ultime sedute, tutte quello che lei ha percepito negativo in questo rapporto; ciò sarebbe per lei un qualcosa che la farebbe star meglio di per sé, ma anche un momento di confronto per far sì che anche il suo terapeuta abbia la possibilità di esprimersi a tal proposito. Tenga presente che un buon confronto è costruttivo e non un conflitto distruttivo. Cordiali saluti.
Buonasera! Credo che possa esserle utile dire ciò che ha scritto al diretto interessato. Potrebbe essere un'occasione di riflessione per entrambi. Se ha visto dei progressi, quelli rimarranno parte del suo bagaglio personale.
Rimango a sua disposizione per eventuali chiarimenti in merito.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Rimango a sua disposizione per eventuali chiarimenti in merito.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buona sera, è sempre spiacevole interrompere un rapporto in maniera negativa e con una sensazione deludente, specialmente xchè come lei scrive ha fatto dei progressi. Cmq se lei ha sentito di essere stato manipolato ed incolpato di cose non vere, che in una terapia non dovrebbe mai succedere, ha fatto bene a chiudere il rapporto. Cmq sarebbe stato meglio, soprattutto per lei, di aver fatto un ultima seduta chiarificatrice per liberarsi, ci provi anche online, la saluto cordialmente, dott. Eugenia Cardilli.
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Gentile utente, parli della sua difficoltà col suo terapeuta, è la persona con la quale più di ogni altra vale la pena farlo. Prima di tutto perchè è una relazione che l'ha aiutata "meravigliosamente", secondo poi perchè le permetterebbe di esprimere una parte di sè, dubbiosa, magari delusa o arrabbiata. In una relazione autentica è necessario esprimere anche il nostro disappunto. Se anche dovesse confliggere con il suo terapeuta (ed ho la fantasia che ciò possa spaventarla), tale conflitto o magari confronto acceso, potrebbe essere una buona occasione per sperimentarsi e per fare in modo che quello spazio diventi per lei qualcosa di costruttivo, non per forza distruttivo. A volte dopo un confronto autentico dove ci diamo la possibilità di dire all'altro ciò che pensiamo e che proviamo, la relazione si fortifica, ma quel che è più importante ne usciamo gratificati.
Cordiali saluti,
Rosella Pettinari
Cordiali saluti,
Rosella Pettinari
Gentile utente,
Potrebbe essere utile esprimere al suo terapeuta esattamente i motivi della sua decisione di interrompere. Condividendo come lei si è sentito nella vostra relazione e cosa la spinge a voler smettere. Dia valore ai suoi vissuti, dia valore a come si sente e dia valore alla sua decisione portandola semplicemente come ciò che è.
Può valutare di cambiare terapeuta,certamente,
Scegliendo una persona che lei sente maggiormente in sintonia per questo momento di vita.
Resto a disposizione per qualunque cosa,
Dott.ssa Francesca Caputo
Potrebbe essere utile esprimere al suo terapeuta esattamente i motivi della sua decisione di interrompere. Condividendo come lei si è sentito nella vostra relazione e cosa la spinge a voler smettere. Dia valore ai suoi vissuti, dia valore a come si sente e dia valore alla sua decisione portandola semplicemente come ciò che è.
Può valutare di cambiare terapeuta,certamente,
Scegliendo una persona che lei sente maggiormente in sintonia per questo momento di vita.
Resto a disposizione per qualunque cosa,
Dott.ssa Francesca Caputo
Caro utente la prova della sua crescita personale è probabilmente riuscire a parlare apertamente con il suo terapeuta senza ingenerare conflitto in maniera assertiva e senza paura, poi in base a quello che vi direte, potrà o chiudere il rapporto o chiarire i dubbi che ha ultimamente sul rapporto stesso. Cosi si sentirà probabilmente sollevato ed in grado magari di cominciare a camminare da solo.
Buongiorno,
provare emozioni contrastanti quando si sente che si è vicini ad una separazione fa parte del processo di distacco, talvolta, proprio per legami intensi, provare aggressività aiuta a lasciare andare, a "tagliare" il legame o a preparasi a farlo. Chiudere una relazione che lei dice sia stata meravigliosamente di aiuto, è sempre doloroso, ma fa parte della relazione stessa. Riporti dunque questi sentimenti all'interno del campo relazionale terapeutico e vedrà che troverete un modo onesto per salutarvi o se non ancora pronto, per integrare anche questo aspetto, l'aggressività, nel vostro rapporto.
Un caro saluto,
dott.ssa Laura Castellani
provare emozioni contrastanti quando si sente che si è vicini ad una separazione fa parte del processo di distacco, talvolta, proprio per legami intensi, provare aggressività aiuta a lasciare andare, a "tagliare" il legame o a preparasi a farlo. Chiudere una relazione che lei dice sia stata meravigliosamente di aiuto, è sempre doloroso, ma fa parte della relazione stessa. Riporti dunque questi sentimenti all'interno del campo relazionale terapeutico e vedrà che troverete un modo onesto per salutarvi o se non ancora pronto, per integrare anche questo aspetto, l'aggressività, nel vostro rapporto.
Un caro saluto,
dott.ssa Laura Castellani
Buona sera, in situazioni di forte disagio nonchè durature nel tempo sarebbe importante rivolgersi ad uno specialista per poter meglio comprendere ed elaborare questa sua problemtica. Preferibilmente le consiglierei di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta così che possa intraprendere un percorso di terapia anche in videochiamata WhatsApp. Cordiali saluti, Dott.ssa Beatrice Planas. Psicologa psicoterapeuta per consulenze online
Salve, mi unisco ai colleghi nello spronarla a confrontarsi con il suo terapeuta, chissà che non sia un'ulteriore chiave di volta del suo bel percorso.
Saluti
Massimiliano
Saluti
Massimiliano
Gentile utente, chiarire col suo terapeuta, pensando al percorso positivo che ha fatto con lui generalmente è utile, per confrontarsi e chiarire, come gli hanno già detto i colleghi. Se invece pensa che ciò possa portare ancora una volta ad uno scontro, ad una “prevaricazione”, un “assoggettamento” come dice lei, e tenendo conto del fatto che ha già chiuso con lui, penso sia più opportuno che affronti queste e altre questioni (che sono evidenti nel suo discorso) con un altro professionista. Resto a disposizione per chiarimenti. Un saluto, dott. Valerio Mura
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