Buonasera, Avrei bisogno di un consulto in merito ad una decisione che ho preso l’anno scorso è ch

19 risposte
Buonasera,
Avrei bisogno di un consulto in merito ad una decisione che ho preso l’anno scorso è che ancora mi tormenta.
L’anno scorso sono partita per lavoro, lasciando ragazzo famiglia e amici per poter lavorare, cosa che purtroppo al sud diventa sempre più difficile fare.
Con tutte le insicurezze del caso sono partita per il Trentino ( regione tra l’altro molto diversa dalla mia) per un lavoro che potrebbe portare ad una stabilità. Nonostante questo, dopo 9 mesi, mi rendo conto che qui non è il mio posto. Troppo lontano da casa mia, troppe differenze e soprattutto uno stile di vita diverso (che sicuramente questa situazione della pandemia non aiuta).
Forse la soluzione sarebbe quella di mollare, ma so che con il tempo potrei pentirmene. È vero che ogni decisione ha le sue conseguenze e la vita è fatta di scelte..ma io al momento non riesco a scegliere perché ho paura di sbagliare, di fallire.

Come si fa in questi casi a capire quale sia la soluzione migliore per se stessi?

Ps. Io tra l’altro sono partita l’anno scorso dopo 2 anni che mi sono laureata e dopo 2 anni in cui ho fatto solo lavori precari.

Vi ringrazio intanto anticipatamente
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso. Capisco bene quanto sia delicato lasciare la propria terra per stabilirsi in località con culture e usanze molto diverse da quelle di origine, ciò non è facile da sostenere ed a volta l'adattamento risulta tutt'altro che semplice. Ritengo che possa esserle utile un percorso psicologico non tanto e non solo per capire la bontà della scelta della fatta quanto, piuttosto, per indagare dentro se stessi e cogliere pensieri e vissuti emotivi connessi alla situazione presentata ed apprendere strategie per imparare ad accettare il rischio: ogni scelta, infatti, comporterà sempre vantaggi e svantaggi. Bisogna capire quali siano i nostri reali, intimi ed effettivi bisogni.
Cordialmente, dott. FDL

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E'' un bel combattimento! ci sono bisogni diversi e contrapposti ma di uguale importanza e forza. Dovresti farti aiutare per esplorare meglio quale di questi bisogni puoi temporaneamente sospendere oppure capire quali sono quelli davvero irrinunciabili. Devi dedicarci un pochino di tempo.
Gentile Utente, le suggerisco di chiedere una consulenza psicoterapica per entrare meglio in merito alla questione. Il tema della paura del fallimento va riletto alla luce di un approfondimento della sua storia. Saluti.
Daniela Bianchi
Gentile utente, è proprio vero, scegliere (e poi decidere) è una delle cose più difficili della vita, perchè ci mette di fronte al lasciare andare altre possibilità, al definirci. Mi sembra che, dalla chiarezza delle sue parole e dal momento di vita specifico a cui ha accennato, potrebbe giovarsi di un confronto con un collega di stampo psicodinamico con cui analizzare questo passaggio importante, i dubbi e i vissuti che comporta. Un caro saluto
Gentile utente il consiglio che posso darle è paradossalmente quello di non prendere decisioni in questo momento così complicato che ci porta a fare una vita difficile in qualsiasi posto ci troviamo.
Non si può viaggiare e quindi tornare dai propri cari, non si può uscire, non si può frequentare nessuno....é impossibile ambientarsi dovunque. Magari una volta uscita da questa situazione di emergenza potrà trovarsi in una situazione migliore ed una decisione affrettata potrebbe farle perdere un’occasione di lavoro importante.
Un caro saluto.
Gentile Amica,

ci sono domande che non sono di pertinenza di uno psicologo, perché non riguardano nessun tipo di disagio psicologico: ci riguardano tutte e tutti, come esseri umani. La sua mi sembra una di queste domande.
Non le rispondo quindi da psicologo, e mi permetto di dirle di aspettare. Almeno finché questa situazione, così pesante per tutti, non sarà più definita e chiara. Come potrebbe ambientarsi ora, che non si può uscire, parlare, incontrare, ridere, mangiare, esplorare?

Con i migliori auguri per lei e per tutti noi che questa situazioni passi presto,
dr. Ventura

Gentile utente,
forse potrebbe aiutarla riflettere un attimo sulla differenza tra scelta e decisione. Si tratta di due parole spesso usate in modo indistinto ma mentre la scelta ha a che fare con ciò che è disponibile, la decisione è invece l'assunzione del fatto che ciò che si decide di realizzare non esiste ancora o non è direttamente raggiungibile. La decisione richiede più energie, più pazienza, maggiore impegno. Ci espone al nuovo, all'ignoto e per questo ci spaventa almeno inizialmente.
Sicuramente quando ha deciso di fare un cambiamento così drastico aveva delle motivazioni (quali?) che rappresentavano in quel momento la promessa di un maggiore benessere. Potrebbe essere utile esplorare alcune motivazioni al cambiamento e cercare di capire se certi presupposti sono cambiati.
Cercare di fare luce su un momento così importante della sua vita potrebbe rappresentare un punto di svolta.
Salve. Non è semplice scegliere, soprattutto se la scelta è in qualche modo obbligata, come nel suo caso. Le piace il suo lavoro? L'autonomia che sensazione le dà? Per quanto riguarda l'ambiente ci vuole tempo per adattarsi. Verifichi se le differenze sono solo negative o possono essere uno stimolo che possa arricchirla con esperienze diverse. Non ragioni solo in termini di successi e fallimenti ma anche in termini di crescita e arricchimento di sè.
A volte cambiare prospettiva può aiutare. Se sente che il disagio aumenta valuti anche la possibilità di intraprendere un percorso psicoterapeutico che possa aiutarla a fare chiarezza. Distinti saluti.
Gentile utente non è facile scegliere soprattutto in un periodo come questo in cui già facciamo i conti con una libertà limitata oltre che con paure e incertezze derivate dalla pandemia. E uno degli effetti maggiori credo sia quello di amplificare i nostri vissuti e a volte a esasperarli.
Da una parte si chieda come sarebbe stata questa esperienza in un periodo diverso e dall’altra perché la scelta di tornare la vivrebbe come un fallimento. Alcune esperienze possono avere una fine ma allo stesso tempo essere molto importanti per definire il nostro percorso di vita.
Valuti la possibilità di un consulto con un terapeuta che possa aiutarla a fare maggiore chiarezza.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Le mando un caro saluto
Dott.ssa Anna Tomaciello
Buonasera! Penso che la situazione di pandemia non la aiuti ad integrarsi in un nuovo luogo, tanto diverso dal suo sia in termini di distanza che di usi e costumi. Ha già fatto esperienza di precariato e la sua scelta è stata dettata dalla possibilità di trovare una stabilità lavorativa. Il distacco dalle proiettore radici non è facile e immediato è necessario darsi tempo. Se nel frattempo ritiene di avere necessità di una maggiore chiarezza potrebbe intraprendere un percorso, una serie di colloqui di sostegno psicologico.
Rimango a sua disposizione per eventuali chiarimenti in merito
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Gentile utente di mio dottore,

molto probabilmente a seguito della pandemia, tutte quelle scelte che le sembravano giuste e soddisfacenti per se, adesso potrebbero non sembrarle più cosi. Il vedere poco la gente, il poter uscire poco, la scarsa possibilità di entrare in relazione con gli altri potrebbero averla fatta sentire sola in questo momento cosi lontana da casa, senza amicizie e senza la possibilità di poter vedere la famiglia più frequentemente.
Questo potrebbe contribuire rispetto al pensare di doversi ricredere e metter tutto in discussione, pensando addirittura di tornare a casa.
Pensi a quanto le piace il lavoro che ha, alle possibilità che si è creata e faccia un bilancio anche emotivo costi - benefici per comprendere quanto valga la pena continuare la sua vita li in termini di vincoli e possibilità
Si soffermi su questo, prenda in considerazione la possibilità di poter attivare uno spazio di riflessione all'interno del quale poter pensare alla sua vita nel suo complesso, potrebbe aiutarla a star meglio e a far un pò di chiarezza

Cordiali Saluti
Dottor Diego Ferrara
Salve, credo credo che un percorso psicologico possa aiutarla a fare una maggiore chiarezza interiore, con il tempo vedrà che starà meglio.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Buongiorno, è comprensibile che il cambiamento l'abbia destabilizzata. Mi è capitato a volte di incontrare studenti o lavoratori fuori sede molto provati dallo stress del trasferimento. Le suggerirei di pensare ad un sostegno psicologico, che possa aiutarla a sostenere il carico emotivo del cambiamento e della distanza dalla sua città di provenienza. Avrebbe così anche un posto sicuro nel quale valutare quale sia per lei la scelta più salutare. Sono a sua disposizione, anche online. Dott.ssa Franca Vocaturi
Buonasera, le scelte non sono giuste o sbagliate in assoluto ma lei deve valutare quale è la scelta migliore per lei in questo momento della sua vita pesando i pro e i contro delle varie alternative. Non possiamo prevedere il futuro è avere certezze sulle scelte da fare. Cordiali saluti dottoressa Adriana Casile
Buonasera, potrebbe essere prezioso discutere di questo all'interno di un colloquio per poter accompagnarla nel suo vissuto e nei pensieri legati al prendere una decisione. Un saluto
Salve, il trasferirsi a vivere in un altro posto ( soprattutto se è lontano da casa) può essere destabilizzante e potrebbe non andare come speravamo è una scelta di vita che bisogna valutare bene,
IL mio consiglio è di niziare un percorso con un professionista per valutare quale siano le sue priorità le sue risorse i suoi obbiettivi.
Sono comprensibili e lettimi i suoi dubbi e timori di adesso, bisognerebbe indagare se tali dubbi e timori abbiano un reale fondamento e quali conseguenze potrebbero comportare nel caso lei scegliesse l’una o l’altra cosa.
L’aiuto di un esperto può aiutarla a mettere in luce alcuni aspetti che forse a Lei sfuggono o non considera nella maniera corretta.
Il confronto con qualcuno può aiutarla a valutare la sua situazione in modo piu obbiettivo e a fare la scelta giusta.
Cordiali Saluti: Dott. Luca Ferretti
Gentile Signora "Come si fa in questi casi a capire quale sia la soluzione migliore per se stessi?" è una domanda molto semplice ma contemporaneamente molto complessa. Sicuramente analizzando tutti gli elementi che entrano in gioco in questa decisione. Può essere una buona possibilità riflettere che oltre a quelli concreti e reali come la regione la distanza gli usi, entrino in gioco anche i fattori profondi ed emozionali cme la sua personalità ed i suoi bisogni, nonché le sue convinzioni su quello che è giusto è sbagliato ed infine il suo modo per gestire questi conflitti. In sostanza può essere molto utile un lavoro di conoscenza su se stessa che le consenta di valutare tutti questi elementi. Ora la domanda che le pongo è: "Visto che sta già riflettendo su tutto questo, perché non farlo?". Un cordiale saluto
Buongiorno gentile utente,
ci scrive di avere bisogno di un consulto per una decisione presa l'anno scorso e che ancora la tormenta.
Quella decisione in realtà sono due decisioni: la prima è quella di lasciare la sua regione d'origine e i suoi familiari, ragazzo e amici; la seconda è quella di partire per il Trentino per lavorare.
Quale di queste due decisioni la tormenta?
Capisco che il lavoro che ha trovato è affine agli studi che lei ha fatto e può darle una stabilità. Dunque il problema non è il lavoro.
La mia sensazione è che se lei, dopo nove mesi, continua a crucciarsi e a tormentarsi, il problema non è dove lei sta adesso, ma dove stava prima.
La sensazione che ho è che la questione riguardi più l'aspetto delle relazioni, mentre scrive "Troppo lontano da casa mia".
Può essere che lì ci sono le relazioni importanti per lei (e in Trentino non ha ancora creato relazioni significative) e lei ne sente la mancanza. Oppure che le persone rimaste al Sud sentono la sua mancanza e vorrebbero che lei tornasse.
E' vero che la vita è fatta di scelte e che ogni scelta comporta delle conseguenze. Onestamente non so come si fa a capire qual'è la scelta "migliore" per sé stessi. Però credo che se la sua "bussola" interiore è "non sbagliare, non fallire" la scelta diventi impossibile. Si finisce sempre per perdere qualcosa.
Non abbia paura di sbagliare. Sbagliare è inevitabile. Può esserle di aiuto pensare, anzichè nei termini di "che cosa vado a perdere", nei termini di "che cosa voglio raggiungere, cosa voglio realizzare" e ispirarsi guardando davanti a sé, anziché dietro.
Un cordiale saluto.
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini

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