Buonasera, chiedo aiuto per mio marito.. Un anno fa è venuto a mancare suo padre, e morto nel giro

19 risposte
Buonasera, chiedo aiuto per mio marito..
Un anno fa è venuto a mancare suo padre, e morto nel giro di 27 giorni e in queste giornate abbiamo saputo che aveva un tumore celebrale in stato avanzato (non aveva mai manifestato nessun tipo di malessere).. per mio marito è stato traumatico, il giorno prima della sua morte il padre gli aveva chiesto di rimanere con lui a cena per un pizza e mio marito si era rifiutato..e lui questo ad oggi non se lo perdona e si da colpe... è passato un anno e non ha superato la perdita e si rifiuta anche di andarlo a trovare al cimitero. Nel frattempo lui è sempre arrabbiato, avvolte crolla ma lo fa da solo e me ne parla dopo aver sfogato.. preferisce parlare e avere attenzioni da altre persone..manifesta stati di attacchi di panico, malessere generale e si chiude in se stesso... io gli sono vicina ma sembra che ogni mio tentativo di stargli accanto sia nullo, mentre con altre persone sembra accettare di più la loro avvicinanza.. e questo ha messo in crisi noi come coppia. Non so più cosa fare per aiutarlo e come fare per stargli più accanto... (abbiamo un bambino di 6 anni e sono incinta di 7mesi) . Grazie a chi potrà rispondermi..
La perdita di una persona cara, soprattutto in modo improvviso e traumatico, può lasciare segni profondi e impattare sulle relazioni familiari.
Dal suo racconto, è evidente che suo marito stia affrontando un dolore intenso e non elaborato, che si manifesta con sensi di colpa, rabbia, attacchi di panico e un generale stato di malessere.
Ecco alcuni suggerimenti su come potrebbe procedere per cercare di aiutare suo marito e migliorare la situazione:
1. 1) Incoraggiare il Supporto Professionale: Sarebbe molto utile che suo marito considerasse l'idea di parlare con un professionista. La psicoterapia può aiutare a elaborare la perdita, affrontare i sensi di colpa e trovare modi sani per convivere con il dolore.
2. 2) Ipnosi e Mindfulness: Si tratta di tecniche molto efficaci nell’elaborazione dei traumi, nella riduzione dell'ansia e degli attacchi di panico.

È altrettanto importante che anche lei si prenda uno spazio di cura di sé stessa, soprattutto considerando che è incinta, ha un bambino piccolo ed è il punto di riferimento di suo marito in questo delicato periodo.
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Buon pomeriggio,
spiacente per il vissuto che riporta.
A volte con le miglior intenzioni si utilizzano approcci-strategie poco efficaci. Un consiglio è quello di proporre al marito uno spazio individuale in supporto a questo momento. In alternativa potrebbe ritagliarsi uno spazio Lei e capire se può essereLe utile in prima persona oppure come coinvolgere il marito.
Saluti
Gentile utente buonasera, mi dispiace per il malessere che emerge dal suo racconto e il dolore che deriva dall'impotenza che lei sperimenta. Chiaramente la cosa più efficace sarebbe quella che suo marito si affidasse ad un professionista per poter elaborare la perdita e i sentimenti di colpa che ne derivano. Purtroppo o per fortuna però, un percorso di supporto psicologico o psicoterapeutico prevede un lavoro che si svolge in due, dove il paziente è il primo a dover essere pronto a mettersi in discussione e disposto a lavorare attivamente per comprendere, elaborare, smontare e ricostruire le parti della vita che generano sofferenza.
Lei, in questo, può consigliare a suo marito di avviare un percorso, ma la decisione finale spetterà a lui. Il mio consiglio intanto, è quello di pensare lei di avviare un percorso che la aiuti a fronteggiare questo momento di difficoltà, anche alla luce della prossima nascita, che porterà tanta gioia quanto rimescolamento di carte nella quotidianità di tutti.
Qualora volesse approfondire la cosa durante un primo colloquio, può prenotarlo anche online. Per il momento le auguro il meglio,
Cordialmente,
Dott.ssa Sara Torregrossa
Gentile utente, innanzitutto grazie per aver condiviso un pezzo della sua storia familiare così intimo e delicato. La perdita di una persona cara, soprattutto in modo improvviso e traumatico, può lasciare segni profondi e avere un forte impatto anche sulle relazioni familiari. Quello che emerge dal suo racconto è che suo marito è alle prese con l'affrontare un dolore intenso e non elaborato, che si manifesta con sensi di colpa, rabbia, attacchi di panico e un generale stato di malessere.
Capisco che lei soffra nel vederlo così e desideri, in modo genuino, aiutarlo. Se suo marito è d'accordo con lei, potrebbe proporgli uno spazio individuale per supportarlo in questo momento.
Se lui non avesse questo desiderio, in alternativa potrebbe ritagliarsi questo spazio lei per capire e soffermarsi su come gestire questo momento così complicato. Resto a disposizione,
Dott.ssa Martina Panzeri
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Gentile Signora, suo marito sta vivendo un lutto traumatico per la morte di suo padre. Spesso una morte così improvviso, comporta un dolore enorme, sensi di colpa e molta difficoltà per accettare la perdita. Dopo un anno suo marito manifesta sintomi in cui si rileva la non elaborazione del lutto. Riferisce che lui nel frattempo è sempre arrabbiato, avvolte crolla ma lo fa da solo e preferisce parlare ed avere attenzioni da altre persone, manifesta stati di attacchi di panico, malessere generale e si chiude in se stesso. Credo che lui lo fa per non farle preoccupare, ma così non risolve il problema. Potrebbe essere molto utile un sostegno di supporto psicologico per l'elaborazione del lutto e arrivare alla accettazione della perdita di suo padre. Lei e suo marito potranno riprendere la vostra vita normalmente. Cordiali saluti, Dott.ssa Carla Otilia Sno
Buongiorno, credo che , considerata la situazione e la gravidanza in stato avanzato, n questo caso non sia lei a dover intervenire direttamente ma cerchi invece una interposta persona di fiducia che possa suggerire a suo marito di seguire un percorso psicoterapeutico.
In questo caso è consigliabile unire un mix di EMDR e Mindfulness per risolvere l'elaborazione del trauma prima e favorire quindi un processo di consapevolizzazione sull'accaduto.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Gentile utente, una perdita avvenuta in modo traumatico richiede cura e attenzione, lei potrà esserci con la sua presenza ma non potrà sostituirsi a lui. Sarebbe indicato un luogo sicuro dove poter esprimere le emozioni anche molto ambivalenti a seguito del trauma ma dovrà essere lui a individuare nel terapeuta una risorsa.
Carissima deve essere un periodo difficile per entrambi ed immagino anche per vostro figlio. L'elaborazione del lutto è un percorso soggettivo e purtroppo va fatto in solitudine. Capisco la sua preoccupazione ma vorrei rassicurarla sul fatto che l'allontanamento di suo marito potrebbe essere protezione nei suoi confronti. Lei è in un momento delicato, da proteggere. Lui è vulnerabile ed in difficoltà, il dolore della perdita spesso ci porta a chiuderci in noi stessi. Vi consiglio di farvi aiutare da un esperto che vi supporti in coppia per recuperare il dialogo e la complicità, poi il resto verrà da solo. Sono a disposizione per necessità. Un caloroso saluto. Dott.ssa Anna Verrino
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Genti.ssa,
Mi dispiace davvero molto per la sua situazione. Purtroppo le perdite creano degli scompensi e spesso riaffiorano i sensi di colpa del passato.
Credo che sia veramente necessario che suo marito si affidi ad uno psicologo per elaborare il lutto, altrimenti questo comprometterà anche la vostra vita futura.

Resto a disposizione,
Buona giornata
Buon pomeriggio ,ho letto con attenzione la lettera che lei signora ha inviato. Non le nascondo che vedo molto in difficolta' anche lei, che e' in attesa del secondo bambino e prossima al parto, per i grossi disagi emotivi che suo marito sta manifestando. Lei signora si sta facendo carico sia delle sue difficolta' di gestante, sia di suo marito, sconvolto dalla morte del padre. Ritengo che lui visti i sintomi che sta vivendo debba affrontare un percorso psicoterapeutico , lo deve a se stesso per vivere serenamente, ma lo deve anche a lei che e' la sua compagna di vita e a suoi bambini...Cordialita' dott. Adriana GASPARI
Buongiorno gentile utente. La perdita di una persona cara, purtroppo, non è semplice da gestire, altrettanto nelle relazioni interpersonali. Immagino che anche per lei debba essere difficile, sta facendo del suo meglio per aiutare suo marito, ma sarebbe allo stesso tempo fondamentale che anche lei si prenda uno spazio per se stessa. Le auguro il meglio.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.

Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.

Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.

Resto a disposizione, anche online.

Cordialmente, dott FDL
Gentile utente, mi dispiace tanto per ciò che ha scritto. Cerchi di stare tranquilla sia per il bambino di 6 anni che per la gravidanza.
Le consiglio di provare a parlare con suo marito o chiedere a qualcuno di fidato di parlare per convincerlo ad intraprendere un percorso di supporto psicologico: sicuramente all'inizio sarà dura perché si ripercorre tutta la storia ma sono certo che in questo modo troverà giovamento.
Sono esperto in Psiconcologia, se dovesse avere bisogno può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
Gentile utente, prima di tutto ti ringrazio per aver condiviso il tuo vissuto. Comprendo come la situazione sia motivo di grande sofferenza sia per te che per tuo marito. Un lutto può essere motivo di sconvolgimento, non solo per la perdita d'una persona cara, ma anche per il significato che attribuiamo all'evento, le circostanze in cui avviene e il modo in cui ci relazioniamo ad esso nella quotidianità (per esempio rimuginandoci spesso). Seguendo il tuo racconto mi pare di capire che tuo marito, per ragioni che mi è impossibile definire precisamente in assenza di informazioni più approfondite, non sia riuscito ancora ad elaborare completamente il lutto. Comprendo che questa situazione possa, da una parte, metterti nella posizione di sentirti in dovere di "curarlo"; dall'altra, farti sentire trascurata nei tuoi bisogni. Quello che mi sento di poterti consigliare è di mostrarti disponibile nei suoi confronti ad ascoltare quello che prova, senza fargli pressioni, che rischierebbero di allontanarlo. Puoi naturalmente consigliargli di rivolgersi ad un professionista empatico, che lo può aiutare a svolgere il lavoro necessario di elaborazione del lutto. Così come tu stessa, naturalmente, può trarre giovamento da un supporto professionale, dal momento che, come tuo marito, anche tu stai incontrando delle difficoltà emotive importanti. Spero di averti dato una risposta utile e, rimanendo a disposizione, ti auguro il meglio. Un caro saluto, Dott. Alessandro Pittari
Cara signora, le sono molto vicina perchè anche lei sta vivendo un momento particolare, in cui avrebbe bisogno di cure ed attenzioni e invece si preoccupa e cerca aiuto per e al posto di suo marito. Certamente c'è un trauma e un lutto non elaborato che altera la vita di tutti voi.Non sappiamo che tipo è suo marito e che credenze ha rispetto alla psicoterapia. Un possibile suggerimento potrebbe essere informarsi con chi/dove poter fare un percorso di elaborazione del lutto (anche on line). Una volta avuta l'informazione, suggerirlo a suo marito. Dovrebbe valutare lei se lo propone lei, oppure individua tra amici/parenti/conoscenti qualcuno di cui suo marito ha stima e fiducia. Dopodichè lei condivide le sue preoccupazioni e spiega a questa persona cosa dovrà dire a suo marito e perchè. Visto che lei scrive che suo marito a volte preferisce parlare con altre persone forse questa via è migliore.Certo, suo marito deve accettare e fare il percorso, altrimenti è inutile. Il fatto di proporre l'elaborazione del lutto e non una generica psicoterapia, potrebbe essere più convincente per suo marito, perchè è relativo al momento doloroso che tuttora ha. Se mi posso permettere, aggiungo che questi due mesi di gravidanza, li dedichi anche a se stessa, ad avere momenti piacevoli, a distrarsi, a giocare con suo figlio. Chissà che questo non abbia effetto anche su suo marito, che non la sente più impegnata a volerlo aiutare. Tanti tanti auguri, se ha bisogno di approfondimenti mi può contattare. Cordialmente dott.ssa Silvia Ragni
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La situazione che descrivi è comprensibilmente difficile e complessa. La perdita di un genitore è un evento traumatico che può scatenare una vasta gamma di reazioni emotive, soprattutto quando vi sono sentimenti di colpa e rimpianto come quelli che tuo marito sembra provare. La colpa per non aver trascorso più tempo con il padre prima della sua morte può essere particolarmente dolorosa e difficilmente elaborabile, contribuendo a un senso di irrisolutezza e a una difficoltà nel trovare pace.

Dal punto di vista psicodinamico, il comportamento di tuo marito potrebbe riflettere un tentativo di evitare il dolore della perdita e della colpa, manifestando questa sofferenza attraverso la rabbia, l'isolamento e gli attacchi di panico. È comune che le persone in lutto cerchino inconsapevolmente di proteggersi dalle emozioni dolorose evitando i luoghi o le situazioni che le evocano, come visitare il cimitero.

Il fatto che tuo marito sembri più aperto con altre persone potrebbe indicare una difficoltà a esprimere le proprie emozioni più profonde con te, forse perché teme di appesantire ulteriormente il rapporto o perché non vuole mostrarsi vulnerabile di fronte a te, specialmente in un momento in cui sei in una fase delicata della gravidanza. Questo può portare a una sensazione di isolamento anche all'interno della coppia e può essere difficile da gestire.

È importante che tu continui a offrire supporto e comprensione, pur riconoscendo i tuoi limiti e la necessità di proteggere anche il tuo benessere emotivo e quello del vostro bambino. Potrebbe essere utile considerare l'opzione di un supporto professionale per tuo marito, come una consulenza psicologica, che lo aiuti a elaborare il lutto e le emozioni ad esso associate. A volte, avere uno spazio sicuro e neutrale dove esprimere i propri sentimenti può facilitare il processo di guarigione.

Anche per te, potrebbe essere benefico cercare un supporto psicologico, sia per gestire la tua preoccupazione per tuo marito che per affrontare le sfide della gravidanza e della genitorialità in questo contesto complesso. Se tuo marito è aperto all'idea, una consulenza familiare potrebbe aiutare a migliorare la comunicazione e a rafforzare il legame tra voi.

Se desideri esplorare ulteriormente come sostenere tuo marito o affrontare le sfide della vostra relazione, posso offrirti un consulto, anche online, per discutere di strategie e risorse che potrebbero essere utili in questa fase.

M.G.
Buongiorno, grazie per aver condiviso la sua situazione.
Un evento inaspettato come il lutto che avete vissuto può lasciare segni profondi e impattare sulle relazioni familiari specie se questo accade in alcuni momenti altrettanto nevralgici della coppia. Ciò significa che un momento lieto come può essere la sua gravidanza è stato scosso da un evento triste e e a tratti incomprensibile.
Spero di aver risposto alla sua domanda ma rimango comunque a disposizione qualora volesse approfondire la situazione. Un caro saluto, Dott.ssa Giulia Siri
Dal comportamento che descrive di suo marito come i sensi di colpa, la rabbia, gli attacchi di panico e un generale stato di malessere sottolineano come questo processo di lutto non sia ancora stato elaborato pertanto uno dei primi consigli che le rivolgo è quello di incoraggiarlo a cercare un supporto professionale. La terapia potrebbe aiutarlo a trovare nuovi significati a quanto accaduto e elaborare insieme nuovi modi per convivere con il dolore.
È altrettanto importante che riesca lei stessa a ritagliarsi uno spazio di cura di sé per non cadere a sua volta vittima di questo stato di malessere.
È evidente quanto tuo marito stia vivendo un periodo difficile a seguito della perdita del padre. È normale che si senta colpevole per alcuni eventi passati. È importante comunicare apertamente con lui, offrendo sostegno e comprensione senza giudizio. La terapia individuale o di coppia potrebbe aiutare entrambi a superare questo momento. Assicurati di prenderti cura anche di te stessa durante questa fase. Rimango a disposizione per ulteriori informazioni. Dott.ssa Francesca Gottofredi.
Buonasera, grazie per aver condiviso la sua situazione. È evidente che stia attraversando un momento molto difficile e complesso.
La perdita di una persona cara, soprattutto in modo così improvviso, può essere estremamente traumatica. È importante che suo marito abbia il tempo e lo spazio per elaborare il lutto. Potrebbe essere utile incoraggiarlo a parlare con un professionista specializzato in lutto, che può aiutarlo a navigare attraverso i suoi sentimenti di colpa e dolore.
Anche se sembra che suo marito preferisca parlare con altre persone, continui a offrirgli il suo supporto. Sapere di poter contare su di lei, anche se non riesce a esprimere i suoi sentimenti, può essere di grande conforto. Non prenda la sua distanza come un rifiuto personale; potrebbe semplicemente trovare più facile aprirsi con persone che non sono direttamente coinvolte nella situazione.
Gli attacchi di panico e il malessere generale potrebbero essere segnali che suo marito sta lottando con un alto livello di stress. Tecniche di rilassamento come la mindfulness o l’esercizio fisico possono essere utili. Anche qui, un professionista della salute mentale può offrire strategie specifiche per gestire questi sintomi.
Cerchi di mantenere una comunicazione aperta e non giudicante. Gli faccia sapere che è lì per lui e che comprende quanto sia difficile questo momento. A volte, semplicemente ascoltare senza cercare di risolvere il problema può essere molto utile.
Non dimentichi di prendersi cura di te stessa. Essere incinta e avere un bambino piccolo mentre cerca di supportare suo marito è una situazione molto impegnativa. Consideri di cercare supporto per se stessa, che sia attraverso amici, familiari o un professionista. Prendersi cura di se stessa le permetterà di essere più forte e presente per la sua famiglia.
Se possibile, coinvolga altre persone di fiducia nella vostra rete di supporto. Avere un sistema di supporto più ampio può alleviare parte del peso che sente e fornire a suo marito ulteriori risorse per affrontare il suo dolore.
Ricordi che ogni persona elabora il lutto in modo diverso e che non esiste un “modo giusto” per affrontarlo. La pazienza, la comprensione e il supporto reciproco sono fondamentali. Spero che questi spunti possano esserle utili e le auguro il meglio per il futuro. Se ha altre domande o ha bisogno di ulteriori consigli, siamo qui per aiutarla.
Dott. Andrea Boggero

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